La casta dei servidori del stado talian e pioveghi

La casta dei servidori del stado talian e pioveghi

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 7:37 pm

La casta dei servidori del stado talian e pioveghi
viewtopic.php?f=22&t=309


Coando ke sento li poledeganti eleti e li dipendenti statali taliani dir ke li xe "servidori del stado" me vien li xgrixoli.

Gran parte de sta xente la se crede e la sente na casta, calcosa de difarente da staltri omani çitadini, calcosa de pì, calcosa de mejo, calcosa ke ga pì diriti e valor, calcosa a cu se ghe deve pì considerasion e de cu cogna ver sojesion.

No no, li cusita diti servidori del stado no li xe par gnente mejo de tuti staltri çitadini servidori de la comounedà!

A cogna ke tuta sta xente la torne co li pìe par tera e la vegna creansà come ke se deve a sentirse come tuti staltri ke no xe "statali".

Mi a me vargognaria de servir on stato ladro, buxiaro e sasin, a me sentaria poco fiero de esarghe servidor e anca me sentaria en colpa par tuto el mal kel fa, a me setaria conpleçe e me dimandaria come ke la xente la posa respetarme e no coverxarme de merda, parolàse e pake!
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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » mar gen 28, 2014 9:32 am

Penso a Mastrapasqua e… odio il tricolore


http://www.lindipendenza.com/penso-a-ma ... -tricolore

di DANIELE QUAGLIA

Passa quasi in sordina la notizia che Antonio Mastrapasqua è indagato dalla procura di Roma. Il presidente dell’Inps e vice presidente di Equitalia, uno degli uomini più potenti d’Italia con i suoi oltre 20 incarichi, è sotto inchiesta per migliaia di cartelle cliniche taroccate e fatture gonfiate all’Ospedale Israelitico, di cui è direttore generale. In tutto 85 milioni di euro: 14 milioni sarebbero rimborsi “non dovuti” ma richiesti lo stesso alla Regione Lazio. Gli altri 71 sono un presunto “ingiusto vantaggio” conseguito dalla clinica romana dal 2011 al 2013.

In questo Paese è una notizia normale come rientrano nella normalità le notizie che vedono membri del Governo coinvolti in vicende poco chiare e a volte costretti alle dimissioni come Josepha Idem, ministro delle pari opportunità dimessosi dopo d’aver evaso IMU e ICI e il ministro dell’Agricoltura Nunzia de Girolamo dimessosi per lo strascico di polemiche seguenti le note interferenze con l’USL di Benevento o altri che, nonostante tutto, ancora resistono aggrappati al loro posto come il ministro della giustizia Cancellieri intercettata sulle telefonate “umanitarie” per ottenere la scarcerazione dei Ligresti o il vice premier Alfano di cui emerge una telefonata al potente Ligresti in cui si parla di una cena e di un appartamento. Perfino Renzi, neo fiamma tricolorita, porta in dote una condanna in primo grado da parte della Corte dei Conti per danno erariale come Presidente della Provincia di Firenze.

Come sembra essere altrettanto normale la presenza in parlamento di circa 110 parlamentari indagati se non addirittura già condannati in via definitiva e non fa nemmeno storcere il naso la notizia che 5 saggi nominati da Letta per elaborare la riforma della Costituzione siano indagati per vicende di concorsi truccati. E non ci si meraviglia neppure quando si viene a sapere che il costo della Presidenza della Repubblica italiana non ha eguali nei Paesi più potenti, come non ha eguali il costo della politica o quello della pubblica amministrazione e del para stato. Per non parlare di pensioni d’oro o delle pensioni degli ex statali, pensioni erogate senza che lo Stato italiano, loro datore di lavoro, abbia mai versato un cent di contributi risultando il più grande evasore contributivo mondiale.

Chi vive in questo mondo surreale gode di un tenore di vita agiata, i cui costi sono a carico dei veri ma ignavi lavoratori; rivendica fiero la sua italianità e strumentalizza ideologicamente il tricolore facendone una linea di difesa invalicabile, una linea Maginot a difesa dei suoi privilegi. Mentre solo chi lavora alla fine paga e, plagiato, spesso subisce la rapina con spirito masochista per poi finire a condividere la stessa italianità del suo carnefice. Ma chi gira il mondo sa che nella immaginazione collettiva internazionale, non a caso, italiano è sinonimo di mafia, malcostume, malaffare e malapolitica.

Lo è anche nella mia immaginazione e aggiungo all’elenco, sinonimo di schiavitù per chi lavora e intraprende: per queste ragioni, e non solo, odio il tricolore.


I nostri laureati fuggono, Mastrapasqua mandiamolo in miniera

http://www.lindipendenza.com/i-nostri-l ... in-miniera

di ROBERTO BERNARDELLI*

Che non lasciano l’Italia sono i politici ma chi cerca lavoro, tenta la fortuna all’estero. O, se proprio vuole restare, si sposta al Nord. E così, mentre i dati dicono che aumenta la gioventù che lascia questo Paese di vecchi per spendere la propria laurea all’estero, visto che comunque già 25 poltrone verrebbero accumulate niente meno che dal presidente Inps (un recordman talentuoso, perché non affidargli anche Palazzo Chigi, il Vaticano, lo Ior, Bankitalia?!), di cosa dobbiamo stupirci?

Niente di nuovo nel Paese in cui tutti si crea e nulla si distrugge, in cui gli sbarchi continuano anche se poi, secondo l’Istat, molti lasciano l’Italia perché il tanto declamato lavoro non c’è. Insomma, perché allora tanta preoccupazione per lo ius soli se non per accaparrarsi il voto futuro, per destabilizzare fino ad annientarle, le nostre identità?

Intanto si espatria dal nulla. Il 35,8 per cento in più di chi ha il passaporto italiano molla tutto e va via. Appena finita l’università e verificata l’assenza di prospettive, nel paese in cui un presidente Inps accumula più cariche di un santo in paradiso, qualcosa come una ventina di poltrone politiche degne di nota, verso i 29 anni si fa la valigia. I nostri ragazzi si liberano da questa politica vanno in Germania, Gran Bretagna, Svizzera e Francia. Sempre meno sono i ragazzi che tornano (il 6,4 per cento in meno). Bastano Natale e Pasqua per salutare mamma e papà, poi via verso la libertà.

In 1.900 hanno scelto gli Usa, in 700 piuttosto che l’Italia hanno preferito spendere la laurea in Brasile; in 1.900 decisi a provare il tutto e per tutto nella federale Germania; in 1.800 a Londra, in 1.700 la vicina Svizzera e in 1.300 la Francia. Gli altri emigrano comunque anche con un diploma superiore. Complessivamente infatti gli arrivi sono questi: Germania più di 10mila; Svizzera 8mila; Regno Unito 7mila, Francia 7mila. Secondo la ricerca Istat è in possesso di una laurea quasi un italiano su tre che emigra verso gli Stati Uniti (32,2%), il Brasile (31,6%) e il Regno Unito (30,7%).

Calano invece gli arrivi – ufficiali – di stranieri a casa nostra. Ma non cala il fattore di crescita prevalente della popolazione straniera che si attesta al 7,4% di tutta la popolazione residente. I flussi stanno comunque cambiando leggermente: 35mila iscrizioni in meno rispetto tra 2012 e 2011. Ma crescono del 28,8 per cento gli stranieri che migrano dall’Italia.

Più da vicino emerge anche che siamo passati dalle 527mila unità nel 2007 a 351mila nel 2012, meno 33,5%. Riflettiamo sul fatto che nel medesimo periodo, le emigrazioni hanno fatto il bis e anche più: se ne sono andati 106stranieri nel 2012, contro i 51mila del 2007. Ma non è indicativo, neppure per l’Istat, di un segnale concreto in controtendenza. “Sebbene in calo rispetto agli anni precedenti – si legge – il dato mostra che l’Italia resta la destinazione di consistenti flussi migratori dall’estero. La comunità più rappresentata tra gli immigrati è quella romena che conta quasi 82mila iscrizioni; precede quelle cinese (oltre 20mila), marocchina (quasi 20mila) e albanese (14mila)”. Nonostante, tutto, i romeni sono in calo d’ingresso. Le aperture della Germania dal 1° gennaio 2014 non devono essere state guardate con disinteresse, tanto da dirottare quella che la Csu bavarese ha già battezzato essere l’immigrazione di povertà, immediatamente contestata dagli alleati della Merkel.

Fin qui l’Istat. La politica fa il resto: in conclusione, fuga dei giovani laureati per far posto a badanti e carovane di disperati. E a cariatidi di questa portata. E’ vero o non è vero che il presidente Inps avrebbe accumulato questa filza di lavoretti?

Presidente – istituto Nazionale per la Previdenza Sociale Presidente – Equitalia Sud s.p.a. Presidente – IDeA FIMIT SGR s.p.a. Vice Presidente – Equitalia s.p.a. Vice Presidente – Equitalia Nord s.p.a. Vice Presidente – Equitalia Centro s.p.a. Amministratore Delegato – Italia Previdenza s.p.a. Direttore Generale – Ospedale Israelitico Presidente del Collegio Sindacale – Aeroporti di Roma Engineering s.p.a. Presidente del Collegio Sindacale – Aquadrome s.r.l. Presidente del Collegio Sindacale – Cons. Cert. Qualita’ Impianti Presidente del Collegio Sindacale – EMSA Servizi s.p.a. (in liquidazione) Presidente del Collegio Sindacale – Eur Congressi Roma s.r.l. Presidente del Collegio Sindacale – Eur Power s.r.l. Presidente del Collegio Sindacale – Eur Tel s.r.l. Presidente del Collegio Sindacale – Fondetir Fondo Pensione Complementare Dirigenti Presidente del Collegio Sindacale – Groma s.r.l. Presidente del Collegio Sindacale – Italia Evolution s.p.a. (in liquidazione) Presidente del Collegio Sindacale – Mediterranean Nautilus Italy s.p.a. Presidente del Collegio Sindacale – Quadrifoglio Immobiliare s.r.l. Presidente del Collegio Sindacale – Rete Autostrade Mediterranee s.p.a. Presidente del Collegio Sindacale – Telecontact Center s.p.a. Presidente del Collegio Sindacale – Telenergia s.r.l. Sindaco Effettivo – Autostrade per l’Italia s.p.a. Sindaco Effettivo – Autostar Holdeing s.p.a. Sindaco Effettivo – CONI Servizi s.p.a. Sindaco Effettivo – Fandango s.r.l. Sindaco Effettivo – Loquenda s.p.a. Sindaco Effettivo – Pa.th.net s.p.a. Sindaco Effettivo – Terotec Sindaco Effettivo – Spiral Tools s.p.a. Sindaco Effettivo – Pastificio Bettini Zannetto s.p.a. Sindaco Effettivo – Consorzio Elis per la Formazione Professionale Superiore Sindaco Supplente – Telecom Italia Media s.p.a. Revisore – Almaviva s.p.a. Consigliere di Gestione – Centro Sanità s.p.a. Liquidatore – Office Automation Products s.r

Uno così si manda subito all’estero. In miniera.

*Presidente Indipendenza Lombarda
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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » sab feb 01, 2014 9:09 pm

Sto Mastrapascoa el se ga dimeso:

http://www.inps.it/portale/default.aspx ... =4923&p4=2



Antonio Mastrapasqua (Roma, 20 settembre 1959) è dal luglio 2008 Presidente dell’Inps.

Il Presidente è il rappresentante legale dell’Istituto. È nominato con decreto del Presidente della Repubblica e dura in carica 4 anni. Il Presidente dell’Inps predispone il bilancio e i piani di spesa e investimento, attua le linee di indirizzo strategico dell’Istituto e regolamenta l’organizzazione del personale e degli uffici, può assistere alle sedute del Consiglio di indirizzo e vigilanza.

Incarichi istituzionali e professionali
Dal luglio del 2008 è Presidente dell’Inps. Antonio Mastrapasqua è stato l’unico presidente dell’Inps ad avere ricevuto il voto favorevole all’unanimità di tutte e due le Commissioni Lavoro di Camera e Senato, che devono esprimere un parere consultivo alla nomina del Presidente Inps. Nel decreto legge Salva-Italia è stato rinnovato il suo incarico presidenziale fino al 31 dicembre 2014 per guidare la fusione in Inps di Inpdap ed Enpals (soppressi dallo stesso decreto). La nomina a presidente dell’Inps segue all’incarico di consigliere di amministrazione per i precedenti quattro anni (2004-2008). Dal luglio al dicembre 2008 è stato commissario straordinario del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell'Inps. Per poco più di un anno (ottobre 2008 - novembre 2009) è stato presidente del Comitato di settore degli Enti pubblici non economici (Epne). Rappresenta l’Inps nella partecipata Equitalia.

Curriculum vitae
Sposato, padre di un figlio. È stato definito “un manager privato in prestito alla Pubblica Amministrazione”. Ha conseguito la laurea in Economia e commercio presso l'Università degli studi in Roma “La Sapienza”, indirizzo Economico – aziendale. Tesi in Matematica finanziaria ed economica dal titolo “Aspetti matematici ed economici dei Fondi Pensione”. È titolare dello Studio Mastrapasqua di Roma ed è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma, al Registro dei Revisori Contabili e all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Pubblicisti. Ha svolto per gruppi industriali e di servizi interventi di risanamento aziendale seguendo gli aspetti finanziari, organizzativi e societari. Nel corso dell’attività professionale ha effettuato lavori di revisione, di natura contabile e fiscale, ed ha svolto consulenza di carattere tributario e societario, nei confronti di aziende industriali o di servizi, di società ed enti pubblici e privati.

Attività culturali
Ha fondato e diretto il periodico “Grandangolo”, mensile di economia, politica, informazione e cultura del Centro Studi Grandangolo. Ha diretto la “Rivista Finanziaria – Osservatorio mensile sui mercati finanziari”, mensile del Centro studi di Economia e Finanza. È autore di articoli di carattere economico e finanziario. Ha partecipato, anche in qualità di relatore, a diversi convegni sulle materie economiche e sociali, tra i quali quelli di Aspen Italia e del Forum Ambrosetti.





Mastrapasqua si dimette dalla presidenza Inps: tutti gli scogli del manager con 25 poltrone

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... id=ABgPIqt


Alla fine Antonio Mastrapasqua si è dimesso dalla presidenza dell'Inps. I più "maligni" sostengono che di alternative, considerato il pressing a tutto campo promosso dal Governo nelle ultime 48 ore, il manager pubblico da sei anni alla guida del peso massimo della previdenza sociale non ne avesse poi tante.

Più di un incarico
Non c'è però solo la tegola giudiziaria. A metterlo sotto la lente è quella collezione di poltrone, incarichi e conseguenti emolumenti. Ultimo a denunciare l'anomalia - erano 25, lui nega e spiega che sono scese a nove - il Fatto quotidiano. Mastrapasqua si difende fino all'ultimo: non faccio nulla di male, la legge non lo vieta, è la sua tesi. Insomma, c'è un buco normativo.

La gestione della fusione tra Inps e Inpdap
Il fatto che il «manager privato in prestito alla Pa», come è stato definito, cumulasse incarichi su incarichi era già noto: una soluzione per il grand-commis però non si era (ancora) trovata. Ci sono state interrogazioni, mozioni parlamentari, firme raccolte dai sindacati davanti alle sedi Inps. Nessun risultato. A rinnovare l'incarico del manager è stato il decreto legge Salva Italia: fino alla fine di quest'anno Mastrapasqua avrebbe dovuto guidare la fusione in Inps di Inpdap ed Enpals, soppressi dallo stesso provvedimento. Un processo complesso e non proprio indolore, che ha visto l'ente di previdenza registrare nel 2012 perdite nella gestione finanziaria per 9,7 miliardi. Secondo il Comitato di indirizzo e di vigilanza dell'ente, il 2013 si chiuderà con un rosso di oltre 11 miliardi.

Il pressing del Governo per un passo indietro del manager
La soluzione alla fine è stata trovata. Ed è stata in primo luogo politica. Di fronte al tentativo del manager di rimanere fino all'ultimo in sella, il premier Letta ha fatto in modo che le dimissioni diventassero l'unica soluzione possibile. A partire dalla mossa di far arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri, ieri, un disegno di legge che vieta a presidenti e amministratori pubblici di ricoprire cariche in società private. E di resuscitare il progetto, ventilato da tempo ma mai attuato con convinzione, di rivedere la governance di Inps e Inail, nella direzione di un sistema duale. Magari con la nomina, nella fase transitoria, di un commissario (con buona pace dello stesso Mastrapasqua).

Le dimissioni
Insomma, il supermanager a ha capito nelle ultime ore di non godere dell'appoggio dell'Esecutivo. Non ha aspettato che il piano di Letta diventasse legge. Questa mattina si è recato al ministero del Lavoro e ha messo le sue dimissioni nelle mani del ministro Giovannini. «È stata una scelta saggia» è stato il commento del presidente del Consiglio. Si apre ora il toto nomine: dall'ex ministro Tiziano Treu, a Maurizio Sacconi parlamentare del Nuovo Centrodestra all'attuale segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Non si esclude però una sostituzione interna. In questa ipotesi sarebbe in prima fila il direttore generale dell'Istituto Mauro Nori.

Le critiche dei sindacati alla gestione Mastrapasqua
Intanto plaudono i sindacati. Con Mastrapasqua alla presidenza, lamentano, l'Inps ha perso funzioni, è aumentato il peso delle società esterne, è stata imposta una riorganizzazione che ha sottratto attività e peggiorato il servizio e le condizioni di lavoro dei dipendenti dell'ente, sono passate norme che hanno di fatto distrutto il sistema previdenziale pubblico.

Il caso della laurea fasulla
La "sagra" Mastrapasqua si arricchisce di un altro capitolo: una laurea in Economia e commercio "fasulla" alla Sapienza. Il quotidiano Libero ricorda infatti che nel 1997, quindi ben 17 anni fa, la Cassazione ha confermato la pena a dieci mesi di reclusione inflitta dalla Corte d'appello nei confronti del manager. L'ex numero uno dell'Inps era accusato di aver comprato, con la complicità di tre bidelli e di un'impiegata dell'ateneo, esami universitari mai sostenuti. Insomma reato di falsità ideologica: laurea ottenuta con l'inganno. Nel periodo in cui il processo è giunto a sentenza, Mastrapasqua si è rilaureato, con un piano di studi diverso.

I tanti incarichi della moglie
C'è poi un altro filone. In questo caso a finire sotto la lente è la moglie di Mastrapasqua, Maria Giovanna Basile. Commercialista, anche lei ha più di una poltrona: fa parte di una ventina di collegi di sindaci, in diversi settori. Dalla Rai e dell'Acea, da alcune controllate dell'Aci (Automobile Club d'Italia: Aci Global, Ventura, Aci Infomobility ) ad aziende sanitarie, fiorentine e romane. Una coppia in tutto. Anche negli incarichi.
di Andrea Carli con all'interno approfondimento di Fabio Pavesi



Follia cacciare chi ha salvato l’Inps

http://www.ilgiornale.it/news/follia-ca ... -inps.html

di Stefano Lorenzetto

Se in una città fra le più industriose del Nordest un noto editorialista della Repubblica, un professore universitario prudente e preparato, incontra per strada il direttore del quotidiano locale e gli dice che Elsa Fornero è il peggior ministro del Lavoro nella storia d’Italia, la più incompetente nella sua smisurata presunzione, «un’autentica calamità per questo nostro Paese», forse è il caso che il premier Mario Monti cominci a considerare l’ipotesi d’essersi sbagliato. A parte piangere in pubblico (non la biasimo: capita anche a me) e farsi riprendere dai telegiornali in circostanze ufficiali col marito, l’economista Mario Deaglio, che le trotterella al fianco scodinzolante (non sta bene: legittima il sospetto che ne sia la ventriloqua), finora la tagliatrice di teste sabauda s’è segnalata solo per i pasticci che ha combinato, peraltro annunciati con un tono professorale e declamatorio che la rende insopportabile.
Per salvarsi dall’ultimo, quello dei 390.000 «esodati» che con la riforma Fornero sull’età pensionabile si ritrovano senza lavoro, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali in attesa di un vitalizio che arriverà fra due o tre anni, il ministro pretende a gran voce la decapitazione di Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps. In altre parole vorrebbe privare l’istituto della persona che l’ha fatto funzionare al meglio. Un’aquila, questa donna. Per stare alla folgorante conclusione dell’ex ministro Renato Brunetta, «è come se la Fornero chiedesse le dimissioni della bilancia perché il suo peso non le piace».
Far dimettere il responsabile del più importante ente previdenziale d’Europa (24,5 milioni di iscritti e 35.000 dipendenti) ha più a che vedere con l’allergologia che con l’economia.
Non so se avete presente chi erano i presidenti dell’Inps nel passato.

C’è stato Massimo Paci, che arrivò al punto di sfiduciare il governo al quale doveva rispondere.
C’è stato Gianni Billia, costretto a rassicurare gli italiani dai microfoni di Radio 3: «Non porteremo i libri in tribunale». Ci andò vicino.

Del resto era l’Inps di Affittopoli, delle case concesse a prezzi di saldo a politici e sindacalisti.

Mastrapasqua lo ebbe in consegna nel 2008, primo presidente nominato all’unanimità da Camera e Senato col consenso di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confagricoltura.
Come l’ha gestito finora? Qualcosa credo d’aver visto il giorno in cui il presidente mi diede appuntamento nel palazzo dell’Eur alle 8, che nel fuso orario di Roma corrispondono alle 5 del mattino di Milano. Questo manager di 52 anni, costretto a vivere sotto scorta, era già arrivato in ufficio alle 7.15, come ogni giorno, in tempo per convocare un quarto d’ora dopo i direttori dei vari dipartimenti. A quella data, dicembre 2010, aveva messo in cascina, dopo anni di passivi da brivido, un attivo di 22 miliardi di euro, oggi saliti a 23 con un patrimonio netto di quasi 41 miliardi depositati presso la Tesoreria dello Stato. Il tutto a fronte di uscite annue pari a 195,8 miliardi, che salgono a 260,8 se si conteggiano le pensioni di Inpdap ed Enpals.

Pochi sanno che l’Inps eroga qualcosa come 300 servizi diversi, tanto che il suo bilancio (entrate più uscite) di 574 miliardi ??? (750 ??? se si comprendono anche Inpdap ed Enpals) è il secondo dopo quello dello Stato, con un’incidenza sul Pil pari al 18 per cento per il solo Inps e del 24 per cento includendo le altre due sigle previdenziali. «Si può chiudere un municipio, ma non una sede dell’Inps», mi disse Mastrapasqua in quell’occasione. «Se salta il nostro istituto, va a fuoco l’Italia. A Terzigno, provincia di Napoli, 52 abitanti su 100 sono assistiti da noi».

A me sembra che Mastrapasqua ami più di qualsiasi altro presidente del passato quello che un tempo veniva definito «carrozzone».
Questione di imprinting: da bambino già faceva pazientemente la coda agli sportelli dell’'Inps. I suoi genitori, Loreto e Rosanna, consulenti del lavoro, se lo portavano appresso negli uffici non potendo permettersi una baby sitter.
Laureato in economia e commercio con una tesi sui fondi pensione, il presidente della Previdenza sociale è nato come commercialista esperto nel risanamento di aziende decotte, specialmente romane. Ha riportato in auge il pastificio Pantanella.
Ha salvato la clinica Annunziatella.
Se nel 1998 l’allora presidente della Comunità ebraica della capitale, Sandro Di Castro, e il rabbino capo Elio Toaff decisero che bisognava fare uno strappo alle tradizioni di cui sono gelosi custodi e affidarsi a lui - un goi, un estraneo - per salvare l’unico ospedale israelitico d’Europa, avranno avuto i loro buoni motivi.

E par sto ospedal kive, come xela?
http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/ ... o-77418938

E infatti le tre cliniche fra l'’Isola Tiberina e la Magliana, che stavano chiudendo strangolate dai debiti, con un anno di terapia Mastrapasqua sono rifiorite e oggi quelli con la stella di David vengono considerati fra i migliori istituti di cura convenzionati.

Mastrapasqua è il presidente che ha strappato alle Regioni e ai Comuni il potere di concessione delle pensioni d’'invalidità, lasciando alle Asl solo la visita medica. Ha ordinato di passare ai telegiornali le immagini dei finti ciechi filmati dalle Fiamme gialle mentre leggono il giornale. Ha denunciato alla Corte dei conti, alle Procure e agli Ordini di appartenenza i medici colpevoli d’aver attestato patologie e infermità inesistenti, chiamandoli a risponderne in solido.

In tal modo ha fatto diminuire del 20 per cento le domande di nuove pensioni e consentito la revoca di un altro 20 per cento di assegni indebitamente riscossi.
Mastrapasqua è il presidente che come capo dell’'audit ha nominato un giovane generale della Guardia di finanza, Flavio Marica, andando a cercarselo a Bari, la regione dove si registra la maggior parte degli 1,2 milioni di cause contro l'’Inps, circa il 20 per cento dei processi celebrati in Italia, un’'abnormità che comporta un ulteriore esborso di 300 milioni l'’anno per spese legali.

Mastrapasqua è il presidente che per primo ha avuto il coraggio di denunciare come nella sola Foggia sia pendente circa il 15 per cento dell’'intero contenzioso nazionale dell'’Inps e come tutti i 46.000 falsi braccianti iscritti nelle liste avessero fatto causa all'’istituto.

Di più: s’è recato di persona nel capoluogo pugliese a indagare e ha scoperto che l’'ente previdenziale era costretto a difendersi da ricorsi presentati anche quattro o cinque volte da vari avvocati, o addirittura sempre dallo stesso legale, nell’'interesse di un unico assistito e sempre per la medesima prestazione pensionistica. Risultato: su 122.000 cause, 25.000 sono state spontaneamente ritirate dalla mattina alla sera.
Spesso gli avvocati le avevano avviate a nome di persone morte o inesistenti.
Se c’è un tecnico che avrebbe diritto a stare nel governo dei tecnici, questi è Mastrapasqua.
Per sua fortuna, e per nostra disgrazia, dovremo tenerci la Fornero.
stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » sab feb 01, 2014 9:28 pm

Caso Mastrapasqua, la Regione denuncia "Spariti i documenti sull'ospedale israelitico"

http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/ ... o-77418938

Nuove rivelazioni sull'affaire Mastrapasqua, il presidente dell'Inps e titolare di altri 25 incarichi, tra cui quello di direttore generale dell'ospedale israelitico, indagato per truffa, falso e abuso di ufficio. La Regione Lazio ha presentato denuncia ai carabinieri: "Spariti alcuni documenti sugli accordi con l'ospedale israelitico"
di RORY CAPPELLI


Caso Mastrapasqua, la Regione denuncia "Spariti i documenti sull'ospedale israelitico"


Ieri alla stazione dei carabinieri di San Paolo si è svolto l’ultimo atto, almeno per ora, dell’affaire Mastrapasqua: "Da un accertamento effettuato oggi presso gli uffici della Direzione Regionale Salute, non risultano reperibili alcuni documenti in originale relativi agli atti istruttori che hanno portato a ratificare gli accordi con l'Ospedale Israelitico nei decreti del commissario ad acta n. 89 del 2011 e n. 149 del 2012". Così la denuncia.

La storia ha inizio qualche giorno fa quando dalla procura giunge la notizia che Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps e titolare di altri 25 incarichi tra cui quello di direttore generale dell’ospedale israelitico, è indagato per truffa, falso e abuso di ufficio.
Avrebbe infatti gonfiato le cartelle cliniche dell’ospedale israelitico per gonfiare i rimborsi, ben 12.164 schede di dismissione "taroccate" alla regione Lazio per ottenere "13,8 milioni di euro di rimborsi non dovuti", a cui si sommano "71,3 milioni di euro" di presunto "vantaggio patrimoniale".

L’indagine aveva preso le mosse da una denuncia del Nas di Roma del 16 settembre 2013. I militari nei loro controlli si erano accorti che molte cartelle erano fortemente taroccate: come quelle in cui estrazioni dei denti erano diventate costosissime plastiche gengivali con innesto di osso. Tra l’altro l’ospedale israelitico non è accreditato col Servizio sanitario per interventi odontoiatrici e non è dunque in grado di richiedere il rimborso di quel genere di prestazioni.

Quando scoppia la bomba, si attiva anche il governo, con il presidente del consiglio Letta che cinque giorni fa chiede al ministro del Lavoro Giovannini una relazione sulla vicenda sia sui possibili conflitti di interesse che su tutte le altre questioni che la vicenda ha fatto emergere, esigendo insomma "massima chiarezza nel rispetto dei cittadini".

Mastrapasqua è tra i dirigenti più potenti d’Italia: ha anche la vicepresidenza esecutiva di Equitalia. E anche tutte queste poltrone sono al vaglio degli inquirenti, per capire se ci possa essere un qualche conflitto di interessi tra un incarico e un altro.

Da subito il presidente dell’Inps si è difeso sottolineando non solo che l’inchiesta è partita proprio da
sue segnalazioni, ma anche "nessun rilievo o interesse assumono nell’indagine il ruolo di presidente dell’Inps né tantomeno quello di Direttore Generale dell’Ospedale Israelitico, in quanto i fatti ipotizzati attengono a condotte che sarebbero state poste in essere da alcuni dirigenti sanitari e non afferiscono né all’Inps né all’Ospedale Israelitico".

E ora i faldoni scomparsi. In attesa della prossima puntata.



Cartelle cliniche truccate per rimborsi Indagato il presidente dell'Inps
Antonio Mastrapasqua è nell'occhio del ciclone per il suo incarico di direttore generale dell'Ospedale Israelitico di Roma: secondo i carabinieri del Nas, la struttura ha falsificato migliaia di cartelle cliniche per gonfiare i rimborsi del Ssn


http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... 3016.shtml

11:21 - Il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, è indagato dalla Procura di Roma per il suo incarico di direttore generale dell'Ospedale Israelitico di Roma, sotto inchiesta per migliaia di cartelle cliniche falsificate per gonfiare i rimborsi del Ssn: illeciti per un totale di 85 milioni di euro, secondo quanto rivela la Repubblica. Al vaglio anche la cessione all'Inps di crediti inesigibili, escamotage servito a sanare i conti della struttura.


L'indagine è partita da una denuncia dei Nas di Roma del 16 settembre 2013, nella quale i carabinieri ricostruiscono la sospetta truffa: migliaia di semplici interventi ambulatoriali nel reparto di Odontoiatria si sono trasformati, nelle cartelle cliniche, in "operazioni invasive e con notevole carico assistenziale effettuate in ortopedia". Nella relazione dei carabinieri si contano 12.164 cartelle cliniche falsificate, con richieste non dovute di rimborso alla Regione Lazio (poiché la struttura non è accreditata per gli interventi odontoiatrici, ma solo per quelli ortopedici) per 13,8 milioni di euro.

Il primo filone dell'indagine, racconta il quotidiano, si è chiuso a ottobre con la richiesta di rinvio a giudizio di dieci tra medici e dirigenti, ma qui il nome di Mastrapasqua non compare. Dopo il sequestro delle cartelle cliniche da parte del Nas, però, è partito un secondo filone, nel quale il presidente dell'Inps è stato denunciato per truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio assieme al direttore sanitario della struttura, Giovanni Spinelli, e dell'ex direttore regionale de settore "Programmazione e risorse della Sanità", Ferdinando Romano.

Il quale, sostengono i carabinieri, invece di sospendere l'accreditamento provvisorio dell'Ospedale Israelitico, "sottoscriveva con Mastrapasqua un protocollo d'intesa dove si accordavano sulle modalità di espletamento dei controlli, in violazione alla normativa regionale", favorendo "un ingiusto vantaggio patrimoniale all'ospedale per 71,3 milioni di euro".

Mastrapasqua è già stato ascoltato dai magistrati che coordinano l'inchiesta, e ha respinto tutte le accuse.
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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2014 8:29 am

Corousion taliana e romana
viewtopic.php?f=22&t=278

Il dr. Garagozzo, Agenzia delle Entrate: un italiano vero, in galera!

Immagine

http://www.lindipendenza.com/il-dr-gara ... -in-galera

De Tontolo

Emerge con crescente chiarezza la straordinaria efficienza dello Stato italione e in particolare della mitica Agenzia delle Entrate. Le retate nelle più famose località turistiche sono riuscite a fare grande pubblicità all’operatività da telefilm americano dei solerti finanzieri, a fare vedere la mano dura dello Stato contro quei mascalzoni di evasori, a fare piangere anche i ricchi e – naturalmente – forse anche a recuperare qualche soldino. Ma c’è di più e di meglio. Qualche figuro ha insinuato che i blitz avessero anche un risvolto negativo nel colpire l’iniziativa privata in tutte le sue forme. Invece no! Si è scoperto che favorivano proprio la più privata delle iniziative, quella dell’economia creativa. Nel corso dell’azione lampo contro gli orafi di Ponte Vecchio, qualche televisione aveva mandato in onda l’intervista a tale dottor Nunzio Garagozzo, direttore dell’Agenzia delle Entrate di Firenze, che – col piglio severo del fedele servitore dello Stato – stigmatizzava l’efficienza dell’operazione e il suo ruolo di “esempio” e monito per tutti i birichini. Oggi si scopre che lo stesso utilizzava anche le ispezioni per arrotondare: è finito in carcere per concussione e induzione alla corruzione. Insomma faceva cassa chiedendo agli inquisiti un bakshish per “chiudere un occhio” su taluni comportamenti troppo disinvolti. Il sito dell’Agenzia riporta, in nome della trasparenza, i curricula dei suoi funzionari ma omette la provenienza. Nome e cognome del Nunzio Garagozzo non lasciano però dubbi: è un italiano vero.
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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » ven feb 28, 2014 8:34 am

http://www.life.it/liceberg-dei-saraceni/#more-4533

L’Iceberg dei Saraceni.
Pubblicato 20 febbraio 2014 | Da daniele

L’elenco qui sotto, che si riferisce a Pubblici Ufficiali arrestati per corruzione e concussione, fa riferimento ai primi 50 giorni del 2014 ed è stato redatto con l’intento di offrire l’idea di come funziona gran parte questo Paese. C’è da tenere in debito conto che questo fenomeno è la sola punta dell’Iceberg saraceno: quello che sta sommerso e mai verrà a galla è solo da immaginare perché è impossibile quantificare.

Le orde italo-saracene si abbattono sull’economia e sui cittadini con il solo intento di predare e fare quanto più bottino, stipate nel ventre della nave Italia attendono l’occasione propizia per l’abbordaggio affamate da un’avidità irrefrenabile.

Si trova di tutto fra questi pirati saraceni: Giudici, ufficiali dell’Esercito, della Marina, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, Ispettori di Polizia, generali, colonnelli, ufficiali, sott’ufficiali e non graduati, Vigili urbani, Ispettori e funzionari delle Agenzie delle Entrate o delle ASL, funzionari di ogni tipo, Onorevoli, Ministri, Presidenti di Regione, di Provincia, sindaci, vice sindaci, assessori, consiglieri e persino il più insospettabile impiegato dell’ufficio anagrafe.

Vedere per credere! Una rappresentanza completa della Pubblica Amministrazione, senza distinzione o preferenza geografica, da Nord a Sud, da Est ad Ovest, dal mare ai monti saraceni sempre pronti all’assalto, pronti a non farsi scappare una buona mazzetta offerta, in corruzione, dall’imprenditore di turno o, i più temerari, pronti a richiedere esplicite tangenti, in concussione. Tanto a pagare siamo sempre noi.

Sadicamente, buon divertimento.

Daniele Quaglia



19 febbraio 2014 Raffaele Lombardo ex Governatore della Sicilia è condannato a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno a Cosa Nostra http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/02/ ... vo/266742/

19 febbraio 2014 maresciallo della GdiF di Cattolica(Rimini) arrestato per concussione http://www.romagnaoggi.it/cronaca/catto ... ziere.html

19 febbraio 2014 Antonio Ragusa, generale dei Carabinieri viene arrestato con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -72164.htm

18 febbraio 2014, Raffaele Cantalupo vice sindaco e Maurizio Diaco, assessore all’edilizia amministratori entrambi del comune di Cologno Monzese sono stati arrestati per tangenti inerenti l’appalto per lo smaltimento dei rifiuti http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... re/884912/

17 febbraio 2014 la Procura di Roma chiede per Maurizio Gasparri il rinvio a giudizio per peculato avendo contratto una polizza vita con 600.000 € destinati al suo partito http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... -78838895/

17 febbraio 2014 Vito Giacino vicesindaco di Verona dimessosi a novembre 2013 viene arrestato con l’accusa di corruzione ed abuso d’ufficio http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93175.html

14 febbraio 2014 Matteo Visani vice sindaco di Fontanelice (BO) arrestato per concussione mentre intasca una mazzetta da 50.000€ http://www.romagnanoi.it/news/imola/120 ... i-per.html

14 febbraio 2014 Giancarlo Giusti ex Gip del Tribunale di Palmi arrestato per corruzione in atti giudiziari a favore della ‘ndrangheta. Era già sospeso dall’attività di Giudice dal 2011 con simile accusa http://www.affaritaliani.it/cronache/nd ... 40214.html

10 febbraio 2014 Salvatore Cirignotta ex magistrato nominato ai vertici de3ll’azienda sanitaria di Palermo è arrestato per turbativa d’asta http://bastacasta.altervista.org/p9844/

6 febbraio 2014 Ferdinando Zara sindaco di Battipaglia (SA) arrestato per concussione .. http://www.titolidigiornali.com/e-di-al ... ncussione/

6 febbraio 2014 Nicolò Ferrara sindaco do Calatafimi-Segesta presidente del Consorzio Trapanese “Legalità e sviluppo” è arrestato per tangenti per l’aggiudicazione di un’asta pubblica http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 17491.html

4 febbraio 2014 Federico Scarcella funzionario Agenzia delle Entrate di Pagani (SA) arrestato per concussione http://www.ilmattino.it/salerno/concuss ... 7947.shtml

4 febbraio 2014 Pietro Volpe magistrato onorario coordinatore dei giudici di Pace di Udine arrestato con l’accusa di corruzione, in atti giudiziari, falsità…abuso… http://messaggeroveneto.gelocal.it/cron ... -1.8606814

3 febbraio 2014 Antonio Parrotta ispettore del lavoro della ASL di Cosenza arrestato per concussione perché chiedeva somme di denaro http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 06413.html

29 gennaio 2014 Francesco del Gaudio funzionario del comune di Castellamare arrestato per concussione http://www.metropolisweb.it/Notizie/Sta ... omune.aspx

25 gennaio 2014 un’impiegata comunale di Sant’Angelo dei Lombardi (AV) arrestata per concussione e truffa http://www.retesei.com/2014/52064.html

24 gennaio 2014 un alto funzionario della Marina Militare di Augusta arrestato in flagranza di reato di concussione. Chiedeva il 10% sugli appalti http://www.informaresicilia.it/11187/au ... militare/#

22 gennaio 2014 Luigi Pelaggi, funzionario del ministero dell’ambiente arrestato a Milano per truffa, corruzione … http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 41547.html

17 gennaio 2014 Antonio Pacilletti maresciallo della Guardia di Finanza di Schio (VI) arrestato per concussione http://www.vicenzatoday.it/cronaca/schi ... sione.html

16 gennaio 2014 il comandante della Polizia Locale del comune di Pieve Emanuele (MI) arrestato perché si intratteneva i soldi delle multe http://www.grnet.it/sicurezza/forze-del ... dei-vigili

15 gennaio 2014 Rosario Puglisi funzionario Ag.Entrate arrestato per concussione avendo chiesto 10.000 € ad un’azienda per evitare controlli fiscali http://www.riviera24.it/articoli/2014/0 ... o-dimperia

10 gennaio 2014 Giancarlo Pellegrino e Alessandro Del Vecchio marescialli della Guardia di Finanza umbra condannati per concussione http://www.umbria24.it/mazzette-per-con ... 52077.html

8 gennaio 2014 Rosario Lo Conte funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Erba arrestato perché in cambio di tangenti avrebbe ridotto sanzioni http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/C ... 0088.shtml

8 gennaio 2014 Roberto Riga attuale vicesindaco de l’Aquila arrestato per tangenti su appalti del post terremoto del2009 http://it.euronews.com/2014/01/08/mazze ... cesindaco/

3 gennaio 2014 Angelo Balsamo sindaco di Licata (AG) arrestato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, truffa e falsa testimonianza http://www.siciliainformazioni.com/6677 ... co-balsamo
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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » mar mar 04, 2014 10:20 am

Padoan, un economista al servizio della casta parassitaria

http://www.lindipendenza.com/padoan-un- ... rassitaria


di MARCO DELLA LUNA

I giornali, tolti alcuni più fedeli a Renzi, Napolitano e Merkel, si diffondono in esempi di clamorosi fallimenti del nuovo ministro dell’economia come economista. Citano le sue marcatamente erronee previsioni, ripetute, sulla fine della crisi. Citano la sua fedeltà al principio della austerità fiscale e quello dell’alta pressione tributaria, fedeltà che resiste all’evidenza del fallimento di questi due principi, i quali stanno, nel mondo reale, producendo effetti contrari a quelli che dovevano produrre. Cioè più indebitamento, più deficit, più recessione. Citano Paul Krugman, che di Padoan dice che la sua regola è: bisogna bastonare l’economia finché non si riprende. Lo dipingono, insomma, come un dogmatico ottuso che rifiuta di vedere i fatti, cioè come un perfetto fanatico cretino.

Io però non credo che Padoan sia un cretino: per dimostrare che sia uno sciocco, bisognerebbe provare che creda in ciò che predica, e che non lo predichi solo per sua convenienza – e di carriera ne ha fatta.
Sa gestire bene se stesso. Non credo affatto che sia un economista fallito, perché si può parlare di fallimento dei principi che egli propugna e difende soltanto se si guarda ai loro effetti dal punto di vista dell’interesse della popolazione generale, non dal punto di vista dell’interesse dell’élite.
È vero che la loro applicazione ha prodotto un impoverimento generale, ma è anche vero che ha prodotto un arricchimento dei vertici della società. Un arricchimento in termini sia di ricchezza economica che di potere politico sulla popolazione generale. Un gigantesco trasferimento economico dal basso verso la punta della piramide. Ha consentito una profonda ristrutturazione dei rapporti giuridici e sociali in favore delle classi dominanti a livello globale. Ma ha anche fatto gli interessi della classe dominante italiana, della cosiddetta casta, una classe parassitaria che deriva sia il suo benessere economico che la sua capacità di mantenere la poltrona dalla quantità di risorse che riesce a prendere al resto della popolazione. E le prende attraverso le tasse, perlopiù. I principi economici portati avanti da Padoan aumentano la pressione tributaria, aumentano le risorse che tale classe riesce a prendere per sé. Quindi vanno bene per la casta.

Vorrei evidenziare, inoltre, che la pressione tributaria, in una società dominata da questo tipo di casta “estrattiva”, parassitaria, che non si sa se sia più delinquente o più incompetente, non può mai ridursi, perché la casta non può logicamente rinunciare a quote di reddito e ricchezza nazionale che ha fatte già proprie, anche perché le servono per comprare i consensi in via clientelare. La pressione tributaria può quindi solo aumentare mediante l’aumento delle aliquote, l’introduzione di nuove tasse, l’introduzione o l’inasprimento delle presunzioni di reddito o di valore dei patrimoni, l’aumento della cosiddetta lotta all’evasione fiscale. Quindi ognuna di queste mosse peggiora strutturalmente e funzionalmente l’economia perché distoglie stabilmente e definitivamente reddito e risorse dall’economia produttiva in favore del parassitismo. E le distoglie in via irreversibile.

Riprendere quelle risorse alla casta per riportarle all’economia produttiva quindi alla possibile ripresa economica, può avvenire solamente attraverso un’azione violenta e rivoluzionaria nei confronti della casta. Violenta, perché si tratta di togliere la carne di bocca ai cani. E perché la casta comprende i vertici dei poteri giudiziario, militare e poliziesco. Al punto di rottura del sistema, l’appoggio e la spinta dei potentati esteri ed europei saranno decisivi in un senso o nell’altro, anche se io rimango dell’opinione che una rivoluzione sia impossibile in Italia (altrimenti sarebbe avvenuta tempo fa) e che la soluzione pragmatica stia nell’emigrazione-delocalizzazione.

Sarà decisivo anche il fattore comprensione. Esiste una concezione liberale dello Stato, secondo la quale lo Stato è un apparato erogatore di servizi, un fornitore, economicamente parlando la gente paga tasse a esso, e deve ricevere in cambio servizi corrispondenti alle tasse; se i servizi non corrispondono alle tasse, lo Stato va cambiato e in mancanza di correzione bisogna rifiutare il pagamento delle tasse. Questa concezione è ingenua se non tiene conto del fatto che vi è una classe sociale o casta che ha in mano le leve dei poteri dello Stato, e per la quale lo Stato è uno strumento per arricchirsi e per mantenere ed aumentare il proprio potere sulla popolazione generale. Uno strumento di sfruttamento e dominazione. Per essa, l’erogazione dei servizi alla popolazione generale è un costo, un costo aziendale; mentre è un utile, un utile aziendale, tutto quello che essa riesce a prendere attraverso lo Stato dalla popolazione generale e a trattenere a proprio vantaggio. Come per il pastore la lana lasciata indosso alle pecore è lana persa, così per questa classe sociale, per la casta italiana, il gettito fiscale è, aziendalmente, il ricavo; la spesa per servizi al corpo sociale è un costo; la differenza, tolti degli oneri finanziari, è il suo profitto. Perciò essa tende ad aumentare il prelievo fiscale indipendentemente dai bisogni effettivi del Paese, e gestire la spesa pubblica in modi clientelari e inefficaci, e non per i bisogni effettivi del Paese, ma verso i suoi propri: ed ecco che le prestazioni e le opere pubbliche in Italia costano molto più che all’estero: la casta e i suoi clienti ci mangiano sopra. Col che si spiega come mai in Italia abbiamo tasse altissime e servizi pessimi.

E’ falso lo slogan ”più tasse, più servizi”.
Non è vero che se si eliminasse l’evasione fiscale le tasse calerebbero: la casta tratterrebbe tutto. Stiamo già pagando tasse più che sufficienti, se non le pagassimo ai ladri, che le rubano e sprecano. E se non si elimina questa casta di ladri, di parassiti, non è possibile riqualificare e rendere efficiente la spesa pubblica, tagliandone gli sprechi, perché questi sono profitti per la casta, che quindi non ci rinuncia.

Padoan è il ministro giusto per questa gestione. Non è affatto un cretino o un economista fallito. È l’economista vincente, al contrario. Se lo ha scelto lui, Renzi ha scelto saggiamente : ha scelto un uomo che unisce gli interessi della casta italiana con gli interessi dell’élite capitalista finanziaria globale passando per i saccheggiatori di Berlino e di Brussel. Il suo governo è in linea perfetta coi precedenti.
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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » mar mar 04, 2014 7:27 pm

Burocrazia, una metastasi che risulta incurabile

http://www.lindipendenza.com/burocrazia ... incurabile

di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI

Abbiamo più volte detto e scritto che, fatto 100 il potere in Italia, il 20% è in mano ai politici e 80% in mano ai burocrati. Quindi le responsabilità del disastro italiota sono ripartite esattamente in funzione del potere detenuto. Cominciamo con il principale responsabile, evidenziando il perché la burocrazia italiana non funziona e perché, in questa situazione, non potrà mai funzionare. Con le conseguenze evidenti.

1.-Reclutamento

Il reclutamento avviene attraverso concorsi facilmente superabili, concorsi che non garantiscono niente se non una approssimativa conoscenza dell’argomento oggetto dell’esame. Per superare il quale esame, corruzione e raccomandazioni sono strumenti all’ordine del giorno. Inoltre si può facilmente verificare il peso enorme ( proprio enorme) dell’etnia di provenienza dei candidati. Questo significa che pregi e vizi culturali locali sono esaltati anziché essere compensati da esperienze e da culture diverse.

2.-Regole auto prodotte

Questa categoria che i fatti hanno dimostrato essere a “scartamento ridotto” si è data , da decenni a produrre regole organizzative senza nessun inquadramento tecnico, scientifico, né esperienza dai risultati controllabili. Per tutelarsi dai risultati di pessima qualità, tali anche senza un controllo rigoroso, hanno preso l’abitudine di produrre regole, con un campo di variazione interpretativa talmente ampio da ammettere il tutto ed il suo contrario. In maniera tale da garantirsi la totale assenza di responsabilità personale. Il tutto redatto con un italiano approssimativo, quando non inferiore, a quello che si impara alle elementari. A chi desidera entrare appena, appena nel settore delle regole, suggerisco di prendere in mano un bilancio di ente pubblico per vedere se ci riesce a capire qualcosa , anche se è un esperto di bilanci aziendali. Il solo fatto di attribuzione alla varie poste è in buona parte arbitrario, funzione delle esigenze personali e locali. Quindi anche un normale certificatore di bilanci avrebbe vita grama senza un appoggio esplicativo interno ( e per di più specializzato in un ristretto settore).

3.-Mancanza di esperienza esterna

A peggiorare quanto sin qui detto i burocrati non attingono da esperienze altrui, cosa che accade normalmente nel mondo civile, poiché nascono burocrati e muoiono burocrati. A corollario di tutto succede che hanno pure costituito una casta così isolata, da non avere nessun contatto con il modo operativo esterno. Anzi, fanno di tutto per non avere nessuna comunicazione. Forse perché qualunque confronto giocherebbe a loro sfavore.

4.-Mancanza di abitudine per operare su budget

Penso che se ad un qualsiasi dirigente pubblico si chiedesse che cosa è un budget avremmo le risposte più esilaranti. Per lui budget signiica solo, genericamente, “ controllo” e quindi “ vade retro satana”. Perché, in realtà l’unica abitudine , per un manager pubblico, è di veder accettato il suo bilancio “ a consuntivo”, dato che, oltretutto , non risponde mai dei risultati conseguiti, non avendone mai promesso. A cominciare dai giudici ogni vincolo , prescrizione o controllo obbiettivo viene recepito come una inaccettabile “deminutio capitis”. Perfino i premi di qualità e di efficienza costituiscono “inconcepibile distinzione” , talchè le poche volte che sono stati istituiti, in poco tempo sono diventati “vantaggio comune”. La meritocrazia alla rovescia!

5.-Autoreferente

La burocrazia e quasi per definizione, autoreferente. Le regole se le danno loro! E non solo. Cominciano infatti con l’ avversare ogni politico che voglia scrivere Testi Unici poiché solo attraverso una grande dispersione delle regole, diventano incontrastabili padroni del campo. Proseguono lo scempio scrivendo in Regolamenti Attuativi attraverso i quali fanno spesso strame delle Leggi approvate dal Parlamento. E l’emissione dei quali non è garantita (bloccando in tal modo l’esecutività delle Leggi) neanche nel tempo. Completano poi il quadro utilizzando le cosiddette Circolari Applicative che hanno la forza di Legge e attraverso le quali piegano ai loro voleri la più ostinata delle Leggi. I risultati si possono , con estrema facilità misurare nel settore della cosiddetta giustizia. Non è ammissibile che , a parità di prove, usando la stessa Legge, un giudice possa dichiarare una persona “assassino” e un altro giudice ritenerlo “santo del Paradiso”. O è il giudice “inadatto” per la sua professione, o la Legge è di gomma elastica a piacimento. Alla faccia del “dura lex sed lex”, e del “ non è ammessa l’ignoranza della Legge”

6.-Sindacati intoccabili

Fragola deliziosa, posta sulla torta della burocrazia , sono i sindacati di categoria i quali non operano solo per dare ai loro adepti condizioni economiche migliori, ma (e sopratutto) per garantire la cosa più desiderata in un certo settore geografico : il lavoro magari poco retribuito, ma che garantisca al dipendente di fare i propri comodi in ogni momento. E guai a licenziare qualcuno! Basti pensare che un dipendente pubblico condannato per furto o per stupro , può tranquillamente riprendere il proprio posto di lavoro ( lavoro si fa per dire ) senza che nessuno possa dire alcunché. Con un simile curriculum della più importante delle parti in gioco che cosa vogliamo aspettarci ?

Ribadisco: meditate, gente, meditate!
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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » dom giu 22, 2014 7:08 am

Corusion Guardia de Finansa

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Re: La casta dei servidori del stado talian

Messaggioda Berto » mer set 03, 2014 8:02 am

Il sindaco di Locri e la «lettera a Gesù» contro i dipendenti assenteisti

http://www.fanpage.it/locri-100-dipende ... n-miracolo
http://www.lastampa.it/2014/09/02/itali ... agina.html

I provvedimenti disciplinari o le denunce alla procura e alle forze dell’ordine non bastano, e così il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, invoca il divino sulla questione dell’assenteismo dei dipendenti comunali. Ha scritto una lettera, con tanto di intestazione ufficiale, niente meno che a Gesù Cristo. Il primo cittadino «manifesta la sua disapprovazione -spiega una nota- e lo sconforto per le continue e ripetute condotte di alcuni dipendenti comunali che immobilizzano l’apparato burocratico e si comportano in maniera poco corretta e anomala sul posto di lavoro, tralasciando il senso del dovere e lo stesso rispetto del lavoro e dei colleghi, nonché della parte politica che governa la Città».

Nella lettera, Calabrese racconta ad esempio dell’elettricista comunale che «non poteva sostituire le lampadine perché non c’erano soldi per comprarle e dovevano provvedere i cittadini. Grazie a qualche buon amico sono riuscito ad avere quindicimila lampadine gratuitamente, ma non mi sembra che niente sia cambiato. Le lampadine sono tutte stipate in un deposito, molte zone della città continuano a rimanere al buio e l’elettricista continua ad essere uccel di bosco». Altro rilievo alla polizia municipale: «In circa otto mesi sono state elevate meno di 400 sanzioni stradali in una città in cui regna l’anarchia stradale e l’altro giorno sono stati bravissimi nell’ostacolare il percorso della Madonna Immacolata nostra reverendissima patrona».

Calabrese lamenta, ancora, delle improvvise malattie dei dipendenti che dovrebbero occuparsi della raccolta della nettezza urbana, spesso accusate durante il periodo estivo: «Proprio ieri un dipendente è “fuggito” dal posto di lavoro - racconta il sindaco -giustificando poi con alcune complicità un improvviso stato di malessere. Stesso malessere che oggi da dipendente in malattia gli consente di bivaccare in giro per la città in spregio a quei pochi che lavorano non ricorrendo a vergognosi espedienti quotidiani per non lavorare».

Arriva dunque la richiesta di aiuto dall’alto: «Nel ringraziare ancora quei pochi dipendenti, che insieme al sottoscritto ed a chi ha deciso di seguirci in questa difficilissima battaglia di cambiamento Ti chiedo, mio illustre Divino Signore Gesù Cristo, di starmi e starci accanto, di aiutarci a superare lo sconforto quotidiano, di fare il miracolo di far comprendere che per superare difficili da situazioni è necessario l’aiuto ed il sostegno di tutti e chi non vuole contribuire al necessario cambiamento deve avere il buon senso di farsi da parte perché la città non può più sopportare il peso economico di persone che non vogliono lavorare, ma pretendono di essere pagate». Quello che accade è un peccato, rileva Calabrese, soprattutto in un territorio come la Locride dove la disoccupazione arriva al 50 per cento.
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