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Pan bioto - (blauts), bina e binoto
No ła xe na voxe enventà dai latini o dai romani, lè na paroła pristorega prexente ente l’ara tałega da secołi o miłegni vanti dei romani e moto xa atestà par scrito ente ła łengoa mesàpega come "panos".
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pane 2,
s. m. ‘alimento che si ottiene cuocendo al forno un impasto di farina, solitamente di frumento e acqua, condito con sale e fatto lievitare’ (1158, Testimonianze di Travale), ‘massello a forma di parallelepipedo’ (secc. XIV-XV, C. Cennini), ‘terra lasciata intorno alle radici di piante da trapiantare’ (av. 1597, G. Soderini).
Locuzioni:
dire pane al pane ‘dire la verità schiettamente e rudemente’ (av. 1565, B. Varchi),
mangiare il pane a tradimento ‘vivere facendosi mantenere’ (av. 1584, A. F. Grazzini),
mangiare il pane a ufo ‘vivere facendosi mantenere’ (1871, TB),
pan carré ‘pane a cassetta’ (1956, A. Gabrielli: IL VII [1982] 178),
pan di Spagna ‘dolce a base di farina, fecola di patate, uova, zucchero e burro’ (1685, G. Pacichelli, “che fu a lungo agente di casa Farnese a Napoli, in certe sue Memorie de' viaggi per l'Europa christiana, pubblicate a Napoli nel 1685”: F. Nicolini, Arte e storia nei Promessi sposi, Milano, 1958, pp. 389-390; attest. nel dial. venez. nel 1722 [lista di spese pubblicata in P. Molmenti, La storia di Venezia nella vita privata, Bergamo, 1929, III 434], e in sic. tra la fine del sec. XVII e l'inizio del XVIII [LN XII (1951) 99]),
pane a cassetta ‘a forma di parallelepipedo’ (1942, Migl. App.),
pane bianco ‘di farina di frumento’ (inizio sec. XV, F. Scambrilla),
pane degli Angeli ‘nutrimento dell'anima’ (1304-08, Dante),
pane integrale ‘con farina, contenente anche la crusca’ (1898, U. Mussi, Analisi chimiche sul pane in generale, nonché su quello integrale ed antispire, Firenze),
pane nero ‘pane integrale’ (1560, D. Romoli),
perdere il pane ‘restare senza lavoro’ (av. 1742, G. B. Fagiuoli),
per un tozzo di pane ‘per pochissimo, a bassissimo prezzo’ (con un pezzo di pane: 1353, G. Boccaccio; per un tozzo di pane: 1733, Crusca 4, s. v. pane § XXI),
spezzare il pane della scienza ‘insegnare’ (spezzare il pane dell'intelligenza: 1891, TB; spezzare il pane della scienza: 1871, Petr.),
stare a pane e acqua ‘essere punito con tale limitazione nel vitto’ (sec. XIV, Tavola ritonda ma in pane et aqua è attest. nel lat. mediev. di Venezia nel 1330, Consiglio dei Dieci - Deliberazioni miste - Registri III-IV, Venezia, 1968, n. 511).
Derivati:
panare,
v. tr. ‘impanare, passare nel pan grattato’ (1819, V. Agnoletti),
panario,
agg. ‘del pane’ (1826, Romani Oss.),
pancotto,
s. m. ‘pappa spec. per bambini, di pane bollito in acqua e condito’ (fine sec. XV, Piovano Arlotto),
pandolce,
s. m. ‘sorta di panettone, tradizionale a Genova per le feste natalizie’ (pan dolce: av. 1872, G. Mazzini; “Pan dolce alla genovese, o pan di Natale: Sorta di pane che comunem. presso di noi si mangia nelle feste di SS. Natale, e s'impasta con burro, farina, acqua nanfa, zucchero, pinocchi, uva di Corinto e talora col zibibbo”: 1876, Casaccia, p. 561; bisognerebbe vedere se c'è nella I ediz. del Casaccia, 1851),
pandoro,
s. m. ‘sorta di soffice focaccia dolce di color giallo dorato, tipica di Verona’ (pan d'oro ‘pane che si fa di piccole fette tuffate nel brodo, rinvolte nelle uova sbattute, e di poi fritte’: 1314, Barberino; pandoro: “dolce di lievito, ricchissimo di burro”: 1927, Panz. Diz.),
panello,
s. m. ‘residuo solido della spremitura di semi oleosi, usato in pani per alimentazione di bestiame’ (av. 1597, G. Soderini),
panettatrice,
s. f. ‘macchina che confeziona il burro in pani, nei burrifici’ (1958, Diz. enc.),
panetteria,
s. f. ‘luogo dove si fa o si vende il pane’ (panattaria nel lat. mediev. della Curia Romana del 1307: Sella Ven.; panataria sarebbe attest. in una deliberazione del Maggior Consiglio di Venezia del 1341, cit. in G. Tassini, Curiosità veneziane, Venezia, 1964, s. v. Beccarie; it. panattaria: 1318-1379, Statuto dello Spedale di Siena; panateria: 1561, A. Citolini; panetteria: 1922, Zing. [ma già nel Siniscalchi ed in R. ed E. Errera, Voci e modi errati, 1898, cit. in Misc. Vitale 984]; secondo Berg. Voci, panetteria è attest. nel veneziano L. Dolce [1508-1568] nel sign. di “stanzino, o altro, dove si tiene il pane”[?]),
panettiere,
s. m. ‘chi fa o vende il pane’ (paniterius nel lat. mediev. della Curia Romana del 1426 e panacterius nel lat. mediev. di Roma del XV sec.: Sella Ven.; panaterius nel lat. mediev. di Reggio Emilia del 1501: Sella Em.; panattieri sing.: 1296, TP; panattiere: secc. XIII-XIV, D. Lenzi; Fanf. Voc. 1865 e TB registrano panettiere come attest. nel Segneri, ma poi il TB s. v. panattiere registra, per questa forma, proprio un es. del Segneri; Berg. Voci registra la forma panettiero, come attest. nel Dolce [1508-1568] e nell'Oliva [1600-1681]; panettiere in Seneca volgar., sec. XIV, secondo il Batt., ma è es. da controllare),
panettone,
s. m. ‘tipico dolce milanese a forma di cupola, tradizionalmente consumato nelle feste natalizie, ottenuto facendo cuocere al forno un impasto di farina, uova, burro, zucchero, uva sultanina e dadetti di cedro candito’ (panattone: 1801-1803, U. Foscolo; panettone con frutta secche: 1831, Vogtberg; panettone “Sorta di pane fatto con farina, burro, zafferano e lievitato con birra. Lo fanno assai bene a Milano”: 1876, Rigutini App.),
panforte,
s. m. ‘dolce tipico di Siena, di forma tonda e schiacciata, ottenuto legando con poca farina mandorle, nocciole, canditi, zucchero, droghe’ (pan forte: 1804, D'Alb. s. v. pane; panforte: 1813, U. Foscolo),
pangrattato,
s. m. ‘pane raffermo ridotto in briciole con la grattugia’ (pangratà: 1619, V. Verucci; pan grattato: 1640, Oudin; pangrattato: av. 1698, F. Redi),
paniera,
s. f. ‘cesta bassa di vimini, grande e con due manici’ (av. 1292, B. Giamboni),
panieraio,
s. m. ‘chi fa o vende panieri’ (paneraio: doc. del 1551: SLeI V [1983] 139; panieraio nei bandi fiorentini con data imprecisata; falsa l'attest. dello Zibaldone Andreini riportata in Crusca 4 e TB: Volpi Fals.),
panierata,
s. f. ‘quantità di roba che sta nel paniere o nella paniera’ (1871, TB),
paniere,
s. m. ‘cesto di vimini, a fondo generalmente circolare, con un solo manico in cui si può infilare il braccio’ (“et uno panieri de noci” in un doc. lat. mediev. di Prato del 1107: AGI LXIV [1979] 145; it. paniere: fine sec. XIII, Novellino),
guastar l'uova nel paniere ‘mandare all'aria i piani di qc.’ (1612, M. Buonarroti il Giovane: TB s. v. guastare § 28),
paniere sfondato ‘persona che mangia o spende moltissimo’ (1891, Petr.),
panierino,
s. m. ‘piccolo paniere’ (panerino: av. 1574, A. F. Doni; panierino: av. 1590, S. Caterina de' Ricci, e forse av. 1565, B. Varchi, cit. in D'Alb.), ‘cestino che i bambini portano a scuola, con la colazione’ (1865 [e forse 1858], G. Giuliani, Sul vivente linguaggio della Toscana, Firenze, p. 313),
panificare,
v. tr. ‘fare il pane, trasformare in pane’ (av. 1606, B. Davanzati in riferimento all'eresia luterana nei confronti dell'eucarestia; Fanf. Voc. 1855 definisce la vc. “far pane o ridurre a pane la farina”, ma si tratta di una tipica definizione da vocabolario, tant'è vero che il TB, registrando l'es. del Davanzati, scrive: “alla lett[era] sarebbe, se si usasse, far pane o ridurre a pane la farina”),
panificatore,
s. m. ‘chi fa il pane’ (1942, Panz. Diz.),
panificazione,
s. f. ‘lavorazione del pane’ (1812, Bernardoni),
panificio,
s. m. ‘tecnica di fabbricare il pane’ (1750, A. Cocchi; il TB la definisce vc. del linguaggio scritto), ‘luogo dove si fa il pane’ (1893, Rigutini-Fanf.),
panino,
s. m. ‘dim. di pane’ (“Manca ne' vocabolarj, e non dovrebbe. È certo che alle botteghe de' fornai e de' panivendoli troveremo panetti, e non panini per quanto piccoli: ma gli è altresì vero che i Panini di s. Rocco, e di s. Nicola, e i Panini di colori non si direbber meglio Panetti”: 1839-41, Molossi, che riporta un es. di R. Lambruschini, 1837, di “panino d'inchiostro della China”; i “Panini di s. Rocco e di s. Nicola”, di cui parla il Molossi, erano pani molto piccoli che si benedivano nelle feste di certi santi; “panino, vezzeg. di Pane; ma dicesi specialmente di piccolo panetto di fior di farina tratta dal semolino, e per ciò di pasta bianchissima, di forma non ordinaria, di crosta fatta lucida o col lavarne la pasta con acqua, o collo spalmarla con chiara d'uovo sbattuta. Non servesi comunemente sulla mensa giornaliera; per lo più s'inzuppa nel caffè, nella cioccolata, e simili. Tali sono i Sèmeli e i Chifelli”: 1846, Carena I 439-440; panino ‘piccolo pane’ in Tomm. N. prop., 1841),
panino imbottito ‘tagliato a metà e riempito di salumi, formaggio e sim.’ (1901, L. Pirandello),
panino ripieno ‘panino imbottito’ (1959, Diz. enc.),
panpepato,
s. m. ‘dolce a base di farina impastata con miele, mandorle, canditi’ (pane impepato: 1344, Libro della Mensa; pane pepato: inizio sec. XV, G. Sermini; pampapato: av. 1548, C. Messi Sburgo, cit. in SLeI IV [1982] 182; panpepato: 1825, F. Pananti).
Lat. pane(m) (dalla stessa radice di pascere). Il pan di Spagna è detto così perché giunto dalla Spagna prima in Sicilia e poi nel resto d'Italia (cfr. E. Li Gotti, LN XII [1951] 99-100). Il pane a cassetta è detto così perché “cotto in apposita cassetta, e in modo da evitare la formazione della crosta e dare al pane la forma più adatta a essere tagliato a fette” (Batt. s. v. cassetta § 9); pane degli Angeli è calco sulla loc. del lat. biblico panis Angelorum (Psalm. LXXVII 25; Sap. XVI, 20: Enc. dant.); pane integrale è calco sul fr. pain intégral. Il pandoro è detto così per il rosso d'uovo che si mette nel farlo. Panetteria è vc. d'area sett.; e panettone è il milan. panatton “specie di pane addobbato con burro, zucchero e uva passerina o di Corinto (ughett), che suol farsi in varie forme nella nostra città in occasione delle feste del Natale, per lo che vien anche detto fra noi El panatton de Natal. - In Toscana non si fa questa specie di pane; motivo per cui i lessici italiani non hanno voce corrispondente” (F. Cherubini, Vocabolario milanese-italiano, Milano, 1814); si noti che il giornale triestino La Baba il 20 dic. 1865, p. 406, scrive, in dialetto, Panetoni de Milan, e due pagine dopo, in lingua, Panettoni di Milano. Paniera e paniere sono prob. il fr. panière (sec. XIII nella forma pennière) e panier (sec. XII), dal lat. panariu(m); panificare e panificazione il fr. panifier (1600) e panification (sec. XVIII). Panificio è vc. dotta che si rifà al lat. panificiu(m).
panico 1,
s. m. ‘pianta erbacea delle glumifore con infiorescenza a pannocchia, coltivata per l'alimentazione degli uccelli’ (1225 ca., Garzo).
Derivati:
panicato,
agg. ‘detto di carne bovina o suina che presenta panicatura’ (av. 1597, G. Soderini),
panicatura,
s. f. ‘malattia dei suini e dei bovini che presentano cisticerchi nei muscoli’ (1922, Zing.; il DEI data la vc. al XIX sec. senza indicare la sua fonte).
Lat. panicu(m), da panus ‘spiga del miglio’, forse da avvicinare a panus ‘filo del tessitore’ (V. pàne 1). Panicato deriva dal fatto che i muscoli degli animali affetti da panicatura sembrano pieni di chicchi di panìco.
panico 2,
agg. e s. m. ‘timore repentino che annulla la ragione’ (agg.: 1565, B. Baldini; “Alcuni lo usano anche in forza di sost.: «Il panico entrò nell'esercito», ma è una stranezza”: 1875, Rigutini-Fanf.), ‘della natura e del suo divenire in quanto manifestazioni dirette della divinità’ (1894, G. D'Annunzio: Passer. Dann.).
Derivati:
panismo,
s. m. ‘senso o sentimento panico’ (av. 1917, G. Boine).
Fr. panique (agg.: sec. XV; s. m.: 1836), dal gr. panikós, agg. di Pan, dio della natura: “perché questo improvviso e mal fondato timore debba chiamarsi pànico, ossia prodotto dal Dio Pane [...] cerca di spiegarlo la mitologia; la quale, dopo aver asserito che il Dio Pane soggiornando nelle solitudini più selvagge e piene di sacro orrore, spaventa da quelle colla sua terribil voce i passeggieri, vi aggiunge, quali prove di fatto, diversi aneddoti riferiti nelle antiche storie, come per esempio, che il Dio Pane al tempo della battaglia di Maratona parlasse a Fidippide Ateniese, e gli suggerisse il modo di spaventare i Persiani; che la voce di questo Dio, uscita dalle sotterranee caverne del tempio di Delfo, atterrisse e mettesse in fuga i Galli che volevano saccheggiare quel ricchissimo tempio, ecc.” (C. Pescatori, La mitologia greca e romana, Firenze, II, 1875, pp. 267-268). Nell'accez. di ‘della natura ecc.’ la vc. è stata introdotta da D'Annunzio (afflato panico, ebrietà panica, ora panica, orchestra panica, demenza panica: Passer. Dann.); Panz. Diz. 1935 osserva che “è uno fra gli aggettivi più usati dagli estetizzanti del 900”. L'uso sost. di panico era biasimato dai puristi (Fanf.-Arlìa). V. Janni 154-157.
http://www.etimo.it/?term=pane



pane, is, n., vd. panis, PL. Curc. 367.
paniceus, a, um, agg.,
di pane, SERV.; sost. m. pl. Panicei, orum, parola foggiata scherzos. da Pana, città del Sannio, e panis, PL. Capt. 162 (lez. inc.)
[cf. panis].
panicula, ae, f., pannocchia, PLIN.; specie di tumore, SCRIB. [panus + -cula].
paniculus, i, m., pannocchia, stoppia, PLIN. [panus + -culus].
panicum, i, n., panico, miglio, CAES.
panifica, ae, f., fornaia, Vulg. [panis + -ficus + -a3].
panificium, ii, n.,
1 il fare il pane, VARR.;
2 pane, focaccia, pasta, SUET.; deam panificiis placare, IUST. 20, 2, 7
[panis + facio + -ium].
panis, is, m.,
1 pane, pagnotta: panis ater, pane nero, TER.; cibarius panis, pane ordinario, di seconda qualità, CIC. Tusc. 5, 97 (anche panis secundus, HOR. Epist. 2, 1, 123); panis siligineus, pane di fior di farina, SEN. Ep. 119, 3; vetus aut nauticus panis, il pane vecchio o la galletta da marinai, PLIN. 22, 138; mollia panis, la mollica, PLIN. 13, 82; crusta panis, la crosta del pane, PLIN.; panis siccus, pane asciutto (senza companatico), SEN. Ep. 83, 6; bini panes in dies, due pagnotte il giorno, PL. Persa 471; panem fingere, fare il pane, SEN.;
2 pane, massa: panes aeris, i pani di bronzo, PLIN. 34, 107
[cf. pasco].
panosus, a, um, agg., simile al pane, nutriente, C. AUR. [panis + -osus].
panus, i, m., 1 tumore, PLIN.; 2 pannocchia del miglio, PLIN. 18, 54 [da gr. pênos].
pistillum, i, n. e pistillus, i, m., pestello, PL. Aul. 95; COL., PLIN. [2. pinso + -illum, -illus].
pisto, as, are, 1 tr., pestare, VEG., PS. APUL. [2 pinso + -to].
pistor, oris, m.,
1 pestatore, macinatore, che pesta il grano nel mortaio, mugnaio, PL. Capt. 807; VARR. e a.;
2 fornaio, VARR., CIC., PLIN. e a.; pistor dulciarius, pasticciere, MART. 14, 222;
3 Pistore, epiteto di Giove che ispirò ai Romani assediati in Campidoglio l'idea di gettar del pane ai Galli assedianti per fingerne abbondanza, OV. Fast. 6, 350
[2. pinso + -tor].
pistorensis, e, agg.,
fornaio, PL. Capt. 160 (gioco di parole con Pistoriensis, pistoiese).
pistorius, a, um, agg.,
di fornaio, di pasticciere, CELS., PLIN. e a.
[pistor + -torius].
pistrilla, ae, f., piccolo mulino, TER. Ad. 584 [pistrina + -la].
pistrina, ae, f., forno, pasticceria, LUCIL., VARR., PLIN. [2. pinso + -ina].
pistrinalis, e, agg., cresciuto nel mulino, COL. [pistrina + -alis].
pistrinarius, ii, m., mugnaio, Dig. [pistrina + -arius].
pistrinensis, e, agg., da mulino, SUET. [pistrina + -ensis].
pistrinum, i, n.,
1 mulino: aliquem in pistrinum tradere (dedere, TER.), mandare uno al mulino, condannarlo a girar la macina, PL. Most. 17; aliquem in pistrinum submittere, SEN.; in eodem pistrino vivere, girar la stessa macina = subire la stessa sorte, CIC. de orat. 2, 144;
2 forno, panetteria: pistrinum exercere, fare il fornaio, SUET. Aug. 4, 2
[2. pinso + -trinum].
1. pistrix, icis, f., fornaia, LUCIL. [2. pinso + -trix].
2. pistrix, icis, f.,
1 mostro marino, pistrice (cetaceo, balena), VERG. Aen. 3, 427; marina pistrix, FLOR.;
2 fig. costellazione della Balena, CIC. Arat. 152
[gr.].
pistura, ae, f., macinazione del grano, PLIN. [2. pinso + -ura].
Etimołoja del fiłołogo Xane Semeran

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voxonaro "pan" # tradur "pane"
http://xref.w3dictionary.org/index.php?fl=it&id=6280
afrikaans bruinbrood
arabo الخبز البني
bieloruso чорны хлеб
boulgaro кафяв хляб
catalan pa moreno
ceco hnědý chléb
galexe bara brown
danexe brun brød
todesco Bauernbrot Graubrot Mischbrot Vollkornbrot
grego καφέ ψωμί
inglese brown bread
spagnoło pan moreno pan bazo
eston pruun leib
persian نان قهوه ای
finlandexe ruskea leipä
françoxo le pain brun
irlandexe Arán donn
galisian pan integral
croato smeđi kruh
ongarexe barna kenyér
endonexian roti coklat
islandexe brúnt brauð
tałian pane
ebraego לחם חום
japonexe 茶色のパン
corean 갈색 빵
lituan Juoda duona
letone brūns maize
maçedone кафеави леб
małexe roti coklat
maltexe ħobż ismar
olandexe bruin brood volkorenbrood
polaco brązowy chleb
portoghexe pão integral pão de centeio
rumen maro pâine
ruso черного хлеба хлеб из непросеянной мук`и
xlovaco hnedý chlieb
xloven rjav kruh
albanexe brown bukë
serbo смеђа хлеб
xvedexe bruna bröd
xwahili kahawia mkate
thai น้ำตาลขนมปัง
filipin brown tinapay
turco kahverengi ekmek
ucrain чорного хліба чорний хліб
vietnamita bánh mì nâu
yidish ברוין ברויט
çinexe (cina) 黑面包
çinexe (taiwan) 黑麵包