Quarto taglio: riduzione drastica degli stipendi dei dipendenti del Parlamento, del Qurinale e di Palazzo Chigi, diluita in cinque anni sino ad arrivare al 50% minimo e in linea con la media europea; diluizione per consentire di far fronte, modificandoli, ad eventuali impegni finanziari assunti in precedenza; riduzione e adeguamento alla media europea degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione con riduzione del numero dei dirigenti alla media europea.
Gli stipendi d'oro dei dipendenti della Camera: 406mila euro al segretario generale, 136mila al barbiere12 agosto 2013
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbItIXMICamera, ecco gli stipendi d'oro dei dipendenti - TabelleL'operazione trasparenza della Camera dei deputati, che ha pubblicato sul sito web gli stipendi dorati di tutti i suoi dipendenti, mette in luce retribuzioni a sei cifre di notevole entità. Anche per barbieri, elettricisti, centralinisti e falegnami. Cifre prima sussurrate solo nei corridoi del Palazzo, ora stampabili da un file scaricabile dal sito. Lo stipendio più elevato è quello del segretario generale che, al momento dell'assunzione dell'incarico era pagato 406.399,02 euro, seguito a poco più di 100mila euro di distanza dai suoi due vice, a quota 304.847,29 euro. Gli stipendi hanno aumenti biennali del 2,5 per cento. Il personale di Montecitorio costituito da 1.491 dipendenti, è diviso in cinque livelli retributivi, legati, specifica la nota della Camera, «alla complessità del lavoro, alla sfera di autonomia e alle connesse responsabilità». A questo numero vanno aggiunti il segretario generale (Ugo Zampetti) e i due vice (Guido Letta e Aurelio Speziale), per un totale complessivo di 1.494 dipendenti.
Un barbiere o un falegname possono guadagnare alle soglie della pensione oltre 136mila euro l'anno
La tabella riserva molte sorprese. per esempio nel capitolo "Operatore tecnico". Perché un barbiere, un centralinista, un elettricista o un falegname hanno una retribuzione d'ingresso di 30.351,39 euro, ma possono guadagnare oltre 50mila euro dopo 10 anni, oltre 89mila dopo il 20° anno, oltre 121mila dopo il 30° anno, oltre 127mila dopo il 35°, per volare sopra i 136mila euro dopo il 40° anno di attività.
Primo stipendio dei commessi a quota 34mila euro
Cifre analoghe a quelle degli assistenti parlamentari per i cosiddetti "commessi", che guadagnano inizialmente poco più di 34mila euro, ma poi hanno avanzamenti economici identici a quelli degli operatori tecnici, fino a svettare oltre i 136mila euro dopo 40 anni di attività.
Tecnici fino a 152mila euro
Partono da poco più di 30mila euro gli stipendi dei collaboratori tecnici neoassunti, che sono i tecnici per le riprese audio e video della web tv di Montecitorio. I loro stipendi progrediscono più rapidamente delle altre due categorie. Oltre i 61mila euro già dopo il decimo anno, oltre gli 101mila dopo il 20° anno, oltre 136mila dopo il 30° anno, oltre 145mila dopo il 35° anno di attività, per svettare sopra i 152mila euro dopo quarant'anni di attività.
Segretari parlamentari fino a 156mila euro, documentaristi fino a 237mila
Uno scalino sopra sono i segretari parlamentari, con stipendi compresi in una forbice fra i 34mila euro e i 156mila. Poi ci sono i documentaristi e i ragionieri di Montecitorio che hanno uno stipendio di ingresso di poco meno di 40mila euro, ma possono giungere dopo 40 anni di attività a 237mila euro.
Consiglieri parlamentari fino a 358mila euro
I consiglieri parlamentari che svolgono attività di responsabilità e sono, in pratica, i funzionari della Camera dei deputati, partono da una retribuzione di ingresso di oltre 64mila euro. Dopo 10 anni sono poco al di sotto dei 145mila euro, dopo venti superano i 228mila. Dopo trent'anni di anzianità si possono portare a casa 318mila euro, dopo i 40 anni svettano a 358mila euro. (N.Co.)
Dirigenti super pagati e statali più anziani in Europa, è l’Italia bellezza13 luglio 2017
https://quifinanza.it/lavoro/dirigenti- ... zza/131270 (Teleborsa) – L’Italia si conferma il paese con la più alta percentuale di lavoratori attivi nel pubblico impiego al di sopra dei 55 anni. E’ la fotografia scattata dall’OCSE con il report “Uno sguardo sulla pubblica amministrazione 2017” in cui si evidenzia che dal 2010 c’è stato un aumento dal 31% al 45%.
Nell’intera area dei paesi OCSE si registra in media il 24% di lavoratori sopra i 55 anni e il 18% al di sotto i 34 anni.
Quanto ai livelli di retribuzione, sono i più elevati rispetto alla media dei Paesi dell’organizzazione soprattutto nelle posizioni più elevate: nel 2015 i dirigenti della PA, avevano un compenso annuo lordo di 395.400 dollari, il più alto dell’OCSE dopo l’Australia, a fronte di una media di 231.500 dollari.
L’OCSE ha rilevato, inoltre, che gli italiani sono sempre meno fiduciosi nei confronti delle istituzioni.
“Dieci anni dopo la crisi finanziaria globale, la ripresa economica non è abbastanza forte per produrre un miglioramento durevole o per ridurre le persistenti diseguaglianze” – ha affermato il Presidente dell’OCSE, Angel Gurrìa, introducendo il rapporto – Il rapido cambiamento tecnologico, le innovazioni invasive e i cicli economici più brevi sono i marchi del mondo di oggi, nonostante abbiano creato nuove opportunità, questi elementi contribuiscono a “rendere la vita delle persone più imprevedibile e insicura”.
Ocse: "In Italia i dirigenti pubblici più pagati. Quasi il triplo della media"14 novembre 2013
https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/1 ... dia/777265I senior manager della pubblica amministrazione centrale italiana sono i più pagati dell’area Ocse, con uno stipendio medio di 650mila dollari, oltre 250mila in più dei secondi classificati (i neozelandesi con 397mila dollari) e quasi il triplo della media Ocse (232mila dollari). Lo rileva l’Ocse, con dati aggiornati al 2011. In Francia, un dirigente dello stesso livello guadagna in media 260mila dollari all’anno, in Germania 231mila e in Gran Bretagna 348mila. Negli Stati Uniti, la retribuzione media è di 275mila dollari.
Il report Ocse sulle amministrazioni pubbliche valuta poi la fiducia dei cittadini nel loro governo, scesa dal 2007 di due punti, fino al 28%, dato riferito a un’indagine svolta nel 2012. Il dato italiano è ben al di sotto della media dei Paesi dell’organizzazione (40%), e delle percentuali registrate in Francia (44%), Germania (42%) e Gran Bretagna (47%). In testa alla classifica della fiducia nei loro governi ci sono Svizzera (77%) e Lussemburgo (74%), in coda Grecia (13%), Giappone e Repubblica Ceca (17%). Gli italiani hanno poca fiducia anche nel sistema giudiziario (38% contro una media Ocse del 51%) e in quello sanitario (55% contro 71%), mentre ne hanno molta nella polizia locale (76% contro 72%).
Secondo l’Ocse, la spesa pubblica del nostro Paese nel 2011 arrivava quasi al 50% del Pil, contro il 45,4% della media Ocse e il debito pubblico al 120%, oltre 40 punti percentuali in più della media (79%). In dettaglio in Italia sono superiori alla media le spese in welfare (41% contro 35,6%) e i servizi pubblici generali (17,3% contro 13,6%); inferiori alla media le spese in educazione (8,5% contro 12,5%) e difesa (3% contro 3,9%).
L’Italia resta indietro tra i Paesi Ocse anche per l’utilizzo di Internet nei rapporti con la pubblica amministrazione. Secondo un rapporto comparativo dell’organizzazione parigina, solo il 19% dei cittadini italiani usano la rete per interagire con enti locali e governo centrale, contro una media Ocse del 50%. Solo il Cile, con il 7%, ha un risultato peggiore, mentre tutti i grandi Paesi europei sono al di sopra del 40%: la Gran Bretagna al 43%, la Spagna al 45%, la Germania al 51% e la Francia al 61%. Nella classifica non è incluso il Giappone, per cui non erano disponibili dati aggiornati. La percentuale di utilizzatori di servizi di e-government cresce nettamente per quanto riguarda le imprese, al 76%, ma resta la penultima tra i Paesi Ocse, davanti alla sola Svizzera, e nettamente inferiore alla media, che si attesta all’88%.