Montegan/Montecan/Monticano, Montà, Montata e Dexmontà

Montegan/Montecan/Monticano, Montà, Montata e Dexmontà

Messaggioda Berto » lun lug 07, 2014 7:52 pm

Montegan/Montecan/Monticano, Montà, Montata e Dexmontà
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http://it.wikipedia.org/wiki/Monticano
Il Monticano (in Lingua Veneta Montegan, anticamente Motegan) è un fiume del Veneto che scorre completamente in provincia di Treviso.

Nasce sul monte Piai (540 m), piccolo rilievo presso Cozzuolo di Vittorio Veneto, da tre sorgenti.
Da qui scaturiscono i rami detti rispettivamente Monticanello, rio Montagnana e rio Col di Stella. Convenzionalmente viene considerata come sorgente principale quella del rio Montagnana.
La più spettacolare è quella da cui origina il rio Col di Stella, che non è però visitabile perché un pozzetto di captazione delle acque ne impedisce la vista; si trova in località le Perdonanze, a pochi metri da un stradina panoramica frequentata da cicloturisti.

L'origine del nome forse risale al verbo monticare, perché un tempo i pastori lo usavano come via di collegamento tra la pianura veneta e le montagne. Un'ipotesi forse più certa lo fa derivare dal nome latino Monticanus, probabilmente un centurione romano che aveva ricevuto come premio dei terreni nella zona delle sorgenti (??? asurdo, li ghe mete li romani dapartuto anca indoe ke no li ghà mai stasti).

Łi xe fisà co łi romani, łi ga el visio cronego del mito roman, łi vede e łi ghe mete romani dapartuto.


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Gorgo al Monticano
http://www.tragol.it/TV/Gorgo/GORGO.htm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Montegan/Montecan (Monticano)

Messaggioda Berto » lun lug 07, 2014 7:52 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Montegan/Montecan (Monticano)

Messaggioda Berto » lun lug 07, 2014 7:52 pm

Maria Teresa Vigolo – Paola Barbierato, Convergenze cadorino-friulane in ambito toponomastico in “Atti del secondo convegno di Toponomastica Friulana, Udine, 22-23 novembre 2002, in Quaderni di toponomastica friulana, nn. 6-7 (parte I e II), a cura di F. Finco, Società Filologica Friulana, Udine 2007, pp. 343-379.

http://www.pd.istc.cnr.it/index2.php?op ... iew&gid=71


b) Numerose sono le convergenze fra il Cadore e il Friuli nel campo semantico assai arcaico della terminologia
pastorale e delle attività ad essa connesse, che talora hanno lasciato tracce nelle parlate locali, ma che più spesso presentano dei continuatori a livello toponomastico.
Possiamo qui ricordare i derivati (o corispondenti) del lat. pausare, detto con riferimento al permesso di “sostare”, di riposare nel territorio di altro comune, concesso già dell’editto di Rotari a chi conduceva gli animali ai pascoli di alta montagna.
La voce, con il derivato pausa “luogo di sosta, di riposo delle armente”, trova numerosi riscontri a livello toponomastico, cfr. a Tai Pausa Armentarum (a. 1552), a Zuel il toponimo ora scomparso Pausa da Brite, a Cortina (a. 1623) Pausa de Col della Chizza (Ghedina 62), a Calalzo Pàussa, prato boscato sopra Rizzios (Mosca 127), a Vodo Pàusa e (a. 1618) Pàusa de Perera (Men. Tamb. Top. Vodo 50) e più nomi Pòusa, spesso in composizione, in Battisti, DTA III, 3, 151-2; vd. inoltre Pellegrini NLTO 58 e cfr. i nn. ll. friul. Pause (a. 1161), Pausis (a. 1184) corrispondente a Palse di Porcia e Pols (a. 1221), Gloss. Geogr. Friul. 139.


Altro verbo tipico dell’attività pastorale era montegare (nei Laudi con le varianti più o meno dialettalizzate amontegare, montegar, montigar) da un lat. mediev. (corispondente a una voce del latino medioevale e non da …) monticare nel senso di “mandare gli animali al pascolo di monte”, cfr. cad. monteà (e il top. ampezz. Pian da monteà), comel. muntié, friul. montiâ, “portare il bestiame in malga” (Anziutti 100), mentre l’operazione contraria del ricondurre le bestie in paese era detta desmontegare (nei Laudi anche desmontigare, dismonticar, dismontigar...), cfr. friul. dismontiâ.
Il pascolo alto, dove il bestiame veniva mandato nei mesi estivi, era quindi detto la monte, dal lat. (corispondente al latino) montem (REW 5664), cfr. ampezz. mónte (f.) “ampio pascolo alpino, territorio a pascolo, alpeggio” (Croatto 116), a Selva mónt (f.) “montagna, zona d’alpeggio o di prati d’alta montagna” (Nicolai 261), friul. mònt (f.) “monte” (NPirona 612), cfr. anche Serra, Continuità, per il quale questo specifico valore di mont deriva dal suo primitivo significato di “monte ricco di pascoli”.

Tale appellativo, di genere femminile, è assai diffuso nella toponomastica, cfr. ad es. Montebelluna (Olivieri TV 270), etc., ma nelle regioni cadorina e friulana esso acquista il senso specifico di pascolo di monte, cfr. anche nei Laudi (a.1307) “dictae regulae et fabulae de Candidis, tum de monte tu de plano…” [CAN1307, art.16]; (a.1321) “in dicta monte” [AUR1321, art.17]; (a.1326) “quilibet bevolcus qui inveniretur super dictam montem...” [CAN1326, art. 31]; (a.1324-1346) “qui sechavit, vel sechare fecerit super aliquas montes...” [CAN1324-1346, art. 65]; (a.1356) “consors dicte montis teneatur amontegare in dicta monte” [AMB1356, art.37]; (a.1630) “Che li pastri predetti non debbano sotto pena d’una Vadia per volta, et per cadauno monzer latte per la monte o per mazon et mandra” [CAN1630, art.112]; (a.1793) “aprire la Monte ad uso di mercanzie nella Monte…” [LOZ1761Agg., n.232].
Al pascolo di monte, all’alpeggio rimandano dunque numerosi microtoponimi cadorini, cfr. ad es. La mont, casale sopra Avoscan, sulla sinistra del Cordevole (Pellegrini NLMAC 73), Prà dla Mónti, appezzamento di terreno prativo e …
Il verbo sopravvive sia nelle parlate cadorine che in quelle friulane, cfr. nell’Alto Cordevole pauzé “riposare; mené le vače a pauzé, condurre le vacche a riposare” (Pallab. 435), a Selva di Cadore paussà “riposare, sostare” (Nicolai 296), friul. (Carnia, Barcis) paussâ “riposare” (NPirona 719) Cfr. inoltre agord. (f.) mónt “pascolo alpino” (Rossi 683), livin. mónt (Tagliavini 1934, 215) 29 Vd. anche Il monte, la monte, M.P. Marchese in “Studi in memoria di G. C. Mastrelli Anzilotti”, Firenze, Istituto di studi per l’Alto Adige, 2001, pp. 301-6 10 alberato con fienili sulla parte meridionale di Monte Zovo, Prà dla Mónte, pascolo e terreno arido e incolto fra il Costone di Pian Minoldo e il Rio Mandrette (Tagliavini 1988, 56), nei Laudi (a.1761) “nella Monte de Rusiana” [LOZ1761, n.131], (a.1630) “fino alla Monte di Fessà” [CAN1630, art.38].
La Mont è inoltre il nome femminile usato per indicare il Passo della Mauria, da cui le espressioni su pa la-, davour la-, in som la-, mentre a Forni di Sopra Mont (in Mont) è denominazione generica delle malghe e andare in malga è detto sî in mont (Anziutti 100).
Come toponimi pastorali si spiegano anche i nomi locali friul. Passón, Tricesimo e Passóns di Pasian di Prato, a. 1327 Pazonum (Gloss. Geogr. Friul. 131).
Tali toponimi riflettono infatti una forma latina pastio, -one “pastura” (REW 6278), vd. Olivieri, TV 109 n. 2 e Tagliavini, DC 185 e cfr. ad Auronzo di a pasón “andare al pascolo” (Zand. De Lugan 181), perfettamente corrispondente al friul. passòn “pastura, il pascolare e l’erba del pascolo”, di preferenza nelle loc. lâ, (menâ, jessi) a passòn “andare al pascolo” (NPirona 712).
La voce è presente anche nei Laudi delle Regole del Cadore, cfr. (a.1380 ?) “in perpetuum lumen S.ti Luchani, et S.tae Justine de Auroncio debeant habere a Comune de posono montis decem et septem sol. par. pro quolibet lumine” [AUR1380, art.80]; (a.1380 ?) “omni anno in perpetuum per Commune de Aurontio debeant dari lumini S. Blasij de Calaltio de poscono montis tres librae casei” [AUR1380, art.99].


Cfr. co:

Ponsan (Ponzano Veneto)
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Re: Montegan/Montecan/Monticano, Montà, Montata e Dexmontà

Messaggioda Berto » mar lug 08, 2014 5:57 am

Gli antichi “laudi” del “centenaro” di Comèlico Inferiore - Note sugli itinerari di alpeggio delle greggi
di Piergiorgio Cesco Frare

http://digilander.libero.it/zaccariar/greggi.htm

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Re: Montegan/Montecan/Monticano, Montà, Montata e Dexmontà

Messaggioda Berto » mar lug 08, 2014 6:03 am

Maxo, Maxon, Maxio, Maxi, Maxer, Maxera, Maxerà, mansio, maison, transumansa, transumare/transumanare

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Re: Montegan/Montecan/Monticano, Montà, Montata e Dexmontà

Messaggioda Berto » mar lug 08, 2014 6:42 am

Montà e dexmontà

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http://www.pd.istc.cnr.it/index2.php?op ... iew&gid=71



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Il pascolo alto, dove il bestiame veniva mandato nei mesi estivi, era quindi detto la monte, dal lat. (corispondente al latino) montem (REW 5664), cfr. ampezz. mónte (f.) “ampio pascolo alpino, territorio a pascolo, alpeggio” (Croatto 116), a Selva mónt (f.) “montagna, zona d’alpeggio o di prati d’alta montagna” (Nicolai 261), friul. mònt (f.) “monte” (NPirona 612), cfr. anche Serra, Continuità, per il quale questo specifico valore di mont deriva dal suo primitivo significato di “monte ricco di pascoli”.
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Re: Montegan/Montecan/Monticano, Montà, Montata e Dexmontà

Messaggioda Berto » mar lug 08, 2014 1:26 pm

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