Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:27 pm

Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:29 pm

Elenco dei tagli:


1) Primo taglio: 8xmille, 5xmille, 2xmille

2) Secondo taglio: al soccorso, all'accoglienza e all'integrazione dei clandestini e dei profughi veri e falsi.
Rinegoziare tutti i trattati europei e tutte le convenzioni internazionali

3) Terzo taglio: Terzo taglio: fine di ogni finanziamento, aiuto e sussidio ai nazi maomettani palestinesi e alle associazioni italiane ed europee che li sostengono

4) Quarto taglio: riduzione drastica degli stipendi dei dipendenti del Parlamento, del Qurinale e di Palazzo Chigi, diluita in cinque anni sino ad arrivare al 50% minimo e in linea con la media europea; diluizione per consentire di far fronte, modificandoli, ad eventuali impegni finanziari assunti in precedenza; riduzione e adeguamento alla media europea degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione con riduzione del numero dei dirigenti alla media europea

5) Quinto taglio: riduzione dei compensi ai parlamentari, al capo dello stato e al consiglio dei ministri; e alle magistrature di ogni ordine e grado; tenendo come riferimento la media europea

6) Sesto taglio: riduzione delle spese europee, alla burocrazia, alla migrazione clandestina, ai finanziamenti in generale all'economia dei parassiti e dei furbi, amici degli amici

7) Settimo taglio: ai fondi di perequazione regionale alle regioni che non rispettano il contenimento e l'uso appropriato della spesa pubblica, ad esempio la Sicilia con le abnormità degli sprechi e dei privilegi regionali

8) Ottavo taglio: fine del sostegno finanziario alle imprese fallimentari con l'Alitalia

9) Nono taglio: riduzione drastica e graduale alle pensioni d'oro, d'argento e doppie con eliminazione di quelle false; riduzione dei vitalizi.
In particolare alle pensioni d'oro a cui mancano del tutto o in parte le contribuzioni.
Riduzione del numero dei graduati e degli ufficiali nelle varie armi e divieto dell'avanzamento ai fini pensionistici la cui pensione va calcolata in modo da rendere inutili le furberie italiche

10) Decimo taglio, finanziamenti alla stampa e all'editoria

11) Taglio al finanziamento dei sindacati

...

Se gli altri tagli, i risparmi, l'efficientamento della spesa e l'aumento del PIL (nel caso ci fosse) non bastassero a ridurre la spesa e il debito pubblici, si attinga al patrimonio pubblico e al risparmio e il patrimonio privato degli italiani.
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:30 pm

Primo taglio: 8xmille, 5xmille, 2xmille

Prendo lo spunto da questo articolo sulla cattolica CEI:

La Cei già avverte Lega e M5S: "Sui migranti saremo coscienza critica"
Claudio Cartaldo - Gio, 24/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 31664.html

Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, sulla nascita del governo Conte: "Quello che sarà buono lo apprezzeremo. Per quello che va contro la famiglia e i migranti, saremo coscienza critica"

La Cei si mette alla finestra ma avverte il governo Lega e M5S che sta per nascere. Le parole di monsignor Gualtiero Bassetti, vescovo di Perugia e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sono nette sull'esecutivo di Conte: "Saremo molto vigilanti nei confronti di chi assume una così alta magistratura".

E i temi su cui "vigileranno" i vescovi sono soprattutto tre: migranti, famiglia e fisco. "Quello che sarà buono lo apprezzeremo - dice Bassetti a conclusione dell'Assemblea dei vescovi italiani - per quello che eventualmente va contro la famiglia e i migranti, saremo coscienza critica. Senza collateralismi. Abbiamo paletti fermi che sono irrinunciabili: la persona, la Costituzione, la scelta chiara per la democrazia e l'Europa".

Ecco dunque che si prospetta un dialogo forse non così sereno tra la Cei e il nuovo governo. In fondo gli scontri tra Matteo Salvini e Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale, sono ormai famosi. "Come vescovi - ha scandito Bassetti - abbiamo visto le conseguenze della lunga vacanza legislativa, risultato di una debolezza politica, nella quale grazie a Dio abbiamo avuto due punti di riferimento: la Costituzione, che al di là di punti riformabili ha principi che restano validi e dobbiamo seguire, e il presidente della Repubblica che con la sua saggezza ha guidato la fase che abbiamo vissuto. Guardiamo all'esecutivo che sta uscendo auspicando che gli uomini che assumono una magistratura così alta sappiano affrontare i problemi urgenti che sono quelli delle persone, viste nella loro interezza. La persona non è divisa. Serve una visione integrale per una politica saggia, incisiva e giusta".

Un richiamo anche alla politica fiscale. Quello che la Lega vorrebbe proporre con l'adozione della Flat tax non sembra entusiasmare Bassetti che invece vorrebbe "progressività fiscale, non tagliando in generale, ma con una maggior tassazione anche delle attività speculative"."Vogliamo essere una Chiesa di popolo e le priorità che gli indichiamo - ha concluso il vescovo perugino - sono quelle della gente: il lavoro con giusto salario, la previdenza, l'istruzione, ma anche la progressività fiscale e la tassazione delle rendite finanziare, e molto importante la lotta all'illegalità e l'inclusione di chi è ai margini".


Gino Quarelo
Il primo taglio che io farei sarebbe quello di eliminare l'8xmille alle confessioni religiose; per lo meno eliminarne l'obbligatorietà e quindi lasciarlo in tasca ai contribuenti che non volessero fare alcuna donazione; così anche per il 5xmile alle associazioni e per il 2xmille ai partiti.
Eliminare l'obbligatorietà e consentire la volontarietà.
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:31 pm

Secondo taglio: al soccorso, all'accoglienza e all'integrazione dei clandestini e dei profughi veri e falsi.
Rinegoziare tutti i trattati europei e tutte le convenzioni internazionali.
Mettere dei paletti precisi onde evitare abusi, eliminare l'obbligatorietà e subordinare alla volontà, alla volontarietà, alle possibilità e alle compatibilità di e con ogni paese che decide se, chi, come, quanti e dove; riconoscendo la prevalenza dei diritti dei cittadini e dei nativi di ogni paese.

Nessuna accoglienza dei clandestini, dei non certificati, dei criminali, dei nazisti maomettani, di chi non collabora, di chi manca di rispetto, di chi commette infrazioni e delitti anche lievi.


Fedriga fa a pezzi la politica Pd: "Stop a accoglienza diffusa migranti"
Claudio Cartaldo - Gio, 24/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 31759.html

L'annuncio del neo governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "Informeremo il Governo che siamo contrari a questo modo di accogliere i migranti"

Lo aveva promesso in campagna elettorale. E non poteva essere altrimenti: dopo l'elezione a governatore del Friuli Venezia Giulia, Fedriga va subito all'attacco sul cavallo di battaglia della Lega, l'accoglienza dei migranti.

L'obiettivo del salviniano di ferro è chiaro: fare a pezzi la politica del Pd messa in campo negli ultimi anni di governo a guida Debora Serracchiani.

L'annuncio l'ha fatto oggi Fedriga al termine della prima riunione del nuovo esecutivo regionale a Trieste: "Informeremo il governo che siamo contrari a questo modo di accogliere, a una politica migratoria che riteniamo dannosa per la nostra popolazione - è il messaggio del governatore - Prenderemo con i tempi necessari tutti i provvedimenti anche per modificare le competenze che si era presa in capo l'amministrazione in termini di investimenti di carattere economico e finanziario".

L'accoglienza diffusa, dunque, non è "condivisa" dalla nuova amministrazione. Che ha tutta l'intenzione di andare in un'altra direzione rispetto al passato. La decisione sull'accoglienza dei migranti è stata oggetto di una generalità di Giunta che il governatore ha voluto a inserire come "passaggio fondamentale". Sintomo di quanto la Lega, arrivata al potere, voglia lasciare il segno sul tema immigrazione. E così già dalla riunione all'ordine del giorno ci saranno delibere delle varie Direzioni "per dare subito un indirizzo politico a questa amministrazione regionale". In Friuli è iniziata l'Era Fedriga.



Pensa prima alla tua gente e al tuo paese che ne hanno bisogno, invece che agli africani e all'Africa
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https://www.youtube.com/watch?v=KtFQHxNa8VE

L'ubriacone demenziale Juncker
Migranti, Juncker: "Difenderemo diritti africani in Italia"
23/05/2018

http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... jX6FM.html

"Non giudichiamo i governi su quello che annunciano, ma su quello che fanno. Ma restiamo attenti, per salvaguardare interamente i diritti degli africani che si trovano in Italia". E' quanto ha detto il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, rispondendo a una domanda riguardante i programmi del prossimo governo italiano in materia di gestione dell'immigrazione, durante un punto stampa a Bruxelles, al fianco del presidente della Commissione dell'Unione Africana Moussa Faki Mahamat.


La Lega replica a Juncker: “Noi tuteleremo gli italiani. I falsi profughi si preparino a tornare in Africa”
2018/05/24

http://www.tg-news24.com/2018/05/24/la- ... africa/amp

L’europarlamentare e capogruppo leghista, Mara Bizzotto, replica all’alcolizzato Jean-Claude Juncker che, dopo qualche litro di superalcolici, aveva annunciato di sorvegliare sui diritti degli africani in Italia: “Il nuovo governo farà di tutto per tutelare gli italiani. I falsi profughi si preparino velocemente a tornare in Africa”.

BRUXELLES – “Juncker afferma che la Commissione Ue vigilerà sui diritti degli africani in Italia qualora ci fosse un governo Lega M5S? Chi frequenta il Parlamento Europeo è abituato alle ‘parole in libertà’ di Juncker, ma ormai siamo veramente alle comiche.

Sulla lotta all’immigrazione clandestina e sulle espulsioni degli immigrati irregolari che sono illegalmente in Italia, il nuovo Governo farà tutto ciò per cui è stato votato dagli italiani che hanno sonoramente bocciato le politiche filo immigrazioniste dei governi del Pd e della Commissione Ue guidata dallo stesso Juncker”.

Lo dichiara il capogruppo della Lega al Parlamento Europeo Mara Bizzotto in replica alle affermazioni del Presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. “Noi tuteleremo i diritti dei cittadini italiani che in questi anni hanno subito un’immigrazione selvaggia ed incontrollata che ha causato pesanti problemi al nostro Paese.

Gli immigrati regolari, che lavorano e rispettano le Leggi, non hanno nulla da temere. Gli immigrati illegali e i falsi profughi, così come succede in ogni altro Paese civile d’Europa, si preparino a tornare velocemente in Africa”, conclude l’europarlamentare Bizzotto.
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:32 pm

Terzo taglio: Terzo taglio: fine di ogni finanziamento, aiuto e sussidio ai nazi maomettani palestinesi e alle associazioni italiane ed europee che li sostengono

Basta finanziare il terrorismo arabo islamico palestinese antiebreaico e gli assassini di Allà
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Striscia di Gaza
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:33 pm

Quarto taglio: riduzione drastica degli stipendi dei dipendenti del Parlamento, del Qurinale e di Palazzo Chigi, diluita in cinque anni sino ad arrivare al 50% minimo e in linea con la media europea; diluizione per consentire di far fronte, modificandoli, ad eventuali impegni finanziari assunti in precedenza; riduzione e adeguamento alla media europea degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione con riduzione del numero dei dirigenti alla media europea.


Gli stipendi d'oro dei dipendenti della Camera: 406mila euro al segretario generale, 136mila al barbiere
12 agosto 2013

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbItIXMI

Camera, ecco gli stipendi d'oro dei dipendenti - Tabelle

L'operazione trasparenza della Camera dei deputati, che ha pubblicato sul sito web gli stipendi dorati di tutti i suoi dipendenti, mette in luce retribuzioni a sei cifre di notevole entità. Anche per barbieri, elettricisti, centralinisti e falegnami. Cifre prima sussurrate solo nei corridoi del Palazzo, ora stampabili da un file scaricabile dal sito. Lo stipendio più elevato è quello del segretario generale che, al momento dell'assunzione dell'incarico era pagato 406.399,02 euro, seguito a poco più di 100mila euro di distanza dai suoi due vice, a quota 304.847,29 euro. Gli stipendi hanno aumenti biennali del 2,5 per cento. Il personale di Montecitorio costituito da 1.491 dipendenti, è diviso in cinque livelli retributivi, legati, specifica la nota della Camera, «alla complessità del lavoro, alla sfera di autonomia e alle connesse responsabilità». A questo numero vanno aggiunti il segretario generale (Ugo Zampetti) e i due vice (Guido Letta e Aurelio Speziale), per un totale complessivo di 1.494 dipendenti.

Un barbiere o un falegname possono guadagnare alle soglie della pensione oltre 136mila euro l'anno
La tabella riserva molte sorprese. per esempio nel capitolo "Operatore tecnico". Perché un barbiere, un centralinista, un elettricista o un falegname hanno una retribuzione d'ingresso di 30.351,39 euro, ma possono guadagnare oltre 50mila euro dopo 10 anni, oltre 89mila dopo il 20° anno, oltre 121mila dopo il 30° anno, oltre 127mila dopo il 35°, per volare sopra i 136mila euro dopo il 40° anno di attività.

Primo stipendio dei commessi a quota 34mila euro
Cifre analoghe a quelle degli assistenti parlamentari per i cosiddetti "commessi", che guadagnano inizialmente poco più di 34mila euro, ma poi hanno avanzamenti economici identici a quelli degli operatori tecnici, fino a svettare oltre i 136mila euro dopo 40 anni di attività.

Tecnici fino a 152mila euro
Partono da poco più di 30mila euro gli stipendi dei collaboratori tecnici neoassunti, che sono i tecnici per le riprese audio e video della web tv di Montecitorio. I loro stipendi progrediscono più rapidamente delle altre due categorie. Oltre i 61mila euro già dopo il decimo anno, oltre gli 101mila dopo il 20° anno, oltre 136mila dopo il 30° anno, oltre 145mila dopo il 35° anno di attività, per svettare sopra i 152mila euro dopo quarant'anni di attività.

Segretari parlamentari fino a 156mila euro, documentaristi fino a 237mila
Uno scalino sopra sono i segretari parlamentari, con stipendi compresi in una forbice fra i 34mila euro e i 156mila. Poi ci sono i documentaristi e i ragionieri di Montecitorio che hanno uno stipendio di ingresso di poco meno di 40mila euro, ma possono giungere dopo 40 anni di attività a 237mila euro.

Consiglieri parlamentari fino a 358mila euro
I consiglieri parlamentari che svolgono attività di responsabilità e sono, in pratica, i funzionari della Camera dei deputati, partono da una retribuzione di ingresso di oltre 64mila euro. Dopo 10 anni sono poco al di sotto dei 145mila euro, dopo venti superano i 228mila. Dopo trent'anni di anzianità si possono portare a casa 318mila euro, dopo i 40 anni svettano a 358mila euro. (N.Co.)



Dirigenti super pagati e statali più anziani in Europa, è l’Italia bellezza
13 luglio 2017

https://quifinanza.it/lavoro/dirigenti- ... zza/131270

(Teleborsa) – L’Italia si conferma il paese con la più alta percentuale di lavoratori attivi nel pubblico impiego al di sopra dei 55 anni. E’ la fotografia scattata dall’OCSE con il report “Uno sguardo sulla pubblica amministrazione 2017” in cui si evidenzia che dal 2010 c’è stato un aumento dal 31% al 45%.

Nell’intera area dei paesi OCSE si registra in media il 24% di lavoratori sopra i 55 anni e il 18% al di sotto i 34 anni.

Quanto ai livelli di retribuzione, sono i più elevati rispetto alla media dei Paesi dell’organizzazione soprattutto nelle posizioni più elevate: nel 2015 i dirigenti della PA, avevano un compenso annuo lordo di 395.400 dollari, il più alto dell’OCSE dopo l’Australia, a fronte di una media di 231.500 dollari.

L’OCSE ha rilevato, inoltre, che gli italiani sono sempre meno fiduciosi nei confronti delle istituzioni.

“Dieci anni dopo la crisi finanziaria globale, la ripresa economica non è abbastanza forte per produrre un miglioramento durevole o per ridurre le persistenti diseguaglianze” – ha affermato il Presidente dell’OCSE, Angel Gurrìa, introducendo il rapporto – Il rapido cambiamento tecnologico, le innovazioni invasive e i cicli economici più brevi sono i marchi del mondo di oggi, nonostante abbiano creato nuove opportunità, questi elementi contribuiscono a “rendere la vita delle persone più imprevedibile e insicura”.


Ocse: "In Italia i dirigenti pubblici più pagati. Quasi il triplo della media"
14 novembre 2013

https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/1 ... dia/777265

I senior manager della pubblica amministrazione centrale italiana sono i più pagati dell’area Ocse, con uno stipendio medio di 650mila dollari, oltre 250mila in più dei secondi classificati (i neozelandesi con 397mila dollari) e quasi il triplo della media Ocse (232mila dollari). Lo rileva l’Ocse, con dati aggiornati al 2011. In Francia, un dirigente dello stesso livello guadagna in media 260mila dollari all’anno, in Germania 231mila e in Gran Bretagna 348mila. Negli Stati Uniti, la retribuzione media è di 275mila dollari.

Il report Ocse sulle amministrazioni pubbliche valuta poi la fiducia dei cittadini nel loro governo, scesa dal 2007 di due punti, fino al 28%, dato riferito a un’indagine svolta nel 2012. Il dato italiano è ben al di sotto della media dei Paesi dell’organizzazione (40%), e delle percentuali registrate in Francia (44%), Germania (42%) e Gran Bretagna (47%). In testa alla classifica della fiducia nei loro governi ci sono Svizzera (77%) e Lussemburgo (74%), in coda Grecia (13%), Giappone e Repubblica Ceca (17%). Gli italiani hanno poca fiducia anche nel sistema giudiziario (38% contro una media Ocse del 51%) e in quello sanitario (55% contro 71%), mentre ne hanno molta nella polizia locale (76% contro 72%).

Secondo l’Ocse, la spesa pubblica del nostro Paese nel 2011 arrivava quasi al 50% del Pil, contro il 45,4% della media Ocse e il debito pubblico al 120%, oltre 40 punti percentuali in più della media (79%). In dettaglio in Italia sono superiori alla media le spese in welfare (41% contro 35,6%) e i servizi pubblici generali (17,3% contro 13,6%); inferiori alla media le spese in educazione (8,5% contro 12,5%) e difesa (3% contro 3,9%).

L’Italia resta indietro tra i Paesi Ocse anche per l’utilizzo di Internet nei rapporti con la pubblica amministrazione. Secondo un rapporto comparativo dell’organizzazione parigina, solo il 19% dei cittadini italiani usano la rete per interagire con enti locali e governo centrale, contro una media Ocse del 50%. Solo il Cile, con il 7%, ha un risultato peggiore, mentre tutti i grandi Paesi europei sono al di sopra del 40%: la Gran Bretagna al 43%, la Spagna al 45%, la Germania al 51% e la Francia al 61%. Nella classifica non è incluso il Giappone, per cui non erano disponibili dati aggiornati. La percentuale di utilizzatori di servizi di e-government cresce nettamente per quanto riguarda le imprese, al 76%, ma resta la penultima tra i Paesi Ocse, davanti alla sola Svizzera, e nettamente inferiore alla media, che si attesta all’88%.
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:33 pm

Quinto taglio: riduzione dei compensi ai parlamentari, al capo dello stato e al consiglio dei ministri; e alle magistrature di ogni ordine e grado; tenendo come riferimento la media europea.


Stipendi dei parlamentari, l'Italia in testa alle classifiche. "60% più alti rispetto a media Ue"
3 agosto 2016

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/0 ... ue/2953865

Parlamentari ricchi. Ricchissimi. Chi sono? I nostri eletti a Camera e Senato che ogni mese incassano uno stipendio di molto superiore rispetto ai loro colleghi negli altri Paesi del mondo. Fino al 60% in più rispetto alle media dell’Unione europea, come emergeva dalla relazione depositata in Parlamento il 31 dicembre 2010 dalla commissione presieduta dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini. Nel dettaglio: a ogni deputato va un’indennità parlamentare di 11.283,3 euro lordi a cui si aggiunge una diaria di 3.503,1 euro, 1.331,7 euro per i trasporti (a fronte peraltro di una spesa nulla, dal momento che viaggiano gratis su treni, autostrade, navi e aerei), 258,2 euro per le spese telefoniche e 41,7 euro per la dotazione informatica. Dal conteggio sono esclusi gli importi per i collaboratori diretti, che rientrano nelle spese di rappresentanza, pari ad ulteriori 3.690 euro mensili. Importi quasi simili per un senatore che ogni mese riceve 11.555 euro di indennità, 3.500 di diaria, 1.650 euro per i trasporti e 4.180 euro per le spese di rappresentanza.

Tanti gli studi e le classifiche pubblicate – soprattutto all’estero – per fare confronti transnazionali tra colleghi parlamentari. Il dossier Ocse/Eurostat del 2013 vedeva indiscussi al primo posto i parlamentari italiani, con 144mila euro. Al secondo posto c’è l’Austria (106.583), seguita da Olanda (86.125), Germania (84.108) e Irlanda (82.065). Guadagnano ancor meno i colleghi belgi (72.017), greci (68.575) e lussemburghesi (66.432). Ancor più sotto la Francia (62.779) seguita da Finlandia (59.640), Slovenia (50.400), Cipro (48.960), Portogallo (41.387), Spagna (35.051) e Slovacchia (25.920). Ultima in classifica Malta, dove i parlamentari percepiscono solamente 15.768 euro.

Altri dati in sterline arrivano dalla Independent Parliamentary Standards Authority (Ipsa), sempre nel nel 2013: come riporta il Telegraph, in un confronto che prende in considerazione diversi Paesi anche extrauropei, gli italiani guidano la classifica con un salario di 120.546 sterline, seguiti da Australia (117.805), Stati Uniti (114.660), Canada (100.166) e Norvegia (87.964). Nella seconda parte della classifica ci sono invece Irlanda (79.556), Germania (78.979), Nuova Zelanda (74.154), Svezia (69.017). Infine gli ultimi tre sono Regno Unito (66.396), Francia (56.815) e Spagna (28.969). Su questi dodici paesi la media è di 82.918 euro. L’Italia la supera del 45%.



Quanto guadagna il premier italiano rispetto ai colleghi europei
6 luglio 2018

https://quifinanza.it/soldi/video/quant ... pei/206903

Giuseppe Conte, giurista e accademico, è il presidente del Consiglio designato dal Movimento 5 stelle e Lega.

Si è definito come “l’avvocato degli italiani” ed è stato chiamato ad essere il giusto “mediatore” tra i due poli politici che rappresenta, ma quanto guadagna il giurista in veste di Premier italiano? È una domanda che molti si sono certamente fatti, ma può sorprendere sapere che l’Italia non è tra i Paesi Europei più generosi con il Presidente del Consiglio. Giuseppe Conte infatti guadagna un compenso di 124.600 euro lordi all’anno, che corrispondono a circa 7.000 euro al mese netti. Decisamente inferiore come cifra a quella prevista per i Premier di altri Paesi, ma anche per tanti ministri del governo, senatori e parlamentari italiani.

Vediamo la situazione in Europa: la Germania è lo Stato che risulta essere più generoso. La cancelliera Angela Merkel infatti riceve lo stipendio più alto, corrispondente a 300.000 euro lordi l’anno. Segue poi l’Austria con Sebastian Kurtz pagato 266.166 euro lordi l’anno. In Lussemburgo invece Xavier Bettel guadagna 225.600 euro lordi l’anno.

Se consideriamo gli stipendi più bassi dobbiamo spostarci a est e andare in Polonia, dove Mateusz Morawiecki riceve 46.976 euro l’anno. In Lettonia Maris Kucinskis guadagna invece 48.396 euro, mentre in Slovacchia e in Portogallo superano i 50.000 euro. Lo sloveno Peter Pellegrini riceve 57.588 euro all’anno, mentre il portoghese Antonio Costa guadagna 58.707 euro ogni 12 mesi.

Se analizziamo la situazione anche tra i Capi di Stato, l’Italia non risulta anche in questo caso la più generosa. Al primo posto in classifica si trova la monarchia britannica, che riceve una cifra spropositata di 87.139.175 euro all’anno. Anche in seconda, terza e quarta posizione si trovano monarchie costituzionali. Re Filippo del Belgio guadagna 11.728.477 euro annui, mentre Margherita II di Danimarca si difende con 10.992.590 euro. Sotto il milione, Guglielmo Alessandro d’Olanda riceve 888.000 euro ogni anno.

Seguono poi le Repubbliche: Alexander Van der Bellen in Austria guadagna 328.188 euro all’anno, mentre Sergio Mattarella rimane “solamente” in ottava posizione con 239.000 euro lorde all’anno. Solo in undicesima posizione troviamo Emmanuel Macron, Capo di Stato francese, che riceve 178.924 euro annui. Sotto i 100.000 euro invece si trova Marcelo Rebel de Sousa, in Portogallo, che guadagna 78.276 euro all’anno.
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:34 pm

Sesto taglio: riduzione delle spese europee, alla burocrazia, alla migrazione clandestina, ai finanziamenti in generale all'economia dei parassiti e dei furbi, amici degli amici.


Il Bilancio dell'Europa vale 1.279 miliardi. Più fondi per l'Italia
2018/05/02

http://www.repubblica.it/economia/2018/ ... -195319887

- Arriva la proposta di bilancio della Commissione europea per il periodo 2021-2027 e subito con essa le reazioni della politica. "Un bilancio a lungo termine pragmatico e moderno", dice la nota di Bruxelles nella quale il presidente Jean Claude Juncker parla di un "momento importante per la nostra Unione. Il nuovo bilancio rappresenta l'occasione per plasmare una nuova, ambiziosa Unione a 27, con al centro il vincolo della solidarietà". Con la proposta che esclude quindi Londra "abbiamo presentato un piano pragmatico su come fare di più con meno. Il vento economico favorevole nelle nostre vele ci dà un margine di manovra ma non ci mette al riparo dalla necessità di operare risparmi in alcuni settori. Garantiremo una sana gestione finanziaria mediante il finora inedito meccanismo per lo Stato di diritto. Ecco che cosa significa agire responsabilmente con il denaro dei contribuenti. Ora la palla è nel campo del Parlamento europeo e del Consiglio. Sono assolutamente convinto che il nostro obiettivo debba essere il conseguimento di un accordo prima delle elezioni del Parlamento europeo il prossimo anno".

E ci sono sorprese positive per l'Italia. "L'impatto della crisi economica", la "divergenza" registrata da molte regioni italiane e l'aumento delle risorse per i migranti porteranno a un aumento dei fondi di coesione assegnati all'Italia. E' quanto si legge in una nota della Commissione Ue di cui l'Ansa ha preso visione. Nessuno però si azzarda per ora a quantificare il possibile aumento, vista la confusione che regna sulle cifre diffuse oggi da Bruxelles. "Stiamo facendo ancora i calcoli", si limitano a rispondere fonti della Commissione.

La Commissione spiega di aver scritto un bilancio a lungo termine che impegna 1.135 miliardi di euro (nei prezzi del 2018, diventano 1.279 miliardi tenendo conto dell'inflazione attesa) per il periodo 2021-2027, pari all'1,11 % del reddito nazionale lordo dell'Unione a 27 membri. "Questo livello di impegni si traduce in 1.105 miliardi di euro in termini di pagamenti (a prezzi 2018, 1.246 miliardi con l'inflazione). "Ciò comprende l'integrazione nel bilancio dell'UE del Fondo europeo di sviluppo, principale strumento con cui l'UE finanzia la cooperazione allo sviluppo con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e che finora è stato un accordo intergovernativo. Se si tiene conto dell'inflazione, l'ordine di grandezza è analogo a quello dell'attuale bilancio a lungo termine 2014-2020 (compreso il Fondo europeo di sviluppo)", dice la nota.
Il Bilancio dell'Europa vale 1.279 miliardi. Più fondi per l'Italia
Molte delle attese erano per i capitoli di taglio: per "finanziare nuove e urgenti priorità, occorrerà innalzare gli attuali livelli di finanziamento. Gli investimenti di oggi in settori quali la ricerca e l'innovazione, i giovani, l'economia digitale, la gestione delle frontiere, la sicurezza e la difesa contribuiranno alla prosperità, alla sostenibilità e alla sicurezza di domani. Sarà raddoppiato, ad esempio, il bilancio del programma Erasmus+ e del corpo europeo di solidarietà", dice la Commissione. I risparmi arriveranno invece dalla politica agricola e di coesione, voci interessanti per l'Italia. In entrambi i casi si avrà una riduzione del 5% circa, "per tener conto delle nuove realtà di un'Unione a 27. Queste politiche saranno aggiornate in modo da poter comunque produrre risultati con minori risorse ed essere addirittura al servizio di nuove priorità. La politica di coesione, ad esempio, avrà un ruolo sempre più importante a sostegno delle riforme strutturali e dell'integrazione a lungo termine dei migranti. Questi cambiamenti determineranno un riequilibrio del bilancio dell'Unione europea e una maggiore attenzione ai settori in cui esso può davvero fare la differenza".

Proprio per queste scelte, il M5S in sede europea chiede "una reazione forte dell’Italia contro la proposta di budget europeo. I tagli alla politica di coesione", si dice in una nota della capo delegazione Laura Agea, "sono inaccettabili perché colpiranno principalmente le aree più povere d’Italia. Secondo le nostre prime stime si tratta di oltre 3 miliardi di euro di minori risorse investite. Chiediamo che il livello di disoccupazione giovanile sia inserito, oltre al Pil, come indicatore principale per quantificare l’assegnazione dei fondi europei”.

La Commissione propone poi di ridurre di oltre un terzo il numero dei programmi (passando dai 58 attuali a 37 in futuro), ad esempio riunendo in nuovi programmi integrati le fonti di finanziamento attualmente frammentate e razionalizzando profondamente l'uso degli strumenti finanziari, anche tramite il Fondo InvestEU. E chiede che si rafforzi il "legame tra i finanziamenti UE e lo Stato di diritto, il cui rispetto è presupposto essenziale di una sana gestione finanziaria e dell'efficacia dei finanziamenti UE. La Commissione propone pertanto un nuovo meccanismo volto a proteggere il bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate per quanto riguarda lo Stato di diritto negli Stati membri. I nuovi strumenti proposti consentirebbero all'Unione di sospendere, ridurre o restringere l'accesso ai finanziamenti dell'UE in modo proporzionale alla natura, alla gravità e alla portata delle carenze relative allo Stato di diritto".
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:34 pm

Settimo taglio: ai fondi di perequazione regionale alle regioni che non rispettano il contenimento e l'uso appropriato della spesa pubblica, ad esempio la Sicilia con le abnormità degli sprechi e dei privilegi regionali.


Fondo perequativo (d. trib.)
https://www.simone.it/newdiz/newdiz.php ... o=1&id=710
Il (—) è uno strumento (introdotto dalla L. Cost. 3/2001, che ha sostituito l'art. 119 Cost.) che dovrebbe compensare eventuali squilibri fra le entrate tributarie delle regioni e consentire a tali enti di erogare i servizi di loro competenza a livelli uniformi su tutto il territorio nazionale; lo scopo è quello di garantire che in tutte le regioni, a prescindere dalla capacità di ricavare risorse fiscali dal loro territorio, siano rispettati gli stessi standard nella prestazione di determinati servizi.
[Federalismo (fiscale)].
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 8:36 pm

Ottavo taglio: fine del sostegno finanziario alle imprese fallimentari con l'Alitalia

Alitalia
viewtopic.php?f=22&t=2500
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