Ultimamente un paese che è stato sulla bocca di tutti è la Svezia per via del fatto che, come saprete, è l'unica nazione in Europa a non aver attuato alcuna misura di lockdown: questo per due motivi secondo me, uno positivo ed un altro negativo.Dario Berardi
2 agosto 2020
https://www.facebook.com/dario.berardi. ... 7024431811 Il primo, quello positivo, è prettamente di natura politica in quanto la Svezia è il paese più egualitario al mondo, quando andai a Stoccolma mi fu spiegato che nei primi del novecento sbracarono completamente il quartiere dell'alta borghesia coi carrarmati radendolo al suolo, in quanto tutte le persone dovevano confrontarsi dalla stessa linea di partenza, poi i risultati sarebbero stati diversi ( qualcuno ricco qualcuno no, qualche famoso qualcuno no, qualcuno felice altri no) ma nessuno doveva avere una vita in partenza privilegiata rispetto agli altri. Questo al contrario di quello che si potrebbe pensare lo fece il movimento liberale svedese e non è proprio una stranezza perché il primo movimento liberale in Europa, I Levellers in UK vuol dire in italiano proprio "egualitari". Da questo fatto deriva che in Svezia tutti i cittadini sono uguali rispetto alla legge e nessuno detiene, neanche il governo, il cosiddetto potere di eccezione come lo chiama Carl Schmitt, cioè sospendere lo stato di diritto, nel caso ad esempio del covid per il "bene pubblico e la salute pubblica", e neanche il Re può andare oltre la Costituzione, quindi non è che non hanno voluto attuare un lockdown ma proprio non potevano farlo, a meno di azzerare tutto il sistema istituzionale.
Fin qui, almeno secondo me il paese scandinavo si dimostra un faro di libertà e democrazia, poi però c'è l'altro motivo, forse meno conosciuto e sotterraneo, di sicuro negativo che viene mostrato in un documentario di circa 50 minuti chiamato "la via svedese all'amore", un vero e proprio ritratto della società del paese nordico che potrebbe lasciare perplessi in molti, tra cui me.
La via svedese all'amore inizia con la spiegazione di cosa sia appunto questa misteriosa via che consiste nell'indipendenza totale di ogni individuo dall'altro, teorizzato da un politico socialista nel 72, cioè l'indipendenza totale dei figli dai genitori, dei giovani dai vecchi e delle donne dagli uomini.
Il primo aspetto trattato è proprio l'ultimo citato in cui si mostra come sempre più donne per essere "libere" dagli uomini comprino dagli ospedali pubblici delle fialette di liquido seminale che viene consegnato immerso nel ghiaccio con le istruzioni per l'uso, filmando il caso concreto di una ragazza che aveva ordinato il prodotto da casa e consegnato entro 24 ore dove si mostra come automettersi incinte.
L'argomento successivo è diciamo più duro e tratta di come un quarto degli svedesi anziani muoiono da soli, senza nessuno accanto, difatti c'è una agenzia statale che si occupa di questi casi e che tenta di richiamare figli e nipoti nel tentativo quantomeno di prendere l'eredità, spesso tentativi che non va a buon segno anche perché nella società svedese è assolutamente malvisto che i nonni crescano i nipoti perché non devono ricevere una educazione tradizionale e conservatrice: questo è un fatto che ha confermato in me una idea che ho da sempre e cioe che chi rimane giovane dentro è perché continua a vedere il mondo attraverso gli occhi dei nonni, che è il mondo che conosciamo da bambini e da ragazzi, e "paradossalmente" avere idee conservatrici è molto più da giovane che avere idee progressiste, che è poi il motivo quest'ultimo per cui un genitore svedese allontana i suoi figli dai nonni.
Così è usuale in Svezia che un nonno nella sua vita abbia visto il nipote solo qualche volta mentre da noi bene o male tutti abbiamo passato le vacanze al paese dai nonni e le vacanze di natale con loro.
Il documentario poi tratta, dopo altri piccoli esempi di "libertà totale" e di efficienza razionale, di chi invece si è ribellato a tutto questo descrivendo due casi in merito: il primo un gruppo di ragazzi che costruiscono una comune nei boschi ed il secondo un medico che scappa letteralmente in Etiopia dopo decenni di successi personali.
Nel primo caso i ragazzi evidenziano come la loro fuga sia nata per il bisogno di avere delle relazioni, in particolare un ragazzo esprime in maniera illuminante come fosse stanco di essere un individuo staccato dagli altri e che questo ha come conseguenza naturale il fatto di essere completamente inquadrato dallo e nello Stato, "meno hai rapporti con gli altri più lo stato prende potere su di te" afferma in un passaggio saliente, mentre la sua ragazza evidenzia il paradosso di fuggire dalla società per vivere nella società, cioè in un posto dove tutti noi dipendiamo in una certa misura dagli altri e la libertà il benessere e la felicità di ognuno dipende anche dalla libertà dal benessere e dalla felicità degli altri e che la "società di individui" così come la teorizza il politico socialista nominato all'inizio del post è una non-società.
Ancora più importante, se possibile, è la testimonianza del medico che senza mezzi termini afferma:" qui saremo anche poveri in canna ma nessuno viene lasciato solo e la solidarietà, elemento fondante di una società, è la pietra di paragone della nostra libertà".
Questo mi ha fatto pensare e credo comprendere che in Svezia l'assenza del Lockdown sia derivata anche da questo aspetto che giudico estremamente negativo, cioè l'assenza di una società e della solidarietà tra le persone, che porta nella scena finale del documentario a vedere una delle immagini più inumane mai viste in vita mia: un uomo anziano portato via dopo essere morto da mesi con i pacchi che contengono le sue foto, i suoi oggetti, i suoi quadri, per essere trasportati verso la discarica comunale senza che nessuno li sia venuti a richiedere.
Consiglio la visione a tutti, magari insieme a qualcuno a cui volete bene. Io l'ho visto da solo e mi ha messo una tristezza addosso che non se ne andrà via entro domani
Caso Svezia fa discutere, per molti ha funzionato01 agosto 2020
https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... 73b89.html La Svezia nella lotta al coronavirus è andata controcorrente rispetto al resto del mondo. Il suo 'approccio' alla diffusione della pandemia è stato molto soft e ha fatto discutere: praticamente nessun lockdown, zero chiusure per le scuole primarie, i negozi, i centri commerciali e i bar, giusto qualche schermo protettivo tra negozianti e clienti, l'invito a rispettare le distanze e all'igiene personale, ma senza alzare troppo i toni. Uffici e fabbriche sono restati aperti, con l'invito a lavorare da casa e a non uscire in caso di malattie. Gli svedesi hanno continuato a viaggiare e a spostarsi, senza limitazioni. Insomma, la Svezia non ha 'chiuso' e la sua economia nel primo trimestre è stata l'unica col segno più tra quelle dei Paesi avanzati: +0,4% rispetto a un anno prima e +0,1% rispetto ai precedenti tre mesi. Il dato del secondo trimestre ancora non è uscito e per fine anno le stime, piuttosto discordanti, non sono male.
Il dibattito sull'economia in Svezia
Il governo svedese prevede un calo del 6% del Pil quest'anno, contro il -3,5% della Danimarca e il -4,1% della Norvegia, le altre due economie scandinave che, a differenza di Stoccolma, hanno introdotto i lockdown e 'chiuso' abbondantemente le loro economie. Lars Calmfors, professore emerito di economia internazionale e ricercatore presso l'Università di Stoccolma, ha affermato che è possibile che la Svezia abbia fatto meglio di altri Paesi, ma che è ancora troppo presto per dirlo. "Abbiamo chiuso meno di altri paesi, il che potrebbe far pensare che abbiamo fatto un po 'meglio finora. Ma tutto dipenderà da ciò che accadrà in autunno: abbiamo ridotto abbastanza la diffusione dell'infezione o aumenterà di nuovo? Se aumenta, la nostra economia ne risentirà". Più ottimista di Calmors, è il capo epidemiologo svedese, Anders Tegnell, la mente della strategia 'soft' del governo, secondo il quale la popolazione svedese potrebbe aver raggiunto una sorta di "immunità di gregge parziale" che la renderebbe pronta ad affrontare la seconda ondata di Coronavirus, prevista per l'autunno. "In autunno ci sarà la seconda ondata - ha detto Tegnell nel corso di un'intervista rilasciata al Financial Times - e la Svezia avrà un alto livello di immunità e il numero di casi sarà probabilmente piuttosto basso. La Finlandia, al contrario, dovrà forse richiudere tutto?".
Le stime contrastanti sulla crescita del Pil
Le stime economiche sulla crescita del Pil svedese, in realtà, sono piuttosto ballerine. Capital Economics, una società di consulenza macro, ha riferito a luglio di prevedere per quest'anno una sorprendente crescita dell'1,5%, mentre per Danimarca e Norvegia stima un -3% annuale. I grandi organismi internazionali sono invece più pessimisti. L'Ocse, nel suo ultimo Outlook, colloca le previsioni di crescita del Pil per la Svezia tra -7,8% e -6,7%, a seconda della gravità di una potenziale seconda ondata. E pone la Danimarca leggermente avanti con una forchetta compresa -7,1% e -5,8%. La Commissione europea vede leggermente meno nero e stima un -5,3% per la Svezia, contro il -8,7% dell'Eurozona e il -5,25% della Danimarca. Dati più recenti di Statistics Sweden riportano che i consumi delle famiglie sono diminuiti del 4,5% circa da inizio anno. All'inizio di aprile la Riksbank, la banca centrale svedese, aveva previsto uno scenario catastrofico per il 2020: -6,9% nel caso più ottimistico e -9,7% nel caso più nero. A luglio, però, la banca centrale ha aggiornato la sua proiezione. Ora i due scenari proiettano un range tra -4% e -5,7% di crescita del Pil, cioè un 2020 nettamente meno brutto di quello della maggior parte degli altri paesi avanzati.
Meglio del previsto i conti delle grandi aziende svedesi
Mentre infuria la polemica tra pro e contro l'approccio soft svedese, il Financial Times nota che la maggior parte delle grandi aziende del Paese, a inizio estate, hanno registrato tutte utili migliori delle attese. Da Nokia al big delle tlc Ericsson, fino a Elettrolux, leader mondiale degli elettrodomestici, alla banca Handelsbanken, alla catena di attrezzistica Assa Abloy, tutti sono andati meglio delle attese. "Non ho mai visto una proporzione così elevata di aziende realizzare nel secondo trimestre profitti migliori del previsto. Quasi tutte le società lo hanno fatto", ha commentato al Ft, Esbjorn Lundevall, capo stratega azionario della banca Seb. "Mantenere la società aperta, le scuole aperte, non significa che non siamo stati colpiti. Ma significa che non eravamo obbligati a non lasciare le nostre case. Ciò ha indubbiamente aiutato le aziende", ha dichiarato, sempre al Ft, Alrik Danielson, amministratore delegato del produttore svedese di cuscinetti a sfera Skf, un gruppo, con sede a Goeteborg, che ha tenuto aperti i suoi uffici in Svezia durante la crisi e i cui profitti operativi nel secondo trimestre sono diminuiti di quasi la metà rispetto a un anno fa, ma sono saliti di oltre un terzo rispetto alle aspettative degli analisti. "Ci siamo rapidamente adattati alla nuova realtà, anche se non sappiamo come andrà avanti", ha spiegato Danielson. Le azioni della Skf, i cui cuscinetti a sfera sono utilizzati dalle macchine per la carta alle automobili, sono sostanzialmente piatti dall'inizio del 2020, ma sono aumentati di oltre la metà dal loro punto più basso toccato a marzo, quando è scoppiata la pandemia.
Ma sui costi umani delle scelte del governo è polemica
L'approccio 'sotf' del governo ha sicuramente fatto bene allo spirito degli svedesi che, in generale, hanno affrontato la pandemia con maggiore ottimismo e con più fiducia rispetto a chi è stato costretto a restare chiuso in casa. Tuttavia il numero dei contagi e dei morti in Svezia è stato alto, specie in rapporto alla popolazione. Attualmente i casi di coronavirus in Svezia sono sopra le 80.000 unità e i morti a quota 5.700, con punte particolarmente elevate. Soprattutto tra la popolazione anziana. Il bilancio è molto più alto di quello degli altri Paesi scandinavi. La Svezia, che ha 10 milioni abitanti, ha registrato più contagi e più morti di Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda messe insieme, che complessivamente contano 17 milioni di abitanti. In totale infatti questi 4 Paesi contano attualmente oltre 32.000 contagiati e circa 1.200 decessi.
De Lucahttps://www.facebook.com/Yalc2011/video ... 109144074/ Coronavirus, in Svezia è fallito l'obiettivo "immunità di gregge": oltre 5mila morti12 Agosto 2020
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/c ... 002a.shtmlLo scrivono due ricercatori dell'University College di Londra in un editoriale sul Journal of the Royal Society of Medicine
La Svezia ha puntato sul raggiungimento dell'immunità di gregge attraverso una "diffusione controllata" del coronavirus senza mettere in campo un lockdown, come fatto in Italia e in altri Stati dell'Unio0ne Europea. L'obiettivo non è stato raggiunto, anzi, attualmente, il Paese si trova ad avere più casi e più morti rispetto ai vicini. Lo scrivono in un editoriale sul Journal of the Royal Society of Medicine due ricercatori dell'University College di Londra.
Le previsioni - Il governo svedese, si legge nell'articolo, ipotizzava che a maggio fosse stato infettato, e quindi avesse gli anticorpi, il 40% della popolazione svedese, mentre, secondo gli studi sierologici, la percentuale è vicina solo al 15%. Inoltre, la Svezia ha il triplo dei casi per milione di abitanti rispetto alla Danimarca, quattro volte più della Norvegia e cinque volte più della Finlandia. Stoccolma ha registrato oltre 5mila, mentre gli altri Paesi sono abbondantemente sotto ai mille. "E' chiaro che non solo i tassi di contagio, ricoveri e mortalità sono molto più alti dei Paesi confinanti - scrivono gli autori dell'editoriale -, ma anche l'andamento dell'epidemia è differente, con infezioni e mortalità più alte rispetto ai periodi più critici visti in Danimarca, Finlandia e Norvegia".
L'immunità di gregge potrebbe iniziare ad avere qualche effetto, scrivono alcuni esperti sulla rivista del Mit, negli Stati americani più particolarmente colpiti, dove l'alto numero dei casi, e quindi degli immuni, potrebbe avere un ruolo nel rallentare l'epidemia. "Credo che le epidemie in corso in Arizona, Florida e Texas lasceranno abbastanza immunità da aiutare a tenere controllato il Covid-19 - afferma ad esempio Trevor Bedford dell'università di Washington -. Tuttavia questi livelli non sono compatibili con un pieno ritorno alla normalità e ai comportamenti di prima della pandemia".