Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » sab set 29, 2018 8:16 pm

Di Maio: "Pronto ddl per tagliare 345 parlamentari"
18/09/2018

http://www.adnkronos.com/fatti/politica ... XB3iO.html

Il taglio del numero di parlamentari è nel contratto di governo e per anni è stato uno dei cavalli di battaglia dei pentastellati. Ora sta per diventare realtà. "Stamattina abbiamo fatto una riunione" con la Lega "e la settimana prossima presentiamo una proposta di legge costituzionale per tagliare 345 parlamentari" ha annunciato il vicepremier Luigi Di Maio a Di Martedì.

Durante il talk show di La7, Di Maio parla del tema caldo dell'esecutivo: la manovra. "Sarà una legge di bilancio che manterrà le promesse - annuncia -. Una parte verrà dal taglio degli sprechi ma qualora non dovesse bastare anche facendo un po' di deficit in più". "Le metto per iscritto che il 3% non lo superiamo - assicura - perché non serve superarlo ma se l'obiettivo è quello di soddisfare quelle richieste noi possiamo tagliare gli sprechi ma anche, visto che rientreremmo nel debito perché tutti gli sprechi che stiamo tagliando nei prossimi 2-3 anni avranno degli effetti e ci daranno soldi insieme al varo di misure per fare crescere il Paese, magari potremmo aver bisogno di prendere un po' di soldi in prestito dal deficit quest'anno per poi ripagarli nei prossimi anni con gli effetti positivi delle misure addottate".
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom ott 14, 2018 7:56 am

Migranti, Salvini: "Bella sforbiciata ai 5 miliardi per accoglienza"
1 giugno 2018
https://video.repubblica.it/dossier/gov ... 510/307140

"Vorrei dare una bella sforbiciata a quei 5 miliardi di euro, che mi sembrano un po' tantini" per l'accoglienza. Così Matteo Salvini, prossimo ministro dell'Interno, in un comizio a Sondrio. Dal pubblico qualcuno grida: "A casa loro". E il leader leghista risponde: " 'A casa loro' sarà una delle nostre priorità. Porte aperte in Italia per la gente per bene e biglietto di sola andata a quelli che vengono a fare casino e pensano di essere mantenuti a vita".

Migranti, Salvini: «Priorità sarà “a casa loro”»
2018-05-31

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AETSmPyE

«Mi sono confrontato con il nuovo presidente del Consiglio - ha detto il neo ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini - gli ho chiesto di prestare attenzione ai quei 5 miliardi di euro che anche quest'anno sono destinati al mantenimento dei richiedenti asilo». E ha aggiunto: «Vorrei dare una sforbiciata, mi sembrano tantini. Avremo un approccio leggermente diverso da quello della signora Boldrini».


Riporteremo Italia fra protagonisti Europa
«Voglio far tornare l'Italia protagonista in Europa. Con le buone maniere, senza fare confusione, ma sono stufo di governi col cappello in mano. Non siamo secondi a nessuno»,ha detto Matteo Salvini, durante un comizio a Sondrio.

La mafia ci ha sempre fatto schifo
«La mafia ci ha sempre fatto e sempre ci farà schifo, ovunque ci sarà ingiustizia cercherò di esserci con una squadra. Vi chiedo di starci vicino perchè da soli non si può fare niente», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Sondrio.

Sarò ministro di tutti, governo per bene
«Sarò il ministro di tutti» e quello che nasce, è un «governo di buona volontà, di persone per bene e senza debiti con nessuno. Io starò tanto tempo in un ufficio ma tanto tempo possibile tra di voi, fra le persone. E che il buon Dio ce la mandi buona», ha detto il leader della Lega.

Vicinanza alle forze ordine
«Il mio impegno riguarderà la sicurezza di 60 milioni di italiani. Farò sentire la mia, nostra vicinanza alle forze dell'ordine, che non meritano di essere prese in giro dai balordi che entrano ed escono dalla galera ogni quarto d'ora, e vedremo lasciarceli più a lungo», ha detto il segretario della Lega.


Si suggerisce a Bergoglio e ai suoi preti, ai cristiani bergogliani e ai democomunisti che sono pro migranti clandestini e per l'aiuto assoluto agli ultimi della terra, di fare come l'ebreo Cristo consigliò al ricco giovanotto: vendere tutti i loro beni e darli ai poveri e agli ultimi, portandoglieli di persona nei loro paesi e restando là a servirli e ad aiutarli.



Le associazioni contro Salvini: "No alla sforbiciata da 5 miliardi"
Venerdì, 1 giugno 2018
Governo Lega-M5S/ Scoppia subito il caso migranti

http://www.affaritaliani.it/politica/le ... refresh_ce

Salvini e la "sforbiciata" sull’accoglienza: il monito delle associazioniIl parere delle organizzazioni sulle parole del neo ministro degli Interni. Arci: “Dimezzare le spese in maniera casuale è impossibile, Italia ha leggi da rispettare”. Oxfam: “Pacchetto immigrazione ha permesso di allentare vincoli europei”. Caritas: “In accoglienza lavorano onestamente tanti italiani”

"Mi sono confrontato con il presidente del Consiglio e gli ho chiesto di prestare particolare attenzione a quei 5 miliardi di euro che anche quest'anno sono destinati al mantenimento di migliaia di immigrati. Ecco, io vorrei dare una bella sforbiciata. Mi sembrano un po' tantini onestamente. A casa loro - ha poi concluso- sarà una delle nostre priorità: porte aperte alla gente perbene, un biglietto di sola andata a quelli che vengono qui solo a far casino e pensano di essere mantenuti a vita". Lo ha detto ieri sera in un comizio a Sondrio il leader della Lega Matteo Salvini, che oggi pomeriggio giurerà come nuovo ministro dell'Interno. In poche parole Salvini racchiude due dei principi cardine del contratto di governo tra Movimento cinque stelle e Lega sul tema immigrazione: una stretta all'accoglienza dei migranti e un aumento dei rimpatri per gli irregolari.

Intenzioni più volte ribadite in campagna elettorale e sulle quali il mondo del sociale ha espresso perplessità. “Oggi Salvini andrà a firmare per assumere l’incarico di ministro dell’Interno, una volta messo davanti alla situazione italiana vedremo se darà seguito o meno alle sue parole - sottolinea Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas italiana -. Rimandiamo ai fatti, non sappiamo se possiede qualche ricetta magica per evitare di accogliere persone che ne hanno diritto: un conto sono i desiderata del ministro, un conto sono i fatti e le leggi da rispettare”. Forti ricorda che sui territori anche molti sindaci leghisti, che si erano proclamati contro l’accoglienza, hanno poi portato avanti progetti Sprar. “Molti stanno accogliendo bene - aggiunge -. Va anche ricordato che nel settore dell’accoglienza sono impegnate migliaia di persone italiane. Che fanno questo lavoro onestamente, non sono tutti parte di Mafia capitale: l'incapacità di pochi non può pesare sugli sforzi dei molti. Tagliare i 5 miliardi all’accoglienza vuol dire non rispondere all’emergenza e crearne di altre”.

Anche per Filippo Miraglia, vicepresidente di Arci “dimezzare le spese per l’accoglienza in maniere del tutto casuale è impossibile a meno di non togliergli il cibo alle persone o farle stare per strada - sottolinea -. L’Italia sull’accoglienza ha delle regole da rispettare che derivano da tre direttive europee. Quanto si spende è proporzionato al numero degli arrivi. In questi anni si è già cercato di tutelare meno i richiedenti asilo - aggiunge - il primo a provarci è stato un ministro della Lega, Roberto Maroni, che non volendo riconoscere la protezione temporanea a chi arrivava dalla Libia li fece aspettare due anni, prima di dargli lo status. Nel frattempo si spesero molti più soldi del necessario. Il furore razzista porta a un aumento della spesa pubblica: quando si punta a ridurre le tutele si pongono ostacoli che fanno aumentare i costi della burocrazia”. Per Miraglia, inoltre, dopo i recenti fatti di Macerata il ministro dovrebbe “ponderare meglio le parole. L’immagine negativa dei richiedenti asilo non fa altro che caricare le tante persone che hanno rancore contro gli stranieri. Da Macerata in poi gli episodi di violenza razzista sono stati tanti, un ministro dovrebbe governare con responsabilità e dare l’esempio”.

Francesco Petrelli, senior advisor di Oxfam Italia ricorda che innanzitutto c’è una questione inerente ai “valori e ai principi”. “L’Italia ha degli impegni da mantenere per quanto riguarda il diritto all’accoglienza delle persone con protezione internazionale - afferma -. Le leggi e le convenzioni vanno rispettate”. In secondo luogo per Petrelli “si possono discutere le politiche europee ma solo se si sta dentro le norme europee”. Infine, “va ricordato che all’interno del pacchetto immigrazione ci sono i margini che consentono al nostro paese di allentare i vincoli europei. Quei quattro miliardi che spendiamo in accoglienza, infatti, fanno parte di una flessibilità contrattata con l’Europa sui vincoli di bilancio e il rispetto dei parametri. Forse il ministro Salvini - conclude - deve approfondire meglio la materia”.



Gino Quarelo

Le regole e le convenzioni europe vanno assolutamente cambiate e subordinate ai diritti inalienabili e superiori della nostra gente, dei nostri cittadini, ai loro bisogni, poi alle compatibilità politiche e culturali; non si devve assolutamente accogliere chi si introduce illegalmente, va rispedito alla fonte.


“Tagliare i fondi per gli immigrati”, ecco il primo obiettivo di Salvini da vicepremier
letizia tortello
2018/06/01

http://www.lastampa.it/2018/06/01/itali ... agina.html

Per il suo primo discorso da quasi ministro Matteo Salvini torna al Nord, su fino a Sondrio in Valtellina. «Volevo essere nella mia terra, tra le mie montagne, nella mia Lombardia anche se il mio impegno da ministro sarà quello di garantire la sicurezza a 60 milioni di italiani». La microscopica piazza Teresina Tua Quadrio quasi esplode gremita da cinquecento persone che fanno il coro «Matteo, Matteo, Matteo». In arrivo da Roma Matteo Salvini ha ancora la camicia bianca di ordinanza ma il leader della Lega parla già da ministro. Una volta invocava le ruspe adesso può fare molto di più come promette: «Ho già parlato con il ministro dell’Economia. Gli ho detto che bisogna prestare attenzione ai 5 miliardi di euro che spendiamo per mantenere gli immigrati. Mi sembrano un po’ troppi, ci vuole una bella sforbiciata». Il ragazzo col pizzetto nella folla annuisce convinto: «La prima cosa che deve fare da ministro è difendere i nostri confini». Non lo dice, ma si capisce chi per lui sarebbero gli «invasori».

Dal palco mentre ripartono i cori il ministro dell’Interno batte la mano a pugno sul cuore. È la sua prima uscita in attesa di giurare questo pomeriggio al Quirinale. Qui a Sondrio c’è ancora tempo per fare l’elenco dei desideri di governo: «Sogno un Paese con qualche tassa in meno e molta sicurezza in più. Basta ad uno Stato che porta via agli artigiani il 70% di quello che guadagnano. Voglio la chiusura di tutti i contenziosi sulle cartelle elettorali. Ci sarà un ministro per i disabili troppo spesso dimenticati in questo Paese. Voglio un Paese in cui la mamma si chiama mamma e il papà, papà. Basta genitori 1 e 2, basta fritti misti».

Applausi dalla piazza che a momenti si commuove quando Matteo Salvini si commuove. «Ho preso la tessera della Lega nel 1990 quando avevo 17 anni e le braghe corte. Odiavo l’ingiustizia. La Lega mi sembrava composta da gente onesta. Ma mai nella mia vita avrei mai pensato di fare il segretario e poi il ministro. Ci vuole coraggio. Oggi sto togliendo tempo ai miei figli ma spero di restituirgli qualcosa». I toni si rifanno duri. Il ministro dell’Interno della Lega ha idee precise e assai radicali: «Basta sconti di pena per assassini pedofili e stupratori. Uno che mette le mani addosso a in bambino o a una donna non deve più uscire di galera». Dirlo in una piazza amica è facile. Trasformarlo in legge è tutt’altro. Matteo Salvini lo sa: «Piano piano, non si fanno miracoli in una settimana. Ma noi siamo gente di buona volontà, pulita e onesta. E da ministro vi prometto che non andrò solo in ufficio, ma starò di più nelle piazze e tra la gente. Questa è la mia idea di sicurezza».

Qui e in Europa, si capisce. I venti che arrivano da Bruxelles soffiano forte. Le frasi ingiuriose del Presidente Jean Claude-Juncker scuotono il neoministro: «Italiani corrotti e fannulloni? Parole vergognose e razziste. Vedremo di far rispettare i diritti e la dignità di 60 milioni di Italiani. Noi non saremo il governo che va in Europa col cappello in mano». Che questo governo abbia avuto un parto tormentato lo sanno tutti. Poco spazio ai protagonisti di questi giorni. Non una parola su Di Maio, un ringraziamento a Giorgia Meloni per non aver chiesto niente e una rivelazione su Silvio Berlusconi: «Oggi l’ho sentito tre volte. E io cercherò di trasformare in atti di governo tutto il programma del centrodestra». A chiedergli se la coalizione non si è piegata dopo il veto del presidente Mattarella su Paolo Savona, Matteo Salvini rilancia: «Caso mai abbiamo raddoppiato con Paolo Savona e Giovanni Tria».

Sono oramai le 11 di sera, la piazza preme per fare quasi un’ora di selfie ma il ministro non molla prima di aver fatto un augurio per sè e per tutti: «Questa piazza me la ricorderò per tanto tempo. È un buon punto di partenza per fare il ministro. So che commetterò degli errori ma cercherò di farne il meno possibile. Vi chiedo di essermi vicino perchè da soli non andiamo da nessuna parte. Che il buon Dio ce la mandi buona».
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom ott 14, 2018 7:59 am

Savona è uno della casta italica. Ci dica come intende ridurre la spesa pubblica, gli sprechi e il debito. Ci dica quali assurdi privilegi intende toccare per iniziare a ridurre la spesa pubblica e le tasse.

Indicazioni sul taglio delle spese per il nuovo governo.
https://www.facebook.com/permalink.php? ... cation=ufi

Questi sono tutti i primati negativi dello stato italiano da correggere, se si vuole veramente che le cose cambino, altrimenti tutto resta com'è nascosto da vane parole raggiranti, illusive, ingannevoli:

I primati dello stato italiano e dell'Italia in Europa e nel mondo
viewtopic.php?f=22&t=2587



Di Maio
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/vi ... cation=ufi

Salvini
https://www.facebook.com/salviniofficia ... 7776073155


L'Orrendo Mattarella ha difeso i risparmi degli italiani o i privilegi e le rendite immonde delle caste?

Mattarella: "Ho difeso i risparmi degli italiani" Cottarelli convocato al Colle
27/05/2018 20:46

http://www.adnkronos.com/fatti/politica ... k7A9N.html

"È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri che mi affida la Costituzione, essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani". E' quanto ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, dopo la rinuncia a formare il governo di Giuseppe Conte, ha convocato per lunedì mattina al Quirinale Carlo Cottarelli. "L'incertezza sulla nostra posizione nell'euro -ha proseguito il Capo dello Stato- ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri, che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico, e riduce le possibilità di spesa dello Stato per nuovi interventi sociali. Le perdite in Borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito e configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri concittadini e per le famiglie italiane. Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi per i mutui e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo, quando prima dell'unione monetaria europea gli interessi bancari sfioravano il venti per cento".

DA PARTE MIA MASSIMA COLLABORAZIONE - Movimento 5 stelle e Lega "hanno raggiunto un'intesa dopo un ampio lavoro programmatico. Ne ho agevolato, in ogni modo, il tentativo di dar vita ad un governo". "Ho atteso i tempi da loro richiesti per giungere a un accordo di programma e per farlo approvare dalle rispettive basi di militanti -ha proseguito il Capo dello Stato- pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche". "Nessuno può sostenere che abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento - dice Mattarella -. Al contrario, ho accompagnato con grande collaborazione questo tentativo, com'è del resto mio dovere, in presenza di una maggioranza parlamentare, nel rispetto delle regole della Costituzione".

NO A IMPOSIZIONI - "Avevo fatto presente sia ai rappresentanti dei due partiti, sia al presidente incaricato - ricorda Mattarella -, senza ricevere obiezioni, che per alcuni ministeri avrei esercitato un'attenzione particolarmente alta sulle scelte da compiere". Il capo dello Stato ha quindi puntualizzato che "deve firmare" i decreti di nomina dei ministri, "come dispone la Costituzione, assumendomene la responsabilità istituzionale", svolgendo "un ruolo di garanzia che non ha mai subito, né può subire imposizioni".

IL NODO SAVONA - "Ho condiviso e accettato tutte le proposte per i ministri" presentate da Giuseppe Conte, precisa il Capo dello Stato "tranne quella del ministro per l'Economia", la cui designazione "costituisce sempre un messaggio immediato, di fiducia o di allarme, per gli operatori economici e finanziari". "Ho chiesto per quel ministero -ha proseguito - l'indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con l'accordo di programma, che, al di là della stima e della considerazione per la persona, non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare probabilmente, o addirittura inevitabilmente, la fuoriuscita dell'Italia dall'euro. Cosa ben diversa da un atteggiamento rigoroso nell'ambito dell'Unione europea per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano". "A fronte di questa mia sollecitazione -ha concluso Mattarella- ho registrato con rammarico indisponibilità a ogni altra soluzione".


Mattarella convoca Carlo Cottarelli uno della casta

Carlo Cottarelli convocato per domattina al Colle. Buffagni (M5s): "È la risposta alle finanze non alla politica"
di F. Q. | 27 maggio 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ca/4385878

Esce Giuseppe Conte, entra Carlo Cottarelli. La crisi istituzionale senza precedenti nella storia della Repubblica Italiana ha un nuovo protagonista. L’ex commissario straordinario alla spending review del Governo Renzi è stato convocato per domattina al Colle da Sergio Mattarella, che con ogni probabilità gli darà il mandato di formare un governo del presidente. In pratica, si tratta dello scenario prospettato dal Capo dello Stato il 7 maggio, quando descrisse la situazione di incertezza e indicò, in mancanza di una maggioranza parlamentare, la strada di un governo tecnico che traghettasse il Paese alle elezioni. Il voto, dopo la rinuncia del professor Giuseppe Conte, ora non è più un’eventualità ma una certezza. E Cottarelli sarà il presidente del Consiglio che dovrà portare l’Italia alle elezioni anticipate, che a questo punto è ipotizzabile prevedere per settembre o ottobre. “Non rilascio dichiarazioni in questo momento” ha detto Cottarelli all’agenzia AdnKronos, che lo ha contattato.

La convocazione di Cottarelli al Colle, del resto, ha immediatamente scatenato le polemiche di chi, dal Colle, sperava di ottenere oggi il via libera per far partire un governo. “Cottarelli è la risposta alle dinamiche finanziarie, non alla volontà politica… prepariamoci alle tempeste sui mercati da domattina… – ha scritto su Facebook Stefano Buffagni, deputato del M5s tra i più vicini a Luigi Di Maio – Qualche giorno fa avevo già scritto “pare di vedere un film già visto”… il 2011… prepariamoci alla guerra moderna” ha continuato Buffagni, che ha definito quella di oggi una “brutta giornata per la storia di questo paese comunque la si guardi. Per me l’Italia – ha concluso – viene prima dei francesi e tedeschi, alla faccia dei radical chic“.



Antigermanesimo e antitedeschità di Savona, Salvini e Dimaio

La condanna di Savona alla Germania: "Il piano tedesco è quello dei nazisti"
Nel 2012 Savona pubblicava un libro sull'egemonia tedesca in Europa: "Se non volete che finisca ancora una volta male, non resta che ridiscutere i patti Ue"
Sergio Rame - Dom, 27/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 32790.html

"Ci ritroviamo con l'irreversibilità dell'euro - ovviamente di questo euro e non di quello che avremmo desiderato che fosse - nelle forme che impediscono il realizzarsi delle speranze che ne avevano suggerito la nascita: uno strumento per la crescita e la diffusione della pace e del benessere per tutti".

È il Tempo a tirare fuori un estratto del libro Lettera agli amici tedeschi e italiani pubblicato da Paolo Savona nel 2012. Già allora l'economista, che Matteo Salvini vorrebbe portare al ministero dell'Economia e che Sergio Mattarella vorrebbe fuori dalla squadra di governo, intravedeva "la competizione conflittuale" tra la Germania e l'Italia.

Il muro contro muro tra Salvini e Mattarella rischia seriamente di travolgere gli accordi di maggioranza con il Movimento 5 Stelle, trascinando con sé non solo il famoso "contratto", ma tutto il governo. A pesare sulla decisione del Colle sono le posizioni euroscettiche di Savona. Posizioni che trapelano molto chiaramente negli ampi stralci pubblicati oggi dal Tempo. Già nel 2012 l'economista, che aveva seguito l'allora premier Carlo Azeglio Ciampi nell'ingresso dell'Italia nell'Unione europea, aveva già visto le influenze negative di Berlino e aveva denunciato "il riproporsi, per fortuna in forme non militari, ma più subdole, della competizione conflittuale che ha causato le drammatiche vicende della guerra e aveva imposto una forte volontà di pace e guidato, sia pure tra sussulti, il processo di unificazione europea". Parlando ai tedeschi, nel suo libro, Savona aveva sollevato il sospetto che stia "scivolando nuovamente sul piano economico nella direzione proposta dal Piano Funk (dal nome dell allora ministro delle Finanze tedesco, ndr) del 1936. La politica economica che voi suggerite getta le basi per una disgregazione del sogno europeo di pace e di un comune progresso civile".

Con l'euro, secondo Savona, la Germania ha obbligato le monete nazionali a confluire "nell'area del marco". Non solo. Facendo leva sulla moneta unica e sul mercato comune è riuscita ad appropriarsi dello sviluppo industriale, lasciando spazio solo all'alleato "storico", la Francia. A tutti gli altri Paesi europei avrebbe, invece, lasciato l'agricoltura e i servizi turistici. "Sono dalla parte di chi è convinto che la leadership di qualcuno o di qualche paese sia indispensabile non solo per la stabilità geopolitica, ma anche per il sano principio meritocratico che, per il bene di tutti, deve vincere il migliore - chiosava, quindi, Savona - ma la leadership, soprattutto se praticata a livello sovranazionale comporta dei doveri in materia di sicurezza e di benessere, che (ad esempio) gli Stati Uniti hanno assolto egregiamente nel Dopoguerra".

Secondo Savona, in Europa non avrebbe potuto fare quanto avviato in passato dagli Stati Uniti. "L'organismo biogiuridico dell'euro e quello delle politiche fiscali europee presentano un tipo di funzionamento che rivitalizza la sostanza del Piano Funk", scriveva l'economista che, pur ribadendo la necessità di un'Europa unita e accettando il ruolo della Germania come "il Paese che pone ordine in Europa", chiedeva "un contenuto diverso". A partire, appunto, dalla moneta unica. "In assenza di sufficienti politiche compensative degli shock asimmetrici e di una vera libera circolazione degli input e degli output - spiegava - il cambio dell' euro resterebbe per voi sottovalutato e per altri sopravvalutato e tenderebbe a inglobare nella vostra economia i flussi di capitali internazionali e la crescita industriale". Una deriva che verrebbe accelerata dalle politiche fiscali europee. "Se non volete - concludeva Savona - che finisca ancora una volta male nelle relazioni tra i nostri popoli, non resta che ridiscutere seriamente quali debbano essere le correzioni da apportare ai patti che reggono l'Unione europea".

Gino Quarelo
Savona è un imbecille. Chi mi sa spiegare perché l'Olanda, la Danimarca, l'Austria, il Lussemburgo, la Svezia, la Norvegia, la Finlandia, la Spagna, la Polonia, "la Gran Bretagna", ecc. con l'euro o senza euro e con la Germania e nonostante la Germania sono tutti paesi la cui economia è cresciuta regolarmente e stanno tutti meglio e nessuno se la prende con i tedeschi?


Demenzialità italiane antigermaniche e antitedesche
viewtopic.php?f=22&t=2775
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Re: Taglio delle spese - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom ott 14, 2018 8:01 am

La Verità, Giordano: 'Tutti quelli che dicono che la Fornero non si tocca hanno privilegi'
Silenzi e Falsità
ottobre 13, 2018

https://www.silenziefalsita.it/2018/10/ ... -privilegi

“La cosa che mi stupisce in questo dibattito sulle pensioni è che tutti coloro che dicono che non si può toccare la Fornero, tutti costoro godono più o meno di privilegi previdenziali.”

Così Mario Giordano in un video editoriale sulla pagina Facebook de “La Verità”.

“A cominciare dal Presidente dell’Inps Tito Boeri che incasserà molto probabilmente una doppia ricca superpensione grazie ad un codicillo tra l’altro ispirato da lui medesimo” ha spiegato Giordano.

“A cominciare dall’ex mister mani di forbici Cottarelli che dice che la Fornero è sacra, lui che è in pensione da quando aveva 59 anni, prende oltre 18.000 euro dal fondo monetario nazionale e in più ci costa oltre 6500 euro ogni volta che compare per mezz’oretta alla tv su Rai1, ma questo è a parte” ha aggiunto.

“I dirigenti di Banca Italia dicono ‘attenzione ai costi’, loro che hanno goduto di privilegi pazzeschi, tanto per dirne uno Rainer Masera è andato in pensione a 44 anni e oggi prende 18.000 euro al mese. I giornalisti, i politici, i Parlamentari che ancora, come abbiamo raccontato, godono in parte dei contributi figurativi” ha detto il giornalista.

“Tutti coloro che dicono ‘la Fornero non si tocca’ hanno un privilegio – ha sottolineato – e dicono a chi sta in fabbrica o sta nei cantieri ‘tu con 38 anni di contributi vuoi andare in pensione, ma sei matto? chi ti credi di essere? ti credi di essere un Cottarelli? ti credi di essere un Boeri? No, tu devi lavorare ancora in fabbrica 39, 40 o 42 anni’.”

“Scusate ma quando ce vo ce vo e io non so dire altro se non che avete la faccia come il culo” ha concluso Giordano.
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Re: Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom ott 28, 2018 2:19 pm

Se gli altri tagli e l'aumento del PIL non bastassero a ridurre la spesa e il debito pubblici, si tagli il risparmio e il patrimonio privato degli italiani.

Alberto Pento
I debiti vanno onorati e pagati, non si fanno saltare i tavoli per non pagare.
Chi ha avuto senza merito, o oltre misura, o con l'inganno deve restituire e pagare.
Le caste parassitarie d'Italia e le loro clientele debbono pagare restituendo tutto il mal tolto con gli interessi e senza la protezione della cupola mafiosa costituita dalla Corte Costituzionale.



Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Il debito pubblico italiano, l'hanno fatto gli italiani o meglio le sue caste dominanti con i loro codazzo di clienti, parassite, corrotte, ladre, farabutte, irresponsabili, incivili.
Il debito pubblico italiano non l'hanno fatto i tedeschi e i cittadini europei, le imprese europee, i banchieri europei ed ebrei, ma esclusivamente gli italiani, e parte di questo debito si è riversato nei beni immobili e mobili di tanti italiani e nelle loro rendite patrimoniali.


Il falso mito della sovranità monetaria
viewtopic.php?f=94&t=2490

La crisi economico-finanziaria della Grecia
viewtopic.php?f=94&t=1590

Demenzialità italiane e venete antigermaniche e antitedesche
viewtopic.php?f=22&t=2775


“Patrimoniale” al 20%, il piano della Bundesbank per dimezzare il debito italiano
Isabella Bufacchi
2018-10-27

https://www.ilsole24ore.com/art/notizie ... 1540651466

Un fondo “salva-Stato” tutto italiano, finanziato con il risparmio degli italiani attraverso speciali titoli di Stato di solidarietà sottoscritti forzatamente dai risparmiatori nella misura del 20% del proprio patrimonio netto: così l'Italia, attingendo alla ricchezza degli italiani, può risolvere il problema dell'elevato debito pubblico ed abbassare lo spread senza aiuti esterni, senza ricorrere all'Esm (European stability mechanism) e «senza chiedere l'intervento dei contribuenti europei» o della Bce. È questa la provocatoria, ma ampiamente argomentata, proposta lanciata oggi sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung da Karsten Wendorff, economista di punta della Bundesbank responsabile per il dipartimento delle finanze pubbliche nella banca centrale tedesca. L’ipotesi, si precisa nel servizio, è a titolo personale.

L’ispirazione: il piano B di Savona
Partendo dalla proposta del ministro Paolo Savona, che secondo l'economista mira a scaricare sull'Europa con la richiesta di garanzie varie il debito pubblico italiano sopra il 60% del debito/Pil, e ricordando che lo stesso vicepremier Matteo Salvini fa spesso riferimento alla ricchezza dell'Italia e degli italiani, Wendorff mette le due cose assieme per proporre all'Italia il fondo salva-Stato, una soluzione tutta fatta-in-casa per risolvere un problema che lui considera (e come lui molti tedeschi e molti europei) domestico. Non più dunque il ricorso all'Esm, il fondo-salva Stati europei. La notizia è stata rilanciata anche da Bloomberg.

«Patrimoniale? No, c’è un rendimento»
Non si tratterebbe di una patrimoniale, afferma l'economista convinto, perché i titoli di Stato di solidarietà nazionale pagherebbero comunque un rendimento e non si tratterebbe di un prelievo forzoso ma un investimento forzoso. Il fondo salva-Stato oltretutto, questa la tesi, diventerebbe uno strumento deterrente, il famoso bazooka nel cassetto, per bloccare la speculazione: mettendo a garanzia del vecchio debito pubblico italiano direttamente la ricchezza degli italiani. L'acquisto dei bond sarebbe forzato, pari al 20% del patrimonio netto: Wendorff ha già calcolato che così facendo circa la metà del debito pubblico italiano ricadrebbe sotto l'ombrello di questo fondo.
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Re: Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom dic 30, 2018 11:02 am

Stangata una pensione su tre. I tagli assegno per assegno
Franco Grilli - Dom, 30/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 22720.html

Dal 2019 scattano le penalizzazioni su tutti gli assegni che superano i 2000 euro lordi. C'è chi perde fino a 1000 euro.

Una pensione su tre verrà travolta dalle forbici del governo gialloverde.

Non si scappa. Da gennaio arrivano i tagli su quasi tutti gli assegni. Due i metodi applicati: prelievo di solidarietà sugli assegni più alti (oltre i 5000 euro netti), poi il blocco delle rivaluitazioni dai 1522 euro in su. Due mosse che metteranno in ginocchio milioni di pensionati che hanno già avvisato il governo: "Scenderemo in piazza".

Ma dopo gli annunci dei tagli, tra qualche giorno le sforbiciate si faranno sentire concretamente ed è il momento di chiarire quanto si perde. Innanzitutto partiamo dai numeri: una pensione su tre subirà la sforbiciata. Di fatto la fascia media dei pensionati e quella alta saranno completamente investite dalla mannaia del governo.
Ecco dunque gli importi assegno per assegno.
Come ricorda Repubblica, per una pensione lorda da 2000 euro la penalizzazione è prossima allo zero. In tre anni si perdono solo 3 euro. Dallo scaglione successivo però arriva la vera e propria stangata.
Per un assegno da 2500 lorde ci sarà un taglio di 322 euro nel triennio 2019-2021, per chi perecepisce 3000 euro (sempre lorde) ci sarà una stangata da 744 euro in tre anni.
Le amare sorprese però non finiscono qui. Chi ha un assegno da 3500 euro lorde perderà 948 euro, più di 1000 euro in meno per chi ha una pensione da 4000 lorde e 1169 euro tagliate per chi invece ne ha una da 4500 lorde. Il colpo per le pensioni alttre sarà ancora più forte.
Chi ha un assegno lordo da 5000 euro perderà 1.430 euro. La situazione non migliora con un assegno da 5.500 euro lorde: taglio di 1.534 euro. Infine per chi ha una pensione da 6000 euro lorde, la sforbiciata sarà di 1.638 euro. Cifre e importi che poco hanno a che fare con le parole di Conte che ha parlato del taglio di "qualche euro". Il salasso è ben più pesante.
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Re: Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom dic 30, 2018 11:12 am

Il trucco nascosto della flat tax
Franco Grilli - Dom, 30/12/

http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 22713.html

Dietro la flat tax si nasconde una falla. Il nuovo regime fiscale infatti riguarda anche l'anno in corso e dunque la platea di chi può accedere si allarga.

Da qualche mese si registra infatti un calo delle fatture da parte di partite Ivas, autonomi e professionisti. Il tutto per restare per l'anno 2018 sotto il tetto del fatturato dei 65mila euro e potre godere della tassa piatta al 15 per cento per i redditi del 2019. In tanti hanno capito come sfruttare al massimo il nuovo regime fiscale. Come sottolinea il Corriere infatti il nuovo sistema è valido sul fatturato dell'anno precedente indipendentemente dal guadagno.

La tassazione va al 15 per cento. E qui c'è un altro retroscena nascosto nella misura. Infatti viene registrato un sostanziale calo forfettario dell'imponibile. E così si paga in realtà anche l'11,7 per cento sul reddito realizzato. Le opportunità che offre la flat tax sono però nulle se si sfora il tettto, Ma solo nell'anno seguente. La norma sulla flatx tax accompagna la manovre e prevede per chi supera i 65mila euro un regime forfettario al 15 per cento. Infine va ricordato che in caso di cambiamenti nel corso dell'anno sulla situazione reddituale, con la flat tax non sarà necessario versare imposte integrative o restituire i bonus ottenuti. Cosa che invece non accade ad esempio con gli 80 euro di Renzi. Chi supera la soglia dei 26.600 euro dovrà poi restituire quanto ottenuto in fase di dichiarazione dei redditi. Insomma questa flat tax (pur sempre "mini" rispetto a quella promessa) è una piccola opportunità in una manovra affossata da una valanga di tasse.
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Re: Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » mar lug 09, 2019 4:06 am

Scorte, nuova direttiva di Salvini: "Tutelare chi davvero a rischio"
8 luglio 2019

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/ ... P0wwuDD9ac

In un anno sono state revocate 49 scorte e gli agenti utilizzati per il servizio sono diminuiti del 9%. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha firmato una nuova direttiva sulle scorte che, spiega il Viminale, mira a "razionalizzare le misure di protezione esistenti". In attesa di conoscere meglio i criteri inseriti nel testo della direttiva, c'è la nota del Viminale che precisa come il provvedimento punti a "fornire criteri più stringenti per un'analisi rigorosa delle situazioni che richiedono le tutele personali".

Sempre secondo le fonti ministeriali l'obiettivo della direttiva è di "rendere più efficiente il servizio sia per personale impiegato che per risorse utilizzate". "Siamo impegnati per garantire la massima tutela per chi è davvero a rischio - spiega il ministro - ma siamo determinati a recuperare centinaia di donne e uomini delle forze dell'ordine per assicurare la sicurezza a tutti gli altri cittadini". Competenti a decidere in materia, ricorda il ministero, "sono appositi uffici" che valutano, sempre secondo il ministero "riscontri informativi. Si tratta di atti amministrativi e non politici".
C'è tuttavia attesa per capire chi per il ministero "è davvero a rischio", visto che in passato proprio Matteo Salvini ha dichiarato che si stava valutando se, ad esempio, allo scrittore Roberto Saviano minacciato dalla camorra "serve davvero la scorta". L'affermazione di Salvini aveva scatenato numerose reazioni, comprese quelle del Consiglio d'Europa, che aveva parlato di "intimidazione".
Al 1° giugno 2018 le scorte erano 618, e ne facevano parte 2.218 donne e uomini delle forze di polizia, oltre a circa 230 agenti utilizzati per le cosiddette vigilanze fisse ad abitazioni e luoghi di lavoro. Sono 434 le auto blindate fornite, 266 le vetture non specializzate.

Esattamente un anno dopo, al 1° giugno 2019, dopo un primo taglio di "razionalizzazione", le misure di sicurezza sono diventate 569, calati dunque di circa il 9% il numero di agenti utilizzati sia per le scorte personali che per le vigilanze fisse. Per l'esattezza sono 2.015 le unità delle forze di polizia impiegate (203 in meno rispetto a dodici mesi prima), oltre a 211 per le vigilanze fisse, 404 le vetture blindate e 234 le non specializzate.

È il Lazio la regione dove si concentrano le attività di scorta con 209 nel 2018 e 173 nel 2019, subito dopo viene la Sicilia con 142 nel 2018 e 124 nel 2019. Le categorie più tutelate sono magistrati, imprenditori e diplomatici, oltre a politici, giornalisti e alti dirigenti dello stato. In particolare, al primo giugno 2018 risultavano protetti 274 magistrati, 82 politici, 45 imprenditori e 28 diplomatici.

Dopo un anno il numero dei magistrati tutelati non ha subìto variazioni, i politici sono scesi a 58, gli imprenditori a 32 e i diplomatici a 27.
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Re: Taglio delle spese e del debito - per il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom ott 13, 2019 8:03 pm

???

Il taglio dei parlamentari è demagogia ipocrita
Roberto Brazzale
Avvocato
10 ottobre 2019

https://www.paginevenete.org/magazine/i ... PA4AwaDWNw

Lasci ogni illusione chi plaude alla riduzione dei parlamentari della funesta Repubblica. Non soltanto perché il risparmio sarà subito inghiottito dal buco nero della spesa pubblica: l’Italia, infatti, non spende quanto può, ma tutto quello che può. Anzi, se oggi la spesa per i parlamentari è identificabile e stigmatizzatile dalla demagogia, in futuro si perderà in mille rivoli carsici non più identificabili né emendabili.

In secondo luogo, ancor più rilevante, la riduzione dei parlamentari è il trionfo della partitocrazia delle segreterie e l’ennesimo passo verso il definitivo svuotamento della rappresentanza popolare attraverso il parlamento. Già l’abolizione del voto di preferenza ha ridotto i parlamentari a pretoriani dei capi partito, a fedelissimi del capo la cui principale qualità deve essere quella di non pensare in proprio e di alzare prontamente la mano a comando. Domani, sarà ulteriormente ridotto per le segreterie il fastidio di dover esprimere candidati ed il rischio di trovarsi tra di loro esseri pensanti.

In ulteriore luogo, i territori saranno sempre meno rappresentati, le loro diverse istanze, così complesse in un paese tanto multietnico ed eterogeneo, sempre meno considerate e oggetto di attenzione e discussione. A questo punto, perché non completare il lavoro e far pulizia dell’ipocrisia sopprimendolo del tutto questo parlamento? Sai che risparmio!
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