A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europeiContro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674 Mr COPIA/INCOLLA (Saviano il napoletano) replica a Salvini E lancia un appello alle donne e agli uomini delle istituzioni: "Disobbedite a questo ministro dell'Interno"https://www.facebook.com/24609457889506 ... 8114201701Un suggerimento a Salvini ministro dell'interno, probabilmente inutile perché già proprio della sua visione delle cose e prossima azione politica progettata da attuare.Preparare un decreto legge per i respingimenti obbligatori in mare in nome dei superiori diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei:1) Attraverso nuovi trattati/accordi con i paesi del Mediterraneo (Egitto, Libia, Algeria, Tunisia, Marocco, Turchia) e/o con dichiarazioni unilaterali che li responsabilizzi e li obblighi, trattando le partenze irregolari da quei paesi come atti criminali o di guerra provenienti da quel paese, per cui le carrette del mare vanno respinte, impedite e riaccompagnate direttamente al luogo di provenienza con l'ausilio di navi militari e dell'aviazione.
2) Considerare i salvataggi/soccorsi in mare come assoluti atti di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che violerebbero gravemente i superiori diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei; modificando di fatto, in stato di grave ed urgente necessità, le leggi e le convenzioni internazionali ed europee nelle loro sedi naturali, promuovendone la loro modifica in tempi brevi, onde evitare i criminali e dannosissimi usi e abusi di queste leggi e convenzioni.
3) Dichiarare fermamente che la clandestinità, l'ingresso e l'invasione illegale sono un crimine gravissimo, data la sua consistenza numerica, contro i diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei e la loro sovranità;
violazioni che pregiudicano la sicurezza civile, la stabilità politica, la pace sociale, l'equilibrio economico, che mettono in pericolo la vita delle persone e che sono un attentato alla sovranità dei cittadini e degli stati.
Considerare come criminali pericolosi coloro che promuovono e favoriscono a qualsiasi titolo e in qualsiasi modo l'immigrazione clandestina e l'invasione del nostro paese, per la violazione dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei e come un attentato allo loro sovranità politica.
4) Trattare i clandestini come criminali e isolarli in appositi campi attrezzati, in nome dei superiori diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei, della loro sovranità e della sovranità degli stati.
In particolare quelli senza documenti, non certificati e non certificabili e considerare la loro condizione come estremamente criminale, esizialmente nociva e pericolosa per i nostri paesi europei e i loro cittadini.
5) Ribadire fermamente in tutte le sedi nazionali, europe ed internazionali che non esiste alcun dovere/obbligo all'accoglienza scriteriata ed assoluta di chi entra o tenta di entrare clandestinamente e nemmeno a soccorrere gli abusi in mare, in nome dei superiori diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei.
Diritti, violazioni e pericoli che vanno ben individuati e delineati nelle loro specificità giuridiche,politiche, sociali, umane.
Dichiarare fermamente che l'accoglienza ed il soccorso come finora li abbiamo sperimentati sono comportamenti irresponsabili e criminali e non comportamenti umani e civili apprezzabili, mettendo ben in risalto il fatto che il soccorso e l'accoglienza non vengono assunte in proprio dagli accoglitori/soccorritori ma scaricate sugli altri, sulla collettività, sullo stato.
La solidarietà è un valore solo quando è libera, volontaria, personale e pienamente responsabile; diversamente essa diventa il suo contrario una forma indiretta e obbrobriosa di schiavitù.
6) Modificare tutti i trattati, gli accordi, le convenzioni politico-giudiziari-commerciali con i vari paesi del mondo in relazione alla primaria difesa dei diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani ed europei, della loro sovranità e di quella dei loro stati.
7) I conflitti giudiziari, costituzionali e politici che nasceranno in Italia, in Europa e nelle varie sedi internazionali (Onu, Strasburgo, Aja) andranno trattati e risolti facendo prevalere i superiori diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei, della loro sovranità e dell'interesse/sicurezza/integrità dello stato.
NOTA
Non si possono più violare i veri superiori e sacrosanti diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani ed europei in nome e o con il pretesto di rispettare presunti diritti umani e civili universali di esseri umani di altri paesi che non hanno alcun titolo di validità nel nostro paese e in Europa e che danneggiano gravemente e irreparabilmente i cittadini italiani ed europei: dati gli abusi, i pericoli i rischi sociali, culturali e politici, la consistenza numerica insopportabile, i costi economici insostenibili.
Responsabilizzare e informare dei fatti, (dei costi, delle conseguenze sociali, economiche e politiche, e delle responsabilità che sostenere questa invasione comporta), tutta l'amministrazione pubblica e tutti cittadini affinché si rendano conto della questione, dei costi, della deprivazione, dei rischi, del pericolo che ne consegue.
No Salvini, no; niente fondi, mancano anche per i cittadini italiani, no Salvini non sprecare le poche risorse per operazioni insulse, noi non dobbiamo niente all'Africa.
Non è nostra la responsabilità della disperazione di qualcuno di loro che vuole introdursi clandestinamente in Europa.Migranti, il piano Salvini: «Fondi ai Paesi di provenienza»
https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 74254.html«Il problema non è soltanto bloccare le partenze dalla Libia, ma fermare i migranti ancor prima che arrivino a Tripoli». Matteo Salvini ripete come un mantra ai suoi collaboratori il suo piano per frenare i flussi migratori. Un progetto che dovrà necessariamente estendersi ai vari Paesi dell’Africa subsahariana, con un’attenzione particolare al Niger, uno degli snodi cruciali, al confine meridionale con la Libia, da dove transitano la maggior parte dei migranti. I disperati partono dai Paesi africani, passano dal Sahel e poi arrivano in Tripolitania per essere trattenuti nei centri governativi o nei compound dei trafficanti dove i migranti subiscono ogni genere di torture e molestie.
RAPPORTI
Il leader del Carroccio non ha intenzione di buttare all’aria il lavoro di Minniti, ma rafforzare il progetto del suo predecessore stringendo accordi anche con altri Stati africani, non più solo con la Libia. Un Paese che resta una bomba a orologeria per gli oltre 250mila migranti pronti a partire e le difficilissime condizioni di stabilità con milizie spesso in guerra l’una contro l’altra. Un piano, quello di Salvini, fortemente ambizioso e che punta a spostare nel lungo periodo i capitoli di spesa, inseriti nel bilancio dello Stato, dall’accoglienza dei migranti verso vari fondi da destinare ai Paesi terzi.
Il punto centrale del piano è riattivare i rapporti bilaterali con il Niger, lì dove attualmente si trovano 40 specialisti dell’esercito italiano, ancora non operativi, che dovevano svolgere compiti di addestramento ai militari nigerini per il controllo delle frontiere del Sahel.
La missione era stata approvata dal Parlamento lo scorso gennaio, ma è naufragata dopo il rifiuto delle autorità di Niamey di dar seguito agli accordi. Un peso non trascurabile sulla decisione lo ha avuto certamente la Francia che, da ex potenza coloniale, considera la presenza italiana nella zona una minaccia per i propri interessi geopolitici. Era tutto pronto, il piano prevedeva l’invio di 470 uomini e 150 mezzi in parte ricollocati dall’Iraq. I militari sarebbero stati inseriti nell’alveo della missione internazionale «Coalizione Sahel» per cui erano stati predisposti stanziamenti per 50 milioni di euro dall’Ue. L’obiettivo è di controllare la frontiera tra il Niger e la Libia, creare campi profughi sul posto ed esaminare le richieste d’asilo dei migranti direttamente in Niger. Un progetto che potrebbe poi portare alla creazione di canali umanitari via aerea verso l’Italia in modo da evitare che i migranti finiscano, dopo lunghi viaggi nel deserto, nelle mani dei trafficanti in Libia e successivamente rischino la vita sui barconi attraversando il Mediterraneo.
PUGNO DURO
Per vincere le resistenze francesi a dare il via alla missione in Niger, Salvini ha già valutato una contromossa. Un sorta di piano B: non consentire più alle Ong di altri Paesi di sbarcare nei porti italiani i migranti recuperati nel Mediterraneo. Una decisione che interesserebbe da vicino anche la Francia che con le ong «Medicins sans frontiéres» e «Sos Mediterranee» ha proprie associazioni umanitarie impegnate in mare, pur se con navi che battono rispettivamente bandiera italiana e di Gibilterra. Non solo, ma il protagonismo di Macron in Libia, con il vertice organizzato a Parigi con Serraj e il generale Haftar ha già fortemente indispettito le autorità italiane che hanno avvertito l’iniziativa di Macron come un’invasione di campo in un Paese che per l’Italia è cruciale per il controllo dei flussi migratori.
IL FRONTE
Se l’impegno in Niger e le restrizioni alle Ong serviranno per arginare nuovi sbarchi, il neoministro Salvini è consapevole che bisogna fare i conti anche con chi in Italia c’è già. In particolare quei circa 500mila clandestini che sembra impossibile rimpatriare in assenza di accordi bilaterali con tanti Stati africani che hanno tutto l’interesse affinché i propri cittadini restino nel nostro Paese.
«I governi precedenti – ha spiegato Salvini ai suoi citando degli esempi – non ci hanno nemmeno provato a stringere delle intese con la Nigeria, il Camerun o il Senegal». L’obiettivo è rendere economicamente appetibile per questi Paesi riprendersi chi è arrivato in Italia negli anni scorsi e impiegare i fondi attualmente spesi per l’accoglienza e la costruzione dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), direttamente in quegli Stati da cui provengono i migranti. Ovviamente con la consapevolezza che non tutto potrà essere fatto in tempi rapidi, ma per il medio-lungo periodo il nuovo piano migranti è già pronto.