Salmi ( e altre preghiere)

Re: Salmi ( e altre preghiere) : Salmo primo

Messaggioda Sixara » lun ago 18, 2014 8:47 am

CANTO DELLE DUE VIE

Alef.. Apri, Signore, la mia bocca
la mia lingua apprenda a lodarti:
di lettera in lettera dell'intero alfabeto
canti dispiega, mio cuore, al Santo:
nel nome di ogni creatura.

1 Beato l'uomo che dei perversi non batte le vie
né dei maldicenti i ritrovi frequenta
né siede nelle assemblee degli empi,

2 ma sua gioia è la Legge di Dio,
la Legge sua, che giorno e notte
mormora in cuore.

3 Egli sarà come un albero alto
piantato sulle rive del fiume,
che il frutto matura ad ogni stagione
e foglie non vede avvizzite:
a compimento egli porta ogni cosa.

4 Non così, non così degli empi:
pula dispersa dal vento!

5 Malvagi e perversi mai
siederanno a giudizio coi giusti, mai
avran parte all'assemblea dei santi:

6 è il Signore l'approdo degli uomini pii,
mentre gli empi svaniscon nel nulla.

Aperta nell'originale ebraico da una parola che inizia con la prima lettera dell'alfabeto, 'alef, questa composizione sapienziale è quasi la chiave di lettura di tutta la collezione dei Salmi. Due vie, due destini, due umanità si confrontano: il giusto che canta i Salmi è come un albero alto che non vede avvizzire le sue foglie, l'ingiusto è arido come pula dispersa dal vento. L'ultima lettera con cui si chiude la lirica è la tau, l'ultima dell'alfabeto ebraico: il salmo è, quindi, l'alfabeto della morale e delle scelte dell'uomo nella storia.
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Re: Salmi ( e altre preghiere): Salmo 55

Messaggioda Sixara » ven nov 28, 2014 9:15 am

Sa ghése àe de colonba a xolaria via ...

Salmo 55 (54)
AVESSI LE ALI DI UNA COLOMBA

2 Dio, porgi l'orecchio alla mia preghiera,
non fingere di ignorare la mia supplica,

3 sii attento e rispondimi.
Così mi torco nel mio lamento
e vado errando portato dal pianto:

4 braccato da grida selvagge,
dal clamore del nemico e dell'empio.
Insulti mi riversano contro,
mi stordiscono a colpi furibondi.

5 Dalle viscere il cuore mi urla
e mi piombano addosso terrori mortali.

6 Timore e spavento m'invadono,
mi sommerge un mare di sgomento.

7 Mi dico: «Avessi le ali della colomba
potessi volare verso una terra
ove sostare tranquillo.

8 Ecco, vagabondo, fuggirei lontano
a cercarmi nel deserto una casa.

9 Potessi trovare un rifugio sicuro
al riparo dal folle vento,
dalla furia dell'uragano».

10 Signore, distruggili!
Signore, confondi loro le lingue!
Ho visto nella città
solo risse e violenze

11 fare giorno e notte
la ronda sulle mura.

12 Ho visto: nel centro,
crimine e sciagura.
Nel centro: malizie!
Dalla piazza centrale
mai che se ne vadano
l'oppressione e la frode.

13 Perché non è un nemico
che mi ha insultato,
fosse stato un nemico l'avrei sopportato.
Non è uno che mi odia ad aggredirmi,
da lui avrei avuto facile riparo.

14 Ma sei tu, mio caro compagno,
tu, altro me stesso, mio amico,
confidente mio,

15 legato a me da dolce amicizia.
Andavamo alla casa di Dio
tra la fòlla, in festa, insieme. ..

16 Morte su di loro strapiombi,
vivi scendano tutti agli inferi,
perché il male è nelle loro residenze,
è dentro le loro viscere.

17 lo grido a Dio: il Signore mi salva!

18 Sera e mattino e in pieno giorno -
scandisco a sospiri e gemiti
ed egli certo udrà la mia voce.

19 Il Redentore pagherà il riscatto per la mia vita,
mi salva da quanti mi fanno la guerra
nonostante siano in molti ad assalirmi.

20 Ascolti Dio e mi esaudisca,
egli che domina sopra ogni tempo.
Di essi infatti non c'è conversione
non avendo di Dio il timore.

21 Sugli amici ora stendon le mani
e violano i patti.

22 Più del burro untuosa han la bocca,
ma solo guerra covano in cuore.
Più fluide dell'olio le loro parole,
che sono invece spade sguainate.

23 «Nel Signore riponi la tua sorte,
ed egli ti sarà di sostegno:
mai lascerà che il giusto vacilli».

24 Tu, Dio, dentro la fossa melmosa
li farai sprofondare questi assassini,
questi fabbricanti di falsità:
non uno di essi arrivi
a metà dei suoi giorni.
lo ho fiducia di te, o Dio!

«Più del burro untuosa han la bocca, ma solo guerra covano in cuore. Più fluide dell'olio le loro parole, che sono invece spade sguainate» (v. 22). L 'antitesi tra immagini pacifiche, rotonde, fluide e immagini belliche, metalliche e secche rende simbolicamente il dramma dell'ipocrisia che questo supplica esprime in forma vivissima. Alla base, infatti, c'è la storia di un tradimento: «Non è un nemico che mi ha insultato, l'avrei sopportato! Ma sei tu, mio caro compagno, tu altro me stesso, mio amico, confidente mio, legato a me da dolce amicizia» (vv. 13-15). Tutto il lessico dell'amicizia e dell'intimità è qui concentrato per rendere più amara la sorpresa del tradimento. Di fronte al crollo di questo valore sacro il poeta vede piombare nel buio tutto il suo mondo. Gerusalemme stessa gli sembra la città del delitto ove fanno la ronda Rissa e Violenza, al cui centro siedono Crimine, Sciagura e Malizia, mentre la spianata del Tempio è occupata da oppressione e Frode (vv. 10-12). Il desiderio è quello di avere ali di colomba per fuggire nel deserto, lontano da questo mondo traditore. Applicato dalla tradizione cristiana al tradimento di Giuda e al suo bacio simile ad una spada, il Salmo 55 è stato trasformato da Z. Kodaly nel lamento musicale della nazione ungherese (Psalmus hungaricus, 1923).

 
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Re: Salmi ( e altre preghiere): Salmo 50

Messaggioda Sixara » lun gen 12, 2015 11:29 am

Ma voi non credete in Dio: se credeste in Dio credereste in Me
«andate a vedere cosa vuoi dire: io voglio misericordia e non sacrificio». - Signore, donaci la grazia di convertirci sempre dalla religione alla fede; che sia «una fede esigente e concreta, una fede sociale e pur contemplativa». «Se io rientro in me stesso, io troverò là ciò che devo immolare... la mia coscienza sarà il tuo altare. Non avrò bisogno di acquistare ciò che ti devo offrire, perché tu me lo hai già dato» (S. Agostino).

Salmo 50 (49)
FEDE E RELIGIONE

1 parla Dio, il Signore degli dèi:
da levante a ponente egli grida

2 alla terra: da Sion, splendore
di bellezza, s'irradia Iddio:

3 Viene Iddio, ne sta in silenzio,
divorante un fuoco l'annunzia,
viene dentro tremende tempeste:

4 cielo e terra dall' alto egli convoca;
la sua gente egli chiama a giudizio:

5 Radunategli i suoi fedeli,
quanti han stretto con lui l'alleanza
e con vittime hanno firmato.

6 Parla il cielo, giustizia annunzia,

7 il giudizio è di Dio; «Mio popolo
sono io che parlo, ascolta:
ammonirti, Israele, io voglio!
lo sono l'Iddio, il tuo Dio,

8 io lamenti non faccio su vittime,
l'abbondanza dei tuoi olocausti
mi sta sempre davanti agli occhi!

9 Non ti rubo da casa i giovenchi,
non i capri dai tuoi recinti:

10 sono mie le fiere dei boschi,
animali a migliaia sui monti.

11 I volatili tutti conosco,
è mio quanto nei campi vi brulica;

12 se ho fame, a te non lo dico,
mio è il mondo e quanto contiene.

13 Mangio forse la carne dei tori?
Bevo forse il sangue dei capri?

14 Sacrifici di lode offri a Dio,
all'altissimo sciogli i tuoi voti !

15 Nelle prove allora invocami
e sarò io la tua salvezza,
mentre tu mi darai la gloria!».

16 D'altro invece all'empio egli parla:
«Come osi insegnar le mie leggi
e aver sempre in bocca il mio patto?

17 Tu detesti la mia condotta-
le parole mie getti alle spalle!

18 Vedi un ladro e corri con lui,
dei corrotti sei subito amico,

19 la tua bocca distilla malizia,
e non sai che ordire inganni!

20 Siedi e sparli del tuo fratello,
di tua madre il figlio infanghi.

21 Questo hai fatto: dovrei tacere?
Come te tu credevi che fossi!
Sono questi i motivi d'accusa
le tue colpe ti getto in faccia.

22 Smemorati di Dio, riflettete:
se mi adiro, nessuno vi salva.

23 Mi dà gloria colui che di cuore
sacrifici di lode mi offre: -
a chi il giusto sentiero percorre
mostrerò la salvezza di Dio! ».


Col maggior teologo protestante del '900, K. Barth, potremmo riassumere il salmo con questa preghiera: «Signore, liberami dalla religione e dammi la fede!». Nello spirito della predicazione profetica il salmista apre un vero e proprio processo (in ebraico r-f-b, «lite giudiziaria» ) nei confronti di un Israele attento solo all'osservanza religiosa esteriore. Alla lista sacrificale di sette tipi di animali (vv. 7-15) il poeta oppone la lista morale di sette impegni esistenziali (vv. 16-23), espressione di una fede viva. Dio non ha bisogno di freddi esecutori rituali, non ha necessità di vittime per cibarsi come affermavano gli antichi miti perché suo è tutto il creato, non tollera ipocriti oranti le cui mani grondano ingiustizia e forse sangue. «Mi dà gloria colui che di cuore sacrifici di lode mi offre» (v. 23). Fede ed amore si intrecciano di necessità. Anche nel 2100 a.C. in Egitto un sapiente scriveva: «La divinità gradisce più .volentieri le qualità dell'uomo dal cuore giusto che non il bue dell'uomo perverso». E il profeta Osea, citato anche da Gesù, ribadirà: «Misericordia io voglio e non sacrificio» (6,6; leggi anche Isaia 1,10-20 e Michea 6,6-8).

Dossologia


Preghiera

Padre, insegnaci a camminare sempre
dalla religione alla fede:
che nessuno mai ti faccia su propria misura;
tu sei un Dio che non i cieli
e neppure i cieli dei cieli
ti possono contenere!
Amoroso Signore dell'universo
tu vuoi che tutta la tua creazione sia rispettata,
perciò chiedi solo opere di giustizia
e che ognuno ti renda il dovuto sacrificio di lode
con una vita fedele e libera.
Amen.
(D.M.Turoldo)

Signore-Dio scànpame da ogni relijon e dàme la fede.
E se propio, dàme almanco la speranzha de catarla - drento de mi - "una fede esigente e concreta, una fede sociale e pur contemplativa", parké l è vero :
la mia coscienza sarà il tuo altare, e solo ke cuela.
 
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Re: Salmi ( e altre preghiere): Salmo 50

Messaggioda Berto » lun gen 12, 2015 6:41 pm

Sixara ha scritto:
Preghiera

Padre, insegnaci a camminare sempre
dalla religione alla fede:
che nessuno mai ti faccia su propria misura;
tu sei un Dio che non i cieli
e neppure i cieli dei cieli
ti possono contenere!
Amoroso Signore dell'universo
tu vuoi che tutta la tua creazione sia rispettata,
perciò chiedi solo opere di giustizia
e che ognuno ti renda il dovuto sacrificio di lode
con una vita fedele e libera.
Amen.
(D.M.Turoldo)

Signore-Dio scànpame da ogni relijon e dàme la fede.
E se propio, dàme almanco la speranzha de catarla - drento de mi - "una fede esigente e concreta, una fede sociale e pur contemplativa", parké l è vero :
la mia coscienza sarà il tuo altare, e solo ke cuela.


Eh sì!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Salmi ( e altre preghiere): Salmo 22

Messaggioda Sixara » dom feb 22, 2015 12:05 pm

Le oltime parole de Jexù so la croxe :

Salmo 22 (21) 
GRIDO DI PASSIONE E DI GLORIA
«Padre, che debbo dire: salvami da quest'ora?
Ma no: è per quest'ora che sono venuto!».
«Padre, non la mia volontà, ma la tua!».
 
2 Dio mio, Dio mio, perché,
ma perché mi hai abbandonato,
Dio mio assente e lontano !
Così piango nel mio lamento:

3 io ti chiamo di giorno e tu muto,
senza pace io urlo la notte.

4 Eppur sei nel tempio il santo,
Dio assiso su un trono di lodi
che Israele ti innalza da sempre.

5 In te ebbero fede i padri:
han sperato e li hai soccorsi,

6 ti invocarono e furono salvi.
Non fu vana la loro speranza:

7 io invece un verme, non uomo,
un obbrobrio di uomo, un rifiuto!
Per la folla oggetto di scherno:

8 al vedermi sorridono tutti,
sono favola al mondo intero.
Tutti scuotono il capo e dicono:

9 «Si è rivolto a Dio, lo liberi,
lui lo salvi, s'è vero che l'ama».

10 Eppur fosti tu a trarmi dal grembo,
a raccogliermi fin dalla nascita,
tu mia pace dal seno materno.

11 Fin dall'utero a te son votato,
dall'origine sei il mio Dio,
mia vita succhiata col latte.

12 Ed allora non starmi lontano,
un assediò d' angoscia s ' approssima
e nessuno mi viene in aiuto.

13 In gran numero a cerchio mi stringono:
i nemici m'assalgono insieme,
come i tori di Basan potenti.

14 Mi spalancano contro le bocche
da sembrar delle fauci affamate
di leoni già pronti a sbranare.

15 E svanisco come acqua versata:
le mie ossa son tutte slogate,
una cera disfatta è il mio cuore.

16 La mia gola è creta riarsa,
incollata la lingua al palato,
già la morte mi sparge qual cenere.

17 Sono stato così assalito
da un branco di cani mastini:
assediato da turbe di iniqui.
Mani e piedi mi hanno forato:

18 tutte le ossa mie vado contando,
mentre loro mi stanno a guardare.
E gli occhi si pascono lieti:

19 la mia veste dividon tra loro,
la mia tunica giocano a sorte.

20 Ma tu, Dio, non stare lontano:
vieni presto, mia forza, in aiuto,

21 dalle spade accorri a scamparmi.
La mia carne, Dio, salva dai cani,

22 dalla bocca del leone riparami
dall'assalto del bufalo liberami.
Esaudito, esaudito mi hai,

23 ora annunzio il tuo nome ai fratelli,
a te inni in piena assemblea.

24 O voi, quanti temete il Signore,
degne lodi a lui innalzate,
di Giacobbe la stirpe lo canti.
Israele lo tema per sempre:

25 mai respinse il Signore infelici,
mai sdegnato i lamenti del povero !
Dal suo povero Dio non toglie
mai lo sguardo, e il grido di aiuto
egli ascolta e sempre esaudisce.

26 O Dio, fonte del mio cantare:
nella grande assemblea i miei voti
scioglierò in presenza dei giusti.

27 Pane ai poveri, siano sazi,
quanti cercano Dio lo cantino:
al cuor loro sia vita per sempre!

28 Del Signore essi fanno memoria
per la terra intera, al Signore
vorran tutti i paesi tornare:
le nazioni verranno a prostrarsi
adorando il santo suo volto,
in ginocchio le genti pentite.

29 Del Signore è di esser regale:
egli domina i popoli tutti.

30 tutti devon curvarsi a lui:
prima d' esser preda alla morte !
E anche chi giace sotto la polvere,
al cospetto suo deve inchinarsi.

31 È per lui che vive il mio sangue,
la mia stirpe lo serve per sempre,
e lo canta all'età che già viene:

32 La salvezza sarà annunciata
a un popolo prossimo a nascere;
si dirà: «Questo ha fatto il Signore».
 

Non c'è cristiano che non conosca la forza sconvolgente delle battute iniziali di questa celebre lamentazione, gridate da Gesù agonizzante (Matteo 27,46). Un testo di grande desolazione striato dal sangue e dalle lacrime, segnato da immagini «bestiali» di sapore prettamente orientale (tori, leoni, mastini, bufali), affidato in filigrana alla raffigurazione di un corpo dalle ossa slogate, dal cuore molle come cera, dalla gola simile a creta riarsa, dal respiro affannato, dalle mani e dai piedi feriti... Attorno, il silenzio di Dio e l'ostilità degli uomini che già si spartiscono l'eredità, convinti di essere di fronte a un maledetto (v. 19). Ed invece, all'improvviso, ecco la svolta: «Esaudito, esaudito mi hai!» (v. 22). E il lamento si trasforma in inno di ringraziamento festoso (vv. 23-27) e in cantico al Signore, re dell'universo (vv. 28-29). Dalla disperazione alla speranza, dalla morte alla vita, dal sepolcro alla risurrezione: «Questo ha fatto il Signore!» (v. 32).

Dossologia
Così, Padre, perché a te piacque;
a te, Padre, pur noi affidiamo,
con lo spirito, canti e speranze.


Ma ghe gà piaxesto - a l Pàre - de condanare el Fiòlo?
Dognimodo - i dixe i cristiàn - dato ke te gà piaxesto, (pur) naltri a te demo n spirito - canti e speranzhe.

Soeur Marie Keyrouz la canta Amamaka pa kel pòro Cristo xbandonà
https://www.youtube.com/watch?v=VYLS089bfeY

e pa naltri - tuti - Le Beatitudini :D
https://www.youtube.com/watch?v=JadgxuzUQEA&list=PLnYD4z75fRONOQaSRl4Le-rF1zfZXYL7G&index=15
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Re: Salmi ( e altre preghiere) : Kel pòro Cristo

Messaggioda Sixara » mer feb 25, 2015 12:41 pm

Kel pòro Cristo... ma come se fà - a digo mi - de metarghe a fondamento de la relijon cristiana kel pòro corpo sasinà

La salita al Monte Calvario de H.Bosch :
n.1

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n.2

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n.3

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(però - forse - sta cuà, nol la gà fata lù)

particolare

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El Cristo deriso la se ciama sta version cuà. Tuti ke i se la ride, tuti ke i varda da naltra parte, parfìn la Veronica ke la dovarìa sugarghe làgreme e sangoe, la ghe volta le spàle e la varda - compiaciuta - la so imajne stanpà sol nizhòlo.

Còsa mai le dovarìa insegnarne, de le imajni cusì?

A.Bocklin : La Madalena ca pianze

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H.Holbein : El corpo de l Cristo morto te la tonba

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A.Kiefer : Sternenfall

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se propio, mejo morire vardando n sù, a l cèlo pien de stéle

la n.2 : particolare

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de so-màma co San Joàni, là sol fondo.
Mi a vedo on òmo e altri òmeni ncora ca dixe, ca fà e ca brìga e dòne - màme-spoxe-moroxe - ca pianze desperà.
Mi capìso ke sta relijon cuà l è roba pa i òmeni. A le dòne ghe resta solo ke piànzare ( o anca farse na cantadìna, ke tanto le robe i è senpre ndà cusì e mai le canbiarà.)
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Re: Salmi ( e altre preghiere) : Salmo 104

Messaggioda Sixara » lun mar 30, 2015 9:53 am

Salmo 104 (103) 
INNO ALLA CREAZIONE

Altissimo, onnipotente, bon Signore,
tue so le laude, la gloria e l'onore e onne benedizione.
A te solo, Altissimo, se coniano
e nullo omo è digno te mentovare.
Laudate sie, mi Signore, cun tutte le tue creature...

(dal «Cantico delle creature» di S. Francesco).

1 Anima mia, da' lode al Signore:
quanto sei grande, Signore mio Dio,
tue vesti sono magnificenza e splendore.

2 Egli come di un manto si avvolge di luce,
egli come una tenda dispiega i cieli.

3 Egli sulle acque innalza le sue dimore,
egli fa delle nubi il suo cocchio regale,
egli sulle ali del vento avanza.

4 Egli i venti scatena come suoi messaggeri,
suoi ministri il fuoco e la fiamma.

5 Egli ha fissato le basi alla terra,
perché non vacilli in eterno, per sempre.

6 L' avevi avvolta come di un manto
dentro le acque dell'abisso:
fin sopra le montagne
si levavano le acque.

7 Le mise in fuga la sua minaccia,
al fragore del tuono si trassero atterrite.

8 Salivano sui monti scendevano le valli,
lungo gli alvei da te fissati.

9 Un confine hai posto a tutte le acque
che mai più varcheranno,
e mai torneranno a sommerger la terra.

10 Egli fa scaturire sorgenti
e scorrere fiumi giù per le valli
e in mezzo alle montagne.

11 Ivi a bere vanno gli animali dei campi
e la zebra vi spezza la sete.

12 Sopra le lor sponde fan nido gli uccelli
e tra le fronde compongono canti.

13 Egli irriga i monti dalle alte sue stanze:
dal frutto delle opere tue tu pasci la terra.

14 L 'erba fai crescere per tutti gli armenti
e vegetali per la vita di ogni mortale;
perché raccolga pane da tutta la terra.

15 E vino che allieta il cuore dell'uomo,
e olio che fa brillare il suo volto,
e pane ancora a irrobustirne il vigore.

16 E alberi di Dio sazi e robusti,
i cedri del Libano piantati da lui!

17 Là i volatili fanno il lor nido
e in mezzo ai cipressi
ove la cicogna ha la sua casa.

18 Per i camosci ci son le montagne,
le rocce sono rifugio agli iraci.

19 Ha posto la luna a segnar le stagioni
e il sole che sa l'ora del suo tramonto.

20 Tu apri alle tenebre e sale la notte,
e già per le selve è tutto un vagare d' animali .

21 Escono leoni in cerca di preda
e chiedono cibo a Dio ruggendo .

22 Rispunta il sole ed essi scompaiono,
tutti ritornano nelle loro tane.

23 Allora esce l'uomo e si avvia al lavoro,
alla fatica che avrà fino a sera.

24 Quante le cose che hai fatto, Signore,
e con quale sapienza le hai fatte:
di tue creature è piena la terra!

25 Ecco il gran mare spazioso e profondo:
è un agitarsi laggiù senza fine
d'infiniti e svariati viventi:

26 Lo solcano navi e il grande Leviatan
che tu per gioco tuo hai plasmato.

27 Tutti aspettano da te alimento,
che tu li nutra a tempo opportuno.

28 Tu lo provvedi ed essi lo accolgono: tu apri la mano
e ciascuno di loro si sazia di beni.

29 Ma se appena tu distogli il tuo volto
subito il panico li piglia:
se togli loro il tuo spirito
subito periscono e tornano polvere.

30 Il tuo spirito mandi e sono creati
e rinnovi la faccia alla terra.

31 Sia eterna la gloria del Signore,
egli goda in eterno della sua creazione.

32 Egli la guarda e la terra trema,
tocca i monti e prendono fuoco.

33 Fin che vita mi duri,
a Dio voglio cantare;
inni comporre al mio Dio
finché avrò vita.

34 Salga il mio carme fino al suo cuore
e questa sia la mia gioia in Dio.

35 Sia mondata la terra
da tutti i profanatori:
dissolti tutti gli empi!
Anima mia, al Signore da' lode.

Secondo alcuni studiosi questo splendido cantico del Creatore e delle creature rivelerebbe qualche punto di contatto con l' Inno ad Aton del famoso faraone Akhnaton (XIV sec. a.C.), che aveva riformato la religione egizia sulla base di un certo monoteismo solare (Aton era appunto il disco solare). Certo è che la prospettiva del nostro poeta è diversa perché il sole non è divino ma è solo uno dei tanti segni dello splendore di Dio nel cosmo. Affascinato dalle meraviglie disseminate nel creato, il poeta parte dal cielo nel quale si accende una grandiosa teofania (vv. 1-4), contempla la terra e le acque in tensione (vv. 5-9), passa alle innumerevoli manifestazioni della vita, generata dall'acqua sulla terra, germogliata in forme animali e vegetali, esplosa nella sazietà delle creature (vv. 10-18). Si giunge, così, al mistero del tempo scandito dal sole e dalla luna, dalla vita notturna delle belve e da quella diurna dell'uomo (vv. 19-24). Il mare non è più il mostro caotico che tenta di demolire il creato, ma è un pullulare di navi e di pesci tra i quali danza anche il mostro Levìatan ridotto ora ad una simpatica balena (vv. 25-26). Su tutto si stende lo spirito creatore di Dio che dà vita e sazietà e che, dall'alto del suo cielo, contempla pieno di gioia il suo capolavoro (vv. 27-34). E perché tutto canti la lode al Signore è necessario che il mondo sia purificato da tutti i profanatori e da tutti gli empi (v. 35).

PER UN CANTICO NUOVO
Lodato sia il mio Signore
per l'unità delle cose:
ogni oggetto involge la sua parola,
ogni forma è una epifania.
E la terra è il suo paese
e tutti i volti degli uomini
insieme fanno il suo unico volto.
Lodato sia il mio Signore
perché le cose sono buone,
per gli occhi che ci ha dato
a contemplare queste cose.
Lodato sia perché esistono
i fanciulli e le donne:
perché l'uomo è grande
e infinita come lui
è la sua inquietudine.

Lodato sia per le nostre case
e per queste macchine e città:
poiché nulla vi è di profano
nell'opera dell'uomo.
Lodato sia anche l'uomo
fratello di ogni creatura
aiuto e amico del mio Signore.
Lodatelo perché egli è ancora più grande
eppure mi parla e mi ama,
perché si è fatto uomo.

Lodatelo perché esiste
e gioca nella creazione
e gode della stessa mia gioia.

Lodate il mio Signore
per ogni tristezza e dolore,per ogni goccia di gioia
nascosta nelle cose.
(D.M.Turoldo)
 
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Re: Salmi ( e altre preghiere)

Messaggioda Berto » mer giu 03, 2015 9:02 am

Caro el Nostro Pare Çełeste, Dio de l’Ogniverso e de ła Tera,

mi ca so’ manco de on gran de poldre sol peło de on polxe,
me parmeto de parlarte co ła me lengoa omana
coeła ca te me ghè dasto ti bon Pare Axuro,
miłiardi de ani pasà co te ne ghè spuà fora, dal muro de Planck
ente ła łonga setimana de ła Creasion ,
coela voxe ca ghemo encora déso e ke ne vien drita dal to fià de keli dì.

Mi no doparo łe łengoe artefate ke dopara staltri
pa metarte na cavesa al coło e portarte en volta cofà na bestia domestegà;
co łi dopara ste łengoe artefate e xjonfe de rogansa,
cofà el latin e el tajan
me par ke łi te fasa dir coel ke łi vol luri
pì ke coel ke te vol ti
e capiso ke ła xe na granda bastiema
e ke ti te soporti tuto stando sito parké a te si on gran bon,
ma mi bon Pare Çeleste , pa fałar co ti
a doparo ła łengoa ke te me ga dasto ti e ke ła te xe asè cara
e ke gà el saor de ła łate de ła Madona,
ła to mama so ła tera ke te te ghè portao sora ła Volta Axura
trandola sù co l’aio de n’Anxolo.

Mi con favelo ła me łengoa veneta
me par de sentirghe rento ła to voxe e de vedarte,
de capirte mejo, de scoltar de pì łe to veretà e łe to bone drite,

capiso ke ła me łengoa no ła xe “Nomen Omen”
no ła xe ła realtà, no ła xe ła veretà, no ła xe Ti,
ła me łengoa ła xe on scoriman par ła realtà,
on troxo par ła veretà,
on tapeo par Ti,

ła me łengoa ła xe al to servisio
e al servisio de ła realtà e de ła veretà
e prasiò ła xe balba, omiłe e tremante, tri ‘olte balba,
cea, anxoła, ançeła, scoaxi muta, ke par ke no la diga gnente,
e xe vero ke ła dixe poco o gnente
parké se posa sentir ła tua de voxe
co tuto coel de vero e de bon ke ła gà par Nù
ke semo to fiołi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Salmi ( e altre preghiere) : L Aleluià de L.Cohen

Messaggioda Sixara » ven nov 27, 2015 1:16 pm

Leonard Cohen : Hallelujah

HALLELUJAH
Now I’ve heard there was a secret chord
That David played, and it pleased the Lord
But you don’t really care for music, do you?
It goes like this
The fourth, the fifth
The minor fall, the major lift
The baffled king composing Hallelujah

Hallelujah (x4)

Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew you
She tied you
To a kitchen chair
She broke your throne, and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah

Hallelujah (x4)

You say I took the name in vain
I don’t even know the name
But if I did, well really, what’s it to you?
There’s a blaze of light
In every word
It doesn’t matter which you heard
The holy or the broken Hallelujah

Hallelujah (x4)

I did my best, it wasn’t much
I couldn’t feel, so I tried to touch
I’ve told the truth, I didn’t come to fool you
And even though
It all went wrong
I’ll stand before the Lord of Song
With nothing on my tongue but Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah…

ALLELUJA
Ho sentito di un accordo segreto
Suonato da David e gradito al Signore (1)
Ma a te della musica non importa poi molto, vero? (2)
Beh, fa così:
La quarta, la quinta
La minore scende, la maggiore sale
Il re perplesso compone l’Alleluja (3)

Alleluja (x4)

La tua fede era salda ma avevi bisogno di una prova
La vedesti fare il bagno dalla terrazza (4)
La sua bellezza e il chiaro di luna ti vinsero
Lei ti legòLeonard Cohen testi e traduzioni
Alla sedia della cucina
Ti spaccò il trono, ti rase i capelli (5)
E dalle labbra ti strappò l’Alleluja. (6)

Alleluja (x4)

Dici che ho pronunciato il Nome invano
Ma se non lo conosco nemmeno il Nome
Ma anche se fosse, a te poi cosa importa? (7)
C’è un’esplosione di luce
In ogni parola
E non importa se tu abbia sentito
La sacra o la disperata Alleluja (8)

Alleluja (x4)

Ho fatto del mio meglio, non era granché
Non provavo nulla, così ho provato a toccare (9)
Ho detto il vero, non sono venuto per prenderti in giro (10)
E anche se
è andato tutto storto
Mi ergerò davanti al Dio della Canzone
E dalle mie labbra altro non uscirà che Alleluja (11)

Alleluja…

http://www.leonardcohen.it/discografia/various-positions/hallelujah/

I did my best, it wasn't much...
A go fàto cueo ke go podesto, poca roba l è vero
No sentivo gnente e cusì go provà a tastare
No son cuà pa contare bàle, go senpre dito la verità
E, sibèn ke
Tuto è ndà storto
Al'zarò - ancora na volta - a El dio de el Canto
La me Can'zon de Aleluià.

Ma tanto dio nol te scolta, ke lè sordo cofà na canpana.
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