Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 6:32 pm

Il povero mezzo sinistro Balasso, ignorante, presuntuoso, arrogante, ademocratico e senza rispetto per i cittadini italiani, la loro sovranità e i loro sacrosanti diritti.
27/06/2018
https://www.facebook.com/natalinobalasz ... 9434152198

Le elezioni consegnano al paese un autoritratto impietoso. È inutile prendersela con Salvini quando i sondaggi lo dànno in crescita. Si continua a dire questo è populista, quello parla alla pancia delle persone. Ma chi sono queste persone? Sono milioni di italiani che amano essere stronzi, parliamoci chiaro, i governanti non hanno nessuna colpa se non quella di render conto al loro elettorato.
L’elettorato è stronzo, questa è l’Italia, il paese delle leggi razziali, che al riapparire del fascismo ha preferito gridare al complotto rosso, che ha salutato il ritorno degli autoritarismi facendo quadrato contro un non identificato pericolo di comunismo (ma quando, ma dove? D’Alema? Bersani? Prodi? Erano questi i bolscevichi pericolosi?)
La più grande vittoria di Berlusconi è avere reso imbecille il Paese.
Ed ora il paese è malleabile come il pongo.
Salvini non è nemmeno un uomo forte, è un tipetto barzotto, che piange sui social e pubblica le foto del mare, la cui personalità è modellata solo dai suoi no. Ma all’Italia basta, come era bastato Mussolini, un omarino incazzoso che piaceva tanto al Paese. Gli italiani sono talmente soggetti al fascino delle sberle che nemmeno la catena di comando ha più senso, c’è un presidente del Consiglio che non conta un cazzo, ma parla 8 lingue, un tipettino che sarebbe socio di minoranza ma decide il futuro del paese e un mancato presidente del consiglio che prova a dire sottovoce che la maggioranza ce l’avrebbe lui ma è troppo preso, lui e i suoi elettori, a capire se quello che fa e quello che dice sono la stessa cosa.
E mentre a destra basta dire che si è di destra e tutto fa brodo, tanto nessuno legge i programmi, avanti forza; a sinistra si fa a gara a chi è più a sinistra, e alle prossime elezioni il partito più in là di quello in là, si dirà soddisfatto della propria coerenza e dirà che è in crescita, con lo 0,01 per cento di bravi cittadini.
E in autunno, quando questo paese dimostrerà di essere talmente geniale da finire in crisi economica persino quando la crisi è finita, la campagna elettorale sarà un nuovo tripudio di insulti. Però abbiamo difeso la costituzione più bella del mondo che nessuno ha letto mai. La grande sfiga di Berlusconi, e cioè che Mediaset ottiene l’esclusiva dei mondiali proprio quando l’Italia non si qualifica, è il gran culo di Salvini, che se c’era l’Italia ai mondiali, col cazzo che gli italiani si ricordavano di odiare i negri e gli zingari.
Il social in questo è impietoso, basta scorrere le pagine a caso. Ovviamente ce la prendiamo col social, ma dire che i social rovinano la gente, sarebbe come dire che lo specchio ci imbruttisce. Riassunto delle sedute in parlamento: zero pensieri mille dichiarazioni.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mar lug 31, 2018 3:52 am

Oliviero Toscani condannato per gli insulti a Matteo Salvini
Gabriele Bertocchi - Gio, 06/07/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 16981.html

Il noto fotografo Oliviero Toscani è stato condannato a pagare 8mila euro (più spese legali) a Matteo Salvini per gli insulti pronuniciati a
Nel dicembre 2014, Oliviero Toscani, ospite a La Zanzara su Radio 24, non ci andò piano su Matteo Salvini.
Anzi esagerò del tutto, tanto da portare il segretario leghista a una querela, che dopo quasi 3 anni è riuscito a vincere.
Condannato a pagare
Ebbene sì, il noto fotografo oltre ad aver perso è stato pure condannato a risarcire il leghista di 8mila euro (più spese legali). I soldi, secondo quanto riportato da Libero, verrano devoluti da Salvini per una giusta causa. Ma prima di archiviare la faccenda andiamo a rieggere cosa disse Toscani contro il leader della Lega Nord.
"Ma poverino, non ha proprio niente da fare. In quelle foto sembra un maialino sotto il piumino. Uno che dice di uscire dall’Europa e poi si fa fotografare così": ha dichiarato il fotografo commentando alcuni scatti di Salvini pubblicate su Oggi. Ma non si era di certo fermato a questo. Anzi: "Salvini fa i pompini, va benissimo per quello. A chi li fa? Salvini fa i pompini ai cretini, fa anche rima. Prende per il culo chi lo vota". Insomma non fu proprio democratico.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mar lug 31, 2018 3:52 am

E ora Salvini deve scegliere tra noi e loro
Alessandro Sallusti - Mar, 24/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 56997.html

Per Salvini viene il difficile perché arrivano al pettine i primi nodi di una alleanza tra due partiti Lega e Cinquestelle che hanno ben poco in comune se non la legittima voglia di governare

Fino adesso è stato facile. Duro, coraggioso ma tutto sommato facile perché se provi a mettere un po' di ordine nel casino dell'immigrazione hai la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica dalla tua parte e non devi mettere mano al portafogli.

Ma adesso per Matteo Salvini viene il difficile perché arrivano al pettine i primi nodi di una alleanza tra due partiti Lega e Cinquestelle che hanno ben poco in comune se non la legittima voglia di governare. Da oggi in avanti però si parlerà ancora di immigrazione e sicurezza, ma anche e soprattutto di lavoro, di tasse, di tagli e di pensioni. E qui Salvini dovrà decidere se fare il leader del centrodestra o portare la Lega in territori a lei sconosciuti quelli tipicamente grillini - e sicuramente ostili agli interessi dei suoi elettori.

La questione è sia di forma che di sostanza. Di forma se lascerà che il governo zittisca le opposizioni impedendo, con alchimie parlamentari (le stesse che lui contestò a Renzi, Grasso e Boldrini nella scorsa legislatura) e voti di fiducia la libera discussione parlamentare. Di sostanza se non si opporrà alla deriva sinistrorsa già annunciata e sbandierata dal suo socio Di Maio. Salvini ovviamente potrà scegliere la strada che crede. Ma se imboccherà quella grillina non lo faccia in nome e per conto nostro, nel senso di quei tanti milioni di elettori che pur non essendo leghisti hanno contribuito in modo determinante al suo successo elettorale. Penalizzare le imprese, i pensionati e i contribuenti non era nei patti, semmai la promessa era l'inverso. Né siamo disponibili a barattare qualche immigrato in meno con qualche tassa in più o minori libertà di impresa. Il leader della Lega deve quindi scegliere, con serenità e chiarezza. L'importante è sapere se lui è convintamente alleato di un partito, i Cinquestelle, che immaginano di chiudere a breve il Parlamento e affidare la democrazia a siti internet privati (non è uno scherzo, lo ha detto ieri, non smentito, il loro guru Casaleggio junior) o se possiamo sperare che sia lì per arginare la follia grillina in attesa di tempi migliori. Per lui sarà difficile continuare a tenere il piede in due scarpe, a prescindere dai sondaggi che continuano a premiarlo sull'onda dell'operazione «porti chiusi» e di un ostentato decisionismo. Io spero che Salvini resti il leader del centrodestra, ma piuttosto che una lenta agonia o peggio l'ipocrisia, meglio fare chiarezza al più presto. Come si dice: via il dente, via il dolore.

Ps. Nell'articolo di ieri, forse per un colpo di caldo o forse per l'età che avanza e gioca brutti scherzi, ho scritto che Berlinguer andò ai funerali di Almirante. Ovviamente è successo l'inverso, essendo Berlinguer morto prima. Mi consolo che invertendo gli addendi il risultato non cambia il senso di ciò che volevo dire: erano due nemici, non due mediocri. Comunque, pardon.



Centrodestra, ore contate
Alessandro Sallusti - Lun, 30/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 59530.html

Forza Italia annuncerà il no a Foa, trappola di Salvini

È surreale vedere gli ex lottizzatori della Rai (soprattutto il Pd), lamentarsi della lottizzazione in corso e gli ex fustigatori della lottizzazione altrui (Cinque Stelle e Lega) lottizzare a mani basse.

Quando gira la ruota, si invertono le parti: chi fino a ieri stava in alto con bella vista e aria fresca ora si ritrova sotto, escluso dal godimento. E viceversa. Altro che rivoluzione, il sistema resta esattamente lo stesso: chi è al comando decide in base ai suoi interessi, chi è all'opposizione protesta. E tutti hanno la memoria corta, qualcuno cortissima. Tipo Di Maio, che dava dei camerieri ai direttori Rai solo perché scelti dal premier Renzi e tipo quest'ultimo che dal governo mise amici ovunque ed epurò dagli schermi chiunque non fosse allineato ai suoi voleri.

Tanto baccano ma in fondo stiamo assistendo, con formazioni diverse, solo a una nuova partita di un gioco antico, collaudato e immutabile, direi una delle poche certezze di questo Paese, qual è il controllo della Rai. Ma questa volta c'è una piccola novità che aggiunge un po' di suspense e forse addirittura un colpo di scena. È il caso di Marcello Foa, e non mi riferisco al valore del collega (molti di voi lettori lo ricorderanno come penna importante e autorevole di questo giornale fino a pochi anni fa) ma alla anomalia della procedura con cui Matteo Salvini lo ha indicato come candidato unico alla presidenza Rai. Il leader della Lega infatti si è dimenticato - diciamo così - di consultare, o quantomeno avvisare della scelta, i suoi alleati di centrodestra che sulla vicenda peraltro non hanno un ruolo passivo, tanto che il loro voto in commissione sarà indispensabile nei prossimi giorni affinché Foa diventi effettivamente presidente della Rai. Forza Italia, ovviamente, non ha gradito lo sgarbo di apprendere solo dalle agenzie di stampa una notizia delicata e rilevante e sentirsi poi dire dall'alleato: «Taci e vota come dico io».

Senza il «sì» di Forza Italia difficilmente Marcello Foa sarà eletto e a tutt'oggi il via libera non è arrivato. Ma in queste ore in ballo c'è ben altro, cioè la permanenza in vita almeno formale (quella sostanziale è già andata a ramengo con la formazione del governo gialloverde) della coalizione di centrodestra. Matteo Salvini non è un dilettante della politica né uno sbadato. Escludo quindi che il caso Foa sia uno spiacevole ma banale incidente diplomatico. Ho l'impressione che Salvini abbia volutamente usato questa scortesia per mettere Berlusconi ulteriormente all'angolo del ring. Se Forza Italia, dopo essere stata umiliata, accetta l'imposizione si autocondanna alla subalternità irrilevante e definitiva. Se viceversa Berlusconi stopperà, come pare, la nomina di Foa, Salvini dichiarerà finita la coalizione di centrodestra per colpa - ovviamente mentendo - non sua. Insomma, un incidente creato ad arte per trarne ulteriori benefici. Si chiama la «mossa del cavallo» e consiste, cito lo Zanichelli «in una iniziativa abile e inattesa, che permette di liberarsi da un impedimento o di uscire da una situazione critica».

È evidente infatti che Salvini, diversamente dagli impegni presi in campagna elettorale, guarda a Di Maio e non a Berlusconi come socio presente e futuro e ha necessità di scaricare definitivamente i vecchi alleati. Per rompere gli serve un alibi. Marcello Foa, mi spiace per lui che si sta facendo usare, è perfetto. E siccome la leggenda dice che «quel che succede in Rai succederà nel Paese», prepariamoci alla fine del centrodestra come esperienza politica. Visto come stanno le cose non è un male. Perché la ruota gira sempre, e chi oggi è sopra può solo sperare di rallentarla, non di fermarla.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mar lug 31, 2018 3:53 am

Il premier Conte alla Casa Bianca, Trump: «Europa segua Italia sui migranti»
30 luglio 2018

https://www.corriere.it/esteri/18_lugli ... 012501DCOR

Il primo ministro Giuseppe Conte è stato ricevuto alla Casa Bianca con una calorosa stretta di mano dal presidente americano Donald Trump. Dopo la firma del Libro degli ospiti nella Roosevelt Room, i due presidenti si sono spostati nello Studio Ovale per un tête-à-tête, al termine del quale hanno tenuto una conferenza stampa. «Conte è un buon amico sin dall’inizio - ha detto Trump -, siamo entrambi outsider della politica: dobbiamo difendere i sogni dei nostri cittadini» ha detto, annunciando da oggi «un nuovo dialogo strategico tra Italia e Usa». Si è trattato della prima visita ufficiale del premier Conte a Washington. «Molti altri Paesi in Europa dovrebbero seguire l'esempio dell'Italia sull'immigrazione: riconosciamo il ruolo di leadership dell’Italia nell’Africa del Nord» ha aggiunto Trump, che ha dato a Conte il via libera su tre questioni cruciali: la Libia («riconosciamo il ruolo di leadership dell’Italia nella stabilizzazione»); una cabina di regia permanente per il Mediterraneo («è necessario proteggerci dall’immigrazione illegale»); e la questione degli scambi commerciali e dei dazi («dobbiamo colmare presto il deficit commerciale»).

Fronte comune

Un’intesa totale che ha riguardato anche molte altre questioni. «L’Italia è un grande Paese per investire - ha affermato Trump -. Siamo quasi paesi gemelli, l’Italia è diventata interlocutore privilegiato e punto di riferimento in Ue degli Stati Uniti per le sfide che abbiamo davanti», a cominciare dalle «varie crisi migratorie». E ancora: «Siamo d’accordo che un regime brutale come quello in Iran non dovrà mai entrare in possesso di armi nucleari». Conte ha ricambiato i complimenti del padrone di casa: «Da avvocato, posso dire che Trump è un ottimo negoziatore, un grandissimo difensore degli interessi americani». Sintonia anche sulla «necessità di diversificare le fonti energetiche» e «di riformare il Wto: le regole sono vecchie da anni - ha affermato Conte -, non possiamo ancora considerare la Cina come un “paese emergente”. «In Italia e negli Stati Uniti stiamo dimostrando che il cambiamento è possibile - ha dichiarato dal canto suo Conte -, sono entrambi governi del cambiamento scelti dai cittadini per apportare un miglioramento alle proprie condizioni di vita». Anche «sulla Nato c’è stata una posizione chiara di Trump che io condivido - dice il premier italiano -: l’ esigenza di riequilibrare la spesa che in questo momento è squilibrata. Sono posizioni ragionevoli che io tengo in gran conto. Dobbiamo negoziare per trovare il punto di equilibrio».

Conte incontra Trump alla Casa Bianca: sorrisi e strette di mano

Tanta carne al fuoco dunque, approfondita poi durante le domande dei giornalisti. «L’immigrazione è anche un problema di sicurezza - ha detto Conte a è proposito del piatto forte sul tavolo -. Attraverso le rotte dell’immigrazione possono arrivare foreign fighters, terroristi che minacciano l’Europa». «Da oggi avremo una cabina di regia permanente Italia-Usa nel Mediterraneo allargato, è una cooperazione strategica, quasi un gemellaggio in cui l’Italia diventa punto di riferimento in Europa e un interlocutore principale per le principali sfide da affrontare, dal terrorismo alle crisi che riguardano intera area del mediterraneo con particolare riferimento alla Libia».
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mar ago 21, 2018 5:18 pm

I migranti, Regeni e i rapporti con Mosca. Cosa ha detto Salvini ad Al Jazeera
di brahim maarad 09 agosto 2018

https://www.agi.it/politica/matteo_salv ... 2018-08-09

I migranti, Regeni e i rapporti con Mosca. Cosa ha detto Salvini ad Al Jazeera

Dalla non ingerenza in Libia, alla fiducia nella versione del Cairo sul caso Regeni, passando per la contrarietà alle sanzioni contro la Russia e la possibilità di aprire nuove moschee che rispettino le regole. Sono questi, e non solo, i temi affrontati dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nella trasmissione "Senza confini" andata in onda sul canale arabo Al Jazeera, che conta su decine di milioni di telespettatori, e condotta dal giornalista Jalal Chahda. Tante domande, tutte molto dirette, a cui Salvini ha risposto, spesso, sviando e ricorrendo a un inusuale linguaggio diplomatico.

Libia

Sulla Libia il ministro Salvini ha confermato la posizione italiana di non interferenza ed equidistanza dalle parti in gioco. "Inviteremo Aguila Saleh (il presidente del Parlamento di Tobruk, ndr) e il generale Haftar", ha dichiarato. "È importante invitare tutti al dialogo e avviare un percorso senza prove di forze. Per questo sono pronto a ospitare tutti e dialogare con tutti". Un invito esteso anche alla Francia "se però mette in primo piano la stabilità del Paese e non il proprio interesse economico".

Il giornalista ha insistito sul ruolo francese in Libia e sulla concorrenza italiana, più volte smentita da Salvini. "La conferenza di Parigi non mi ha dato alcun fastidio, l'Occidente ha finalmente compreso che non può esportare il suo modello politico estero e non può decidere la data delle elezioni di altri Paesi. Non è un caso che la mia prima missione all'estero sia stata in Libia e il nostro impegno va oltre le migrazioni ma si tratta anche di fornire sostegno a cultura, sanità e istruzione".

Regeni e l'Egitto

Il ministro Salvini è stato più volte spronato anche sul rapporto con l'Egitto, in relazione all'omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso al Cairo il 25 gennaio 2016. "Non si possono annullare i rapporti con l'Egitto in attesa di sviluppi sul caso di Regeni", ha ribadito il vice premier. "C'è un rapporto fondamentale con l'Egitto, c'è sempre stato e ci sarà anche in futuro", ha aggiunto. "Il ministro dell'Interno egiziano e il presidente della Repubblica mi hanno garantito che il lavoro degli inquirenti va avanti e che i responsabili saranno individuati e punti. Io mi fido di quello che mi hanno detto", ha confermato Salvini per rinnovando la "preoccupazione" per i buchi nei video delle telecamere di sorveglianza della stazione delle metropolitana, il luogo dove scomparve Giulio Regeni.

Islam in Italia

E ancora: sulla presenza islamica in Italia, il ministro dell'Interno del governo giallo-verde ha aperto alla possibilità di costruire moschee "ma che rispettino le regole, che siano luogo di pace e che ci sia trasparenza sulle fonti di finanziamento". Garanzie, secondo Salvini, non sempre rispettate in passato. "Ognuno è libero nella sua fede ma le regole vanno rispettate. In passato in tanti luoghi di culto islamici ci sono stati degli eccessi che non vogliamo che accadano più", ha aggiunto Salvini secondo cui "finora non sono state rispettate le regole" anche se ha comunque precisato che "ci sono tanti musulmani non estremisti".

Mosca

Sulla Russia Salvini ha ancora una volta espresso la sua contrarietà alle sanzioni imposte dall'Ue. "I problemi non si risolvono con guerre e sanzioni, il dialogo con Ue, Russia e Usa è fondamentale e Mosca svolge un ruolo importante nella guerra contro il terrorismo", ha ribadito. Il vicepremier ha aggiunto che "non è nell'interesse di nessuno isolare la Russia o rappresentare Putin come nemico del mondo". Al giornalista che gli ha chiesto perché l'Italia non è ricorsa al veto per bloccare le sanzioni, Salvini ha spiegato che "ci sono tanti dossier sul tavolo dell'Ue". "Tendiamo ad arrivare a scelte condivise ma se saremmo costretti, proveremo altri strumenti", ha affermato.

Trump

Pieno appoggio è stato confermato anche alle politiche di Trump. "E' uno che mantiene le sue promesse". Compresa quella del trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme. "Trump ha avuto la forza di mantenere un impegno preso in campagna elettorale, al contrario dei suoi predecessori. Poi sarà la storia a decidere se abbia fatto bene o male", ha dichiarato Salvini. "Visto il successo di Trump con la Corea del Nord - ha aggiunto - è in grado di fare la sua parte per ridurre il conflitto e le sofferenze dei popoli palestinese e israeliano".

Sulle decisioni passate dell'Italia, con il Parlamento che aveva sostenuto lo Stato di Palestina, Salvini ha tagliato corto: "Non penso che tutto quello che sia stato votato e deciso in passato abbia portato dei risultati positivi, quindi penso che bisogna guardare avanti e non credo che la situazione del popolo palestinese sia buona così come quella del popolo israeliano che non vive in pace. Quindi dobbiamo provare qualcosa di diverso dal passato".
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mar ago 21, 2018 5:18 pm

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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » mar ago 21, 2018 5:18 pm

Salvini attacca Asia Argento: "Questa mi insultava? Mamma che tristezza"
Luca Romano - Lun, 20/08/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 66644.html

Matteo Salvini interviene sulla vicenda che ha investito Asia Argento: "Questa è la 'signora’ che mi insultava ogni due minuti? Mamma che tristezza"

Era solo metà luglio, quasi un mese esatto fa, quando Matteo Salvini e Asia Argento ebbero uno scontro sui social network.

Erano i tempi della querelle tra il ministro dell’Interno e Roberto Saviano e l’attrice entrò a gamba tesa nel dibattito pubblico. Il capo politico del Carroccio aveva pubblicato una fotografia di Saviano e di Laura Boldrini commentando con questa didascalia: "Boldrini: 'Caro Roberto, non sei solo, #RespingiamoSalvini'. Che coppia!" e smile conclusivo. La Argento aveva ripreso il tweet dedicandogli un solo hashtag: #salvinimerda”. Senza giri di parole, insomma.

Immediata era arrivata, ovviamente, la risposta del leader della Lega. Che del lungo carteggio social aveva scritto così un nuovo capitolo: “Dai Asia, secondo me non sei così cattiva, se ti va ti offro un caffè (meglio una camomilla), mi racconti i problemi che hai e vedo se posso aiutarti". E lei, a stretto giro, era tornata all’attacco: “Il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'interno del Governo si diletta a sbeffeggiarsi di me – aveva scritto - Ha così tanto tempo da perdere? Non ha niente di più imperativo da da fare, da sistemare, da risolvere, meeting da attendere? Che piacere prova a trollare le donne?”.

Bene. Dopo la pubblicazione della notizia del New York Times, secondo cui la Argento avrebbe versato 380mila dollari ad un attore che la accusava di violenza sessuale, Salvini è tornato all’attacco. Giocandosi l’opportunità di colpire l’avversario. "Questa è la 'signora’ che mi insultava ogni due minuti, e mi ha dato del razzista e della m...a? Mamma mia che tristezza...", ha scritto il ministro su Facebook.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 11, 2019 8:26 pm

MERAVIGLIOSO ARTICOLO
DI FABIO ARMANO

"Salvini ha creato un clima di odio!"
Ho un paio di cose da dire ai supponenti meteorologi comunisti da "clima di odio".
Non è odio. È insofferenza per le vostre menzogne.
Questo CLIMA è il risultato delle vostre politiche, delle vostre ideologie, e della vostra onnipresente supponenza.
Lasciatevi dire da un umile operaio, che nelle risposte che sempre più italiani vi rifilano fregandosene delle vostre magliette rosse ed i sit in con le barchette di carta, c’è la reazione fisiologica per ogni vostra accusa di “razzismo”, ed ogni etichetta di “fascista”, che avete appiccicato a quanti non si piegavano alle vostre ideologie.
C’è ogni casa popolare che con soddisfazione avete assegnato ad immigrati, per poi ringhiare in faccia agli italiani che protestavano che la legge è quella e che dovevano tacere.
C’è ogni gazebo delle rappresentanze politiche a voi avverse distrutto dai quei “bravi giovani” contro i quali non proferite mai parola, ed ai quali spesso, pagate pure le bollette e gli affitti dei loro centri di ritrovo.
C’è ogni funerale di immigrati al quale siete accorsi per gareggiare nel farvi riprendere in prima fila mentre vi stracciavate le vesti e piangevate ai piedi di qualche vedova come a Fermo, per poi disertare in massa quelli degli italiani trucidati dai sedicenti “profughi”, come a Palagonia o a Macerata.
C’è ogni sorrisetto supponente, ogni espressione sardonica, ogni risposta ebbra della vostra insopportabile presunzione di superiorità morale ed intellettuale, con le quali siete usi snobbare i vostri avversari politici in ogni confronto televisivo, ben coadiuvati da sguatteri sempre pronti a darvi una mano togliendo la parola a chi vi risponde in maniera troppo efficace, o mandando la provvidenziale pubblicità ad un cenno convenuto quando tentennate e vi manca la risposta adeguata.
C’è ogni parere ebbro di disprezzo con il quale avete etichettato qualsiasi esito elettorale straniero che non si confaceva alle istanze del vostro capetto, come quando in America per Trump, o in Inghilterra per la Brexit , avete dovuto puntualizzare che quelli che avevano votato in modo difforme a quello da voi auspicato, erano certamente i “meno istruiti”.
C’è quella vostra sottile soddisfazione che nemmeno vi preoccupate più di nascondere ogni volta che un cittadino italiano che si è difeso nella propria casa in piena notte dalle vostre “risorse”, viene condannato per "eccesso di legittima difesa", e godete nell'apprendere che "il fascista" dovrà vendere la propria attività per risarcire con 330 mila euro un rapinatore straniero, irregolare in Italia, e con precedenti penali.
Ci sono tutte quelle volte nelle quali quando si è trattato di dover scegliere se stare dalla parte dei nostri agenti di Polizia o Carabinieri costretti a lavorare con guanti bianchi da maggiordomo al cospetto di delinquenti incalliti fuggiti dalle peggiori galere africane, voi eravate puntualmente con questi ultimi, auspicando pure sospensioni, licenziamenti, e punizioni esemplari, se un agente dopo mesi di sputi, calci, morsi e coltellate, si lasciava sfuggire un “Rompetegli un braccio!” con qualche telecamera vicino.
Ci sono 6 anni di vostro governo abusivo nei quali siete riusciti a devastare il mondo del lavoro e far ripiombare lo stato di diritto di un lavoratore dipendente agli anni 20, senza dimenticare le carrettate di moderni schiavi che avete deportato in Italia nell’ambito del criminale progetto (tra gli altri) di abbassare il costo del lavoro impoverendolo e rendendo i lavoratori italiani ricattabili dietro la minaccia di essere “sostituiti” in un attimo se in futuro non si adatteranno a paghe senegalesi e nigeriane, nel paese col la pressione fiscale più alta del pianeta Terra.
Ci sono quegli oltre 400 marchi dell’eccellenza nazionale che avete svenduto agli avvoltoi di mezzo mondo per 4 soldi, permettendo licenziamenti, delocalizzazioni, soprusi, tagli e ribassi, venendo pure a raccontare ai cittadini che si trattava di qualcosa di positivo e di un grande “rilancio per la nostra economia”.
Ci sono le banche salvate con i soldi dei pensionati, dei lavoratori, delle casalinghe, con i relativi consigli di amministrazione pieni di amici vostri che non hanno mai pagato nulla, nè mai pagheranno qualcosa, grazie a voi “comunisti 2.0” , che da falce e martello, siete passati direttamente a “SPREAD E MIB’”.
Ci sono tutte le arance , i pomodori, ed i limoni della Sicilia andati al macero grazie a voi che a Bruxelles avete votato in favore degli agrumi ed olii marocchini, tunisini, egiziani, perché così vi imponeva madama Angela Merkel, quella con la quale voi del PD siete riusciti in passato ad avere meno dignità di quanta non ne abbia lo zerbino sul quale si pulisce le zampe il mio gatto, dopo aver usufruito della lettiera.
Ci sono tutti i sorrisetti di malcelata soddisfazione che vi sono apparsi in faccia ogni volta che il vostro avversario politico numero uno ha dovuto rinunciare ad incontri pubblici a causa di bombe carta, pietre, sprangate e molotov, robe che ai vostri incontri, guarda caso, non capitano mai.
C’è la giusta reazione ai vostri deliri che parlano di “fascismo” nel 2018, a 70 anni dalla sua scomparsa, ed impegnano aule parlamentari per intere giornate per stabilire se l’alzare o meno un braccio destro possa essere motivo di arresto e galera, quando per 5 anni di fila ci avete portato in casa ogni estate 300 mila soggetti in prevalenza maschi in età militare, dei quali non conoscevamo nemmeno i nomi.
Ci sono quei terremotati italiani senza più casa, senza lavoro, senza nemmeno più rispetto, visto che una vostra degna rappresentante di partito è arrivata tempo fa a consigliare loro di aprire mutui bancari per pagare le tasse sulle case che non hanno più e per le quali reclamavate le imposte..
Ci sono tutte quelle volte nelle quali vi abbiamo dovuto sentire ragliare contro i cittadini di Goro, Gorino, Aulla, e mille altri piccoli centri, definendoli dei “razzisti fascisti aizzati da Salvini che nemmeno meritavano di essere italiani”, solo perché si opponevano all’arrivo di sedicenti profughi da alloggiare nei loro abitati, salvo poi vedervi tacere come catacombe comuniste quando il rifiuto è partito dalla signorile Capalbio all'epoca sotto una guida PD, dove evidentemente i 36 immigrati africani non avrebbero fatto per niente “pendant” con le villette radicalchic di diversi vostri compagni di partito.
In questo clima ci sono tutte le volte che avete definito coloro che non la pensavano come voi, "ignoranti", "populisti", "rozzi", o ci avete etichettati come "violenti fomentatori di odio".
Tutte le volte che avete fatto sì che la legittima difesa divenisse "xenofobia", ed il buon senso una forma di "fascismo".
Tutte le volte che avete chiamato “sciacallo” il vostro avversario politico, proprio mentre voi mostravate sul mega schermo dei vostri convegni la foto di un bambino morto annegato sul bagnasciuga, per far leva sui quei "sensi di colpa" che intendevate usare come grimaldelli per meglio tutelare il fatturato non rendicontabile di ogni cooperativa rossa a voi legata, ed assicurarvi una invasione migratoria illimitata sulla quale avete scommesso tutto pur di trovare quei voti che avete capito di non potervi più aspettare dagli elettori italiani.
Ma a differenza del passato, non perderemo altro tempo nel guardarvi, mentre ve ne state comodamente seduti sulle poltroncine dei vostri studi televisivi radicalchic, e vi esibite in acrobazie ideologiche atte a trasformare il vostro desolante calo nei consensi in uno strenuo e nobile "argine contro i fascisti", perché vedete cari compagni del PD, la verità è che nonostante un'informazione sotto il vostro totale ed assoluto controllo, e degna della repubblica popolare cinese, le fondamenta della vostra mostruosa macchina del fango stanno ormai cedendo ovunque, e non ci sono più tappeti abbastanza larghi sotto ai quali possiate nascondere oltre tutto il lerciume derivato dalle vostre politiche.
Siete stati semplicemente travolti dalla verità, e non si è nemmeno fermata a prestarvi soccorso.
Finalmente.



Ecco come andrà a finire
Marcello Veneziani
28 agosto 2018

http://www.marcelloveneziani.com/artico ... a-a-finire

Lo so come andrà a finire. Lo so perché conosco la storia, conosco la gente, conosco i potentati, conosco gli immigrati. Li conosco come li conoscete voi, per esperienza, precedenti, realismo e uso di mondo. Fino a ieri la scena era la seguente: non ho sentito un italiano che non fosse d’accordo con Salvini, che non giudicasse assurdo incriminare un ministro dell’interno che fa il suo dovere, oltre che il suo mandato elettorale, di salvaguardare i confini della nazione, come è previsto dalla Costituzione, e tutelare gli italiani, respingere gli arrivi clandestini e ribadire che i migranti non sbarcano in Italia ma in Europa. È assurdo che dobbiamo ricordarci dell’Europa quando si tratta di pagare i debiti o di non sfondare i bilanci. E invece dobbiamo scordarci dell’Europa quando arrivano i migranti perché allora, d’un tratto, diventiamo nazione e ce la dobbiamo sbattere noi. La nostra sovranità consiste nell’obbligo di accoglierli, anche se tutti gli altri non li vogliono. Fino a ieri non c’era una persona con cui ho parlato che in un modo o nell’altro non fosse di questa idea.

Viceversa non ho sentito un tg, un programma, un commentatore, un uomo di potere o un giornale che non fosse schierato contro l’Italia, contro gli italiani, contro Salvini e dalla parte dell’Europa che se ne frega dei migranti, dalla parte dei giudici che incriminano i ministri nel nome della legge, dalla parte dei migranti che sbarcano illegalmente. Una partita secca, il popolo compatto da una parte, il potere compatto dall’altra. In compagnia di Salvini quasi nessuno, la Lega c’è ma non si vede, c’è solo lui, c’è la Meloni e poi giù il deserto. I grillini, quando non sono appesi al Fico, e dunque pendono a sinistra, fanno i furbetti come di Maio che pur di galleggiare e di restare dove sta, e giocare a fare il superministro, è pronto a rimangiarsi tutto e a scaricare l’Alleato su cui sono puntati i cannoni mediatico-giudiziari del Palazzo, dai catto-bergogliosi alla sinistra sparsa.

Come volete che finisca una partita così, pensate che gli italiani tramite Salvini possano ottenere qualcosa se tutto l’Establishment è compatto ai piedi dell’Europa e in favore degli sbarchi, senza curarsi delle conseguenze, ma solo calcolando i profitti politici che ne deriveranno a loro? Salvini verrà virtualmente imprigionato, fino a che sarà neutralizzato. Non andrà in galera ma sarà emarginato, chimicamente castrato. Ed è curioso pensare che tutti coloro che hanno battuto la sinistra sono sempre stati – di riffa o di raffa – considerati criminali: Berlusconi, Salvini, la destra, perfino Cossiga quando si oppose all’establishment, Leone quando si oppose al compromesso storico e Craxi quando cercò di far valere il primato della politica e dell’Italia e si oppose al catto-comunismo. Ma è possibile che qualunque avversario della sinistra che abbia vinto in Italia col consenso popolare debba essere per definizione un delinquente, per affari e malaffari, eversione e violazione della Costituzione, per fascismo, razzismo o altre fobie ormai a voi note? Cambiano gli attori ma la partita è sempre tra sinistra e delinquenti, tra potentati e malavita. L’avversario della sinistra è tollerato solo se è perdente, se è remissivo, se non dà fastidio, fa tappezzeria e magari si piega a loro. Eppure non ho mai visto tanta eversione, tanto disprezzo degli italiani, tanta prevaricazione, abuso e mafia travestita da legge e da democrazia, d’Europa e di Modernità quanto quella di chi detiene il vero potere in Italia. Quando vincono gli outsider, il governo è una cosa, il potere è un’altra, non coincidono. Al governo magari ci mettono le guardie del sistema, i Moavero e i Tria. Ma per il resto sono circondati, il potere è una cupola che tiene in scacco chi governa e in spregio il popolo che li sostiene.

Ma so anche per esperienza come finiranno quelle povere vittime appena sbarcate. La diocesi darà loro un tozzo di pane per un po’ ma saranno poi a larga maggioranza, a carico dello Stato italiano, a partire dalla sanità. Qualcuno diventerà spacciatore o verrà ingaggiato dalla criminalità locale, qualcuno commetterà violenze sessuali e abusi come se ne sente ogni giorno essendo tutti maschi, giovani, sfaccendati e con gli ormoni a mille, qualcuno delinquerà e ruberà per conto suo, qualcuno – più onesto o più sprovveduto – andrà a lavorare in campagna e la sinistra potrà dunque speculare anche sul loro sfruttamento come schiavi dei caporali (che notoriamente li ha istituiti Salvini, prima non esistevano, ai tempi di Renzi e Gentiloni e Prodi erano solo un brutto ricordo del passato). Qualcuno di loro odierà il Paese che li ha accolti, sfamati e vestiti e si darà alla violenza eversiva, talvolta inneggiando sul web, talvolta partecipando attivamente alla guerra contro di noi, fino al terrorismo dei fanatici islamici.

E qualcuno, vivaddio, si inserirà nella nostra società e si integrerà. Su 170, forse diciotto, come la nave che li ha portati da noi. Uno su dieci.

Per questo so come andrà a finire. Il consenso a Salvini prima o poi si sgonfierà, quando vedranno che non potrà dare i frutti sperati, che il loro Tribuno sarà isolato, le sue decisioni saranno sistematicamente smantellate dai Palazzi. Allora gli italiani si adatteranno, come sempre hanno fatto, abbozzeranno perché non vogliono mica imbarcarsi in una guerra civile. Si rifugeranno nelle tv e negli smartphone. E quello stanno aspettando gli sciacalli e le iene variamente disseminati nei media, nei tribunali, nei palazzi di potere. D’altra parte, è vero, non si può pensare di governare senza creare una classe dirigente, senza dotarsi di una strategia, ma soltanto a pelle, a orecchio, a botte di tweet, video e like. E così resterà quel divario assoluto tra la gente e il potere, ognuno troverà l’alibi per farsi i fatti suoi. E l’Italia sarà bell’e fottuta.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 11, 2019 8:27 pm

Boccia molla Calenda e tende la mano a Salvini
Pasquale Napolitano
Dom, 30/09/2018


http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 82331.html

Confindustria tenero con la Lega sulla manovra, l'ex ministro si infuria. Oggi il Pd va in piazza
Roma Il flirt tra Lega e Confindustria fa «ingelosire» l'ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Da Breganze, in provincia di Vicenza, dove si tiene l'assemblea locale degli imprenditori, il numero uno di Confindustria Vincenzo Boccia tende la mano al ministro dell'Interno Matteo Salvini, più che al governo gialloverde: «Di questo governo crediamo fortemente nella Lega, è una componente importante, qui non si tratta di regionalità ma di risposte vere ai cittadini». Classico copione, endorsement governativo per incassare qualche dividendo nella manovra. Eppure Confindustria, che sembrava fino a ieri pronta a scendere i piazza, ora frena: Bccia spiega che «c'è un rapporto storico di molti nostri imprenditori con i governatori della Lega in Veneto, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia». «Una storia di complessità, di confronto serrato -aggiunge Boccia - che abbiamo con la politica locale e che ci aspettiamo che questo possa essere anche un'attenzione a livello nazionale. Non solo alle nostre questioni categoriali ma all'interesse di tutto il Paese». Parole che fanno infuriare l'ex ministro Calenda, che attacca Boccia a testa bassa: «La Confindustria è ufficialmente leghista. Chissà se le imprese credono anche nel piano B, nel trasformare l'Italia in una democrazia illiberale, nello spread fuori controllo. Mai un Presidente aveva fatto un endorsement così a un partito politico. Vergognoso».

Eppure, Calenda è stato il ministro più «amato» dagli industriali. Appena 4 mesi fa, il 23 maggio 2018, il manager «pariolino» fu acclamato e applaudito al pari di una star all'assemblea nazionale di Confindustria. Oggi il vento del potere soffia in un'altra direzione e Boccia non teme di affondare il colpo contro l'esponente del Pd: «Lui ha parlato di una Confindustria appiattita e non ha avuto parole tenere nei nostri confronti. In realtà Calenda non è neanche in grado di organizzare una cena a casa sua con i compagni di partito». L'ex ministro ribatte: «Caro Boccia io ho organizzato impresa 4.0, Piano Made in Italy, Strategia Energetica Nazionale, norma sulle imprese energivore. Prendere lezioni da chi organizza solo cene e convegni e ha quasi fatto fallire l'unica azienda che possiede, il Sole24ore, mi sembra troppo».

Lo scontro Calenda-Boccia agita la vigilia del raduno a Roma del popolo dem contro il governo. Una chiamata all'armi che però rischia di sparare a salve. Il giorno della mobilitazione arriva con un tempismo perfetto: all'indomani del via libera al Def che anticipa una manovra choc con aumento del debito per finanziare le promesse elettorali. Il Pd tenterà di contrastare la manovra pentaleghista, trovandosi, però, in una posizione, politicamente, molto debole e piena di contraddizioni. Accusare il governo Conte di finanziare con il deficit le mance elettorali equivale a sconfessare i governi Renzi e Gentiloni. Che hanno seguito identica strada. In piazza del Popolo ci sarà anche Calenda, che rispetto a Renzi e Martina, ha una prospettiva diversa per il Pd: nuovo partito e leadership nelle mani di Paolo Gentiloni.
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Re: Aiutiamo, critichiamo, contestiamo il nuovo governo

Messaggioda Berto » gio lug 11, 2019 8:28 pm

Gigi il bullo minaccia i tecnici e favoleggia tagli inesistenti
Francesca Angeli - Dom, 30/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 82427.html

Di Maio: "Via la Bassanini, ci riprenderemo il potere» E annuncia l’improbabile scure per 345 parlamentari"

L a resistibile ascesa di Luigi Di Maio. Nel governo ora è lui in primo piano. La figura del premier Giuseppe Conte è sempre più sbiadita e ora con l’incasso del reddito di cittadinanza Di Maio è riuscito ad oscurare persino l’attivissimo Matteo Salvini.

E ieri il vicepremier pentastellato ha impazzato tra interviste, comparsate in tv e la partecipazione al Global Forum 2018 per la democrazia diretta in Campidoglio. La perdita di qualche decina di miliardi a Piazza Affari e il monito lanciato dal Quirinale lo inducono a fornire rassicurazioni sulla permanenza dell’Italia nella zona euro. «Qualcuno pensa che adesso si voglia utilizzare la scusa della manovra per uscire dall’Europa o per uscire dall’euro: tutte sciocchezze», assicura Di Maio. Il ministro dello Sviluppo Economico intervistato da Maria Latella rassicura i mercati. Appena il Def sarà pubblicato si vedrà che contiene «il più grande piano di investimenti della storia italiana» e che con la Manovra del Popolo si cominciano a ricostruire «diritti sociali che erano stati distrutti». Il crollo dei mercati, insiste Di Maio, «è frutto della demonizzazione di questo Governo» e non deve preoccupare. Fissare il rapporto deficit Pil al 2,4 è necessario a dare «un po’ più di respiro» a giovani, anziani, a coloro che aspettano di andare in pensione e ai truffati delle banche. Non ci sarà aumento del debito, promette perché «si pagherà nei prossimi anni con la crescita». Indispensabile il 2,4 di deficit «perché abbiamo trovato tanti risparmi da fare ma andranno a regime l’anno prossimo». Nessuno scandalo insiste Di Maio il governo agisce «come fanno tante famiglie italiane, abbiamo chiesto un prestito che restituiremo quando le risorse derivanti dai tagli saranno disponibili in cassa». Prestito necessario visto che occorre finanziare non uno ma «due programmi elettorali che soddisfano due elettorati». E il governo giallo-verde ha un asso nella manica: «Il team Mani di forbice per tagliare tutto il possibile». Con un richiamo alla favola gotica firmata da Tim Burton Di Maio annuncia che le prime teste tagliate saranno quelle dei parlamentari. «Credo che nessuno possa dire di essere contro l’abolizione di 345 parlamentari. Se qualcuno lo farà, ascolteremo le sue ragioni» osserva magnanimo per poi tornare all’attacco dei famigerati «tecnici» nemici del popolo che invece «devono essere al servizio del popolo ovviamente nei limiti della Costituzione». E se non eseguono gli ordini del governo? «Se i tecnici non vogliono fare il loro dovere vorrà dire che cambieremo la legge Bassanini perché ci dobbiamo riprendere il potere democratico da quello dei tecnici», minaccia Di Maio promettendo di risolvere «il problema degli apparati che remano contro il governo, tecnocrati che vanno contro l’indirizzo politico non del governo ma dei cittadini». A dar manforte a Di Maio arriva pure Beppe Grillo che dal suo blog lancia strali contro lo strapotere della finanza. «Come è possibile che termini come spread possano effettivamente preoccupare la gente?- si chiede Grillo- La gente è depressa per la disoccupazione reale, per l’annichilimento della speranza, e non per via di qualche disappunto dei Benetton o degli altri amici dei governanti che ci hanno preceduto». Per l’ex comico «i rischi per il capitalismo speculativo» non hanno nulla a che vedere con la vita delle persone. «Questa confusione è l’unica speranza di chi pretende il popolo italiano, e coloro lo rappresentano, sottomessi a delle percentuali astratte» ma aggiunge «i governi possono ancora cambiare le regole e farsi rispettare dai banchieri».






La spesa inutile che non crea investimenti
Giancarlo Mazzuca - Dom, 30/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 82333.html

La bandiera bianca sventolata dal ministro Tria sul balcone di Palazzo Chigi alla faccia degli «Hurrah!» dei Cinquestelle è la conferma che il governo gialloverde ha rotto gli argini perché - con il rapporto deficit/Pil al 2,4% come preteso dal tandem Di Maio-Salvini - venerdì le ripercussioni sono state immediate sui mercati finanziari.

E per fortuna che, al ministero dell'Economia, non siede, almeno ufficialmente, l'euroscettico Savona: in quel caso dove saremmo arrivati?

È vero, se il fantomatico rapporto si fosse davvero fermato al 2%, come il ministro dell'Economia tuttora in carica sembrava disponibile ad arrivare, non sarebbero stati disponibili almeno 5 miliardi che, invece, servono per mantenere qualche promessa fatta agli elettori da Cinquestelle «in primis» e Lega, ma, tirando così la corda, «l'effetto-boomerang» rischia di essere devastante per le nostre casse. Possiamo anche fare spallucce alla prevista procedura d'infrazione dell'Europa che conta sempre meno tra i vari «partner»; non dobbiamo, però, ignorare le conseguenze di un nuovo calo di fiducia degli investitori. E Di Maio sbaglia, quando dice di voler «fare come Macron» e salire vertiginosamente nel rapporto deficit/Pil, alla faccia dell'«austerity», per il semplice motivo che i conti italiani non possono essere certo paragonati a quelli francesi. Bastano poche cifre: degli 850 miliardi di euro che escono ogni anno dalle casse d'Italia Spa (qualcosa come 2 miliardi e 300 milioni al giorno, poco meno di 100 milioni di euro all'ora), quasi la metà (400 miliardi) è finanziata dalla vendita dei titoli di Stato. Sono soldi in prestito che risentono ovviamente delle oscillazioni del mercato, con contraccolpi piuttosto evidenti: un aumento di cento punti dello «spread» ci costa qualcosa come 4 miliardi in più di interessi da pagare.

Passare, dunque, dal 2 al 2,4% non è soltanto una questione di qualche decimale in più anche perché il vicepremier grillino non sembra tenere conto della differenza tra spese ed investimenti. Prendiamo, appunto, il caso del reddito di cittadinanza che sarebbe anche stato il benvenuto se le casse pubbliche fossero miracolosamente in nero: in questa situazione, invece, finiamo per aumentare la spesa «tout court» in modo scriteriato. I sussidi non possono prescindere dal quadro generale e anche il presidente della Confindustria, Vincenzo Boccia, dice al Giornale: «Deve essere chiaro che l'unico modo per risolvere la questione sociale è avere attenzione a quella economica». Non è proprio un fatto secondario tenendo anche presente in che modo lo Stato ripartisce le uscite: all'incirca due terzi vanno in pensioni, retribuzioni dei dipendenti pubblici e sanità mentre, per tutto il resto, rimangono 240 miliardi. E pensare che, solo pochissimi giorni fa, il povero Tria aveva dichiarato: «Dobbiamo dare un segno ai mercati finanziari, a coloro che ci prestano i soldi».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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