Pierre-André Taguieff
Niram Ferretti
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Pierre-André Taguieff è oggi uno dei maggiori intellettuali francesi e anche uno dei più acuti studiosi di antisemitismo. È poco conosciuto in Italia, e purtroppo, la maggioranza dei suoi libri sono reperibili solo in francese. Vale la pena sempre leggerlo con grande attenzione.
"C'è una Francia delle grandi città, quella delle élite globalizzate, una Francia periferica le cui popolazioni sono relativamente povere ed emarginate, e una Francia dei sobborghi con un dominio culturale musulmano in cui l'antisionismo è molto virulento e svolge persino il ruolo di una vero visione del mondo: tutto è spiegato dalla trama sionista o ebraica, dalla dominazione ebraica nei media, dall'economia o dalla politica, ecc.
Dobbiamo prima porre il problema. Chiamalo "nuovo antisemitismo" o "nuova giudeofobia", si tratta di identificare il suo nucleo duro senza diluirlo con il razzismo o l'antisemitismo. Mentre esiste la xenofobia o il razzismo anti-immigrazione in alcuni paesi europei, questo fenomeno non ha nulla a che fare con ciò che chiamo la nuova giudeofobia. Quest'ultimo ha una forte specificità, sia essa diffusa, diluita, ambientata o elaborata e che rientra in un odio anti-ebraico altamente intellettualizzato, dove si incontra sempre una forte impregnazione di cospirazione - stavo per dire "conspira-sionista".
"Da Jean Genet a Alain Badiou, passando per i negazionisti Roger Garaudy e Serge Thion, l'intellettualizzazione della giudefobia è una costante fissa dell'estrema sinistra. Il decadimento intellettuale dell'estrema sinistra attende di essere studiato in modo sistematico".
"La demonizzazione del sionismo e di Israele iniziò alcuni anni dopo la creazione dello stato ebraico. La propaganda sovietica, in seguito trasmessa dalla propaganda pan-araba (Nasser) e palestinese e, più recentemente, dalla propaganda islamista ha demonizzato Israele, costruendo gradualmente un'immagine intrinsecamente negativa. Tutto deve essere fatto per correggere questa immagine e bloccare il processo di indottrinamento con cui abbiamo a che fare".
Antoine Lagadec, Pierre-André Taguieff : « Dans la nouvelle judéophobie, les juifs sont assimilés non seulement à des racistes mais à des nazis », Revue des deux mondes, 25 novembre 2017.
Alberto Pento
Non condivido affatto l'affermazione di Pierre-André Taguieff che in alcuni paesi europei vi sia un "razzismo anti immigrazione" che è semplicemente un'assurdità semantica e una idiozia socio politica.
Nessuno in Europa è contro una regolare e rispettosa immigrazione, ma molti giustamente sono contro l'invasione dei clandestini e l'immigrazione irregolare e contro l'insediamento dei nazi maomettani.
Niram Ferretti
Il razzismo esiste. E'affermare che non esista il razzismo un'affermazione di idiozia non socio politica. Ci può essere benissimo un razzismo contro gli immigrati così come ci può non essere alcun razzismo contro gli immigrati. Le due cose non si escludono a vicenda. Essere per una immigrazione regolata non ha nulla a che fare con il razzismo, evidentemente, essere contro l'immigrazione tout court sì. Taguieff sa esattamente di cosa parla.
Alberto Pento
Se mi è permesso dire la mia esprimendo la mio opinione e il mio pensiero critico,
ritengo che oggigiorno vi sia un abuso del termine razzismo, un uso inflazionato, improprio, spropositato e pretestuoso di questa parola;
sono convinto che la naturale diffindenza verso lo sconosciuto e lo straniero non sia né xenofobia, né razzismo, ma sana preoccupazione, ragionevole curiosa cautela e giusta prudenza;
ritengo anche che la forte avversione, l'odio e il rifiuto per i clandestini in generale non sia né razzismo, né xenofobia ma naturale e giusto atteggiamento dei nativi abitanti e cittadini europei verso un fenomeno che comporta molti problemi e che porta parecchio disagio, sofferenza, insicurezza, conflitti, malessere; la stessa giusta e naturale avversione che ha un qualsiasi essere umano per chi gli entra in casa con la violenza e la frode per derubarlo, rapinarlo, stuprarlo o semplicemente per farsi ospitare e vivere alle sue spalle;
penso che l'avversione o l'antipatia di qualcuno per qualche immigrato regolare in particolare non sia razzismo;
credo che il razzismo sussista o si concretizzi esclusivamente solo laddove vi sia disprezzo, discriminazione, persecuzione e predazione.
Credo che negare a qualcuno,
specialmente agli abitanti nativi e cittadini di un qualsiasi luogo, casa, paese, comunità,
il diritto a decidere chi possa o meno entrare nella loro casa e paese;
il diritto alla naturale e sana diffidenza umana verso lo straniero in generale;
il diritto all'avversione, al rifiuto e all'odio verso chi invade, delinque e porta male;
sia questo sì una forma di disprezzo, di discriminazione e di persecuzione che concretizza il razzismo.
Concludendo,
in Europa io vedo principalmente questi razzismi:
a) il razzismo dei nazi demo comunisti contro i cittadini bianchi nativi europei;
b) il feroce razzismo predatorio dei nazi zingari verso tutti i non zingari;
c) il razzismo dei nazi democomunisti, dei nazi cristiani, dei nazi maomettani e dei nazi fascisti verso gli ebrei e Israele;
d) il razzismo orrendo dei nazi maomettati verso i non maomettani, gli atei, gli aidoli, le donne e tutti i diversamente religiosi e pensanti della terra.