Ninive ła beła, stuprà da łi diavołi sagriłeghi de Maometo
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Ninive, Ninive, Ninive
http://it.wikipedia.org/wiki/Ninive
Isis, lo scempio dell'arte a Mosul - Distruzione statue e bassorilievi antichi
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 2541316336
Buongiorno amici. Finalmente le Nazioni Unite insorgono contro la distruzione perpetrata dai terroristi islamici dell'Isis del patrimonio archeologico in Iraq denunciandola come un "crimine contro l'umanità".
Dopo il museo di Mosul e le rovine dell'antica capitale assira Nimrud, l'Isis ha cominciato a distruggere anche i resti di Hatra, antica città a 100 chilometri a Sud di Mosul fondata nel III secolo avanti Cristo dalla dinastia dei Seleucidi. Lo ha detto al sito Rudaw Said Mamuzini, un dirigente del Partito democratico del Kurdistan.
Il ministero iracheno del Turismo e delle Antichità, con un post sulla sua pagina Facebook, ha affermato che l'Isis ha "raso al suolo" con dei bulldozer l'antico sito archeologico assiro di Nimrudm, nei pressi di Mosul. I terroristi islamici avevano già minacciato il sito, ritenendo alcune vestigia offensive per la fede islamica. Tra i loro misfatti analoghi recenti si conta anche la devastazione delle statue del museo archeologico di Mosul, identificata come l'antica Ninive pre-musulmana.
La direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, ha fatto "appello a tutti i responsabili politici e religiosi della regione a sollevarsi contro questa barbarie" e bolla la distruzione come "un crimine di guerra".
Con la distruzione dell'antica capitale assira di Nimrud l'Isis vuole "cancellare la storia e l'identità del popolo iracheno", ma anche finanziare la sua guerra. Lo afferma Jack Green, capo curatore del Museo Istituto Orientale presso l'Università di Chicago e esperto di arte iracheno. L'Isis, spiega lo studioso, sembra intenzionato a distruggere tutte quelle opere che il gruppo vede come idoli di religioni e culture non conformi alle sue convinzioni. "E' la deliberata distruzione di un patrimonio e delle sue immagini, finalizzata a cancellare la storia e l'identità del popolo iracheno, sia nel passato che nel presente" ha detto Green. «Questo ha un grande impatto sul patrimonio della regione". Green ha poi osservato che molti di questi attacchi a siti antichi o a musei e opere d'arte hanno lo scopo anche di finanziare la guerra dell'Isis.
I terroristi islamici, così come attesta la colonna sonora del video che li ritrae mentre distruggono le statue assire nel Museo di Mosul, hanno emulato le gesta di Maometto quando nel 630 abbatté le statue degli dei nel Pantheon arabo mantenendo solo il culto di Allah che era il dio supremo, simile a Giove nel Pantheon politeista romano.
I terroristi islamici nella loro barbarie sono legittimati da versetti coranici che vietano l'idolatria e le statue:
"Allah non perdona l’idolatria. Perdona ogni altro peccato a chi vuole, ma chi adora idoli oltre ad Allah si allontana enormemente dalla retta via" (4, 116)
"O voi che credete, in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie, sono immonde opere di Satana. Evitatele, affinché possiate prosperare». (5, 90)
Non commettiamo quindi l'errore di immaginare i terroristi islamici come un pugno di pazzi che commetterebbero dei crimini violando l'islam, all'opposto i loro crimini sono in ottemperanza alle prescrizioni coraniche e sono conformi a quanto ha fatto Maometto.
Ribelliamoci contro questo ennesimo crimine contro l'umanità. Difendiamo il patrimonio culturale che appartiene alla civiltà dell'uomo. Combattiamo i terroristi islamici e denunciamo l'islam che li ispira. Ora basta!
Ecco il video terrificante della distruzione delle vestigia assire nel Museo di Mosul
http://www.ansa.it/sito/videogallery/mo ... 97336.html
ISIS: tra DISTRUZIONE E SACCHEGGIO dei resti DELLA CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA e COMMERCIO D’ARTE del fiorente mercato nero mondiale – SEGNI DI CIVILTÀ MILLENARIE PERDUTE irrimediabilmente, nella follia del nostro ventunesimo secolo, invaso da integralismi e terrorismi – Difendere l’ARTE ANTICA è riconoscere la convivialità tra popoli e civiltà diverse
https://geograficamente.wordpress.com/2 ... ediabilmen
NINIVE - Enciclopedia Italiana (1934) di Giuseppe Furlani
http://www.treccani.it/enciclopedia/nin ... taliana%29
NINIVE. - Fu la più famosa delle capitali dell'Assiria e dell'impero assiro. Il nome Ninive è quello che le dà l'Antico Testamento, mentre presso gli Assiri, nelle iscrizioni in caratteri cuneiformi, si trovano le grafie Ni-nu-wa, Ni-nu-a e Ni-na-a. Il suo nome è spesso scritto con un ideogramma che rappresenta un recipiente con dentro un pesce, ideogramma che è quello della dea sumera Nanshe. È probabile che il nome della città assira sia stato scritto con questo ideogramma soltanto per etimologia popolare. I Greci riguardarono Ninive quale capitale per eccellenza dell'Assiria e quale equivalente del paese di Assiria e chiamarono col suo nome il re fondatore dell'impero assiro (v. nino). Ninive giaceva tra la sponda sinistra del Tigri e il fiume Khusur, proprio dirimpetto all'attuale città di Mossul, che ha assunto ora la parte che Ninive aveva durante il periodo assiro. Essa si trovava in ottima posizione strategica e così si spiega il fatto che poté essere scelta a capitale del regno assiro.
La città è di origine pieistorica, come hanno dimostrato gli scavi recenti fatti da R. C. Thompson. Il re babilonese Hammurabi vi restaurò il famoso tempio della dea Istar. Il re assiro Salmanassar I lo restaurò di nuovo. Fu questo re probabilmente a fare di Ninive la capitale dell'Assiria. Tiglatpileser I però ritornò con la capitale ad Ashshur. Ninive divenne famosa segnatamente sotto il regno di Sennacherib (705-681), il quale vi costruì grandi edifici e le potenti mura della città, nonché una via trionfale e un acquedotto. La città restò capitale fino alla caduta dell'impero assiro. Re Assurbanipal, 669-626, vi costruì nuovi edifici e fu il fondatore della famosa biblioteca di tavolette in caratteri cuneiformi. Nel 612 Ninive fu distrutta da parte dei Medi alleati coi Babilonesi.
La divinità più celebre della città era Istar, la famosa Istar. di Ninive, molto venerata dai re assiri. Il suo tempio, chiamato É-mish-mish, è già menzionato dal re Hammurabi. Un tempio di Marduk e Nabū vi fu costruito da Adad-nirāri I (circa 1300).
Attualmente emergono tra le rovine della città due colline, Qōyūngiq e Nebī Yūnus. La prima contiene il palazzo di Assurbanipal, a mezzogiorno di questo il tempio di Nabū, inoltre ancora più a mezzogiorno il tempio di Istar, a oriente un edificio di Sennacherib e nell'estremità sud-occidentale il palazzo di Sennacherib, famoso per i suoi bassorilievi. La collina di Nebī Yūnus consta delle rovine del magazzino militare o arsenale di Sennacherib e del palazzo di Assarhaddon (681-669); ma la presenza d'una moschea impedisce scavi completi. Si vedono tuttora le tracce delle immense mura della città, provviste di ben quindici porte.
Nelle rovine della città fecero scavi P.-È. Botta, A. H. Layard, H. Rassam, George Smith, L. W. King e R. C. Thompson. Esse rimarranno sempre famose nella storia dell'assiriologia per le circa 20.000 tavolette in caratteri cuneiformi che vi si ricuperarono dalla biblioteca di Assurbanipal e per i magnifici bassorilievi di Sennacherib e di Assurbanipal, conservati nel British Museum.
Bibl.: P.-É. Botta, Monument de Ninive, Parigi 1851-1855; A. H. Layard, Nineveh and its remains, Londra 1849; id., A popular account of Nineveh, ivi 1852; id., Discoveries in the ruins of Nineveh and Babylon, ivi 1853; id., The monuments of Nineveh, ivi 1849; id., A second series, ivi 1853; H. Rassam, Ashhur and the land of Nimrod, New York 1897; G. Smith, Assyrian discoveries, Londra 1875; J. Bonomi, Ninveh and its palaces, ivi 1853; S. Smith, Early hist. of Assyria, ivi 1928; A. Paterson, Assyrian sculptures, Haarlem e Londra 1904-1911; id., palace of Sinacherib, L'Aia 1912; L. W. King, The seven tablets of creation, I-II, Londra 1902.