Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » mer giu 06, 2018 5:19 am

A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei
Contro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
viewtopic.php?f=194&t=2778

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674


La mia terra non è la tua terra. Chiudere i porti e presidiare ogni metro di costa.
viewtopic.php?f=194&t=2784
La terra è di tutti ma ognuno ha la sua terra e la deve difendere. Chiudere i porti e presidiare ogni metro di costa e di confine.
Prima del proprio diritto a emigrare, esiste il dovere di chiedere agli altri il permesso di essere accolti e il loro diritto di negarlo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » ven giu 22, 2018 7:33 pm

Sondaggi, il 43% dei tedeschi chiede le dimissioni della Merkel
Francesco Curridori - Ven, 22/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/son ... po-reale/1

Il 43% dei tedeschi pensa che Angela Merkel dovrebbe dimettersi alla luce delle divergenze sull'immigrazione avute con Horst Seehofer, suo ministro degli Interni nonché leader della Csu che minaccia la caduta del governo

Il 43% dei tedeschi pensa che la cancelliera tedesca Angela Merkel dovrebbe dimettersi alla luce delle divergenze sull'immigrazione avute con Horst Seehofer, suo ministro degli Interni nonché leader della Csu, alleato storico della Cdu.

Secondo un sondaggio condotto dall'istituto Yougov, però, il 42% degli interpellati sta dalla parte della Cancelliera, mentre il 32% è convinto inoltre che la disputa tra i due potrebbe portare alla caduta del governo di grande coalizione Cdu-Csu-Spd, nato 100 giorni fa, dopo mesi di difficili trattative. Il 31% ritiene invece che il governo possa durare fino al voto del 2021. Il ministro Seehofer, intanto, ieri ha minacciato chiaramente la Merkel: "Io sono il presidente della Csu, uno dei tre partiti della coalizione. Se la Cancelliera non è soddisfatta del lavoro del ministro dell'Interno allora si dovrebbe rompere la coalizione". "Le nostre convinzioni sono più importanti di un incarico, c'è molta gente che mi sostiene - ha aggiunto - ma ci sono anche non pochi a Berlino che vorrebbero liberarsi di me. Abbiamo bisogno di una soluzione credibile per la popolazione ed è a questo che stiamo lavorando". Seehofer si fa forte di un altro sondaggio, eseguito da Infratest dimap per l'emittente Ard, secondo cui il 62% dei tedeschi condivide la sua linea dura ed è favorevole al respingimento di richiedenti asilo già registrati in altri Paesi. L'86% dei 1000 cittadini interpellati vuole rimpatri più veloci per i migranti a cui sia stato negato l'asilo. Secondo un sondaggio che la Bild ha commissionato all'istituto Emnid, invece, il 57% dei tedeschi ritiene errata la linea seguita dalla cancelliera Angela Merkel, favorevole ad un approccio europeo alla questione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » ven lug 13, 2018 12:46 am

Violazione dei diritti dei cittadini europei ebrei, da parte deio nazisti maomettani e dei loro complici sinistri


Dagli all’ebreo,“verrai gasato…” Berlino cresce l’antisemitismo
12 luglio 2018
Roberto Giardina

http://www.italiaisraeletoday.it/dagli- ... isemitismo

Da anni, nessuno si stupisce che ci sia una pattuglia notte e giorno davanti alla sinagoga nella Oranienburgerstrasse. Né che le altre sinagoghe di Berlino siano protette. Spesso passo davanti a una libreria ebraica, e mentre mi fermo a guardare i volumi esposti in vetrina, due agenti mi tengono d’occhio. E anche questo è normale. Accade da anni. Ma ora ci dovrà essere un poliziotto di guardia davanti a ogni negozio ebraico?, si chiede il Tagesspiegel, il più importante quotidiano della capitale.

A giugno, Frau Merkel e il suo ministro degli interni, il bavarese Horst Seehofer, si sono affrontati sul problema dell’emigrazione, e si è giunti quasi a una crisi di governo, evento mai avuto nella storia della Repubblica federale. Il compromesso finale è solo di facciata, benché ai punti abbia finito per prevalere il falco Horst.

Quanto avviene a Berlino, e altrove nel paese, dimostra che la realtà quotidiana è diversa, e inquieta l’opinione pubblica. Si ripetono gli episodi di antisemitismo, agli ebrei viene consigliato di non farsi riconoscere come tali per strada.

Dopo le manifestazioni innanzi al Reichstag e alla Cancelleria per protesta contro la decisione di Trump di spostare l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, si reagì con sdegno.

Non era possibile accettare che venissero bruciate le bandiere di Israele. Ma mesi dopo nulla è cambiato.

Un ristoratore israeliano è subissato da minacce via internet, ma nessun provvedimento è stato preso contro i responsabili. Yorai Feinberg, 36 anni, è venuto di recente da Israele per aprire il suo locale nel centrale quartiere di Schöneberg, nella Fuggestrasse, non lontano dalla storica pensione dove abitò Christopher Isherwood, l’autore di Goodbye Berlin, da cui fu tratto il musicale e poi il film Cabaret. Tutto è cominciato un sabato sera. Un uomo davanti all’ingresso ha lanciato a lungo minacce e insulti contro gli ebrei che tornano a Berlino, e che massacrano i palestinesi. L’amica di Yoral ha registrato la scena con il cellulare, e il video di sei minuti è stato consegnato alla polizia. L’uomo, un tedesco di 60 anni, è stato arrestato, già noto per piccoli reati, ed era ubriaco. Denunciato per disturbo alla quiete pubblica e minacce, il processo deve ancora cominciare.

Germania antisemita

Del caso si è occupata la comunità ebraica, e l’ambasciatore d’Israele in Germania. All’inizio Feinberg ha ricevuto diverse testimonianze di solidarietà, Un incidente senza importanza? Ma da allora, il ristoratore continua a ricevere minacce, anche di morte, in gran parte di immigrati musulmani: «Il tuo locale verrà bruciato», «Verrai gasato», «Solo i tedeschi credono ai campi di sterminio». Alcuni chiedono il boicottaggio delle importazioni da Israele. Feinberg le ha raccolte in un dossier di 31 pagine che ha consegnato di nuovo alle autorità.

Ma non è avvenuto nulla. «Difficile identificare gli autori», si giustificano gli inquirenti. Ma in realtà, richiederebbe solo un minimo sforzo risalire ai computer da cui sono partite, e continuano a giungere le minacce.

Sono stati identificati solo undici, ma anche contro di loro si è deciso di non procedere. La situazione è paradossale: per paura di essere accusato di razzismo se si denunciano i problemi creati dall’arrivo di molti profughi musulmani, si finisce per non voler vedere quanto accade.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 4:45 am

Germania: La decapitazione dei media
Stefan Frank
10 luglio 2018

https://it.gatestoneinstitute.org/12677 ... rta-stampa

In un apparente tentativo di insabbiare un recente duplice omicidio commesso ad Amburgo, in Germania, le autorità hanno censurato la notizia. Hanno anche fatto irruzione nell'appartamento di un testimone che ha girato un video sul delitto e di un blogger che ha postato il video su YouTube.

L'omicidio, che ha fatto scalpore in tutto il mondo, è avvenuto la mattina del 12 aprile scorso. L'assalitore, Mourtala Madou, un migrante illegale di 33 anni del Niger, ha accoltellato la sua ex compagna tedesca, identificata come Sandra P., e la loro figlia di un anno, Miriam, in una stazione della metropolitana di Amburgo. La bambina è morta sul colpo e la madre è deceduta dopo essere stata trasportata in ospedale. Il figlio di tre anni della vittima ha assistito al duplice omicidio.

Secondo l'ufficio del procuratore, Madou – che inizialmente era fuggito dalla scena del delitto, ma poi ha chiamato la polizia ed è stato arrestato subito dopo – ha agito "per rabbia e per vendetta", perché il giorno prima il tribunale gli aveva negato l'affidamento congiunto della figlia.

In seguito è emerso che per mesi Madou aveva minacciato di fare del male a Sandra P. e alla bambina. Il procuratore capo ha detto ai giornalisti che la polizia aveva indagato sulle accuse mosse dalla donna, ma aveva concluso che "le minacce non erano gravi" e pertanto non aveva perseguito il caso.

Inoltre, nell'ottobre 2017, un giudice aveva revocato un'ordinanza restrittiva che Sandra P. aveva ottenuto contro Madou due mesi prima, con la motivazione che non sussisteva "alcuna prova" del fatto che l'uomo l'avesse minacciata. Fu allora che le minacce aumentarono e che Madou le disse apertamente: "Ucciderò nostra figlia e poi ucciderò te!".

Un dettaglio del duplice omicidio che non è mai stato rivelato ufficialmente è che Madou aveva tentato di decapitare la bambina. Questo dettaglio è stato menzionato da un pendolare – un cittadino ghanese Daniel J., cantante di gospel in una chiesa evangelica di Amburgo – che era arrivato nella stazione della metropolitana poco dopo l'aggressione e aveva ripreso la scena con il cellulare. Nel video, i poliziotti possono essere visti interrogare i testimoni e i paramedici attorno a quella che sembra essere una bambina. Daniel J. dice in inglese: "Oh mio Dio! È incredibile. Oh Gesù, oh Gesù, oh Gesù! Hanno tagliato la testa della bambina. Oh mio Dio! Oh Gesù!".

La polizia interroga i testimoni sul duplice omicidio nella stazione della metropolitana di Jungfernstieg, ad Amburgo, in Germania. (Fonte dell'immagine: Daniel J./Heinrich Kordewiner video screenshot)

Heinrich Kordewiner, un blogger di Amburgo che ha scoperto il video sulla pagina Facebook di Daniel J., lo ha caricato su YouTube.

Alcuni giorni dopo, un team di procuratori e funzionari dell'unità del crimine informatico della polizia di Amburgo è arrivato nell'appartamento di Kordewiner con un mandato di perquisizione e ha sequestrato il suo computer, il cellulare e altri dispositivi elettronici, presumibilmente per trovare le "prove" del "crimine". L'uomo è stato accusato – e lo è ancora – di aver caricato il video.

Kordewiner e il suo coinquilino hanno raccontato al Gatestone dell'irruzione, che ha avuto luogo alle 6.45 del mattino. Hanno detto che quando si erano rifiutati di aprire la porta la polizia l'aveva forzata e poi aveva perquisito l'intero appartamento – anche la stanza del coinquilino che non sembrava essere compresa nel mandato di perquisizione.

"Il poliziotto ha affermato che avrebbe anche cercato le schede di memoria del formato SD (Secure Digital)", ha raccontato il coinquilino al Gatestone. "Mentre frugava tra i libri sul mio scaffale, ha detto che poteva mettere sottosopra l'appartamento. Mi ha esortato a rilassarmi".

Secondo il mandato di perquisizione, Kordewiner è accusato di aver "invaso la sfera privata" della vittima dell'omicidio, in violazione del §201a del Codice penale tedesco. Questo cosiddetto "paragrafo sui paparazzi" – parte integrante della normativa che è stata avviata da Heiko Maas (attualmente ministro degli Esteri tedesco), che come ministro della Giustizia era responsabile della legge tedesca sulla censura di Internet – è una norma poco nota e raramente applicata, approvata nel 2015. Tra l'altro, rende illegale scattare foto che "mostrano qualcuno in una situazione disperata". Finalizzata a tutelare le vittime di incidenti stradali dagli spettatori curiosi che intendono filmare la scena di un incidente, la legge era già controversa quando fu discussa nel 2014 e le associazioni dei giornalisti la criticarono perché metteva a repentaglio la libertà di stampa.

Quando il parlamento tedesco discusse la legge, uno dei dieci esperti invitati a esprimere la loro opinione in merito era Ulf Bornemann, a capo del dipartimento "Odio e Incitamento" della procura di Amburgo. Un'ex parlamentare e membro del movimento per i diritti civili della Germania orientale, Vera Lengsfeld, all'epoca scrisse che Bornemann era l'unico a promuovere la legge senza riserve, avendo lui asserito con tono interrogativo: "Perché i dati di un presunto istigatore dovrebbero essere protetti?".

In una dichiarazione scritta, Bornemamm ha elogiato la legge sulla censura perché invia "un chiaro messaggio politico che il governo è disposto ad agire contro i crimini di odio sui social network". Bornemann ha fatto anche parte del team di esperti che ha fatto irruzione nell'appartamento di Kordewiner.

Il motivo dichiarato dell'irruzione – una violazione dei diritti alla privacy – è inconsistente. Nel video incriminato, si vedono solo i piedi della vittima e anche quelli per un breve istante. Come rilevato dal quotidiano Hamburger Abendblatt , il filmato "è sfocato, le riprese sono state effettuate da una certa distanza e questo non consente di identificare alcuna persona".

Invece, il Welt ha postato online un video che mostra immagini ravvicinate della vittima, ma questo non ha indotto i procuratori ad agire. Pare che la principale differenza tra i due video sembra consistere nel commento verbale contenuto nel video di Daniel J. sulla decapitazione. Pertanto, la presunta violazione dei "diritti alla privacy" sembrerebbe essere un pretesto.
La "decapitazione"

"Non ci pronunciamo a riguardo", ha detto al Gatestone il procuratore Nana Frombach, quando le è stato chiesto della decapitazione. Tutto ciò che ha ammesso è che la bambina aveva "gravi ferite al collo". Quando il Gatestone ha osservato che il §201a non può essere applicato al video in questione perché quest'ultimo non mostra il volto di nessuno, la Frombach ha replicato che questo doveva "ancora essere stabilito" e che la decisione di irrompere nell'appartamento era basata su un "sospetto iniziale". Il Gatestone ha poi rilevato che Kordewiner anziché caricare il video in modo anonimo lo aveva caricato sul suo canale YouTube, insieme al suo nome, cognome e indirizzo, rendendo l'obiettivo dichiarato dell'irruzione di "trovare prove" non solo sproporzionato, ma del tutto inutile. La Frombach ha risposto che non era autorizzata a "commentare i dettagli di un'indagine in corso", ma che poteva "garantire" che il mandato di perquisizione era stato "emesso da un giudice".

Come può un giornalista, in base a tale censura, riportare la notizia? Sarebbe illegale filmare la scena di un attacco terroristico? La Frombach ha replicato asserendo che "non" avrebbe potuto dire se ciò sarebbe ancora illegale nella Germania di oggi. "Posso solo giudicare casi specifici e non futuri", ha chiosato.

Il sito web libertario Achse des Guten è stato il primo media ad aver riportato la notizia dell'incursione. Due giorni dopo, il quotidiano Hamburger Abendblatt ha scritto:

"Il procuratore di Amburgo perseguita con accanimento un blogger che ha pubblicato le foto della tragedia a Jungfernstieg. (...) L'incursione è basata sul paragrafo 201a, una normativa che il consiglio della stampa e le associazioni dei giornalisti considerano problematica per quanto riguarda la libera segnalazione".

L'Abendblatt ha criticato la "nebulosa formulazione" della legge e "ancor più la nebulosa interpretazione da parte del procuratore", affermando che "la legge stabilisce che non può essere ripresa nessuna immagine di persone inermi. Tuttavia, il filmato girato con il cellulare non mostra tali persone".

Secondo l'Abendblatt, fonti "interne all'apparato di sicurezza" sono rimaste "sorprese" dalle irruzioni compiute nelle abitazioni del blogger e di Daniel J. . Tali fonti hanno asserito che il procuratore che aveva ordinato i raid è stato "molto pignolo su questo caso" e ha "sparato ai passeri con i cannoni (...) è sorprendente la rapidità con cui è stato emesso il mandato di perquisizione, visti i grandi ostacoli che affrontiamo ogni giorno, anche quando si tratta di reati gravi".

In un commento relativo alla notizia, Matthias Iken, giornalista dell'Abendblatt, ha definito l'irruzione "folle" perché sposa le teorie cospirative della destra". E si è chiesto: dove "iniziano le teorie? E dove si fermano?"

Intanto, il video incriminato è stato cancellato da tutti i siti web tedeschi e reso inaccessibile agli utenti tedeschi di YouTube (sebbene i tedeschi possano ancora visionarlo sui siti web che sono fuori dalla portata delle autorità tedesche).
La censura si è ritorta contro

Se davvero le autorità avessero voluto censurare la notizia e tenere segreta l'informazione della decapitazione, allora questo piano si è ritorto loro contro. A seguito delle notizie sull'irruzione, migliaia di persone hanno visto il video e centinaia di migliaia sono venute a conoscenza del fallito tentativo di censura. È andata ancora peggio ai sedicenti censori, i quali hanno inconsapevolmente rivelato i dettagli che non volevano divulgare. Questo perché il mandato di perquisizione – una copia del quale è stata consegnata a Kordewiner – guarda caso fornisce un resoconto dettagliato degli omicidi. E aggiunge i particolari che Madou aveva "voluto punire la madre di sua figlia" e "imporre la sua pretesa di potere e di proprietà". Con "l'intento di uccidere", Madou "improvvisamente" ha preso un "coltello dallo zaino che aveva con sé, ha accoltellato la piccola alla pancia e poi le ha quasi staccato la testa dal collo".

L'ufficio del procuratore è soggetto all'autorità del governo di Amburgo, una coalizione di socialdemocratici e Verdi. Il ministro della Giustizia, Till Steffen, è un membro del Partito dei Verdi e da anni è accusato di essere dietro i numerosi scandali che hanno investito il suo ministero. Tra questi, i presunti omicidi che ripetutamente si sono visti revocare la custodia cautelare perché i loro processi richiedono tempi troppo lunghi. Nel 2016, Steffen impedì alla polizia di mostrare le foto di Anis Amri – il terrorista che alla guida di un camion provocò una strage a Berlino –, quando era ancora a piede libero, per paura che mostrare le immagini di sospetti terroristi jihadisti potesse incitare all'odio razziale.
Censura in parlamento

Il governo di Amburgo sta ancora cercando di celare la decapitazione. Ciò è diventato chiaro quando, a maggio, i parlamentari del partito anti-immigrazione Alternativa per la Germania (AfD) hanno condotto un'inchiesta parlamentare sul raid della polizia e sui dettagli del caso di omicidio. Tra le altre cose, volevano sapere se la bambina fosse stata decapitata. Il governo – violando il proprio compito costituzionale – si è rifiutato di rispondere. Ha anche censurato le domande oscurando intere frasi. Il quotidiano Die Welt ha osservato: "Che il testo di un'inchiesta e le domande siano oscurati senza alcuna consultazione" è qualcosa "che non accade quasi mai".

Quando il Gatestone ha contattato Alexander Wolf, uno dei parlamentari promotori dell'inchiesta, per scoprire cosa sia stato propriamente censurato, il deputato ha inviato l'inchiesta originale (le prime due pagine da sinistra) e la risposta del senato (pagine 3, 4 e 5) in cui parti delle domande sono state censurate. Ogni allusione a una possibile decapitazione è stata oscurata, così come il link all'articolo che per primo aveva pubblicato la notizia della decapitazione e del successivo raid della polizia. Wolf ha raccontato al Gatestone:

"Nella sessione della commissione interna, il senatore dell'Interno e il pubblico ministero responsabile hanno risposto in modo molto evasivo alle ripetute domande del nostro relatore, Dirk Nockemann, e hanno imputato una mancanza di rispetto [per la vittima dell'omicidio]. A mio avviso, l'obiettivo era quello di suscitare indignazione contro l'inquirente da parte degli altri parlamentari. A quanto pare, il senatore vuole insabbiare la questione".

Anche i portavoce degli altri partiti di opposizione sono stati contattati dal Gatestone: Dennis Gladiator dell'Unione cristiano-democratica (Cdu) e Anna von Treuenfels-Frowein del Partito liberale democratico (Fdp). La Treuenfeld-Frowein ha replicato:

"Naturalmente, i cittadini hanno diritto all'informazione. Ma per noi, come partito che si impegna per lo stato di diritto, i diritti personali non finiscono con la morte. Noi pertanto riteniamo che la decisione di oscurare parti dell'inchiesta sia appropriata. Al momento, non è necessario rendere pubblici i dettagli del crimine".

Gladiator non ha risposto alle ripetute richieste di commenti da parte del Gatestone.

Nessuno sa perché dovrebbe essere tenuta segreta la notizia della decapitazione. Ciò che è chiaro è la facilità con cui le autorità tedesche possono censurare le notizie e punire i blogger che diffondono informazioni indesiderate. Esse dispongono di una vasta gamma di leggi a loro disposizione. Non sembra infastidirle il fatto che la legge invocata in questo caso stabilisca esplicitamente che non debba essere applicata alla "segnalazione di fatti di attualità". Il procuratore, tuttavia, sostiene che questo caso di omicidio – la cui notizia è stata riportata, anche in Francia, India, Pakistan, Sudafrica e negli Stati Uniti – non costituisce un "fatto di attualità".

"Per il ministero della Giustizia di Amburgo", l'Abendblatt scrive, "il duplice omicidio è un crimine passionale che non deve interessare ai cittadini".

Stefan Frank è un giornalista indipendente e scrittore. Vive in Germania.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 10:03 am

Migrazioni di massa: "L'ingrediente fatale che potrebbe sciogliere l'Ue"
Giulio Meotti

https://it.gatestoneinstitute.org/12770 ... ne-europea

"Anziché portare alla fusione, la crisi migratoria europea sta portando alla fissione", ha scritto di recente lo storico di Stanford Niall Ferguson. "Sono sempre più convinto che la crisi migratoria sarà vista dai futuri storici come l'ingrediente fatale che ha sciolto l'Ue". Settimana dopo settimana, la previsione di Ferguson sembra trasformarsi in realtà.

Non solo l'Europa continua a frammentarsi poiché il sentimento anti-immigrazione acquista forza politica, ma a seguito della crisi migratoria, la zona interna all'Unione europea senza frontiere, il gioiello più prezioso dell'Europa dopo la Seconda guerra mondiale, è ora definita "a rischio" dal governo italiano, ma anche da parte di altri governi, come l'Austria.

L'immigrazione sta inoltre ridefinendo l'accordo intraunionale.

La Repubblica ceca, l'Ungheria, la Polonia e la Slovacchia, il cosiddetto "gruppo di Visegrad", hanno recentemente invocato la difesa delle frontiere dell'Ue. "Noi dobbiamo avere un'Europa in grado di difenderci", ha affermato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, dopo essere stato invitato a partecipare alla riunione dei paesi del gruppo di Visegrad.

Quest'anno, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz (il secondo da sinistra) è stato invitato a unirsi ai leader dei quattro paesi del "gruppo di Visegrad" (Repubblica ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia), al vertice del 21 giugno. In cima alle priorità c'erano le questioni delle migrazioni di massa e la protezione delle frontiere. (Fonte dell'immagine: Cancelleria federale austriaca)

Anche il nuovo governo populista italiano, dopo che l'Italia ha visto arrivare sulle proprie coste più di 700 mila migranti negli ultimi cinque anni, ha adottato una linea intransigente. Il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini ha di recente chiuso i porti italiani alle navi cariche di migranti. In Germania, dopo che la cancelliera tedesca si è scontrata sul tema dell'immigrazione con il ministro dell'Interno Horst Seehofer, la politica migratoria potrebbe anche portare alla "fine del mandato della Merkel".

"Il nuovo governo populista italiano segna una grande sfida per lor status quo europeo, ma non nel modo in cui la maggior parte degli osservatori si aspettava inizialmente", ha di recente commentato Walter Russell Mead su The Wall Street Journal. "La coalizione di governo ha messo da parte la sua sfida alla politica dell'euro. Invece la sta trasformando in un argomento su cui l'establishment europeo è più vulnerabile: l'immigrazione".

L'intero consenso politico europeo si sta frammentando sotto l'impatto sismico delle ondate migratorie. La migrazione verso l'Europa è diventata una questione politica "tossica come sempre", ha osservato il New York Times in merito al dibattito in corso nell'Unione europea. L'attuale problema dell'Ue sembra derivare da una sordità tra le élites politiche, che si rifiutano di prendere in considerazione i problemi che i loro cittadini si trovano a dover affrontare a causa di un'immigrazione di massa non controllata.

Negli ultimi anni, le migrazioni di massa hanno solo creato gravi problemi alla stabilità interna dell'Europa. Innanzitutto, c'è stata una sfida alla sicurezza. Secondo un nuovo rapporto della Heritage Foundation:

"Dal 2014, quasi mille persone sono state ferite o uccise in attacchi terroristici perpetrati da richiedenti asilo o profughi. Negli ultimi quattro anni, il 16 per cento degli attentati terroristici islamisti in Europa sono stati compiuti da richiedenti asilo o profughi. L'Isis ha connessioni dirette con la maggior parte degli attacchi, con la Germania che è stata colpita più frequentemente, e i siriani che sono maggiormente coinvolti rispetto a qualsiasi altra nazionalità. Quasi tre quarti degli attentatori entrano in azione, o vedono sventare i loro piani, entro due anni dall'arrivo in Europa.


"Dal gennaio 2014, 44 rifugiati o richiedenti asilo sono stati coinvolti in 32 attacchi terroristici islamisti in Europa. Questi attacchi hanno causato 814 feriti e 182 morti".

C'è anche una sfida importante per la coesistenza etnica e religiosa posta dall'immigrazione. Gli ebrei francesi sono vittime di una forma di pulizia etnica, secondo un manifesto firmato, tra gli altri, dall'ex presidente francese Nicholas Sarkozy e dall'ex premier francese Manuel Valls. "Il dieci per cento dei cittadini ebrei della regione di Parigi sono stati di recente costretti a spostarsi perché non erano più al sicuro in certi quartieri", si legge nel manifesto. "Questa è una pulizia etnica silenziosa."

La minaccia che l'Europa sta affrontando, se si rifiuta di chiudere i confini e controllarli, viene analizzata da Stephen Smith, un esperto di Africa apprezzato dal presidente francese Emmanuel Macron, nel suo nuovo libro La ruée vers l'Europe. Oggi, egli osserva, vivono nell'Unione europea 510 milioni di persone, a fronte di 1,3 miliardi di africani. "In trentacinque anni ci saranno 450 milioni di europei per 2,5 miliardi di africani, cinque volte di più", prevede Smith. Se la migrazione africana seguisse l'esempio di altre parti del mondo in via di sviluppo, come i messicani negli Stati Uniti, "tra trent'anni", secondo Smith, "l'Europa avrà da 150 a 200 milioni di afro-europei, rispetto ai 9 milioni di oggi". Smith chiama questo scenario "Eurafrica". La più grande ondata migratoria dopo la Seconda Guerra mondiale è diventata anche un problema sempre più urgente, visto che le popolazioni autoctone europee continuano a invecchiare e a diminuire di numero.

Il controverso sistema di quote per la ripartizione dei migranti ha già dato esiti fallimentari. Inoltre, i governi europei non possono espellere i migranti. Nel 2012, la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) condannò il governo italiano ordinandogli di pagare migliaia di euro a 24 immigrati che erano stati respinti in mare verso le coste libiche. Le autorità italiane avevano intercettato i migranti nel Mar Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l'isola italiana di Lampedusa dalla Libia. Tre anni dopo, la Corte europea condannò di nuovo il governo italiano per respingimento di migranti. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha inoltre condannato la Spagna per aver deciso di procedere all'espulsione di un gruppo di 75-80 migranti dall'enclave di Melilla. La Cedu ha poi condannato l'Ungheria per detenzione di profughi. Che cosa suggeriscono le autorità di Bruxelles? Portare tutti in Europa?

Andrew Michta, decano del College of International and Security Studies al George C. Marshall European Center for Security Studies, di recente ha scritto che, con queste migrazioni di massa le democrazie europee rischiano la "decomposizione". Non vedremo soltanto la "fissione" della già fragile Unione europea, ma anche quella della civiltà occidentale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » dom ott 14, 2018 8:28 am

A casa nostra sono gli altri, quelli che arrivano da noi, che per rispetto verso di noi dovrebbero mangiare il maiale; non siamo noi che per rispetto verso i foresti che arrivano e che non amano il maiale dobbiamo fare a meno di mangiarlo; ci mancherebbe altro; sarebbe come rinunciare a noi stessi, alla nostra tradizione, alla nostra storia, alla nostra cultura, alla nostra identità, dignità e libertà.



Peschiera, niente maiale nella mensa scolastica: è polemica
VALERIA GIACOMELLO
Peschiera Borromeo (Milano), 12 ottobre 2018

https://www.ilgiorno.it/sud-milano/cron ... -1.4235300

Pinzimonio di verdure, cous cous e niente carne di maiale, il menu delle mense scolastiche di Peschiera lascia perplessi i genitori che protestano. Entrato in vigore dall’8 ottobre, il menu autunno-primavera dei plessi scolastici Montalcini e De André, elaborato dalla società Pellegrini e approvato dalla Agenzia di Tutela della Salute, insieme ai prodotti biologici e Dop, frutta e verdura di stagione e pane a basso contenuto di sale, prevede l’utilizzo della sola carne di pollo oltre all’introduzione di piatti meno convenzionali quali hamburger di legumi e polpettone di ceci. In cima alla proteste, il tanto esecrato cous cous con ceci, piselli, carotine e zafferano. Un favore alle comunità islamiche, secondo alcuni genitori che non ci stanno a un menu così particolare. Piatti sani ed equilibrati, elaborati nel pieno rispetto delle prescrizioni di Regione Lombardia, secondo il Comune, che annuncia l’introduzione, durante l’anno, di pietanze speciali in base alle festività e menu tipici regionali che permetteranno la sperimentazione di nuovi cibi e aumenteranno la conoscenza della cucina italiana.

La querelle è velocemente passata dalle pagine Facebook dei genitori al palazzo della politica, con un duro attacco del consigliere Regionale della Lega Massimo Bastoni: «Non scherziamo!», ha dichiarato. «La carne, anche suina, deve essere fornita nei pasti scolastici. Chi fa di testa sua contravvenendo alle direttive regionali dovrà farsi da parte». Intanto, alcuni genitori di Bettola hanno organizzato una raccolta di firme. «Non è tollerabile che questo menu non sia stato frutto dell’esame preventivo di noi genitori - recita la petizione - che crediamo e perseguiamo una alimentazione equilibrata e sana per i nostri figli, ma soprattutto varia. Chiediamo un incontro pubblico con la dirigenza del gestore della refezione scolastica, con i membri della commissione mensa e con l’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Peschiera Borromeo per chiedere di rinegoziare il menu per la refezione scolastica, cercando di rispettare le linee guida della Regione Lombardia».



Una grande Croce distrutta a Lesbo in Grecia. Un sacrilegio compiuto col sostegno delle Ong che dicono: “offende i migranti”. Silenzio del Papa.
Carlo Franza
2018/10/13

http://blog.ilgiornale.it/franza/2018/1 ... o-del-papa

La Croce di Cristo simbolo della Chiesa di Roma e dell’Occidente non è ben vista proprio dai migranti che Papa Francesco dice di accogliere, tanto che nelle sue stantie prediche giornaliere, e in quelle della CEI, ma anche di vescovi e cardinali, non manca mai di sentir dire di aprire porte, portoni e finestre e di non erigere muri. E invece da quando Salvini le porte le ha chiuse con l’appoggio degli italiani, ad iniziare da me, di immigrati che sbarcano ne vediamo ben pochi. E allora è meglio essere sovranisti e difendere le nostre radici e la nostra cultura. Bene torniamo alla Croce. Di Croci l’Occidente ne ha innalzate tante, sulle Alpi, sui promontori che si affacciano sul Mediterraneo e sugli oceani -penso a quella del Santuario di Santa Maria di Leuca della Diocesi di Ugento, sull’estremità meridionale del Salento- esse sono il simbolo più certo di quanto la Chiesa Cattolica nei secoli ha lasciato in eredità in tutta Europa e nel mondo.

grecia-lesbo-croce3Veniamo al dunque, è di questi giorni la notizia che sull’isola di Lesbo in Grecia, sotto il castello di Mitilene, è stata distrutta, nella notte del 7 ottobre, una grande Croce che era stata eretta su una roccia a picco sul mare a settembre. Poche settimane fa una Ong aveva inviato una lettera di protesta al sindaco in cui si diceva : “Si sbarazzi di questo simbolo religioso: è razzista”. Proprio le Ong quelle che hanno messo in piedi questo scandaloso commercio di vite umane, e faziose come sono, al soldo di chi sa chi, hanno pure il coraggio di dire che la Croce “offende i migranti”. Ma gli abitanti di Lesbo che non si sono dati per vinti e non proprio sottomessi a culture diverse, hanno ben replicato che la ricostruiranno. E se da domani in tutto il Mediterraneo si mettessero in atto le costruzioni di migliaia di Croci, questi migranti cosa farebbero, ci porterebbero alla guerra di religione. E’ certo che se la vogliono, sia così. Il simbolo cristiano per eccellenza, il simbolo che ci accompagna tutti i giorni dell’anno e della nostra e altrui vita, è inviso alle organizzazioni locali e Ong che accolgono i migranti. Pensate che sono ben oltre 6.500 i migranti che vivono ancora sull’isola di Lesbo. Secondo i dispacci dell’ agenzia di stampa Lesvos new, poche settimane fa la Ong “Coesistenza e comunicazione nell’Egeo”ha inviato una lettera al sindaco del Comune per chiedere la rimozione della croce, che avrebbe infastidito i musulmani accolti sull’isola. Si legge nella lettera: “Il crocifisso è stato eretto per impedire ai migranti e rifugiati di venire qui a nuotare. Questo atto è illegale e offensivo soprattutto verso il simbolo della cristianità, che è un simbolo di amore e sacrificio, non razzismo e intolleranza”. Non è chiaro perché una croce dovrebbe impedire a chiunque di nuotare, ma la lettera al Sindaco dell’isola di Lesbo conclude così: “Si sbarazzi di questo simbolo religioso inappropriato in un luogo dove la gente nuota”.Ora i residenti sono sul piede di guerra. Le autorità greche non hanno preso posizione, forse per paura. Ma i residenti paura non ne hanno, se uno dei principali quotidiani greci TA NEA, scrive che la ricostruiranno. Il simbolo della Croce è il simbolo dell’Europa, e se a Bruxelles sono distratti da conti e banchieri, e dunque il Parlamento europeo alza le spalle dinanzi a simili offese sacrileghe, allora è il caso di mandare l’Europa all’aria e riaprire i confini nazionali, con tanto di soldati in armi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » gio dic 13, 2018 8:35 pm

Niente mensa per i bambini stranieri. Bussetti: "Coniugare diritti e doveri delle famiglie"
Angela Buscaino - Sab, 13/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 87794.html

Per cercare di tamponare il problema, la Caritas ha creato una raccolta fondi online per i bambini che non possono permettersi la mensa. Un vero e proprio successo, tanto che per diverse ore il sito è entrato in tilt per i troppi accessi

Niente mensa scolastica ai bambini stranieri che non pagano. Così a Lodi esplode la polemica.

"Sono certo che si troveranno le giuste soluzioni che tengano insieme i diritti dei bambini e i doveri delle famiglie di rispettare le modalità di accesso ai servizi. Sono pronto a incontrare il sindaco, se necessario, per affrontare insieme la questione. Sono sicuro che il primo cittadino di Lodi conosce bene la propria realtà", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti.

Per cercare di tamponare il problema, la Caritas ha creato una raccolta fondi online per i bambini che non possono permettersi la mensa. Un vero e proprio successo secondo quanto riportato da Tgcom24, tanto che per diverse ore il sito è entrato in tilt per i troppi accessi.

Secondo il leader della Lega Matteo Salvini, il problema sarebbe un altro: "Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare, tutti devono essere trattati alla stessa maniera. Il fatto che qualcuno, certamente non i bambini ma i genitori, che potrebbe pagare ritiene di non doverlo fare, rappresenta un insulto a genitori italiani e stranieri, che invece pagano quello che devono. Quindi fa bene qualunque sindaco, e l'hanno fatto anche quelli di sinistra a chiedere che non ci siano genitori furbi e altri meno furbi".

Prima dell'intervento del ministro Bussetti, il segretario del Partito democratico, Maurizio Martina, ha scritto un commento su facebook esortando il ministro dell'Istruzione a intervenire quanto prima: "Ho solo una domanda: come fa ad addormentarsi sereno un sindaco che caccia bambini da una mensa scolastica? A quale livello di meschinità siete arrivati? Cosa aspetta il governo a intervenire? Ministro Bussetti risponda subito alle interrogazioni urgenti del PD e fermi questa vergogna. Subito".

Tramite social è giunto anche il commento dell'ex premier Matteo Renzi: "Vedere dei bambini discriminati alla mensa scolastica per ragioni economiche fa male al cuore. La politica basata sull'odio e sulla paura genera mostri. Quello che sta accadendo a Lodi per me è disumano. Dicono: zitti voi, siete minoranza. Sì, siamo minoranza. Ma non staremo zitti, non rinunceremo mai a essere civili. A essere umani. Chiamiamo le cose con il loro nome: quella di Lodi è una vergogna nazionale".

"Integrazione significa rispetto delle nostre leggi, avere diritti presuppone rispettare dei doveri" è la presa di posizione di Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario del partito in Lombardia, "bene ha fatto il sindaco di Lodi, Sara Casanova, cui - sottolinea - va la nostra stima e solidarietà totale, a esigere il rispetto di una normativa vigente che semplicemente chiede di esibire un certificato, fornito dal loro Stato di provenienza, che attesti la mancanza di 'redditi o beni mobili e immobili registrati, per avere l'accesso a tariffe agevolate per i servizi scolastici. Un normale certificato, per evitare furbate, che ogni cittadino italiano in situazioni analoghe deve presentare: oppure le regole valgono solo te gli italiani?".



Ma mi faccia il piacere! Diceva Totò
Karim Haghighi

https://www.facebook.com/karim.hassanal ... 2355125761

"La Lega non fa mangiare i figli di immigrati insieme ai bambini italiani per discriminazione" .
L'ennesima montatura per priviligiare una classe sociale di "furbetti". Spiego. Chiunque abbia frequentato la scuola o l'università sa che in italia le tasse universitarie si pagano proporzionalmente al proprio reddito tramite dichiarazione ISEE mentre la scuola pubblica addirittura è gratis. Il caso dell'università in Italia: Non era raro vedere ragazzi provenienti da paesi extra europei che pagavano zero tasse universitarie poichè avevano una dichiarazione ISEE dal loro paese molto bassa...."STATO DI POVERTÀ" non dichiarando nessun reddito o nessuna proprietà. Per loro studiare in Italia era Gratis con tanto di borsa di studio e vitto alloggio gratuito. Poi c'erano ragazzi come me che dichiaravano tutto (essendo cittadino italiano se non dichiari anche il pollaio che hai nell'orto di tuo nonno ti becchi una di quelle cartelle da Equitalia che non finisce più ) e si trovavano a dover pagare fino anche a 4000-5000 euro di tasse universitare all'anno per lo stesso corso. Ok mi sta bene.....Non mi stava bene quando i colleghi extraeuropei che dichiaravano essere nullatenenti nel loro paese e pagavano zero di tasse universitarie ti mostravano le foto della loro casa al mare in Egitto, della loro villetta con piscina a Marrakesh, della loro vacanza in hotel 5 stelle a Dubai o il loro viaggio a Parigi, Londra, Amsterdam, Dublino e Berlino. Se erano così poveri,d ove cazzo prendevano i soldi per fare sta vita? Capivo di essere io il povero, non loro...ma eravamo noi a dover pagare 4000-5000 euro di tasse universitarie. Lo stesso discorso vale per il caso di Lodi: non capisco perché un cittadino Italiano per usufruire dei prezzi agevolati debba presentare un ISEE valido rischiando di non ottenere gli aiuti di stato pur avendone magari bisogno, mentre un cittadino extraeuropeo debba essere esonerato da questo obbligo con la scusa:" Eh....ma ottenere la documentazione sulle case che ho in Marocco o i redditi che ho li è difficile.....quindi dichiaro direttamente un ISSE DI FASCIA BASSA". Non va bene così. L'ennesima Italia a due pesi e due misure. Non c'entra il razzismo. C'entra la legalità e la correttezza. "Le famiglie extracomunitarie con un reddito basso non possono permettersi di pagare la mensa a prezzo pieno e gli alunni vengono separati durante il pranzo". Separati si...ma non per discriminazione bensì per ragioni igienico sanitarie. Se porti il cibo da casa non puoi mangiare dove c'è il cibo della mensa. Questo accade in ogni istituto accademico in Italia e in tutta Europa per direttive UE. Prendetevela quindi con L'UE......questa volta Salvini non c'entra nulla. #Furbetti.

???
Così a Lodi la Lega discrimina i figli degli immigrati
Giovanni Drogo

https://www.nextquotidiano.it/lodi-lega-scuolabus-mensa

La pacchia è finita a Lodi per i figli dei cittadini di origine extracomunitaria. Nel novembre del 2017 la sindaca Sara Casanova (Lega) ha infatti emanato un nuovo regolamento per disciplinare l’accesso alle agevolazioni per poter usufruire del servizio mensa e scuolabus. Il regolamento in questione, entrato in vigore con l’inizio dell’anno scolastico 2018/2019 stabilisce che le famiglie extracomunitarie che vogliono chiedere i contributi per poter accedere alla mensa e allo scuolabus a prezzo agevolato devono presentare, oltre all’ISEE, anche una certificazione rilasciata dal paese d’origine per dimostrare che non possiedono immobili o altre fonti di reddito fuori dall’Italia.

La burocrazia che discrimina i figli degli immigrati

Si tratta però di una complicazione burocratica che costringe le famiglie a tornare nei propri paesi per ottenere una carta che non sempre viene data oppure a recarsi al consolato. Non sempre è possibile farlo perché in alcuni stati non esiste un catasto informatizzato. Inoltre la documentazione non può essere consegnata in lingua originale ed è necessario che venga tradotta in italiano con una traduzione giurata e marche da bollo varie. Solo quattro famiglie su 94 sono riuscite a consegnare la documentazione richiesta. C’è anche chi è riuscito a presentarla, con traduzione, ma si è sentito rispondere che non va bene. Per gli italiani invece è sufficiente presentare l’ISEE compilando un’autocertificazione.

La Casanova ha incassato il sostegno di Salvini che ha ricordato “prima gli italiani”

Succede quindi che a parità di dichiarazione ISEE il figlio di una famiglia di italiani possa accedere senza troppe difficoltà al servizio mensa a canone agevolato mentre il compagno di classe figlio di extracomunitari invece ne sia escluso. La soluzione per le famiglie straniere è quella di pagare la mensa a prezzo pieno, ovvero cinque euro al giorno (contro i 2,20 euro al giorno per la fascia di agevolazione più bassa). Lo scuolabus invece aumenta dai 90 euro ogni tre mesi a 210 euro. Troppi per chi magari ha tre o quattro figli e un reddito inferiore agli 8.000 euro l’anno. Tanto più che molte famiglie vivono in una casa popolare, quindi la loro situazione di indigenza è già certificata dall’essere stati inseriti nella graduatoria e aver ottenuto l’assegnazione dell’alloggio.

La sindaca di Lodi Sara Casanova

Il risultato è che molti genitori si vedono costretti a rinunciare alla mensa e allo scuolabus. I bambini vengono accompagnati a scuola a piedi o in bicicletta mentre per il pranzo i figli degli extracomunitari si portano il panino da casa. Durante l’orario della mensa però italiani e stranieri sono costretti a mangiare in ambienti separati perché le norme sanitarie vietano la mescolanza con i cibi preparati a casa. Durante la ricreazione poi solo agli italiani viene servito lo yogurt perché gli stranieri che non ne hanno più diritto.

I bambini stranieri separati dai compagni al momento del pranzo

Nei primi giorni dell’anno scolastico 130 bambini che si sono improvvisamente trovati senza la possibilità di usufruire del servizio (per il semplice motivo che i loro genitori non se lo possono permettere) sono stati tenuti a casa da scuola. Una protesta che però non è piaciuta alla sindaca che ha definito “una protesta grave” la decisione dei genitori che hanno così contravvenuto all’obbligo scolastico. Secondo la sindaca la legge è uguale per tutti e dal momento che mensa e scuolabus sono servizi accessori e non obbligatori nessuno è costretto a usufruirne o a pagare il prezzo pieno. Certo, quando magari bisogna fare sei chilometri a piedi per andare a scuola – come capita ad alcune famiglie – un passaggio farebbe comodo.

Di fatto però su 318 domande presentate per la richiesta delle agevolazioni sociali quelle accolte sono poche. Ieri a Piazza Pulita è stato detto che sono oltre 200 i figli degli stranieri rimasti fuori dal servizio mensa e scuolabus a causa del nuovo regolamento della sindaca. A soffrirne non sono solo i genitori che si sentono discriminati ma anche gli stessi bambini che provano sulla propria pelle la differenza di trattamento con gli italiani. Ad essere più faticoso da sopportare è ovviamente il momento in cui i bambini vengono separati al momento del pranzo. Per i piccoli alunni è difficile capire come mai non possono mangiare assieme ai propri compagni di classe. Stupisce invece l’indifferenza dei cittadini di Lodi intervistati da Micaela Farrocco che senza mezzi termini paragonano gli stranieri e i loro figli alle zecche attaccate ai cani, parassiti che succhiano il sangue degli italiani. Ecco cosa vuol dire prima gli italiani.


Niccolò Delli Colli
Più discriminazione di così, si muore. Io, in teoria, potrei avere legalmente e senza nessuna restrizione, beni, investimenti e lavoro per tutta europa. Eppure nessuno mi chiederebbe di portare i documenti da tutti i paesi d'europa. E questo vale per tutti i genitori degli italiani.
Per gli immigrati, a Lodi, è diverso.
Quel consiglio comunale andrebbe immediatamente sciolto ex artico 141 tuel comma 1 e gli amministratori perseguiti per abuso d'ufficio. Problema, dovrebbe essere Salvini a farlo, che è peggio di loro.

Karim Haghighi
Niccolò Delli Colli si nessuno ti deve chiede di mostrare le tue proprietà in giro per il mondo e le dichiarazioni dei redditi estere e son d'accordo 100% ......fino a quando però non vai in un altro paese, chiedi di utilizzare il welfare di quel paese insieme a prezzi agevolati, assegni familiari e aiuti di stato truccando le tue reali dichiarazioni e senza averne diritto.Tu (cittadino anche straniero) chiedi aiuti e soldi a me (Stato) ? Ok, dimostra la tua condizione economica in modo trasparente e forniscimi i documenti richiesti in modo legale e corretto e li otterrai....come funziona in ogni paese civile.

Niccolò Delli Colli
Cioè... Ti rendi conto che hai scritto due cose totalmente una opposta all'altra. Di un razzismo davvero agghiacciante da negriero. In nessun paese civile funziona che se sono bianco, è giusto che ho un trattamento, cioè uso la dichiarazione dei redditi o l'isee mentre se ho la pelle nera, lo stesso documento non vale e devo farmi arrivare attestazioni da mezzo modo perchè si suppone che sono un criminale che fa dichiarazioni false.
Non funziona così. Non funziona così da nessuna parte, per fortuna. In ogni paese civile tutti sono uguali davanti alla legge e se i bianchi non devono dimostrare di non avere redditi all'estero, non devono farlo neanche i neri.
In un paese civile quel sindaco sarebbe già stato cacciato fuori dal comune a pedate. Per fortuna che pare ci sia stata una colletta che ha risolto la situazione, dando una lezione all'immondizia che c'è al governo e in quel municipio.

Karim Haghighi
Niccolò Delli Colli Ma cosa stai dicendo! Negriero sarai tu che la butti sul colore della pelle A PRIORI. Anche se sei bianco o nero o giallo E CHIEDI AIUTI SOCIALI (RIPETO "CHIEDI SOLDI ALLO STATO") devi dimostrare di stare dicendo la verità e non avere altri redditi/proprietà all'estero..... se aprissi i giornali vedresti come ogni giorno anche BIANCHI (come li chiami tu distinguendo in modo becero tra bianco e nero) devono dimostrare per varie ragioni (conflitto di interessi, richiesta di utilizzo del welfare, ecc) gli interessi che hanno in altri paesi. Savona per esempio è uno di questi, che è stato criticato per la sua partecipazione in un fondo speculativo privato (PRIVATO E QUINDI SECONDO TE NON DOVEVA DIMOSTRARE NULLA A NESSUNO) in UK. Quindi, di grazia, secondo il tuo ragionamento anche Savona doveva rispondere "Non sono fatti vostri?!?!!?!?!?!?!?


Matteo Salvini
https://www.facebook.com/salviniofficia ... 2041123155
AGGIORNAMENTO!
Termini come “razzismo” o “apartheid” sono così gravi che non vanno maneggiati a sproposito. Il Pd, dopo aver vaneggiato di nazifascismo in campagna elettorale, ora delira per quanto accade a Lodi e Riace.

A Lodi, il bravo sindaco della Lega, Sara Casanova, non ha chiuso la mensa scolastica agli immigrati, ma il comune darà agevolazioni solo a chi ne ha realmente diritto.
Gli stranieri devono fornire documentazione del loro paese d’origine, dove magari hanno proprietà e disponibilità economiche, ma se non è possibile il Comune si fiderà della buonafede.

A Riace la vicenda è ancora più incredibile: c’è un sindaco che per la gestione degli immigrati è stato arrestato per ordine del giudice (e non del sottoscritto) e sono spuntate una serie di irregolarità contabili segnalate dal Viminale quando al governo c’era ancora il PD. Irregolarità che hanno fatto scattare la revoca dei finanziamenti per l’accoglienza.

Nel Paese che voglio, le regole valgono per tutti e l’unica distinzione non è tra bianchi e neri ma tra onesti e disonesti.
Il Pd da che parte sta?



Niccolò Delli Colli ha scritto:

Al di la del palese razzismo degli altri interlocutori, visto che siamo arrivati a dire che non possiamo accogliere nessuno, e quindi anche un onesto lavoratore straniero non ha diritto a nulla, anche se lavora e paga le tasse come un italiano, visto che abbiamo il debito pubblico alle stelle, ma poi il condono a chi evade 500.000 euro e reddito di cittadinaza a chi sta tutto il giorno sul divano vanno bene, immagino purchè italiani e bianchi, mi rivolgo a te Michele Michelazzo visto che mi pari l'unico che sia dotato di senno in questa discussione e credo di capire che tu sia un collega.
Da collega a collega, avresti il coraggio di patrocinare una qualsiasi causa sostenedo che lo stesso documento, cioè un isee o una dichiarazione dei redditi, se presentato da mario rossi ha un valore e garantisce determinati servizi, qui mensa e pulmino, mentre se presentato da muhammed mustafà ha un altro valore? Che la dichiarazione di mario rossi, perchè tutti e due i documenti trovano scaturigine dalle dochiarazioni che il soggetto fa all'agenzia delle entrate o al caf, è legalmente vincolante per un comune, mentre lo stesso ed identico documento non lo è per muhammed alibbabbà, e anzi, si presume falso fino a prova contraria fornita da altra amministrazione? Perchè o mi rispondi
- No. Il comportamento del comune è tale da giustificare lo scioglimento ex art 141 tuel lettera a
O mi rispondi
- Si. È giusto che il comune valuti diversamente in base al colore della pelle o dal luogo di nascita.
Vie di mezzo non ci sono.


Alberto Pento risponde
Lei Niccolò Delli Colli che dà del razzista a tutti è in realtà il vero razzista, tra i peggiori; lei inoltre è palesemente un diffamatore e un calunniatore; poiché solo un vero razzista, diffamatore e calunniatore come lei scambia la difesa dei diritti umani e civili dei nativi e cittadini italiani ed europei per razzismo.
Chi che come lei non riconosce i diritti umani umani naturali universali e civili dei nativi e dei cittadini italiani ed europei, tra cui quello fondamentale di difendere la propria casa e il proprio paese dall'invasione di chi vuole entrarvi contro la volontà dei cittadini italiani che sono i proprietari del loro paese e dei suoi diritti civili, abusando di certe leggi e violandone altre, frodando e ingannando. ... altro non è che un criminale razzista.

Lei oltre ad essere razzista, calunniatore e diffamatore, falsifica anche le parole di chi ha interloquito con lei in questo post, laddove scrive:
"e quindi anche un onesto lavoratore straniero non ha diritto a nulla, anche se lavora e paga le tasse come un italiano";
nessuno quì ha negato i sacrosanti diritti a uno straniero regolare che risiede e lavora in Italia;
anche gli stranieri regolari però vanno applicate le stesse leggi a cui sono soggetti i cittadini italiani, senza alcuna discriminazione a parte i casi dei "veri perseguitati politici" che non possono produrre documenti e certificati dal loro paese.

Certamente agli irregolari o clandestini non vanno concessi né diritti né privilegi, alcun trattamento di favore e andrebbero al più presto espulsi. Inoltre io bandirei tutti gli islamici come nazisti maomettani, Maometto peggio di Hitler e il Corano peggio del Mein Kampf e delle leggi razziali fasciste e nazional socialiste poiché quanto prescritto nel Corano è di gran lunga più disumano e terribile.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » gio dic 13, 2018 8:37 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » gio dic 13, 2018 8:40 pm

Ai bambini esclusi dalla mensa di Lodi sono stati donati 60 mila euro
di alessandro frau
14 ottobre 2018,20:43

https://www.agi.it/cronaca/mensa_bambin ... 2018-10-14

Ai bambini esclusi dalla mensa di Lodi sono stati donati 60 mila euro

Sono i numeri a raccontare quello che sta succedendo a Lodi. Più di 2 mila persone hanno donato oltre 60 mila euro per garantire l’accesso ai servizi scolastici a tutti quei bambini che, per un divieto molto controverso del Comune, ne erano rimasti esclusi. Una cifra che non è definitiva ma è destinata ancora a salire e raggiungere, secondo quanto scrive TPI, i 90 mila euro. Un gesto di generosità che ha superato ogni previsione e che ha costretto i promotori dell’iniziativa a sospendere la campagna.

Coordinamento Uguali Doveri, il comitato che ha organizzato la raccolta, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo affermando che “a oggi, siamo sicuri di poter garantire l’accesso a tutti i bambini lodigiani esclusi dai servizi scolastici almeno fino a fine dicembre 2018, data in cui speriamo che il ricorso presentato al Tribunale di Milano contro il Comune di Lodi avrà annullato questa discriminazione”.

Per approfondire: Il duro intervento di Di Maio su Facebook sul caso Lodi, condiviso da Conte

Ma questo è solo il primo passo di un percorso più lungo. L’appello ora è per una partecipazione attiva a un presidio organizzato per ribadire la contrarietà a un regolamento, entrato in vigore il 4 ottobre del 2017. In particolare la contestazione riguarda quel passaggio che prevede, per i cittadini di stati non appartenenti alla Ue che volessero ricevere l’accesso alle prestazioni sociali del Comune, la presentazione di documenti aggiuntivi rispetto a quelli previsti per legge. Scuola compresa. L’appuntamento, si legge sul comunicato, è “per martedì 16 ottobre, dalle 8.30 alle 20, davanti al municipio di Lodi”.

Le reazioni politiche al caso dei bambini di Lodi

Come ricorda Repubblica, sono stati tanti i politici che hanno voluto schierarsi contro quella che giudicano una vera discriminazione da parte del sindaco leghista Sara Casanova. Da Matteo Renzi al segretario del Pd, Maurizio Martina, fino ad arrivare a Susanna Camusso e a Carlo Calenda.

I numeri

Il comitato, come racconta il Corriere della Sera, si è soffermato maggiormente su alcuni numeri particolarmente significativi e i relativi disagi: “Le domande di accesso agevolato ai servizi arrivate al Comune di Lodi da parte di persone non comunitarie sono state – al 1 ottobre – 316 di cui 177 per la mensa, 75 per lo scuolabus, 43 per pre e post scuola, 23 per asilo nido. Sulla base di queste domande possiamo stimare un fabbisogno teorico per sostenere l’accesso dei bambini ai servizi per l’intero anno scolastico – ossia fino a giugno 2019 – di circa 220.000 euro”. Tutto dipenderà dalle decisioni del Tar riguardo al ricorso presentato in questi giorni ma le perplessità sulla legittimità e sul buon senso della decisione, anche da parte del ministro Bussetti, rimangono.



Di Maio è intervenuto sul caso dei bimbi di Lodi. E Conte ha condiviso il suo post
14 ottobre 2018

https://www.agi.it/cronaca/di_maio_cont ... 2018-10-14

"I bambini non si toccano. Se alcuni genitori non si comportano bene si multino loro, non i loro figli: questo Stato sarà sempre dalla parte dei bambini. Sono contento perché gli italiani hanno risposto dando prova della loro grande solidarietà e del loro grande cuore, alla faccia di chi si diverte a dipingerli in altra maniera. Parlerò con il ministro Bussetti che ha già detto che si troverà una soluzione. E vi assicuro che sarà cosi'". Così il vice premier Luigi Di Maio sul caso Lodi, dove l'amministrazione leghista richiede dati patrimoniali approfonditi alle famiglie straniere per poter accedere al servizio mensa nelle scuole.
Il post, molto diretto, del vicepremier è stato condiviso 30 minuti dopo dal premier Giuseppe Conte senza però aggiungere altro al testo di Di Maio.


Lodi, Fico: "Dopo delibera sulla mensa bisogna solo chiedere scusa, i bambini esclusi la utilizzeranno come gli altri"
Alexander Jakhnagiev
15 ottobre 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... ri/4694274

“Io credo che nel momento in cui si fa una delibera che, in modo conscio o inconscio, crea discriminazioni così importanti si deve chiedere solamente scusa”. Lo ha detto Roberto Fico, presidente della Camera, facendo riferimento alla delibera del sindaco di Lodi, Sara Casanova, con cui è stato impedito a decine di bambini stranieri di utilizzare la mensa scolastica, lo scuolabus e altri servizi a tariffe agevolate. “La colletta da 60mila euro? Il Paese, quando ci sono ingiustizie, c’è”.



Lodi, bimbi stranieri esclusi dalla mensa scolastica: 'Brava Sindaco, sono come le zecche dei cani'
http://www.la7.it/piazzapulita/video/lo ... 018-252658


Caso Lodi e Veneto. Garante infanzia a Rainews:
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/ ... 34eed.html
Caso Lodi e Veneto. Garante infanzia a Rainews: norma prevede autocertificazione Dopo il caso della mensa di Lodi, anche in Veneto vengono richiesti agli stranieri documenti aggiuntivi da reperire nei paesi d'origine per ottenere le agevolazioni economiche come l'acquisto dei testi scolastici e altri sussidi. "La norma che prevede l’autocertificazione anche per redditi e patrimoni posseduti all'estero ed è valida per tutti". Così la Garante nazionale dell’Infanzia Filomena Albano, intervistata da Rainews



Caso Lodi, il sindaco: "Il Regolamento rimane in vigore"

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... 802a.shtml

"Ringrazio i ministri Salvini e Bussetti, il segretario della Lega lombarda Grimoldi e tutte le forze politiche e i cittadini che ancora una volta numerosi si sono mobilitati in queste ore per dimostrarmi la loro solidarietà, dopo - ha sottolineato il sindaco di Lodi - un'ondata di insulti diretti contro di me, per il ruolo che rivesto. Ci sono anche attacchi personali e minacce che ritengo vergognosi".

"Sul tema delle prestazioni agevolate - ha spiegato Sara Casanova - l'amministrazione ha sempre accettato il confronto costruttivo con chiunque, ma chi ci critica non è stato in grado di fare altrettanto, cioè di costruire un dialogo politico rispettoso. Durante l'ultimo Consiglio comunale la maggioranza dei consiglieri ha assunto l'impegno di stendere linee-guida per l'applicazione del Regolamento per l'accesso alle prestazioni agevolate".

Salvini: "Basta furbetti, non è razzismo. La pacchia è finita" - "Il sindaco di Lodi vuole controllare che tutti quelli che devono paghino la mensa scolastica dei figli? Fa bene!!! Basta coi furbetti, se c'è gente che al suo Paese ha case, terreni e soldi, perché dovremmo dare loro dei servizi gratis, mentre gli italiani pagano tutto? Quanti immigrati hanno una casa popolare anche se hanno case al loro Paese? Quanti prendono contributi e pensioni e se le godono al loro Paese? Basta, la pacchia è finita. Non è razzismo, è solo giustizia e buon senso". Così sui social il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in merito al caso Lodi.

Fico: "Chiedere scusa e poi far rientrare i bimbi nelle mense" - In merito al caso Lodi è intervenuto anche il presidente della Camera, Roberto Fico. "Nel momento in cui si fa una delibera che, in modo conscio o in modo inconscio, crei delle discriminazioni così importanti - ha detto - si deve solamente chiedere scusa. Dopo le scuse questi bambini potranno rientrare tranquillamente nella mensa scolastica".

Ricostruendo la vicenda, Fico ha detto: "Nel momento in cui è accaduta questa situazione, questi 200 bambini non potevano andare in mensa perché non se lo potevano più permettere essendosi ritrovati all'improvviso nella fascia più alta; sono stati raccolti circa 60mila euro per permettere di andare a scuola fino alla fine di dicembre e questo è un gesto fondamentale ci rendiamo conto come ogni volta si crei una ingiustizia, una discriminazione il nostro Paese è sempre pronto a rispondere. La nostra Repubblica è forte i nostri valori sono saldi a partire da quelli costituzionali e questo è un dato fondamentale".


???
Mensa di Lodi, Fico: “Si deve chiedere scusa”. Ma Salvini insiste: “Solo giustizia e buon senso”
manuela messina

http://www.lastampa.it/2018/10/15/itali ... agina.html

«Nel momento in cui si fa una delibera che in modo conscio o inconscio crei discriminazioni così importanti, si deve solo chiedere scusa». Lo dice il presidente della Camera, Roberto Fico, a margine della conferenza internazionale a Napoli Shipping and the law”, riferendosi alla vicenda di Lodi, dove 200 bambini stranieri sono rimasti tagliati fuori dal servizio mensa per i criteri fiscali fissati dall’amministrazione comunale. «Dopo le scuse - prosegue - questi bambini potranno tranquillamente rientrare alla mensa scolastica». I piccoli alunni rientreranno fino a fine dicembre grazie alle donazioni spontanee. «Questo è un gesto importantissimo - sottolinea Fico - perché ci rendiamo conto di come, ogni volta che si crea un’ingiustizia, il nostro Paese è sempre pronto a rispondere. La Repubblica è forte e i nostri valori, a partire da quelli costituzionali, sono saldi».


Salvini: “Sindaco fa bene, solo giustizia e buonsenso”

Matteo Salvini difende il sindaco di Lodi Sara Casanova criticata anche da Luigi Di Maio per il nuovo regolamento sulle mense scolastiche. «Il sindaco di Lodi vuole controllare che tutti quelli che devono paghino la mensa scolastica dei figli? Fa bene», scrive il ministro dell’Interno su Facebook.«Basta coi furbetti, se c’è gente che al suo Paese ha case, terreni e soldi, perché dovremmo dare loro dei servizi gratis, mentre gli Italiani pagano tutto?Quanti immigrati hanno una casa popolare anche se hanno case al loro Paese? Quanti prendono contributi e pensioni e se le godono al loro Paese?Basta, la pacchia è finita. Non è razzismo, è solo giustizia e buon senso». A margine dell’assemblea nazionale di Confimi Industria, Salvini ha inoltre detto che andrà «a trovare il sindaco e portargli tutta la mia solidarietà perché i furbetti, italiani o stranieri che siano, quelli che campano alle spalle del prossimo, che non pagano la mensa scolastica anche quando potrebbero farlo, non possono continuare a farlo alle spalle degli altri. Questo vale a Lodi come in tutti gli altri paesi in Italia». «Gli immigrati regolari e per bene sono i benvenuti e sono i miei fratelli, quelli che si fingono nullatenenti e non pagano una lira di tasse, se prendono contributi pubblici e gridano al razzismo quando vai a fare dei controlli, non sono miei amici», per cui, ha concluso, «fa benissimo il sindaco di Lodi a mettere tutti sullo stesso piano. Se hai delle agevolazioni devi dimostrare che non hai altri patrimoni. Sai quanta gente ha la casa popolare, il bonus bebé e ha due o tre quattro case nel suo paese? Se sei nullatenente ti do la mensa gratis, se hai dei quattrini la paghi come gli altri».


Il sindaco: il regolamento rimane in vigore

«Certamente il Regolamento rimane in vigore, la Legge deve sempre valere per tutti». Il sindaco di Lodi Sara Casanova, sceglie di affidarsi a una nota per replicare alle polemiche scoppiate sul caso mense e servizi scolastici che in base a una delibera comunale possono essere richiesti a tariffa agevolata dai cittadini extracomunitari solo presentando accanto al modulo Isee anche un documento - (difficile da reperire, questa la critica) che attesti che nei loro paesi d’origine di non possiedono case o altri beni. «Dispiace - aggiunge il primo cittadino - che non tutti condividano il principio di equità che sta alla base di questa delibera, che vuole mettere italiani e stranieri nella stessa condizione di partenza per dimostrare redditi e beni posseduti, né il successivo impegno preso dall’Amministrazione nei confronti dei cittadini che sono nell’oggettiva impossibilità di presentare la documentazione richiesta».

La vicenda

La delibera approvata dal comune di Lodi, che disciplina i servizi socio assistenziali, tra cui quelli scolastici, come la mensa e lo scuolabus, potrebbe non essere un caso isolato. Lo denuncia Valentina Tronconi del Coordinamento Uguali Doveri, nato in città da diverse associazioni unite dall’obiettivo di garantire l’accesso ai servizi scolastici a tutti i bambini lodigiani esclusi perché i genitori non sono riusciti a presentare la documentazione che attesti che non posseggono case o beni mobili nel loro paese d’origine. Il regolamento del Comune a guida leghista «fa capo a una delibera della giunta regionale n. 6972 del 31/07/2017 dal titolo `Linee guida per l’uniforme applicazione del D.P.C.M. 159/2013 in Regione Lombardia e la redazione degli atti regolamentari´, come aveva spiegato la vice capogruppo del Pd in Regione Patrizia Baffi».
La preoccupazione adesso è che Lodi non resti in caso isolato. «Sappiamo che sta succedendo anche a Vigevano - afferma Tronconi - . E Codogno ha già annunciato che vogliono attivare lo stesso regolamento. Questo vale anche per alcuni comuni del bresciano e del bergamasco. Oggi ci è stato segnalato che accade anche a San Giuliano milanese». Adesso che sia già realtà o che le amministrazioni ci stiano solo pensando, per il Coordinamento l’allarme resta alto. Ecco perché «l’idea è fare sistema, lavorare in rete» anche con altri comuni che hanno lo stesso problema. La delibera regionale in questione, a cui si fa riferimento, disciplina l’accesso alle prestazioni di welfare che comprendono tra l’altro, anche l’assistenza domiciliare, i servizi sociali diurni, i contributi per le rette di residenze sociosanitarie per anziani e per disabili (RSA e RSD) e l’erogazione di ulteriori contributi di voucher o misure aggiuntive a quelle erogate dalla Regione. Al punto 3 (Disposizioni transitorie di raccordo per le prestazioni sociosanitarie), comma 4, le linee guida regionali demandano ai comuni «con particolare riguardo ai servizi residenziali», la definizione delle modalità con cui effettuare l’istruttoria e la valutazione della richiesta di prestazione agevolata.
A quanto si evince il Comune di Lodi avrebbe utilizzato questa norma, riferita principalmente ai servizi residenziali, per definire le modalità di certificazione del patrimonio immobiliare dei richiedenti prestazioni a tariffa agevolata da parte dei cittadini, introducendo le restrizioni per i cittadini di origine straniera.


Il Pd "penalizza" le mamme italiane: 72% dei sussidi bebè va a immigrati
Claudio Cartaldo - Lun, 08/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/milano/pd ... 85716.html

Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie. Sardone: "Penalizzati gli italiani"

I numeri parlano chiaro. Troppo. E a sciolinarli è stato l'assessore Majorino dopo una interrogazione presentata da Silvia Sardone sulla sulla misura della Bebè Card.

Si tratta di un incentivo alla natalità introdotto dal Comune nell'ottobre del 2017. Le neomamme possono incassare un contributo mensile di 150 euro per 12 mesi. Di questi tempi, non si butta via niente.

Come spesso accade, però, non tutte le donne in gravidanza possono sperare di ottenerlo. La misura è infatti riservata a chi ha un Isee inferiore a 16.954 euro per quanto riguarda il 2017 e 17.141 per quanto riguarda il 2018. E così, come succede per le case popolari o gli asili, a trovarne maggior giovamento sono le famiglie extracomunitarie. "Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune - spiega la Sardone - ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie: il 72% del totale. Il resto, ovvero 519 Bebè Card, sono andate a mamme comunitarie, ma l'assessore Majorino non è stato in grado di specificare quante italiane come avevo chiesto nell'interrogazione".

"Queste percentuali - attacca la consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto - fanno il paio con quelle del Rei creato dal passato governo targato Pd: a Milano il 67-68% del Rei è finito a famiglie extracomunitarie. Per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito per le famiglie la percentuale, per il 2016, era del 65% per famiglie extracomunitarie". Insomma: a essere stranieri pare che convenga. Almeno dal punto di vista delle politiche comunali. "Sono numeri - continua Silvia Sardone - che ancora una volta confermano l'ossessione della sinistra per gli immigrati e il fatto che le misure di sostegno contro la povertà sono scandalosamente orientate a favorire gli stranieri. La Bebè Card si è rivelata il solito strumento ad hoc che finisce sempre nella stessa direzione, penalizzando gli italiani. Tanto ormai si sa, con Sala e Majorino i milanesi vengono sempre dopo".



Immigrati, la Lega attacca Fico: "Eviti polemiche e sia super partes"
Sergio Rame - Lun, 15/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 88526.html

Nuovo blitz del grillino sul caso Lodi. E il Carroccio si infuria: "L'ultimo presidente della Camera che entrava così tanto nel dibattito politico era Fini..."

L'ultimo blitz di Roberto Fico è sul caso di Lodi dove il sindaco Sara Casanova sta obbligando anche gli immigrati a presentare la documentazione sui beni pesseduti nei Paesi di origine per ottenere le agevolazioi fiscali su autobus e mense scolastiche.

Il presidente della Camera si è accodato alla sinistra buonista che accusa il primo cittadino leghista di discriminare gli stranieri. "I bambini a Lodi devono poter proseguire le loro attività scolastiche con tutta la serenità possibile - ha scritto il grillino su Facebook - per le discriminazioni che di fatto quella delibera comunale ha provocato, occorre chiedere scusa". Un'entrata a gamba tesa che ha innervosito non poco i leghisti. Che adesso lo invitano a fare il presidente super partes.

Prima la difesa a spada tratta delle Ong che ripescavano gli immigrati clandestini al largo della Libia per poi riversarli sulle nostre coste. Poi la polemica contro Matteo Salvini per aver chiuso i porti italiani a quelle imbarcazioni che battono bandiera straniera e arrivano in Italia cariche di extracomunitari. Ora l'entrata a gamba tesa contro il sindaco Casanova, anche lei del Carroccio, che a Lodi sta cercando di riportare un po' di ordine. "Non possono essere i più piccoli a pagare le conseguenze di errori altrui - bacchetta il presidente della Camera su Facebook - credo fermamente nella forza di un Paese che di fronte ad avvenimenti simili si indigna ed è pronto a rispondere rimettendo al centro i diritti e i valori di comunità". Fico plaude anche alle associazioni che in questi giorni si sono messe a raccogliere i soldi da dare agli immigrati che, non avendo presentato la modulistica richiesta dal Comune di Lodi, perderanno gli sgravi sulla mensa scolastica. "Adesso chi ha sbagliato chieda scusa - scrive ancora - così questi bambini potranno tranquillamente rientrare alla mensa scolastica. Integrare significa costruire spazi e luoghi di condivisione, come una mensa appunto".

La tirata di Fico non è passata inosservata. E Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera, lo ha invitato pubblicamente a moderare i toni. "L'ultimo presidente della Camera che ricordo entrare così tanto nel dibattito politico era Gianfranco Fini, spero che Fico abbia più fortuna", commenta il leghista augurandosi che "invece che lanciarsi in polemiche gratuite contro la Lega si dedichi a tempo pieno all'organizzazione dei lavori di Montecitorio, restando super partes".



Caso Lodi, i bambini di nuovo in mensa insieme. Ma non per merito del Comune
2018/10/16
ORIANA LISO

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... -209088597

I figli dei cittadini stranieri esclusi dal servizio scolastico per colpa di un percorso burocratico impossibile ora possono mangiare con i loro compagni grazie alla raccolta fondi fatta in tutta Italia. Ma la protesta continua: 12 ore di presidio sotto la sede del Comune. Il vescovo di Lodi: "Mi auguro che la questione si chiuda velocemente"
Il primo giorno alla mensa scolastica, tutti assieme. Dopo settimane di polemiche e proteste, da oggi a Lodi tutti i bambini figli di immigrati che non potevano accedere al servizio per un provvedimento della giunta leghista potranno pranzare con i loro compagni. Una storia che ha provocato molte reazioni politiche, da quelle del vicepremier Matteo Salvini - che ha difeso la scelta della giunta - a quelle di diversi esponenti del Movimento 5 Stelle, da Luigi Di Maio a Roberto Fico, con dichiarazioni più morbide rispetto all'alleato di governo, tanto che Salvini ha replicato a Fico: "Faccia il presidente della Camera".
Non è una marcia indietro dell'amministrazione, però: perché è soltanto grazie a una raccolta fondi nazionale organizzata da un coordinamento di cittadini lodigiani che le famiglie dei circa 180 bambini stranieri potranno pagare il buono mensa. Una raccolta fondi, quella del coordinamento Uguali doveri, che in pochissimi giorni ha raccolto oltre 80mila euro da tutta Italia, soldi arrivati da persone indignate per la scelta del Comune di obbligare i genitori stranieri a produrre una documentazione molto difficile, se non impossibile, da reperire nei paesi di origine per poter avere le agevolazioni sul costo del buono pasto.
Per questo le famiglie straniere - persone che vivono e lavorano regolarmente da anni in Lombardia -, non potendosi permettere di pagare la tariffa piena, sono state costrette a mandare a scuola i loro figli con un panino, che dovevano mangiare in un locale separato rispetto ai compagni. Con i soldi raccolti, quindi, le famiglie potranno pagare la differenza tra quanto avrebbero pagato in base al loro reddito Isee e la tariffa massima, almeno fino a dicembre.
Spiega Valentina Tronconi del coordinamento: "Prima di poter riequilibrare la situazione ci vorrà del tempo. Per adesso abbimo informato le famiglie che ci avevano contattato. Ma ci sono ancora molti genitori che non sanno di questa possibilità, di questo aiuto e continuano a portare i figli a casa nella pausa pranzo". Le richieste arrivate al Comune sono 316, di cui 177 per la mensa, 75 per lo scuolabus, 43 per il pre e post scuola e 23 per gli asili nido."Chi è in difficoltà dovrà rivolgersi al Coordinamento e dopo una veloce verifica della domanda colmeremo la differenza: se prima queste famiglie pagavano 2 euro al giorno per la mensa del proprio figlio e adesso ne devono pagare 5, la differenza di 3 euro sarà versata da noi grazie ai fondi raccolti".

Una vittoria temporanea, quindi. Perché la battaglia del coordinamento - che ha presentato un ricorso al tribunale di Milano contro il provvedimento del Comune, e verrà discusso a novembre - va avanti nella protesta. Oggi a Lodi è stato convocato un presidio sotto la sede del Comune, al Broletto: 12 ore di manifestazione in cui i cittadini hanno chiesto, vanamente, di di incontrare la sindaca o l'assessora all'Educazione. In serata sono arrivate anche le parole del vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, che si è augurato che la "questione si risolva velocemente". Il vescovo ha anche raccomandato alla Caritas di offrire la massima collaborazione alle famiglie che si rivolgeranno all'associazione per chiedere aiuto.

Il caso Lodi e la discriminazione per asserita “insufficienza” della certificazione ISEE
13/10/2018 Contrasto alle discriminazioni,Notizie Lodi

https://www.asgi.it/discriminazioni/lod ... zione-isee

Si va diffondendo in molte Amministrazioni la scelta di ostacolare l’accesso degli stranieri alle prestazioni sociali ponendo a loro carico oneri documentali sproporzionati e inutili, in contrasto con la normativa ISEE.

Ha avuto un vasto eco sui media, anche nazionali, la scelta del Comune di Lodi di varare un “Regolamento per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate” erogate dall’Amministrazione locale ove è previsto che i soli cittadini extra UE, al fine di accedere a dette prestazioni, debbano presentare, contestualmente all’ attestazione ISEE, anche una certificazione relativa alle proprietà di beni immobili o mobili, rilasciata dallo Stato “di provenienza”, tradotta e autenticata dall’autorità consolare italiana nel predetto paese.

Analoghe previsioni sono contenute in atti di associazioni di Comuni (ad es. l’Azienda sociale sud Est Milano), mentre altre Amministrazioni hanno applicato i medesimi criteri anche per le prestazioni disciplinate da norme nazionali, escludendo così dall’assegno famiglie numerose ex art. 65 L. 448/98 e dall’assegno di maternità di base ex art. 74 D.lgs. 151/01 gli stranieri che, pur titolari di un reddito ISEE inferiori ai limiti di legge, non avessero presentato la citata documentazione aggiuntiva.

Quanto alle Regioni, la Lombardia ha varato una Delibera di Giunta invitando le Aziende Sanitarie Locali a conformarsi a detti criteri, mentre il Veneto ha addirittura emanato una legge regionale (l.r. n.2/2018) nella stessa direzione.

ASGI si sta mobilitando su questo fronte e ha introdotto una azione collettiva contro il Comune di Lodi (prima udienza il 6.11.2018) volta a ottenere la rimozione del Regolamento. Inoltre ha supportato azioni individuali contro il Comune di Palazzago e ha in cantiere altre azioni analoghe.

In estrema sintesi le ragioni fatte valere in queste azioni (e riassunte anche nelle lettere inviate alle varie amministrazioni) sono le seguenti.

I regolamenti e delibere sopra citati pretendono di fondarsi sull’art. 3 comma 4 del DPR 445/2000 a norma del quale: “le qualità personali e i fatti sono documentati mediante certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero, corredati di traduzione in lingua italiana autenticata dall’autorità consolare italiana che ne attesta la conformità all’originale, dopo aver ammonito l’interessato sulle conseguenze penali della produzione di atti o documenti non veritieri.”

A prescindere dal fatto che tale differenza di trattamento tra italiani e stranieri, introdotta con un atto di fonte regolamentare, dovrebbe risultare in contrasto con il principio di parità di trattamento di cui all’art. 2 comma 5 Testo Unico sull’ immigrazione (“Allo straniero è riconosciuta parità di trattamento con il cittadino relativamente alla tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi, nei rapporti con la pubblica amministrazione e nell’accesso ai pubblici servizi, nei limiti e nei modi previsti dalla legge.“), ciò che più rileva è che il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 159/2013, che regola l’ISEE, ha superato le precedenti disposizioni.

Il DPCM disciplina infatti i criteri di accesso alle prestazioni sociali agevolate prevedendo che le regole ivi stabilite costituiscono “livello essenziale delle prestazioni” ai sensi dell’art. 117 Cost. e dunque tutte le Amministrazioni, allorché erogano una prestazione sociale, sono tenute ad attenersi ai criteri ivi indicati.

Ebbene la procedura ISEE è articolata in una DSU – Dichiarazione Sostitutiva Unica (di provenienza dell’interessato) redatta con modalità che non prevedono alcuna distinzione tra italiani e stranieri, tanto è vero che neppure i moduli allegati al DPCM prevedono una simile distinzione: lo straniero è infatti abilitato a inserire nella DSU la dichiarazione di “impossidenza” di beni all’estero.

Alla DSU seguono (ai sensi dell’art. 2, comma 6 DPCM) le verifiche di INPS e Agenzia dell’Entrate e infine il rilascio dell’ISEE, che non costituisce quindi autocertificazione ma attestazione pubblica del livello di reddito ai fini appunto dell’accesso a prestazioni sociali agevolate.

L’Amministrazione comunale non ha dunque alcun potere di inserirsi in un procedimento stabilito in sede statale e ritenerlo insufficiente, gravando così il solo immigrato di oneri eccedenti ciò che, per lo Stato, costituisce “livello essenziali delle prestazioni”.

A ciò si aggiunga che la pretesa dei Comuni è anche iniqua (perché in molti casi lo Stato di provenienza non ha possibilità di fornire le attestazioni richieste per mancanza di un sistema di catasto o di registri) e illogica perché le possibilità di controllo dello Stato sulle dichiarazioni di italiani e stranieri inerenti le proprietà all’estero sono assolutamente le stesse: anzi molte convenzioni con Stati di provenienza dei migranti prevedono espressamente uno scambio di informazioni che agevola gli eventuali controlli sulle eventuali dichiarazioni di “impossidenza” che il migrante può rendere in sede di DSU (si vedano ad esempio le Convenzioni con la Costa d’Avorio del 30.7.1982 ratificata in Italia il 27.5.1985 con L. n. 293 o con il Senegal firmata a Roma il 20.7.1998 e ratificata con L. n. 417 il 20.12.2000),

È dunque importante attivarsi per monitorare e contrastare i provvedimenti locali sul “modello Lodi” che rischiano di avere per gli stranieri un effetto di esclusione pari a quello di un esplicito divieto di accesso.

Va infine segnalato che la questione si pone in maniera diversa per le prestazioni pensionistiche, per le quali la questione è disciplinata da norma speciali e sulle quali è già intervenuta, in senso favorevole al migrante, la giurisprudenza di merito.

A cura del servizio antidiscriminazione ASGI


Alberto Pento
Questo articolo dell'ASGI è solo l'interpretazione di questa associazione giuridica sinistrata pro invasione dei clandestini.
(L'ASGI è una nota associazione di sinistra (o nazi demo-comunista) pro invasione che promuove la violazione dei diritti umani e civili dei cittadini nativi italiani ed europei, aprofittando delle pieghe nelle legislazioni europee ed italiane e del sostegno delle corti e dei tribunali europei e dei singoli stati dove presso la casta giudiziaria prevale l'ideologia sinistrata pro invasione che tanto danno procura ai cittadini italiani ed europei.)
Questi dell'ASGI cercano di far passare per diritti quello che diritto non è, affermano falsi diritti umani e civili inesistenti dei migranti abusivi e negando così i veri diritti esistenti dei nativi e cittadini italiani ed europei, attraverso la loro depredazione e deprivazione legislativa, giudiziaria e politica.
Mentre questa è la Delibera del Consiglio comunale di Lodi dove non vi si legge alcuna discriminazione poiché essa non discrimina gli stranieri regolarmente residenti che lavorano e che rispettano le leggi italiane;
ma cerca solo e giustamente di contrastare e di mettere un freno all'abuso immigrazionista/invasionista degli stranieri che danneggia e viola i diritti umani e civili dei cittadini italiani e degli stranieri regolari che vivono e lavorano in Italia e in Europa.
https://www.asgi.it/wp-content/uploads/ ... i-Lodi.pdf


Ricordo che la manipolazione dei diritti umani universali naturali e civili è un crimine contro l'umanità.
Ricordo che tra i diritti umani universali vi sono anche quelli civili che sono propri della cittadinanza di ogni paese e che ogni uomo gode dei diritti civili del suo paese ma non di quelli di un'altro paese, poiché non esistono diritti civili universali.
Se in un paese vengono violati i diritti umani naturali e scarseggiano o sono violati quelli civili non significa che i cittadini di quel paese abbiano il diritto di andarsene liberamente in un altro; tra i diritti umani universali non vi è quello di andare a proprio piacimento in un altro paese per godere dei diritti civili di quel paese a prescindere dalla volontà e dalle leggi di quel paese, frodando, ingannando, illegalmente e clandestinamente poiché si violerebbe i diritti umani e civili dei cittadini di quel paese.
Non è un diritto umano naturale, universale e civile ma un crimine abusare delle leggi internazionali come quelle sul soccorso in mare e sull'asilo/rifugio politico, come non è un diritto violare domicilio e il territorio altrui che invece sono tutti atti, pratiche e comportamenti che violano i diritti altrui e pertanto crimini da contrastare, perseguire, condannare e bandire.

Violare il domicilio e il territorio altrui è un crimine, come è un crimine l'immigrazione clandestina e criminale è favorirla a danno dei cittadini di quel paese; promuovere il bene universale di tutti non si realizza facendo del male a qualcuno e manipolare i valori, i diritti e i doveri umani naturali, universali e civili è un crimine perché danneggia l'umanità.
Tra i diritti civili vi è il welfare o assistenza pubblica e questo appartiene al bene pubblico di un paese che appartiene ai cittadini titolari del diritto di proprietà, ma non appartiene ai non cittadini.
Confondere e manipolare i diritti di proprietà è un atto disumano, un crimine, un furto, una truffa, una rapina, una predazione o depredazione che può generare omicidio, guerra e sterminio.

Non è affatto un valore umano, etico e civile favorire l'immigrazione clandestina, l'abuso del soccorso in mare, dell'asilo politico, la depredazione del bene pubblico e dei diritti civili di un paese, ma un grave crimine.

Aiutare l'umanità del mondo danneggiando l'umanità dei propri concittadini è un crimine e un tradimento.
Pensare e credere che fare ciò sia un bene è demenzialmente perverso criminale come lo sono tutte le ideologie, le dottrine e le utopie sociali, politiche e religiose che hanno fatto propria questa assurdità, questo disvalore disumano e incivile.

Nel caso di Lodi, non si debbono confondere i diritti umani con i diritti civili e il welfare della mensa è un un diritto civile che va aplicato soltanto ai cittadini e ai non cittadini equiparabili che lavorano e che sono in attesa di maturare la cittadinanza.
A tutti gli altri, in particolare ai clandestini, agli abusanti del diritto di asilo e a tutti coloro che sono in attesa di regolarizzazione, vanno applicati soltanto i diritti umani e l'assistenza di pura sopravvivenza, in attesa di essere rispediti al loro paese o regolarizzati, alcun beneficio inerente al welfare, proprio dei diritti civili di cittadinanza spetta a loro
E ciò è una responsabilie, ragionevole e giusta discriminazione in quanto i cittadini sono altro dai non cittadini, poiché se i non cittadini fossero del tutto equiparabili ai cittadini, chiunque da ogni paese della terra potrebbe venire in Italia e pretendere il welfare della cittadinanza italiana e quindi avremmo centinaia di milioni se non miliardi di persone che potrebbero riversarsi nel nostro paese distruggendolo completamente, depredando i suoi abitanti cittadini di tutto, sino alla loro riduzione in schiavitù e al loro sterminio.



Delibera del Consiglio comunale di Lodi
https://www.asgi.it/wp-content/uploads/ ... i-Lodi.pdf



Soros finanzia l’associazione che fa causa ai sindaci anti-migranti
Claudio Cartaldo - Sab, 30/12/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 78904.html

Le attività dell'Asgi finanziati dalla Open Society Foundations. E l'associazione ha fatto causa ai comuni di centrodestra

"Ancora tu? Ma non dovevamo non vederci più?". Le note di Lucio Battisti sembrano perfette per descrivere il modo in cui gli Stati, in particolare l'Italia, e il finanziere George Soros si ritrovano, puntualmente, a giocare la stessa partita.

Soprattutto quando si parla di immigrazione. L'ultimo collegamento tra Soros e i pro migranti di casa nostra sarebbe il filo rosso che collega la Open Society Foundation e l'Asgi, l'Associazione studi giuridici sull’immigrazione.

Avrete già sentito nominare questa associazione, forse. "Al fine della promozione di azioni anti discriminatorie - si legge nel loro sito - Asgi si è costituita in giudizio con ricorsi civili e penali nell’ambito di alcuni procedimenti di rilevanza nazionale e in diverse cause concernenti il diritto anti discriminatorio e sta promuovendo una rete italiana di operatori e professionisti capaci di sollevare presso gli organismi amministrativi e giudiziari le questioni antidiscriminatorie l’Asgi ha, nel tempo, contribuito con suoi documenti all’elaborazione dei testi normativi statali e comunitari in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza, promuovendo nel dibattito politico parlamentare e nell’operato dei pubblici poteri la tutela dei diritti nei confronti degli stranieri". La sigla è rimbalzata agli onori delle cronache, come fa notare La Verità che oggi pubblica una inchiesta sull'Asgi, per via del sostegno legale offerto nei ricorsi presentati (e vinti) da parte di alcune donne immigrate escluse dall'Inps dal bonus mamma. E l'Asgi compare pure al fianco della coop Ruah di Bergamo nella causa intentata contro la decisione di alcuni Comuni di introdurre una norma che imponeva una multa per i cittadini che accolgono migranti senza comunicarlo prima all'amministrazione cittadina. I sindaci di centrodestra di Ardesio, Capizzone, Chiuduno, Pontida e Torre Boldone si sono così ritrovati una causa e una richiesta di risarcimento.

Cosa collega Soros e l'Asgi? Secondo La Verità, "sul sito dell’associazione, si trovano alcuni comunicati stampa. Uno di questi presenta il rapporto chiamato 'Lungo la rotta del Brennero'" sulla situazione dei migranti e che "è stato realizzato da Anten- ne migranti, Asgi e fondazione Alexander Langer, grazie al contributo di Open society foundation". Non solo. Sempre sul sito si legge che "le attività e i servizi di ASGI nel settore del diritto antidiscriminatorio sono finanziati dalla Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne ONLUS, dalla Tavola Valdese e da Open Society Foundations".



Immigrazione: Caritas e associazioni di sinistra si scagliano già contro la stretta del governo giallo-verde
Paolo Padoin già Prefetto di Firenze Mail
venerdì, 18 maggio 2018

https://www.firenzepost.it/2018/05/18/i ... allo-verde

Le disposizioni sull’immigrazione inserite nel contratto di governo fanno discutere e sollevano le proteste del mondo cattolico e della sinistra, interessati a perpetuare il business dell’accoglienza. Subito si sono schierate batterie di giuristi e di associazioni per sollevare problemi di legittimità delle previsioni leghiste- pentastellate.

Che intendono modificare la gestione dei flussi migratori e studiare gli algoritmi per fermarli in altri Paesi che non siano l’Italia. Rimpatri ed espulsioni, per chi è già arrivato, sono le parole chiave del nuovo esecutivo che si appresta a mettere sulla poltrona più calda, il ministero dell’Interno, proprio un leghista. Più fondi per le espulsioni: è una delle promesse del leader leghista in vista del nuovo governo col Movimento 5 Stelle.

Ma per l’Asgi (l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione), che normalmente tutela i pretesi diritti dei migranti, le misure di allontanamento non funzionano e dimostrano il fallimento del sistema. «Possiamo investire risorse per espellere i pochi soggetti pericolosi, ma negli altri casi è una scelta ingiusta ed inattuabile» commenta Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’associazione. «La nostra normativa in materia di immigrazione è terribilmente rigida- aggiunge Schiavone-, e ha sempre prodotto un numero enorme di irregolari, ma per rispondere a questo problema non si è mai messo mano alla normativa ampliando i canali regolari di ingresso e regolarizzando i percorsi positivi di inclusione sociale e lavorativa degli stranieri».

Si schiera in tal senso ovviamente anche l’istituzione, legata ai vescovi, che gestisce il problema accoglienza. Anche per Oliviero Forti (Caritas), se si vuole puntare sulla legalità, la si può ottenere solo con i corridoi umanitari. «L’ingresso legale fa bene al migrante ma anche al territorio che lo accoglie» spiega Forti. Sul piano tecnico, aggiunge, il tema dei rimpatri è un dejà vu. In passato, infatti, era già stato posto al centro delle politiche da diversi governi. «E di fatto è impraticabile – sottolinea – perché serve la collaborazione con i Paesi di origine, con i quali occorre firmare accordi. Cosa che fino ad ora è stato difficile e ha portato a numeri di ritorni forzati e volontari molto ridotti». Salvini ribadisce anche che «in Italia non si entrerà più senza permesso». «La legislazione italiana – sottolinea Forti – come molti altri Paesi, prevede l’impossibilità di entrare senza permesso. I migranti che arrivano sulle nostre coste sono persone che fanno richiesta d’asilo, è un loro diritto».

Dulcis in fundo la trita osservazione di Amref, Onlus pro migranti: i dati e le statistiche ci dicono di guardare le persone migranti come una risorsa «In Italia dai migranti abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo speso nei progetti di integrazione». Nove miliardi di contributi versati e due miliardi di utili netti prodotti dai lavoratori immigrati nel nostro Paese solo nel 2015.

Ma forse sinistra e Chiesa universale ignorano che c’è anche un problema di compatibilità politica, economica e sociale per tutti i Paesi, ma in questo momento in particolare per l’Italia, non possiamo accogliere tutta l’Africa senza creare inevitabili situazioni di conflitto sociale, che già si stanno manifestando in molte regioni, e non solo per colpa della lega, come accusano sinistre e cattolici.



ASGI: l’Italia e l’Europa hanno la piena responsabilità morale dei nuovi naufragi

https://www.meltingpot.org/ASGI-l-Itali ... 8aL8vZoSjI

L’area nella quale i tragici fatti si sono svolti infatti è infatti un’area nella quale fino a poche settimane fa operavano le attività di ricerca e soccorso realizzate dalle organizzazioni umanitarie e dalle unità navali italiane. Dette attività sono cessate sia a seguito delle pressioni esercitate dal Governo italiano attraverso il cosiddetto codice di condotta imposto alle organizzazioni umanitarie, sia a seguito della proclamata competenza da parte della Libia della propria area SAR, comunque non riconosciuta dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO).

Tale situazione ha costretto le organizzazioni umanitarie, già oggetto di incredibili campagne di denigrazione e delegittimazione, a ritirarsi dall’area di operazioni nella quale operavano. In violazione delle convenzioni internazionali sugli obblighi degli Stati nel predisporre misure adeguate a garantire il soccorso in mare, l’area di cosiddetta competenza libica è divenuta di fatto una sorta di “area di nessuno”, nella quale le attività di soccorso non vengono affatto garantite, come le stesse specifiche dinamiche del naufragio di cui si è venuti a conoscenza, con i pochi superstiti rimasti in balia del mare per giorni permettono di evidenziare con chiarezza.

Va sottolineato come non sia purtroppo possibile stabilire quante altre analoghe tragedie siano avvenute nelle settimane scorse e di cui l’opinione pubblica internazionale non è a conoscenza perché i singoli episodi, anche per dimensioni, sono stati facilmente occultati da parte di chi oggi precariamente controlla pezzi del territorio libico.

L’ASGI chiede nuovamente con forza il ripristino immediato delle operazioni di ricerca e soccorso nelle cosiddette aree SAR libiche da parte delle autorità italiane ed europee, nonché da parte delle organizzazioni umanitarie che debbono tornare a potere svolgere il proprio operato in condizioni di sicurezza e con il doveroso sostegno e la collaborazione delle istituzioni coinvolte.

L’ASGI sottolinea ancora una volta la necessità che l’Unione Europea realizzi al più presto dei corridoi umanitari e dei piani di reinsediamento in grado di fornire una risposta urgente alle persone in chiaro bisogno di protezione che si trovano a vivere in condizioni assolutamente disperate nei paesi che si trovano lungo le principali rotte di fuga.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Europa e i diritti negati dei cittadini nativi europei

Messaggioda Berto » gio dic 13, 2018 8:42 pm

Caso Lodi, la contro protesta di una donna: "Io sto con il sindaco!"
Lodi, 16 ottobre 2018

https://tv.liberoquotidiano.it/video/vi ... ndaco.html

"Quando io avevo i bambini non ho mai fatto mancare il mangiare ai miei figli, se siete intelligenti avete capito, io sono con il sindaco". Una signora sotto il Comune di Lodi si schiera a favore della sindaca Casanova il giorno in cui tornano in mensa i bambini stranieri esclusi per un'ordinanza della giunta di centrodestra. Per loro sono stati raccolti 60mila euro in poche ore grazie a una donazione lanciata dalla Caritas. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it


Zaia sugli stranieri e sulla storia veneta
https://www.facebook.com/42489221130602 ... 1389305771


Il modello Riace? Esiste grazie ai soldi di Lodi
2-3 minuti

https://www.nicolaporro.it/il-modello-r ... di-di-lodi

La questione di Lodi è nota. Il sindaco e la sua giunta hanno deciso che per accedere gratuitamente alle mense scolastiche si deve dimostrare la propria indigenza; una ventina di ragazzi stranieri non lo hanno fatto e quindi non hanno potuto accedere al servizio. È scoppiato un putiferio. Oggi, in un’intervista alla Verità, il sindaco Sara Casanova ha precisato e ribadito: “Nessun razzismo, facciamo solo rispettare la legge. Nesuno viene discriminato. Chi fugge dalle guerre è tutelato, ma niente agevolazioni a chi non lo merita.”

Concetto chiaro, ma non per tutti. Ezio Mauro si è detto indignato e, al tempo stesso, sollevato per quella Italia solidale che ha raccolto 60mila euro per i bambini esclusi. Il preside dell’istituto scolastico in questione ha parlato di “segregazione”. I soliti buonisti con i soldi degli altri.

Eh sì, perché la domanda che vi pongo è proprio questa: secondo voi grazie a chi può esistere il tanto strombazzato modello Riace? Grazie a quello Lodi, of course. È grazie al fatto che a Lodi si fanno il “mazzo” e pagano le tasse che Riace può ricevere 10 milioni di euro dalla fiscalità generale per accogliere duemila migranti. Dico 10 milioni di euro, mica bruscolini!

Insomma, non è vero che il modello Riace sia bello e buono, mentre quello di Lodi sia brutto e cattivo. Se non ci fosse Lodi, non ci sarebbe il modello Riace. Saviano e compagnia fanno i fenomeni grazie ai soldi di Lodi e di tutti quei posti (o modelli) che con il lavoro e il rispetto delle regole pagano tasse che, a loro volta, finanziano il welfare. Chiaro? I soldi non nascono dalle piante!

Per fortuna che c’è chi controlla e fa in modo che certi servizi gratuiti abbiano un filtro. È chiaro che, tornando alla vicenda specifica, l’esclusione dalla mensa di quei bambini non può far piacere e susciti umanità. Ma è altrettanto ingiusto criminalizzare il modello Lodi. Magari la giunta poteva gestire meglio la situazione. Ma non parliamo di razzismo.

PS Il sindaco del comune calabrese è stato scarcerato (la misura, in effetti, era eccessiva). Ma questa è un’altra storia.

Alberto Pento
Nicola Porro il "buonista", un colpo alcerchio e uno alla botte.

Nativi italici ed europei poveri, disoccupati che emigrano o si suicidano
viewtopic.php?f=205&t=2733




Lodi, la legge anti-immigrati sulla mensa? Scritta dalla sinistra
Claudio Cartaldo - Ven, 19/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 90169.html

Il sindaco di Lodi si è "adeguata" alla normativa vigente. Che è stata emanata da governi di sinistra

Avete presente le proteste della sinistra per la decisione del sindaco di Lodi di chiedere documenti aggiuntivi alle famiglie straniere per ottenere i bonus mensa all'asilo? In molti hanno parlato di "aparthaid", di "razzismo" e via dicendo.

Peccato che, come fa notare Libero, si tratti solo di un "adeguamento" voluto dal primo cittadino alla normativa vigente. E la legge non l'hanno scritta Salvini o altri populisti di ogni ordine e grado. Ma i premier simbolo della sinistra.

Partiamo dal principio. Come noto a Lodi il sindaco ha chiesto alle famiglie straniere di presentare un documento, rilasciato dallo Stato di origine, che attesti eventuali altri beni (mobili e immobili) e redditi esteri quando si va a calcolare il reddito per poter accedere allo sconto alla mensa scolastica. In sostanza, non basta presentare l'Isee, ma occorre assicurare che non si abbia una casa o altri guadagni nei Paesi di appartenenza. Sono subito montate le polemiche, ovviamente, e una associazione ha anche dato il via ad una raccolta fondi per pagare il pranzo ai bimbi di chi verrà escluso dallo sconto.

Il fatto è che, come scrive Libero, la norma vigente emerge da due decreti del presidente della Repubblica (394 del 1999 e il numero 445 del 2000) e un decreto legislativo del 1998 ("Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell' immigrazione e norme sulla condizione dello straniero") che sono stati firmati rispettivamente da Carlo Azeglio Ciampi ed emanati da Romano Prodi. Nelle norme si legge che i "cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea autorizzati a soggiornare nel territorio dello Stato" devono produrre, per "stati, qualità personali e fatti" non certificabili da parte di soggetti pubblici italiani, "certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero". Insomma: la legge a cui si è adeguata il sindaco Casanova è stata redatta da governi sinistri. E non populisti.


Lodi, il racconto di Ranya: “Non ho i dieci euro per la mensa dei miei figli”
15 ottobre 2018

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... 802a.shtml

Ai microfoni di Stasera Italia la storia di una famiglia che non può presentare i documenti chiesti dal sindaco

Ranya ha due bambini e vive a Lodi. Non può permettersi i dieci euro al giorno che permetterebbero ai suoi due bambini di frequentare la mensa della scuola. È lei stessa che prova a spiegarne il motivo ai microfoni di Stasera Italia, in onda su Rete 4: “A me chiedono dei documenti che dovrei recuperare in Egitto, ma solo il viaggio andata e ritorno mi costerebbe 2mila euro. Non posso permettermelo”. C'è poi un altro problema: da alcuni Paesi il catasto non è in grado di recuperare determinate attestazioni e rilasciarle, e così Ranya, come molte altre mamme è costretta a preparare panini per i suoi figli.

Alcuni cittadini di Lodi però sono d'accordo con il loro sindaco, Sara Casanova: “Fa bene a voler far pagare tutti. Non è possibile che paghino sempre e solo gli italiani”. Ma intanto da tutta la penisola sono arrivate donazioni per un ammontare di 60mila euro che permetteranno a tanti bambini di potersi sedere a tavola con i propri compagni di classe almeno fino a fine dicembre.
È una scusa!!! Non ce bisogno che lei vada in Egitto, può richiedere i documenti tramite l'ambasciata del tuo paese di origine. Oppure un parente può peoccurarli per te e poi te li manda

Questa è una grave discriminazione... CONTRO GLI ITALIANI !!!! Noi siamo obbligati a presentare documenti, gli stranieri no!
Mi risulta che tantissime madri extracomunitarie non lavorino, quindi possono serenamente portarsi i bimbi a casa per pranzo e riportarli all'ora del rientro. Dovessero lavorare, senza dubbio avranno i soldi x mantenere la mensa dei figli. Non è razzismo; è vita normale che ogni italiano conduce!

Nella scuola di mia figlia non stai in mensa se non dimostri di averne bisogno; ossia se non dimostri che lavori e non puoi essere a casa a preparare il pranzo ai figli. Diversamente i bimbi vanno a casa a mangiare e nessuno, nemmeno le mamme extracomunitarie hanno gridato al razzismo!

In Toscana i rom vanno in giro con macchinoni e catene d'oro, ma non pagano mensa scolastica e nemmeno acqua, luce e gas... Frutto di accordi politici regionali e comunali!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Europa e America

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti