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missio, onis, f.,
1 liberazione, il lasciar andar via: aliquid muneris pro sua missione dare, dare una ricompensa per esser liberato, CIC. Tusc. 1, 114; sanguinis missio, salasso, CELS.;
2 congedo, licenza, term. milit.: praemium missionis ferre, ottenere il premio del congedo, CAES.; ab aliquo missionem rogare, chiedere a uno una licenza, SALL.; missiones (allontanamento) turbulentorum hominum, LIV. 7, 39, 1;
3 grazia concessa ai gladiatori di cessare dal combattimento: modo vulneribus tenus, modo sine missione, ora sino al primo sangue, ora sino alla morte, LIV. 41, 20, 12; sine missione nascimur, siamo destinati dalla nascita a combattere senza tregua, SEN. Ep. 37, 3;
4 perdono, PETR.;
5 invio, spedizione: litterarum missio, invio di lettere, CIC.;
6 immissione in possesso, Dig.;
7 lancio, getto, VITR.;
8 fine, chiusura: ludorum missio, chiusura dei giochi, CIC.
2. missus, us, m.,
1 invio, CIC. e a.: duas venisse legiones missu Caesaris, che sono giunte due legioni inviate da Cesare, CAES. B. G. 6, 7, 2;
2 lancio, tiro: pilorum missus, lancio di giavellotti, B. Hisp.; pilum haud paulo quam hasta vehementius ictu missuque telum, il giavellotto, arma molto più efficace dell'asta per colpire col lancio a distanza, LIV. 9, 19, 7; vix absunt nobis missus bis mille sagittae, distano da noi soltanto duemila tiri di freccia, LUCR. 4, 408;
3 uscita nel circo dei cocchi o dei gladiatori, gara, SUET. e a.;
4 portata di un pasto, CAPIT.
[mitto + -tus3].
mitis, e, agg. con comp. e sup.,
1 dolce, maturo: mitia poma, frutta mature, VERG.; mitis vindemia, l'uva matura, VERG.; miti diluere Baccho, stemperare in dolce vino, VERG. Georg. 1, 344;
2 tenero, morbido: mite solum, il morbido (fertile) suolo, HOR.; scherz., mitis sum fustibus, sono fiaccato dalle bastonate, PL. Mil. 1424;
3 calmo, tranquillo, placido: (fluvius) mitis ut... sterneret aequor aquis, in modo che (il fiume) placido spianasse la superficie delle sue acque, VERG. Aen. 8, 88; dolorem mitiorem facere, alleviare il dolore, CIC. Tusc. 2, 53; miti obitu, per morte naturale, non violenta, TAC.; compta et mitis oratio, eloquenza ordinata e tranquilla, CIC.; Thucydides si posterius fuisset, multo fuisset mitior, Tucidide, se fosse vissuto più tardi, avrebbe avuto uno stile molto meno duro, CIC. Br. 288;
4 cortese, benigno, indulgente: nihil tam vidi mite quam meus frater in sororem tuam, non ho mai visto una gentilezza pari a quella di mio fratello per tua sorella, CIC. Att. 5, 1, 3; doctrina non moderata nec mitis, teoria senza moderazione né indulgenza, CIC.; aliquid mitiorem in partem interpretari, dare a qualche cosa un'interpretazione meno rigida, CIC. Mur. 64; vir ingenio mitis, persona di carattere amabile, VELL.; mitis ingenii (di carattere mite) iuvenis, LIV.; paenitentiae mitior, più indulgente verso chi si pentiva, TAC. Agr. 16; con l'acc. di rel., nec Mauris animum mitior anguibus, dall'animo più crudele dei serpenti di Mauritania, HOR. Carm. 3, 10, 18; hostibus (verso i nemici) mitis, OV.;
5 mansueto, di animali, LIV. e a.
• Vd. anche mite, avv.
mitto, is, misi, missum, ere, 3 tr.
1 mandare, inviare (alicui litteras, spedire lettere; aliquem leto, mandare a morte, uccidere; pabulatum, a far foraggio; ad visendas provincias, a ispezionare le province; ecc.);
2 mandare a dire (con ad e l'acc.);
3 inviare con dedica = dedicare (librum);
4 inviare dal luogo di origine = produrre (India mittit ebur, l'India produce avorio);
5 emettere (vocem), gettare (pila);
6 far uscire (sanguinem alicui);
7 lasciar andare, anche fig. (timorem, curas etc.); manu mittere = affrancare;
8 omettere, passar sotto silenzio;
9 missum facere = lasciar andare; congedare (term. milit.); rinunciare; ripudiare; tralasciare.
propr. lasciar andare, quindi:
mixtio, onis, f.,
1 mescolanza, PALL.;
2 costituzione, complessione, VITR. e a.
[misceo + -tio].
mixtura, ae, f.,
1 mescolanza, mistura, LUCR. 2, 978 e a.;
2 accoppiamento, PLIN. e a.
[misceo + -ura].
misceo, es, miscui, mixtum, ere, 2 tr.,
1 mischiare, mescolare, congiungere, unire: gravitate mixtus lepos, umorismo congiunto alla serietà, CIC.; miscere mella Falerno, stemperare il miele nel Falerno, HOR.; fletum cruori miscere, mescolare le lacrime al sangue, OV.; miscere sacra profanis, mescolare il sacro al profano, HOR.; inter caeruleum viridis miscere zmaragdos, mescolare all'azzurro il verde smeraldo, LUCR. 2, 805; ne florentis res suas cum Iugurthae perditis misceret, che non legasse la sua felice situazione a quella ormai rovinata di Giugurta, SALL. Iug. 83, 1; cum luctu miscere iram, unir l'ira al dolore, OV.; tres legiones miscere in unam, fondere in una sola le tre legioni, TAC.; se miscet viris, si frammischia ai guerrieri, VERG.; circa regem miscentur, si affollano intorno all'ape regina, VERG. Georg. 4, 76; desertores sibi miscent, si aggregano i disertori, TAC.; miscere consilia (prendere decisioni in comune), dein separare, TAC. Agr. 38; curas cum aliquo m. (dividere con qualcuno), SEN.; ex dissimillimis rebus misceri, essere una mistura delle cose più diverse, CIC. Tusc. 5, 45; partim vera, partim mixta, in parte vere, in parte miste al falso, LIV.; miscere corpus cum aliqua, o se alicui, unirsi con una, CIC. e a.; cum aliquo sanguinem ac genus miscere, imparentarsi con uno, LIV.; mixtus Enipeo (confuso con, preso l'aspetto di), PROP. 1, 13, 21;
2 mescere, versare: alicui mulsum miscere, mescere a uno vino mielato, CIC.; pocula miscere, esser coppiere, OV.;
3 confondere, sconvolgere, turbare, metter sossopra: malis contionibus rempublicam miscere, turbare l'ordine pubblico con arringhe sediziose, CIC. Agr. 2, 91; omnia armis tumultuque miscere (metter tutto sossopra), VELL.; procax libertas civitatem miscuit, la sfrenata licenza sconvolse lo stato, PHAEDR.; caelum ac terras miscere, metter sossopra cielo e terra, prov. in LIV.; pavido fuga milite integram aciem miscere, scompigliare con soldati spaventati dalla fuga lo schieramento ancora intatto, LIV. 30, 34, 8; luctu miscere hymenaeos, turbare le nozze col lutto, VERG.; miscere coetus, eccitare le moltitudini, TAC.;
4 suscitare, produrre turbolentemente: animorum motus iudicibus miscere, eccitare i sentimenti dei giudici, CIC. de orat. 1, 220; nova misceri mala videbam, vedevo che si preparavano nuovi torbidi, CIC. Cat. 6; incendia miscet, provoca incendi, VERG.; inania murmura miscent, producono un frastuono senza senso, VERG. Aen. 4, 210; poet.: proelia miscere, attaccar battaglia, VERG. e a.; inter sese volnera miscent, si feriscono a vicenda, VERG.
[cf. gr. meígnymi].