No all'Europa che viola i Diritti Umani degli indigeni e dei popoli europei
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No all'Europa che viola i Diritti Umani degli indigeni e dei popoli europei e che sostiene la Spagna che tortura i catalani e che sostiene i nazisti maomettani che perseguitano e sterminano i cristiani e gli europei
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La Spagna tortura i catalani.
Ministri catalani arrestati, spogliati nudi, ammanettati con le mani dietro la schiena e costretti ad ascoltare l'inno spagnolo.
Esposados por la espalda, el himno de España, y desnudos
03/11/2017
http://www.elnacional.cat/es/politica/e ... 7_102.html
El abogado de Carles Puigdemont en Barcelona y de los consellers del PDeCAT, Alonso Cuevillas, ha denunciado que los miembros del Govern encarcelados sufrieron ayer un trato denigrante por parte de la policía española cuando los trasladaron a prisión. Ha explicado que los esposaron por detrás y que durante el trayecto en furgoneta les pusieron el himno de España sonando en un móvil, mientras hacían comentarios del estilo "os vais a enterar".
Cuevillas ha añadido a TV3 que a dos de los consellers hasta los obligaron a desnudarse, como se hace en el caso de delincuentes peligrosos por si esconden algún objeto punzante o droga. El abogado ha concluido que el president Puigdemont ha hecho muy bien de refugiarse en Bélgica y de denunciar la falta de garantías de la Justicia española.
Riconoscere la Catalogna, boicottare la Spagna e comprare solo prodotti catalani
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Catalogna, indipendenza e Islam in Catalogna
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L’Europa che cancella il Cristianesimo e promuove l’Islam
04 novembre 2017
http://www.opinione.it/esteri/2017/11/0 ... -di-parigi
Qualche giorno fa, alcuni dei più importanti intellettuali europei – tra i quali il filosofo britannico Roger Scruton, l’ex ministro polacco dell’Istruzione Ryszard Legutko, lo studioso tedesco Robert Spaemann e il francese Rémi Brague, docente alla Sorbona – hanno firmato la “Dichiarazione di Parigi”. Nel loro ambizioso manifesto, hanno respinto “la fasulla Cristianità di diritti umani universali” e “[l’] utopistica crociata pseudo-religiosa votata a costruire un mondo senza confini”. Piuttosto, hanno invocato un’Europa basata sulle “radici cristiane”, che s’ispiri alla “tradizione classica” e bocci il multiculturalismo: “I padrini dell’Europa falsa sono stregati dalle superstizioni del progresso inevitabile. Credono che la Storia stia dalla loro parte, e questa fede li rende altezzosi e sprezzanti, incapaci di riconoscere i difetti del mondo post-nazionale e post-culturale che stanno costruendo. Per di più, ignorano quali siano le fonti vere del decoro autenticamente umano cui peraltro tengono caramente essi stessi, proprio come vi teniamo noi. Ignorano, anzi ripudiano le radici cristiane dell’Europa. Allo stesso tempo, fanno molta attenzione a non offendere i musulmani, immaginando che questi ne abbracceranno con gioia la mentalità laicista e multiculturalista”.
Nel 2007, riflettendo sulla crisi culturale del continente, Papa Benedetto XVI disse che l’Europa sta “dubitando della sua stessa identità”. Nel 2017, l’Europa ha fatto qualcosa in più: creare un’identità post-cristiana pro Islam. Le sedi istituzionali e i musei ufficiali dell’Unione europea in realtà stanno cancellando il Cristianesimo e accogliendo l’Islam. Uno di questi musei ufficiali che di recente è stato aperto dal Parlamento europeo, la “Casa della storia europea”, è costato 56 milioni di euro. L’idea era quella di creare una narrativa storica del Dopoguerra costruita attorno al messaggio pro-Ue di unificazione. L’edificio è un bellissimo, esempio di Art Deco a Bruxelles. Ma come ha scritto lo studioso olandese Arnold Huijgen, la casa comune europea è culturalmente “vuota”: “Sembra che la Rivoluzione francese abbia dato vita all’Europa, sembra che non ci sia nulla prima della Rivoluzione. Viene data grande importanza al Codice Napoleonico e alla filosofia di Karl Marx, mentre la schiavitù e il colonialismo sono considerati i lati più oscuri della cultura europea. (...) Ma la cosa più incredibile della Casa è che, per quanto riguarda la narrativa, è come se la religione non esistesse. Di fatto è come se non fosse mai esistita e non avesse mai influenzato la storia del continente. (...) Non si tratta più di laicismo europeo che combatte la religione cristiana, viene semplicemente ignorato ogni aspetto religioso della vita”.
La burocrazia di Bruxelles ha anche cancellato le radici cattoliche della sua stessa bandiera, dodici stelle che simboleggiano gli ideali dell’unità, della solidarietà e dell’armonia tra i popoli dell’Europa. È stata disegnata dall’artista cattolico francese Arséne Heitz, che pare si sia ispirato all’iconografia della Vergine Maria. Ma nella versione ufficiale dell’Unione europea sulla bandiera non c’è traccia delle radici cristiane. Il dipartimento monetario ed economico della Commissione europea ha persino ordinato alla Slovacchia di ridisegnare le sue monete commemorative eliminando i santi cristiani Cirillo e Metonio. Non si fa una sola menzione al Cristianesimo nella bozza abortita di 75mila parole della Costituzione europea. Il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière, membro dell’Unione cristiano-democratica, il partito della cancelliera Angela Merkel, ha proposto di recente di introdurre le festività islamiche. “Perché non si dovrebbe pensare di introdurre una festività islamica in parti del paese dove vivono molti musulmani?”, egli ha detto.
“La sottomissione sta avanzando”, ha replicato Erika Steinbach, già autorevole presidente della federazione che rappresenta i tedeschi espulsi da vari paesi dell’Europa orientale durante e dopo la Seconda guerra mondiale. Beatrix von Storch, una dei leader di Alternativa per la Germania, (AfD), ha laconicamente twittato: “No no no!”.
La proposta di De Maizière dimostra che quando si tratta di Islam, il laicismo europeo ufficiale “post-cristiano“ è semplicemente latitante. Poche settimane fa, a Bruxelles è stata ospitata una mostra finanziata dall’Unione europea e intitolata “l’Islam è anche la nostra storia!”. L’esposizione traccia l’impatto dell’Islam in Europa. Un comunicato ufficiale afferma quanto segue: “La prova storica mostrata in questa esposizione – la realtà di un’antica presenza musulmana in Europa e l’interazione complessa fra due civiltà che hanno lottato l’una contro l’altra ma che si sono compenetrate a vicenda – sottende un impegno educativo e politico: aiutare gli europei musulmani e non musulmani a comprendere meglio le loro radici culturali comuni e a coltivare la loro cittadinanza condivisa”.
Isabelle Benoit, una storica che ha contribuito a ideare la mostra, ha dichiarato ad Ap: “Vogliamo rendere chiaro agli europei che l’Islam è parte della civiltà europea e che non è un’importazione recente, ma ha radici che risalgono a tredici secoli”.
L’istituzione ufficiale europea ha voltato le spalle al Cristianesimo. L’establishment sembra essere ignaro di quanto il continente e la sua popolazione continuino a dipendere dall’orientamento morale dei suoi valori umanitari, specialmente in un momento in cui l’Islam radicale ha lanciato una sfida di civiltà all’Occidente. “È semplicemente un problema di ‘pieno’ e di ‘vuoto’”, scrive Ernesto Galli della Loggia su Il Corriere della Sera. “È impossibile non considerare che mentre dietro il ‘pieno’ si stagliano i profili di due grandi tradizioni teologico-politiche - quella dell’ortodossia russa della Terza Roma da un lato, e quella dell’Islam dall’altro - dietro il ‘vuoto’, invece, c’è solo la progressiva evanescenza della coscienza cristiana dell’Occidente europeo”.
Ecco perché è difficile capire la “logica” alla base dell’animosità ufficiale europea nei confronti del Cristianesimo e la sua attrazione per un Islam essenzialmente totalitario. L’Europa potrebbe essere tranquillamente laicista senza essere ferocemente anti-cristiana. È più facile capire perché migliaia di polacchi hanno partecipato a una manifestazione di massa lungo i confini del loro paese per protestare contro “la laicizzazione e l’influenza dell’Islam”, che è esattamente la linea dell’assurdo credo ufficiale dell’Ue. Durante la Seconda guerra mondiale gli Alleati evitarono di bombardare Bruxelles, perché doveva essere il luogo della rinascita europea. Se l’élite europea continuerà con questo rifiuto culturale della propria cultura giudaico-cristiana e umanistica, la città potrebbe essere la sua tomba.
(*) Gatestone Institute
(**) Nella foto: La Commissione europea ha ordinato alla Slovacchia di ridisegnare le sue monete commemorative eliminando i Santi cristiani Cirillo e Metonio (fonti dell’immagine: Moneta – Commissione europea; Bratislavia, Slovacchia - Frettie/Wikimedia Commons).
Magdi Cristiano Allam - L'Europa sdogana il terrorismo e si sottomette all'islam
Il Giornale, 17 settembre 2017
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 2106044039
Il fatto che l'attentato alla metropolitana di Londra di venerdì 15 settembre, tramite un ordigno esplosivo che a causa del malfunzionamento ha provocato «solo» 29 feriti, oltretutto «non gravi», ha determinato la scelta dei politici di mantenere un basso profilo e della stampa di non riservargli il titolo di apertura che sarebbe stato certo qualora ci fossero stati dei morti.
Significa che ormai il terrorismo islamico viene equiparato alla criminalità comune e, così come accade con i fatti di cronaca, il rilievo della notizia è subordinato all'ammontare delle vittime e all'entità dei danni. È come se fosse stato politicamente e mediaticamente sdoganato, concepito come un fatto ordinario della nostra vita, una realtà eversiva a cui dobbiamo rassegnarci.
La verità è che non si tratta di una scelta consapevole ma di un atto che quest'Europa sta subendo perché, di fatto, più che delle bombe ha paura della reazione dei musulmani, e ancor di più, di guardare in faccia la realtà dell'islam. Lo si tocca con mano dall'estrema prudenza, per non dire reticenza, con cui si ammette la matrice islamica degli attentati, senza mai palesare il concetto di «terrorismo islamico». E dalla fretta ossessiva con cui si assolve incondizionatamente l'islam reiterando la tesi del tutto ideologica secondo cui «nessuna religione legittima il terrorismo». In parallelo si esibisce il teatrino dell' «islam moderato», sollecitando gli imam e le cosiddette «comunità islamiche» a condannare genericamente «il terrorismo».
In cambio quest'Europa ha già legittimato acriticamente l'islam come religione. Così come promuove l'islamizzazione del proprio territorio favorendo la crescita demografica dei musulmani, consentendo la proliferazione di moschee, scuole coraniche, tribunali sharaitici, enti assistenziali e finanziari islamici, codificando il reato di «islamofobia». Infine assiste inerte alla scalata dei cittadini musulmani alle istituzioni pubbliche anche se si tratta di integralisti che sfruttano la democrazia per imporre la sharia.
Tornando all'attentato alla metropolitana di Londra, è del tutto evidente che la sua finalità non è militare ma psicologica. Nessuno potrebbe illudersi che l'Europa possa essere sconfitta massacrando dieci, cento o mille europei. Ma il terrorismo islamico ritiene di poterci sconfiggere nel momento in cui la paura sarà a tal punto radicata in ciascuno di noi che finiremo per subire senza reagire, per sottometterci all'islam senza combattere.
Ebbene se ad ogni attentato noi legittimiamo sempre di più l'islam e consolidiamo il potere di imam, moschee, finanza e rappresentanti islamici in seno alle nostre istituzioni, di fatto il terrorismo islamico emerge come la causa principale del loro successo. Dobbiamo prendere atto che il terrorismo islamico è funzionale alla crescita dell'islamizzazione dell'Europa per via democratica. Di questo passo l'Europa che annuncerà di aver sconfitto il terrorismo islamico sarà un'Europa islamizzata.
Islamizzazione dell'Europa
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Ouropa e Ixlàm (Europa e Islàm)
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Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam
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