Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » mer mar 23, 2016 9:10 pm

IL PATTO DIETRO L'ISLAMIZZAZIONE DI BRUXELLES | di Giulio Meotti

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 3483970013

"Bruxellistan”. “Belgistan”. “Molenbeekistan”. Si sprecano ormai le definizioni per indicare la trasformazione di quel paese fatto di caffè, di teatri, di circoli municipali, di carillon, nella base delle stragi di Parigi del 13 novembre. Per usare il titolo del libro di Felice Dassetto, sociologo dell’Università cattolica di Lovanio, è “L’iris et le croissant” (il giaggiolo, il simbolo di Bruxelles, e la mezzaluna islamica). “Le antiche città del Belgio sono state le culle dell’arte e della cultura cristiana”, ha scritto l’Economist qualche numero fa. “Ma così come il ruolo del cristianesimo è scemato, un nuovo credo, l’islam, sta guadagnando importanza”.

Come rivela un recente sondaggio del Centre Interdisciplinaire d’Etude des Religions et de la Laïcité, nella capitale dell’Unione europea i cattolici praticanti sono scesi al dodici per cento della popolazione, mentre il diciannove per cento sono musulmani praticanti. Succede allora che la città di Maaseik, resa famosa da Jan Van Eyck con la sua Adorazione dell’agnello mistico, sia diventata celebre per il reclutamento di jihadisti dell’Isis. Come ha fatto Molenbeek, la “Piccola Manchester” che il sindaco socialista Philippe Moureaux definiva orgoglioso “laboratorio socio-multiculturale”, a diventare il quartier generale del jihad europeo da Atocha al Bataclan, il “carrefour de l’islamisme”, il crocevia dell’odio islamista in Europa, come lo definisce Libération? Nel 1974, il governo belga riconobbe ufficialmente la religione islamica. Fu il primo paese europeo. Il risultato immediato, nel 1975, fu l’inserimento della religione islamica nel curriculum scolastico. “Fu una decisione del re belga Baldovino”, dice al Foglio Michael Privot, massimo islamologo belga e direttore dell’Enar, l'European Network Against Racism. Baldovino, il “re triste”, cattolico e austero, “aveva stabilito buoni legami con la monarchia saudita e il re Faisal. Questo riconoscimento avvenne nel mezzo della crisi petrolifera, perché il Belgio cercava rifornimenti dall’Arabia Saudita. Nel 1974, i musulmani in Belgio erano alla prima generazione, lavoravano nelle miniere e volevano spazi per pregare nelle moschee. Allora non c’era autorità religiosa in Belgio. Il re Baldovino offrì ai sauditi il Pavillon du Cinquantenaire con un affitto della durata di 99 anni. L’edificio sorge a duecento metri dal Palazzo Schuman e dal quartier generale dell’Unione europea; l’Arabia Saudita lo trasformò nella Grande Moschea del Cinquecentenario, diventando l’autorità islamica de facto del Belgio. Alla fine degli anni Novanta è nata una autorità formale, l’Esecutivo dei Musulmani in Belgio, che si occupa degli aspetti materiali, ma non degli aspetti teologici. Questo spazio è rimasto occupato dalla Grande Moschea sotto guida saudita”.

Tre anni fa, documenti di WikiLeaks hanno rivelato tensioni fra il Belgio e l’Arabia Saudita. Bruxelles era molto preoccupata per il fondamentalismo islamico diffuso dalla Grande Moschea. Le autorità belghe ottennero così la testa del direttore, Khalid Alabri, un diplomatico saudita. Una scelta, quella fatta dal Belgio quarant’anni fa, criticata oggi anche dal ministro francofono belga Rachid Madrane, musulmano, che al giornale La Libre ha detto: “Il peccato originale del Belgio consiste nell’aver consegnato le chiavi dell’islam nel 1973 all’Arabia Saudita per assicurarci l’approvvigionamento energetico”. Sono tante le propaggini saudite a Bruxelles. Il centro Imam al Bukhari coordina le attività culturali pro-saudite in Belgio, mentre il Centro islamico e culturale del Belgio (Cicb) è diventato la sede europea della Lega musulmana mondiale. L’obiettivo del Cicb è quello di “rafforzare la vita spirituale dei musulmani che vivono in Belgio”, aprendo moschee e scuole coraniche. Ma il Cicb, per fare qualche esempio, consiglia alle donne di consultare soltanto ginecologi femmine, scoraggia i giovani musulmani dal vendere birra e raccomanda ai musulmani di abbassare lo sguardo in presenza di una bella donna. Sermoni al Cicb chiamano Bruxelles “capitale dei kuffar” (infedeli)...

http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/03/2 ... e_c263.htm
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » mer mar 23, 2016 10:31 pm

Siamo nudi, soli, inermi.
2016/03/23

https://lottimistablog.wordpress.com/20 ... oli-inermi

E’ caduto l’ultimo alibi della nostra ipocrisia e della nostra vigliaccheria. E’ stato colpito il Belgio. Cos’e’ il Belgio? E’ il paese simbolo del multiculturalismo, dello scambio tra moschee e petrolio, dell’integrazione intesa come mellifluo cedimento ai predicatori, come idiota tolleranza alle pretese dell’Islam wahabita e salafita di fare la “guerra agli infedeli”, cioe’ a noi, a casa nostra: ai nostri stili di vita, ai nostri valori, alle nostre regole. Una tolleranza, quella del Belgio, irrobustita da pedaggi e dal pizzo di Stato che credeva di essere risparmiato dal terrore pagando prebende e cedendo territorio ai predicatori neri. Il Belgio era il luogo principe della retorica europea: quella dell’Islam come religione innocente e uguale alle altre, che ha il diritto di proliferare e di diffondere le sue assurdita’ bellicose e primitive, premoderne e razziste, senza schermi e in piena codarda protezione dello Stato. Cos’e’ il Belgio? E’ il paese che non ha mai sparato, per principio, un colpo, all’estero, contro i terroristi e gli stati canaglia dell’Islam radicale. E’ la Mecca dei pacifisti. E’ il paese che ha fatto della stupido compromesso con con l’ideologia dell’Islam il credo di una politica sonnolente, scambista, cedevole dei suoi governati. Sempre privi di rabbia e di orgoglio: per principio. Cos’e’ il Belgio? E’ il paese col piu’ alto numero di moschee e di editti multiculturali. Spinti fino all’idiozia. E’ il simbolo dell’ideologia pacifista, egoista, cinica del “facciamoci i fatti nostri e, cosi’ non ci colpiranno”. Non e’ bastato. Hanno colpito lo stesso. Alla faccia della retorica aristocratica progressista della convivenza cedevole. Non fanno sconti gli islamonazisti. Non e’ vero che reagiscono a chi gli va a fare la guerra. Loro ci attaccono, per distruggerci, indipendentemente se gli facciamo guerra o gli facciamo la pace. Ci uccidono perche’ europei. E perche’ abbiamo reso facile colpirci. Perche’ teorizziamo che difenderci significa provocarli. E siamo diventati, cosi’, un mare aperto. Dove il coltello terrorista affonda come nel burro. E’ la retorica del pacifismo come condotta degli Stati per preservare la pace e la tranquillita’ l’eterna tara europea. E’ lo “spirito di Monaco” del 1938, “dialoghiamo coi nazisti facendo loro concessioni”, l’eterna infezione europea. Che e’ sempre in agguato dietro la paciosa codardia pantofolaia dei nostri piccoli governanti europei, dei tanti numerosi, inetti e vigliacchi, Chamberlain e Daladier che oggi guidano i governi europei. Spirito del tradimento. Di chi oppone alla guerra, che gli islamonazisti ci fanno, l’illusione dell’inazione, dei balbettii, delle lacrime, dell’ impotenza come politica di Stato. Del cinismo, codardo e insultante, di statisti degli stivali, capaci solo di opporre retorica buonista alla violenza che ci ammazza. Di governanti, insolenti e bastardi, che hanno il coraggio di fare la voce grossa e di mostrare il petto in fuori solo quando possono prendersela con la povera Israele. Che deve difendersi da sola. E che puo’ essere boicottata, insultata, redarguita, insolentita. Perche’ tanto e’ civile, e’ piccola, e’ odiata e non puo’ reagire. Quindi puo’ essere bastonata a piacimento dai coraggiosissimi leader europei. Che poi sbracano con l’Islam e i i suoi governanti perche’ sono, invece, tanti, ricchi e potenti. Vigliacchi. Sono anni che l’Europa ( e l’Occidente ) cede. Da quando, ha ragione Adriano Sofri, abbiamo chiuso gli occhi sullo scempio in Siria e in Iraq. Che ha prodotto la nascita dello Stato islamico. Da quando, con Obama, abbiamo trasformato l’interventismo democratico contro gli Stati canaglia nel suo opposto: il mea culpa della democrazia e della liberta’. Fino alla disfatta morale e politica che, dinanzi alla protervia dei terroristi, dichiara con squallore: “e’ colpa nostra. ce lo siamo meritato. Avete ragione a colpirci”. E’ cosi’ che siamo finiti a non raccapezzarci piu’ nell’incendio che ne e’ seguito. Ora, che ci stanno facendo a pezzi, ci e’ rimasta solo la retorica ridicola: delle marce, della comica esaltazione della nostra civilta’, della cinica ripetizione di luoghi comuni disfattisti, dell’illusione del disarmo, delle profferte agli islamonazisti. Per tenerli buoni. Delle piccole furbizie provinciali. Di quelli, caro nostro Premier, che si ritengono piu’ intelligenti degli altri, rimpannucciati nel “facciamoci i fatti nostri”. Che importa se gli italiani poi muoiono a quattro passi da casa. Perche’ Parigi o Bruxelles o Londra sono ormai, se non lo sapete voi del Pd tutto, un nostro luogo interno e quotidiano. Dove passeggiamo, ci sediamo al bar, prendiamo una metro noi italiani. Se ci colpiscono li’, non illudetevi, e’ lo stesso che se ci colpissero a Roma. Non e’ un vostro successo. Non succedera’ niente. Piangeranno alcuni giorni le Mogherini europee. Poi torneremo al tran tran. Il massimo di impegno torneranno ad essere debordanti inutili dibattiti sul contrasto al terrorismo fatto con l’intelligence, i servizi segreti, l’informatica, l’accoglienza il multiculturalismo, il bla bla bla. Fino alla prossima strage. Con la cinica speranza, tra i leaders europei, che tocchi al proprio vicino. Leggo stamane che, sorprendentemente, l’unico a scoperchiare il bidone di immondizia della retorica europea e del politically correct e’ il vecchio Berlusconi, un vecchio ex amico della dottrina che i dittatori vanno vezzeggiati e lisciati, che cosi’ ci lasciano in pace. Il vecchio stamane, invece, la butta li’: “occorrerebbe, dice, un intervento armato massiccio e definitivo contro lo Stato islamico. Di tutti: Usa, Europa, Cina, Russia. Di cielo, di terra e di mare”. E chiamatela pure guerra. Non c’e’ altra soluzione. Ma non si fara’. Arrivederci alla prossima strage.
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » mer mar 23, 2016 10:52 pm

La guerra di Israele è la nostra
Niram Ferretti
marzo 23, 2016

http://www.linformale.eu/la-guerra-di-i ... -la-nostra

Sono quasi settanta anni che Israele sta combattendo questa guerra, la guerra che è sempre di più affare occidentale, perché questo è il suo nome, non un altro.

La guerra che dura da decenni dentro il giardino d’Occidente da Settembre Nero in poi e che ha avuto il suo apogeo con l’11 Settembre. Sigle diverse, diverse costellazioni, ma unite da un unico progetto, la disarticolazione dell’assetto occidentalista, e la sua sottomissione a un progetto totalitario in cui nazionalismo e sacro si sono giustapposti. Non il sacro paganeggiante ed esoterico del nazismo con un Messia ariano alla sua guida, ma il sacro islamico con un Profeta guerriero.

Israele combatte questa guerra per sé e per noi da quasi settanta anni in Medioriente.

Fortezza Bastiani a salvaguardia della nostra identità, della nostra salute, con dentro una guarnigione che ha contribuito a fondare e arricchire con il suo contributo la civiltà in cui viviamo.

Sì, dagli ebrei la salvaguardia, la salute, la perenne e inesausta adesione alle ragioni della vita, al pluralismo delle opinioni, all’illuminismo più vero, non la sua caricatura. Quello della continua ricerca sotto la luce della ragione, riconoscendone i limiti ma mai disconoscendone la necessità. Contro le opposte direttive, di una sottomissione piena della ragione all’imperscrutabile e a un sacro militarizzato, a un progetto teocratico-politico che vuole riempire ogni interstizio della umana convivenza.

Israele, che da quasi settanta anni deve affrontare il progetto di distruzione che ha preparato nei suoi confronti l’integralismo musulmano – progetto che comincia ancora prima della sua fondazione, negli anni Trenta con l’alleanza islamonazista tra Adolf Hitler e Amin al Husseini – è all’avanguardia della consapevolezza su quanto accade in Occidente con sempre più frequenza.

La stessa guerra. La medesima partita. Le cose vanno chiamate con il loro nome, perché ci si ammala di verità rimossa. E’ la verità rimossa che continua a uccidere ostentando la forza e la perseveranza che le negano coloro i quali si rifiutano di riconoscerla.
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » gio mar 24, 2016 7:49 am

In Belgio aboliti Pasqua, Natale e Ognissanti, sostituiti da neutrali feste “laiche”
12 giugno 2013

http://www.iljester.it/in-belgio-abolit ... iche-18504

Già solo per questo io fuggirei a gambe levate dall’Europa. Grazie all’europeismo e ai suoi fans fanatici (di cui molti li ritroviamo persino in Italia), il vecchio continente sta perdendo la propria identità e la propria cultura, e tutto in nome di un presunto multiculturalismo e di una concezione distorta dell’uguaglianza, che fa tabula rasa della memoria storica e culturale di un popolo, per far spazio a presunte nuove culture, pronte, per loro conto, a conquistare e occupare gli spazi lasciati vuoti dalla vecchia, ormai rinnegata. È una regola sociale abbastanza comprensibile: le nuove culture rampanti, sicure di sé, con una forte componente integralista e identitaria, mai saranno disposte a rinunciare alla loro identità; e se qualcuno invece è disposto a rinunciare alla propria per riconoscere le prime, il gioco è fatto. La conquista socio-culturale (e politica) è inevitabile.

Ciò sta accadendo in Belgio, dove soprattutto le comunità islamiche sono piuttosto influenti e forti (sono persino organizzate in partiti politici), grazie soprattutto a un programma di progressiva e integrale laicizzazione della società, volta ad abbattere la cristianità e la memoria cristiana, progetto ben diverso dalla laicizzazione delle istituzioni statali. Non a caso, il laicismo europeo (di matrice prevalentemente socialista) ha tra le proprie (implicite) finalità il rinnegare le radici cristiane dell’Europa.

Così, in nome del politicamente corretto e della nuova fede ultralaica, le autorità belghe hanno deciso che le feste cardine della cultura europea e cristiana, come Ognissanti, Natale e la Pasqua, debbano essere sostituite dalle più neutre e anonime “Vacanze d’Autunno”, “Vacanze d’Inverno” e “Vacanze di Primavera”; questo per non urtare chi non è cattolico e per esaltare il culto laico che non ammette alcun segno identitario culturale e religioso che possa, in qualche modo, offendere chi non si riconosce in quella cultura e in quella identità. Come se chi diventa ospite di una società non abbia più il dovere e l’educazione di rispettare le sue regole e le sue usanze, ma abbia semmai il sacrosanto diritto di imporre le proprie!

La verità è che siamo al paradosso di uno Stato senza Nazione, in cui si sopprimono a colpi di leggi presuntivamente egalitarie, l’identità e la cultura di una data comunità. Ma è un paradosso che rischia di non durare abbastanza. Perché sembra essere destinato a finire nel momento in cui la cultura rampante e fortemente identitaria – che grazie a questi ampi spazi viene lasciata crescere in numeri e in influenza politica, senza che in cambio faccia alcuno sforzo per adattarsi e fare sua la cultura che la ospita (e semmai tentando di trasformarla e adattarla alle proprie esigenze e regole) – prenderà il sopravvento sulla vecchia identità, ormai relegata in una soffitta, e sul laicismo che l’ha demolita.

E tanto per confermare l’impressione, in Belgio le comunità islamiche plaudono la “geniale” iniziativa delle autorità belghe, che stanno consciamente o inconsciamente dissodando il terreno per le nuove culture destinate a dominare la scena sociale, anche compromettendo le conquiste fondamentali di secoli di lotta, a partire dall’illuminismo e dal concetto di democrazia e tutela dei diritti umani. Quando i fans dell’ultralaicismo si renderanno conto del madornale errore che hanno commesso, per gli europei e per i belgi in particolare, sarà troppo tardi.
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » gio mar 24, 2016 9:40 am

Molenbeek, Mosul d'Europa
L’intellò francese Pascal Bruckner sulla “Mosul europea” che si ribella al diritto e su Merkel “utile idiota”. La profezia (provocatoria) di Zemmour e le nostre élite cieche e sorde al jihad.
23 Marzo 2016

http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/03/2 ... e_c266.htm

Roma. “L’islam radicale sta esportando la sua sporca guerra in tutto il mondo. Dalla California alla Cina, passando per i paesi dell’Africa occidentale. La sua follia mortifera si vuole imporre a tutti gli esseri umani. E’ una guerra mondiale, seppure un po’ particolare”, quella che ha colpito da ultimo “la capitale europea”. Così il filosofo Pascal Bruckner, intervistato ieri dal quotidiano francese Le Figaro, ha commentato gli attentati multipli che hanno investito Bruxelles martedì scorso. L’autore del “Singhiozzo dell’uomo bianco”, libro pubblicato per la prima volta nel 1983, ha molto da dire sull’atteggiamento degli occidentali, “incapaci di pensare” a una guerra totale “di cui le prime vittime sono i civili, tutti colpevoli per il solo fatto di esistere”. “Noi ripetiamo che non bisogna fare confusione con l’islam intero, senza comprendere che i jihadisti rivendicano loro stessi il fatto di essere dei veri musulmani. Gli altri, la grande maggioranza, sono rigettati da questi fanatici nelle tenebre della miscredenza. Questi soldati dell’Apocalisse sono innanzitutto dei credenti, e noi dobbiamo considerarli come tali”.

Intervenendo sul Figaro, Bruckner dice in particolare di essere stato colpito dall’accoglienza infastidita e violenta che i residenti di Molenbeek hanno riservato venerdì scorso a militari e polizia che arrestavano il terrorista Salah Abdeslam. “Sono gesti rari nel nostro continente. Molenbeek è diventata una sorta di striscia di Gaza, di Mosul, all’interno dell’Europa. Éric Zemmour, in un intervento volutamente provocatorio, aveva detto una volta con tono umoristico: ‘Non è Raqqa che bisogna bombardare, ma Molenbeek’. Senza arrivare fino a quel punto – continua il filosofo – occorre per certo bonificare quel quartiere. La verità è crudele: gli eletti di destra come quelli di sinistra, in Belgio come in Francia, attraverso sistemi clientelari hanno negoziato con le associazioni culturali, gli imam e i capipopolo. Hanno lasciato che si costituissero non tanto delle zone di non-diritto, quanto delle zone dove vige un altro diritto, un mix di sharia e codice d’onore”. Il quotidiano chiede a Bruckner se gli imponenti flussi migratori da paesi islamici possano aggravare la situazione in qualche modo. Risposta: “Lo Stato islamico dice esplicitamente di approfittarsi dei rifugiati in movimento per infiltrare dei militanti. Anche se si tratta di una percentuale infima, le conseguenze possono essere mostruose. La generosità ostentata della signora Merkel permetterà senza dubbio a degli assassini di insediarsi nei nostri paesi per preparare tranquillamente i propri attacchi. La cancelliera gioca, malgré soi, il ruolo di utile idiota del terrorismo”.

Le democrazie contemporanee possono sopravvivere a questa nuova normalità? “Le democrazie sono, per loro natura, inermi di fronte alla barbarie. Esse pensano che la storia sia finita, che le religioni siano un reperto della preistoria e la nazione una forma desueta di comunità umana. Il solo orizzonte ideale era la fine delle frontiere, la distruzione dei muri affinché gli uomini e le donne fossero riuniti in un’unica famiglia. Ecco l’utopia europea, e l’11 settembre non ha cambiato nulla. Dopo vent’anni tutti i nostri bilanci delle forze militari del continente sono diminuiti. Siamo portati a opporre tutta una serie di spiegazioni sociologiche e geopolitiche per rassicurare noi stessi a fronte del tentativo di islamizzare il mondo. Le nostre élite preferiscono non vedere, non sentire, continuare a trattare il pericolo terrorista come un mito. Ci si chiede: ‘Che cosa abbiamo potuto fargli di male per farci odiare così tanto?’. La verità che non vogliamo affrontare è scandalosa: ci odiano per quello che siamo. Liberi, amanti della vita, del rispetto del diritto e dello spirito critico. Voilà il nostro crimine”, conclude Bruckner.
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » gio mar 24, 2016 3:00 pm

L'Europa chieda a Netanyahu di commissariare la nostra sicurezza
di Claudio Cerasa | 24 Marzo 2016

http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/03/2 ... e_c162.htm

Pazza idea contro il terrore. Date al premier israeliano le chiavi dell'Ue, chiedete ai Tusk e compagnia varia di astenersi per qualche mese dal mettere bocca sulla sicurezza del continente

Pazza idea contro il terrore. Date al premier israeliano le chiavi dell'Ue, chiedete ai Tusk e compagnia varia di astenersi per qualche mese dal mettere bocca sulla sicurezza del continente.
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » gio mar 24, 2016 3:00 pm

AMBASCIATA PALESTINESE IN ITALIA SI FINGE CONTRO IL TERRORISMO E CONDANNA I FATTI DI BRUXELLES

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... =3&theater

All'ipocrisia non c'è mai fine, ma oggi si è davvero toccato il fondo. L'Ambasciata palestinese in Italia, dopo essersi dimostrata continuamente a favore del terrorismo palestinese, dopo aver esaltato e premiato i "martiri" assassini ed aver gridato alla "lotta di liberazione" (cioè gli attentati contro i civili israeliani), ora si dice pronta a condannare gli attentati di Bruxelles.
Come al solito, la tattica è sempre la stessa: parlare di pace e fare la parte dell'agnello davanti al mondo, per poi esaltare il terrorismo ed istigare il proprio popolo alla jihad.
Senza vergogna, i diplomatici palestinesi hanno diffuso una nota che recita: "I terroristi colpiscono un'altra volta,
causando decine di vittime e centinaia di feriti a Bruxelles. E'
un'azione vigliacca, di assassini che non appartengono
all'umanita'. Questo attentato ha colpito il cuore dell'Europa
con la chiara intenzione di minare la convivenza civile fra i
popoli". Parole che risuonano come un insulto verso le vittime innocenti, di ieri e di oggi; una strategia vigliacca che vorrebbe far dimenticare all'Europa che i primi a spargere sangue negli aeroporti del Vecchio Continente sono stati proprio i palestinesi stessi. A Fiumicino, a Vienna, a Bruxelles.
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » gio mar 24, 2016 3:03 pm

L'ATTENTATO A BRUXELLES

https://www.facebook.com/noicheamiamoisraele/?fref=nf

Non so se ci avete fatto caso, qua la notizia non e' certo passata inosservata.
Ieri anche alla tv italiana sono passate le immagini di radiografie delle vittime investite dagli ordigni esplosivi. Si vedevano chiaramente chiodi e bulloni che hanno aumentato grandemente il danno, sia nella devastazione delle aree prescelte, che nel creare quante piu' vittime, allungando il raggio,la potenza e la gravita' delle lesioni causate dall'esplosione.
Purtroppo questa e' stata l'eredita' lasciata dai terroristi suicidi palestinesi che fin dal 1994 cominciarono a farsi saltare in aria tra i civili israeliani, nei bus, mercati, ristoranti, bar e strade affollate. Gli "ingegneri" della morte cominciarono a introdurre ogni tipo di chiodi, bulloni e sfere metalliche, biglie di vetro ed infine anche un topicida che facilitava le emorragie.
Purtroppo si deve riconoscere che il terrorismo palestinese ha fatto scuola e ha creato generazioni di emuli.
Quanto ci vorra' perche' si capisca anche che l'incitamento all'odio e alla violenza non hanno niente a che fare con la liberta' di pensiero ed espressione, e che sono la causa prima dell'ideologia che arma i terroristi islamici?

Angela Polacco Lazar
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » gio mar 24, 2016 4:37 pm

"I terroristi islamici ci uccidono per ciò che siamo, a prescindere da ciò che facciamo"
Magdi Cristiano Allam a Mattino5, 23 marzo 2016
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 6098391645
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Re: Li adoradori de l'idoło demoniago Alà łi taca l'Ouropa

Messaggioda Berto » gio mar 24, 2016 5:01 pm

L’ODIO CIECO non conosce compassione nemmeno nei momenti di raccoglimento e di preghiera per gli eventi tragici che colpiscono la nostra civiltà.
L’ODIO CIECO è ossessionato dalla voglia di veder morire il proprio nemico.
L’ODIO CIECO di un sostenitore della causa palestinese che a Bruxelles sul memoriale delle vittime ha coperto il drappo con la stella di Davide con la bandiera palestinese.

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 0343810327

Oggi sul mio poggiolo che dà sulla pubblica strada ho appeso la bandiera dello stato d'israele (mia moglie ha storto il naso). Se qalcuno l'avesse fatto al mio paese non glielo avrei assolutamente permesso.
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