Demain /domai, demanio/dominio, dexmanià, DexmanE Dexman (ła via Desman de Borgorico) no ła ga łighi col decuman/decumano roman de łe çenturiasion.
Borgorico, Dexman (Borgoricco, Desman)
viewtopic.php?f=45&t=337 demanio,
s. m. ‘complesso dei beni appartenenti allo Stato o ad altro ente pubblico territoriale, destinati all'esplicazione d'una funzione pubblica’ (1416, in un doc. cit. in Rez.).
Derivati:
demaniale,
agg. ‘del demanio’ (doc. merid. del 1364 cit. in Rez.),
demanialità,
s. f. ‘qualità di demaniale’ (1902, N. Coletta, Sui limiti della demanialità dell'alveo del fiume Po, Roma).
Fr. ant. demaine ‘terra su cui si ha il dominio’, dal lat. dominiu(m) ‘dominio’. La vc. entrò in Sicilia coi Normanni e restò confinata nell'Italia meridionale fino al XIX sec., tant'è vero che L. Guicciardini nella sua Descrizione dei Paesi Bassi del 1567 adopera la vc. demaines in riferimento alla Fiandra, aggiungendo “ch'egli non saprebbe trovare il corrispondente italiano e latino a questa parola francese” (Zacc. Ra. 177; cfr. anche Migl. St. lin. 418) e che le vc. furono biasimate dall'Ugolini e dai Valeriani come francesismi (Viani I 425), tanto è vero che l'abate Cesari, il quale l'aveva introdotta in una sua novella, contestato da L. Angeloni, la sostituì successivamente con regio fisco (SLI XIII, 19-87, 61). Non è ancora chiarito quando e per quali tramiti demanio e demaniale si siano diffuse in tutta la penisola; Ugol. 1848 dice di loro: “così chiamavano sotto il Regno italico quel ministero pubblico che aveva in cura il regio patrimonio” e il TB registra demanio senza attestazioni d'autori. Non è peraltro pensabile a una reintroduzione direttamente dal fr. nel XIX sec., indipendente dal modello meridionale, dato che in quest'epoca la vc. fr. era ormai diventata domaine e quindi in it. sarebbe passata come *domanio o qualcosa del genere (e infatti il D'Alb. 1771 traduce domanial con domaniale, non con demaniale, di cui evidentemente ignorava l'esistenza).
dominare,
v. tr. ‘tenere soggette persone o cose alla propria autorità’ (av. 1306, Iacopone), ‘soggiogare con la forza del proprio ingegno, della propria personalità e sim.’ (fine sec. XIV, Storia di Stefano), ‘sovrastare, essere in posizione elevata’ (1630, A. C. Davila), ‘contenere, frenare, reprimere’ (1686, P. Segneri),
intr. ‘essere padrone assoluto, esercitare il potere’ (av. 1348, G. Villani), ‘essere superiore’ (av. 1529, B. Castiglione), ‘ergersi, elevarsi’ (av. 1798, F. Milizia),
rifl. ‘tenere a freno i propri istinti, impulsi e sim.’ (1887, A. Fogazzaro).
...
dominio,
s. m. ‘autorità, potere’ (dimino: av. 1250, Giacomino Pugliese; dominio: inizio sec. XIV, Intelligenza), ‘potere politico’ (av. 1424, G. Sercambi), ‘territorio sottomesso a un potere politico’ (domino: 1264, Trattato di pace; dominio: 1483, S. degli Arienti), ‘ambito, campo, sfera d'attività’ (av. 1808, M. Cesarotti), ‘padronanza, controllo (di sé)’ (av. 1816, A. Verri),
di dominio pubblico ‘di proprietà pubblica, dello Stato’ (1869, TB), ‘di pubblica, comune conoscenza’ (1869, TB).
Vc. dotte, lat. dominari, passato a dominare nel lat. tardo (da dominus ‘padrone’, der. di domus ‘casa’: V. duòmo), col part. pr. dominante(m) e i der. dominatore(m), dominatione(m) e dominiu(m).
duomo 1,
s. m. ‘chiesa cattedrale, chiesa principale d'una città’ (1235, Lira di Siena: Cast. Tosc. 83).
Lat. domu(m) ‘casa’ (d'orig. indeur.), attrav. il lat. mediev. domu(m episcopi) ‘casa del vescovo’, ‘cattedrale’ (Migliorini-Duro).
domaine s. m.
1 campo: dans le domaine littéraire, scientifique, in campo letterario, scientifico; dans le domaine de la médecine, nel campo della medicina; c'est une autorité dans son domaine, è un'autorità nel suo campo; parlez-lui d'électronique, là il est dans son domaine, parlategli di elettronica, in questo campo è molto competente; cela n'est pas de mon domaine, questo non è di mia competenza
2 tenuta (f.), proprietà (f.): un domaine de plusieurs centaines d'hectares, una tenuta di parecchie centinaia di ettari
3 demanio: domaine public, beni demaniali; administration des domaines, les Domaines, (amministrazione del) Demanio
4 dominio: œuvre littéraire tombée dans le domaine public, opera letteraria fuori diritti; les domaines de la Couronne, i domini della Corona * (mat.) domaine convexe, dominio convesso; domaine de définition, d'intégration, dominio di definizione, di integrazione
5 (aer., fis.) regime: domaine subsonique, supersonique, transonique, regime subsonico, supersonico, transonico
6 (fis.) intervallo, campo: domaine de réglage, intervallo di regolazione
7 (fis.) dominio, campo: domaine des fréquences audibles, dominio delle frequenze udibili
8 (fis., elettr.) regione (f.): domaine anodique, cathodique, spectral, regione anodica, catodica, spettrale
9 (inform.) dominio.
doma, atis, n., tetto, terrazzo, HIER. [gr.].
domesticus, a, um, agg.,
1 della casa, domestico; della famiglia, familiare, domestico: domestici parietes, pareti domestiche, CIC.; canes domestici (di casa), CIC.; vestis domestica, vestito di casa, SUET. Aug. 73; domesticus otior, me ne sto tranquillo in casa, HOR. Sat. 1, 6, 128; res domesticae et familiares, amministrazione della casa e governo della famiglia, CIC.; domesticus luctus, dolore domestico, CIC., OV.; homo prope domesticus, uomo quasi di casa mia, CIC. Fam. 7, 14, 1; domesticus usus et consuetudo, intima familiarità, CIC. S. Rosc. 15; contenti domestico usu (dell'applicazione in casa nostra), QUINT.; sost. m. pl. domestici, orum, i membri d'una famiglia, i familiari o le persone di casa (amici, clienti, affrancati), CIC. e a.; i domestici, gli schiavi, SUET.; persone del seguito d'un magistrato, Cod. Th.;
2 proprio, personale: ex domestico iudicio, per proprio giudizio, CAES. B. C. 3, 60, 2; domesticis se instruere copiis, assicurarsi risorse personali, CIC. de orat. 2, 38; uterer exemplis domesticis (di esempi personali, tratti da mie orazioni), CIC. Or. 132; domesticis exemplis compulit, indusse con esempi tratti dalla propria condotta, LIV.;
3 patrio, natio, del proprio paese: domesticae copiae rei frumentariae, risorse di vettovagliamento che dà il proprio paese, CAES. B. G. 2, 10, 4; domesticae opes, risorse proprie, cittadine, CAES.; domesticarum rerum (delle cose del proprio paese) fastidium, CIC. Fin. 1, 10; domesticae insidiae, insidie interne, CIC.; domesticum bellum, guerra civile, CIC.; guerra all'interno del proprio paese, CAES. B. G. 5, 9, 4
[cf. domus].
domicilium, ii, n.,
domicilio, abitazione, dimora: domicilium Romae habere, avere il domicilio a R., CIC.; domicilia regis, i luoghi di soggiorno del re, NEP.; fig. domicilium imperii, sede della potenza, CIC. Cat. 3, 1; d. mentis, sede dell'intelligenza, CIC. Nat. deor. 1, 76; huic verbo (fideliter) domicilium est proprium in officio, questa parola (fideliter) ha il suo proprio significato quando è usata a proposito d'un dovere, CIC. Fam. 16, 17, 1
[cf. domus, 2. colo].
domina, ae, f.,
padrona (di casa), CIC. e a.; sposa, VERG. e a.; in senso proprio e fig., padrona, sovrana, regina; di dee, VERG. e a.; di imperatrici, SUET.; di donna amata, TIB. e a.; di concetti astratti: cupiditas dura est domina, CIC.; di passioni: dominae, padrone, SEN.; di Roma: dominam revocabit ad urbem, OV.
[cf. dominus].
dominatio, onis, f.,
dominazione, signoria, sovranità; potere assoluto; tirannide: Cinnae dominatio, lo strapotere di Cinna, CIC.; con in e l'abl. o l'acc.: regia dominatio in iudiciis, dispotico dominio sui tribunali, CIC. Verr. 6, 175; in libidinem dominatio, CIC. Inv. 2, 164; dominationes funestae, funeste tirannie, SEN.; meton.: totam eam dominationem, quell'intero branco di tiranni, FLOR. 1, 24
[dominor + -tio].
dominicus, a, um, agg.,
1 del padrone, VARR., COL. e a.: palatum dominicum, i gusti del padrone, SEN.;
2 dell'imperatore, Cod. Iust.;
3 del Signore: dies dominicus o dominica, il giorno del Signore, la domenica, TERT. e a.;
4 sost. n. Dominicum, i, raccolta di poesie di Nerone (dominus), SUET. Vit. 11; l'ufficio divino della domenica, la Messa, CYPR.
[dominus + -cus].
dominium, ii, n.,
dominio di, su una cosa, proprietà, diritto di proprietà, LIV. 45, 13, 15 e a.: in quae dominium casus exercet, che sono soggette al dominio del caso, SEN. Ep. 66, 23; proprium dominium habere, esercitare un dominio proprio, SEN.; plur. fig. tiranni: dominia impotentissima, SEN. Dial. 7, 4, 4; banchetti, festini, LUCIL., CIC. Verr. 4, 9
[dominus + -ium].
domino, as, are, 1 tr., vincere, FORT. [cf. dominor].
dominor, aris, atus sum, ari, 1 dep. intr.,
dominare, essere padrone, aver dominio, regnare, prevalere; assol.: dominandi cupidus, avido di potere, CIC.; con in e l'abl. o l'acc.: in iudiciis dominari, spadroneggiare nelle azioni giudiziarie, CIC.; summa dominari in arce, avere il possesso della rocca, VERG.; dominari in suos, comandare ai suoi, CIC., in cetera animalia, su tutti gli altri animali, OV.; actio in dicendo una dominatur, il modo di porgere è d'importanza fondamentale nel parlare, CIC. de orat. 3, 213; dominari con senso passivo = essere sotto il dominio di, Poet. inc. in CIC. Off. 1, 139; vedi dominans
[dominus + -o3].
dominus, i, m.,
1 padrone (di casa); padrone, proprietario: domino domus honestanda est, il padrone deve onorare la casa, CIC. Off. 1, 139; discordia dominorum, discordia del padrone e della padrona di casa, CIC. Fin. 1, 58; vilicus consideret quae dominus imperaverit, il fattore consideri le cose che ha ordinato il padrone, CAT.;
2 padrone e cioè: capo, signore, arbitro; organizzatore (di spettacoli): populus omnium gentium dominus (popolo signore di), CIC.; is qui rei dominus... est, il giudice che è arbitro della causa, CIC. de orat. 2, 72; dominus epuli (CIC.) o convivii (PETR.) o solo dominus (VARR.), chi offre un banchetto (cf. dominium), anfitrione; tiranno: de rege dominus exstiterit, dal re sia venuto fuori il tiranno, CIC. Rep. 2, 47;
3 Signore, detto di imperatori, SUET. e a.;
4 signore, termine di cortesia, SEN. e a.: iam dominum appellat, OV. Met. 9, 466;
5 il Signore, Dio, Eccl.: dominus Christus, OROS.
[domus + -nus].
domito, as, are, 1 tr.,
domare, addomesticare, VERG. Georg. 1, 285 e a.: d. vitiferos agros, coltivare le piantagioni di vite, SIL. 15, 568
[domo + -to].
domitor, oris, m.,
1 domatore, addomesticatore (di animali), CIC. e a.;
2 vincitore, CIC. e a.
[domo + -tor].
domnus, i, m., sinc. = dominus, AUG.
domo, as, ui, itum, are, 1 tr.,
1 domare: domare feras beluas, domare le bestie feroci, CIC.; addomesticare: viam insiste domandi, prendi ad addomesticarli (i vitelli) metodicamente, VERG. Georg. 3, 164; domita mansuetudo, mansuetudine fatta domando, IUST. 15, 4, 19;
2 vincere, sottomettere, soggiogare (in senso proprio e fig.): d. nationes, domare le nazioni, CIC.; vino domiti, vinti dal vino, ENN.; d. ferrum igne, plasmare il ferro col fuoco, PLIN. 36, 200; rastris terram domat, doma il terreno coi rastrelli, VERG.; invidiam domare, vincere l'invidia, HOR.
[cf. gr. damázo].
domus, us, (locativo i, dat. ui, acc. um, abl. o, raro u, gen. pl. uum e orum, acc. pl. os e us, dat. e abl. pl. ibus), f.,
casa, abitazione,
1 stato in luogo, locativo: domi, in casa; intus domique, nell'interno della casa, CIC.; anche domo, in casa (CIC. Cluent. 27; VARR.; SUET. e a.) e in domo, in casa (QUINT. 5, 10, 16), e intra domum, SEN. Dial. 4, 31, 6 e a.; domi meae, tuae, suae, nostrae etc., a casa mia, tua, sua, nostra, CIC. e a.; anche in domo sua, nella sua casa, NEP. Alc. 3, 6; alienae domi, a casa d'altri, CIC.; domi (CIC.) o in domo (NEP. Lys. 3, 5) alicuius, in casa di qualcuno; aliquem tecto et domo invitare, invitare uno a casa propria, CIC. (anche con l'acc. di moto: domos invitant, invitano a casa, SALL. Iug. 66, 3); domi habeo (o domi est mihi), ho dentro di me; ho abbastanza in casa (senza bisogno di cercar fuori, di sapere da altri): domi habet fallacias, ha dentro di sé le frodi, PL. Mil. 192; domi habuit unde disceret, ebbe il maestro in casa, TER. Ad. 413; domo docta, dico, parlo, saggia di per me stessa, PL. Truc. 454; sed quid ego nunc haec ad te, cuius domi nascuntur?, ma a che dirti queste cose che sai benissimo da te?, CIC. Fam. 9, 3, 2; vetus ac domi parta dignatio, dignità antica acquistata da sé, TAC. Ann. 13, 42;
2 moto a luogo: domum, verso casa, a casa, CIC. e a.; anche con in: in domos refugere, rifugiarsi dentro le case, LIV. 26, 10, 7; domum meam, tuam, suam, alienam, a casa mia, tua, sua, d'altri, CIC. e a.; anche con in: cur non introeo in nostram domum?, perché non entro in casa nostra?, PL. Amph. 409; domum o in domum alicuius venire, venire a casa di uno, CIC.; domum abducere aliquem, attirare uno a sé, al proprio partito, CIC.;
3 moto da luogo: domo, da casa, CIC.; ex domo, dalla propria casa, LIV.;
4 in generale, abitazione, dimora, sede: domus cornea, il guscio della tartaruga, PHAEDR. 2, 6, 5; animae novis domibus receptae, le anime accolte in nuovi corpi, OV.;
5 casa, famiglia: domus te nostra tota salutat, ti saluta tutta la nostra famiglia, CIC.; scuola filosofica, setta, CIC., SEN.;
6 patria, luogo natio, CIC. e a.: foris bella, domi (in patria) seditiones, LIV.; domo emigrare, abbandonare il proprio paese, CAES.; domum (in patria) reverti, CAES.; unde domo?, da qual paese?, VERG. Aen. 8, 114; domi bellique (PL., CIC. e a.) o domi belloque o domo bellique (LIV.) etc., in pace e in guerra; domi militiaeque o domique militiaeque, etc., in pace e in guerra, CIC. e a.
• Locativo domui nel latino tardo (e sporadicamente in mss. di CIC., QUINT., TAC.)
[cf. gr. dómos, dôma].
® App. Ling. 2
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ominus.jpg Kaimas, dorf, village, vila, borgo, contrà, selo, sat, landsby, küla, vesnice, dedina, ...viewtopic.php?f=89&t=144https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... VDZVU/edit Egetora, aimo, eik, goltanos, louderobos
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