Zaia: «Se non ci fosse l'84% di vaccinati, gli ospedali sarebbero pieni come un anno fa»31 ottobre 2021
https://www.ilgiornaledivicenza.it/oltr ... -1.8986748Mancano all’appello poco meno di 600mila veneti: esattamente in 590mila, tra i 18 e i 65 anni, non si sono ancora vaccinati. Gente in piena età lavorativa obbligata al tampone ogni 48-72 ore. Difficile pensare che cederanno, fa intendere il governatore Zaia. «Purtroppo parlano i numeri», sospira.
I numeri non mentono: la campagna vaccinale è «in stallo». È preoccupato, presidente?
Guardo in faccia la realtà: siamo passati dalle 25mila dosi che ogni giorno in estate venivano iniettate alle attuali 1.500. Da un lato significa che il grosso della popolazione è protetta: siamo infatti arrivati all’84 per cento di immunizzati; dall’altro che c’è uno “zoccolo duro“, rappresentato appunto da quei 600mila, che per mille motivi non vuole vaccinarsi. L’unica certezza, inconfutabile, è che se non avessimo gli “altri“, cioè quei tre quarti di veneti che invece hanno fatto la profilassi, oggi avremmo probabilmente gli ospedali nelle condizioni pre-vaccino, al limite della tenuta, in emergenza. Dopo quasi due anni di lotta al virus, sarebbe insostenibile.
Negli ospedali per ora i ricoverati per Covid sono pochi. Perché teme la ripresa della curva, presidente?
Perché siamo ancora in pandemia. Perché piano piano, per fortuna si parla di un delta di poche centinaia al giorno, i contagi aumentano: questo significa che l’infezione circola e colpisce dove trova spazio. Ci difendiamo bene perché abbiamo lo scudo del vaccino, l’unica arma che ci ha permesso di tornare ad una quasi normalità. Ce lo ricordiamo il lockdown del 2020, la gente sa cosa è stato, no? Bisogna quindi tenere alta la guardia e non smettere di proteggersi, perché “lui“ c’è ancora, muta ed infetta dove non trova resistenza. Per questo chiedo un ultimo sforzo: non molliamo adesso, cerchiamo tutti di comportarci responsabilmente adottando le misure anti-contagio e, per gli incerti, facendo l’antidoto che riduce di 6,6 volte il rischio di infezione. Quello che accade, ora, dipende solo da noi.
C’è Halloween stasera, ad esempio. E ci sono gli assembramenti nei cortei anti Green pass e pro Ddl Zan, ieri a Verona pure la sfilata di Carnevale...
Ecco, facciamo l’ultimo sforzo, nell’interesse personale e di tutti. Lo dico ai ragazzi, i “migliori“ l’anno scorso nel rispettare i provvedimenti: finalmente tutto è tornato alla quasi-normalità, ma proprio per continuare ad assaporare la libertà che a lungo il Covid ci ha tolto, bisogna stare attenti. Teniamo duro l’ultimo miglio, non ammassiamoci nè al chiuso ma nemmeno all’aperto e quando si è in troppi è più intelligente mettere la mascherina che stare senza. Per Halloween e per tutte le altre occasioni di socialità, faccio solo questa riflessione: pensiamo a quando eravamo chiusi in casa.
Sarà possibile aprire a tutti la terza dose entro fine anno?
Penso che sarà necessario, proprio per una questione matematica di tempi di copertura: i primi vaccinati risalgono a inizio 2021, la loro immunità è in scadenza per cui bisogna rinforzarla. Ribadisco che chi non è vaccinato ha un rischio di contagiarsi 6,6 volte superiore e di essere ricoverato in ospedale 8,2 volte in più rispetto a chi lo è. Penso che nel giro di un mese, massimo due, alla scadenza media del semestre dopo il ciclo completato dalla maggior parte dei veneti, il Governo autorizzerà il booster senza restrizioni. E dovrà pure mettere mano al Green pass.
Lei sarebbe per togliere il Certificato Verde, presidente?
È una scelta nazionale, dico solo che, prima o poi, qualcuno a Roma dovrà rivedere le carte di fronte alla percentuale alta di italiani vaccinati. Di sicuro, ad oggi, visto il ritmo di 1.500 inoculazioni al giorno in Veneto (20mila a livello nazionale), il 90 per cento necessario per l’immunità di gregge non lo raggiungiamo per la fine dell’anno, termine dell’emergenza. Serve più tempo. A questo punto, immagino che le strade possibili non siano molte.
Sono due: o si prolunga l’obbligo di Green Pass o si impone l’obbligo di vaccino a tutti.
Io l’ho sempre dichiarato: sono contrario all’imposizione della profilassi. Per me quella di vaccinarsi resta una scelta volontaria.
Il Veneto è una delle 4 regioni a rischio per la ripresa della pandemia: nell’ultima settimana l’incidenza ogni 100mila abitanti è passata da 48,3 a 61,4. Torniamo alla domanda iniziale: presidente, è preoccupato?
Dico solo che se si riempiono le piazze e i locali di gente senza mascherina, se gli assembramenti sono ormai all’ordine del giorno, se si sdogana la convinzione del “tanto sono vaccinato“, “tanto il peggio è passato“, “tanto se lo prendo è come un’influenza“, la situazione è destinata a peggiorare. Dovremmo preoccuparcene tutti, non solo io.
Migliaia di firme per l'appello web: "Siamo la maggioranza silenziosa, stop ai ricatti". Il sindaco pensa di vietare i corteiA Trieste la rivolta dei Sì vax. "Ora basta, mobilitiamoci"
Fausto Biloslavo
1 Novembre 2021
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1635748431La maggioranza silenziosa dovrebbe alzare la testa stufa dell'identificazione di Trieste come capitale dei no pass. Almeno questo è l'obiettivo dell'appello chiaro e netto lanciato su facebook da Mitja Gialuz, docente e presidente della società di vela che organizza la Barcolana e Tiziana Benussi, avvocato e presidente di CRTrieste. Non solo: il sindaco Roberto Dipiazza eletto per la quarta volta anticipa al Giornale che coordinerà oggi con la prefettura «il divieto di assembramento. Basta tolleranza» con cortei e manifestazioni no pass. «Nelle settimane scorse la nostra città è stata teatro di manifestazioni contro il green pass: da qui è nata l'idea che Trieste sia la capitale italiana dei no vax, dei no green pass e della cultura antiscientifica» sono le prime righe dell'appello. «Trieste non è questo. E vuole dirlo a gran voce. Trieste è la capitale italiana della scienza e della scienza si fida», si legge nel testo della petizione su change.org, che ha raccolto in poche ore oltre 8mila firme.
«Il vaccino ci restituisce la libertà. La libertà di essere curati. La libertà di lavorare e di fare impresa. La libertà di studiare in classe e nelle università. La libertà di coltivare i propri interessi e di riprendere una vita sociale. La libertà di fare sport e di viaggiare - spiegano i promotori -. Chi combatte contro i vaccini e contro il green pass non deve mettere in pericolo queste libertà e la salute dei cittadini, non può danneggiare l'economia». Gialuz, patron della Barocalana, la regata velica più grande d'Europa, e Benussi chiedono alla maggioranza silenziosa di svegliarsi dal torpore facendo «sentire la voce () dei cittadini che si sono vaccinati, mettendo in sicurezza sé stessi e adempiendo un dovere di solidarietà sociale () È venuta l'ora della responsabilità. Di tutti». Professionisti di vari settori, compresi giornalisti, volevano organizzare una «marcia» sì pass, per contrapporsi ai cortei che hanno raggiunto punte di 15mila persone di chi vede come fumo negli occhi il certificato verde. Per ora non ha visto la luce. I contagi per coronavirus in Friuli-Venezia Giulia risultano raddoppiati nell'ultima settimana. Ieri sono stati rivelati 295 nuovi infetti con una percentuale di positività del 6,27%. Secondo il vicepresidente regionale con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, l'impennata è «stata causata delle manifestazioni nei giorni scorsi con una netta prevalenza di non vaccinati».
Il primo cittadino Di Piazza conferma al Giornale che domani ha chiesto «la riunione del comitato di sicurezza in prefettura per emettere un'ordinanza che vieti gli assembramenti e questo caos dei cortei. Il mio terrore è tornare alla zona gialla o rossa ammazzando l'economia». La parola d'ordine fra le istituzioni è «basta tolleranza», ma i no pass stanno già panificando nuove manifestazioni con «piazze sempre più affollate». Il 3 novembre, giornata di San Giusto, patrono della città, potrebbe esserci un nuovo corteo e Stefano Puzzer, il portuale leader della protesta ha in serbo per domani «una sorpresa». «Se scenderanno in piazza e per di più senza mascherine ordinerò di far scattare le multe», tuona il sindaco, ma poi dovrebbe essere la polizia a intervenire per disperdere i cortei. E non sarà facile se ci saranno 8mila persone come lo scorso giovedì. Il Coordinamento No Green pass di Trieste ha risposto a muso duro dichiarando che «le dichiarazioni istituzionali sulla volontà di impedire le legittime manifestazioni di dissenso da parte della popolazione» sono «gravissime». E «lasciano trasparire un dato scientifico a noi prima sconosciuto, la selettività del virus che sceglie di colpire i manifestanti in corteo mentre evita i mezzi pubblici strapieni e le classi pollaio delle scuole».
Il Consiglio di Stato boccia il ricorso degli insegnanti: il green pass non discrimina e non viola la privacy. L'Iss: i ricoveri in aumento tra i No vaxSperanza: "Proroga dello stato d'emergenza". A 6 mesi dalla dose è corsa ai richiami per i prof
Francesca Angeli
1 Novembre 2021
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1635750883Nessuna discriminazione o violazione della privacy con l'obbligo di green pass. Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar, che aveva respinto il ricorso di alcuni docenti contro la carta verde perché il diritto alla salute di tutti è prevalente. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, torna a difendere il green pass come «pezzo essenziale della strategia del governo» per evitare la ripresa della pandemia e dunque al momento resta confermato così come gli altri strumenti messi in campo. La proroga dello stato d'emergenza se necessario; l'accelerazione della campagna vaccinale con due obiettivi: 90% della popolazione protetto e le terze dosi.
Sul booster per tutti però il ministro è ancora cauto. Le dosi ci sono ma per ora resta raccomandata «a tutte le persone che hanno più di 60 anni e che abbiano completato il ciclo vaccinale da sei mesi poi-dice il minsitro- valuteremo con la comunità scientifica».
Va però affrontato subito il nodo insegnanti che nella prima fase della campagna vaccinale son stati inseriti fra le categorie prioritarie, subito dopo gli operatori sanitari. Per molti di loro dunque anche se under 60 i sei mesi scadranno tra una quindicina di giorni. E infatti in Campania ad esempio per i docenti è già stato aperto il canale per la terza dose. E su questo fronte lancia un appello Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi Lazio. «I dati dei contagi sono in aumento, il virus sta riprendendo a diffondersi. - dice Rusconi- Facciamo appello agli insegnanti che ancora non si sono vaccinati, che sono pochissimi, affinchè si vaccinino e a tutti i docenti affinchè si vaccinino, appena sarà possibile, con la terza dose».
Chi rifiuta il vaccino è stato ancora una volta «bocciato» anche dal Consiglio di Stato. Non c'è violazione della privacy perché grazie al modo in cui è stata implementata la app si verifica soltanto la veridicità del pass. Non c'è discriminazione verso chi non vuole vaccinarsi perché «il lavoratore è abilitato, ove non intenda vaccinarsi, ad ottenere il certificato verde con test differenti quali l'antigenico rapido». Infine il diritto della collettività ad essere protetta, evitando nuovi possibili contagi è prevalente perché riguarda la salute pubblica contro un diritto individuale sottolineando anche la «responsabilità specifica e rafforzata verso i propri studenti».
Anche l'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità conferma l'efficacia dei vaccini. Evidente se si guarda i numeri dei casi più gravi di Covid che richiedono l'ospedalizzazione: sono in stragrande maggioranza non vaccinati. E anche i giovani se non vaccinati finiscono in corsia. Nell' ultima settimana è aumentata l'incidenza in tutte le fasce d'età, in particolare tra gli under 12 per i quali ancora non c'è un vaccino autorizzato. Il 24% dei casi diagnosticati riguarda pazienti che hanno meno di 20 anni.
Per le ospedalizzazioni si deve guardare ai numeri relativi alla fascia 40/59 anni nel periodo che va dal 17 settembre al 17 ottobre. Tra i non vaccinati i ricoveri in area medica sono stati 989, l'80 per cento della popolazione di riferimento. Tra i vaccinati 192, il 15%. In terapia intensiva i non vaccinati nello stesso periodo sono stati 111 ovvero l'84% contro i 16 non vaccinati, 12%. Colpisce il dato dei più giovani tra 12 e 39 anni. Il ricovero è stato necessario per 557 contagiati tra i non vaccinati e solo per 79 vaccinati. In intensiva sono finiti 31 non vaccinati e nessun vaccinato.
Anche in Israele c'è il Green pass anticovid, è stato il primo paese a istituirlo.https://it.wikipedia.org/wiki/Green_Pass_(Israele)
Anche in Svizzera c'è il Green passNon chiede il Green Pass e la polizia gli mette blocchi di cemento davanti al ristorante
Giampiero Casoni
01/11/2021
https://www.notizie.it/non-chiede-il-gr ... k_fb03_485Non chiede il Green Pass e la polizia gli mette blocchi di cemento davanti al ristorante: il titolare aveva già disatteso un primo ordine di chiusura
L'ingresso del ristorante sbarrato dai blocchi di cemento
Non chiede il “Green Pass” ai clienti del suo ristorante, perciò la polizia gli mette blocchi di cemento davanti al ristorante. A Zermatt, in Svizzera, è in atto una vera battaglia ingaggiata da un ristorarore titolare del locale Walliserkanne contro governo e forze dell’ordine.
Blocchi di cemento davanti al ristorante che non chiede il Green Pass: come si è arrivati a tanto
I media locali fanno sapere che il commerciante del Canton Vallese si rifiuta da diverse settimane di controllare i certificati Covid-19 dei clienti. Un comportamento che, secondo la polizia vallesana, “è noto alle autorità da alcune settimane. Venerdì mattina Mathias Reynard, capo del dipartimento della salute, e Frédéric Favre, capo del dipartimento della sicurezza, hanno deciso di chiudere questo stabilimento per ovvi motivi di sicurezza sanitaria”.
La chiusura, la disubbidienza del titolare e poi i blocchi di cemento davanti al ristorante
Cosa ha fatto dunque la polzia? “In collaborazione con la polizia di Zermatt, abbiamo informato il ristoratore di questa decisione”. Insomma, il ristorante era stato chiuso senza misure “ingegneristiche”, ma il ristoratore se ne era fregato ed aveva tenuto aperto il suo locale malgrado i sigilli. L’uovo di Colombo della polizia si è palesato sabato 30 ottobre, quando agenti ed operai hanno piazzato dei blocchi di cemento davanti all’ingresso del locale “ribelle”.
“Solo dissuasori per affiggere meglio gli avvisi di chiusura”: cosa dice la polizia dei blocchi di cemento davanti al ristorante
Ha spiegato un portavoce: “Non chiudono fisicamente l’accesso al ristorante, tuttavia ci abbiamo affisso su degli alert che indicano come il ristorante sia stato chiuso”. Insomma , per la polizia quello è “solo un modo per rendere più visibile la condizione di chiusura d’ufficio del locale”. Pare che però il proprietario non si sia arreso ed abbia iniziato ad arringare i passanti invitandoli ad entrare: “Entrate, il Walliserkanne è aperto. Non lasciatevi scoraggiare da poche pietre!”.
Il Green Pass per lavorare c'è in tutto il mondo. L'Austria blocca persino i sussidi ai No-Vax
Luca Bianco
17/09/2021
https://www.huffingtonpost.it/entry/il- ... 160548043cDal 15 ottobre, in Italia, il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori. Si tratta del provvedimento più rigido per ora mai approvato in Europa. Saranno 23 milioni i lavoratori dipendenti che dovranno dimostrare la vaccinazione, la guarigione o di essersi sottoposti ad un tampone negativo per ottenere la certificazione verde e andare a lavoro. Mentre il governo Draghi indica la direzione al resto d’Europa, anche altri paesi del vecchio continente stanno facendo passi in avanti per favorire la massima diffusione del vaccino.
In Austria, il governo del cancelliere Kurz ha deciso di porre un freno sugli aiuti ai disoccupati No Vax. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro Martin Kocher: “Sempre più datori di lavoro decidono di assumere solo chi ha completato il ciclo vaccinale. È un segnale positivo. Per andare loro incontro, sospenderemo il sussidio di disoccupazione a quelli che rifiutano posti di lavoro solo perché non vaccinati”. La stretta è solo una delle misure restrittive che Vienna sta introducendo nel paese. L’obiettivo è ridurre il numero sempre più alto di contagiati nel paese: l’incidenza ogni 100 mila abitanti ha toccato quota 335 questa settimana, e non accenna a diminuire. Nel resto d’Europa, misure di incentivo alla vaccinazione sono state introdotte anche in altri paesi: in Grecia, entro la fine di settembre, tutto il personale sanitario dovrà aver completato il ciclo di vaccinazione. Nel Regno Unito, l’obbligo scatterà ad ottobre per tutti gli operatori nelle case di riposo. In Francia, sia il personale sanitario sia quello delle case di riposo sono già obbligati a vaccinarsi.
Dall’altro lato dell’Atlantico, da alcuni giorni Joe Biden ha imposto l’obbligo vaccinale per tutti i dipendenti pubblici e nelle aziende con minimo cento dipendenti. In alternativa, per andare sui luoghi di lavoro, ci si potrà sottoporre ad un test negativo ogni settimana. Sono 100 milioni gli americani interessati dalla misura. La Casa Bianca ha preso questa decisione perché i numeri della pandemia negli States continuano a rimanere alti, complice la presenza di 80 milioni di cittadini non ancora vaccinati. Misure simili vengono adottate anche in paesi non occidentali: in Arabia Saudita, il governo di Ryad ha imposto un obbligo simile a quello appena introdotto in Italia: per andare a lavoro, tutti i dipendenti pubblici e privati devono vaccinarsi.
Esistono paesi nel mondo che prevedono addirittura l’obbligo vaccinale universale. Il caso più eclatante è quello dell’Indonesia. Già lo scorso febbraio, il paese del sud-est asiatico ha introdotto l’obbligo di vaccino per tutti i suoi 270 milioni di abitanti, prevedendo per i trasgressori pene severe: multe fino a 5 milioni di rupie – circa 400 euro – una cifra elevatissima in proporzione al reddito pro capite della popolazione. Il problema è che il governo di Jakarta non è riuscito ad implementare una vera e propria campagna di vaccinazione. Solo il 16% degli indonesiani è stato vaccinato. Quest’estate, l’obbligo universale è stato introdotto in altri tre stati. In Tagikistan, dal 3 luglio, tutti i cittadini e i residenti con più di 18 anni ricevono il siero. Stesso obbligo nel vicino Turkmenistan, dove la popolazione da vaccinare è pari a circa quattro milioni. C’è poi un terzo paese, con una popolazione di soli 100 mila abitanti, che ha introdotto ai primi di agosto l’obbligo vaccinale: le lontane isole della Micronesia, a nord est dell’Australia.
Avere un tampone negativo non basta più. In Germania in arrivo nuove restrizioniStretta anche dalle multinazionali: mense aperte solo a vaccinati e guariti
Daniel Mosseri
2 Novembre 2021
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/av ... 1635836842Berlino - Con l'arrivo dell'autunno anche in Germania il coronavirus ha ripreso a correre. Secondo l'Istituto Robert Koch (Rki), il 1 novembre si sono registrati 9.658 nuovi casi di Covid-19, con un'incidenza di 154,8 casi ogni 100 mila abitanti. Il giorno prima l'incidenza era a quota 149,1 e a 110,1 una settimana prima. Fra i tedeschi, poi, la campagna di immunizzazione va a rilento, con solo il 67% della popolazione vaccinata; anche l'ok della Commissione permanente sui vaccini all'immunizzazione dei minorenni con almeno 12 anni di età è arrivata solo lo scorso agosto.
Numeri che mettono in allarme la Divi: l'associazione dei medici tedeschi per la terapia intensiva teme una repentina impennata dei casi gravi con il conseguente affanno del sistema sanitario. Il governo però non è intenzionato a prendere provvedimenti. Al contrario, i tre partiti (socialdemocratici, Verdi e Liberali) impegnati in questi giorni a stendere il programma del primo esecutivo post-Merkel, hanno concordato un progressivo allentamento delle misure anti-pandemia volute dalla cancelliera venuta dall'est. Se Berlino esclude il ritorno al lockdown, nessuno vieta però a Comuni, Länder (i veri responsabili della politica sanitaria) e ai privati di adottare nuove misure contro la diffusione del virus. Così, alcune grandi aziende come la Bayer, il gigante elettrico Eon e il gruppo assicurativo Ergo hanno annunciato che apriranno le mense ai soli dipendenti vaccinati e a quelli guariti. È la cosiddetta regola delle 2G che si sostituisce a quella delle 3G favorevole anche alle persone con un tampone negativo.
Come riportato dal Rheinische Post, i dipendenti che ricadono sotto le 2G avranno spazi esclusivi ai quali potranno accedere senza mascherina. Non sarà così per le persone che non possono o non vogliono dimostrare di essere guarite o vaccinate. Gli altri dipendenti non saranno lasciati a casa: il loro accesso alle mense sarà però ancora legato all'uso delle mascherine, al rispetto del distanziamento sociale, e all'imposizione di turni per i pasti al fine di minimizzare il numero dei commensali. Le misure sono state pianificate in stretta collaborazione con i consigli di fabbrica, ha detto la Bayer. Le aziende sentite dal Rheinische Post hanno anche riferito di voler mantenere alta la quota di dipendenti che lavorano da casa.
Anche alcune autorità sanitarie locali hanno imposto il 2G, una svolta coincisa con la recente fine in Germania della gratuità dei tamponi anti-corona. Le tende e le stazioni mobili ogni 200 metri nei centri cittadini per testare la popolazione a tappeto sono sparite: da metà ottobre il test si fa quasi solo in farmacia, e il tampone resta gratis solo per i bambini sotto i dodici anni di età e le categorie di persone che non si possono vaccinare per motivi di salute. Gli altri pagano e a Hannover in tre circondari bavaresi dove il contagio è più forte, restano esclusi da musei, piscine, birrerie, spazi chiusi in genere. Severa anche Amburgo che alle persone non vaccinate o non guarite esclude l'accesso da ristoranti, discoteche, impianti sportivi, saloni di bellezza e di massaggio, studi di tatuaggi e palestre.
AGI - L’Austria da lunedì 8 novembre manderà in ‘lockdown’ le persone non vaccinate.La stretta dell'Austria, "lockdown" per i no vax
5 novembre 2021
https://www.agi.it/estero/news/2021-11- ... -14456651/La decisione d’urgenza è stata annunciata dal cancelliere Alexander Schallenberg (OeVP): il governo austriaco alla luce dell’esplosione di contagi, venerdì ben 9.388, ha anticipato le tappe senza attendere l’aumento delle terapie intensive che erano il ‘metro’ per applicare le restrizioni.
Da lunedì entrerà in vigore la ‘regola delle 2-G’ che interesserà solo persone vaccinate (geimpft) o guarite entro i sei mesi (genesen).
I tamponi molecolari (Pcr) e antigenici potranno essere utilizzati, almeno ancora per il momento, solo in ambito lavorativo. In tanti altri ambiti della vita quotidiana i tamponi cesseranno, quindi, la loro validità.
La stretta sui non vaccinati molto probabilmente si protrarrà fino alle festività natalizie (Weihnachten), particolarmente sentite anche nei Laender austriaci.
Solo le persone vaccinate o guarite potranno accedere nei ristoranti, bar, Konditorei (pasticcerie), nelle strutture alloggiative (dagli ostelli agli hotel), ai servizi per la cura della persona (parrucchiere, estetiste, barbieri e centri massaggi) e ad eventi, siano essi culturali o sportivi, con 25 o più persone indipendentemente dal fatto che i posti siano assegnati o meno.
La ‘Regola delle 2-G’ varrà anche per le visite negli ospedali e case di cura.
“La situazione è grave, l’occupazione dei letti di terapia intensiva sta aumentando significativamente, più velocemente del previsto e la nostra responsabilità è proteggere le persone nel nostro Paese, la vaccinazione è un ‘obbligo morale’”, ha detto il cancelliere Schallenberg.
È previsto un periodo di transizione di quattro settimane durante il quale, se una persona si farà vaccinare con la prima dose e poi presenterà un tampone molecolare (Pcr) negativo, potrà accedere nelle aree ‘riservate’ ai vaccinati o guariti ma comunque dovrà poi effettuare la seconda vaccinazione.
Ritorna l’obbligo della mascherina Ffp2 nei negozi, supermercati, centri commerciali, biblioteche e musei. Il green pass sarà valido solo per nove mesi dalla seconda vaccinazione e non più per dodici. La vaccinazione Johnson&Johnson, originariamente concepita come vaccinazione singola, sarà valida per il green pass solo fino al 3 gennaio a condizione che nel frattempo non ci sia stata una seconda somministrazione.