I dementi no pandemia no mask no vax e no green pass

Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » gio ott 28, 2021 6:29 pm

Ecco chi è uno dei leader dei novax e nogreenpass triestini, i famosi portuali di Trieste:

Le strane teorie del portuale no green pass Fabio Tuiach: "Gesù non era ebreo"
27/10/2021
https://www.la7.it/nonelarena/video/le- ... 021-405063

Fabio Tuiach, il portuale no vax col Covid: "Sembra un'influenza" 27/10/2021
https://www.la7.it/nonelarena/video/fab ... 021-405065


Alberto Pento

Per estensione allora nemmeno la Bibbia è ebrea e i X Comandamenti e Mosè, nemmeno Giuseppe e Maria, e Nazaret, Betlemme e Gerusalemme sono ebree, niente è ebreo, gli ebrei proprio non esistono.
Questo è un demenziale fascistone antisemita e ignorante al massimo grado ed è uno dei leader dei novax e nogreenpass triestini.
Poveri i venetisti che sono così malmessi da seguire questo individuo demenziale e scentrato.



Chi è Stefano Puzzer dei portuali triestini

Chi è Stefano Puzzer, leader della protesta di Trieste contro il Green Pass
Lorenzo Zacchetti

https://www.affaritaliani.it/cronache/c ... 63265.html
Dalle gru alle interviste in prima serata: fenomenologia mediatica di Stefano "Ciccio" Puzzer
Chi è Stefano Puzzer, già leader del Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste e oggi alla testa del "Coordinamento 15 ottobre"?

La protesta contro l’obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro ha reso familiari le fattezze e la parlata – con una forte inflessione friulana – del gruista 45enne tifoso dell'Inter che ha iniziato ad arringare le folle, a esternare in tutti i telegiornali e a convocare con la stessa disinvoltura manifestazioni e ministri.

Il leader dei No Green Pass Puzzer: "Patuanelli a Trieste sabato, vogliamo anche Speranza"

Una popolarità certamente inattesa, ma non illogica per un sindacalista di lungo corso. In servizio dal 1994 presso il porto di Trieste, “Ciccio” (così lo chiamano gli amici) ha alle spalle diverse battaglie per i diritti dei lavoratori. Tra queste, spicca senza dubbio quella del 2015, allorché Puzzer bloccò lo scalo mobilitando tutti i circa 220 iscritti al sindacato. Quella prova di forza finì con un vero capolavoro, ovvero l’accettazione da parte dell’Autorità portuale del testo integrale dell’Allegato VIII del Trattato di Parigi del 1947, che garantisce la priorità ai lavoratori triestini nelle assunzioni presso il porto cittadino.

Un colpo da fuoriclasse, anche se oggi qualcuno fa notare una certa incongruenza tra le istanze localiste (che peraltro furono alla base della nascita del CLPT) e l’impegnativa etichetta di “leader patriota” che qualcuno gli ha appiccicato per la determinazione nella protesta contro un obbligo che viene vissuto come dittatoriale.

Non è dato di sapere quale sia l’orientamento politico di Puzzer, ma un elemento di oggettiva contraddizione pare risiedere nel fatto che l’acceso contestatore del Green Pass affermi di essere “vaccinato per convinzione”, anche se sui suoi social non è difficile imbattersi in contenuti palesemente no vax.

D’altra parte, è dote fondamentale di un sindacalista sapersi fare interprete del disagio che serpeggia tra i lavoratori e che, in questo caso specifico, è la risultante di un mix veramente eterogeneo: non sono certo solo estremisti di destra a protestare contro il Green Pass, anche se i fatti di Roma ne hanno messo in luce l’ingombrante presenza, bensì un complesso insieme di scetticismi e delusioni varie.

Sposato con Matia, che ne appoggia la battaglia contro le decisioni del Governo, e padre di un bambino, il “sognatore rivoluzionario” (è lui stesso a definirsi così) ha portato la sua tuta gialla nelle case degli italiani e con immagini forti. Dalle lacrime durante lo sgombero del sit-in ai più energici idranti dei quali si è discusso anche in Parlamento, con forti critiche per la ministra Lamorgese, ha costruito un’immagine barricadera che rimanda ai tempi più gloriosi delle rivendicazioni dei lavoratori.

Un percorso di rapida ascesa, ma non immune da inciampi. È stata piuttosto clamorosa la rottura tra “Ciccio” e i portuali di Trieste, che non gli hanno perdonato una certa vaghezza nella fase più calda della lotta. Puzzer aveva infatti dichiarato un po’ frettolosamente vittoria, avendo ottenuto un incontro in Parlamento, e il fatto che aggiungesse “domani torniamo a lavorare” aveva fatto letteralmente infurirare i colleghi. Costretto a una rapida marcia indietro con la decisione di prolungare la protesta, ha però indispettito gli altri leader del movimento, che non hanno gradito la sua fuga in avanti. Pur avendo derubricato l’episodio a “una svista comunicativa”, Puzzer è stato costretto a fare un passo indietro, lasciando il ruolo di portavoce. Almeno quello dei portuali, perché poco dopo ha assunto la guida del Coordinamento 15 ottobre, che si pone come obiettivo quello di allargare la mobilitazione ad altre città ed altre categorie professionali.

Un’evoluzione ben poco gradita al CLPT, che con un secco comunicato si è chiamato fuori dal progetto, di fatto disvelando una chiara e forse definitiva spaccatura nella protesta. Sarebbe stato difficile prevederlo solo poche ore prima, quando Puzzer respingeva con sdegno la proposta di tamponi gratis per i portuali, affermando di non essere disposto a lasciare a casa neppure "un solo fratello".

Eppure la battaglia continua e, se l’autunno continuerà ad essere caldo come tutti pronosticano, certamente Stefano “Ciccio” Puzzer ne sarà immancabilmente un protagonista.



Green pass, Puzzer esce da Coordinamento 15 ottobre e fonda nuovo movimento
28 ott 2021

https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli ... bc7ea.html

Il portuale Stefano Puzzer esce dal Coordinamento 15 ottobre, sorto durante le ultime manifestazioni no Green pass a Trieste, e fonda un nuovo movimento che si chiama "Gente come noi - Fvg".

L'annuncio viene dato attraverso una nota. Il leader della protesta contro la carta verde nata nel capoluogo giuliano istituisce l'organismo assieme a Eva Genzo, operaia metalmeccanica, portavoce dei lavoratori di Trieste e Monfalcone no Green pass, e Claudia Castellana, sanitaria triestina, entrambe già presenti nel movimento nato durante le proteste a Trieste, oltre a Raffaella Vignoli e Matteo Bruch, "cittadini e lavoratori di Trieste, rappresentanti le diverse realtà lavorative della città".

"Attraverso questo gruppo - si legge - verrà dato seguito alla lotta comune finalizzata al raggiungimento degli obiettivi già specificati fino a oggi ovvero abolizione del Green pass e dell'obbligo vaccinale per tutti i cittadini".

Tra gli elementi del codice etico che ispirano l'attività del neo organismo: "nessuna appartenenza politica o sindacale", "nessuna violenza ma solo manifestazioni e resistenza pacifica", "sì ad azioni che sono finalizzate a favorire la solidarietà, il dialogo e la reciproca comprensione tra cittadini, anche di pensiero diverso".


Questi sono la copia dei Forconi e del Coordinamento del 9 dicembre, demenzialità inconsistenti e inconcludenti:
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 74498.html
https://www.huffingtonpost.it/news/coor ... -dicembre/
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » gio ott 28, 2021 6:29 pm

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Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » gio ott 28, 2021 6:36 pm

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Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » mer nov 03, 2021 6:20 pm

Zaia: «Se non ci fosse l'84% di vaccinati, gli ospedali sarebbero pieni come un anno fa»
31 ottobre 2021

https://www.ilgiornaledivicenza.it/oltr ... -1.8986748

Mancano all’appello poco meno di 600mila veneti: esattamente in 590mila, tra i 18 e i 65 anni, non si sono ancora vaccinati. Gente in piena età lavorativa obbligata al tampone ogni 48-72 ore. Difficile pensare che cederanno, fa intendere il governatore Zaia. «Purtroppo parlano i numeri», sospira.

I numeri non mentono: la campagna vaccinale è «in stallo». È preoccupato, presidente?
Guardo in faccia la realtà: siamo passati dalle 25mila dosi che ogni giorno in estate venivano iniettate alle attuali 1.500. Da un lato significa che il grosso della popolazione è protetta: siamo infatti arrivati all’84 per cento di immunizzati; dall’altro che c’è uno “zoccolo duro“, rappresentato appunto da quei 600mila, che per mille motivi non vuole vaccinarsi. L’unica certezza, inconfutabile, è che se non avessimo gli “altri“, cioè quei tre quarti di veneti che invece hanno fatto la profilassi, oggi avremmo probabilmente gli ospedali nelle condizioni pre-vaccino, al limite della tenuta, in emergenza. Dopo quasi due anni di lotta al virus, sarebbe insostenibile.

Negli ospedali per ora i ricoverati per Covid sono pochi. Perché teme la ripresa della curva, presidente?
Perché siamo ancora in pandemia. Perché piano piano, per fortuna si parla di un delta di poche centinaia al giorno, i contagi aumentano: questo significa che l’infezione circola e colpisce dove trova spazio. Ci difendiamo bene perché abbiamo lo scudo del vaccino, l’unica arma che ci ha permesso di tornare ad una quasi normalità. Ce lo ricordiamo il lockdown del 2020, la gente sa cosa è stato, no? Bisogna quindi tenere alta la guardia e non smettere di proteggersi, perché “lui“ c’è ancora, muta ed infetta dove non trova resistenza. Per questo chiedo un ultimo sforzo: non molliamo adesso, cerchiamo tutti di comportarci responsabilmente adottando le misure anti-contagio e, per gli incerti, facendo l’antidoto che riduce di 6,6 volte il rischio di infezione. Quello che accade, ora, dipende solo da noi.

C’è Halloween stasera, ad esempio. E ci sono gli assembramenti nei cortei anti Green pass e pro Ddl Zan, ieri a Verona pure la sfilata di Carnevale...
Ecco, facciamo l’ultimo sforzo, nell’interesse personale e di tutti. Lo dico ai ragazzi, i “migliori“ l’anno scorso nel rispettare i provvedimenti: finalmente tutto è tornato alla quasi-normalità, ma proprio per continuare ad assaporare la libertà che a lungo il Covid ci ha tolto, bisogna stare attenti. Teniamo duro l’ultimo miglio, non ammassiamoci nè al chiuso ma nemmeno all’aperto e quando si è in troppi è più intelligente mettere la mascherina che stare senza. Per Halloween e per tutte le altre occasioni di socialità, faccio solo questa riflessione: pensiamo a quando eravamo chiusi in casa.

Sarà possibile aprire a tutti la terza dose entro fine anno?
Penso che sarà necessario, proprio per una questione matematica di tempi di copertura: i primi vaccinati risalgono a inizio 2021, la loro immunità è in scadenza per cui bisogna rinforzarla. Ribadisco che chi non è vaccinato ha un rischio di contagiarsi 6,6 volte superiore e di essere ricoverato in ospedale 8,2 volte in più rispetto a chi lo è. Penso che nel giro di un mese, massimo due, alla scadenza media del semestre dopo il ciclo completato dalla maggior parte dei veneti, il Governo autorizzerà il booster senza restrizioni. E dovrà pure mettere mano al Green pass.

Lei sarebbe per togliere il Certificato Verde, presidente?
È una scelta nazionale, dico solo che, prima o poi, qualcuno a Roma dovrà rivedere le carte di fronte alla percentuale alta di italiani vaccinati. Di sicuro, ad oggi, visto il ritmo di 1.500 inoculazioni al giorno in Veneto (20mila a livello nazionale), il 90 per cento necessario per l’immunità di gregge non lo raggiungiamo per la fine dell’anno, termine dell’emergenza. Serve più tempo. A questo punto, immagino che le strade possibili non siano molte.

Sono due: o si prolunga l’obbligo di Green Pass o si impone l’obbligo di vaccino a tutti.
Io l’ho sempre dichiarato: sono contrario all’imposizione della profilassi. Per me quella di vaccinarsi resta una scelta volontaria.

Il Veneto è una delle 4 regioni a rischio per la ripresa della pandemia: nell’ultima settimana l’incidenza ogni 100mila abitanti è passata da 48,3 a 61,4. Torniamo alla domanda iniziale: presidente, è preoccupato?
Dico solo che se si riempiono le piazze e i locali di gente senza mascherina, se gli assembramenti sono ormai all’ordine del giorno, se si sdogana la convinzione del “tanto sono vaccinato“, “tanto il peggio è passato“, “tanto se lo prendo è come un’influenza“, la situazione è destinata a peggiorare. Dovremmo preoccuparcene tutti, non solo io.



Migliaia di firme per l'appello web: "Siamo la maggioranza silenziosa, stop ai ricatti". Il sindaco pensa di vietare i cortei
A Trieste la rivolta dei Sì vax. "Ora basta, mobilitiamoci"
Fausto Biloslavo
1 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1635748431

La maggioranza silenziosa dovrebbe alzare la testa stufa dell'identificazione di Trieste come capitale dei no pass. Almeno questo è l'obiettivo dell'appello chiaro e netto lanciato su facebook da Mitja Gialuz, docente e presidente della società di vela che organizza la Barcolana e Tiziana Benussi, avvocato e presidente di CRTrieste. Non solo: il sindaco Roberto Dipiazza eletto per la quarta volta anticipa al Giornale che coordinerà oggi con la prefettura «il divieto di assembramento. Basta tolleranza» con cortei e manifestazioni no pass. «Nelle settimane scorse la nostra città è stata teatro di manifestazioni contro il green pass: da qui è nata l'idea che Trieste sia la capitale italiana dei no vax, dei no green pass e della cultura antiscientifica» sono le prime righe dell'appello. «Trieste non è questo. E vuole dirlo a gran voce. Trieste è la capitale italiana della scienza e della scienza si fida», si legge nel testo della petizione su change.org, che ha raccolto in poche ore oltre 8mila firme.

«Il vaccino ci restituisce la libertà. La libertà di essere curati. La libertà di lavorare e di fare impresa. La libertà di studiare in classe e nelle università. La libertà di coltivare i propri interessi e di riprendere una vita sociale. La libertà di fare sport e di viaggiare - spiegano i promotori -. Chi combatte contro i vaccini e contro il green pass non deve mettere in pericolo queste libertà e la salute dei cittadini, non può danneggiare l'economia». Gialuz, patron della Barocalana, la regata velica più grande d'Europa, e Benussi chiedono alla maggioranza silenziosa di svegliarsi dal torpore facendo «sentire la voce () dei cittadini che si sono vaccinati, mettendo in sicurezza sé stessi e adempiendo un dovere di solidarietà sociale () È venuta l'ora della responsabilità. Di tutti». Professionisti di vari settori, compresi giornalisti, volevano organizzare una «marcia» sì pass, per contrapporsi ai cortei che hanno raggiunto punte di 15mila persone di chi vede come fumo negli occhi il certificato verde. Per ora non ha visto la luce. I contagi per coronavirus in Friuli-Venezia Giulia risultano raddoppiati nell'ultima settimana. Ieri sono stati rivelati 295 nuovi infetti con una percentuale di positività del 6,27%. Secondo il vicepresidente regionale con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, l'impennata è «stata causata delle manifestazioni nei giorni scorsi con una netta prevalenza di non vaccinati».

Il primo cittadino Di Piazza conferma al Giornale che domani ha chiesto «la riunione del comitato di sicurezza in prefettura per emettere un'ordinanza che vieti gli assembramenti e questo caos dei cortei. Il mio terrore è tornare alla zona gialla o rossa ammazzando l'economia». La parola d'ordine fra le istituzioni è «basta tolleranza», ma i no pass stanno già panificando nuove manifestazioni con «piazze sempre più affollate». Il 3 novembre, giornata di San Giusto, patrono della città, potrebbe esserci un nuovo corteo e Stefano Puzzer, il portuale leader della protesta ha in serbo per domani «una sorpresa». «Se scenderanno in piazza e per di più senza mascherine ordinerò di far scattare le multe», tuona il sindaco, ma poi dovrebbe essere la polizia a intervenire per disperdere i cortei. E non sarà facile se ci saranno 8mila persone come lo scorso giovedì. Il Coordinamento No Green pass di Trieste ha risposto a muso duro dichiarando che «le dichiarazioni istituzionali sulla volontà di impedire le legittime manifestazioni di dissenso da parte della popolazione» sono «gravissime». E «lasciano trasparire un dato scientifico a noi prima sconosciuto, la selettività del virus che sceglie di colpire i manifestanti in corteo mentre evita i mezzi pubblici strapieni e le classi pollaio delle scuole».



Il Consiglio di Stato boccia il ricorso degli insegnanti: il green pass non discrimina e non viola la privacy. L'Iss: i ricoveri in aumento tra i No vax
Speranza: "Proroga dello stato d'emergenza". A 6 mesi dalla dose è corsa ai richiami per i prof
Francesca Angeli
1 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1635750883

Nessuna discriminazione o violazione della privacy con l'obbligo di green pass. Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar, che aveva respinto il ricorso di alcuni docenti contro la carta verde perché il diritto alla salute di tutti è prevalente. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, torna a difendere il green pass come «pezzo essenziale della strategia del governo» per evitare la ripresa della pandemia e dunque al momento resta confermato così come gli altri strumenti messi in campo. La proroga dello stato d'emergenza se necessario; l'accelerazione della campagna vaccinale con due obiettivi: 90% della popolazione protetto e le terze dosi.

Sul booster per tutti però il ministro è ancora cauto. Le dosi ci sono ma per ora resta raccomandata «a tutte le persone che hanno più di 60 anni e che abbiano completato il ciclo vaccinale da sei mesi poi-dice il minsitro- valuteremo con la comunità scientifica».

Va però affrontato subito il nodo insegnanti che nella prima fase della campagna vaccinale son stati inseriti fra le categorie prioritarie, subito dopo gli operatori sanitari. Per molti di loro dunque anche se under 60 i sei mesi scadranno tra una quindicina di giorni. E infatti in Campania ad esempio per i docenti è già stato aperto il canale per la terza dose. E su questo fronte lancia un appello Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi Lazio. «I dati dei contagi sono in aumento, il virus sta riprendendo a diffondersi. - dice Rusconi- Facciamo appello agli insegnanti che ancora non si sono vaccinati, che sono pochissimi, affinchè si vaccinino e a tutti i docenti affinchè si vaccinino, appena sarà possibile, con la terza dose».

Chi rifiuta il vaccino è stato ancora una volta «bocciato» anche dal Consiglio di Stato. Non c'è violazione della privacy perché grazie al modo in cui è stata implementata la app si verifica soltanto la veridicità del pass. Non c'è discriminazione verso chi non vuole vaccinarsi perché «il lavoratore è abilitato, ove non intenda vaccinarsi, ad ottenere il certificato verde con test differenti quali l'antigenico rapido». Infine il diritto della collettività ad essere protetta, evitando nuovi possibili contagi è prevalente perché riguarda la salute pubblica contro un diritto individuale sottolineando anche la «responsabilità specifica e rafforzata verso i propri studenti».

Anche l'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità conferma l'efficacia dei vaccini. Evidente se si guarda i numeri dei casi più gravi di Covid che richiedono l'ospedalizzazione: sono in stragrande maggioranza non vaccinati. E anche i giovani se non vaccinati finiscono in corsia. Nell' ultima settimana è aumentata l'incidenza in tutte le fasce d'età, in particolare tra gli under 12 per i quali ancora non c'è un vaccino autorizzato. Il 24% dei casi diagnosticati riguarda pazienti che hanno meno di 20 anni.

Per le ospedalizzazioni si deve guardare ai numeri relativi alla fascia 40/59 anni nel periodo che va dal 17 settembre al 17 ottobre. Tra i non vaccinati i ricoveri in area medica sono stati 989, l'80 per cento della popolazione di riferimento. Tra i vaccinati 192, il 15%. In terapia intensiva i non vaccinati nello stesso periodo sono stati 111 ovvero l'84% contro i 16 non vaccinati, 12%. Colpisce il dato dei più giovani tra 12 e 39 anni. Il ricovero è stato necessario per 557 contagiati tra i non vaccinati e solo per 79 vaccinati. In intensiva sono finiti 31 non vaccinati e nessun vaccinato.


Anche in Israele c'è il Green pass anticovid, è stato il primo paese a istituirlo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Green_Pass_(Israele)

Anche in Svizzera c'è il Green pass
Non chiede il Green Pass e la polizia gli mette blocchi di cemento davanti al ristorante
Giampiero Casoni
01/11/2021

https://www.notizie.it/non-chiede-il-gr ... k_fb03_485

Non chiede il Green Pass e la polizia gli mette blocchi di cemento davanti al ristorante: il titolare aveva già disatteso un primo ordine di chiusura

L'ingresso del ristorante sbarrato dai blocchi di cemento


Non chiede il “Green Pass” ai clienti del suo ristorante, perciò la polizia gli mette blocchi di cemento davanti al ristorante. A Zermatt, in Svizzera, è in atto una vera battaglia ingaggiata da un ristorarore titolare del locale Walliserkanne contro governo e forze dell’ordine.

Blocchi di cemento davanti al ristorante che non chiede il Green Pass: come si è arrivati a tanto

I media locali fanno sapere che il commerciante del Canton Vallese si rifiuta da diverse settimane di controllare i certificati Covid-19 dei clienti. Un comportamento che, secondo la polizia vallesana, “è noto alle autorità da alcune settimane. Venerdì mattina Mathias Reynard, capo del dipartimento della salute, e Frédéric Favre, capo del dipartimento della sicurezza, hanno deciso di chiudere questo stabilimento per ovvi motivi di sicurezza sanitaria”.


La chiusura, la disubbidienza del titolare e poi i blocchi di cemento davanti al ristorante

Cosa ha fatto dunque la polzia? “In collaborazione con la polizia di Zermatt, abbiamo informato il ristoratore di questa decisione”. Insomma, il ristorante era stato chiuso senza misure “ingegneristiche”, ma il ristoratore se ne era fregato ed aveva tenuto aperto il suo locale malgrado i sigilli. L’uovo di Colombo della polizia si è palesato sabato 30 ottobre, quando agenti ed operai hanno piazzato dei blocchi di cemento davanti all’ingresso del locale “ribelle”.


“Solo dissuasori per affiggere meglio gli avvisi di chiusura”: cosa dice la polizia dei blocchi di cemento davanti al ristorante

Ha spiegato un portavoce: “Non chiudono fisicamente l’accesso al ristorante, tuttavia ci abbiamo affisso su degli alert che indicano come il ristorante sia stato chiuso”. Insomma , per la polizia quello è “solo un modo per rendere più visibile la condizione di chiusura d’ufficio del locale”. Pare che però il proprietario non si sia arreso ed abbia iniziato ad arringare i passanti invitandoli ad entrare: “Entrate, il Walliserkanne è aperto. Non lasciatevi scoraggiare da poche pietre!”.



Il Green Pass per lavorare c'è in tutto il mondo. L'Austria blocca persino i sussidi ai No-Vax
Luca Bianco
17/09/2021

https://www.huffingtonpost.it/entry/il- ... 160548043c

Dal 15 ottobre, in Italia, il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori. Si tratta del provvedimento più rigido per ora mai approvato in Europa. Saranno 23 milioni i lavoratori dipendenti che dovranno dimostrare la vaccinazione, la guarigione o di essersi sottoposti ad un tampone negativo per ottenere la certificazione verde e andare a lavoro. Mentre il governo Draghi indica la direzione al resto d’Europa, anche altri paesi del vecchio continente stanno facendo passi in avanti per favorire la massima diffusione del vaccino.

In Austria, il governo del cancelliere Kurz ha deciso di porre un freno sugli aiuti ai disoccupati No Vax. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro Martin Kocher: “Sempre più datori di lavoro decidono di assumere solo chi ha completato il ciclo vaccinale. È un segnale positivo. Per andare loro incontro, sospenderemo il sussidio di disoccupazione a quelli che rifiutano posti di lavoro solo perché non vaccinati”. La stretta è solo una delle misure restrittive che Vienna sta introducendo nel paese. L’obiettivo è ridurre il numero sempre più alto di contagiati nel paese: l’incidenza ogni 100 mila abitanti ha toccato quota 335 questa settimana, e non accenna a diminuire. Nel resto d’Europa, misure di incentivo alla vaccinazione sono state introdotte anche in altri paesi: in Grecia, entro la fine di settembre, tutto il personale sanitario dovrà aver completato il ciclo di vaccinazione. Nel Regno Unito, l’obbligo scatterà ad ottobre per tutti gli operatori nelle case di riposo. In Francia, sia il personale sanitario sia quello delle case di riposo sono già obbligati a vaccinarsi.

Dall’altro lato dell’Atlantico, da alcuni giorni Joe Biden ha imposto l’obbligo vaccinale per tutti i dipendenti pubblici e nelle aziende con minimo cento dipendenti. In alternativa, per andare sui luoghi di lavoro, ci si potrà sottoporre ad un test negativo ogni settimana. Sono 100 milioni gli americani interessati dalla misura. La Casa Bianca ha preso questa decisione perché i numeri della pandemia negli States continuano a rimanere alti, complice la presenza di 80 milioni di cittadini non ancora vaccinati. Misure simili vengono adottate anche in paesi non occidentali: in Arabia Saudita, il governo di Ryad ha imposto un obbligo simile a quello appena introdotto in Italia: per andare a lavoro, tutti i dipendenti pubblici e privati devono vaccinarsi.

Esistono paesi nel mondo che prevedono addirittura l’obbligo vaccinale universale. Il caso più eclatante è quello dell’Indonesia. Già lo scorso febbraio, il paese del sud-est asiatico ha introdotto l’obbligo di vaccino per tutti i suoi 270 milioni di abitanti, prevedendo per i trasgressori pene severe: multe fino a 5 milioni di rupie – circa 400 euro – una cifra elevatissima in proporzione al reddito pro capite della popolazione. Il problema è che il governo di Jakarta non è riuscito ad implementare una vera e propria campagna di vaccinazione. Solo il 16% degli indonesiani è stato vaccinato. Quest’estate, l’obbligo universale è stato introdotto in altri tre stati. In Tagikistan, dal 3 luglio, tutti i cittadini e i residenti con più di 18 anni ricevono il siero. Stesso obbligo nel vicino Turkmenistan, dove la popolazione da vaccinare è pari a circa quattro milioni. C’è poi un terzo paese, con una popolazione di soli 100 mila abitanti, che ha introdotto ai primi di agosto l’obbligo vaccinale: le lontane isole della Micronesia, a nord est dell’Australia.


Avere un tampone negativo non basta più. In Germania in arrivo nuove restrizioni
Stretta anche dalle multinazionali: mense aperte solo a vaccinati e guariti
Daniel Mosseri
2 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/av ... 1635836842

Berlino - Con l'arrivo dell'autunno anche in Germania il coronavirus ha ripreso a correre. Secondo l'Istituto Robert Koch (Rki), il 1 novembre si sono registrati 9.658 nuovi casi di Covid-19, con un'incidenza di 154,8 casi ogni 100 mila abitanti. Il giorno prima l'incidenza era a quota 149,1 e a 110,1 una settimana prima. Fra i tedeschi, poi, la campagna di immunizzazione va a rilento, con solo il 67% della popolazione vaccinata; anche l'ok della Commissione permanente sui vaccini all'immunizzazione dei minorenni con almeno 12 anni di età è arrivata solo lo scorso agosto.

Numeri che mettono in allarme la Divi: l'associazione dei medici tedeschi per la terapia intensiva teme una repentina impennata dei casi gravi con il conseguente affanno del sistema sanitario. Il governo però non è intenzionato a prendere provvedimenti. Al contrario, i tre partiti (socialdemocratici, Verdi e Liberali) impegnati in questi giorni a stendere il programma del primo esecutivo post-Merkel, hanno concordato un progressivo allentamento delle misure anti-pandemia volute dalla cancelliera venuta dall'est. Se Berlino esclude il ritorno al lockdown, nessuno vieta però a Comuni, Länder (i veri responsabili della politica sanitaria) e ai privati di adottare nuove misure contro la diffusione del virus. Così, alcune grandi aziende come la Bayer, il gigante elettrico Eon e il gruppo assicurativo Ergo hanno annunciato che apriranno le mense ai soli dipendenti vaccinati e a quelli guariti. È la cosiddetta regola delle 2G che si sostituisce a quella delle 3G favorevole anche alle persone con un tampone negativo.

Come riportato dal Rheinische Post, i dipendenti che ricadono sotto le 2G avranno spazi esclusivi ai quali potranno accedere senza mascherina. Non sarà così per le persone che non possono o non vogliono dimostrare di essere guarite o vaccinate. Gli altri dipendenti non saranno lasciati a casa: il loro accesso alle mense sarà però ancora legato all'uso delle mascherine, al rispetto del distanziamento sociale, e all'imposizione di turni per i pasti al fine di minimizzare il numero dei commensali. Le misure sono state pianificate in stretta collaborazione con i consigli di fabbrica, ha detto la Bayer. Le aziende sentite dal Rheinische Post hanno anche riferito di voler mantenere alta la quota di dipendenti che lavorano da casa.

Anche alcune autorità sanitarie locali hanno imposto il 2G, una svolta coincisa con la recente fine in Germania della gratuità dei tamponi anti-corona. Le tende e le stazioni mobili ogni 200 metri nei centri cittadini per testare la popolazione a tappeto sono sparite: da metà ottobre il test si fa quasi solo in farmacia, e il tampone resta gratis solo per i bambini sotto i dodici anni di età e le categorie di persone che non si possono vaccinare per motivi di salute. Gli altri pagano e a Hannover in tre circondari bavaresi dove il contagio è più forte, restano esclusi da musei, piscine, birrerie, spazi chiusi in genere. Severa anche Amburgo che alle persone non vaccinate o non guarite esclude l'accesso da ristoranti, discoteche, impianti sportivi, saloni di bellezza e di massaggio, studi di tatuaggi e palestre.



AGI - L’Austria da lunedì 8 novembre manderà in ‘lockdown’ le persone non vaccinate.
La stretta dell'Austria, "lockdown" per i no vax
5 novembre 2021

https://www.agi.it/estero/news/2021-11- ... -14456651/

La decisione d’urgenza è stata annunciata dal cancelliere Alexander Schallenberg (OeVP): il governo austriaco alla luce dell’esplosione di contagi, venerdì ben 9.388, ha anticipato le tappe senza attendere l’aumento delle terapie intensive che erano il ‘metro’ per applicare le restrizioni.

Da lunedì entrerà in vigore la ‘regola delle 2-G’ che interesserà solo persone vaccinate (geimpft) o guarite entro i sei mesi (genesen).

I tamponi molecolari (Pcr) e antigenici potranno essere utilizzati, almeno ancora per il momento, solo in ambito lavorativo. In tanti altri ambiti della vita quotidiana i tamponi cesseranno, quindi, la loro validità.

La stretta sui non vaccinati molto probabilmente si protrarrà fino alle festività natalizie (Weihnachten), particolarmente sentite anche nei Laender austriaci.

Solo le persone vaccinate o guarite potranno accedere nei ristoranti, bar, Konditorei (pasticcerie), nelle strutture alloggiative (dagli ostelli agli hotel), ai servizi per la cura della persona (parrucchiere, estetiste, barbieri e centri massaggi) e ad eventi, siano essi culturali o sportivi, con 25 o più persone indipendentemente dal fatto che i posti siano assegnati o meno.

La ‘Regola delle 2-G’ varrà anche per le visite negli ospedali e case di cura.

“La situazione è grave, l’occupazione dei letti di terapia intensiva sta aumentando significativamente, più velocemente del previsto e la nostra responsabilità è proteggere le persone nel nostro Paese, la vaccinazione è un ‘obbligo morale’”, ha detto il cancelliere Schallenberg.

È previsto un periodo di transizione di quattro settimane durante il quale, se una persona si farà vaccinare con la prima dose e poi presenterà un tampone molecolare (Pcr) negativo, potrà accedere nelle aree ‘riservate’ ai vaccinati o guariti ma comunque dovrà poi effettuare la seconda vaccinazione.

Ritorna l’obbligo della mascherina Ffp2 nei negozi, supermercati, centri commerciali, biblioteche e musei. Il green pass sarà valido solo per nove mesi dalla seconda vaccinazione e non più per dodici. La vaccinazione Johnson&Johnson, originariamente concepita come vaccinazione singola, sarà valida per il green pass solo fino al 3 gennaio a condizione che nel frattempo non ci sia stata una seconda somministrazione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » mer nov 03, 2021 6:20 pm

Boom di positivi alle terme e a scuola: "Contagio partito da papà non vaccinato"
Valentina Dardari
3 novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1635973082

In Veneto nelle ultime due settimane è stato registrato un aumento di casi per un focolaio verificatosi nella zona termale di Padova. Si è passati così da una media a metà settembre di 80 casi ai 110 degli ultimi giorni, in continuo aumento. A dare la notizia è stata l’azienda Usl 6 Euganea che si occupa della zona interessata.

Il Veneto sotto controllo

Sarebbero soprattutto sette gli hotel interessati dal contagio, per il 90% frequentati da turisti, in particolare tedeschi, che nella festività del primo novembre hanno frequentato gli alberghi di Abano e Montegrotto. Nel bacino delle Terme euganee ci sono 36 persone positive che alloggiano in 7 hotel, di cui 30 sono turisti e 6 sono dipendenti delle strutture.

In una scuola elementare di Teolo (Padova) sono stati individuati 18 casi di positività tra i bambini. A livello di Padova e provincia ci sono 51 classi, soprattutto elementari e medie, in monitoraggio: tra gli allievi ci sono dei positivi, ma i compagni si recano comunque a scuola. Altre 34 classi sono invece in isolamento. Altri 8 ragazzini iscritti in una scuola elementare che fa parte dei 12 istituti sentinella sono risultati positivi. A questi nuovi casi si aggiunge un cluster in una Rsa di Conselve, con 60 ospiti positivi anziani, di cui 17 sintomatici e un solo ricoverato e 8 operatori positivi e altri 10 in corso di valutazione.

A Padova e provincia, infine, sono state somministrate finora oltre 22.224 terze dosi di vaccino. Cluster quindi anche tra i più piccoli. Come detto in precedenza sono infatti 34 le classi al momento in quarantena. Secondo quanto reso noto dall’Usl e dalla Regione il focolaio maggiore avrebbe avuto origine da un genitore no-vax che è rimasto in casa con la febbre prima di accertare, sottoponendosi a un tampone, di essere positivo al Covid. Il figlio sarebbe andato sia a scuola che agli allenamenti di calcio, scoprendosi solo in seguito positivo. Una delle classi poste in quarantena è proprio quella frequentata dal figlio e sono state trovati soggetti positivi anche all’interno della squadra di calcio. L’assessore regionale alla Salute Manuela Lanzarin ha precisato: “Stiamo monitorando la situazione”.

La profezia

Circa due settimane fa Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia, vice nazionale e chirurgo al Santi Giovanni e Paolo di Venezia, aveva dichiarato: “Non voglio fare Cassandra, ma lo vedremo tra qualche settimana l’effetto delle piazze invase da migliaia di no green pass senza mascherina. Purtroppo gli ospedali saranno i primi a subirne le conseguenze”. E nelle ultime 24 ore in Veneto è stato registrato un boom di contagi, passando dai 336 nuovi casi del 2 novembre ai 781 di oggi, mercoledì 3 novembre. La Regione ha però precisato che “rispetto al totale, 443 casi risalgono al 3 novembre, gli altri invece sono riferiti ai giorni precedenti ma sono stati caricati tutti martedì”.

Due le vittime

Oggi ci sono stati due decessi che portano così il numero dei morti, dall’inizio pandemia, a 11.835, con aumento dei pazienti ricoverati. Nei reparti di Malattie infettive e Pneumologia i letti occupati sono sette in più, ovvero 225, mentre in quelli di Terapia intensiva ce ne sono 2 in più che portano il totale a 41. Lo scorso 4 agosto la regione aveva superato quota 700 nuovi casi con 779. Manuela Lanzarin, assessore regionale a Sanità e Sociale, a margine del congresso Legacoop sociali del Veneto, tenutosi a Padova, ha ammesso che “sono numeri che iniziano a preoccuparci. In parte potrebbero dipendere da un maggior numero di tamponi eseguiti, ma va monitorato l’aumento dei ricoveri. Purtroppo l’emergenza non è finita, siamo ancora nel mezzo della pandemia, quindi dobbiamo essere molto cauti e continuare a rispettare le misure di contenimento, cioè la mascherina al chiuso e in caso di assembramenti anche all’aperto, l’igiene delle mani e il distanziamento sociale. E poi bisogna insistere sulle vaccinazioni”. Lanzarin ha sottolineato che, almeno per il momento, non è in programma la riattivazione dei Covid hospital, né l'introduzione di nuove restrizioni. Nella giornata di ieri, martedì 2 novembre sono state 13.668 le inoculazioni effettuate, di cui 5.151 terze dosi, che salgono così a quota 115.490. Il 73,6% della popolazione totale ha completato l’intero iter vaccinale, mentre la prima dose è stata somministrata al 76,1%.

64 casi nella Rsa di Conselve

La Lanzarin ha affrontato anche il tema riguardante la casa di riposo di Conselve, in provincia di Padova, dove sono stati individuati 64 casi di Coronavirus, sia tra gli ospiti che tra il personale. Il decorso della malattia sarebbe, in questo caso, rapido. L'assessore ha precisato: "Sono tutti asintomatici o paucisintomatici e solo due ricoverati, ma non mi risulta in terapia intensiva". Inoltre, i positivi "si negativizzano in maniera molto veloce, e questo è risultato della copertura vaccinale, che se anche si stava esaurendo perché sono soggetti vaccinati all'inizio, rende meno intensa la malattia con un decorso più veloce e gestibile all'interno delle Rsa".


Nuovo Coronavirus: cosa vuol dire paucisintomatico

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

https://www.ospedalebambinogesu.it/nuov ... ico-91909/

Anche chi manifesta solo sintomi lievi di COVID-19 può contagiare gli altri

Un bambino paucisintomatico, così come un adulto paucisintomatico, è un paziente infetto che ha sintomi lievi di COVID-19, la malattia causata dal nuovo Coronavirus SARS-CoV-2.

Non tutte le persone manifestano la COVID-19 allo stesso modo:

Alcune persone non sviluppano mai i sintomi, sono gli asintomatici;
Alcune persone manifestano i sintomi in forma lieve, sono detti paucisintomatici;
Alcune persone vengono colpite da una forma grave della malattia.

Essere paucisintomatico, dunque, vuol dire avere soltanto qualche colpo di tosse secca, una febbricola al di sotto di trentasette e mezzo che dura uno o due giorni, un generale senso di stanchezza. Un bambino paucisintomatico sarà solo vagamente più abbattuto per 24-48 ore.
È la forma più difficile da individuare e da diagnosticare perché, avendo sintomi così modesti, spesso passa completamente inosservata o può essere confusa con altre malattie simili.

Un bambino paucisintomatico è in grado di trasmettere l'infezione da nuovo Coronavirus. Il tampone naso-faringeo risulterà positivo per il virus, anche se non presenta febbre o tosse importante.
Alcuni bambini paucisintomatici potranno anche avere anche una positività per il virus nelle urine, nelle feci e sul tampone congiuntivale, quindi sulle lacrime.
Per questo motivo, tutti questi secreti devono essere gestiti con le dovute precauzioni per evitare che diventino possibili fonti di contagio.

I sintomi di COVID-19 nei bambini possono essere diversi. Alcuni bambini sono asintomatici, quindi pur avendo l'infezione non hanno nessun sintomo. La maggior parte dei bambini sono appunto paucisintomatici: presentano sintomi lievi di infezione alle vie respiratorie, di solito con febbricola (sotto i 37,5°C), tosse, talvolta raffreddore, dolore alle articolazioni, stanchezza e a volte mal di gola.
Abbiamo poi, in una piccola percentuale di bambini, la possibilità di un coinvolgimento delle basse vie respiratorie: in questo caso, il bambino respira più velocemente del normale e può arrivare a rifiutare il cibo e quindi a disidratarsi.

I sintomi principali di COVID-19 sono a carico delle alte vie respiratorie: febbre, tosse secca, raffreddore. Può comparire anche stanchezza.
In un numero più contenuto di bambini si possono manifestare anche altri sintomi come mal di gola, rinite sierosa o senso di ostruzione nasale.
In una percentuale ancora più bassa di bambini, l'infezione si può invece manifestare con sintomi gastrointestinali, quindi dolore addominale, mal di stomaco, nausea, vomito e diarrea.
Questi sintomi possono o meno essere associati alla tosse e ai sintomi respiratori.
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Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » mer nov 03, 2021 6:20 pm

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I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » mer nov 03, 2021 6:27 pm

NOVARA: CORTEO NO GREEN PASS SFILA EVOCANDO I LAGER NAZISTI
Carlotta Rocci
31 ottobre 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 8174765883

Una fila di persone legata ad un finto filo spinato con indosso pettorine che ricordano le tute a righe fatte di stracci dei deportati di Auschwitz. Va in scena così la protesta No Green Pass a Novara che ieri pomeriggio ha sfilato in centro sotto i palazzi del Comune, della provincia e della Prefettura sollevando lo sdegno della comunità ebraica.
Non è la prima volta che i contrari al lasciapassare vaccinale accostano l’obbligo del Green Pass a una dittatura e in particolare al nazismo: qualche settimana fa a Torino i manifestanti avevano bruciato finti Green Pass che avevano il Qr code modellato a forma di svastica. Nel quindicesimo sabato di protesta a Novara i manifestanti erano circa 150. Hanno sfilato da piazza Duomo verso piazza Cavour e poi nella piazza del Comune. Molti tenevano in mano cartelli con gli sloga della protesta, i soliti che girano per tutt’Italia, contro quella che definiscono una “dittatura sanitaria”, e poi ancora “giù le mani dai bambini” e “stop dittatura”. Gli altri scandivano quelli che sono diventati gli slogan della protesta in molte piazze. Ma quello che ha colpito a Novara è stata la messa in scena ideata sotto le finestre del comune e della prefettura che ricorda la deportazione nei campi di concentramento.


Alberto Pento
Buona parte di questi no novax/no greenpass, sia di destra che di sinistra sono ferocemente antisemiti e antisionisti/antisraeliani.
Per questo non si fanno alcun scrupolo a sfruttare demenzialmente la Shoà.
Non hanno proprio alcun rispetto, a loro vanno bene solo gli ebrei morti e quelli vivi che sono contro Israele e il sionismo.
Non sono gli unici ad averlo fatto, vi è anche chi ha paragonato alla persecuzione degli ebrei i clandestini e i nazimaomettani che gridano all'islamofobia dopo aver urlato Allahu Akbar uccidendo qualche ebreo e cristiano!


OSCENA MASCHERATA
Niram Ferretti
1 novembre 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Dalla Stella Gialla era inevitabile passare alla divisa a righe dei campi di sterminio. La prossima oscena trouvaille dei no Green Pass quale sarà?
Quando si spegne la luce della ragione la mente si popola di mostri. La Shoah trasformata in carnevalata, un must atroce che renderà felici tutti i negazionisti e gli antisemiti.
No, non sono solo un gruppo di poveri mentecatti, è tutta una delirante narrativa che gli ha ispirati, quella per cui vivremmo sotto un regime analogo al nazismo e chi non vuole vaccinarsi o è contrario al Green Pass sarebbe come gli ebrei durante il regime del terrore hitleriano.
Quando la truculenza e la demenza si tengono a braccetto.



Giusy Pace, la promotrice del corteo di finti deportati a Novara, ha spiegato la sua teoria in diretta televisiva. Ecco cosa ha detto
La folle teoria in difesa del corteo dei No Green Pass

"Macché Shoah": la folle teoria sul corteo No Green Pass
Domenico Ferrara
2 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1635876961

Ha negato che la manifestazione di Novara si richiamasse alla Shoah. Ha negato di aver fatto un parallelismo con i campi di concentramento. Ha negato di essere alla ricerca di gloria e di visibilità. Ha anche negato, per certi versi, di essere una infermiera e di essere una sindacalista. Perché "io sono sono in trasmissione come presidente dell'associazione istanza diritti umani". Insomma, tutto si può dire meno che Giusy Pace non sia una negazionista tutta d'un pezzo. A suo modo coerente. Una coerenza a tratti delirante ma pur sempre coerenza. D'altronde per l'ideatrice della protesta che ha destato scalpore e indignazione "la colpa è stata del giornalista che con una libertà assoluta senza neanche confrontarsi con noi sul fatto se quello che stava scrivendo era davvero quello che stava succedendo ha fatto un errato parallelismo". Insomma, si è sbagliato il cronista della Stampa, si sono sbagliati tutti i mass media italiani, la comunità ebraica ha frainteso. Siamo tutti dentro una enorme fake news. La divisa a righe non era a righe ma a fiori. Sulla divisa a fiori non c'erano dei numeri ma dei suggerimenti per vincere al Superenalotto, le catene non erano vere ma aleatorie come quelle di Sant'Antonio che girano su Whatsapp. Non c'era alcun riferimento al nazismo e allo sterminio degli ebrei. Pazzesco. Che grande abbaglio.

"L'intenzione di quella manifestazione era partire dal green pass che è evidentemente una tessera del pane (...) "Prima della Shoah, c'è stato l'Olocausto. Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, divenne insensibile, ubbidiente e cieca con la convinzione che tutto questo fosse normale (queste sono le parole di Primo Levi), iniziò con le persone private dei loro beni, dei propri cari, della loro dignità, con la schedatura degli intellettuali, con la deportazione...". Siamo all'apoteosi del paradosso: una persona che strumentalizza la Shoah che per negare di aver strumentalizzato la Shoah cita Primo Levi, uno che venne stipato in un treno merci con altri 650 ebrei, uno che visse nel campo di concentramento di Auschwitz, uno che fu costretto a indossare una divisa a righe, uno che aveva il numero 174517, uno che le catene, quelle vere, le ha sentite sulla propria pelle. Davvero. Nella follia del negazionismo televisivo di Giusy Pace trova spazio anche la teoria del cospirazionismo ("è la stampa che ha creato un'esondazione del fiume d'odio e sto valutando iniziative sulla libertà di stampa del giornalista che ha scritto della manifestazione") e dell'irrealismo ("anche la comunità ebraica è spaccata al suo interno, ci sono ebrei che mi chiamano per manifestare solidarietà"). Se voleva far parlare di sé ci è riuscita. Se voleva che venissero prese in considerazione le istanze portate avanti dall'associazione ha fallito. Perché ci sono provocazioni che hanno un limite ben definito, un filo spinato che è indecoroso e ignobile provare a saltare. E perché la dignità delle tragedia della Storia merita rispetto.


Ebrei, zingari, clandestini, novax e no greenpass: accostamenti immondi e impossibili
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2780



ACCOSTAMENTI ONEROSI
Niram Ferretti
2 dicembre 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Linea intransigente in Germania nei confronti dei no vax che usano la stella di David usata come emblema discriminatorio da parte dei nazisti nei confronti degli ebrei, per istituire un parallelo tra se stessi e loro.
Un giudice di Amburgo ha inflitto una ammenda di 1800 euro a un cittadino tedesco che su Facebook aveva scritto, «La gente veniva uccisa nelle camere a gas, oggi le persone vengono gasate attraverso le mascherine!»:
In Baviera è stato annunciato che l’abuso del simbolo della stella di David durante le manifestazioni no vax verrà perseguito come reato.
Qui siamo più disinvolti, d'altronde è il paese della Commedia dell'Arte e "I Pagliacci" è un'opera di Leoncavallo non di Wagner.


Izzo Altomare
Credo che l'accostamento sia sensato e perfettamente calzante.

Niram Ferretti
Izzo Altomare evidentemente uno che scrive una cosa del genere non sa di cosa sta parlando. E tu non sai di cosa stai parlando. Alla fine del Tractatus, Ludwig Wittgensten scrive,"Di ciò di cui non si può parlare è meglio tacere". Segui il suo consiglio.

Alberto Pento

Gino Quarelo
Izzo Altomare ha scritto:
Credo che l'accostamento sia sensato e perfettamente calzante.
Gino Quarelo scrive:
Il paragone o accostamento è del tutto falso e improprio perché inverte i termini della questione, poiché ad essere discriminati e a corrispondere a delle vittime caso mai sono i Sivax, ossia la maggioranza della popolazione che cerca di difendersi da un male reale e mortale quale è il covid19, che i Novax carnefici promuovono e diffondono con le loro demenzialità negazioniste, minimizzatrici, complottiste, anti mascherina, anti distanziamento, anti vaccino, antigreenpass.
Il paragone o accostamento con gli ebrei vittime della discriminazione e della demonizazione razzista dei nazi hitleriani non regge proprio perché gli ebrei erano accusati ingiustamente, falsamente e calunniosamente di promuovere il male giudaico sulla terra, poiché l'ebraismo non è affatto un male per l'umanità e gli ebrei come tali, come popolo, come cultura, come tradizione religiosa, come stato israeliano, non hanno mai fatto del male a me, alla mia gente, agli italiani, agli europei e all'umanità intera, anzi hanno sempre fatto più che del bene anche i loro banchieri che assomigliavano e assomigliano più al veneto Ennio Doris il fondatore di Mediolanum (assieme a Berlusconi) che al veneto Gianni Zonin che ha portato al fallimento la Banca Popolare Vicentina predando migliaia di risparmiatori e correntisti.
I Novax invece pur essendo minoranza non sono vittime di false accuse come lo erano gli ebrei, ma di fatto sono i carnefici della maggioranza in quanto irresponsabili e demenziali portatori e diffusori dell'infezione da covid19 che è un male reale e mortale, rifiutandosi di vaccinarsi e di attenersi alle misure di prevenzione per contenere la diffusione della pandemia.
Appiccicare la stella gialla ai Novax è come appiccicarla ai Nazisti hitleriani persecutori e sterminatori di ebrei, un controsenso, un'ingiuria, una forma subdola di antisemitismo criminale.
Gli ebrei non erano portatori di alcuna infezione, di alcun male per l'umanità, mentre i novax sì.
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Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » mer nov 03, 2021 6:27 pm

Trieste, scontri tra manifestanti e polizia, giornalisti aggrediti. Dieci persone fermate
Alessandra Ziniti
6 novembre 2021

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/ ... 48921/amp/

È finita come si temeva, con poche centinaia di manifestanti che alla fine del corteo hanno provato a forzare il cordone con il quale polizia e carabinieri avevano blindato, su ordine del prefetto, piazza Unità d'Italia. Lo schieramento di agenti si è mosso da piazza Unità d'Italia per spingere i manifestanti lontani, ricacciandoli verso piazza della Borsa caricando e utilizzando i manganelli. Sono anche volati tavolini e sedie dei bar della zona. D…

È finita come si temeva, con poche centinaia di manifestanti che alla fine del corteo hanno provato a forzare il cordone con il quale polizia e carabinieri avevano blindato, su ordine del prefetto, piazza Unità d'Italia. Lo schieramento di agenti si è mosso da piazza Unità d'Italia per spingere i manifestanti lontani, ricacciandoli verso piazza della Borsa caricando e utilizzando i manganelli. Sono anche volati tavolini e sedie dei bar della zona. Dopo alcuni momenti di tensione, un automezzo della polizia con un idrante si è posizionato nei pressi dove si trova il gruppo di persone che avevano tentato di fare irruzione in piazza. La situazione ora è più calma rispetto al momento in cui folla e agenti sono venuti a contatto e, anzi, questi ultimi hanno anche abbassato gli scudi, in segno di allentamento della tensione.

Nel mirino ancora una volta i giornalisti con il cronista de "Il Piccolo" e collaboratore di Repubblica Gianpaolo Sarti aggredito con un pugno al collo e una testata al volto mentre stava filmando gli scontri. Insulti e tentativi di impedire le riprese ad altri giornalisti. A sera almeno una decina le persone fermate e portate in questura, un numero destinato ad aumentare dopo che saranno visionati i video degli scontri.

In ottomila, fino alle 19.30, avevano marciato pacificamente, in gran parte senza mascherina e ovviamente senza alcun distanziamento ma - al momento - rispettando le limitazioni sul percorso date dalla questura che, questa mattina, ha avvertito: se non verranno osservate le prescrizioni verrà valutato l'arresto. I No Green Pass di Trieste stanno manifestando così nel nuovo sabato pomeriggio di protesta: fuori da piazza Unità d'Italia blindata dalle forze dell'ordine dopo il divieto della prefettura in seguito all'impennarsi dei contagi tra i manifestanti e più complessivamene in città.

Passando davanti ai furgoni o messi a protezione e al cordone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, i manifestanti hanno urlato cori ripetuti di "vergogna, vergogna". E' il settimo corteo di protesta, uno dei più numerosi così come previsto da organizzatori e questura. Non c'è Stefano Puzzer, il leader del comitato 15 ottobre. Alla testa del corteo i soliti striscioni con uno inedito indirizzato a Dipiazza "Sindaco la mascherina!" con la sua foto.

Megafono in mano gli organizzatori sollecitano tutti a rispettare le regole. "Siamo consapevoli - afferma un addetto al servizio d'ordine e controllo - dei rischi collegati al virus e siamo in grado di autotutelarci" appellandosi "alla responsabilità e al buon senso" dei partecipanti "al di là delle imposizioni"

In una nota la Questura di Trieste - in risposta al Coordinamento NoGreenpass, che aveva annunciato che alla manifestazione di oggi sarebbero stati rispettati gli obblighi di mascherina e distanziamento, ma non sarebbe stato accettato un servizio d'ordine - sottolinea che se non verranno "rispettate tutte le prescrizioni dell'Autorità di Pubblica Sicurezza" la Questura valuterà "le singole posizioni degli organizzatori e dei manifestanti in relazione alla previsione dell'articolo 18 comma 5 del Tulps" secondo il quale "i contravventori al divieto o alla prescrizione dell'Autorità sono puniti con l'arresto fino a un anno e con l'ammenda da euro 206 a euro 413".

La Questura ha poi rimarcato che "non è punibile chi, prima dell'ingiunzione dell'Autorità o per obbedire ad essa, si ritira dalla riunione", rimarcando poi che il corteo che si terrà oggi "dovrà svolgersi in osservanza delle prescrizioni emesse dal Questore di Trieste, in attuazione delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica". Nella nota la Questura ha ricordato gli orari e il percorso che dovrà rispettare la manifestazione e il contenuto dell'ordinanza del Sindaco in base alla quale "il rispetto del distanziamento interpersonale e l'uso della mascherina dei partecipanti" deve essere garantito "attraverso la presenza di specifico personale addetto al controllo".

Intanto Stefano Puzzer, portuale e anima delle proteste No Green Pass di Trieste, domenica sarà a Pordenone per partecipare alla manifestazione, autorizzata, 'La verità ci rende liberi', in programma alle 14.30 in piazza Risorgimento.

Momenti di tensione si sono verificati anche a Torino durante un corteo degli anarchici. I dimostranti hanno tentato di imboccare correndo una via laterale del centro storico che in quel momento non sembrava presidiata dalle forze dell'ordine. Un cordone di poliziotti del reparto mobile si è parato contro all'improvviso e li ha respinti, in piazza Savoia. I manifestanti hanno lanciato bottiglie e un grosso petardo.La polizia ha effettuato una carica di alleggerimento contro il corteo di 400 anarchici, che protestano per le vie del centro contro frontiere e Cpr. Le parti sono entrate in contatto in piazza Savoia. In precedenza i manifestanti avevano imbrattato muri e vetrine di UniCredit e Banca del Piemonte in via Pietro Micca e via Cernaia. In piazza Savoia sono state lanciate uova piene di vernice e bottiglie contro le forze dell'ordine.
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I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » sab nov 06, 2021 7:34 am

Il venetismo indipendentista no covid/no pandemia (negazionisti e minimizzatori), no vax e no greenpass;
personaggi venetisti che si riciclano all'infinito cogliendo ogni occasione, anche le più demenziali, per salire sulla ribalta/stare sul podio/calcare la scena/farsi vedere;
questi sono sempre contro a prescindere per partito preso e per il loro esclusivo interesse di politicanti.
No grazie, non condivido assolutamente le vostre demenzialità, voi rappresentate l'indipendentismo illusivo e assurdo che non porterà mai a nessuna indipendenza per i veneti, perché inconsistente e inconcludente come analisi della realtà, idealità e progetto politico, falso per analisi storica e demenziale per molte posizioni assunte come quelle negazioniste-minimizzatrici-complottiste no covid/no pandemia, no vax e no greenpass.



Questa foto la dedico agli Amici indipendentisti veneti conosciuti qualche giorno fa a Trieste durante una manifestazione NO GREEN PASS. Nella foto Beggiato, Marchesich, Foggiato. Evviva i Serenissimi e la Repubblica di San Marco. La gente come NOI NON MOLLA MAI!!!
Giorgio Marchesich
5 novembre 2021
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 9010695713

https://www.facebook.com/giorgio.marchesich
Portavoce della Federazione del Territorio Libero di Trieste!!!
Federazione del T.L.T. elezioni circoscrizionali voti 2.267 (3,5%). NOI ci siamo e sempre ci saremo!
Grazie alle manifestazioni NO GREEN PASS tutto il Mondo sa che Trieste è T.L.T. Non perdiamo anche questa occasione!!!
Raccolgono le firme contro i NO GREEN PASS. Chi ci dice che i contagi non si siano diffusi alla Barcolana!!!
L'Italia è una dittatura. Trieste rivendichi il suo diritto all'indipendenza!!!
Caro Fedriga gli squadristi da tastiera sono quelli che ti hanno votato. Vergognati!!
Tutte le strade di Trieste sono Piazza Grande (Unità). Chiudete la città se ci riuscite. NO GREEN PASS. W la libertà!!!



Demenzialità venetiste ai tempi del coronavirus
viewtopic.php?f=208&t=2919

I demenziali venetisti accusano Zaia di essere responsabile della diffusione del coronavirus
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 079735033/

Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo in nome della libertà, se sei infetto te ne stai a casa in quarantena o all'ospedale in cura o se non sei infetto e puoi vaccinarti ti vaccini o te ne stai a casa e non vai in giro ad infettarti e ad infettare il prossimo.
viewtopic.php?f=208&t=2916
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5125187737


Il caso Szumski, no grazie, preferisco di gran lunga il buon Zaia!
Zaia che tutto sommato è il male minore e il meglio politicamente possibile.
viewtopic.php?f=208&t=2954
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3459264515


Santa Lucia di Piave, il consiglio comunale approva delibera contro il Green pass: "È un ricatto nei confronti delle persone"
Alice Zaccaron
martedì, 28 Settembre 2021

https://www.qdpnews.it/comuni/santa-luc ... e-persone/

Il Green pass è una misura sanitaria esclusiva o ha altre finalità? Questo è stato il tema principale discusso ieri sera in consiglio comunale a Santa Lucia di Piave.

Dopo che la comunità ha visto allestito il gazebo annunciato a fine della scorsa settimana che permetterà al sindaco Riccardo Szumski di lavorare all’aperto senza Green pass a partire dal 15 ottobre (che è stato prestato, dunque non verrà pagato dai cittadini così come il plateatico, dato che viene utilizzato per espletare le mansioni di sindaco), lo stesso Szumski ha portato in sede consiliare una proposta di delibera contro il Green pass basata su un testo elaborato con il professor Daniele Trabucco, noto costituzionalista.

“Il Green pass è una questione che abbiamo pensato di valutare in quest’aula come elemento di presunto contrasto al contagio, anche se è palese una serie di violazioni di norme costituzionali e di diritti naturali delle persone” ha detto Szumski. E poi, leggendo il preambolo: “Il Green pass è da considerarsi un ricatto nei confronti delle persone, con argomentazioni sanitarie ormai di dubbia certezza”.

In seguito si è sviluppato un dialogo tra i consiglieri: Alessio Barro, della lista di minoranza Vivere bene a Santa Lucia, ha osservato una grande disparità, spesso fomentata da atteggiamenti ostili, tra chi è pro e chi è contro il vaccino: “Il governo dovrebbe renderlo obbligatorio se è certo della sua efficacia, così si eliminano tutte le differenze tra pubblico e privato”.

Anche il consigliere Luca Castellaz ha espresso un’opinione negativa rispetto al Green pass: “Quali altre nazioni hanno adottato questa misura amena? Questo è un tema estremamente divisivo e certamente ogni posizione è legittima, ma anche chi è contrario al Green pass dovrebbe venire ascoltato e rispettato”.

Castellaz ha ribadito che l’istituzione del Green pass non è un ritorno alla normalità ma è una “nuova normalità”, che si riflette negativamente sulla comunità.

Maria Paola Bornia (Cambiare Santa Lucia) invece ha chiesto al sindaco cosa sia cambiato nella sua opinione sul vaccino: “Ricordo che a suo tempo aveva detto che l’avrebbe fatto, ma che stava aspettando un vaccino diverso da quelli che stavano somministrando al momento”.

Szumski ha risposto di non essersi ancora vaccinato per motivi personali: “Ho avuto un problema di salute importante qualche anno fa e questi vaccini hanno delle controindicazioni quindi sulla mia pelle non lo farò mai, non aggiungo neanche lo 0,1 percento di possibilità di ripetere quello che mi è successo”.

“Sia chiaro – continua – io non dico che il vaccino non sia una soluzione, non dico che non c’è il virus, ma dico che il vaccino ha delle incognite, e io sulla mia pelle non lo sperimento visto che nessuno ci assicura che non ci succederà assolutamente niente, tant’è che firmiamo apposta un’autorizzazione”.

Al termine del dibattito, nel quale i consiglieri si sono chiesti se il Green pass sia una limitazione della libertà non giustificata e se sia solo un elemento sanitario o abbia un fine politico per costringere la gente a prendere delle decisioni, la delibera del testo elaborato con Trabucco è stata approvata con due voti contrari e nessuna astensione.

Intanto, sui social in molti supportano il sindaco considerandolo un vero e proprio esempio, altrettanti considerano la presa di posizione personale di Szumski un abuso di potere nei confronti della comunità.



Il "costo" in 31 Paesi evoluti nel 2020
Quei 28 milioni di anni che il virus ci ha rubato
Antonio Caperna
7 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1636264528

Il Covid si è portato via nel 2020 oltre 28 milioni di anni di vita in più del previsto in 31 paesi a reddito medio-alto e alto. Ad eccezione di Taiwan, Nuova Zelanda, Danimarca, Islanda, Norvegia e Corea del Sud, tutti hanno avuto più morti premature del previsto, con un tasso più elevato negli uomini rispetto alle donne (17,3 milioni contro 10,8). I numeri più alti riguardano Russia, Stati Uniti e Bulgaria. È quanto afferma uno studio, pubblicato l'altro giorno sul British Medical Journal, a firma di un team di ricercatori dell'Istituto Max Planck per la ricerca demografica di Rostock in Germania, del Laboratorio internazionale per la popolazione e la salute, della Scuola superiore di economia della National Research University di Mosca, del Centro di ricerca sul diabete all'Università di Leicester nel Regno Unito e delle tre maggiori università del mondo, ovvero Cambridge e Oxford in UK e Harvard in USA. In Italia «il Covid ha spazzato via più di un milione e mezzo di anni di vita, se ragioniamo in questo modo ci rendiamo conto del disastro che ha provocato- evidenzia Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova- 3.800 è il numero dei morti» per Covid «che non avevano co-morbilità quindi non erano diabetici, non avevano ipertensione, non avevano tumori o altre situazioni di questo genere. Però noi non dobbiamo guardare a quel numero - prosegue - ma agli anni di aspettativa di vita che il Covid ha tolto a persone che avevano 75 anni e forse l'ipertensione ma che sarebbero vissuti altri 5 o addirittura 10 anni. Oggi - conclude - una persona di 65 anni col diabete e l'ipertensione o in sovrappeso ha un'aspettativa di vita anche di 15 anni. Se si prende il Covid nel 60-70% dei casi il virus lo uccide». Comprendere l'impatto completo della pandemia richiede non solo il conteggio dei decessi in eccesso (differenza tra il numero osservato e previsto di morti per tutte le cause), ma anche l'analisi di quanto siano prematuri tali decessi. Gli anni di vita persi misurano sia il numero di decessi che l'età in cui si verifica, rendendolo una valutazione più dettagliata dell'impatto del Covid sulle popolazioni. Confrontando l'aspettativa di vita osservata e gli anni di vita persi nel 2020 con quelli che ci si aspetterebbe in base alle tendenze storiche nel 2005-19 in 37 Paesi (Italia compresa) a reddito medio-alto e alto si è arrivati alla conclusione che gli anni di vita in eccesso persi a causa della pandemia nel 2020 sono stati più di 5 volte superiori (2.510 per 100mila) rispetto a quelli associati all'epidemia di influenza stagionale nel 2015 (458 per 100mila). Il più alto calo dell'aspettativa di vita (in anni) è stato in Russia (-2,33 negli uomini e -2,14 nelle donne), negli Stati Uniti (-2,27 negli uomini e -1,61 nelle donne) e Bulgaria (-1,96 negli uomini e -1,37 nelle donne).
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Re: I dementi no pandemia no vax e no green pass

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 10:08 am

"Col nuovo richiamo immuni per 5 anni. L'obbligo è inutile senza le sanzioni"
Enza Cusmai
14 novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1636868826

«L'uso dei tamponi va ridimensionato e la politica deve prendere una decisione sul green pass in tempi rapidissimi se l'attuale trend del contagio è irreversibile». Guido Rasi, microbiologo ed ex numero uno dell'Agenzia italiano del farmaco nonché consigliere del commissario Francesco Paolo Figliuolo, spiega perché il sistema dei controlli ora scricchiola. «In un momento di bassa circolazione del virus la percentuale d'inesattezza del tampone era accettabile. Con una circolazione crescente, l'incertezza diventa critica. Serve un green pass che dia maggiori garanzie. Siamo molto a rischio, il nostro equilibrio è precario».

Gli antigenici sono da abolire?

«Il green pass andrebbe concesso solo a chi si vaccina. Che poi implica la vaccinazione obbligatoria per alcune categorie. È intollerabile che ci siano i dipendenti pubblici, militari, agenti delle forze dell'ordine, cioè servitori dello Stato, che non garantiscono il massimo della sicurezza possibile in questa situazione».

Quindi neppure i molecolari servono per ottenere il green pass?

«Quelli vanno utilizzati solo per chi partecipa a feste o a eventi. Un tampone ti garantisce poche ore di certezza».

Lei insiste sull'obbligo vaccinale per il settore pubblico. E per il privato?

«Il vaccino diventi obbligatorio anche per i privati se il loro lavoro facilita la circolazione del virus. Penso al personale viaggiante, ai baristi, ai ristoratori, a chi lavora nei supermercati. È una necessità sociale».

L'Iss dice che dopo sei mesi l'efficacia del vaccino crolla. Ma legalmente il green pass è valido per un anno.

«C'è un calo progressivo della protezione riguardo alla trasmissione, mentre rimane quasi intatta quella per la severità della malattia e della morte».

E in questa situazione cosa suggerisce di fare?

«Servono simulazioni con algoritmi per capire cosa si rischia ad avere un lasciapassare nonostante il calo della protezione. Israele ci insegna che un vaccinato riesce a far circolare il virus durante il suo declino dell'immunità. E si aprono delle finestre di infezioni».

Quindi la terza dose è un percorso inevitabile per tutti?

«È un richiamo che fa risvegliare il nostro sistema immunitario. Gli anticorpi tornerebbero a prevenire anche la trasmissione fino all'80 per cento, quello in base al quale si è costruito il green pass ci ha consentito di fare una vita quasi normale».

Dovremo fare richiami ogni sei mesi?

«La terza dose completa il ciclo vaccinale e l'immunità verosimilmente potrà durare anche 4-5 anni. Richiami annuali posso essere ipotizzati solo per i fragili e gli anziani».

Ora tocca ai bambini.

«A fine mese Ema darà il parere. Ma i pediatri, lanciando un vero e proprio grido di dolore, si sono espressi a favore del vaccino, per i vantaggi e i benefici che ne trarranno i bambini a prescindere dalla conseguente riduzione della circolazione del virus».

Intanto le prime dosi vanno molto a rilento.

«Bisogna convincere quelle persone titubanti che si fanno condizionare. Non ci possiamo permettere di far morire altre migliaia di persone e a saturare pronti soccorso e reparti per colpa di chi rifiuta il vaccino».

Solo l'obbligo vaccinale potrebbe avvicinarli alla siringa.

«Un obbligo senza sanzione non serve a nulla. Bisogna insistere e non mollare. Un mio maestro di comunicazione diceva che una cosa diventa vera dopo la nona volta che la si sente. E i protagonisti delle fake news lo sanno bene».

Condivide la stretta sulle manifestazioni?

«Non è una punizione, ma una necessità. Si può scendere in piazza purché si rispettino le distanze, si evitino gli assembramenti e si favoriscano le uscite a piccoli gruppi. Serve serietà. Le misure richieste si basano su evidenze scientifiche: dove c'è aggregazione ma niente vaccino e mascherine, circola il virus. Pericolosamente».
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