Italia politica e dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mag 31, 2018 9:09 pm

Governo, Conte premier, Di Maio e Salvini vice. Ecco l'elenco dei ministri del governo M5s-Lega
Giovanni Tria, il ministro dell'Economia in pectore

Chiuso l'accordo sulla spartizione dei ministeri più importanti del governo M5s-Lega, Giuseppe Conte presidente del Consiglio. All'economia Tria, alla Farnesina Moavero Milanesi, alla Giustizia Bonafede, alle Politiche comunitarie Paolo Savona, alla Difesa Elisabetta Trenta. Sottosegretario con delega agli 007 Vito Crimi
di ALBERTO CUSTODERO
31 maggio 2018

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... 0&ref=fbbr

ROMA - Ecco la lista dei ministri del governo M5s-Lega dopo il vertice di Lega e Cinquestelle a Montecitorio. Vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e Sviluppo: Luigi Di Maio. Vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno: Matteo Salvini. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti. Sottosegretario con delega ai servizi segreti: Vito Crimi. Economia: Giovanni Tria (Lega). Esteri: Moavero Milanesi. Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S). Politiche comunitarie: Paolo Savona. Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5S). Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega). Affari regionali: Erika Stefani (Lega). Sud: Barbara Lezzi (M5S). Disabili: Lorenzo Fontana (Lega). Difesa: Elisabetta Trenta (M5S). Politiche agricole: Gian Marco Centinaio (Lega). Infrastrutture: Mauro Coltorti (M5S). Istruzione: Marco Bussetti (Lega). Beni culturali: Alberto Bonisoli (M5S). Salute: Giulia Grillo (M5S).

GIOVANNI TRIA, ECONOMIA: SI ALLA FLAT TAX, NO AL REDDITO CITTADINANZA
Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione e professore ordinario di economia politica all'università di Tor Vergata. Favorevole alla flat tax, ma non ostile al reddito di cittadinanza, se correttamente inteso. Giovanni Tria, 69 anni, laurea in giurisprudenza, presidente della scuola di amministrazione e docente di politica economica alla facoltà di economia di tor vergata, è un economista collaboratore di Renato Brunetta del quale è stato consulente all'epoca in cui brunetta era ministro della pubblica amministrazione. È stato anche alla scuola di formazione politica dell'allora Pdl. Di recente - su Formiche - ha analizzato criticamente il contratto di programma tra M5s e Lega. Sul reddito di cittadinanza ha sospeso il giudizio "in attesa di sapere cosa sarà" e quali saranno "quindi, le risorse richieste e l'ampiezza del pubblico dei beneficiari.

• PAOLO SAVONA, AFFARI EUROPEI: L'ECONOMISTA DEL NO EURO
Paolo Savona cominciò in Bankitalia con Guido Carli, ma la sua cifra in quegli anni fu quella del tecnico di area repubblicana, come si diceva una volta. Uno dei suoi primi incarichi fu quello di consigliere economico di Ugo La Malfa, nel governo Rumor IV, circa mezzo secolo fa, era 1974-1975, poi un cursus che lo portò a conquistare le maggiori posizioni nel Paese, favorito anche dalla rendita di posizione del suo partito.

Nel 1976 approda alla direzione generale della Confindustria, quindi una lunga carriera di incarichi tra pubblico e privato: presidente del Credito Industriale, del Fondo interbancario di tutela dei depositi, della Gestifondi, delle società Impregilo, di Gemina, Aeroporti di Roma e del Consorzio Venezia Nuova.

ENZO MOAVERO MILANESI, ESTERI: SPECIALIZZATO IN ANTITRUST
Avvocato, esperto di diritto, e politico. Enzo Moavero Milanesi è stato ministro senza portafoglio agli Affari europei nel governo di Mario Monti dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013. È stato ancora ministro nel'esecutivo di Enrico Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. Ha ricoperto l'incarico di giudice presso la Corte europea di Giustizia di Lussemburgo. La sua specializzazione è l'antitrust: è stato fino al 2006 direttore generale del Bureau of European Policy Advisors della Commissione europea.

Poi ha svolto l'incarico di vicesegretario generale dell'esecutivo Ue dal 2002 al 2005, prima era stato direttore del Servizio antitrust (2000-2001) e capo di gabinetto dell'allora commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti (1999-2000). Nel suo trascorso politico, tra il '92 e il '94 fu consigliere dei governi Amato e Ciampi. È docente di Diritto dell'Unione Europea alla Luiss di Roma. Il 30 marzo 2013, in seguito alle infruttuose consultazioni per la formazione di un governo, è stato chiamato da Giorgio Napolitano a far parte del gruppo ristretto incaricato di avanzare proposte programmatiche in materia economico-sociale ed europea.

ALFONSO BONAFEDE, GIUSTIZIA: Il "MR WOLF" DEL M5S
Spesso in contrasto con le politiche della Giustizia del suo predecessore (Andrea Orlando, Pd), siciliano di Mazara del Vallo ma fiorentino d'adozione, classe 1976, Alfonso Bonafede è senza dubbio una delle persone più vicine a Luigi Di Maio. Deputato del M5S al secondo mandato, avvocato con studio legale nel capoluogo toscano, è unanimemente considerato il Mr Wolf del Movimento. Tra gli incarichi svolti - si legge nel curriculum - ha fatto anche il "conciliatore tra imprese e clienti finali dei servizi elettrico e gas".

VITO CRIMI, SERVIZI SEGRETI: QUEL CONFLITTO DI INTERESSI IN FAMIGLIA
Crimi è palermitano, 46 anni, è iscritto al Movimento dal 2007. Infanzia e l'adolescenza nel quartiere Brancaccio di Palermo, poi il trasferimento a Brescia dopo aver vinto un concorso alla Corte d'Appello. Nel 2010 è il candidato dei 5 Stelle alla presidenza della Regione Lombardia. Nel 2013 entra in Parlamento ed è il primo a presiedere il gruppo parlamentare dei grillini al Senato: in questa veste partecipa alle riunioni - in streaming - con le delegazioni del PD per la formazione del governo. Rieletto nel 2018 è nominato presidente della Commissione Speciale per il Def.

In gennaio era stato al centro di un caso di conflitto di interessi famigliare: era stato nominato componente del Comitato di garanzia del M5s, mentre la compagna ex deputata Paola Carinelli del Collegio dei probiviri. Dopo il capo politico e il garante, sono gli organi principali del M5S disegnati dal nuovo statuto. Ma i componenti del Collegio dei probiviri sono revocabili mediante consultazione in rete su proposta del Garante, previo parere conforme del Comitato di garanzia. Insomma, un controllore e un controllato - nominati dall'alto - compagni di vita.



Nasce il governo Conte: 18 ministri, 5 le donne. Oggi il giuramento alle 16
di Cristina Ferrulli
2018/05/30

http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... bb64d.html

Giuseppe Conte ha accettato l'incarico di presidente del Consiglio e ha presentato al capo dello Stato, Sergio Mattarella, la lista dei ministri. Tra i principali dicasteri, Tria all'Economia. Per Savona gli Affari Europei. Moavero-Milanesi alla Farnesina. Per Fraccaro Rapporti con il Parlamento e, per la prima volta, Democrazia diretta. All'avvocato Giulia Bongiorno la Pubblica amministrazione.

"Lavoreremo intensamente per realizzare gli obiettivi politici anticipati nel contratto, lavoreremo con determinazione per migliorare la qualità di vita di tutti gli italiani". Così il Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, al Quirinale dopo aver letto la lista dei ministri del suo governo.

"C'è grande entusiasmo e determinazione. Lavoreremo per ridare fiducia all'Italia. Questo è un grande paese che ha bisogno di ritrovare fiducia". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando con i cronisti mentre si recava a piedi dal Senato alla sua abitazione. - Conte ha deciso di recarsi dal Senato alla vicina pizzeria sotto casa a piedi e non in taxi, che gli uffici del Senato avevano chiamato per lui. Il presidente del Consiglio ha attraversato piazza Navona e ha imboccato via del Governo Vecchio, strada tipica della movida serale del centro. E qui è stato riconosciuto da diverse persone che gli anno fatto gli auguri.

Il premier Giuseppe Conte è andato a cena in una pizzeria vicino casa, accolto da saluti e incoraggiamenti della gente per strada. Un passante gli ha urlato ironicamente "Viva Cottarelli". Festeggiamenti anche all'interno della pizzeria dove Conte si è fatto una foto con lo staff del locale. Poi ha ordinato un piatto di straccetti di manzo con la rucola.

La svolta decisiva nelle consultazioni per cercare di formare un governo arriva alle 19 con una dichiarazione congiunta di Di Maio e Salvini che annunciava: "Ci sono le condizioni per un governo politico". L'accordo prevedeva Conte premier.

Carlo Cottarelli, intanto, saliva al Colle alle 19.30 per rimettere il mandato.

La dichiarazione di Salvini e Di Maio era giunta dopo un vertice alla Camera dei Deputati cominciato intorno alle ore 15 e al quale si era poi aggegato lo stesso prof. Conte.

"Ho sentito dire molte cose in queste ore ma ci tengo a precisare che Fdi non ha mai chiesto poltrone o di entrare nella squadra di governo. Per patriottismo abbiamo detto che davamo una mano perchè l'Italia è sotto attacco e non ci possiamo permettere di votare a luglio. Ma non abbiamo mai chiesto posti di governo". Lo afferma Giorgia Meloni, leader di Fdi conversando con i giornalisti.

Intanto il premier incaricato Carlo Cottarelli era stato per circa 30 minuiti al Quirinale da Mattarella per un incontro informale

Tria all'economia e Moavero agli Esteri - All'economia il professor Giovanni Tria,ordinario di Economia Politica all'Università di Tor Vergata a Roma; Enzo Moavero Milanesi alla Farnesina e Paolo Savona agli Affari Europei. Sono state queste le prime indiscrezioni, poi avverate, sulla possibile squadra di governo giallo-verde.
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » dom giu 03, 2018 7:37 am

“Ma quanto godo a vedere rosicare gli pseudo-intellettuali”: lo strepitoso editoriale di Mario Giordano sul nuovo governo
http://www.mag24.es
Mario Giordano per “la Verità”
http://www.mag24.es/2018/06/02/ma-quant ... vo-governo

Vittorio Zucconi, Beppe Severgnini, Sabino Cassese, Vauro Senesi, Alan Friedman Ma li avete visti mentre partecipano sgomenti al Rosikoni Super Classifica Show? La confezione di Maalox sotto la sedia per cercare di placare i bruciori di stomaco, assistono all’ insediamento del nuovo governo gialloblù in uno stato di evidente prostrazione.

A un certo punto ieri mattina, durante l’Aria che tira, Andrea Romano era così angosciato che ha persino perso la parola. «Volevi intervenire?», ha chiesto la conduttrice Myrta Merlino vedendolo agitato. E lui, imbarazzato, non ha saputo cosa dire. È rimasto muto, lo giuro. «Siete un po’ nervosetti, eh?», ha infierito maliziosa Myrta. E lui ha abbassato lo sguardo. Chissà, forse gli era solo andato di traverso il pop corn.

Già, il pop corn. Volevano assistere allo spettacolo, lo spettacolo sono diventati loro.

Che meraviglia la Rosikatura dell’intellighenzia progressista di fronte ai barbari nel palazzo. Vittorio Zucconi a Piazzapulita, l’ altra sera, ha subito dato il benvenuto al nuovo esecutivo: «Abbiamo i fascisti al governo», tuonava. A un certo punto l’ ex direttore del Fatto, Antonio Padellaro, gli ha chiesto di fare i nomi di codesti fascisti. Ma lui, annaspando nella memoria, è riuscito solo a citare Tambroni e Scelba, che peraltro non risultano nelle liste consegnate al Quirinale.

Qualche ora prima, ospite di Lilli Gruber, Beppe Severgnini si disperava mostrando un video postato da Salvini. «C’è un immigrato che spenna i piccioni per strada e lui lo vuole espellere», ripeteva sdegnato. E concludeva che il cambiamento, se ci sarà, sarà in peggio. Come si possa arrivare a questa conclusione partendo da un piccione, solo Severgnini può dirlo. Ma è fatto così: se vede qualcuno che viene spennato, è felice. È l’idea di Salvini ministro invece che gli manda il ciuffo di traverso. Del resto, capiamo lo choc.

Siamo andati avanti per giorni a sentire i benpensanti che ripetevano la litania: «Salvini non vuole governare», «Salvini non vuole fare il ministro», «Ah quanto è furbo Salvini che fa saltare tutto perché ha paura di andare al Viminale». E adesso? Non sanno più cosa dire: Alan Friedman (Tagadà, La7) parla di «linguaggio dell’ odio e della paura», Mario Lavia (una specie di Sandro Bondi del Pd) arriva quasi ad augurarsi l’ aumento della criminalità per dispetto.

E l’ ex ministro Marco Follini rispunta dal suo tragico passato per lamentarsi dell’«atteggiamento», cioè del «linguaggio non verbale» di Salvini (e anche di Di Maio). La loro colpa? «Sono contenti». Follini ha anche raccontato di quando lui fu nominato vicepremier (ovviamente «di malavoglia»): «Ero angosciatissimo». E guai a voi se non ci credete, populisti che non siete altro.

Dunque Salvini impari: sia triste. Dica che lo fa di malavoglia: così magari riuscirà a raggiungere gli strabilianti risultati di Follini, no? È quello che si augurano i partecipanti al Gran Premio Rosikoni. Ma li avete sentiti? I ministri non avevano ancora giurato e loro già parlavano di «governo caotico» (Augusto Minzolini), di aumento sicuro dell’ Iva (Simona Malpezzi) e anche di diffusione di nuove epidemie (ancora Andrea Romano).

Quest’ ultimo ha accusato anche Salvini di essere amico di Trump (ma come? Fino a ieri non era amico di Putin?). E il giornalista della Stampa Jacobo Jacoboni, con understatement sabaudo, ha completato l’ opera elencando le caratteristiche di chi si sta insediando a Palazzo Chigi: «Xenofobi, antieuropeisti, filocinesi, filorussi, no vax, omofobi». Grazie, collega. Ma non hai forse dimenticato di dire che sono anche stupratori, stragisti e che quando giocano a rubamazzetto barano?

Il vignettista Vauro Senesi rincara la dose: quelli che governano ora, dice, sono anche «antiabortisti e andreottiani». Poi aggiunge con un’ improvvisa lucidità autobiografica: «Siamo al delirio». Negli studi tv infatti fa capolino anche Lupo Rattazzi, figliol nobile e imprenditore, diventato eroe per aver comprato pagine di pubblicità pro euro e anti Lega sui giornali.

Chiede a Salvini un abiura pubblica sulla via di Bruxelles, e c’ è persino qualcuno che lo sta a sentire. Intanto il direttore del Foglio Claudio Cerasa viene colto da sindrome da tweet compulsivo e comincia a sparare a raffica messaggi del tipo: «Ah ma quindi non esistono governi eletti dal popolo?», oppure «Davigo e Di Matteo hanno già aperto un fascicolo sulla trattativa Stato-spread?». Diagnosi certa: Angoscia Rosikante Progressiva. Pregasi chiamare il 118. Ma non è uno spettacolo?

Non sappiamo come andrà a finire questo governo, se riuscirà a realizzare quanto promesso o no. Ma lo spettacolo dei Rosikoni è impagabile. Siamo grati a Salvini e Di Maio solo per avercelo regalato. L’ altra sera Sabino Cassese, giurista e accademico, già membro della Corte Costituzionale, più volte candidato invano a Palazzo Chigi, cercava di affogare la delusione di vedere un collega al suo posto. Diceva cose del tipo: «Non governano i vincitori ma i migliori perdenti».

O ancora: «Il popolo ha chiesto in modo evidente un governo moderato, se voleva un governo estremista li faceva vincere davvero». E poi: «Hanno solo la maggioranza parlamentare». Ecco sì, professore, è vero: hanno «solo» la maggioranza parlamentare. Un dettaglio inutile, come avevamo fatto a non capirlo? Per fortuna c’ è lei che ci illumina, conquistando l’ unica premiership che le spetta di diritto. Quella del Rosikoni Super Classifica S
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » lun giu 04, 2018 7:37 am

Prima gli italiani o prima le spese pazze di Salvini e Le Pen? Indaga l'Europarlamento su 427mila euro di rimborsi
3 Giu 2018

http://www.lindipendenzanuova.com/prima ... i-rimborsi

di ANGELO VALENTINO – Il Corriere della Sera, non l’ultimo arrivato, dice che secondo la stampa francese il gruppo di eurodeputati Enf rischia di dover rimborsare 427mila euro di spese non giustificate: ci sono regali, champagne e cene di lusso.Il titolo è laconico: Parigi, le spese pazze di Salvini e Le Pen: cena da 401 euro a testa.

Secondo il quotidiano, “Il Pavillon Ledoyen, vicino agli Champs Elysées, è uno dei migliori e quindi costosi ristoranti di Parigi, tre stelle Michelin conquistate dallo chef Yannick Alléno grazie a specialità come il manzo Wagyu Gunma «di ispirazione Strogonoff» o alla «torta salata di scampi ricoperta di caviale». Qui, a spese dell’Unione europea, hanno cenato in tête à tête Marine Le Pen e Matteo Salvini, per un conto da 401 euro a persona giustificato per ragioni di «diplomazia».

Insomma, dettagli… A chiedere conto del conto niente meno che l’Ufficio del Parlamento europeo a Strasburgo composto dal presidente, l’italiano Antonio Tajani, e dai suoi 14 vice-presidenti. Prima gli italiani, magari uno in particolare, purché all’estero?
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » mer giu 06, 2018 7:36 am

Governo: Conte ottiene fiducia Senato con 171 sì. 'Populisti? Ascoltiamo gente'. Apertura a Mosca. 'Fine business migranti'
2018/06/04

http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... e2879.html

L'Aula del Senato dà la fiducia al governo Conte. I sì sono sono stati 171, 117 i no, 25 gli astenuti. Domani sarà la volta della Camera. Tre senatori a vita si astengono sul voto di fiducia, mentre due sono in congedo: Giorgio Napolitano e Carlo Rubbia. E Renzo Piano è assente. Si sono astenuti Mario Monti, Giuliana Segre, Elena Cattaneo. "E' andata molto bene anche per quanto riguarda i numeri", ha detto il premier commentando con i cronisti fuori di Palazzo Madama. Conte ironizza poi con Renzi sul suo essere "collega" in quanto premier non eletto e ai giornalisti che lo attendono fuori Palazzo Madama replica: "E' professore lui?". Accompagnando le parole con una smorfia eloquente.

L'intervento di Giuseppe Conte al Senato
http://www.ansa.it/sito/videogallery/it ... bff65.html


Un discorso di 75 minuti che ha confermato punto per punto il contratto di governo siglato tra Lega e Cinque stelle. Confermando l'appartenenza all'alleanza atlantica e il rispetto dei parametri europei, in una Ue più equa. Ma anche riorientando la politica estera italiana verso Mosca. Giuseppe Conte si è preso la scena parlamentare elencando a Palazzo Madama le priorità dell'esecutivo che sta nascendo. Partendo da una duplice premessa: il contratto è "una pagina scritta che vincola" e per il Paese ora "soffia un vento nuovo". Conte terrà la delega ai servizi segreti.

CONTE NON CITA LE PAROLE 'FORNERO' ED 'EURO'. 61 GLI APPLAUSI, SOLO DUE BIPARTISAN (LEGGI)
http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... fe77d.html

E poi nessun imbarazzo nell'autodefinirsi "populista e anti-sistema". "Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo", ha garantito tra gli applausi. Un'ora un quarto nella quale il premier ha detto che procederà con "umiltà e con determinazione" lanciando il "daspo" e l'agente sotto copertura contro i corrotti, l'inasprimento delle pene per alcuni reati come la violenza sessuale, il carcere per i grandi evasori, la riforma della legittima difesa, i tagli alle pensioni d'oro, la riforma della prescrizione e tanto altro.

Le parole del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte sulla rimozione delle sanzioni alla Russia sono "positive" ma per ora "non sopravvalutiamo i segnali che arrivano da Roma", ha detto il presidente della commissione Affari Esteri del Senato Konstantin Kosachev citato da Interfax. "L'Italia è parte integrante dell'Unione Europea e i leader dell'Ue hanno modi per influenzare qualunque paese membro: sappiamo benissimo come i leader di altri stati hanno fatto dichiarazioni simili ma quando poi arrivava l'ora di votare anche i più 'sovversivi' non hanno rotto le righe".

"Sulla giustizia un discorso pessimo, siamo preoccupati: il premier si era definito 'avvocato del popolo', ma se le proposte sono l'aumento delle pene, nuove carceri e processi più lunghi, sono ricette vecchie che guardano al passato, non al futuro, e che non servono". E' la posizione del presidente dell'Unione camere penali italiane, Beniamino Migliucci. "Conte - spiega - ha detto che intende rivedere la prescrizione, ma questo allungherà i processi". E "con l'aumento delle pene si cerca di ottenere un consenso facile".

POLITICA ESTERA: SI APRE A RUSSIA, VIA LE SANZIONI
Il premier Conte assicura "la convinta appartenenza all'Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d'America quale alleato privilegiato". Ma annuncia "una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche" e si cercherà "una revisione del sistema delle sanzioni". Più "ortodossa" la posizione europea: "l'eliminazione del divario di crescita tra l'Italia e l'Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati".

IMMIGRAZIONE: NOI MAI RAZZISTI MA BASTA BUSINESS
Dopo aver assicurato che l'Italia "chiederà con forza il superamento del regolamento di Dublino", Giuseppe Conte ha parlato a lungo di immigrazione premettendo che non sarà un governo "razzista". Ma si fermerà il "business degli immigrati", ci saranno procedure efficaci di identificazione e si renderanno "effettive le procedure di rimpatrio". "Cambia che metteremo fine al business dell'immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà", ha garantito tra gli applausi della sua maggioranza.

FISCO: FLAT TAX E CARCERE PER GRANDI EVASORI
Il premier le ha definite "misure rivoluzionarie". Si tratta dell'ormai conosciuta Flat tax, ovvero usando le sue parole, "una riforma fiscale caratterizzata dall'introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell'imposta, in piena armonia con i principi costituzionali". Misura che verrà accompagnata con l'inasprimento "dell'esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori".

LE CITAZIONI DI CONTE, IL POPULISMO DA DOSTOEVSKIJ (LEGGI)
http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... b7a24.html


LAVORO. REDDITO CITTADINANZA E TAGLI A PENSIONI D'ORO
Ovviamente nel programma c'è il reddito di cittadinanza, i tagli alla politica e alle pensioni d'oro. "I cittadini hanno diritto a un salario minimo orario, a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati". Ma anche l'introduzione della pensione di cittadinanza per i pensionati con le entrate più basse. Al contrario verranno toccate le pensioni che superano i 5000 euro netti al mese.

GIUSTIZIA: LOTTA A CONFLITTO INTERESSI E PRESCRIZIONE
L'avvocato che "tutelerà l'intero popolo italiano", come si è definito oggi, è stato durissimo sul conflitto d'interessi: "rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l'agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l'insorgenza di potenziali conflitti di interesse". E ci ha aggiunto anche la riforma della prescrizione che "deve essere restituita alla sua funzione originaria, non più ridotta a mero espediente per sottrarsi al giusto processo".

SANITÀ: INVERTIRE ROTTA TRACCIATA DA DEF E FUORI LA POLITICA
Per il premier il Def "prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo Governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell'accesso alle cure". E poi si cercherà "la riduzione dei tempi delle liste d'attesa e un cambio di rotta nella politica dentro la Sanità "Vogliamo che le nomine apicali delle strutture manageriali nel mondo della sanità avvenga in base a criteri esclusivamente meritocratici, rigorosamente al riparo da indebite influenze politiche", ha detto Conte.

INTERNET: DIRITTO FONDAMENTALE E STRUMENTO DI CRESCITA
Non poteva mancare infine un'accelerazione sul digitale: "l'accesso a Internet - ha detto Conte - va assicurato a tutti i cittadini in quanto diritto fondamentale e precondizione dell'effettivo esercizio dei diritti democratici, ai sensi del secondo comma dell'art. 3 della Costituzione. Occorre però assicurare un elevato livello di protezione dei dati personali, in quanto sussiste un circolo virtuoso tra tutela dei diritti, uso della rete, inclusione sociale e crescita economica". Poi tanto altro come lotta alla burocrazia e semplificazione per le imprese. Il discorso è stato chiuso con un appello alle opposizioni: "saremo disponibili anche a valutare l'apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, se del caso, aderire successivamente al contratto di governo, offrendo un apporto più stabile alla realizzazione del nostro programma". Destinatario? Fratelli d'Italia.

Renzi, votiamo contro perché siamo altra cosa

Poi il premier Giuseppe Conte ha replicato in Aula: "Non facciamo dello spread il nostro vessillo anche perché dietro lo spread si nasconde la speculazione finanziaria", ha detto nel suo intervento.

Matteo Salvini:"Confermo che è strafinita la pacchia per chi ha mangiato per anni, alle spalle del prossimo, troppo abbondantemente: ci sono 170mila presunti profughi che stanno in albergo a guardare al tv", ha poi detto spiegando anche che "l'Italia è il Paese che concede più cittadinanze". E aggiunge: "Non siamo stati eletti per aumentare tasse, accise ed Iva: l'Iva non aumenterà".

LE REAZIONI
"Abbiamo visto le dichiarazioni del primo ministro Conte e diamo il benvenuto alla sua riaffermazione della forte relazione fra Usa e Italia", ha detto all'ANSA un portavoce del dipartimento di Stato americano. "L'Italia è uno dei nostri più stretti alleati e non vediamo l'ora di continuare a lavorare e consultarci con il nuovo governo", ha aggiunto. Nessun commento invece finora sull'apertura a Mosca e sulla revisione del sistema delle sanzioni alla Russia.

Le parole del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte sulla rimozione delle sanzioni alla Russia sono "positive" ma per ora "non sopravvalutiamo i segnali che arrivano da Roma", ha detto il presidente della commissione Affari Esteri del Senato Konstantin Kosachev citato da Interfax. "L'Italia è parte integrante dell'Unione Europea e i leader dell'Ue hanno modi per influenzare qualunque paese membro: sappiamo benissimo come i leader di altri stati hanno fatto dichiarazioni simili ma quando poi arrivava l'ora di votare anche i più 'sovversivi' non hanno rotto le righe".
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 5:16 am

Governo, "Salvini è un piccolo Machiavelli. Di Maio? Una mummia sorridente"
Venerdì, 15 giugno 2018
Alberto Maggi

http://www.affaritaliani.it/politica/go ... 46084.html

Chi comanda davvero nel governo?
"Ma che domanda, la risposta è ovvia: Matteo Salvini. Il che non vuol dire che Conte non sia una persona stimabile e che non abbia fatto i suoi studi. Ma ricordiamoci che il presidente del Consiglio non è mai stato nemmeno assessore di un comune piccolissimo".

Quanto durerà l'esecutivo?
"Molto, anche perché non c'è opposizione. Salvini dal punto di vista politico è stato finora straordinario e si è dimostrato davvero in gamba. Anche se detesto molte cose che dice e che fa, ha dimostrato una grande abilità politica. Salvini è un piccolo Machiavelli".

E Di Maio?
"È una specie di mummia sorridente. E' chiarissimo che il ministro del Lavoro è un mero esecutore della Casaleggio Associati".

Appunto, Casaleggio che ruolo gioca?
"Nel suo campo ha capacità, abilità e competenza. Di Maio eseguirà e, nella misura in cui segue persone in gamba, non farà male".

Forza Italia e Pd si uniranno in un fronte comune contro i cosiddetti giallo-verdi?
"Scherza? Così spariscono tutti e due. Lo facciano se vogliono regalare i pochi voti rimasti a Salvini e Di Maio".

Qual è il futuro del Pd?
"Speriamo che facciano quello che consiglio da quattro anni".

Cioè?
"Un congresso serio e autentico, come una volta, e con programmi chiari. Servono poi leadership plurali perché il tempo dell'uomo solo al comando è finito. Lo dimostra Salvini che non è solo e dietro ha gente come Zaia e tanti amministratori di Regioni, province e città competenti. Poi ci vuole anche il segretario, ma se non c'è il gruppo dirigente non si va da nessuna parte. Si confrontino e verifichino se c'è la possibilità di restare uniti magari dando vita a qualcosa che non si chiami più Partito Democratico. Oppure se capiscono che non c'è più convivenza produttiva, ma solo coatta, finalmente si dividano. Ma devono farlo subito, al massimo entro settembre o ottobre, altrimenti scompaiono".

Berlusconi e Forza Italia?
"Sono indispensabili per Salvini come forza di riserva. Il disegno della Lega come egemone partito di destra nazionale non si può realizzare senza assorbire completamente Forza Italia, ma serve ancora tempo ed è un processo lungo. Ci vorrà pazienza, anche le ultime Amministrative hanno dimostrato che nel Mezzogiorno la Lega è lontana da risultati da grande partito nazionale. Ma Salvini è abile, molto abile, e sa che non può lanciare adesso l'opa definitiva su Forza Italia".

Qual è il futuro dell'Europa?
"È molto vicina alla catasfrofe. O Macron e Merkel danno segnali fortissimi oppure alle elezioni europee del 2019 verrano stravolti gli equilibri politici tradizionali. E si salvi chi può".
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » lun giu 25, 2018 7:46 am

Ministro Salvini, è ora di dire la verità sui soldi della Lega
di Giovanni Tizian e Stefano Vergine
2018/06/21

http://espresso.repubblica.it/inchieste ... 9?ref=fbpr

Caccia al tesoro sparito della Lega ai tempi della Terza Repubblica. E ai finanziatori segreti del Carroccio. Che fine hanno fatto i milioni di euro pubblici frutto della truffa sui rimborsi elettorali firmata da Umberto Bossi? E che ruolo ha l’associazione “Più voci”? Sono le domande da cui siamo partiti in questi mesi per ricostruire i flussi finanziari della galassia leghista post Bossi e Maroni, per capire dove sono finiti i 48 milioni messi sotto sequestro dai magistrati (che però ne hanno trovati solo 3) dopo gli scandali orchestrati dal vecchio tesoriere Francesco Belsito. Con la sentenza di primo grado del tribunale di Genova è stata riconosciuta la truffa ai danni dello Stato realizzata da Belsito, Bossi e altri uomini del partito di quell’epoca. Ma i giudici hanno anche stabilito che quei soldi devono essere restituiti. Matteo Salvini non perde occasione per sottolineare come le casse della Lega siano vuote. La stessa cosa si legge sui bilanci ufficiali del partito. E allora come sopravvive la Lega? Come paga le sue campagne elettorali?

Gli investimenti illegali. L'associazione usata per ottenere finanziamenti privati. I soldi della truffa incassati dai nuovi dirigenti. I fortunati fornitori del partito. I bonifici di Parnasi. Fino allo strano gruppo di società controllate tramite una holding in Lussemburgo. Lo stesso Paese dove ora i magistrati credono che la Lega abbia riciclato milioni

A partire dall’inchiesta “Salvinidanaio” (2 ottobre 2017), L’Espresso ha cercato di ricostruire i flussi finanziari che hanno attraversato le tre diverse gestioni della Lega: Bossi, Maroni e Salvini. Quest’ultimo ha sempre sostenuto che di quei 48 milioni non ha mai visto uno spicciolo. I report interni del Carroccio però smentiscono il ministro dell’Interno e segretario del partito. E dimostrano l’esistenza di un filo diretto tra la truffa architettata dalla coppia Belsito-Bossi e i suoi successori. Tra la fine del 2011 e il 2014, infatti, prima Maroni e poi Salvini hanno incassato e usato i rimborsi elettorali frutto del reato commesso dal loro predecessore. E lo hanno fatto quando ormai era chiaro a tutti che quei denari rischiavano di essere sequestrati. A fine 2013, cioè al termine del mandato di segretario, Bobo Maroni ha incassato 12,9 milioni di euro. Rimborsi relativi a elezioni comprese tra il 2008 e il 2010, quando a capo del partito c’era Bossi e a gestire la cassa era Belsito. Insomma, proprio i denari frutto della truffa ai danni dello Stato. Quando Salvini subentra a Maroni poco cambia. Il nuovo segretario incassa 820 mila euro per le elezioni regionali del 2010. Perché allora sostiene che quei soldi non li ha mai visti?

Sull'associazione "Più Voci" scoperta dalle nostre inchieste, qualcuno sta mentendo. Ma chi?
Da Bergamo al Lussemburgo, via Lugano. Lungo questa direttrice si dipanano gli affari dei cassieri del partito scelti dal segretario neo ministro degli Interni. L'inchiesta su L'Espresso in edicola domenica 3 giugno

È proprio seguendo i soldi, analizzando documenti bancari e contabili del partito, che sono emersi altri due dati rilevanti: un portafoglio di titoli finanziari di cui è titolare il partito di Salvini e un’associazione culturale, la “Più voci”, usata dopo la condanna per truffa per incamerare contributi volontari da imprenditori amici. Un’inchiesta giornalistica che ha dato il titolo a una delle copertine dedicate dal nostro settimanale al tesoro scomparso della Lega. “I Conti segreti di Salvini” (1° aprile 2018) svelava per la prima volta l’esistenza di un patrimonio finanziario del Carroccio fatto di buoni del tesoro italiano e obbligazioni societarie. Oltre alla liquidità, quindi, il partito poteva contare su un sostanzioso tesoretto. Investito parzialmente in titoli vietati per un partito politico, dato che la legge permette di scommettere denaro solo su titoli di Stato della zona euro.

Nel dicembre del 2013, quando Maroni è ancora il segretario federale, la Lega è titolare di titoli per 11,2 milioni di euro. Due terzi della somma equivalgono a buoni del tesoro italiani, mentre il resto sono obbligazioni societarie. E ci sono anche 380 mila euro investiti in un derivato, basato sull’andamento del Ftse Mib, il principale indice azionario della Borsa di Milano. Insomma una Lega che, a dispetto della legge e delle dichiarazioni ufficiali contro la finanza speculativa, ha scelto di rischiare parecchio con i soldi dei rimborsi elettorali. Con l’arrivo di Salvini la strategia non cambia. Nello specifico, il neo ministro ha puntato 1,2 milioni su Mediobanca, Arcelor Mittal e Gas Natural.

Ma c’è un fatto ulteriore che emerge dallo studio dei saldi bancari: da dicembre del 2013 al maggio del 2014 il patrimonio è crollato, passando da 14,2 milioni a 6,6 milioni. In che modo sono stati spesi così rapidamente tutti quei soldi resta uno dei misteri della nuova Lega sovranista, sulla quale si sono intanto accesi i riflettori della procura di Genova e della Guardia di finanza. Le perquisizioni presso le sedi della Sparkasse, la banca in cui per un certo periodo il Carroccio ha parcheggiato la sua liquidità, hanno infatti l’obiettivo di ricostruire lo spostamento del denaro fuori dai confini nazionali. I detective sono alla ricerca di investimenti passati per il Lussemburgo. Sono convinti che il materiale sequestrato darà loro molte risposte. Perché è anche da quei conti che è transitato il denaro poi improvvisamente sparito. Un passaggio che già nel 2015 L’Espresso raccontava in un’altra inchiesta dal titolo “Caccia al tesoro padano”. L’indagine della magistratura è ancora a carico di ignoti, e l’ipotesi di operazioni di riciclaggio effettuate tramite Sparkasse è solo uno dei filoni.

L’attività principale riguarda infatti la ricerca del denaro da sequestrare, così come ordinato dal tribunale dopo la sentenza di condanna per truffa.

Di certo la Lega non è riuscita a chiarire fino in fondo il ruolo dell’associazione “Più voci”. L’Espresso aveva rivelato, nell’inchiesta sui “Conti segreti di Salvini”, che questa organizzazione fondata nell’autunno 2015 aveva ricevuto parecchi finanziamenti privati. A tenere le redini dell’associazione sono tre commercialisti lombardi che Salvini ha voluto al suo fianco nel nuovo partito: Giulio Centemero, tesoriere, assistito dai colleghi Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni. La “Più Voci” finora non ha pubblicizzato alcuna attività politica o sociale, ma ha ricevuto parecchi bonifici. Soldi - 313 mila euro in pochi mesi, da fine 2015 a metà 2016 - che entrano, fanno una sosta e poi ripartono per altri lidi. O meglio, verso altri conti intestati a società della galassia leghista: aziende in cui i commercialisti preferiti da Salvini hanno incarichi di rilievo, come Radio Padania e la Mc Srl, l’impresa che edita il quotidiano online Il Populista, nuovo strumento della propaganda salviniana in rete.

Come avevamo raccontato, sul conto della “Più Voci” sono arrivati in particolare due bonifici per un totale di 250 mila euro dalla Immobiliare Pentapigna di Luca Parnasi. Già, proprio l’uomo che dovrebbe costruire il nuovo stadio della Roma e che è appena finito in carcere per corruzione nell’inchiesta che rischia di travolgere il Campidoglio a Cinquestelle. «Lo conosco personalmente come una persona perbene», ha dichiarato Salvini dopo l’arresto riferendosi al costruttore. Il ministro ha però dimenticato di ricordare dei 250 mila euro versati da Parnasi all’associazione gestita dai commercialisti della Lega. D’altra parte l’immobiliarista romano non è stato il solo benefattore. L’Espresso ha documentato come anche Esselunga abbia donato 40 mila euro. Ora è l’indagine della procura di Roma, con l’arresto di Parnasi, che permette di compiere un passo avanti. L’imprenditore, intercettato, si mostra agitato dopo aver ricevuto le nostre telefonate in cui gli chiedevamo conto di quei bonifici alla “Più voci”. Decide di non rispondere alle nostre domande, così come ha fatto Salvini, ma confida a un suo collaboratore che quei soldi servivano per finanziare la campagna elettorale di Stefano Parisi (candidato per il centro destra, Lega inclusa) a sindaco di Milano del 2016. Se fosse vero, questo smentirebbe la versione del tesoriere Centemero, che al nostro giornale aveva spiegato: «I fondi raccolti non sono stati trasferiti al partito o utilizzati in attività di carattere politico, come per esempio le campagne elettorali».

Di sicuro, una volta saputo della nostra inchiesta, il gruppo Parnasi si mette al lavoro per trovare una giustificazione al finanziamento. Tramite il suo commercialista, l’immobiliarista contatta Andrea Manzoni, il contabile fedele a Salvini. Gli vuole chiedere di «fare una cosa retroattiva». E poi aggiunge: «Te lo avevo detto che era una rogna», riferendosi alle nostre domande. Ma è il passaggio successivo che rende l’idea di quanto scompiglio avesse creato la nostra richiesta. Parnasi infatti propone a un suo collaboratore di «creare una giustificazione contabile retrodatata grazie alla quale sostenere che l’erogazione sia avvenuta a favore di Radio Padania». Ma perché tanta preoccupazione? In ogni caso quando Parnasi capisce che non c’è nulla da fare e che lo scoop dell’Espresso verrà pubblicato si arrende: «Pazienza, ma sotto un certo aspetto è positivo perché tutti sapranno che siamo vicini alla Lega che farà il governo». Tesi sostenuta anche da Luigi Bisignani. Il faccendiere evergreen prima chiede all’amico quanti sono gli imprenditori che hanno versato soldi all’associazione leghista “Più Voci”. «Una decina», risponde Parnasi: dunque molti di più rispetto ai due scoperti dal nostro giornale. Poi Bisignani dice all’amico che «non serve rispondere ai giornalisti ma cavalcare la cosa», perché in fondo è amico di tutti quelli che contano visto che «ha finanziato la Lega e il M5S». Che l’uomo incaricato di costruire lo stadio della Roma abbia finanziato anche i grillini è tutto da provare. Di certo l’intercettazione rivela un inedito spaccato sul nuovo potere. Ma anche sul vecchio: nella stessa conversazione i due sostengono che a sinistra «non possono dirgli nulla» sul finanziamento alla Lega, perché «anche quelli conoscono la sua società Pentapigna».

Se l’inchiesta della procura di Roma conferma l’esistenza di canali alternativi usati dalla Lega per finanziarsi, evitando così il possibile sequestro dei soldi, resta aperto il capitolo “vecchio tesoro padano”. Una traccia del metodo usato dai leghisti per blindare il patrimonio milionario l’abbiamo raccontata nell’ultima inchiesta di copertina, “L’Europa offshore che piace a Salvini” (3 giugno 2018). Scavando negli affari del trio di commercialisti Centemero-Di Rubba-Manzoni, L’Espresso ha scoperto una ragnatela di piccole imprese di cui è impossibile conoscere il proprietario, perché a controllarle è una fiduciaria che porta lontano, fino in Lussemburgo. I cassieri della Lega hanno risposto alle nostre domande sostenendo che queste società nulla hanno a che fare con il partito. Questioni private, insomma. Gestite però da professionisti con ruoli pubblici in Parlamento. Di certo è curioso notare come i commercialisti scelti da Salvini abbiano legami con il Lussemburgo, paradiso fiscale europeo guidato per anni dal guardiano dei vincoli di bilancio, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. E ancora più curioso è rilevare che proprio nel Granducato la procura di Genova ha appena inviato una rogatoria per indagare sui flussi finanziari partiti dall’Italia e macchiati dalla truffa di Bossi.
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » lun giu 25, 2018 7:46 am

Elezioni, ecco tutti i risultati dei ballottaggi: tracollo Pd nella Toscana rossa
Claudio Cartaldo - Lun, 25/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... po-reale/1

Sparisce il Pd. Cade la roccaforte Cinisello Balsamo. Terni va al centrodestra. Testa a testa a Siena. Avellino e Imola al M5S

Tre milioni di elettori chiamati al voto e un'affluenza in calo rispetto al primo turno delle elezioni comunali. Si è votato in un'unica giornata, dalle 7 alle 23, in 14 capoluoghi. Quello di oggi era un piccolo test per Lega e M5S, che dovevano fare i conti con il primo mese di governo giallo verde.

Ma l'attenzione era puntata soprattutto su Pisa, Imola, Terni e Imperia (leggi qui tutti i dati). Ed è stata una vera e propria debacle per il centrosinistra, che ha perso tutte le roccaforti storiche da Siena a Pisa, passando per Massa, Imola e Cinisello Balsamo. Vola invece la Lega. Traballa il M5S, che stecca a Terni e Ragusa. Avanzata da schiacciasassi del centrodestra, che quasi ovunque straccia il Pd.

Il tracollo della Toscana

Il dato più eclatante è arrivato da Pisa, Massa e Siena. Qui il centrodestra ha espugnato tre fortini rossi. Clamoroso il risultato parziale dalla città della torre pendente: il centrodestra conquista una delle roccaforti rosse eleggendo sindaco il nuovo sindaco è Michele Conti. Sempre in Toscana a Massa il leghista Persiani batte il candidato di centrosinistra. La sinistra perde anche Siena, in una clamorosa debacle nella città del Monte dei Paschi dove il primo cittadino uscente Valentini è stato sconfitto da Luigi De Mossi. Un dato è certo: la Toscana non è più rossa.

La (magra) consolazione del Pd

Il Pd insomma deve accontentarsi. Ad Ancona Valeria Mancinelli l'ha spuntata su Stefano Tombolini. Vittorie del centrosinistra anche a Teramo (Gianguido D'Alberto ha sconfitto Giandonato Morra del centrodestra) e Brindisi (Riccardo Rossi vincente su Cavalera). Al centrosinistra anche Siracusa, con Francesco Italia che ha battuto Paolo Ezechia Reale (centrodestra). Piccola consolazione per la sinistra arriva anche dal municipio III di Roma dove Giovanni Caudo ha superato Francesco Maria Bova.

Ma il Pd deve fare i conti anche un'altra sconfitta clamorosa: quella Imola, dove il M5S gli ha strappato un simbolo dell'Emilia rossa con Manuela Sangiorgi che ha battuto Carmen Cappello.

Il centrodestra avanza

Il centrodestra, vero vincitore di questa tornata di ballottaggi, si conferma in crescita quasi in tutta la penisola. per il centrodestra anche a Sondrio, Ivrea e Cinisello Balsamo, anche questa storico fortino della sinistra. A Imperia è Claudio Scajola, ex ministro, a vincere il derby di centrodestra. Lo stesso si può dire per Viterbo, dove Giovanni Arena, candidato di Fi-FdI e Lega ha raggiunto la fascia tricolore.
Frenata del M5S

Il M5S invece festeggia a Avellino con la vittoria di Vincenzo Ciampi su Nello Pizza e, come detto, ad Imola. Ma i grillini devono fare i conti con le importanti sconfitte di Ragusa (dove il sindaco uscente era grillino) e Terni. Nella città umbra i 5S sono stati sconfitti dagli alleati di governo della Lega che hanno eletto sindaco Leonardo Latini (un esponente del Carroccio, sostenuto però dall'intero centrodestra).

Ultimo dato da considerare a parte è Messina. Qui ha festeggiato il candidato civico (area Udc) Cateno De Luca, che ha lasciato indietro il candidato di centrodestra (che aveva vinto il primo turno), ribaltando il risultato.

Ecco quali erano tutte le sfide più importanti:

Il centro Italia

Pisa e Siena - A Siena l'affluenza finale al ballottaggio è stata del 56,19% contro il 63,08% di due settimane fa ed è ancora testa a testa. Mentre a Pisa il dato alle 19 parlava di un 42,09% dei votanti che si è recato alle urne contro il 43,67% del primo turno.

Imola - Può festeggiare il M5s: con quasi tutti i seggi scrutinati, cade il fortino rosso dell'Emilia Romagna e va al M5S.

Terni - Questa era l'unica (vera) sfida tra i due alleati di governo. Lega e M5S si giocano la partita nella seconda città dell'Umbria, dopo la clamorosa debacle della sinistra al primo turnoL'affluenza al ballottaggio è stata del 47,49% contro il 59,44% di due settimane fa.

Massa - Alessandro Volp (Pd, Liberi e uguali, Repubblicani, Radicali e da tre liste civiche) sfidava Francesco Persiani (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e di due liste civiche). L'affluenza definitiva è stata del 54,87% contro il 62,44% di due settimane fa.

Ancona - Valeria Mancinelli, sindaco uscente del Pd e sostenuta da Psi, Verdi, Udc-Popolari per Ancona e da due liste civiche ha sfidato Stefano Tombolini (Fi, Lega, FdI e da una lista civica). L'affluenza definitiva è stata del 42,67% contro il 54,59% di due settimane fa. I

Teramo - Giandonato Morra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Popolo della Famiglia e da due liste civiche) se l'è vista cion Gianguido D'Alberto (Pd e da due liste civiche).

Viterbo - Giovanni Arena (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e da una lista civica) dopo il 40% al primo turno ha cercato la vittoria contro Chiara Frontini della lista civica Viterbo2020.

Il Nord Italia

Imperia - A Imperia invece l’ex ministro Claudio Scajola, che con la sua lista civica al primo turno ha conquistato il 35,3%, se l'è vista con Luca Lanteri (28,7%), candidato di centrodestra.

Sondrio - Il ballottaggio è stato tra Marco Scaramellini (sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e di altre 3 liste civiche) e Nicola Giugni (Pd e da 4 liste civiche). L'affluenza definitiva è stata del 49,69% contro il 58,05% del primo turno di due settimane fa.

Il Sud Italia

Avellino - Nello Pizza, candidato del Pd sostenuto anche da 6 liste civiche, ha dovuto far fronte ai voti conquistati dal grillino Vincenzo Ciampi. Che poi lo ha sconfitto.

Brindisi - Roberto Cavalera (Fi, Pri, Brindisi virtuosa-Udc e da tre liste civiche, ma senza Lega e Fratelli d'Italia) se l'è vista con il candidato di centrosinistra Riccardo Rossi (Pd, Leu e da 2 liste civiche). L'affluenza definitiva è stata del 40,67% contro il 60,73% del primo turno di due settimane fa.

Ragusa - Antonio Tringali, del M5S, con il 22,7% del primo turno era in vantaggio rispetto a Peppe Cassì, sostenuto da FdI e di tre liste civiche. Alle 19 l'affluenza era stata del 29,72%% contro il 41,50%; con un calo del 11,78%.

Messina - Placido Bramanti (Forza Italia, FdI, Noi con Salvini, Popolo della Famiglia, ‘Diventerà Bellissima’ e da 5 liste civiche) ha sfidato il consigliere regionale Cateno De Luca, sostenuto solo da liste civiche.

Siracusa - Ezechia Paolo Reale, (Fi, FdI, Udc e da 5 liste civiche) aveva di fronte il civico Francesco Italia, ex vicesindaco nella precedente giunta Pd che aveva incassato l'appoggio degli esclusi al primo turno (ad eccezione del M5s). Alle 19 l'affluenza era al 23,66% contro il 38,10% con un calo del 14,44%.
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » lun giu 25, 2018 3:13 pm

Salvini è diventato “l’uomo forte” della politica italiana. Per valorizzare il momento di grazia farebbe bene a inglobare il Centrodestra e tornare al più presto al voto
25/06/2018

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 4155602164

Buongiorno amici. Matteo Salvini si è affermato come “l’uomo forte” della politica italiana. Lo conferma il successo straripante della Lega alle amministrative. Lo evidenzia il riscontro dei sondaggi che danno la Lega come il primo partito superando il Movimento 5 Stelle che arretra rispetto alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo. È ormai chiaro che una maggioranza relativa di italiani si identifica in Salvini perché ha il coraggio di dire ciò che loro pensano e vede Salvini come il “salvatore della Patria”. Salvini affascina ed è stimato anche perché ha realizzato un vero e proprio miracolo politico, salvando la Lega che nel dicembre 2012 sembrava destinata a scomparire decapitata al vertice dallo scandalo che si abbatté su Umberto Bossi e la sua famiglia, fino a elevarla a primo partito del Centrodestra con il 17% dei consensi e potenzialmente a primo partito d’Italia con oltre il 29% dei consensi.
Ebbene questo miracolo politico è esclusivamente opera di Salvini. Per la precisione della sua eccezionale e ineguagliabile capacità di raccogliere il consenso attraverso la sua prestazione mediatica. Salvini è in assoluto il politico più capace a valorizzare i mezzi di comunicazione di massa, dalla televisione a Internet. Sostanzialmente Salvini è il politico di maggior successo perché è quello che sa rappresentare meglio la realtà degli italiani utilizzando un linguaggio semplice, chiaro e diretto, con un tono di denuncia e con un messaggio ispirato alla sfida. Quindi è un successo legato all’ambito della comunicazione, dove sia le parole sia le iniziative intraprese come il blocco delle navi delle Ong cariche di “migranti” sono a costo zero. È in definitiva il successo del Salvini politico, da leader incontrastato della Lega, non del Salvini statista, da vice-Primo ministro e ministro dell’Interno che esordisce nel governo dello Stato.
Ebbene, mentre tocchiamo con mano che Salvini cresce sul piano del consenso popolare e nei sondaggi fintantoché rappresenta le istanze degli italiani, denunciando e sfidando i poteri forti dell’Eurocrazia e della finanza speculativa globalizzata, nessuno può prevedere cosa accadrà quando il Salvini politico dovrà cedere il passo al Salvini statista, quando Salvini dovrà passare dalla denuncia alla proposta e dalle parole ai fatti. Certamente in questa eventuale transizione Salvini sconterà il fatto che in seno a questa coalizione governativa ibrida, frutto di un sodalizio contro-natura tra due soggetti che hanno contenuti politici ed elettorati contrapposti, la Lega rappresenta il socio di minoranza disponendo della metà dei consensi del Movimento 5 Stelle, 17% contro il 33%.
Ecco perché è opportuno che Salvini si domandi se gli convenga andare avanti con il rischio di veder precipitare l’attuale consenso che sta ottenendo a costo zero quando la sua attività concreta risulterà onerosa e magari inefficiente e insoddisfacente? Non è preferibile che Salvini sfrutti questo momento di grazia per lui e di disgrazia per gli alleati del Centrodestra per inglobarli nella Lega e subito dopo cogliere la prima opportunità per tornare al più presto alle urne con una nuova legge elettorale che attribuisca la maggioranza assoluta del Parlamento al soggetto politico che supera il 40% dei consensi?
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » gio giu 28, 2018 1:46 pm

Corte dei Conti approva che tasse restino in Regione, Zaia: "Epocale"
Redazione 27 giugno 2018

http://www.vicenzatoday.it/politica/aut ... eneto.html

“Epocale, esemplare, caratterizzato da una visione prospettica di alto livello”.

Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta un passaggio riferito all’autonomia, contenuto nella requisitoria orale, tenuta ieri a Roma dal Procuratore Generale della Corte dei Conti Alberto Avoli, nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2017.

Il PG Avoli ha detto tra l’altro: “…In questo quadro si sono inseriti i due recenti referendum che hanno coinvolto i cittadini della Lombardia e del Veneto. A seguito del loro esito, sono intervenute le intese preliminari fra le Regioni e il Governo nazionale.

Uno dei temi centrali degli accordi ha riguardato propriamente la ripartizione delle risorse, attraverso la valorizzazione di alcune specifiche filosofie di gestione.

Così al conferimento di nuove competenze deve connettersi una adeguata provvista finanziaria, unita alla disponibilità delle necessarie risorse umane e strumentali.

Così la ripartizione dei flussi finanziari dallo Stato alle Regioni deve tenere conto del principio per cui le entrate tributarie maturate in un territorio debbono in una parte sostanziale essere destinate ai bisogni di quel territorio.

Il collegamento fra prelievo fiscale e territorio può ritenersi utile a recuperare il rapporto fra cittadini ed istituzioni. La restante quota si definisce di coesione, in quanto volta a consentire la copertura dei servizi generali e degli oneri di solidarietà nazionali”.

“Siamo di fronte – dice Zaia – a una presa di posizione rispettosa della Costituzione e in linea con l’evoluzione che sta avendo questo Paese, con la quale la Corte dei Conti coglie fino in fondo il vento di cambiamento, nell’alveo della legalità, che può portare benefici proprio a quello Stato i cui interessi la Corte dei Conti è istituzionalmente chiamata a difendere”.

“Nel riferimento del Procuratore Avoli – conclude il Governatore del Veneto – c’è un significato importantissimo: quando si parla di federalismo e autonomia, si parla di responsabilità. Dare autonomia a un territorio equivale a dare responsabilità; dare responsabilità a un territorio significa costruire un Paese più virtuoso”.


Alberto Pento
La Corte dei Conti non è la Corte Costituzionale
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » gio giu 28, 2018 8:36 pm

Roma, intascava la tassa di soggiorno del Plaza: sequestrati 2 milioni di euro al padre della compagna del premier Conte
di F. Q. | 28 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... te/4458852

Aveva intascato la tassa di soggiorno per quattro anni, dal 2014 al 2018, invece di versarla al Comune di Roma. Per un totale di 2 milioni di euro, somma che oggi il gip Giovanni Giorgianni, su richiesta della procura, ha provveduto a sequestrare a Cesare Paladino.

L’uomo, accusato di peculato, è amministratore unico della società che gestisce il Grand Hotel Plaza, struttura a 4 stelle nella centralissima via del Corso. La figlia di Paladino, Olivia, manager nella stessa struttura, è la compagna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Secondo quanto accertato dagli uomini della polizia municipale, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Alberto Pioletti, l’imprenditore si sarebbe illecitamente appropriato di oltre 300mila euro per l’anno 2014, di oltre un milione e 500mila euro per gli anni 2015, 2016 e 2017 e di circa 88mila euro per l’anno in corso per un totale di oltre due milioni di euro.

La tassa di soggiorno è stata codificata nel 2010 e prevede un contributo a carico di chi alloggia nelle strutture alberghiere della Capitale da applicare secondo criteri di gradualità.
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