Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio giu 07, 2018 7:15 am

Il discorso di Conte, il primo ministro, alle camere per la fiducia, oggi 05/06/2018
https://www.facebook.com/17411251992143 ... 7103133307


Governo Conte, fiducia al Senato con 171 sì, 117 no, 25 astenuti.
Renzi: "Da oggi siete l'establishment, basta alibi". Pd e Fi: "Sud dimenticato"
5 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... to/4405308

“Favorevoli 171, contrari 117, astenuti 25: il Senato approva”. Si è chiusa così la giornata della fiducia di Palazzo Madama al governo del premier Giuseppe Conte. Un margine rassicurante quello dell’esecutivo, che oggi ha dovuto incassare gli attacchi durissimi dell’opposizione, sopratutto da parte di Forza Italia e del Pd. A far la parte del leone è stato Matteo Renzi. “Non avrà la nostra fiducia, ma avrà sempre il nostro rispetto, fuori e dentro l’aula”. Il senatore semplice Matteo Renzi interviene poco prima delle 17.30 nell’Aula di Palazzo Madama, durante il dibattito prima del voto di fiducia al governo (la diretta tv). E manda un messaggio chiaro al premier Giuseppe Conte (leggi), ma soprattutto alla maggioranza che lo sostiene: “Da oggi siete l’establishment, basta alibi”. Parole che testimoniano la linea che seguirà il Partito democratico nel fare opposizione all’esecutivo M5s-Lega e che erano già state anticipate dall’ex segretario su Twitter: “Il presidente Conte ha chiesto la fiducia al Senato. Nel pomeriggio interverrò insieme a altri colleghi per dire perché voteremo contro. Noi siamo #altracosa”. E ‘altra cosa’ è l’idea di giustizia che ha Renzi, che attacca il “giustizialismo di Davigo” anteponendo il modello Pd rappresentato da “Cesare Beccaria ed Enzo Tortora“. Un tema, quello della giustizia del fronte giallo-verde, contro cui si scaglia anche Forza Italia, che con Luigi Vitali critica l’allungamento dei tempi di prescrizione: “Non tutela il diritto dei cittadini a essere giudicato in tempi brevi”. Pd e Forza Italia, inoltre, fanno fronte comune anche sul Sud, “completamente dimenticato dal contratto di governo”. Sullo sfondo, inoltre, le parole del senatore a vita Mario Monti, che chiede al Governo Conte “più umiltà e realismo” nei confronti del Paese, altrimenti rischia di fargli subire “l’umiliazione della Troika”.

Governo, sì alla fiducia del Senato al governo Conte. Il momento della lettura dei risultati della presidente Casellati



Governo Conte, passa la fiducia alla Camera: 350 sì contro 236 no e 35 astenuti
6 Giugno 2018

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... enuti.html

Il governo Conte, dopo aver incassato la fiducia al Senato, ha anche quella della Camera con 350 sì contro 236 no e 35 astenuti. Il premier ha quindi ottenuto 4 voti in più del previsto, uno di Vittorio Sgarbi, e gli altri con ogni probabilità dal gruppo misto. Ci si aspettava infatti 346 voti a favore (222 deputati del Movimento 5 Stelle e 124 della Lega). I presenti erano 621, 586 i votanti, la maggioranza era a 294. Quindi l'esecutivo giallo-verde ha il pieno sostegno del Parlamento.
Subito dopo il voto Giorgia Meloni ha scritto un post su Twitter: "Se questo governo c'è, lo si deve soprattutto a Fratelli d'Italia (che si è astenuta). Quando tutto stava per precipitare, noi abbiamo fatto la nostra parte. Perché siamo e saremo sempre dalla parte degli italiani".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 2:18 am

Ridurre le scorte, chiudere le moschee e fermare i barconi: Salvini rilancia
15/06/2018

https://www.diariodelweb.it/italia/arti ... 610-517374

ROMA - Giorno e notte su libri, documenti dossier. Non solo immigrazione» ma anche al lavoro «per tagliare questi sprechi, togliere la scorta a chi non ne ha diritto e riportare la media italiana a quella europea». Lo ha detto il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, in una diretta Facebook, annunciando che contatterà il ministro dell'Interno austriaco, visto che «l'Austria ha deciso di chiudere diverse moschee, espellendo diversi imam che predicavano odio». E poi Salvini elenca: «C'è la lotta alla mafia, migliaia di beni da restituire ai cittadini; la lotta alla droga; rivedere il sistema di sicurezza; dare una mano agli uomini delle Forze dell'ordine e dei Vigili del Fuoco; l'abusivismo commerciale che devasta spiagge in ogni dove». Quindi dall'attacco si passa alla difensiva: «Tutta la stampa e le tv sono contro di me, contro la Lega, contro il governo. Tutti i giornali, associazioni, sidancati, Confindustira, Gay Pride, Soros, Bonino, Renzi, Corona, Balotelli, non ci facciamo mancare nulla. Ma in sette giorni stiamo già riportando la nave Italia verso il largo, con un obiettivo preciso».

Salvini e le campagne stampa
«Repubblica è una settimana che indaga sui legami miei con l'ndrangheta, capite come possa avere a che fare io con l'ndrangheta...». Così il vice premier e ministro dell'Interno commenta l'inchiesta di Repubblica sui rapporti tra Lega e 'ndrangheta. «Poi c'è L'Espresso che sta cercando i soldi di Salvini dappertutto... in Svizzera e Lussemburgo ho mandato cartoline non denari. Mancano accuse di droga e pedofilia, poi me le hanno dette tutte», afferma Salvini. «Mi danno dell'assassino, gli rispondo con un bacione. Siate sereni, siate tranquilli, abbiate una vita, non state tutto il giorno a rosicare a pensare alla Lega, a Salvini xenofobo, razzista, fascista. Giudicheranno gli italiani dai fatti. Non voglio essere cattivo, sono un padre di famiglia, voglio essere giusto. Voglio aprire le porte a chi ha diritto, e chiuderle a tutti gli altri», conclude.

La promessa di Salvini: «Non sarà un'estate di sbarchi»
Il ministro degli Interni passa poi al fronte internazionale: «Malta non dà disponibilità alcuna a che si attracchi nei suoi porti. E arrivano tutti tranquillamente in Italia. No, no, no. Se qualcuno pensa ad un'estate come le ultime con sbarchi su sbarchi alzando gli occhi al cielo senza muovere un dito, non sarà quello che farò da ministro. O si seguono le regole, o si cambiano, non starò a guardare perchè gli italiani ne hanno le scatole piene. In maniera rispettosa, educata, salvando vite, vedremo di dimnuire ulteriormente gli arrivi e aumentare le espulsioni».

Il fronte internazionale e le espulsioni
Sul fronte internazionale «già abbiamo creato alleanze: contatterò la prossima settimana i ministri degli Interni di altri Paesi europei, Austria, Belgio, Paesi Bassi, stiamo lavorando sul fronte del Mediterraneo per valutare come salvare vite e chiudere il rubinetto dell'immigrazione». Poi i «centri per i rimpatri che mancano, ce ne sono solo 4. Cosa hanno fatto per anni coloro che mi hanno preceduto? E poi i fenomeni mi vengono a dire cosa ha fatto Salvini... Siamo qui da una settimana». Di centri «ne servono almeno 20, e devono essere chiusi. Non quelli dove escono la mattina e rientrano la sera con le bici magari rubate. Centri umani, dove tutti vengono trattati coi guanti, ma chiusi. Dobbiamo recuperare sette anni di nulla, complicità, assenza, servilismo, in Europa e nel mondo».


A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei
Contro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
viewtopic.php?f=194&t=2778
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674


La mia terra non è la tua terra. Chiudere i porti e presidiare ogni metro di costa.
viewtopic.php?f=194&t=2784
La terra è di tutti ma ognuno ha la sua terra e la deve difendere. Chiudere i porti e presidiare ogni metro di costa e di confine.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 2:26 am

Matteo Salvini incontra il cardinale Burke: "La Chiesa mi dice di andare avanti"
2018/06/15

https://www.huffingtonpost.it/2018/06/1 ... a_23460193

Papa Francesco oggi ha invitato a "non lasciare in balìa delle onde chi lascia la sua terra affamato di pane e di giustizia". Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sente tuttavia il Vaticano, almeno una sua 'ala', quella più tradizionalista, dalla sua parte sul tema migranti. Da parte di esponenti della Chiesa, ha detto oggi, "qualcuno mi ha contattato, ovviamente non farò i nomi neppure sotto tortura, per chiedermi di andare avanti sulla strada cominciata. Questo, al di là del fatto che si sia credenti o non credenti, mi fa piacere perché il diritto a migrare va contemperato con quello di non emigrare".

Se nomi il titolare del Viminale non si fa, una foto scattata ieri alla cerimonia di chiusura dell'anno accademico della Scuola di perfezionamento per le forze di polizia lo ritrae mentre mentre stringe la mano sorridente al cardinale americano Raymond Leo Burke, in prima fila tra gli invitati all'evento.

Burke non è un porporato qualunque, ma è uno dei più assidui oppositori di Francesco. Insieme al cardinale Walter Brandmueller, ha firmato una dichiarazione pubblica, i cosiddetti 'dubia', contro l'accesso dei risposati alla comunione, per il dogma dell'indissolubilità matrimoniale, alla quale poi ha fatto seguito la "correzione filiale" del settembre scorso in cui si accusava Bergoglio di sette eresie.

Burke è da tempo uno dei cardinali di riferimento del leader della Lega. Se nell'ottobre del 2016 dalla sua pagina Facebook Salvini rilanciava un video del cardinale nel quale si parlava di islam come "minaccia" e in cui il porporato invitava a usare "intelligenza" nella questione dei migranti perché "dobbiamo sapere chi sono e quanti possiamo realisticamente accettare", nel febbraio 2017 alcuni giornali parlarono di un lungo incontro segreto tra i due. Notizia mai smentita. Erano i tempi in cui a Pontida giravano le t-shirt anti-Bergoglio con lo slogan 'Il mio Papa è Benedetto'.

Anche due giorni fa Salvini ha avuto modo di esprimere la sua tranquillità rispetto ad una possibile opposizione del Vaticano alla sua linea dura sui migranti. "Con la Chiesa - ha fatto sapere - ho personalmente buone e riservate relazioni". D'altra parte, nel febbraio scorso il futuro ministro in un comizio a Milano aveva giurato sul Vangelo con il rosario in mano. Gesto che non è passato inosservato: padre Antonio Spadaro, una delle persone più vicine a Papa Francesco, pur senza citare Salvini, definì "sfacciataggine" quella dei leader politici che "fanno comizi elettorali brandendo in mano Vangelo e rosario".

Infine il ministro dell'Interno, sempre mercoledì in Senato, aveva citato la parola di Gesù: "ama il prossimo tuo come te stesso", per dire che "il prossimo tuo" non solo solo "donne e bambini che fuggono dalla guerra", ma anche "i milioni di italiani che in silenzio hanno perso casa, lavoro e speranza".


Il cardinale Burke e le miserie dell'Avvenire
Riccardo Cascioli
16/06/2018

http://www.lanuovabq.it/it/il-cardinale ... llavvenire

Ennesima pagina nera di Avvenire: dopo un articolo calunnioso di Gianni Gennari, il cardinale Burke scrive al giornale e chiede di ristabilire la verità. Per tutta risposta si becca altri insulti dal direttore Marco Tarquinio, che ancora una volta manipola le parole del cardinale. E questa sarebbe la voce dei vescovi italiani.

Un cardinale di santa Romana Chiesa scopre di essere stato infamato e insultato dal quotidiano dei vescovi italiani. Allora scrive al direttore del giornale per chiedere ragione di tale comportamento e anche smentire frasi che gli vengono attribuite, e indovinate? Si becca un’altra sequela di accuse e insulti. Potrebbe sembrare la trama di un mediocre romanzo, invece è l’incredibile verità. I protagonisti sono il cardinale Raymond Leo Burke e, ovviamente, Avvenire.

Brevemente i fatti, che ognuno potrà poi verificare e approfondire direttamente attraverso i link. Il cardinale Burke è stato tra i relatori del convegno dello scorso 7 aprile organizzato dal “Comitato amici del cardinale Caffarra” e dal titolo “Chiesa dove vai?” (clicca qui). Il porporato ha svolto una relazione sui poteri del Papa (di qualsiasi Papa) e dei suoi limiti. Tre giorni dopo, su Avvenire, nella sua rubrica Gianni Gennari gli dà del «cieco che guida i ciechi» perché, riferendosi a un articolo del Fatto Quotidiano che relaziona sul convegno, viene attribuita al cardinale Burke l’intenzione di indicare papa Francesco come l’Anticristo (clicca qui).

L’articolo di Avvenire è tutto condito da un livore senza precedenti nei confronti di un cardinale. Tra parentesi, si noti che Gianni Gennari - «piglio di giornalista e finezza di teologo», secondo il direttore di Avvenire Marco Tarquinio - ama oggi fare il censore di ogni seppur piccola forma di critica nei confronti dell’attuale pontificato, ma sulla contestazione aperta del Magistero ci ha costruito la sua carriera professionale. Tanto per non smentirsi dà anche una interpretazione tutta sua del giudizio universale secondo il catechismo (mettete a confronto il citato no. 678 del Catechismo con la sua interpretazione).

Ovvio lo stupore e l’indignazione del cardinale Burke. Scrive una lunga lettera al direttore di Avvenire, il quale l’ha pubblicata ieri (clicca qui): ovviamente “ridotta” (ma sarebbe meglio dire “purgata”, secondo la ben nota tradizione della casa), evidentemente per lasciare più spazio alla sua risposta che somma ignoranza ad arroganza. In pratica, dice Tarquinio, Gennari non si riferiva alla relazione del convegno ma all’intervista rilasciata due giorni prima a un sito online (non lo nomina, non sia mai, ma è la Nuova Bussola Quotidiana e l’intervista è firmata dal sottoscritto).

Sfidiamo chiunque a leggere l’articolino di Gennari e ricavarne l’idea che non si riferisca al convegno. Ma in realtà, neanche nell’intervista alla Nuova Bussola Quotidiana il cardinale Burke dà dell’Anticristo a papa Francesco, anzi la parola Anticristo non è neanche nominata. Certo, si fa riferimento alla situazione apocalittica della Chiesa, alla grande confusione che regna, al messaggio di Fatima, e anche al dovere dei cardinali di correggere il Papa laddove agisse «in un modo contrario al suo ufficio». Il tutto nel contesto di un lungo ragionamento che attinge alla Tradizione e alla Scrittura, come dovrebbe essere normale, mentre oggi i cattolici non sanno più neanche cosa rappresenta il Papa per la Chiesa. Chiunque può andare a riprendersi quella intervista (clicca qui). Ne riporto qui solo un passaggio perché, da solo, basta a smentire le idiozie di Gennari e Tarquinio:

«Il cattolico deve sempre rispettare, in modo assoluto, l’Ufficio Petrino quale parte essenziale dell’istituzione della Chiesa da parte di Cristo. Il momento nel quale il cattolico non rispetta più l’ufficio del Papa si è disposto o allo scisma o alla apostasia dalla fede. Allo stesso tempo, il cattolico deve rispettare l’uomo incaricato con l’ufficio che significa attenzione al suo insegnamento e direzione pastorale. Questo rispetto include anche il dovere di esprimere al Papa il giudizio di una coscienza rettamente formata, quando egli devia o sembra deviare dalla vera dottrina e sana disciplina o abbandona le responsabilità inerenti il suo ufficio. Per il diritto naturale, per i Vangeli, e per la costante tradizione disciplinare della Chiesa, i fedeli sono tenuti ad esprimere ai loro pastori la loro premura per lo stato della Chiesa. Hanno questo dovere al quale corrisponde il diritto di ricevere una risposta dai loro pastori».

E questo sarebbe l’uomo che “odia” il Papa, secondo la furba citazione di Gennari?
Ma Tarquinio, nella sua ignoranza, se la prende con il cardinale Burke perché non ha mai smentito le parole di quella intervista. E cosa dovrebbe smentire, di grazia? Ciò che la Chiesa cattolica ha sempre creduto? Poi, non pago, passa ad accusare il cardinale Burke – insieme ovviamente ai siti internet di cui sopra – di alimentare «confusione e divisione nella Chiesa e contro il Successore di Pietro». Per Tarquinio, quelle di Burke sono «critiche asfissianti e senza fondamento» così come «senza carità e senza verità» sono agitati certi “dubbi”, con ovvio riferimento ai ben noti Dubia.

In sintesi: per il direttore di Avvenire, non è ammessa non solo alcuna forma di critica, ma neanche una domanda che possa soltanto lontanamente suonare come una perplessità nei confronti di certe azioni o di certi documenti. Forse un ripassino del Catechismo e del Codice di diritto canonico gli eviterebbe di scrivere stupidaggini.

Oltretutto, sentire il direttore di Avvenire che bacchetta coloro che osano mettere in discussione alcune parole di papa Francesco, fa morire dal ridere considerando che il suo giornale si sta facendo scudo proprio di papa Francesco per smontare le encicliche “indigeste” di Paolo VI e Giovanni Paolo II.

Del resto si capisce: un giornale impostato sul modello della Pravda di sovietica memoria, non può che trattare in modo sovietico i nemici della rivoluzione, veri o presunti che siano. Cominciando con il costruire accuse infamanti, magari usando – come in questo caso – l’antica arte della disinformazione. Non per niente si fa in modo che i lettori di Avvenire non possano neanche verificare quello che Tarquinio scrive. Non solo non cita i passaggi “incriminati” ma non dice neanche dove andare a ripescare quella intervista del cardinale Burke per chi volesse capire di persona.

A questo contribuisce anche il fatto che su Avvenire è fatto assoluto divieto di nominare la Nuova Bussola Quotidiana e anche le persone che con la Nuova Bussola Quotidiana hanno a che fare, anche quando questo è un elemento necessario per la completezza dell’informazione. Comunque, queste sono miserie umane che fanno sorridere e che, prima o poi, presentano il conto: non è un caso che – dai dati di Similarweb – risulta che ad aprile e maggio La Nuova BQ ha superato Avvenire nel numero di contatti e di pagine lette.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 8:56 am

Ridurre le scorte, chiudere le moschee e fermare i barconi: Salvini rilancia
15/06/2018

https://www.diariodelweb.it/italia/arti ... 610-517374

ROMA - Giorno e notte su libri, documenti dossier. Non solo immigrazione» ma anche al lavoro «per tagliare questi sprechi, togliere la scorta a chi non ne ha diritto e riportare la media italiana a quella europea». Lo ha detto il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, in una diretta Facebook, annunciando che contatterà il ministro dell'Interno austriaco, visto che «l'Austria ha deciso di chiudere diverse moschee, espellendo diversi imam che predicavano odio». E poi Salvini elenca: «C'è la lotta alla mafia, migliaia di beni da restituire ai cittadini; la lotta alla droga; rivedere il sistema di sicurezza; dare una mano agli uomini delle Forze dell'ordine e dei Vigili del Fuoco; l'abusivismo commerciale che devasta spiagge in ogni dove». Quindi dall'attacco si passa alla difensiva: «Tutta la stampa e le tv sono contro di me, contro la Lega, contro il governo. Tutti i giornali, associazioni, sidancati, Confindustira, Gay Pride, Soros, Bonino, Renzi, Corona, Balotelli, non ci facciamo mancare nulla. Ma in sette giorni stiamo già riportando la nave Italia verso il largo, con un obiettivo preciso».

Salvini e le campagne stampa
«Repubblica è una settimana che indaga sui legami miei con l'ndrangheta, capite come possa avere a che fare io con l'ndrangheta...». Così il vice premier e ministro dell'Interno commenta l'inchiesta di Repubblica sui rapporti tra Lega e 'ndrangheta. «Poi c'è L'Espresso che sta cercando i soldi di Salvini dappertutto... in Svizzera e Lussemburgo ho mandato cartoline non denari. Mancano accuse di droga e pedofilia, poi me le hanno dette tutte», afferma Salvini. «Mi danno dell'assassino, gli rispondo con un bacione. Siate sereni, siate tranquilli, abbiate una vita, non state tutto il giorno a rosicare a pensare alla Lega, a Salvini xenofobo, razzista, fascista. Giudicheranno gli italiani dai fatti. Non voglio essere cattivo, sono un padre di famiglia, voglio essere giusto. Voglio aprire le porte a chi ha diritto, e chiuderle a tutti gli altri», conclude.

La promessa di Salvini: «Non sarà un'estate di sbarchi»
Il ministro degli Interni passa poi al fronte internazionale: «Malta non dà disponibilità alcuna a che si attracchi nei suoi porti. E arrivano tutti tranquillamente in Italia. No, no, no. Se qualcuno pensa ad un'estate come le ultime con sbarchi su sbarchi alzando gli occhi al cielo senza muovere un dito, non sarà quello che farò da ministro. O si seguono le regole, o si cambiano, non starò a guardare perchè gli italiani ne hanno le scatole piene. In maniera rispettosa, educata, salvando vite, vedremo di dimnuire ulteriormente gli arrivi e aumentare le espulsioni».

Il fronte internazionale e le espulsioni
Sul fronte internazionale «già abbiamo creato alleanze: contatterò la prossima settimana i ministri degli Interni di altri Paesi europei, Austria, Belgio, Paesi Bassi, stiamo lavorando sul fronte del Mediterraneo per valutare come salvare vite e chiudere il rubinetto dell'immigrazione». Poi i «centri per i rimpatri che mancano, ce ne sono solo 4. Cosa hanno fatto per anni coloro che mi hanno preceduto? E poi i fenomeni mi vengono a dire cosa ha fatto Salvini... Siamo qui da una settimana». Di centri «ne servono almeno 20, e devono essere chiusi. Non quelli dove escono la mattina e rientrano la sera con le bici magari rubate. Centri umani, dove tutti vengono trattati coi guanti, ma chiusi. Dobbiamo recuperare sette anni di nulla, complicità, assenza, servilismo, in Europa e nel mondo».
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 8:56 am

Luttwak: Salvini? fa bene, vuole riportare legalità in italia. ong? sono un gruppo di scalmanati e ...

http://m.dagospia.com/luttwak-salvini-f ... i-e-176205


Da “la Zanzara - Radio 24”

“Salvini? Sta facendo bene, sta cercando di riportare l’Italia alla legalità. Perché se io arrivo a Fiumicino, esigono di vedere il mio passaporto. Per quale ragione se vengono in mille in barca non devono vedere il loro passaporto? Non hanno il visto del consolato italiano del paese. L’unica ragione che è permessa dalla legge, è essere profugo di guerra. Il 90% di quelli venuti non sono profughi di guerra”.

Lo dice il politologo americano Edward Luttwak a La Zanzara su Radio 24. Salvini viene accusato di essere disumano perché ha bloccato l’Aquarius: “Le Ong vanno ribattezzate Onc, cioè Organizzazioni Non Controllate, cioè un gruppo di scalmanati qualsiasi che si sono autoeletti e riescono a persuadere qualche vedova a dargli i soldi, questi si comprano una barca e poi fanno quello che vogliono. Queste persone non sono nella legalità. Il primo dovere di ogni governo è quello di applicare la legge”.

Perché hanno vinto Cinque Stelle e Lega?: ”Perché i politici normali, professionisti, non ascoltano il popolo perché devono ascoltare George Clooney e il Papa, allora il popolo poi è costretto a rivolgersi ad altri. Il politico normale in Europa Occidentale oggi vuole essere ben visto da George Clooney e dal Papa. E quindi se ne infischia di ciò che vuole il popolo”. Come giudica Soros?: “È uno che dice che essere buonista è più importante della volontà del popolo. Lui vuole che i governi mandino a casa il popolo e ne eleggono uno nuovo”.

“Quello che è importante – dice ancora Luttwak - è l’opinione di George Clooney e del Papa. Il Papa è un extracomunitario e naturalmente vuole riempire l’Italia di extracomunitari. Lo capisco, è normale. Ma nessuno ha diritto di violare la legge e nessuno ha diritto di sopprimere la voce del popolo. In nome dell’Euro, in nome di George Clooney o in nome del Papa. Molti preti sono contro Salvini perché il Vaticano è contro. Il Pontefice vuole che l’Italia apra le frontiere a tutti. Ma non ha il diritto di invitare gente in casa altrui”.

Poi attacca Gino Strada e ancora le Ong: “Gino Strada dice che vuol andar via dall’Italia dei fascisti come Salvini? Giusto, dovrebbe andare in un paese che ha le opinioni di Gino Strada. Ha sempre pensato che il suo dovere personale fosse quello di aiutare tutti, meno che gli italiani. Lui è andato in Afghanistan, quando un talebano veniva ferito, andava in qualche ospedale sostenuto da Gino Strada per essere curato. Dobbiamo curarli anche se poi escono per andare a uccidere qualche ragazza che terribilmente va a scuola, è intollerabile, e va uccisa. Queste organizzazioni non controllate sono piene di gente, non lo so, magari nati in Norvegia che sono disposti ad aiutare chiunque, meno i norvegesi. E in Norvegia c’è un numero enorme di anziani abbandonati, che vivono da soli. E questi invece di andare a visitare gli anziani di fronte a casa loro, vogliono andare in Birmania per aiutare non so chi... Ma quello che vive di fronte a casa loro, non lo aiutano”.

Attacca ancora il modo in cui viene trattato Trump in America: “In America se voi guardate il New York Times, il Washington Post, e tutti i media dell’èlite degli ultimi 100 giorni dicono che Trump è un ignorante e un cretino, ma non si accorgono che la disoccupazione è più bassa che mai. I negri non si accorgono del fatto che la disoccupazione fra i negri è la più bassa da quando le statistiche sono iniziate, loro sognano ancora di Obama che non ha fatto niente per i negri d’America, niente, zero, zero, mentre Trump è il diavolo”.

“Trump? Merita due Nobel per la Pace, non uno. L’ultima vittoria – dice Luttwak - è il brillante successo a Singapore. Kim Jong Un ha promesso di portare fuori dalla Corea Del Nord le armi nucleari per essere eliminate. Quella in Corea non è una pacetta, una pacina, è una pace grande grande. A Obama il Nobel l’hanno dato quando era appena arrivato, aveva aperto le valigie e messo a posto le cose alla Casa Bianca. E i norvegesi erano emozionati perché non era bianco, veniva dopo Bush, era carino e prometteva di non affrontare nessun conflitto in politica estera”.

E chiude con un elogio al nuovo governo: “Queste due persone, Salvini e Di Maio, sono comunque riusciti a fare un accordo per governare, hanno fatto un regolare contratto fra partiti. Non è una coalizione vaga per non fare nulla, quindi non sono da disprezzare. Hanno fatto un contratto forte, dove possono agire in maniera vigorosa su differenti fronti”
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » dom giu 17, 2018 9:13 pm

Riders, Di Maio risponde a Foodora: "Non accettiamo ricatti. Guerra al precariato"
2018/06/17

http://www.repubblica.it/economia/2018/ ... /?ref=fbpr

Il ministro replica al manager italiano della app di consegna di cibo, che in una intervista aveva spiegato che con le nuove misure a cui lavora il governo le piattaforme digitali potrebbero lasciare l'Italia. Salvini: "Sono con lui". La bozza del decreto: ciclofattorini assimilati a lavoratori subordinati con "indennità mensile di disponibilità", stop al pagamento a cottimo e diritto alla disconnessione.
MILANO - "Ho tutta la volontà di favorire la crescita di nuove attività legate alla gig economy e nessuno vuole demonizzare" queste attività. "Ma ho il dovere di tutelare i ragazzi che lavorano in questo settore. I riders oggi sono il simbolo di una generazione abbandonata dallo Stato". Così il ministro dello Sviluppo Economico e del lavoro Luigi Di Maio risponde alle dichiarazioni di Gianluca Cocco, amministratore delegato di Foodora Italia, che intervistato dal Corriere della Sera aveva lasciato intendere che - se approvate - le norme a cui il governo sta lavorando sui cosiddetti "riders" potrebbero spingere le piattaforme a lasciare il paese.

"Se lavoriamo insieme l'Italia diventerà il modello da seguire per le attività legate alle imprese che operano su piattaforme digitali. Ma sia chiaro. Non si accettano ricatti. I nostri giovani prima di tutto", ha scritto Di Maio su Facebook. "Da Ministro ho deciso di dichiarare guerra al precariato. Lo stato continuo di precarietà e incertezza dei giovani italiani sta disgregando la nostra società. Sta facendo impennare il consumo di psicofarmaci. E facendo calare la crescita demografica", ha spiegato il ministro "La mia intenzione è garantire da un lato le condizioni migliori per i lavoratori, dall'altro consentire alle aziende di operare con profitto per creare nuovo lavoro". Domani Di Maio incontrerà lle 14 al Ministero del Lavoro rappresentanti delle aziende, tra cui Foodora, Deliveroo, JustEat, Glovo e Dominòs Pizza. In suo sostegno è intervenuto in serata anche Matteo Salvini: "Sulle multinazionali il mio collega Di Maio ha il mio totale sostegno. È ora di smettere di trattare i lavoratori come numeri da consumare", ha detto il ministro dell'Interno.

I CONTENUTI DEL DECRETO
Il provvedimento a cui lavora il governo, come in parte anticipato in settimana da Repubblica, prevede secondo una bozza visionata dall'Ansa che i lavoratori delle piattafomre siano assimiliati a lavoratori subordinati, a cui andrà pagata anche una "indennità mensile di disponibilità" e in proporzione gli istituti di malattia, ferie e maternità in linea con le norme sul lavoro intermittente. Il decreto dovrebbe inoltre introdurre il "divieto di retribuzione a cottimo.

Lo stesso provvedimento prevede poi un "trattamento economico minimo, proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato" e comunque in linea con i minimi previsti dai contratti collettivi applicabili alle varie tipologie di attività della gig economy o quelli "del settore o della categoria più affine". Tra le novità che si punta a introdurre per tutelare questi nuovi lavori, compresi quelli dei ciclofattorini, si prevede anche il "diritto alla disconnessione" per "almeno undici ore consecutive ogni ventiquattro ore" all'ultimo turno di disponibilità completato. Prevista anche una fase di sperimentazione degli algoritmi di gestione delle prestazioni e l'obbligo di informare i lavoratori "sulle modalità di formazione, elaborazione dell'eventuale rating reputazionale, e sugli effetti che tale valutazione ha sul rapporto di lavoro".

Stop al cottimo per i rider, tornano le causali nei contratti a tempo
di VALENTINA CONTE

LA REPLICA
"Siamo contenti che adesso il Ministro dichiari di voler favorire la crescita delle attività della Gig economy. Ascolteremo con grande interesse le sue proposte per la crescita. La tutela dei rider è la nostra priorità da sempre, insieme a quella di far crescere l'azienda. Lo abbiamo dimostrato con i fatti dal 2015, garantendo le tutele più elevate del settore", ha commentato Cocco dopo le parole di Di Maio

LE PAROLE INIZIALI DI FOODORA
Nell'intervista al Corriere Cocco si era scagliato contro le nuove norme in cantiere. "Se fossero vere le anticipazioni del decreto dignità che il ministro Di Maio ha fornito alle delegazioni di rider incontrate, dovrei concludere che il nuovo governo ha un solo obiettivo: fare in modo che le piattaforme digitali lascino l'Italia", aveva detto Cocco. "Quella che filtra è una demonizzazione della tecnologia che ha dell'incredibile, quasi medievale e in contraddizione con lo spirito modernista del Movimento 5 Stelle".

Secondo il manager, trentunenne come il ministro Di Maio, Il giovane manager, 31 anni come il vicepremier, se la bozza venisse confermata, "non ci sarebbe alcuna speranza per il settore di restare in piedi": "gli operatori saranno costretti ad assumere tutti i collaboratori, chiuderanno i battenti e trionferà il sommerso". Citando poi una ricerca condotta in collaborazione con l'Inps aveva sottolineato che "solo il 10% dei rider lo considera un lavoro stabile. Il 50% sono studenti, il 25% lo esercita come secondo lavoro e un altro 10% lo considera un'attività di transizione. La durata media è 4 mesi, non di più". "Posso pensare però che il ministro abbia ricevuto informazioni inesatte sul nostro business", aveva aggiunto, dicendosi aperto a "soluzioni che si muovono nell'ambito dei principi fissati dallo Statuto del lavoro autonomo e della formula co.co.co.", e ad abolire il cottimo, per "altre forme come il minimo garantito, la paga oraria oppure sistemi misti con base oraria più parte variabile".Quanto ad alzare la paga "se ne può discutere rispettando però la sostenibilità del conto economico delle nostre aziende", aveva detto.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 6:30 pm

Di Maio: "Censiremo i raccomandati nella pubblica amministrazione, cominciamo a controllare anche in Rai"
di SILVIO BUZZANCA
2018/06/19

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... /?ref=fbpr

ROMA - Matteo Salvini va a caccia di migranti e rom. Luigi DI Maio non vuole esser scavalcato e vuole mettersi alla ricerca dei raccomandati che si annidano nella pubblica amministrazione. E nella Rai.. Il vicepremier griillino annuncia il suo intento nel salotto di Bruno Vespa. E fa sapere al pubblico di Porta a Porta che in fondo gli annunciati censimenti leghisti dei rom non sono la priorità: "Ci sono altri censimenti da fare. - spiega - Per esempio c'è il censimento di tutti i raccomandati che ci sono nella pubblica amministrazione e nelle aziende di Stato. Dobbiamo cominciare a controllare, anche in Rai, e ristabilire il principio della meritocrazia".

Di Maio sa benissimo che alla vigilia del rinnovo del Cda della Rai, scade il 30 giugno, quelle parole possono assumere un tono minaccioso. E dunque si affretta a spiegare: "Nessuna azione intimidatoria, ma se c'è governo del cambiamento, bisogna cambiare il fatto che i furbi hanno superato gli altri". I

L'annuncio scatena subito la reazione del Pd. "Schedare i dipendenti Rai? Mai si erano sentiti toni del genere, così intimidatori, anche contro i dipendenti della pubblica amministrazione. Ecco perché Luigi Di Maio ha tenuto la delega alle Comunicazioni. Come fa il presidente Fico a non prendere le distanze?", commenta il dem Michele Anzaldi.

"Di Maio è ossessionato - prosegue il deputato del Pd,s empre molto attento a quello che accade in Rai e dintorni - dal controllo di Viale Mazzini e dalla lottizzazione delle poltrone: le sue dichiarazioni umiliano tutti i dipendenti del servizio pubblico e sono l'ennesima gravissima intimidazione, dopo le minacce di epurare i direttori".

Il vicepremier grillino non spiega però come dovrebbero avvenire questi controlli sulla Rai e la Pubblica amministrazione che finirebbero per avere un carattere retroattivo. Ma Di Maio e la seconda volta in due giorni che propone di andare a controllare e verificare cose accadute nel passato. Ieri aveva infatti detto che vorrebbe creare "una banca dati che contenga le informazioni relative ai finanziamenti ai partiti e alle fondazioni ad esso riconducibili relativa almeno alle ultime due legislature. Se non sarà possibile rendere pubblici erga omnes le informazioni risalenti a prima della riforma, istituiremo un registro che sarà accessibile su richiesta. Ma in ogni caso la retroattività dovrà esserci".

IL CASO ACEA
Naturalmente Di Maio non può sfuggire alle domande sul caso dello stadio della Roma e il ruolo nell'amministrazione capitolina di Luca Lanzalone, ex presidente di Acea. Il vicepremier prova a difendere le scelte della sindaca di Roma Virginia Raggi: ""Questo potere smisurato lo si sta raccontando. A Livorno con la sua professionalità ci ha permesso di risolvere il problema dei rifiuti. Quando abbiamo vinto a Roma abbiamo preso i migliori e li abbiamo messi sui dossier più importanti. Lanzalone aveva lavorato molto bene a Livorno, la sindaca Raggi decise di individuarlo come presidente. E il valore delle azioni di Acea hanno segnato il record di valore subito dopo la sua nomina. Ci prediamo tutte le responsabilità della nomina di Lanzalone, scelto sulla base delle sue competenze, ma non ci sto alla bufera sul M5S che non ha preso una lira da nessuno"
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 6:31 pm

Caso Maugeri, la Corte dei Conti sequestra 5 milioni a Formigoni: bloccati anche vitalizio e pensione
Giovedì 21 Giugno 2018

https://www.ilgazzettino.it/italia/prim ... 10377.html

La Procura regionale della Corte dei Conti della Lombardia ha eseguito un sequestro conservativo per un valore di 5 milioni di euro a carico di Roberto Formigoni, ex Governatore lombardo ed ex senatore, per la vicenda Maugeri, per il quale è già stato condannato in primo grado 6 anni per corruzione. I pm contabili hanno eseguito anche sequestri conservativi a carico di altri, tra cui l'ex faccendiere Pierangelo Daccò e l'ex assessore Antonio Simone, già condannati in sede penale. L'ammontare dei sequestri supera i 30 milioni.

Il sequestro conservativo di beni per un valore di 5 milioni di euro a carico dell'ex Governatore lombardo ed ex senatore Roberto Formigoni riguarda, in particolare, i suoi «crediti per cariche istituzionali», da quelle ricoperte al Parlamento europeo alla Camera al Senato e fino in Regione, le quote di proprietà su 15 immobili tra Lecco e Sanremo e i conti correnti in tre istituti di credito. È quanto si è saputo in relazione all'invito a dedurre e all'istanza di sequestro notificata dalla Procura lombarda della Corte dei Conti all'ex presidente e ad altre persone, anche condannate come lui in sede penale per il caso Maugeri, tra cui l'uomo d'affari Pierangelo Daccò. Per il prossimo 11 luglio è fissata l'udienza alla Corte dei Conti per la convalida delle misure cautelari.

Come emerso poi dagli atti della Procura contabile, firmati dal procuratore Salvatore Pilato e dai pm Antonino Grasso e Alessandro Napoli, i «crediti» per le cariche istituzionali ricoperte da Formigoni, oggetto di sequestro conservativo, sono l'assegno «vitalizio» da ex deputato ed ex senatore e il «trattamento pensionistico» per l'incarico di parlamentare europeo, ricoperto negli anni '80. E ancora il «vitalizio» e la «indennità di fine mandato» da ex Governatore.

Al termine di «una complessa ed articolata attività istruttoria», spiega la Procura contabile, diretta da Salvatore Pilato, «perché fondata sugli analitici e puntuali riscontri di contabilità finanziaria, integrati dalle fonti probatorie provenienti dai giudizi penali, con la fondamentale collaborazione della Guardia di Finanza di Milano», delegata ad eseguire i sequestri, i magistrati hanno definito «gli accertamenti relativi al finanziamento da parte della Regione Lombardia della Fondazione Salvatore Maugeri, ente ospedaliero accreditato con il sistema sanitario regionale».

Per i pm contabili, anche sulla base degli atti penali, è «emersa la distrazione dal finanziamento delle cosiddette funzioni non tariffabili, dei contributi regionali a finalità vincolata per l'importo stimato nell'invito a dedurre nella misura di euro 59.383.107». Contestato un danno erariale, dunque, di quasi 60 milioni nei confronti della Regione Lombardia. Ed è emersa l'esistenza di «un sistema illecito composto da soggetti interni all'amministrazione regionale», tra cui proprio l'ex Governatore, «e da soggetti esterni, che hanno cooperato in consapevole concorso per la distrazione delle risorse economiche dalle finalità pubbliche». Il «provvedimento cautelare» disposto dai magistrati «è stato limitato alle quote di profitto realizzate da ciascuno dei presunti responsabili»: 5 milioni a Formigoni, 4 milioni all'ex presidente della Fondazione Umberto Maugeri, 4 milioni all'ex direttore amministrativo Costantino Passerino e 10 milioni a testa a Daccò e Simone. I sequestri conservativi riguardano «beni immobili, crediti anche a titolo di vitalizio, conti correnti bancari» nei limiti «delle quote di arricchimento personale».
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 6:31 pm

Lettera aperta al ministro dell'Interno, Matteo Salvini
La Mamma di David Tobini, che non si arrende, scrive al Ministro
21-06-2018
https://www.facebook.com/francesco.camp ... 2274835477

Buongiorno Ministro,
Le scrivo una lettera aperta dopo averne spedita una personalmente, ma dopo aver sollecitato che le venisse recapitata ho perso le speranze.
Sono la madre di quel caduto (Annarita Lo Mastro) che da anni scrive, scrive e scrive. Non si arrende e, così, torna a scrivere.
Scrivo a Lei non perché è di destra, la politica non mi interessa.
Le scrivo perché a oggi mi sembra un politico dei "non solo tre giorni" (di quei giorni in cui nelle nostre case si forma il circo mediatico e le telecamere si posiziono al di fuori dei nostri cancelli).
Lei Ministro, visto che la seguo, dice che in dodici giorni è invecchiato di sei anni per questa Italia; io invece Ministro non vivo più per questa Italia, a cui ho donato la "ragione di vita".
Per questa Nazione, che è la mia Nazione, ho perso un figlio.
Mio figlio.
L'ho perso per quella che chiamano "missione di pace". Cadde in un conflitto a fuoco, «esponendosi più volte incurante della sua incolumità, per coprire il fianco del dispositivo amico», come motivazione racconta.
Onorificato con M.A.V.M. perché per questa Italia per essere onorificato con una M.O.V.M. Poteva fare di più, questo Italiano.
Lei però ha acceso una fiammella nel cuore di una madre che batte per inerzia. Forse non è caduto invano, come stavo per convincermi. È caduto anche per Lei che sta lavorando, combattendo per questo "dispositivo amico".
Quando nelle sue interviste nomina i suoi figli, Ministro, il mio pensiero va al mio. "Va, Pensiero".
Un "Va, Pensiero" che si alterna con un inno, il nostro inno. Quello che oggi, forse possiamo riascoltare su un "Attenti" rigido e decoroso.
Lo stesso che stava cavalcando l'onda su gambe stanche e piegate. Sono certa che non deluderà la mia bandiera, anche se per me – oramai – sarà sempre a mezz'asta.
Non tifiamo un partito. Tifiamo un uomo, che sta prendendo per mano un'Italia che si stava smarrendo.
Non ci aspettiamo miracoli, ma l'impegno e la volontà che sta dimostrando. E che spera non perderà nel tempo.
Poche righe, scritte da un'Italia che tutto ha dato, accompagnato da un plauso preventivo e da un forte e sentito augurio.
Aggiungo, caro Ministro, ciò che dovrà rimanerLe bene impresso.
Nel caso, molto remoto, in cui non dovesse farcela, Lei rimarrà per gli italiani un politico fuori dal coro. Così come il suo coraggio.
Viva l'Italia, viva i nostri soldati, viva le forze dell'ordine, a cui rivolgiamo il nostro rispetto, certi che lei non permetterà che venga loro meno.
Annarita Lo Mastro
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 6:32 pm

Torino, consigliera grillina lascia il M5s: "Basta, con Salvini non ci sto"
Ivan Francese - Ven, 22/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 43837.html

La presa di posizione di una consigliera comunale del M5s a Rivoli: lascia partito e poltrona in polemica con un MoVimento troppo schiacciato sulla linea leghista

Una consigliera comunale del M5s a Rivoli, in provincia di Torino, ha deciso di dimettersi in polemica con il proprio partito che, a livello nazionale, giudica troppo schiacciato sulle posizioni della Lega di Matteo Salvini.

Carlotta Trevisan affida a un'intervista con Repubblica la spiegazione della propria scelta: dimettersi dalla carica e contestualmente lasciare il MoVimento. Già aveva votato no al sondaggio sull'accordo di governo col Carroccio.

Ma anche di fronte alla sconfitta aveva accettato con disciplina il verdetto della democrazia diretta, ingoiando il rospo. Ora però spiega: "Non riuscivo più a restare a guardare la posizione subalterna del MoVimento nei confronti di Salvini." A fare scattare il rigetto definitivo "il silenzio dei 5 Stelle dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno sui porti chiusi e il censimento dei rom."

Dichiarazioni inaccettabili pensando a nonno Luciano, partigiano e fondatore di una sezione del Pci: "Ho passato serate a piangere - spiega la Trevisan - e ho pianto anche ieri sera quando sono andata a trovare i miei amici del Meet Up. Ci troviamo tutte le settimane, discutiamo, organizziamo. Vorrei che fosse chiaro che a me il Movimento piace."

Non rinnega i valori che l'hanno portata ad avvicinarsi al M5s. Assicura che non intende passare al Pd e spiega di aver rifiutato di ascoltare anche quei colleghi che la imploravano di passare al gruppo misto. Meglio le dimissioni, più coerenti. In futuro, garantisce però, continuerà a lottare.
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