Macché Halloween, xe San Martìn ! el scrive el sociologo Ulderico Bernardi so L'Avvenire,27 novembre, 2000 e "come lui altri studiosi che rivendicano le antiche origini europee di Halloween."
Si parké Sanmartìn el podarìa anca èsare el Samunìn de i Celti..
La questua di San Martino ( Crepaldi, Ganzèga,2006)
Se la notte dei morti (...) incuteva un sacrale rispetto, la festa di San Martino, col fracasso della questua alimentare ci fa intravedere altri aspetti nella celebrazione del ciclo dei morti: il retaggio di una antica festa di Capodanno.
La sera del 10 novembre, cantando la canzone di S.Martino, in parecchie zone del Veneto , vi era la tradizione di riunirsi in piccole squadre di ragazzi e di bussare alle porte di case e negozi in cerca di offerte alimentari, battendo pentole e coperchi in un allegro frastuono. Una questua e uno charivari che, come forme rituali, caratterizzavano solitamente, l'inizio di una annata.
La pratica della tradizionale questua (...) si è oggi mantenuta solo a Venezia e in laguna, ma la memoria ne è ancora viva in qualche paese dell'entroterra come Mira e Chioggia. Del tutto scomparsa invece nella provincia di Rovigo.
E col nostro Re Divin
A la sera de San Martìn se 'ndèva a cantar pa le cali... se cantèva
"Siamo giunti- rivài in sta caxa bianca
siamo giunti- rivài in sto bel castèlo
e col nostro Re Di-vin
(coro) Eviva, viva SanMartìn!
Se no ne volè dare gnente
dène almanco na galinèla
se ve sofrisse fare le scale
butèmela xo par el balcon!
E col nostro Re Di-vin
(coro) Eviva viva SanMartìn!"
Elora veniva le done de servissio de i siori co on fiasco de vin,
on polastrelo.. on salameto..
Chioggia (VE) F: G.Gradara
( a pòe èsare ke kel divìn el s intenda de-vìn : el nostro Rè de(l) vìn )
Ma còsa ghe entrelo San Martìn col Cào de l àno?
L'ipotesi più diffusa fra gli etnografi è quella di una connessione col Samunin celtico che, come evidenzia A.Cattabiani " ... la festa di S.Martino è un capodanno perché si riallaccia al Samunin celtico che durava una decina di giorni. Oggi questa funzione è meno evidente di un tempo, quando a S.Martino cominciava l'attività dei tribunali, ... si pagavano le fittanze, rendite e locazioni, venivano rinnovati i contratti agrari oppure si traslocava...
Martino fu nel primo Medioevo il santo più popolare dell'Occidente ... il culto che egli riceveva era degno di una divinità, come testimonia anche un canto di questua per San Martino di Chioggia ... dove egli viene chiamato Re Divino." (A.Cattabiani, Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, MI, Rusconi, 1988).
Un Capodanno ancora una volta di tipo agricolo, perché se i Celti festeggiavano a partire dal 1 novembre per una decina di giorni, è anche vero che questo è il periodo in cui i coltivatori affidano ai semi sotterranei la speranza di veder germogliare le piante a primavera "... analogamente al dio vittorioso resuscitato. ... la festa ha assunto i caratteri e le funzioni di un capodanno che aveva perduto il 1 di novembre,
cristianizzato nella festa di Ognissanti".
Le origini della festa si situano in Europa; infatti nella cultura celtica delle isole britanniche, estesa in realtà a tutte le terre abitate dai Celti, dall'Irlanda alla Spagna, dalla Francia all'Italia settentrionale, dalla Pannonia all'Asia Minore, ... il Capodanno cadeva il 1° di novembre e la notte del 31 ottobre si festeggiava dunque la fine dell'anno, con il tradizionale corredo di trasgressioni e divertimenti dove non poteva mancare il contatto con il mondo dell'aldilà e con gli spiriti, propiziati per la nuova annata agricola. Per cristianizzare questa festa pagana l'episcopato franco istituì al 1° di novembre la festa di Ognissanti che ... divenne obbligatoria solo nel 1475, con papa Sisto IV. (Cattabiani, cit. p.322).
Mentre la questua legata all'antico capodanno, non ha lasciato molte tracce nella memoria territoriale, San Martin castagne e vin è spontaneamente indicata come formula da tutte le fonti , espressione emblematica del comportamento festivo in questione: l'apertura delle botti di vino novello e il consumo di castagne e dolci a base di farina di castagna, sono universalmente riconosciuti come consuetudini alimentari connotanti la festa di San Martino.
Sta roba cuà l è interesante :
... un particolare attributo del santo, il suo essere ammantellato, particolare che ricorre nell'iconografia di altri santi, come san Michele, i quali presentano spesso il mantello corto, l'elmo piumato o penne disposte a raggiera. Tali attributi riconducibili a Mercurio o Ermes, segnalano che Martino è un essere volatile e riveste ... la funzione di psicopompo, cioè di trasportatore di anime. Viene così sottolineato ancora una volta lo stretto legame del ciclo festivo col mondo dei trapassati e con l'aldilà.
SanMartìn, cofà SanMikièl, el gà el mantèlo e l elmo co le péne.. elora a vòe dire ke l xola, ke l è n èsere volatile cofà i ànzoli, cofà Hermès..
Camufamenti :
(Ripensamento)