I fondi della Lega: condannati Bossi, il figlio Renzo e l’ex tesoriere BelsitoGiuseppe Guastella
Milano, 10 luglio 2017
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 46f0.shtml Al Senatur inflitti 2 anni e 3 mesi, al figlio 1 anno e 6 mesi e all’ex tesoriere 2 anni 6 mesi per appropriazione indebita. Al centro del processo le spese personali coi rimborsi elettorali. Bossi jr: «La Lega non mi ha mai pagato né le multe né la laurea in Albania»
C’è una data che fa da spartiacque nella storia della Lega Nord: è il 4 aprile 2012, quando la Guardia di Finanza sequestrò nella cassaforte degli uffici della Lega a Montecitorio una cartelletta rossa con scritto «The family». Dentro c’era la prova che più di mezzo milione di euro del partito era stato usato per le spese della famiglia di Umberto Bossi con il benestare del Senatùr, che il giono dopo si dimise dalla carica di segretario che ricopriva dalla fondazione del Carroccio. Una storia che ora costa a Bossi in primo grado la condanna a due anni e tre mesi di carcere per appropriazione indebita con il figlio Renzo (18 mesi, pena sospesa) e l’ex tesoriere Francesco Belsito (due anni e mezzo).
Renzo, in aula con Belsito ad ascoltare la sentenza del giudice Luisa Balzarotti, si era visto pagare decine di contravvenzioni prese in auto quando era consigliere in Lombardia. Secondo l’inchiesta dell’allora procuratore aggiunto Alfredo Robledo (poi trasferito dal Csm a Torino, curiosamente per i rapporti con l’avvocato della Lega Domenico Aiello) e dei pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano, il «Trota» aveva presentato anche il conto dell’acquisto nel 2011 dell’auto, una Audi A6 da 48.000 euro, e della relativa assicurazione, oltre tremila euro. «Era intestata alla Lega, non era mia», dichiara aggiungendo che ormai è lontano dalla politica ed ha un’azienda agricola dove fa salami. La somma più sconcertante sono i 77 mila euro che invece di essere usati per i fini istituzionali hanno comprato la laurea in gestione aziendale dell’Università Kristal di Tirana (Albania). Nel capo di imputazione ci sono anche i soldi per Riccardo Bossi, il primogenito di Umberto già condannato a due anni e mezzo a marzo 2016 con il rito abbreviato. Secondo l’accusa, nel suo caso di euro la Lega ne ha scuciti quasi 158 mila per le immancabili contravvenzioni prese con un suv Bmw X5, per ripararlo dopo un incidente (più di 5.500 euro), per le rate del leasing (35 mila) e per l’università, ma stavolta appena 3.300 investiti solo nelle prime due rate di iscrizione all’ateneo dell’Insubria. Ci sono poi 14.400 euro per l’affitto di casa e le bollette, oltre ottomila in alimenti per la ex moglie e perfino 439,50 euro spesi dal veterinario che gli ha curato il cane. A Umberto Bossi le casse delle Lega hanno pagato oltre 208 mila per l’assistenza dopo la malattia e per la ristrutturazione della sue residenze in Lombardia (33.500) e a Roma (81.600), più un assegno da 48.500 euro intestato direttamente a lui. All’attuale segretario Matteo Salvini la condanna dell’ex capo «dispiace dal punto di vista umano», ma ormai Bossi «fa parte di un’altra era politica. La Lega ha rinnovato uomini e progetti». «Mi spiace per Umberto, persona straordinaria, non per quelli che hanno sfruttato lui e la sua malattia in modo vergognoso» twitta il governatore lombardo Roberto Maroni.
Belsito è colui che ha preso di più. A suo carico nel capo di imputazione c’è di tutto: i fiori, la rosticceria, il parcheggio, armi e munizioni, ma per arrivare a 2.400.000 contribuiscono in modo pesante gli assegni intestati a varie persone e società e centinaia di migliaia di euro prelevati con assegni o bonifici o i 200 mila euro usati anche per coprire «debiti personali». C’è ancora un processo da chiudere, quello in corso a Genova per il filone sui fondi investiti in Tanzania e in diamanti. L’accusa ha chiesto 4 anni per Bossi, 6 mesi in più per Belsito.
Il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, il figlio Renzo e il tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, sono stati condannati per appropriazione indebita nel processo sulle irregolarità nell’utilizzo dei fondi pubblici del partito. Al Senatur sono stati inflitti 2 anni e 3 mesi, al figlio 1 anno e 6 mesi e a Belsito 2 anni e 6 mesi. Al centro del processo le presunte spese personali coi rimborsi elettorali della Lega. Tra queste, multe per migliaia di euro, la fattura del carrozziere e la laurea in Albania per il «Trota», come veniva chiamato il figlio dell’ex leader della Lega. «Ci aspettavamo questa condanna, ma andiamo avanti. La Lega non mi ha pagato né le multe né la laurea in Albania», ha commentato Bossi jr. subito dopo la lettura della sentenza che l’ha condannato.
Umberto Bossi è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per truffa ai danni dello Stato nel processo sui rimborsi elettorali della Lega Nord2017/07/24
http://www.ilpost.it/2017/07/24/umberto-bossi-condanna Il fondatore ed ex segretario della Lega Nord Umberto Bossi è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per truffa ai danni dello Stato, in un procedimento che riguarda 56 milioni di euro di rimborsi elettorali ricevuti dalla Lega Nord e utilizzati per spese personali dalla famiglia Bossi. L’allora tesoriere, Francesco Belsito, è stato condannato a 4 anni e 10 mesi.
Insieme a loro sono stati condannati anche i tre revisori contabili del partito all’epoca dei fatti, tra il 2008 e il 2010, e due imprenditori che aiutarono Belsito ad investire il denaro del partito. Il giudice del Tribunale di Genova ha anche stabilito la confisca di 48 milioni di euro alla Lega Nord, a titolo di rimborso per i danni subiti dallo Stato. La scorsa settimana Bossi e Belsito erano stati condannati dal Tribunale di Milano in un altro processo che riguardava l’appropriazione indebita dei fondi del partito.
Lo scandalo scoppiò nei primi mesi del 2012, quando Belsito venne indagato per la sua gestione dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito, trasferiti in alcuni casi all’estero dove erano stati investiti in varie attività, tra cui l’acquisto di diamanti. Lo scandalo portò alle dimissioni di Bossi dalla carica di segretario e finì con il coinvolgere anche i suoi due figli, Renzo e Riccardo.
Truffa allo Stato, Bossi condannato «La Lega restituisca 49 milioni»Luigi Ferrarella
Milano, 24 luglio 2017 - 22:06
Confisca di beni ai danni del Carroccio: sarà esecutiva anche con la prescrizione. Condannati in sette, tra cui l’ex tesoriere Francesco Belsito
http://www.corriere.it/politica/17_lugl ... 746c.shtml Quarantanove milioni di euro da confiscare alla Lega Nord. Accende il ticchettio di una bomba a scoppio ritardato sotto il partito di Matteo Salvini la sentenza del Tribunale di Genova che ieri, nel condannare per «truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche» l’ex segretario politico Umberto Bossi (2 anni e mezzo) e l’ex segretario amministrativo Francesco Belsito (4 anni e 10 mesi), nonché i tre ex revisori contabili leghisti Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi (2 anni e 8 mesi i primi due, 1 anno e 9 mesi il terzo), ha anche ordinato la confisca diretta alla Lega Nord di 48 milioni e 969.000 euro di finanziamento pubblico: cioè di quei rimborsi elettorali che nel 2008-2010 rimpinguarono le casse degli avversari di «Roma ladrona» sulla scorta di rendiconti ingannatori del Parlamento di «Roma Ladrona», perché o senza giustificativi o con spese per finalità estranee al partito. La confisca, essendo in primo grado, non è immediatamente esecutiva, ma lo spettro per il partito è che comunque prima o poi arriverà, indipendentemente dal fatto (assai possibile) che nelle more dei futuri processi d’Appello e di Cassazione maturi la prescrizione del reato.
Questione di tempo
Dopo la sentenza Varvara della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che nel 2013 in ambito urbanistico si era espressa contro confische che non poggiassero su condanne definitive, nel 2015 la Corte Costituzionale con la sentenza n. 49 ha invece aperto a questa possibilità, lungo binari poi precisati dalle Sezioni Unite della Cassazione nella sentenza Lucci: il principio è che, anche se la prescrizione elide le condanne degli imputati, resta la confisca diretta del profitto quando (come qui) ci sia stata una precedente condanna con giudizio di merito sul reato, sulla responsabilità dell’imputato e sulla qualificazione del bene da confiscare. Dunque, allo stato, la Lega può sperare di salvare i 49 milioni solo se in appello Bossi e Belsito dovessero essere assolti nel merito; altrimenti è solo questione di tempo, ma, anche in caso di prescrizione di Bossi e Belsito, la Lega si vedrebbe comunque confiscare il finanziamento pubblico incassato ingannando Camera e Senato. Che ieri, per il danno non patrimoniale, hanno avuto dal Tribunale presieduto da Marina Orsini 754.000 e 224.000 euro di acconto a carico dei condannati Bossi, Belsito e revisori.
Capitolo Tanzania
In questo processo, approdato a Genova per competenza territoriale e sostenuto dal pm Paola Calleri dopo che a istruirlo nel 2012-2013 a Milano erano stati i pm Robledo-Filippini-Pellicano, si inseriva anche la bizzarra vicenda della Tanzania: e cioè di 5,7 milioni, dei quali 1,2 spediti il 28 dicembre 2011 da un conto genovese della Lega alla Krispa Enterprices di Paolo Scala presso la Bank of Cyprus (850.000 euro restituiti nel febbraio 2012), e altri 4,5 bonificati due giorni dopo su un conto di Stefano Bonet alla Fbme Bank in Tanzania, che li respinse perché difettava la documentazione (somma rientrata nel febbraio 2012). Gli imprenditori Scala e Bonet ieri sono stati condannati a 5 anni per riciclaggio.
I giudici vogliono indietro 48 milioni dalla Lega? Ecco cosa c'era in cassa quando Bossi ha lasciato: tutto.di STEFANIA PIAZZO
http://www.lindipendenzanuova.com/i-giu ... iato-tuttoAbbiamo buona memoria. In piena bagarre tra licenziamenti annunciati e cassa integrazione, eravamo andati a spulciare i bilanci della Lega, prima e dopo la gestione Bossi. Era il 18 gennaio 2015 e pubblicammo una breve analisi delle entrate e delle uscite, come da bilancio pubblico, degli anni bossiani e di quelli immediatamente successivi. Ed ecco cosa ne uscì… Buona lettura. A proposito, i giudici di Genova vogliono confiscare 48 milioni di euro al Carroccio? C’è chi li ha spesi…. Dopo di lui.
(da lindipendenzanuova del 18 gennaio 2015)
Se vai a vedere sul sito della Lega il rendiconto di gestione, cioè il bilancio, capisci perché l’annunciato licenziamento dei 71 dipendenti, è proprio tutta colpa di Renzi. Ma certo, non puoi avere dubbi.
Che c’è da scrivere più di quello che si è già letto e che per i giornali è notizia, ovvero che la Cgil ha tesserato i dipendenti della vertenza? E allora, proprio perché nulla c’è da aggiungere, vediamo che sta scritto sul bilancio disponibile, per chiunque, sul web. Anche per la Cgil, la Cisl e la Uil, se vogliono. Vediamo dunque nel dopo Bossi e nell’era Renzi che accade.
Patrimonio netto: da 35,5 a 21 milioni, meno 14,4 milioni
Non c’è nulla da nascondere se a pagina 4 del rendiconto di gestione al 31 dicembre 2013, si legge che il totale del patrimonio netto è passato dai 35,5 milioni di euro del 2012 ai 21 milioni del 2013, ovvero 14,4 milioni in meno.
Depositi bancari: da 22 a 4,9 milioni, meno 17 milionifoto 4
A pagina 15 del rendiconto si legge che sul fronte dei depositi bancari, si è passati dai 22 milioni del 2012 ai 4,9 milioni del 2013. Ovvero 17.168.005,77 milioni in meno.
Conto corrente e titoli: erano 6 e 10 milioni, e ora?
Sarà vero o meno, come sostengono i dipendenti, che sarebbero stati informati dai vertici aziendali, che dei 6 milioni sul conto corrente nel 2013, nel 2014 ne sarebbero rimasti meno? A dirlo sarà la pubblicazione del bilancio 2014. Lo stesso varrebbe anche per la voce titoli: le stesse voci riferirebbero che sarebbero passati da 10 milioni a cifre inferiori. Lo dirà il bilancio 2014. Cura Renzi, ovviamente.
Si attende di vedere la pubblicazione del bilancio 2014. Così da capire, conti alla mano, dalla Lega 2.0 alla Lega che va a Sud, cosa registrino i bilanci. E quanto non sia rientrato, sempre ovviamente per colpa dei tagli dei costi alla politica di Renzi.
Gli immobili, quali?
Una cosa poi i dipendenti se la chiedono: quali sono gli immobili di proprietà della Pontida Fin? Qual è il loro valore? 2, 5, 7 milioni o quanto? È vero che ci sarebbero anche, tra gli immobili, i mattoni della sede della Scuola Bosina, i cui ex dipendenti hanno anticipato l’uscita dei dipendenti di via Bellerio? Destini incrociati. Curiosità: c’è anche il prato di Pontida? È in vendita?
Fidejussioni, a chi?foto 1
La Lega, si legge nel bilancio, ha stanziato due fidejussioni sia nel 2012 che nel 2013, entrambe di 195mila euro, verso terzi. E per il 2014? Si attendono i dati. Chi riguardano, si interrogano i dipendenti? Tutto lecito, ci mancherebbe, ma i dipendenti guardano al bilancio di casa loro, e potrebbero chiedere: ma prima non venivamo noi?
Spese legali
Il 2012 si è chiuso con 538mila euro di spese alla voce spese legali. Il 2013 ha registrato a bilancio un più 2,5 visto che si legge: 3,1 milioni di euro. Nel 2014 si attende di vedere come si è chiuso.
Manifesti: più 400mila euro
Nel 2012 per manifesti e propaganda sono usciti 638mila euro, nel 2013 1 milione e 44mila.
Sorpresa: ci sono i diamanti, 90mila euro
A pagina 14 torna un residuato del passato: i diamanti. L’importo? 90mila euro. Ma non era stato detto che sarebbero andati alle sezioni più meritevoli?
Una delle tante ragioni per cui saltò in aria un partito, fino alle dimissioni di Bossi: 90mila euro. Nell’immaginario collettivo si immaginavano cifre diverse. Sarebbero ancora lì, a meno che nel 2014 siano stati venduti. Si legge a pagina 14 del rendiconto di bilancio, alla voce “Rimanenze e altre attività”: “Afferiscono al valore attribuito ai gadget e materiale propagandistico oltre che al controvalore dei preziosi dissequestrati nel 2012 dal Tribunale, adeguati al presumibile valore di realizzo operando specifica rettifica”.
E le voci sono: gadget e merchandising 389mila euro (un bel fondo di magazzino), preziosi 90mila… per un totale di 479mila euro ma calcolando un fondo di svalutazione pari a 395mila euro, gadget della Lega e diamanti non varrebbero più di 83mila euro, si legge. Saldi.
Per quanto saltò nel 2012 il partito?
Per l’investimento contestato di 90mila euro (apprendiamo il valore dal bilancio) e per gli investimenti in Tanzania che, riportano le cronache di allora, dovevano ammontare a circa 8 milioni di euro. Più il capitolo spese “the family”, dalla contestata laurea alle spese attribuite ai figli. Poi, si parlò nel 20111 di 3 milioni di presunte sottrazioni indebite da parte del tesoriere. Una gestione indimenticabile.
Per quanto chiude via Bellerio oggi?
Per quanto chiude, per colpa di Renzi, il bilancio oggi?
I dipendenti davanti al bilancio
Il bilancio langue, ed è colpa di Renzi. Ergo, bisogna licenziare. Meno 14 milioni di patrimonio netto, meno 17 milioni di depositi… E altri meno, perché la politica ha i suoi costi. Ragazzi, ci dispiace, si sbaracca, è costretto a dire il segretario Matteo Salvini. Che però a gennaio e luglio 2014, incontrando i dipendenti, avrebbe affermato, secondo quanto affermano gli stessi lavoratori, che ci sarebbero stati sacrifici per tutti, ma nessuno sarebbe rimasto a casa. Invece, il 27 ottobre, dopo la mobilitazione della manifestazione del 18 ottobre in piazza Duomo, l’amara notizia. La matematica non è un’opinione. Riorganizzazione… esternalizzazione per contabilità, legislativo… Parole nuove, glaciali. A casa.
La solidarietà, ultima fermata
Sul piatto ci sarebbero 500mila euro e non di più per garantire la prosecuzione dei lavori. Colpa di Renzi. I dipendenti invece chiedono che la Lega rilanci accettando i contratti di solidarietà: aggiungendo 1 milione di euro, tutti lavorerebbero ancora per un anno, almeno. Dai parlamentari e dagli amministratori le erogazioni ammonterebbero a 3,9 milioni di euro. Chi fa ora quadrare i conti?
Gli autisti, ma non si era già deciso?
Nel calcolo dei tagli al personale vi sono anche loro, gli uomini-macchina. Ma i dipendenti si pongono una domanda. C’è stata o non c’è stata una transazione tra la Lega e Umberto Bossi per quanto riguarda le spese per gli uomini della sua scorta? O non se ne è fatto nulla? Chi risponde alla domanda?
Bilanci certificati
I bilanci sono certificati, a prova di bomba. E se i dipendenti, nel caso di un muro contro muro, volessero chiedere come sono usciti nel dettaglio i soldi spesi dal 2012 al 2013? E nel 2014?
Botta risposta Bossi-Salvini
“Non ho tempo per le polemiche interne, c’è un governo da mandare a casa senza perdere un giorno in più. Credo Bossi sia stato frainteso, soprattutto sui soldi… diciamo che il bilancio del Movimento che ho trovato non è certo dei migliori”, replica il 30 dicembre scorso il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, alle critiche mosse dal Senatur, compresa la stoccata sui soldi, con l’ex capo del Carroccio che assicurava di aver lasciato in ‘eredità’ un bilancio floridissimo. Intanto, oggi saldi.