Imperialismo americano e antimperialismo imperialista comunista sovietico e russoTutto quello che ha fatto l'America dopo aver aiutato l'Europa e il Mondo a liberarsi dalle dittature socialiste fascista e nazista che avevano scatenato la seconda guerra mondiale, è stato fatto principalmente in funzione anticomunista, anti imperialismo sovietico dell'URSS, tutte le scelte interventiste dalla Corea del Nord al conflitto vietnamita durante gli anni di tensione detti guerra fredd,a si sono avute e verificate sulla linea del fronte della contrapposizione con i nazicomunisti dell'URSS e dei loro satelliti che fomentavano in ogni parte del Mondo la deriva comunista.
Come abbiamo tutti sperimentato e riscontrato, tutti i paesi a regime comunista sono falliti compresa l'URSS lasciando centinaia di milioni di persone in miseria e nella disperazione.
Gli USA sono stati costretti a volte per necessità e realismo politico a scegliere il male minore, come il dittatore che pareva il meno peggio, non potendo fare altro e a volte le cose non sono andate sempre bene e per il verso giusto e a volte hanno prodotto conseguenze negative come in Afganistan dove in funzione antisovietica era stato promosso l'integralismo maomettano latente dei talebani come pure in Irak contro Saddam Hussein con le varie formazioni integraliste nazi maomettane da cui poi è uscito l'ISIS.
L'integralismo maomettano esisteva già in tutti i paesi islamici sunniti e sciiti come maomettismo ordinario eppoi nel novecento aveva subito una spinta ulteriore/rinascita con i Fratelli Mussulmani.
Comunque nel complesso delle vicende storiche, gli USA come maggiore potenza democratica civile economica e politica mondiale, è stat investita suo malgrado di enormi responsabilità e a conti fatti, nonostante gli errori, le approssimazioni, gli azzardi, le contraddizioni, le disfunzioni, ... hanno contribuito a generare più bene che male.Le falsità antimericane di Ganser:1) Elezioni politiche italiane del 1948, manipolazione CIA?Elezioni italiane del 1948 grazie a Dio vinte dalla Democrazia Cristiana se avessero vinto i nazi comunisti saremmo finiti sotto l'URSS.
Grazie anche agli USA!
Quali manipolazioni negative o positive per la democrazia e la libertà in Italia avrebbero mai operato gli USA?
L'Italia aveva perso la guerra e giustamente gli USA e i loro alleati avevano tutto il diritto di controllare che le cose andassero bene.
2) Bombardamenti in Corea del NordCorea del Nord in mano ai nazi comunisti, guerra più che giusta a difesa della libertà e della democrazia della Corea del Sud.
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_Corea La guerra di Corea (conosciuta in Corea del Nord come 조국해방전쟁, Choguk haebang chŏnjaeng; in Corea del Sud come in 한국전쟁, Hanguk jeonjaeng) fu il conflitto combattuto nella penisola coreana dal 1950 al 1953. Essa determinò una delle fasi più acute della Guerra fredda, con il rischio di un conflitto globale e il possibile utilizzo di bombe nucleari.
La guerra scoppiò nel 1950 a causa dell'invasione della Corea del Sud, stretta alleata degli Stati Uniti, da parte dell'esercito della Corea del Nord comunista. L'invasione determinò una rapida risposta dell'ONU: su mandato del consiglio di sicurezza dell'ONU, gli Stati Uniti, affiancati da altri 17 Paesi, intervennero militarmente nella penisola per impedire una rapida vittoria delle forze comuniste. Dopo grandi difficoltà iniziali, le forze statunitensi, comandate dal generale Douglas MacArthur, respinsero l'invasione e proseguirono l'avanzata fino a invadere gran parte della Corea del Nord. A questo punto però intervenne nel conflitto anche la Cina comunista, mentre l'Unione Sovietica inviò segretamente moderni reparti di aerei che contribuirono a contrastare l'aviazione nemica. Le truppe statunitensi, colte di sorpresa, vennero costrette a ripiegare in Corea del Sud, perdendo tutto il territorio conquistato.
La guerra quindi si arrestò sulla linea del 38º parallelo dove continuò con battaglie di posizione e sanguinose perdite per altri due anni fino al precario armistizio di Panmunjeom che stabilizzò la situazione e confermò la divisione della Corea.
3) Colpo di stato in Iran nel 1953 (in piena guerra fredda gli USA non avevano tutti i torti. proprio come oggi che la Russia sostiene la dittatura nazi maomettana iraniana, la sua pericolosissima nuclearizzazione e il suo antisemitismo antisraelismo)Operazione Ajax
https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Ajax L'operazione Ajax (nome ufficiale TP-AJAX per gli statunitensi, operazione Boot per i britannici) fu una missione coperta da segreto e promossa nell'agosto del 1953 dai governi del Regno Unito e degli Stati Uniti d'America per sovvertire il regime democratico dell'Iran, allora governato dal nazionalista Mohammad Mossadeq, che aveva da poco nazionalizzato l'industria petrolifera.
Mentre il Regno Unito puntava a rafforzare il potere personale di Mohammad Reza Pahlavi per recuperare il controllo sui redditizi giacimenti petroliferi iraniani, gli Stati Uniti temevano che la crisi economica e politica dell'Iran potesse aprire la porta alla penetrazione sovietica in Medio Oriente in piena guerra di Corea.
4) 1954 Guatemala colpo di stato per fermare la comunistizzazione del Centro America e l'espansione de dell'imperialismo sovietico
https://it.wikipedia.org/wiki/Colpo_di_ ... a_del_1954 Il colpo di Stato in Guatemala del 1954 fu un golpe organizzato da Allen Welsh Dulles, direttore in quel periodo della CIA e da membri dell'élite centroamericana, al fine di rovesciare il governo democraticamente eletto di Jacobo Arbenz Guzmán, che dal 1951 aveva iniziato una decisa politica di nazionalizzazione delle principali infrastrutture nel paese centroamericano.
Il golpe fu realizzato attraverso un'operazione segreta denominata operazione PBSUCCESS; i documenti segreti relativi alla vicenda sono stati declassificati dalla CIA nel 1997.
5) 1961 Cuba invasione Baia dei Porci per rovesciare Castro e arginare il comunismo russohttps://it.wikipedia.org/wiki/Invasione ... _dei_Porci L'invasione della baia dei Porci fu il fallito tentativo di rovesciare il regime di Fidel Castro, messo in atto da un gruppo di esuli cubani e di mercenari, addestrati dalla CIA, che progettavano di conquistare Cuba a partire dall'invasione della parte sud-ovest dell'isola. L'operazione è conosciuta in inglese come "Bay of the Pigs Invasion" e, tra i cubani, col nome spagnolo di "invasión de Playa Girón" o "batalla de Girón".
6) 1964 guerra del Vietnam sempre per fermare il comunismo
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Vietnam La guerra del Vietnam (in inglese Vietnam War, in vietnamita Chiến tranh Việt Nam) fu un conflitto armato combattuto in Vietnam tra il 1955 (data di costituzione del Fronte di Liberazione Nazionale filo-comunista) e il 1975 (con la caduta di Saigon). Il conflitto si svolse prevalentemente nel territorio del Vietnam del Sud e vide contrapposte le forze insurrezionali filo-comuniste – sorte in opposizione al governo autoritario filo-statunitense costituito nel Vietnam del Sud – e le forze governative della cosiddetta Repubblica del Vietnam – creata dopo la conferenza di Ginevra del 1954, successiva alla guerra d'Indocina contro l'occupazione francese.
Il conflitto, iniziato fin dalla metà degli anni cinquanta con il primo manifestarsi di un'attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo sudvietnamita, vide il diretto coinvolgimento degli Stati Uniti d'America, che incrementarono progressivamente secondo la strategia dell'escalation le loro forze militari in aiuto al governo del Vietnam del Sud, fino ad impegnare un'enorme quantità di forze terrestri, aeree e navali dal 1965 al 1972, con un picco di 550.000 soldati nel 1969.[12] Nonostante questo spiegamento di forze, il governo degli Stati Uniti non riuscì a conseguire la vittoria politico-militare, ma subì al contrario pesanti perdite, finendo per abbandonare nel 1973 il governo del Vietnam del Sud.
7) 1973 Cile governo socialista Allendehttps://it.wikipedia.org/wiki/Colpo_di_ ... e_del_1973 Il colpo di Stato in Cile del 1973 fu un evento fondamentale della storia del Cile e della guerra fredda avvenuto l'11 settembre 1973. Gli storici hanno da allora discusso su quello che ancora oggi è considerato un argomento controverso. Questo evento è diventato un simbolo della guerra fredda e di una lotta tra servizi segreti che ha avuto effetti importanti sulla vita di milioni di persone.
Nelle elezioni presidenziali del 1970, in accordo con la costituzione, il Congresso risolse la situazione creatasi con il risultato del voto — tra Salvador Allende (con il 36,3%), il conservatore (ed ex presidente) Jorge Alessandri Rodríguez (35,8%), e il cristiano-democratico Radomiro Tomic (27,9%) — votando per l'approvazione della maggioranza relativa ottenuta da Allende. Diversi settori della società cilena continuavano ad opporsi alla sua presidenza, così come gli Stati Uniti, che esercitarono una pressione diplomatica ed economica sul governo. L'11 settembre 1973 le forze armate cilene rovesciarono Allende, che morì durante il colpo di Stato, probabilmente suicida. Una giunta guidata da Augusto Pinochet prese il potere.
8) 1979 Afganistan https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in ... (1979-1989)
La guerra in Afghanistan del 1979-1989, talvolta indicata anche come guerra russo-afghana, invasione sovietica dell'Afghanistan o intervento sovietico in Afghanistan, fu un conflitto intercorso tra il 24 dicembre 1979 e il 15 febbraio 1989 nel territorio dell'Afghanistan, e che vide contrapposte da un lato le forze armate della Repubblica Democratica dell'Afghanistan (RDA), sostenute da un massiccio contingente di truppe terrestri e aeree dell'Unione Sovietica, e dall'altro vari raggruppamenti di guerriglieri afghani collettivamente noti come mujaheddin, appoggiati materialmente e finanziariamente da un gran numero di nazioni estere; il conflitto viene considerato parte della guerra fredda nonché prima fase della più ampia guerra civile afghana.
Il conflitto ebbe inizio con l'invasione del paese a opera delle forze dell'Armata Rossa sovietica, intenzionate a deporre il presidente della RDA Hafizullah Amin per rimpiazzarlo con Babrak Karmal; l'intervento militare dell'URSS provocò una recrudescenza della guerriglia afghana contro il regime della RDA, già da tempo molto estesa nel paese: i combattenti mujaheddin, divisi in più schieramenti e partiti che mai nel corso del conflitto ebbero una guida unitaria, intrapresero quindi una lunga campagna di guerriglia a danno delle forze sovietico-afghane, spalleggiati in questo senso dagli armamenti, dai rifornimenti e dall'appoggio logistico fornito loro (in modo non ufficiale) da nazioni come gli Stati Uniti, il Pakistan, l'Iran, l'Arabia Saudita, la Cina e il Regno Unito.
9) 1979 aiuto a Saddam Hussein che aveva abbandonato le posizioni filo sovietichehttps://it.wikipedia.org/wiki/Saddam_Hussein10) 1980 Guerra Iraq Iran, aiuto a Saddam Hussein che era divenuto https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_Iran-Iraq Si allontana dalle posizioni filosovietiche dei suoi predecessori e si avvicina agli Stati Uniti per formare con la Giordania e l'Egitto del regime di Hosni Mubarak un "asse arabo moderato".
La guerra del 1980-88 per l'egemonia nella regione del Golfo Persico affonda le proprie radici nella millenaria rivalità tra le regioni della Mesopotamia e della Persia. Prima della nascita dell'Impero Ottomano, l'odierno Iraq era parte dell'impero persiano sotto una quantità di dinastie, e vi rimase fino a che il sultano Murad IV strappò la regione al controllo dei Safavidi nel 1638. Le dispute sui confini proseguirono fino al termine della Prima guerra mondiale nel 1918, anno in cui l'Impero Ottomano si disciolse e la regione entrò nella sfera britannica, che ereditò, oltre ai territori, tutte le tensioni tra Turchia e Persia.
Nel 1979 la rivoluzione iraniana sovvertì il potere dello Scià e invertì il ruolo della classe dirigente; l'Iraq, che aveva negoziato con l'imperatore persiano la fine del sostegno di Teheran alle attività indipendentiste dei Curdi iracheni, e una gestione moderata della questione sciita (che in Iraq generava aspre dissidenze tra la maggioranza seguace dello sciismo e la minoranza dominante sunnita) divenne oggetto di una quantità di provocazioni di frontiera. Alcuni colloqui con lo Scià portarono allo studio di un piano iracheno per invadere fulmineamente il Paese vicino approfittando della semi-smobilitazione delle forze armate, e strappare la ricca regione del Khūzestān e la città di Susa, storicamente passata di mano più volte tra Mesopotamici e Persiani nel corso del II millennio a. C.
La propaganda del partito Ba'th (in arabo: "Rinascita", "Risorgimento") cominciò dunque a lavorare attraverso i mass media iracheni, mostrando immagini di un Khuzestan presentato come la nuova provincia irredenta, e annunciando la sostituzione del nome del capoluogo in Nāsiriyya, secondo la filosofia per la quale tutte le città iraniane passate sotto il controllo iracheno avrebbero preso nomi arabi. Lo stesso Golfo Persico, veniva chiamato "Golfo Arabico" e così il Mar Caspio veniva chiamato "Lago Arabico".
Un altro fattore che contribuì alle ostilità tra le due nazioni fu il pieno controllo dei corsi d'acqua dello Shatt al-ʿArab all'estremo nord del Golfo Persico, che costituivano un fondamentale canale di trasporto del petrolio per entrambe le economie. Nel 1975, il Segretario di Stato Henry Kissinger ammonì di mettere un freno agli attacchi verbali all'Iraq da parte di Mohammad Rezā Pahlavī, Scià iraniano, sulla disputa del corso d'acqua conteso. Poco tempo dopo Iran e Iraq siglarono gli Accordi di Algeri, in cui l'Iraq accettò come linea di confine dello Shatt al-ʿArab la linea di massima portata del corso d'acqua ( thalweg ), in cambio di una normalizzazione dei rapporti diplomatici.
11) 1980 George Friedman e il sangue dei tedeschi e dei russi da izzare gli uni contro gli altri a vantaggio degli americani; non da dimenticato che i tedeschi avevano perso la seconda guerra mondiale combattuta anche con gli USA e che i russi comunisti erano in guerra fredda e calda con gli americani da 35 anni, dalla fine della seconda guerra mondiale e che per gli amerticani erano nemici. 12) 1986 Bombardamento Libia con Ronald Regan Operazione El Dorado Canyon
https://it.wikipedia.org/wiki/Operazion ... ado_Canyon Operazione El Dorado Canyon è il nome in codice che fu attribuito al bombardamento della Libia che gli Stati Uniti d'America eseguirono il 15 aprile 1986. L'attacco fu condotto da U.S. Air Force, U.S. Navy e U.S. Marine Corps dal cielo, in reazione all'attentato alla discoteca di Berlino del 1986. Risulta che vi siano stati 40 morti dei quali almeno 30 civili tra i libici e l'abbattimento di un aereo statunitense, che ha cagionato la morte di due aviatori.
La Libia era una priorità assoluta per Ronald Reagan sin dal suo insediamento nel 1981. Gheddafi era decisamente anti-Israele ed aveva appoggiato gruppi estremisti nei territori palestinesi ed in Siria. Secondo alcune informative la Libia tentava di diventare una potenza nucleare e il fatto che Gheddafi avesse occupato parte del Ciad, ricco di uranio, destava enorme preoccupazione in America. Altrettanto allarmanti per gli USA erano l'allineamento di Gheddafi con l'Unione Sovietica e le sue ambizioni di creare in Nordafrica una federazione di stati arabi e musulmani. Inoltre, l'allora Segretario di Stato Alexander Haig voleva adottare misure proattive contro Gheddafi poiché aveva utilizzato ex operativi CIA per organizzare campi di terroristi (i nomi di spicco erano Edwin P. Wilson e Frank E. Terpil.
13) 1990-91 Invasione di Saddam del Kuwait e bombardamento dell'Iraqhttps://it.wikipedia.org/wiki/Invasione_del_Kuwait L'Invasione del Kuwait o Guerra Iraq-Kuwait (in arabo: غزو العراق للكويت) è stata la guerra combattuta dall'Iraq per invadere il Kuwait. La guerra si è conclusa con l'annessione del Kuwait all'Iraq, non riconosciuta dall'ONU. L'Invasione del Kuwait porterà alla Guerra del Golfo nel 1991.
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Golfo La guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991), detta anche prima guerra del Golfo in relazione alla cosiddetta seconda guerra del Golfo, è il conflitto che oppose l'Iraq ad una coalizione composta da 35 stati formatasi sotto l'egida dell'ONU e guidata dagli Stati Uniti, che si proponeva di restaurare la sovranità del piccolo emirato del Kuwait, dopo che questo era stato invaso e annesso dall'Iraq.
14) 1990 Embargo contro l'Irak, colpa dell'Iraq e se sono morti anche molti bambini è sempre colpa dell'Iraqhttps://www.teleborsa.it/Accadde-Oggi/6 ... aq-10.html6 agosto 1990: Dopo l'invasione del Kuwait le Nazioni Unite ordinano l'embargo contro l'Iraq. Il blocco economico, finanziario e commerciale, si rivela disastroso soprattutto per i civili con gravi conseguenze umanitarie. L'ONU infligge infatti alla popolazione irachena le sanzioni economiche più estese e severe mai applicate.
BONINO: PERCHÉ DIFENDO L'EMBARGO CONTRO L'IRAQ
Cesare Martinetti
http://www.emmabonino.it/press/about_emma_bonino/72 Nella storia ricorre una malattia che si chiama "fascino dell'uomo forte". Colpisce i popoli e attacca la comunità internazionale, inquina rapporti e trasforma in ricatti le relazioni tra Stati. Prendiamo l'Iraq, 21 milioni di anime nella mani di Saddam e della sua cricca. Trent'anni di potere e di deliri di guerra (a lungo tollerati e "usati" dalle nazioni "civili") che hanno ridotto il Paese peggio che alla fame, mentre nei laboratori di regime si produceva il più folle arsenale di armi chimiche, biologiche e batteriologiche del mondo.
Emma Bonino, Commissario europeo per gli Aiuti umanitari, ci parla del "fascino dell'uomo forte" nel suo ufficio di Bruxelles dove sta tirando le somme della missione appena compiuta in Iraq e nelle terre dei Curdi. L'Unione Europea indirizzerà 300 milioni di dollari all'anno di aiuti soprattutto nello sminamento ai confini, mentre è partita la gigantesca operazione-aiuti dell'Onu ("Oil for food", petrolio in cambio di cibo) che dovrebbe sbloccare i primi 4 miliardi di dollari di greggio iracheno, forse con effetti calmieratori sui prezzi.
Segni positivi, ma non sufficienti a rimuovere l'embargo nei confronti dell'Iraq.
Ancora recentemente è stato scoperto un enorme quantitativo di armi batteriologiche, mai usate, ma stoccate e pronte. Armi chimiche vennero invece usate nella guerra contro i curdi. Poi c'è la questione dei prigionieri di guerra: il Kuwait afferma che almeno seicento uomini sono tuttora detenuti da Saddam.
C'è la questione dei diritti umani: sparizioni e torture nelle carceri. C'è una barzelletta che si bisbiglia a Baghdad (Quanti sono gli abitanti dell'Iraq? Quarantadue milioni.
Ma non erano ventuno? Più 21 milioni di fotografie di Saddam...) che racconta di un regime tuttora impermeabile e ossessivo.
Signora Bonino, perché ci parla dell'"uomo forte"?
"Perché, dopo essere stata in Iraq ad occuparmi di aiuti umanitari, sto pensando all'impotenza della comunità internazionale di fronte ai dittatori. Qual è lo strumento per allontanarli? Da radicale, penso che non bisognerebbe sostenerli fin dall'inizio. E invece quel "fascino" colpisce anche gli Stati e non solo i popoli".
Certo, Saddam è stato sostenuto.
"Anche Mobutu, perché ci sono momenti in cui i dittatori rassicurano, gestiscono la stabilità di un'area. Saddam fu preso per filo-occidentale nel momento in cui era contro l'Iran. Ma era vicino all'Urss. Poi gli Usa appoggiarono i curdi per metterlo in difficoltà e lui usò le armi chimiche. Per abbatterlo si sono tentati complotti, usate spie che "venivano dal caldo"; embarghi duri e morbidi. Il risultato è la sofferenza della popolazione: bisognerebbe rifletterci sul serio".
Anche perché l'embargo nei confronti dell'Iraq colpisce il regime, ma colpisce anche i suoi abitanti.
"E questo è un argomento nelle mani del regime. Però io sonoconvinta che gli iracheni abbiano sofferto molto più per i trent'anni di dittatura che per i sei di embargo. E fa rabbia, perché è un Paese che potrebbe essere ricco come il Kuwait: c'è acqua, petrolio, tutto".
Lei ha incontrato Tarek Aziz, uno degli immortali della nomenklatura di Saddam. Che intenzioni hanno?
"Ha ammesso che sulla distruzione delle armi "di massa" esistono ancora problemi "marginali". La verità è che non ci siamo ancora: io credo che la Risoluzione dell'Onu per la sicurezza vada rispettata.
Allora le sanzioni saranno tolte. Adesso ci sono i 4 miliardi di dollari all'anno delle Nazioni Unite: per un Paese di 21 milioni di abitanti non sono pochi".
Ora a chi tocca la mossa?
"Al governo di Baghdad: sono loro ad avere nelle mani il loro futuro. Il messaggio di Aziz è stato: attenti che con l'embargo ci guadagnano solo Arabia, Usa e Gran Bretagna, produttori di petrolio. Come dire: avete interessi economici a togliere l'embargo. Ma per me ci sono anche altri valori e la risoluzione dell'Onu va rispettata. Per ballare il tango bisogna essere in due, anche per volere la pace".
Lei è stata anche in Kurdistan. Com'è la situazione?
"A prima vista migliore che nel resto del Paese. Siamo stati sia ad Arbil, capitale del Pdk di Barzani, sia a Suleimaniya, base del Puk di Talebani. Abbiamo incontrato i governi, tutti e due dicono che bisognerebbe fare le elezioni e si danno reciprocamente la colpa, vogliono più aiuti per ricostruire il Paese. Sono stati gentili: a Suleimaniya mi hanno regalato un tappeto di seta e tre vestiti, il primo corredo della mia vita".
Aiuterete a sminare?
"A Suleimaniya, nel bellissimo ospedale diretto dal medico italiano Gino Strada, abbiamo visto morire uno dei più bravi sminatori curdi: era appena saltato su una mina ai confini con l'Iran. è un'emergenza ancora forte e nel programma dell'Onu ci sono altri aiuti. Ce ne occuperemo noi. In quell'ospedale abbiamo visto decine e decine di mutilati, anche bambini". Che non sentivano alcun fascino per l'"uomo forte".
15) 1999 Serbia bombardamenti della NATO (non USA) e senza mandato ONU ??? scelte politiche controverse e criticabili specialmente alla luce di quanto poi è accaduto con l'esplosione del nazismo maomettano passante per la Bosnia, il Kosovo e l'Albania maomettane.Vi furono in verità le risoluzioni ONU contro la Serbia a difesa dei bosniaci e dei kosovari ritenuti a rischio genocidio.
https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Allied_Force L'operazione Allied Force (in italiano "Forza Alleata") è la campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per circa due mesi contro la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević, con l'intento di ricondurre la delegazione serba al tavolo delle trattative, che aveva abbandonato dopo averne accettato le conclusioni politiche, e di contrastare l'operazione di spostamento della popolazione del Kosovo allo scopo di predisporre una sua spartizione tra Serbia e Albania. L'esistenza di un piano predisposto a tale scopo non è mai stata provata con sufficiente certezza, ma resta un fatto che appena iniziarono le incursioni aeree NATO l'esercito serbo iniziò operazioni volte ad ottenere esodi massicci e compì in taluni casi dei veri massacri.
Demenziali domande scriteriate e paragoni impossibili dei demenziali sostenitori di Putin per giustificare i suoi crimini e demonizzare l'Ucraina e l'Occidente UE, USA e NATO
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... M3UMFmzfqlNon sono domande di buon senso ma domande demenziali assemblate appositamente dalla propaganda filo russa che fanno leva e presa sulla ignoranza della maggior parte della persone.
Vedasi capitolo 1 e 2
16) 2001 Distruzione delle Torri gemelle, accadimento che secondo Ganser non sarebbe chiarito e che sarebbe servito per dare all'imperialismo americano la scusa della "guerra al terrorismo" per poter fare impunemente tutte le guerre che voleva come l'invasione dell'Afganistan.https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati ... embre_2001Gli attentati dell'11 settembre 2001 sono stati una serie di quattro attacchi suicidi che causarono la morte di 2 996 persone e il ferimento di oltre 6 000, organizzati e realizzati da un gruppo di terroristi aderenti ad al-Qāʿida contro obiettivi civili e militari nel territorio degli Stati Uniti, spesso citati dall'opinione pubblica come i più gravi attentati terroristici dell'età contemporanea.
https://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_de ... embre_2001Le teorie del complotto sull'attentato al World Trade Center dell'11 settembre 2001 sono una serie di teorie del complotto che sostengono come argomento centrale il fatto che gli attentati dell'11 settembre 2001 siano da imputare a soggetti diversi dal terrorismo islamico.
17) 2001 Invasione dell'Afganistan come paese terroristahttps://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in ... 1-in_corso)
La guerra in Afghanistan, iniziata il 7 ottobre 2001, ha visto l'avvio delle ostilità con l'invasione del territorio controllato dai talebani, da parte dei gruppi afghani loro ostili dell'Alleanza del Nord, mentre gli USA e la NATO hanno fornito, nella fase iniziale, supporto tattico, aereo e logistico. Nella seconda fase, dopo la conquista di Kabul, le truppe occidentali, statunitensi e britannici in testa, hanno incrementato la loro presenza anche a livello territoriale per sostenere il nuovo governo afghano: Operazione Enduring Freedom.
L'amministrazione Bush ha giustificato l'invasione dell'Afghanistan, nell'ambito della guerra al terrorismo, seguita agli attentati dell'11 settembre 2001, con lo scopo di distruggere al-Qāʿida e di catturare o uccidere Osama bin Laden, negando all'organizzazione terroristica la possibilità di circolare liberamente all'interno dell'Afghanistan attraverso il rovesciamento del regime talebano. A dieci anni dall'invasione, il 2 maggio 2011, le forze statunitensi hanno condotto un'incursione ad Abbottabad, vicino Islamabad in Pakistan, uccidendo, nel suo rifugio, il leader di al-Qāʿida, Osama Bin Laden.
18) 2003 Guerra in Iraq per deporre Saddamhttps://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in_Iraq La guerra d'Iraq (o seconda guerra del Golfo) è stato un conflitto bellico iniziato il 20 marzo 2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti d'America, e terminato il 18 dicembre 2011 col passaggio definitivo di tutti i poteri alle autorità irachene insediate dall'esercito americano su delega governativa statunitense.
L'obiettivo principale dell'invasione era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati) su un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al terrorismo islamista, il volersi appropriare delle ricchezze petrolifere e l'oppressione dei cittadini iracheni da parte di una dittatura sanguinaria. Questo obiettivo di invadere l'Iraq fu raggiunto rapidamente: il 15 aprile 2003 tutte le principali città erano nelle mani della coalizione, e il 1º maggio il presidente statunitense George W. Bush proclamò concluse le operazioni militari su larga scala. Tuttavia il conflitto si tramutò abbastanza presto in una resistenza e in una guerra di liberazione dalle truppe straniere, considerate invasori da molti gruppi armati arabi sunniti e sciiti, per sfociare infine in una guerra civile fra le varie fazioni, causata da una squilibrata gestione del potere (che agevolò le componenti sciite maggioritarie).
19) 2011 Bombardamento della Libia, hanno agito su mandato ONUhttps://it.wikipedia.org/wiki/Intervent ... a_del_2011 L'intervento militare in Libia del 2011 iniziò il 19 marzo ad opera d'alcuni paesi aderenti all'Organizzazione delle Nazioni Unite autorizzati dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza che, nel marzo dello stesso anno, aveva istituito una zona d'interdizione al volo sul Paese nordafricano ufficialmente per tutelare l'incolumità della popolazione civile dai combattimenti tra le forze lealiste a Mu'ammar Gheddafi e le forze ribelli nell'ambito della prima guerra civile libica.
L'intervento fu inaugurato dalla Francia con un attacco aereo diretto contro le forze terrestri di Gheddafi attorno a Bengasi[23], attacco seguito, qualche ora più tardi, dal lancio di missili da crociera tipo "Tomahawk" da navi militari statunitensi e britanniche su obiettivi strategici in tutta la Libia.
Gli attacchi, inizialmente portati avanti autonomamente dai vari paesi che intendevano far rispettare il divieto di sorvolo, furono unificati il 25 marzo sotto l'Operazione Unified Protector a guida NATO. La coalizione, composta inizialmente da Belgio, Canada, Danimarca, Italia, Francia, Norvegia, Qatar, Spagna, Regno Unito e USA, s'espanse nel tempo fino a comprendere 19 stati, tutti impegnati nel blocco navale delle acque libiche o nel far rispettare la zona d'interdizione al volo. I combattimenti sul suolo libico tra il Consiglio nazionale di transizione e le forze di Gheddafi cessarono nell'ottobre 2011 in seguito alla morte del Ra'is. Conseguentemente, la NATO cessò ogni operazione il 31 ottobre.
20) 2011 Guerra in Siria è una guerra civile tra la minoranza sciiti laicizzata oggi integrata da quella religiosa sciita iraniana contro la maggioranza sunnita.https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_siriana La guerra civile siriana (in arabo: الحرب الأهلية السورية, al-Ḥarb al-ahliyya al-sūriyya), o crisi siriana, ha avuto inizio il 15 marzo 2011 in Siria con le prime dimostrazioni pubbliche contro il governo centrale, parte del contesto più ampio della primavera araba, per poi svilupparsi in rivolte su scala nazionale e quindi in una guerra civile nel 2012; il conflitto è tuttora in corso.
Operazione Sycamore è del 2013 (a sostegno dei ribelli sunniti alleati dell'Arabia Saudita, mentre gli sciiti siriani erano sostenuti dall'Iran e dalla Russia)
https://it.wikipedia.org/wiki/Operazion ... r_Sycamore Timber Sycamore è un programma segreto di fornitura armi e addestramento gestito dalla Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti d'America e sostenuto da altri servizi di intelligence come quello dell'Arabia Saudita. Lanciato nel 2012, ha fornito denaro, armi e addestramento alle forze ribelli che combattono il governo del presidente siriano Bashar al-Assad nella Guerra civile siriana. Secondo i funzionari statunitensi, il programma ha addestrato migliaia di ribelli. Il presidente Barack Obama ha autorizzato segretamente la CIA ad armare i ribelli siriani dal 2013.
21) 2014 Ucraina e Crimea (certo è che l'Ucraina non ne poteva più della Russia)https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_del ... a_del_2014 La crisi della Crimea del 2014 è stata una crisi politica scoppiata nella penisola della Crimea, la cui popolazione è per maggioranza di etnia russa, che ha portato alla separazione della penisola dal resto dell'Ucraina in seguito ai disordini locali e all'intervento militare russo come reazione all'esautoramento, nel febbraio 2014, del presidente Viktor Janukovyč e del governo ucraino da parte del parlamento ucraino, a sua volta quale conseguenza dei fatti dell'Euromajdan.
Il governo locale della Crimea ha rifiutato di riconoscere il nuovo governo e il nuovo presidente ucraino, sostenendo che il cambiamento sarebbe avvenuto in violazione della Costituzione ucraina vigente, mentre la legittimità del nuovo governo è stata riconosciuta dalla gran parte degli stati, eccetto la Russia e alcuni altri. A fronte della nuova situazione politica delineatasi, il governo locale ha dichiarato la propria volontà di separarsi dall'Ucraina chiamando a referendum la popolazione di Crimea: l'esito della consultazione ha visto un'altissima maggioranza dell'opzione indipendentista (con oltre il 97% di consenso sul totale dei votanti) ma la legittimità di tale referendum, tuttavia, è respinta dai Paesi dell'Unione europea, dagli Stati Uniti d'America e da altri 71 Paesi membri dell'ONU (Risoluzione 68/262 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite) che la ritengono in violazione del diritto internazionale e della Costituzione dell'Ucraina, mentre il referendum è ritenuto valido dalla Russia.
Crimea!
La Crimea non è russa ma ucrainaviewtopic.php?f=143&t=3022 https://www.facebook.com/permalink.php? ... 9003863100 22) Certo gli USA hanno bombardato le bande di terroristi assassini nazi maomettani jadhisti nei vari paesi canaglia come la Somalia, l'Afganistan il suo vicino Pakistan che dava loro ospitalità e protezione, la Siria, l'Iraq, la Libia, lo Yemen con i loro dittatori e le loro dittature. Hanno fatto sicuramente più che bene, sempre chiamati in aiuto dai loro alleati o dalle parti indifese che stavano subendo la prepotenza e la malvagità.
Guerra civile Yemen
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_ci ... emen_(2015)
La guerra civile dello Yemen del 2015 è un conflitto in corso cominciato nel 2015 tra le fazioni che dichiarano di costituire il legittimo governo dello Yemen, insieme ai loro alleati.
Le forze degli Huthi, che controllano la capitale Sana'a e sono alleate con le forze fedeli all'ex presidente Ali Abdullah Saleh, si sono scontrate con le forze leali al governo di Abd Rabbuh Mansur Hadi, con sede ad Aden.
Anche al-Qāʿida nella Penisola Arabica (AQAP) e gli affiliati yemeniti dello Stato Islamico (ISIS) hanno eseguito attacchi, ed AQAP controlla porzioni di territorio nella parte centrale del Paese e lungo la costa.
USA tornano ad attaccare lo Yemen: sei raid aerei in una settimana
2 aprile 2019
http://sicurezzainternazionale.luiss.it ... -settimanaSei raid aerei americani, contro presunti affiliati di al-Qaeda, sono stati effettuati in Yemen, nell’ultima settimana. Questi rappresentano il primo attacco statunitense da mesi, nel Paese devastato dalla guerra civile.
Gli attacchi hanno avuto luogo nel governatorato di al-Bayda, secondo quanto ha riferito l’esercito americano, in una dichiarazione. “In coordinamento con il governo dello Yemen, le forze statunitensi continuano a sostenere le continue operazioni di antiterrorismo contro al-Qaeda nella Penisola Arabica e contro l’ISIS”, si legge nella dichiarazione statunitense. L’obiettivo di tali operazioni è quello di diminuire gli attacchi dei militanti nell’area, di smantellare le loro reti criminali e di impedirgli la libertà di manovra all’interno della regione. Questo è quanto ha riferito il colonnello Earl Brown, portavoce del Comando Centrale degli Stati Uniti. Le autorità americane o yemenite non hanno rilasciato informazioni sulle eventuali vittime dei raid.
La settimana precedente, il 26 marzo, nella capitale dello Yemen, Sana’a, numerose persone si erano radunate per mostrare sostegno al movimento Houthi, nel quarto anniversario dell’inizio della sanguinosa guerra nel Paese. Lo stesso giorno, un attacco aereo aveva causato la morte di 7 persone, che si trovavano in un ospedale in cui opera Save the Children. La notizia dell’attacco contro l’ospedale è stata diffusa dall’agenzia di stampa Reuters, che ha citato fonti interne all’organizzazione che si occupa dell’ospedale, Save the Children. Un missile ha colpito una stazione di servizio all’ingresso di un ospedale rurale che si trova a circa 100 km dalla città di Saada, nella parte nord-occidentale del Paese. L’attacco è avvenuto alle 9:30, ora locale, e ha causato la morte di 7 persone, tra cui 4 bambini e un operatore sanitario di Save the Children. Altre 8 persone sono rimaste ferite. Intanto, nella capitale Sana’a, uomini, donne e bambini hanno marciato sventolando i colori nazionali e hanno scandito slogan contro l’Arabia Saudita, che guida la coalizione militare che si oppone ai ribelli Houthi, e contro gli Stati Uniti, che la appoggiano. Slogan anche contro Israele, principale alleato americano nella regione, sono stati uditi nella capitale, fin dalle prime ore del mattino. La guerra in Yemen, ormai entrata nel quinto anno, continua ad essere uno dei conflitti più problematici dell’area, ma il supporto della popolazione ai ribelli Houthi non sembra essersi esaurito. A gennaio, un attacco degli Stati Uniti, nello Yemen centrale, aveva ucciso uno dei comandante di al-Qaeda, considerato una delle menti principali dietro alcuni attentati.
Il conflitto in Yemen è scoppiato a marzo del 2015 e vede contrapporsi due fazioni: da una parte, i ribelli sciiti Houthi, supportati dall’Iran, e, dall’altra, le forze governative del presidente Hadi. Quest’ultimo è sostenuto dalla coalizione a guida saudita, appoggiata, a sua volta, dagli USA, i quali inviano armi, carburante per gli aerei e riferiscono informazioni dell’intelligence. La coalizione araba a guida saudita è entrata nel conflitto yemenita il 26 marzo 2015, in sostegno del presidente Hadi, l’unico riconosciuto dalla comunità internazionale. Gli Houthi hanno controllato la capitale del Paese, Sana’a, e le più vaste aree popolate dello Yemen dallo scoppio del conflitto. Le Nazioni Unite stanno portando avanti numerosi colloqui con gli Houthi e il governo sostenuto dai sauditi per trovare una soluzione politica a questa tremenda guerra, che continua a seminare morte e che ha ridotto lo Yemen sull’orlo della carestia. Il Paese, a seguito di questi 4 anni di conflitto, rappresenta la realtà più povera del Medio Oriente. Inoltre, a novembre del 2018, che è stato il mese che ha contato più vittime in Yemen, dall’inizio del conflitto, si sono verificati almeno 2.959 decessi documentati.
Yemen, dove la guerra non finisce perché è un affare troppo grande per lo smercio di armi
Documentate 119 violazioni delle leggi di guerra della coalizione a guida saudita. Lo afferma Human Rights Watch (HRW) in una sua nota, con la quale segnala anche gravissime trasgressioni del diritto internazionale dell'esercito di Riyad. Amnesty International e altri gruppi internazionali e yemeniti hanno fatto una dichiarazione congiunta
22 marzo 2016
https://www.repubblica.it/solidarieta/d ... -136071954 Yemen, dove la guerra non finisce perché è un affare troppo grande per lo smercio di armi
SANA'A - Gli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, e altre nazioni occidentali dovrebbe sospendere tutte le vendite di armi all'Arabia Saudita, almeno fino a quando smetterà i suoi attacchi aerei illegali nello Yemen. Lo afferma Human Rights Watch (HRW) in una sua nota, con la quale segnala anche gravissime violazioni del diritto internazionale da parte delle forze armate saudite, leader della coalizione. Dal 26 marzo dell'anno scorso - si legge in sostanza nel comunicato di HRW - una coalizione di nove paesi arabi ha condotto operazioni militari contro il gruppo armato sciita zaydita degli Houthi e portando a termine numerosi attacchi aerei indiscriminati e sproporzionati. I raid hanno continuato nonostante l'annuncio di un nuovo "cessate il fuoco", dice ancora la nota. "La coalizione - conclude - ha costantemente omesso di indagare sui presunti attacchi illegali, come le leggi di guerra richiedono".
Almeno 550 civili uccisi. "Human Rights Watch ha documentato 36 illeciti attacchi aerei -. alcune delle quali possono ammontare a crimini di guerra - che hanno ucciso almeno 550 civili, così come 15 attacchi che coinvolgono munizioni a grappolo vietate a livello internazionale.Le organizzazioni non governative e le Nazioni Unite hanno indagato e riportato notizie su numerosi attacchi aerei illegali della coalizione. Oltre Human Rights Watch, anche Amnesty International e altri gruppi internazionali e yemeniti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, che chiede la cessazione delle vendite e dei trasferimenti di ogni tipo di arma e attrezzature militari legati alle parti in conflitto nello Yemen. Il gruppo di esperti dell'ONU sullo Yemen, istituito ai sensi della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite numero 2140 emanata nel 2013, recentemente ha reso pubblico un rapporto documentando ben 119 violazioni della coalizione in materia di leggi di guerra.
Le bombe sui quartieri residenziali. Il gruppo di esperti dell'ONU ha rilevato che, "la coalizione di mira sui civili quando realizza gli attacchi aerei, bombardando quartieri residenziali o trattando l'intera città di Sa'dah e Maran nel nord dello Yemen come obiettivi militari. si tratta di gravissime violazioni dei principi di proporzionalità e precauzione. In alcuni casi, il gruppo di esperti ha trovato che tali violazioni sono state condotte in modo capillare e sistematico. Il documento delle Nazioni Unite riferisce anche che gli attacchi sono avvenuti (e continuano ad avvenire) sui "campi per sfollati interni e dei rifugiati; raduni civili, compresi i matrimoni; sui veicoli civili, sugli autobus, sulle strutture mediche, le scuole, le moschee, i mercati, le fabbriche e i magazzini di stoccaggio degli alimenti, sull'aeroporto di Sana'a sul porto di Hudaydah e le vie di transito nazionali". E' stato documentato l'uso di munizioni a grappolo, nelle città e nei villaggi, utilizzate in almeno cinque dei 21 governatorati del Yemen: Amran, Hajja, Hodaida, Saada e Sanaa. Sono stati usati almeno sei tipi di munizioni a grappolo, tre lanciati con bombe aeree e tre da razzi lanciati da terra.
Breve cronologia degli ultimi 2 anni. Nel settembre del 2014, il gruppo Houthi ha preso il controllo del capitale dello Yemen, Sana'a. Nel gennaio 2015, hanno effettivamente deposto il presidente Abdu Rabu Mansour Hadi e il suo governo. La formazione Houthi, insieme con le forze fedeli all'ex presidente Ali Abdullah Saleh, ha poi minacciato di prendere la città portuale di Aden. Il 26 marzo, la coalizione saudita, composta da Bahrain, Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Giordania, Marocco e Sudan, ha iniziato una campagna di bombardamenti aerei contro Houthi e le forze alleate. In tutto, almeno 3.200 civili sono stati uccisi e 5.700 sarebbero i feriti, da quando le operazioni militari della coalizione sono cominciate. Il 60 per cento delle vittime ci sono state durante i numerosi attacchi aerei della coalizione, stando a quanto dice l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Il blocco navale della coalizione imposto sullo Yemen ha contribuito ad una crisi umanitaria senza precedenti, che ha lasciato l'80 per cento della popolazione impoverita e bisogna di assistenza e protezione umanitaria.
Le risoluzioni del Parlamento UE. Il 25 febbraio scoso, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che invita l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini "per lanciare un'iniziativa capace di imporre un embargo sulle armi dell'UE contro l'Arabia Saudita". Il 17 febbraio, il parlamento olandese ha votato a favore dell'embargo del divieto di tutte le esportazioni di armi verso l'Arabia Saudita.
"USA, braccio di supporto per la coalizione guidata dai Sauditi". Gli Stati Uniti - si legge nei documenti diffusi - sono parti del conflitto armato in Yemen. Il tenente generale Charles Brown, comandante del Comando Centrale degli Stati Uniti Air Force, ha detto che l'esercito USA ha schierato personale dedicato alla progettazione e alle operazioni congiunte delle cellule saudite per il "coordinamento delle attività". In particolare le forze armate statunitensi partecipano ad operazioni militari specifiche, quali la fornitura di consigli sulla scelta degli obiettivi e sul rifornimento in volo, durante i bombardamenti. Dunque - si afferma ancora nella nota diffusa - in quanto parte del conflitto, gli Stati Uniti sono in sé obbligati ad indagare sui presunti attacchi illeciti cui ha preso parte. Il governo britannico invece ha fatto sapere che, sebbene sia stato inviato personale militare, non esiste coinvolgimento nel dirigere o condurre operazioni nello Yemen. Il primo ministro David Cameron ha dichiarato che il personale del Regno Unito sono schierati a "fornire consigli, aiuto e formazione" per i militari sauditi sulle leggi di guerra.
Le armi vendute dagli Stati Uniti in Arabia Saudita. Nel luglio 2015, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha approvato una serie di vendite di armi in Arabia Saudita, tra cui un contratto di 5.4 miliardi di dollari per 600 missili Patriot e un accordo di 500 milioni di dollari per più di un milione di munizioni di vario genere, bombe a mano ed altri oggetti bellici, per l'esercito saudita. Secondo la revisione del Congresso americano, tra maggio e settembre, gli Stati Uniti ha venduto $ 7.8 miliardi di dollari di armi ai sauditi. Nell'ottobre scorso, il governo degli Stati Uniti ha approvato la vendita all'Arabia Saudita di un massimo di quattro navi da combattimento Lockheed Littoral a 11.25 miliardi di dollari. A novembre, è statto firmato un accordo di fornitura di armi con l'Arabia Saudita del valore di 1.29 miliardi di dollari per più di 10.000 munizioni aria-superficie, tra cui bombe a guida laser, "bunker" bombe, e MK84, una bomba a frammentazione.
Le armi vendute dal Regno Unito. Secondo la Campagna contro il commercio di armi con sede a Londra, il governo britannico ha approvato 2,8 miliardi di sterline nelle vendite militari in Arabia Saudita, tra il gennaio e il settembre 2015. Le armi includono 500 libbre di bombe Paveway IV. Il Regno Unito sta negoziando un accordo un altro miliardo di armi con gli Emirati Arabi Uniti.
Le armi vendiute dagli spagnoli. A giugno 2015, secondo un rapporto del governo spagnolo, sono state autorizzate otto licenze per le esportazioni di armi verso l'Arabia Saudita del valore di 28,9 milioni di dollari, nel primo semestre dell'anno. Nel mese di febbraio 2016, i media spagnoli hanno riferito che la società di costruzione navale di proprietà del governo, Navantia, era sul punto di firmare un contratto del valore di 3.3 miliardi di dollari con l'Arabia Saudita, per la costruzione di cinque Avante 2200, tipo fregata, per la marina saudita.
Le armi vendute dalla Francia. Nel mese di luglio 2015, l'Arabia Saudita ha imbastito accordi del valore di 12 miliardi di dollari con la Francia, che includeva 500 milioni di dollari per 23 elicotteri Airbus H145. Riyad è pronta per ordinare anche 30 motovedette militari entro il 2016. La Reuters ha riferito che l'Arabia Saudita è recentemente entrata in trattative in esclusiva con la società francese Thales Group per acquistare il satellite-spia e altre apparecchiature di telecomunicazione.
Pakistan, drone Usa bombarda il Nord Waziristan: 17 morti06/05/2011
https://www.informazione.it/a/F0A4159F- ... n-17-morti (Sezione: Esteri) L'attacco coincidenza con le proteste antiamericane organizzate dall'opposizione islamica. E' il primo raid Usa in Pakistan dopo l'uccisione di Osama bin Laden - Un nuovo bombardamento missilistico condotto dai droni della Cia ha colpito oggi il ...
Pakistan: drone Usa bombarda mercato, morti 5 miliziani
24 settembre 2014
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore ... io/4545965 Islamabad, 24 set. - Almeno cinque miliziani islamisti sono morti e diversi altri sono rimasti feriti in un bombardamento di un drone Usa su un mercato nella regione tribale nord-occidentale pakistana del Waziristan del Nord. Lo ha riferito una fonte ufficiale spiegando che il mercato colpito si trova nell'area di Datta Khel. .
Guerra civile somala
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_in_Somalia La guerra civile somala è un conflitto scoppiato nel 1986 e tuttora in corso che abbraccia nel suo complesso tre fasi distinte:
dal 1986 al 1991, comprendente la fase della rivolta contro il regime di Siad Barre, al potere dal 1969;
dal 1991 al 2000, vede fronteggiarsi i signori della guerra locali che, nella fase più cruenta del conflitto (1991-1996), ha come principali antagonisti il presidente ad interim Ali Mahdi e il generale Aidid (il successivo periodo di transizione, che ha condotto prima ad un governo nazionale di transizione e poi ad un governo federale di transizione, si è concluso nel 2012 con l'istituzione di un nuovo governo federale);
dal 2006, che vede opposti al governo internazionalmente riconosciuto prima i ribelli dell'Unione delle corti islamiche e poi i gruppi di Al-Shabaab, legati al terrorismo islamista.
Trump bombarda in Somalia. La sua strategia per la lotta al terrore
Matteo Carnieletto
Giu 11, 2017
http://www.occhidellaguerra.it/26857-2Dopo la Siria e l’Afghanistan, Donald Trump inizia a bombardare pure in Somalia, dove è attivo il gruppo jihadista Al Shabaab. L’operazione, fa sapere il Pentagono, è stata condotta intorno alle 8 (ora italiana) e “in coordinamento con i partner regionali, in risposta diretta ad azioni dei miliziani, tra le quali recenti attacchi alle forze regolari somale”. Sostenute dal bombardamento americano, le forze speciali somale sono riuscite a distruggere un campo di addestramento del gruppo jihadista, si legge in un comunicato del presidente Mohamed Abdullahi Mohamed. Secondo alcune fonti almeno 8 miliziani sono stati uccisi.
L’attacco di Al Shabaab ad una base militare
Proprio ieri i jihadisti hanno attaccato una base militare somala nella città di Bosaso, uccidendo almeno 38 militari dell’esercito. All’assalto è seguito un conflitto a fuoco di tre ore al termine del quale i miliziani hanno battuto in ritirata. Sempre a Bosaso il mese scorso al Shabaab ha rivendicato il suo primo attacco suicida che ha provocato la morte di cinque persone, di cui un agente della sicurezza e quattro civili. La rivendicazione è stata pubblicata sull’agenzia di stampa “Amaq”, organo di propaganda dello Stato islamico, secondo cui nell’operazione è stata utilizzata un “giubbotto esplosivo“.
La mossa di Trump
La decisione di Trump di bombardare le postazioni jihadiste somale – unita all’invio delle forze speciali americane a Marawi, la città delle Filippine conquistata dallo Stato islamico – indica la nuova strategia di Donald Trump: colpire i terroristi senza dar loro via di fuga. Un piano che era stato enunciato durante il suo discorso di insediamento alla Casa Bianca: “Faremo sparire il terrorismo dalla faccia della terra”. Questi bombardamenti, però, proprio come accadeva con l’amministrazione Obama, stanno provocando molte vittime civili. Solamente tra marzo aprile di quest’anno, sarebbero infatti almeno 332 le persone morte sotto i bombardamenti americani nella lotta al Califfato.
Somalia, oltre 50 terroristi di al-Shabab uccisi da un raid aereo Usa
Il gruppo somalo legato ad Al Qaeda aveva provato ad attaccare un convoglio di soldati etiopici e colpito una base somala. Il comando delle forze armate di Addis Abeba aveva annunciato: "Prepariamo una massiccia offensiva contro i terroristi"
19 gennaio 2019
https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... -216944045MOGADISCIO - Cinquantadue militanti somali di al-Shabab sono stati uccisi da un raid aereo dell'esercito statunitense in Somalia in risposta a attacchi sferrato dai jihadisti contro soldati somali ed etiopi. Lo ha reso noto il Comando statunitense in Africa. Il raid è avvenuto a Jilib nella regione del Medio Juba.
"Loro (gli al-Shabab, ndr) hanno attaccato la base militare a Bar-Sanguni questa mattina, ma le nostre truppe hanno avuto la meglio su di loro", aveva dichiarato il ministro della Sicurezza della regione somala del Juba, Abdirashid Hassan Abdinur, alla radio statale di Mogadiscio. I militanti avevano lanciato l'attacco facendo esplodere un'autobomba all'ingresso della base. All'esplosione aveva fatto seguito una violenta sparatoria. Secondo il ministero della Difesa di Addis Abeba, gli al-Shabab avevano anche provato a tendere un'imboscata a un convoglio di etiopi che si stava spostando. L'Etiopia in Somalia è il primo contributore a una forza di peacekeeping dell'Unione Africana sotto il mandato delle Nazioni Unite.
Gli estremisti di al-Shabab controllano gran parte della Somalia rurale meridionale e centrale e continuano a condurre attacchi di alto profilo nella capitale Mogadiscio e altrove. Cellula somala di Al Qaeda dal 2012, gli al-Shabaab vogliono imporre alla Somalia una versione estrema della sharia, la legge islamica, e per questo cercano di cacciare le truppe straniere dall'ex colonia italiana devastata una guerra civile iniziata nel 1991. Il gruppo terroristico ha anche rivendicato la responsabilità dell'attacco mortale, martedì scorso, a un complesso alberghiero di lusso a Nairobi, capitale del confinante Kenya costato la vita a 14 persone.
Afghanistan, i talebani pronti al dialogo con gli Stati Uniti
Mauro Indelicato
23 aprile 2019
http://www.occhidellaguerra.it/afghanis ... on-gli-usaUn apertura al dialogo ma a “determinate condizioni”: è questo quello che emerge nelle ultime settimane in Afghanistan da parte dei Talebani, l’organizzazione fondamentalista che controlla gran parte del paese ed a cui ormai sia Usa che Russia aprono per arrivare alla stabilizzazione dello Stato asiatico. Ad esprimere questa posizione lo stesso portavoce del movimento, Zabihullah Mujahid, il quale rilascia a tal proposito una significativa intervista a La Stampa.
“Sì al dialogo, ma jihad prosegue”
A Doha nei giorni scorsi si sarebbe dovuto tenere un vertice proprio tra talebani e governo. Una sede non certo casuale, il Qatar è l’unico paese infatti che ospita una rappresentanza diplomatica del gruppo integralista afgano. Ma l’incontro però risulta rinviato a data da destinarsi. A prescindere dai motivi che portano al provvisorio, per adesso, annullamento del vertice, Zabihullah Mujahid conferma comunque la volontà di trattare: “Speriamo che la conferenza si svolga come previsto. Si tratta di un incontro che può contribuire a raggiungere un’ intesa comune”, afferma a La Stampa il rappresentante dei talebani.
Mujahid parla di “diciotto anni di occupazione da superare“: è proprio questo il nodo principale da sciogliere in vista dei futuri incontri con i rappresentanti del governo guidato dal presidente Ghani. Gli Usa vengono percepiti come forza straniera di occupazione, che deve andare via dal paese: “La nostra condizione con gli Usa è quella di un dialogo diretto, in cui si parli in primis della fine dell’ occupazione – dichiara Mujahid – Senza questo elementi la jihad proseguirà”. Ed in effetti i talebani proprio nelle scorse settimane avviano la cosiddetta “offensiva di primavera“: si tratta di attacchi contro i simboli della presenza occidentale e dello Stato centrale che vengono perpetuati, con una certa regolarità da anni, alla fine dell’inverno. Un’offensiva che vuole mettere, adesso più che mai, sotto pressione le forze del governo centrale.
Lo spauracchio dell’Isis
Al potere a Kabul dal 1996 al 2001, i Talebani nascono come gruppo interno alla galassia islamista che negli anni ’80 combatte contro l’invasione sovietica. Il loro nome in lingua pasthun significa “studenti”, si tratta infatti di studiosi del Corano che applicano una rigida interpretazione dei testi sacri dell’Islam: per questo, durante il loro regime, a Kabul le donne vengono costrette ad indossare il burqa, gli alcolici vengono banditi e si ripristina la lapidazione per gli adulteri. Pur avendo dato ospitalità a Bin Laden, appaiono distanti sia da Al Qaeda che dall’Isis: il loro obiettivo è infatti un emirato in Afghanistan, non la lotta internazionale contro la jihad. Bombardati a seguito dell’11 settembre 2001 proprio per dare asilo allo sceicco del terrore, i Talebani vengono detronizzati da Kabul grazie all’avanzata della cosiddetta “Alleanza del nord”.
Ma nonostante la missione Nato e la presenza delle forze internazionali, il gruppo fondamentalista ad oggi controlla più della metà del paese ed appare quasi egemone nelle aree rurali. Per questo sia Kabul che la coalizione a guida Usa appaiono inclina al dialogo con i Talebani. Anche perché oggi in Afghanistan avanza l’insidia dell’Isis: assente nel paese fino al 2015, il gruppo terrorista oggi appare in ascesa specialmente in alcune zone del paese. Mujahid, nella sua intervista a La Stampa, appare molto sicuro sotto questo fronte: “Abbiamo i mezzi per affrontare l’Isis e sconfiggerlo, non abbiamo bisogno delle forze internazionali”.
Ancora una volta dunque, i Talebani si pongono come favorevoli al dialogo ed alla collaborazione a patto però che venga sancito il loro obiettivo considerato primario: il ritiro, in primis, delle forze Usa.
Demenziali domande scriteriate e paragoni impossibili dei demenziali sostenitori di Putin per giustificare i suoi crimini e demonizzare l'Ucraina e l'Occidente UE, USA e NATO https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... M3UMFmzfqlNon sono domande di buon senso ma domande demenziali assemblate appositamente dalla propaganda filo russa che fanno leva e presa sulla ignoranza della maggior parte della persone.