Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » dom gen 17, 2021 9:43 am

Il governo perde la testa e l'opposizione evapora: improvvisazione e indegno scaricabarile sugli italiani indisciplinati
Federico Punzi
22 Mar 2020

https://www.atlanticoquotidiano.it/quot ... ciplinati/

Catastrofe sanitaria ed economica, e prove tecniche di regime. Tutto con il silenzio-assenso del Quirinale

Prima la sottovalutazione, il periodo che chiameremo degli involtini, dove l’unica preoccupazione era non discriminare i cinesi. Poi, il panico e la confusione alla scoperta del focolaio di Codogno (già, il virus girava da settimane incontrollato in Lombardia). Il 23 febbraio lockdown del lodigiano e messaggi allarmistici, la gente che comincia a non andare a cena fuori. Quindi il dubbio: ma non avremo esagerato? Rilassamento e di nuovo sottovalutazione, il periodo che chiameremo degli aperitivi. Il più famoso, forse, che si è guadagnato l’incipit di un lungo reportage del New York Times (su cui torneremo), quello di Zingaretti a Milano il 27 febbraio (400 casi positivi e vittime già a doppia cifra): “Il segretario Dem alla manifestazione organizzata dal partito con i giovani nella zona dei Navigli”, scriveva la Repubblica, nell’ambito della campagna #Milanononsiferma promossa dal Partito democratico e dal sindaco Sala. Lo stesso Zingaretti che in veste di presidente della Regione Lazio qualche settimana prima se la rideva in tv: Coronavirus? “Abbiamo 85 mila ricoverati per influenza e solo 2 per coronavirus, ahahaha…”. “Siamo passati dal rischio di un’epidemia ad una infodemia“, lamentava il ministro Di Maio.

Ma i numeri continuano a crescere vertiginosamente e arriva il pasticcio nella notte tra sabato 7 e domenica 8 marzo, il lockdown della Lombardia, annunciato come tale, che fa scappare migliaia di persone verso il centro-sud, ma che alla fine era solo una decisa esortazione a evitare spostamenti inutili, decreto poi esteso a inizio settimana al resto del Paese.

Ieri notte, dopo diversi rinvii, un’altra diretta Facebook del premier Conte (nemmeno una Giunta sudamericana…) – ma intanto i governatori di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna avevano già emanato le loro ordinanze – per annunciare il blocco delle attività produttive “non essenziali”, sempre per Dpcm (ma anche su questo torneremo). Ormai è il caos istituzionale, la disgregazione del Paese, con il presidente della Repubblica – il vero demiurgo di questo governo, non dimentichiamolo mai – che non si vede e non si sente, qualcuno potrebbe dubitare che sia in salute o persino che si trovi ancora nel Paese.

Ma a cosa è dovuta questa nuova stretta, se i morti di questi giorni si sono contagiati 2-3 settimane fa, in piena fase aperitivi, e secondo il parere unanime degli scienziati gli effetti sulla curva epidemica delle misure adottate con i decreti del 9 e dell’11 marzo cominciano a vedersi dopo 14 giorni almeno, cioè da martedì o mercoledì prossimi? C’erano obiettivi che ci si aspettava di raggiungere prima di due settimane e non sono stati raggiunti? Quali dati e valutazioni scientifiche alla base di questa decisione? E vi pare responsabile annunciare il blocco di tutte le attività produttive “non essenziali” senza pubblicare immediatamente un elenco ufficiale più che dettagliato? Si procede a tentoni, chiusure a rate, senza una logica, un piano, senza una politica economica straordinaria, senza le risorse necessarie né finanziarie né per far fronte all’emergenza sanitaria… Totale improvvisazione. Si chiudono le fabbriche ma si è pensato a una mobilitazione della Protezione civile per portare agli anziani il necessario per non farli uscire di casa nemmeno per la spesa e i farmaci?

Il nostro timore è che a guidare questa decisione siano stati in egual misura il panico e il paraculismo politico: non essere criticati per non aver fatto tutto il necessario, che equivarrebbe alle misure più estreme, che però non sono per forza quelle più efficaci o sagge.

Qui su Atlantico lo diciamo da settimane: il governo è allo sbando e il problema è a Palazzo Chigi.

Nemmeno due settimane fa sono state adottate misure drastiche, che richiedevano in questi giorni sangue freddo: impegno a farle rispettare e a soccorrere gli ospedali e le zone in difficoltà. Invece, ancora lo stillicidio di voci e ipotesi di restrizioni, persino nel fare la spesa.

Ci sono situazioni drammatiche sottovalutate da settimane in alcune province, dove il sistema sanitario è evidentemente collassato, ma in questi giorni la preoccupazione principale degli esponenti di governo e di maggioranza, e lo sport preferito di diversi giornali e tv, è dare la caccia al runner e ai “furbetti”. E magari sono gli stessi che con altrettanta solerzia prendevano parte alla fase aperitivi. Da giorni si stanno accanendo su chiunque si muova, quando le migliaia di morti che ci spaventano oggi si devono alla loro sottovalutazione di ieri, agli involtini, agli abbracci ai cinesi, agli aperitivi, ai ritardi e all’incapacità del governo di mettere a punto un piano anziché rincorrere gli eventi, di riconoscere un focolaio per tempo e concentrare su quello la macchina dei soccorsi.

Stiamo assistendo in queste ore ad un indegno scaricabarile sugli italiani, sulla base del luogo comune della loro innata indisciplina. Ci sembra, invece, che la stragrande maggioranza dei cittadini stia rispettando le misure. Certo, siamo 60 milioni, qualcuno che non rispetta le regole è inevitabile, ma viene il dubbio che tanto accanimento nella caccia al trasgressore serva in realtà per far dimenticare le responsabilità della politica e delle istituzioni.

Nel frattempo, in alcune aree del Paese il sistema sanitario è al collasso, mancano medici e infermieri, ventilatori polmonari e dispositivi di protezione, ci sono i tamponi ma non le forze necessarie in laboratorio per analizzarli, perché ci si è fatti sorprendere impreparati dal virus. In tutto questo, settimane di comunicazione istituzionale assente o contraddittoria, liti tra Governo e Regioni, e improvvisamente la colpa è di qualche migliaio di italiani indisciplinati. Una frase del ministro Di Maio di ieri è emblematica: “Lo Stato ha il dovere di reagire all’irresponsabilità dei cittadini”.

Ci avviciniamo ai 1.000 (mille) decessi al giorno, ma lo ribadiamo: i morti di oggi si sono contagiati 2-3 settimane fa, ed è ad allora che occorre risalire per cercare cosa non ha funzionato. La sottovalutazione prima di Codogno e nei giorni immediatamente successivi, quelli degli aperitivi e del “non fermiamoci”, anche e soprattutto da parte delle istituzioni.

Hanno chiuso il lodigiano e per giorni hanno pensato che fosse finita lì, anzi di aver esagerato, mentre stavano già esplodendo focolai in altre province della Lombardia dove oggi la situazione è fuori controllo, come Bergamo, dove le salme vengono trasportate dai camion dell’esercito in altre province per essere cremate.

Nella drammatica intervista dell’Huffington Post al sindaco di Bergamo Giorgio Gori c’è tutto: com’è andata, perché così tanti morti, l’ammissione di responsabilità.

Si stanno facendo miracoli, “moltiplicati i posti letto, inventati nuovi spazi per le cure intensive”, ma “non basta”, le persone che avrebbero bisogno di cure sono “molte di più”. Gori conferma quanto dichiarò già alcuni giorni fa, poi in parte ritrattato: i medici sono già alla scelta di chi salvare e chi no. “Ci siamo arrivati da un pezzo. Quando ho parlato della dolorosa scelta di quei medici parlavo di fatti di cui ero assolutamente certo”.

Ci sono anziani che muoiono in casa, per loro non solo non c’è terapia intensiva, ma nemmeno un’ambulanza, in ospedale non ci arrivano proprio:

“È quello che sta accedendo. In questa provincia il numero dei decessi a causa del virus è di gran lunga superiore a quello delle statistiche ufficiali. Molti malati anziani muoiono di polmonite a casa loro, o nelle case di riposo, senza che nessuno abbia fatto loro un tampone, né prima né dopo il decesso. Ho chiamato una dozzina di sindaci, per farmi un’idea: in quei comuni il numero dei decessi attribuibili all’epidemia è all’incirca quattro volte quello ufficiale.”

Non mancano i tamponi, “semmai i tecnici per fare i prelievi, i laboratori per analizzarli”. Ci vogliono giorni per i risultati…

E poi i ritardi: sul focolaio in Val Seriana “non si è intervenuti per tempo”. All’ospedale Fenaroli è andata come all’ospedale di Codogno: medici, infermieri, pazienti, tutti infettati. “Bisognava chiudere, come a Codogno, come ho chiesto anche io, e invece non si è fatto”.

E le campagne “Milano non si ferma”, come “Bergamo non si ferma”? “Sì, era una sottovalutazione”, ammette Gori. “Ci abbiamo messo qualche giorno di troppo a capire, abbiamo sbagliato anche noi, anche io”.

“Bergamo non ti fermare!”, si legge in un suo post Facebook del 26 febbraio, quindi dopo l’esplosione del focolaio di Codogno, nel quale Gori fa sapere di essere “a cena da Mimmo” con la moglie, “per passare una bella serata insieme e dare un piccolo segnale”. Oggi, dice, “non abbiamo dato messaggi sciocchi, ma in quel momento stavamo certamente sottovalutando il pericolo”.

Ancora il 29 febbraio, quasi una settimana dopo l’istituzione della zona rossa nel lodigiano, pubblicizzando un video dei commercianti di Bergamo dal titolo “Continuerò a bere il caffè al bar”, commentava: “#Bergamononsiferma già oggi le persone in centro erano molte di più, segno che il messaggio è arrivato a destinazione. E ricordate che domani oltre 600 negozi saranno aperti!”

Non poteva mancare la sua adesione alla campagna anti-razzista, che per tre settimane tra la fine di gennaio e la metà di febbraio è sembrata essere l’unica preoccupazione delle nostre istituzioni – con foto persino del capo dello Stato in una scuola frequentata da bambini cinesi a Roma. L’11 febbraio Gori porta la sua Giunta a mangiare cinese, erano i giorni della campagna “abbraccia un cinese”, il problema era il razzismo (ricordate?): “Evitiamo che ai problemi veri, quelli legati alla malattia che si è diffusa in Cina, debbano sommarsi quelli generati dal pregiudizio”, scriveva sempre sulla sua pagina Facebook.

Non furono solo Gori, Sala e Zingaretti, ovviamente, anche se i loro messaggi erano rivolti proprio alle zone dove l’epidemia si stava diffondendo più velocemente. Una comunicazione schizofrenica arrivava anche dal governo di Roma.

Strutture sanitarie impreparate a ricevere i casi sospetti, operatori privi del materiale necessario e di un protocollo nazionale, alcuni focolai partiti proprio dagli ospedali (a conferma del fatto che le infezioni ospedaliere sono una piaga della nostra sanità, altro che eccellenza…). E chi frequenta di più gli ospedali per ricoveri o visite? Persone anziane e con più patologie, guarda caso quelle che stanno morendo a centinaia alzando il tasso di letalità del coronavirus in Italia. Questa “l’eccezionalità” italiana, che qui su Atlantico non abbiamo mai negato, pur denunciando la condotta criminale di Pechino, che ha tardato a dare l’allarme e dichiarato numeri fasulli, non permettendo al resto del mondo di percepire in modo corretto le dimensioni della minaccia.

In Italia si muore di più di coronavirus non per un fattore propriamente e banalmente demografico, perché ci sono più vecchi, ma perché ci siamo fatti cogliere impreparati, senza un piano e senza una comunicazione, il virus è circolato senza che ce ne accorgessimo per settimane, è entrato negli ospedali e da lì ha colpito le persone che più li frequentano: anziani con più patologie. Risolviamo questi problemi anziché chiudere le fabbriche, altrimenti non ne usciremo.

Può anche darsi che adesso occorra arrestare chi esce per correre o fare la spesa, ma allora per chi occupa cariche istituzionali e ha sottovalutato, omesso di agire, addirittura sfottuto e lanciato messaggi ingannevoli, cosa ci vorrà, una Norimberga?

C’è un “modello italiano”. Come scrive il New York Times in una lunga e accurata ricostruzione, l’Italia, “nuovo epicentro della pandemia, ha delle lezioni per il mondo”. Da non seguire, s’intende.

Ricostruendo le azioni del governo italiano dall’inizio di questa crisi, emergono “occasioni mancate e passi falsi decisivi che hanno lasciato il Paese nella sua peggior situazione dalla Seconda Guerra Mondiale”, si legge nell’articolo.

“Nei primi giorni critici dell’epidemia, il Governo Conte ha minimizzato la minaccia, creando confusione e falso senso di sicurezza che hanno favorito la diffusione del virus. Nonostante ora abbia adottato alcune delle misure più dure al mondo, le autorità italiane si sono lasciate sfuggire molti di quei passi all’inizio del contagio, quando contava di più mentre cercavano di preservare le libertà civili di base e l’economia”.

E le opposizioni, dove sono le opposizioni in tutto questo, mentre il peggior governo della nostra storia repubblicana ci sta mandando a sbattere contro un iceberg? Sono responsabili, come richiesto dal Quirinale, preoccupate di non farsi accusare di sciacallaggio. Quindi mute. Anzi, chiedono motori a tutta potenza, senza preoccuparsi di come, in base a quali strumenti normativi, il governo sta esercitando il suo potere.

Per l’emergenza ci sarebbero i decreti legge (che scadono non a caso dopo 60 giorni), ma stanno usando i Dpcm, decreti amministrativi, scavalcando Parlamento e Quirinale; Camere di fatto chiuse; pieni poteri all’uomo sbagliato nel momento sbagliato; e chi obietta è uno sciacallo, anti-italiano. Non sono le misure in sé, necessarie, a preoccupare, ma il metodo e il clima. Si fa presto a precipitare in una deriva autoritaria.

A quale altro governo il presidente della Repubblica avrebbe concesso di agire per Dpcm, quindi facendo a meno della sua stessa firma, se non ad un “governo del presidente”? Questo, come ripetiamo da mesi, è già dalla sua nascita un “governo del presidente”. Peccato sia – fatto senza precedenti per un “governo del presidente” – anche di parte e minoranza nel Paese, inadeguato per tempi normali, figuriamoci per una crisi di tale portata.

Ma il concetto di “restare uniti” non può essere tradotto in “noi continuiamo a governare e voi state zitti, altrimenti vi bolliamo come sciacalli”. Il vero sciacallaggio è appigliarsi al “non è il momento di fare polemiche”, è strumentalizzare l’emergenza per delegittimare chi critica e non assumersi le proprie responsabilità quando si ricoprono cariche istituzionali. Alle opposizioni si chiede in sostanza di non fare le opposizioni, ma come abbiamo già osservato: o si ha il coraggio di un governo di unità nazionale, sfrattando da Palazzo Chigi gli attuali inquilini colpevoli di una gestione folle dell’emergenza sotto ogni punto di vista (come ha scritto Daniele Capezzone “un War Cabinet bipartisan”), oppure è osceno solo immaginare di poter azzerare il ruolo delle opposizioni e la dialettica democratica, neutralizzare critiche e polemiche fino a data da destinarsi. Prove tecniche di regime, oltre che catastrofe sanitaria.



Nuove minacce a Zaia, video sotto casa con la colonna sonora de Il Padrino: «Abita qui»
21 dicembre 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/oltr ... refresh_ce

Stanco e dai toni quasi dimessi. Quello che ieri si è presentato davanti a stampa e tv per il consueto incontro giornaliero da Marghera non era il "solito" Luca Zaia. In molti se ne sono accorti. «Faccio il mio mestiere. Non è un momento sicuramente facile - aveva detto il governatore tra una domanda e l'altra -. C'è chi nega il Covid e l'infezione, e riconduce tutto a presunti accordi con Bill Gates o altro, ma c'è poco da negare l'evidenza. Dopodiché ognuno la pensa come vuole, questo è un Paese libero. Però la libertà tua finisce dove inizia la mia e viceversa».

Parole che pesano e che in qualche modo racchiudono una certa preoccupazione da parte di Zaia, nuovamente vittima di minacce. Secondo quanto rivela stamani Il Gazzettino, infatti, alle lettere minatorie delle scorse settimane si sarebbero aggiunte alcune incursioni sotto casa, accompagnate da video che da alcuni giorni rimbalzano sui social, tra Facebook, Instagram e Whatsapp. Tra questi un filmato, con la musica de Il Padrino a fare da sottofondo, nel quale viene immortalata anche l'abitazione di Zaia con tanto di indicazioni per raggiungerla e un messaggio: «Per Natale, portate un caloroso saluto al vostro pastore Luca Zaia».

Su questi episodi sta ora indagando la Digos; nel frattempo sono state incrementate le misure di protezione nei confronti del presidente del Veneto.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » dom gen 17, 2021 9:45 am

Le bufale sul vaccino:

Covid, il vaccino modifica il codice genetico e l’immunità dura poche settimane: tutte le bufale smontate una a una
giampiero maggio
27 dicembre 2020

https://www.lastampa.it/topnews/primo-p ... 1.39703999


Bufale. Falsità. Fantasie. Usate il sostantivo che più vi piace, ma a “svolazzare” tra le pagine della rete sugli argomenti che riguardano il Covid e soprattutto i vaccini, c’è da mettersi le mani nei capelli. Dai sostenitori dei microchip, al 5G, dagli anticorpi miracolosi prodotti in Italia ma venduti soltanto negli Stati Uniti, dalle zampe del cane contaminate al fatto, ben più serio, che siccome i vaccini sono stati sintetizzati così in fretta non sono sicuri. Ce n’è davvero per tutti i gusti. C’è il No vax convinto, l’uomo della strada che si atteggia ad esperto virolgo, al “so tutto io” di turno che dà lezioni a destra e a manca. Allora proviamo a fare un po’ di chiarezza. Anzi, per noi lo fa L’Istituto Superiore di Sanità che ha fatto l’elenco delle bufale più clamorose smentendo, così, luoghi comuni e fantasie.



Coronavirus, l'Istituto Superiore di Sanità risponde alle domande sul vaccino e smonta le bufale

Cominciamo dall’argomento di maggiore attualità, i vaccini. Ecco le faq dell’Iss.

I vaccini anti Sars-CoV-2 sono stati preparati troppo in fretta e non sono sicuri.

Falso. «I vaccini sono approvati dalle Autorità competenti solo dopo averne verificato i requisiti di qualità e sicurezza. L’Ema, l’Agenzia europea per i farmaci, ha approvato oggi il primo vaccino contro SARS-Cov-2».

In Italia i vaccini contro Sars-CoV-2 non arriveranno mai perché non sono stati ancora acquistati.

FALSO. «L’Italia è stata tra i primi Paesi al mondo a opzionare le quantità di vaccini necessarie per la somministrazione a tutta la popolazione. L’Italia infatti con Francia, Germania ed Olanda è stata tra i primi Paesi a firmare tutti i contratti formalizzati dalla UE per l’acquisizione di vaccini. L’avvio delle vaccinazioni in Italia è subordinato all’approvazione delle Autorità competenti per il loro impiego. Attualmente è stato autorizzato il vaccino a RNA prodotto da Pfizer BioNTech».

E’ inutile vaccinarsi contro il Sars CoV-2 perché il virus è già mutato e il vaccino è inefficace

FALSO. «Non vi è alcuna evidenza al momento che la mutazione del virus rilevata nel Regno Unito possa avere effetti sull’efficacia della vaccinazione. I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro molti frammenti della proteina cosiddetta Spike, quella, per intenderci, prodotta dal virus per attaccarsi alle cellule e infettarle. Quindi anche se ci fosse stata una mutazione in alcuni frammenti della proteina Spike è improbabile che possa essere sufficiente a rendere il vaccino inefficacie».

Come si prepara e si somministra il vaccino anti Covid-19

I vaccini costano tanto, potranno vaccinarsi solo i ricchi

Falso, «i vaccini in Italia saranno resi disponibili gratuitamente per tutti i cittadini, a partire dalle categorie individuate come prioritarie. La vaccinazione, seppur con tempi diversi, sarà offerta a tutti».

Il vaccino a RNA è pericoloso perché modifica il codice genetico

FALSO. «Il compito dell’mRNA è solo quello di trasportare le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula, per questo si chiama “messaggero”. In questo caso l’RNA trasporta le istruzioni per la produzione della proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule, la proteina denominata Spike. L’organismo grazie alla vaccinazione produce anticorpi specifici prima di venire in contatto con il virus e si immunizza contro di esso».

Un medico, un infermiere e una Oss: i primi tre vaccinati del Mauriziano

Il vaccino è inutile perché l’immunità dura solo poche settimane

FALSO. La protezione indotta dai vaccini, sulla base dei dati emersi durante le sperimentazioni, durerà alcuni mesi. Solo quando il vaccino sarà somministrato a larghe fasce di popolazione sarà possibile verificare se l’immunità durerà un anno, come accade con l’influenza, più anni, come accade con la vaccinazione antipneumococcica o se sarà necessario sottoporsi a richiami.

Il vaccino è inutile perché non uccide il virus e non ferma l’epidemia

FALSO. «Lo scopo del vaccino è quello di attivare il sistema di difesa dell’organismo contro il virus in modo che qualora dovesse venirne in contatto sia già pronto ad aggredirlo e renderlo inefficace».

Dopo la vaccinazione potrò finalmente evitare di indossare la mascherina e potrò incontrare parenti e amici in libertà

FALSO «Anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione bisognerà continuare a osservare misure di protezione nei confronti degli altri, come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani. Ciò sarà necessario finché i dati sull’immunizzazione non mostreranno con certezza che oltre a proteggere sé stessi il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus ad altri».

Ma le notizie che già nella primavera scorsa circolavano un po’ ovunque riguardavano aanche altri argomenti, dalla possibilità di trasmettere il virus attraverso i capelli, all’idea che, per prevenire la malattia, fosse utile mangiare aglio. Certo, eravamo nel pieno della prima ondata, molte cose non si conoscevano come si conoscono oggi. Eppure c’era chi aveva già certezze in proposito.

Una delle domande più frequenti era questa: È vero che esiste un vaccino contro il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)?

E l’Iss rispondeva così: «Al momento non è disponibile un vaccino contro il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Quando si sviluppa una nuova malattia, un vaccino diventa disponibile solo dopo un processo di sviluppo che può richiedere diversi anni». Abbiamo visto che, per fortuna in questo caso, è andata diversamente e il tempo per sintetizzare non solo un vaccino, ma più antidoti, è stato molto inferiore. (fonte Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Novel Coronavirus (COVID-19) advice for the public: Myth busters EpiCentro (ISS). Coronavirus e nuovo coronavirus (2019-nCoV) – FAQ European Centre for Disease Prevention )
Addirittura c’era chi pensava che mandgaindo aglio potessimo prevenire l’infezione. Purtroppo non è così. O che gli anziani non potessero essere colpiti dal nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Era febbraio, abbiamo visto che, nel giro di pochi giorni, la situazione è cambiata radicalmente e proprio gli anziani sono diventati il bersaglio preferito dal virus. Anche l’idea che l’alcol non potesse disinfettare le superfici è stata smentita: «I disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% sono efficaci per distruggere i virus» la risposta. Ma questa è cosa ormai nota.



Vaccino Covid, dagli effetti collaterali alle modifiche del Dna: tutte le bufale smascherate
28 dicembre 2020

https://www.tuttosport.com/news/attuali ... mascherate


TORINO - È cominciata anche in Italia la campagna di vaccinazione contro il Coronavirus. Con la possibilità di vaccinarsi, sottolinea l'Iss (Istituto superiore di Sanità), "arriva un'arma fondamentale nella lotta all'epidemia, che va ad aggiungersi a quelle di cui già disponiamo, a partire dal distanziamento sociale, dall'uso delle mascherine e dall'igiene delle mani". Sulla nuova cura si è detto tutto e il contrario di tutto e per questo motivo l'Iss ha pubblicato sul proprio sito le principali faq e le fake news sul tema, con alcuni miti da sfatare. In primis è stato chiarito che il vaccino sarà gratuito e che verrà fatto in strutture pubbliche. Sull'efficacia della campagna vaccinale, l'Iss ha puntualizzato che per essere approvati dalle autorità regolatori tutti i vaccini devono aver dato prova di efficacia. Nel caso del vaccino prodotto da Pfizer, il primo ad essere approvato, le sperimentazioni hanno mostrato un’efficacia del 94%. Nel mondo sono in corso test sull’uomo di diverse decine di altri candidati, alcuni dei quali in fase avanzata, che verranno approvati se si riveleranno efficaci e sicuri.

Che prove ci sono della loro sicurezza, visto che sono stati approvati così velocemente?

I test richiesti dalle autorità ed effettuati sui candidati vaccini contro il Sars-Cov-2 sono gli stessi di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. In Europa si è riusciti a velocizzare l’iter grazie alle maggiori risorse a disposizione e adottando un sistema di revisione della documentazione particolare, che prevede di esaminare i risultati delle varie fasi della sperimentazione man mano che arrivano e non ‘in blocco’ alla fine. Nel caso del vaccino Pfizer i test sono stati effettuati su 44mila persone in diversi paesi del mondo.

Per la prima volta verranno usati dei vaccini ‘a Rna’. Che significa?

Di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) ‘indebolito’, oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l’’intruso’ e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello ‘vero’. Nel caso dei vaccini a Rna invece si inietta l’’istruzione’ per produrre una particolare proteina, detta proteina ‘spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi.

Questa tecnologia è pericolosa? Rischio modifiche al mio Dna?

Oltre a non avere le ‘istruzioni’ per modificare il Dna, l’Rna messaggero non entra mai nel nucleo della cellula, che è la parte che contiene il genoma, e non può quindi alterarlo in nessun modo. Inoltre l’Rna messaggero si degrada dopo pochi giorni, una volta eseguito il suo ‘compito’.

Quanto dura la protezione? Una volta fatto il vaccino posso tornare alla vita di prima della pandemia?

Le osservazioni fatte nei test finora hanno dimostrato che la protezione dura alcuni mesi, mentre bisognerà aspettare periodi di osservazione più lunghi per capire se una vaccinazione sarà sufficiente per più anni o servirà ripeterla. Non è ancora chiaro, ma sono in corso studi in merito, se il vaccino protegge solo dalla malattia o impedisce anche l’infezione. Almeno in un primo momento anche chi è vaccinato dovrebbe mantenere alcune misure di protezione. Anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione bisognerà continuare a osservare misure di protezione nei confronti degli altri, come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani. Ciò sarà necessario finché i dati sull’immunizzazione non mostreranno con certezza che oltre a proteggere se stessi il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus ad altri.

Chi verrà vaccinato? Quando potrò farlo?

In una prima fase verranno vaccinati gli operatori sanitari e i residenti delle Rsa. In seguito, man mano che arriveranno le forniture dei vaccini, si procederà con il resto della popolazione, a partire dai soggetti più fragili, come gli anziani o chi ha malattie pregresse. Il vaccino sarà gratuito e verrà fatto in strutture pubbliche. Al momento sono esclusi dalla vaccinazione i bambini e gli adolescenti, su cui non è stato testato il vaccino, mentre per le donne in gravidanza e allattamento sono in corso valutazioni.

Quali sono gli effetti collaterali?

Come tutti i vaccini anche quelli contro il Sars-Cov-2 possono dare effetti indesiderati. Nel corso della sperimentazione sono state riscontrate le reazioni comuni, già viste in altre vaccinazioni. In tutti i paesi che hanno adottato il vaccino, Italia compresa, c’è comunque un sistema di sorveglianza che raccoglie le segnalazioni.

È inutile vaccinarsi contro il Sars CoV-2 perché il virus è già mutato e il vaccino è inefficace.

FALSO. Non vi è alcuna evidenza al momento che la mutazione del virus rilevata nel Regno Unito possa avere effetti sull’efficacia della vaccinazione. I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro molti frammenti della proteina cosiddetta Spike, quella, per intenderci, prodotta dal virus per attaccarsi alle cellule e infettarle. Quindi anche se ci fosse stata una mutazione in alcuni frammenti della proteina Spike è improbabile che possa essere sufficiente a rendere il vaccino inefficace.

Il vaccino a RNA è pericoloso perché modifica il codice genetico.

FALSO. Il compito dell’RNA è solo quello di trasportare le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula, per questo si chiama 'messaggero'. In questo caso l’RNA trasporta le istruzioni per la produzione della proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule, la proteina denominata Spike. L’organismo grazie alla vaccinazione produce anticorpi specifici prima di venire in contatto con il virus e si immunizza contro di esso.

Il vaccino è inutile perché l’immunità dura solo poche settimane.

FALSO. La protezione indotta dai vaccini, sulla base dei dati emersi durante le sperimentazioni, durerà alcuni mesi. Solo quando il vaccino sarà somministrato a larghe fasce di popolazione sarà possibile verificare se l’immunità durerà un anno, come accade con l’influenza, più anni, come accade con la vaccinazione antipneumococcica o se sarà necessario sottoporsi a richiami

Il vaccino è inutile perché non uccide il virus e non ferma l’epidemia.

FALSO. Lo scopo del vaccino è quello di attivare il sistema di difesa dell’organismo contro il virus in modo che qualora dovesse venirne in contatto sia già pronto ad aggredirlo e renderlo inefficace.


Medico di Torino smonta punto per punto le obiezioni al vaccino anti Covid-19 - Quotidiano Piemontese
Gabriele Farina
1 gennaio 2021
dr. Ottavio Davini

https://www.quotidianopiemontese.it/202 ... -covid-19/

Ottavio Davini, medico con 40 anni di esperienza, ultimo incarico all’Azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni Battista di Torino e autore di alcuni libri di divulgazione sanitaria (“Nella bolla del virus”, Neos Edizioni – “Il prezzo della salute”, Nutrimenti Edizioni), ha spiegato in maniera approfondita e dettagliata perchè bisogna fidarsi del vaccino contro il coronavirus Covid-19, smontando punto per punto le obiezioni di chi per varie ragioni teme la campagna di vaccinazione appena cominciata.

Quello che segue è il testo:

Devo capire. Provo a mettere le idee in fila, per chiarirmele.
Allora, i fatti sono questi: nel febbraio 2020 arriva in Europa (dalla Cina) un virus nuovo, nei confronti del quale nessuno ha difese immunitarie. Ha una letalità abbastanza bassa, ma è piuttosto contagioso. Quindi si diffonde rapidamente: in Italia, poi in Europa, poi nel Mondo.
I Paesi (tutti, chi più chi meno) adottano l’unica strategia possibile: quella delle chiusure, e si cerca di spiegare ai cittadini che le cose che funzionano sono 3: lavarsi le mani, indossare la mascherina e stare lontani. Perché una cura non c’è: è normale, per i virus, e questo non fa eccezione.
Cosa c’è di strano?
Purtroppo, niente. Avremmo voluto che non capitasse, ma è capitato. La cosa più probabile è che si tratti di una zoonosi, cioè un virus che è saltato di specie: da un animale all’uomo. (Lettura consigliata: David Quammen, Spillover).
E già su questa ricostruzione (che è sintetica ma basata su fatti e studi scientifici) si fanno milioni di pippe (il laboratorio di Wuhan, l’esperimento, il complotto internazionale, Soros, Bill Gates che già lo sapeva e si era organizzato e così via). Qui vale veramente il rasoio di Occam (e il mio virologo di Facebook faccia lo sforzo di andare su Wikipedia a vedere chi era): se ci sono diverse ipotesi, la più semplice è quella vera, e le altre le taglio via (con il rasoio, appunto).
Ma non voglio parlare di questo, e neanche dei negazionisti/complottisti, né degli errori fatti – in tutto il mondo – nella gestione della pandemia.
Voglio invece capire perché adesso c’è questa feroce e scomposta opposizione al vaccino.
Dato che continuiamo a ripeterci che, con chi è contrario ai vaccini, non bisogna essere aggressivi, ma che occorre essere pacati, argomentando serenamente e cercando di spiegare, mi sforzerò di essere educato, ma non sono certo di riuscire nell’intento.

Andiamo per punti.
1. Non si sa cosa c’è dentro.
Si sa benissimo (vedere sito AIFA), e certamente non ci sono 5g, feti morti, metalli pesanti e altre cagate del genere: in pratica ci sono particelle di grasso che includono l’mRNA (vedi dopo), colesterolo, sali, saccarosio e acqua. E basta.

2. Non è stato abbastanza sperimentato.
No, è stato sperimentato in tempi molto rapidi, questo sì, perché i Paesi e le istituzioni hanno messo sul tavolo una quantità mai vista di danaro, il che ha permesso di correre molto, molto più velocemente del solito. Comunque, sono state rispettate le tre fasi dei trial clinici che sono OBBLIGATORIE per qualunque nuovo farmaco, e che vengono monitorate da FDA ed EMA, coinvolgendo centinaia di ricercatori. E i dati sono pubblicati e quindi di pubblico dominio. Se qualcosa non vi convince prima leggeteli (ma vi ci vorrà una decina d’anni, perché per capirli dovrete laurearvi in medicina o in scienze biologiche, e avere studiato a fondo virologia, immunologia, epidemiologia, statistica e qualcos’altro che adesso non mi viene in mente. E naturalmente dovete capire l’inglese scientifico). Io, per esempio, che ho solo una laurea in Medicina, una specializzazione e quarant’anni di ospedale, riesco a interpretarli solo a grandi linee (e li trovo convincenti). Quindi mi fido di quello che mi dicono quelli che hanno studiato. E comunque i soggetti sottoposti al primo dei vaccini somministrati (Pfizer) sono stati oltre ventimila (altri ventimila sono nel braccio di controllo, anche questo lo trovate su Wikipedia). E la differenza nel rischio di infettarsi è talmente clamorosa che dovrebbe capirla chiunque. (Letture consigliate: gli articoli di Forni e Tagliabue su Huffington Post).

3. Il vaccino con l’RNA messaggero può modificare il DNA.
Ecco, questa è proprio una di quelle cose che – se uno avesse fatto le scuole giuste – non potrebbe dire. Non so se oggi è nel programma delle scuole superiori, ma a Medicina l’ho studiato. L’mRNA serve (mi perdonino gli esperti veri per la semplificazione) per trasferire le informazioni dal DNA e produrre le proteine. Dire che l’mRNA (che tra l’altro ha vita molto breve) può modificare il DNA è come dire che se ho un dado di carne per il brodo posso farmi la mucca in casa.

4. È pericoloso.
Questa è un’obiezione con un minimo di senso. Qualunque sostanza introdotta nel nostro organismo può scatenare imprevedibili effetti. Basta leggere il bugiardino di una cosa qualunque che avete in casa, anche la tachipirina. I vaccini sono – tra queste sostanze – tra le più sicure. I vaccini correntemente in uso hanno effetti molto severi (fino alla morte) nell’ordine – quando va male – di qualche unità per milione di somministrazioni. Il tema, come per qualunque farmaco, è il rapporto tra rischio ipotetico e beneficio certo: la copertura dei vaccini per la Covid-19 è superiore al 90%. C’è un abisso tra il beneficio (enorme) e il rischio (remotissimo).

5. Ma io ho paura.
Come sopra: ragionevole. Io non ce l’avrei, perché vaccinarsi è pericoloso più o meno come attraversare la strada, ma capisco. E, tanto per chiarire, è possibile, anzi probabile che nei prossimi mesi ogni tanto comparirà sui giornali la notizia di qualcuno che se l’è vista brutta. Consiglio: verificate la notizia (non si sa mai) e mettetelo comunque in conto. Il rischio zero non esiste, nella vita, per nessuna attività. Ma quello per vaccino è basso, bassissimo. E per il resto vale quanto sopra.

6. No, va be’, ma non ci dicono la verità, non mi fido degli scienziati, sono tutti al soldo di Big Pharma.
È come dire che non mi fido degli ingegneri aeronautici che progettano l’aereo su cui voliamo perché sono al soldo della Boeing o della Airbus. Segnalo – en passant – che la nostra conoscenza delle leggi della fisica che consentono il volo è uguale a quella che abbiamo dei meccanismi immunitari. Ma l’aereo lo prendono alcuni miliardi di persone ogni anno (pochissimi con la laurea in fisica, immagino).

7. Ah, ma io aspetto, lasciamo che si vaccinino gli altri, non si sa nulla degli effetti a lungo termine.
Non è vero, quelli li conosciamo: gli effetti a lungo termine delle vaccinazioni del secolo scorso sono stati la scomparsa del Vaiolo (eradicato nel 1980), e il contenimento ai minimi termini di almeno altre sette-otto malattie contagiose che facevano morti e invalidi a MILIONI (poliomielite, morbillo, difterite, rosolia, parotite, pertosse, tetano, epatite B, etc.). Anche qui basta Wikipedia (ci sarebbero anche i siti OMS e ISS, ma capisco che possano apparire anche loro al soldo di qualcuno), ma se vi informate su Byoblu mi spiace dirvelo, sono proprio fatti vostri. Infatti, l’altro effetto a lungo termine si chiama selezione darwiniana: chi non si vaccina ha meno probabilità di avere figli (e non voglio spiegare perché, dato che è cinico e politicamente scorretto).

8. Ma sui siti AIFA ed EMA ci sono un sacco di dubbi.
Benvenuti nel modo reale della scienza. Quando leggete che “i dati sono insufficienti” vuol dire che non si dispone ancora di un volume di dati che consenta affermazioni categoriche, cosa che abbiamo visto in passato e che vedremo in futuro: funziona così, quando si fanno le cose seriamente e non si urla “il plasma”, “la clorochina”, perché te l’hanno detto su FB. Quindi è ovvio che non si conoscano ancora gli effetti, per esempio, su gravidanza e allattamento, semplicemente perché non c’è ancora una casistica sufficientemente ampia per trarre conclusioni definitive, ma gli studi proseguono e presto avremo risposte anche a queste domande. Così come non possiamo sapere con certezza (anche se i dati preliminari sono incoraggianti) quanto durerà la protezione: è ovvio che per saperlo deve trascorrere del tempo.

9. Ah, ma i vaccini fanno venire l’autismo.
AAAAARGHHH! BASTA! È una bufala spaventosa, smentita da decenni, la vogliamo smettere! E se qualcuno mi tira fuori qualche correlazione (crescita vaccini-crescita casi autismo) provo educatamente a segnalare che CORRELAZIONE NON SIGNIFICA CAUSALITA’ (e se non capite il concetto non c’è speranza per voi e i vostri discendenti). Perché, se proprio ci tenete, vi faccio vedere un bel grafico che dimostra un’altra correlazione: quello tra autismo e aumento del consumo dei famosi cibi “bio”:

10. Ah, ma fanno finta di iniettare il vaccino, in realtà è solo acqua distillata.
Eh, certo: milioni di medici e infermieri si stanno facendo iniettare in tutto il mondo acqua distillata. Milioni di coglioni, che tra qualche settimana lavoreranno con i pazienti Covid convinti di essere immunizzati, e invece moriranno come mosche. Ma cosa avete nel cervello?

11. Avete visto l’infermiera che è svenuta? E poi è morta, ma non cielodicono. L’infermiera è svenuta per quel fenomeno fisiologico noto come sindrome vagale: è effetto dell’ago, dello stress e di molti fattori concomitanti: ho visto pazienti svenire quando mi avvicinavo con l’ago in mano. Capita, e non è grave (lezione gratis di primo soccorso: sdraiate il malcapitato e alzategli le gambe: sarà dei nostri in pochi secondi). E non è morta, naturalmente, come ha dovuto (!) confermare l’ospedale dove lavora.

12. In Russia e in Cina hanno fatto prima.
Ecco, questo non è bellissimo, perché in quei Paesi hanno iniziato le somministrazioni prima della fine della fase 3. Meglio abbiamo fatto noi, dove quei venduti dell’EMA hanno voluto controllare TUTTI I DATI GREZZI di TUTTI i casi del Trial.

13. Ma avete visto il curriculum di Pfizer? Hanno fatto ogni sorta di nefandezze. E adesso ci fidiamo di questi?
Guardate, non sarò certo io a difendere le grandi industrie farmaceutiche, ed è giusto star loro sul collo. Ma se oggi un bambino che nasce in Italia può sperare di vivere mediamente novant’anni è anche merito loro (lettura consigliata: Adam Smith, La ricchezza delle nazioni), e naturalmente della Medicina moderna. Se in questo caso hanno fatto un buon lavoro, a me va bene. E comunque quando hanno sfornato il Viagra non ho visto tanta gente preoccupata.

14. Perché i politici si vaccinano per primi, questi privilegiati? Perché non si vaccinano i politici, così fanno da cavie?
Mettetevi d’accordo. A me non frega niente.

15. Non vorranno mica metterlo obbligatorio? È anticostituzionale.
Allora, io penso che per la popolazione generale l’obbligo per ora non sia da prendere in considerazione, perché è molto meglio che i cittadini capiscano da soli l’utilità di vaccinarsi. Ma anche ergersi a costituzionalisti senza capire quello che si legge no, vi prego. L’articolo 32 dice che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.” Quindi è sufficiente una legge, come per altre vaccinazioni – in tutto il mondo – o come con i TSO (che qui non cito a caso). Perché (sempre la costituzione) sancisce che la tutela della salute è “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Quindi, se fosse interesse della collettività vaccinare l’intera popolazione, si potrebbe fare. Che è quello che ha riaffermato proprio la Corte costituzionale (sentenza 307/1990):
La legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale.
Chiaro, no?
Sui sanitari, onestamente credo che ci si potrebbe pensare. Io, tanti anni fa, per iscrivermi a Medicina dovetti fare la vaccinazione antitubercolare e poi, per lavorare, quella contro l’epatite B. Per dire.

Potrei andare avanti (bellissima la discussione sulla logistica che impazza adesso), ma mi fermo qui per stanchezza, anche perché vorrei tentare di fare qualche ipotesi sul perché succede tutto questo.
Proviamo:

1. Perché siamo nella società globalizzata, dove merci, persone e idee viaggiano velocissime. E che viaggino le idee è una bella cosa, perché è una delle ragioni che ci ha portato ad avere il vaccino in tempi così straordinariamente brevi. Ma le idee che viaggiano non sono tutte “solide”, basate sui fatti, sulle prove. Molte sono idee che originano dalla paura, dall’ignoranza, dalla fragilità emotiva, dall’opposizione preconcetta all’altro, dalla strumentalizzazione politica. Dato che molti di quelli che fanno le domande e le obiezioni che ho elencato sono convinti che ci sia un grande burattinaio che muove tutti i fili, vorrei dire a costoro che sono loro gli inconsapevoli burattini di qualcuno che – per interessi personali, economici, politici – cerca di gettare discredito su quello che di buono riesce a fare ogni tanto la comunità internazionale (penso a QAnon, naturalmente, ma non solo).

2. Poi c’è un’altra questione: per millenni i nostri cervelli sono stati abituati a elaborare un numero limitato di informazioni (lettura consigliata: Daniel Kahneman, Pensieri lenti e veloci). Da qualche decennio siamo sottoposti a un volume di informazioni (la maggior parte delle quali, come detto, inattendibili) che il nostro cervello non è in grado di elaborare e per gestire le quali non abbiamo sufficiente cultura (in particolare scientifica); la conseguenza è che quelle più clamorose, rumorose e strampalate si fissano nella nostra mente. E i meccanismi di rinforzo tipici dei social (dialogo a piccoli gruppi che rilanciano le stesse tesi: gated communities) ci accrescono nelle nostre convinzioni. (Lettura consigliata: Prevenire, di Vineis, Carra e Cingolani).

3. Un altro effetto dei social e del web (che ho alimentato anche io, suggerendo di esplorare Wikipedia per avere risposte) è la scomparsa della intermediazione: agli esperti non viene più riconosciuto il loro ruolo (solitamente conquistato con decenni sui libri e nei laboratori), e si pensa di poter confutare le loro affermazioni basandosi su qualche informazione raccolta qua e là. Senza considerare, appunto, l’enorme complessità della scienza e della società moderna; pensate che già George Bernard Shaw diceva: “Ogni problema complesso ha una soluzione semplice. Ed è sbagliata.” (Lettura consigliata: The game, Alessandro Baricco).

4. I media hanno giocato male la loro partita, non meglio dei politici, per intenderci. Non tanto sul versante dell’informazione, ma sulla gestione dei dibattiti e dei talkshow. Per essere chiari: non mettete uno scienziato a discutere di vaccini con un DJ, una soubrette o un critico d’arte (e stendo un velo pietoso sull’ego di qualche collega). Otterremo solo di svilire la scienza e di confondere i cittadini. Per essere chiaro – e un po’ autoritario – non dovrebbe essere consentito. Perché la democrazia non è la libertà di dire minchiate, la democrazia è fatica, è studio.
Come ha detto Kamala Harris, “la democrazia non è uno stato ma un atto”. (Lettura consigliata: gli articoli di Giovanni Boniolo su scienzainrete.it).

Lo so, non sono stato bravo, non ho mantenuto la calma come avrei voluto, ogni tanto sono andato sopra le righe. Chiedo scusa.
Comunque, io e i miei familiari possiamo vaccinarci, quindi lo faremo tutti appena possibile.
Chi non vuole farlo, per ora è libero di scegliere; pensi solo che la sua scelta potrà avere sulla coscienza la malattia e la morte di coloro che non potranno vaccinarsi per ragioni di salute, e che possono solo sperare nell’immunità di gregge.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » dom gen 17, 2021 9:46 am

Come ha fatto Il Giappone a convivere con il covid senza imporre alcun lockdown?


Inizialmente, molti osservatori erano preoccupati che il Giappone avrebbe avuto un bilancio delle vittime molto più alto di quello che ha attualmente.
Con la sua alta percentuale di residenti anziani, città densamente affollate e la riluttanza a dichiarare il lockdown, sembrava che il Giappone potesse fare la fine dell'Italia
La spiegazione è nelle parole del vicepremier giapponese
Taro Aso:
"Ricevo spesso chiamate da altri Paesi nelle quali ci chiedono se abbiamo medicine speciali o cose del genere: dico semplicemente a queste persone che tra i loro Paesi è il nostro c'è una differenza di 'mindo'. E questa risposta li ammutoliva ogni volta".
Il Giappone sta andando bene grazie a fattori che non possono essere misurati, come le abitudini di tutti i giorni e il comportamento dei giapponesi".
Ma cosa è “mindo”?
Mindo è una parola giapponese, nebulosa, che indica lo standard di vita e il livello culturale di un popolo.
Può essere variamente usato per riferirsi al grado di maturità di una popolazione in termini di livelli di comportamenti intellettuali, educativi e culturali.
Oltre al 'mindo' menzionato c'entra anche il 'jishuku', ovvero autodisciplina.
Il governo giapponese invita le persone a praticare il" jishuku ", che significa autocontrollo, Il Giappone è probabilmente uno dei pochi paesi al mondo che sta puntando la sua politica di contenimento sull'autodisciplina del suo popolo".
Molte delle norme igenico-sanitarie necessarie a limitare i contagi erano già parte del modus vivendi nipponico. Per un giapponese indossare una mascherina era già un'abitudine normale d'inverno, per proteggersi dall'influenza, e in primavera, per combattere le allergie stagionali. L'abitudine di salutarsi chinando il capo invece che stringendosi la mano o abbracciandosi, il togliersi le scarpe all'ingresso delle abitazioni e un'igiene personale rigorosa sono stati altri fattori che hanno contribuito ad abbattere in fretta la curva.
Ad oggi il Giappone conta 4000 decessi dall'inizio dell'epidemia, numeri che molte delle nazioni europee più colpite macinano in pochi giorni. A rendere questi dati davvero straordinari è inoltre il fatto che ai cittadini del Sol Levante non sia stata imposta alcuna misura coercitiva per limitare la diffusione del contagio. Il confronto è quindi impressionante dato chevessun lockdown è stato applicatin in Giappone. Alla popolazione è stato semplicemente chiesto di rispettare le norme igienico-sanitarie nessuna restrizione che paralizzasse per mesi l'economia di una nazione che per decenni aveva lottato con tassi di crescita bassissimi e oggi segna il maggior incremento del Pil in 40 anni grazie soprattutto all'impennata dei consumi privati. Che vogliono dire ristoranti e tempo libero.
Eppure in Giappone c'erano tutti i presupposti per una tempesta perfetta: una popolazione tra le più anziane del mondo e una densità abitativa con pochi paragoni.
E.V.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » mar mar 23, 2021 9:19 pm

Covid, focolaio all'ospedale di Rovigo. I sanitari rifiutano il vaccino, il presidente dell'ordine: «Dubbi legittimi»
13 febbraio 2021

https://www.ilmessaggero.it/salute/stor ... 62134.html

Il focolaio, i contagi, le morti, i vaccini e le denunce. Sta diventando un caso nazionale l'ospedale civile di Rovigo. La famiglia di un paziente del reparto di geriatria infatti, si è rivolta all'avvocato Luca Previati che ha depositato un esposto alla Procura sul focolaio Covid emerso l'1 febbraio scorso con 30 positivi su 34 degenti. Nello stesso reparto sono risultati positivi anche tre infermieri e due operatori socio sanitari che fanno parte del gruppo che aveva rifiutato di sottoporsi al vaccino. Dei 30 pazienti risultati positivi 3 sono morti: l'Azienda sanitaria polesana precisa che si tratta di anziani positivi al Covid ma «deceduti a causa di gravi patologie pregresse». L'ultimo morto è di ieri, un uomo di 90 anni che era stato ricoverato il 26 gennaio in gravi condizioni. Il legale che ha firmato l'esposto assiste la famiglia di un paziente tuttora in vita. «Non è un esposto contro quegli operatori, non giudico le loro scelte — dice Previati —, secondo me però c'è stata una falla nel sistema ordinario di prevenzione. Su questo, a mio avviso, è il caso la Procura approfondisca».

Focolaio nell'ospedale di Rovigo: 20 positivi su 30 pazienti. Si indaga su infermieri no-vax. Burioni: «Inaccettabile»

Marco Contro, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Rovigo, ha detto: «Alcuni infermieri sono sintomatici ma non gravi. Non c'è nessun obbligo nel vaccinarsi, non bisogna demonizzare colleghi. Gli effetti a lungo termine del vaccino non sono provati. Biosgna mantenere serenità e calma, bisogna capire la dinamica del nuovo focolaio. Noi dell'ordine non conosciamo chi siano questi colleghi e le loro motivazioni, abbiamo chiesto informazioni dall'azienda di Rovigo».

Covid Rovigo, Roberto muore a 64 anni: «Non usciva quasi mai, poi è arrivata quella maledetta polmonite»

Sulle vaccinazioni, Contro ha rimarcato: «È un vaccino nuovo, di cui ancora non si conoscono gli effetti. Personalmente ho aderito alla vaccinazione Pfizer. Ho letto però un'informativa in cui si dichiarava che non si conoscevano effetti a lungo termine. Mi sono vaccinato solo perché a casa ho due genitori anziani. I dubbi del colleghi? Sono comprensibili, ma non hanno nulla a che vedere con i no-vax».

Su 36 operatori sanitari, 16 non si sono fatti vaccinare e 5 di loro sono stati contagiati. La procura ha aperto un'inchiesta. «Prima legge del nuovo governo: obbligo vaccinale per i sanitari», il tweet di Roberto Burioni. La sua battaglia sulle vaccinazioni continua.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » mar mar 23, 2021 9:19 pm

Coronavirus, chi ha sintomi ma esce di casa rischia l’accusa di omicidio doloso, i reati legati all’emergenza
La pena minima è 21 anni di reclusione. Misure severissime anche contro chi falsifica l’autocertificazione può essere arrestato in flagranza di reato e finire in carcere fino a 6 anni
di Marisa Marraffino

https://www.ilsole24ore.com/art/coronav ... so-ADmERLC

Coronavirus, ecco cosa rischia chi non rispetta i divieti
La pena minima è 21 anni di reclusione. Misure severissime anche contro chi falsifica l’autocertificazione può essere arrestato in flagranza di reato e finire in carcere fino a 6 anni

Con l’emergenza sanitaria non si scherza, neppure dal punto di vista penale. Le pene per chi viola le regole sono severe e non ammettono attenuanti.

Chi dichiara il falso nell’autocertificazione
Attestare falsamente di doversi spostare per motivi di salute, per esigenze lavorative o per altri stati di necessità integra il reato di falsa attestazione a un pubblico ufficiale: la pena va da uno a sei anni di reclusione. È previsto l’arresto facoltativo in flagranza e la procedibilità è d’ufficio.

Ciò significa che chiunque può segnalare i casi di cui venga a conoscenza e far scattare così automaticamente il procedimento penale.
I pubblici ufficiali hanno l’obbligo di denunciare i reati procedibili d’ufficio di cui vengano a conoscenza. Se non lo fanno rischiano l’imputazione per il reato di omessa denuncia, punito dall’articolo 361 del Codice penale.

Sono pubblici ufficiali, oltre alle forze di polizia e armate anche i vigili del fuoco e urbani, i magistrati nell'esercizio delle loro funzioni, i notai ma anche i medici ospedalieri. Tutti possono segnalare i casi sospetti e far attivare le verifiche.

Perché devo stare a casa?

A questo reato si aggiunge anche la fattispecie di cui all’articolo 650 del Codice penale che punisce con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro chi viola i provvedimenti che vietano di spostarsi senza motivo.

Chi sospetta di avere il coronavirus e non si mette in quarantena
Chi ha febbre, tosse e altri sintomi associati al Covid-19 e non si mette in quarantena rischia, oltre all’imputazione per violazione dei provvedimenti dell’autorità, un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie.

Se dovesse infettare persone anziane o comunque soggetti a rischio causandone la morte, l’imputazione potrebbe trasformarsi in omicidio doloso pena la reclusione non inferiore a 21 anni. Infatti in questo modo si accetta il rischio di contagiare altre persone, causandone lesioni o, nei casi più gravi, la morte. La condotta è punita a titolo di dolo eventuale.

La stessa pena si applica a chi ha avuto contatti con persone positive al coronavirus e continua ad avere rapporti sociali o a lavorare con altre persone senza prendere precauzioni o avvisarle. Non avvertire amici e conoscenti con i quali si hanno avuto contatti negli ultimi giorni, causando il rischio concreto che contagino altre persone, potrebbe costare la stessa imputazione a titolo di dolo eventuale o quantomeno di colpa cosciente.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » mar mar 23, 2021 9:20 pm

La sentenza che cambia tutto. Sospeso chi non si fa il vaccino
Alessandro Imperiali
23 marzo 2021
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 33095.html

Due infermieri e otto operatori sociosanitari sono stati sospesi dal loro posto di lavoro perchè hanno rifiutato di vaccinarsi. E la sentenza del giudice dà ragione alle Rsa

Agli operatori sanitari delle Rsa non è concesso rifiutare il vaccino, pena la sospensione dello stipendio.

Questa è la sentenza emessa dal giudice di Belluno.


Il caso

Due infermieri e otto operatori sociosanitari no vax, dipendenti di due case di riposo del territorio (la Servizi Sociali Assistenziali S.r.l. e la Sedico Servizi), hanno rifiutato, lo scorso febbraio, di farsi somministrare la prima dose del vaccino Pfizer. La reazione delle direzioni delle Rsa, dopo il loro netto rifiuto alla vaccinazione, è stata, prima, mettere i dieci dipendenti in ferie forzate e poi sottoporli alla visita del medico del lavoro. "Inidonei al servizio" è la definizione che è stata data agli operatori sanitari. La conseguenza è stata il permettere ai vertici delle case di riposo di allontanare dal luogo i dieci lavoratori e di non versare più loro lo stipendio per "impossibilità di svolgere la mansione lavorativa prevista".


Il ricorso

Immediato è stato il ricorso in tribunale da parte degli operatori no vax, i quali speravano di poter essere reintegrati nel posto di lavoro. La loro difesa ha invocato la libertà di scelta stabilita nell'articolo 32 della Costituzione in cui è scritto che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. La risposta dell'avvocato Innocenzo Megali, colui che, insieme a Silvia Masiero, ha assistito legalmente le Rsa è stata: "Nessuno mette in dubbio la libertà di scelta vaccinale ma in questo caso prevale l'obbligo del datore di lavoro di mettere in sicurezza i suoi dipendenti e le parti terze, cioè gli ospiti delle case di riposo".


La sentenza

Il tribunale ha considerato "insussistenti" i motivi che hanno spinto gli operatori no vax e per questo sospesi, non licenziati. Ciò significa che qualora cessasse la pandemia o decidessero di vaccinarsi saranno immediatamente reintegrati nel posto di lavoro. Il giudice ha sancito: "È ampiamente nota l'efficacia del vaccino nell'impedire l'evoluzione negativa della patologia causata dal virus come si evince dal drastico calo dei decessi fra le categorie che hanno potuto usufruire del vaccino, quali il personale sanitario, gli ospiti delle Rsa e i cittadini di Israele dove il vaccino è stato somministrato a milioni di individui". Motivo per cui è stata considerata pericolosa la persistenza nella casa di riposo dei 10 operatori no vax.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » sab ott 16, 2021 8:12 pm

Benedetto vaccino, finalmente sei arrivato!
Vaccinarsi è meglio che pregare!
viewtopic.php?f=208&t=2955
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Questo è il vero miracolo, l'unico miracolo che può esistere e che può farlo solo l'uomo di buona volontà che scopre i segreti della natura, i segreti con cui Dio ha creato il mondo a sua immagine e somiglianza che si rispecchiano e brillano nella scienza umana che fa propria la scienza di Dio il quale ce la regala volentieri.


Sul vaccino:
Non esiste farmaco al mondo più sperimentato di questi vaccini.
La vaccinazione obbligatoria è un'imposizione come le cinture di sicurezza in auto, il casco nei cantieri edili o quando si fanno le ferrate, o come le varie misure di sicurezza nel mondo del lavoro, o come la carta d'identità quando si va in giro per l'Europa o la patente quando si guida o il passaporto ovunque nel mondo.



Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo in nome della libertà, se sei infetto te ne stai a casa in quarantena o all'ospedale in cura o se non sei infetto e puoi vaccinarti ti vaccini o te ne stai a casa e non vai in giro ad infettarti e ad infettare il prossimo.
viewtopic.php?f=208&t=2916
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5125187737


Il vaccinato infettatosi, infetta molto di meno del non vaccinato, perché i suoi anticorpi aggrediscono il virus e ne riducono grandemente la carica virale.

Il non vaccinato pur essendo abile al vaccino trasmette una carica virale maggiore e più infettiva;
il non vaccinato ha maggiori probabilità di trasmettere varianti più infettive e pericolose del virus;
il non vaccinato ha maggiori probabilità di infettare i fragili non vaccinabili;
il non vaccinato si può infettare e ammalare gravemente occupando posti all'ospedale e assorbendo risorse che potrebbero essere adoperate per altri ammalati;
il non vaccinato abile al vaccino contribuisce a mantenere viva l'epidemia;
il non vaccinato abile al vaccino dimostra una mancanza di rispetto civile che merita l'ostracismo.


Che si vaccinino, il vaccino fa bene e non male. Se sono contro il vaccino dovrebbero essere anche contro tutti gli altri farmaci perché tutti hanno degli effetti collaterali anche mortali, ma un sanitario che sia contro i farmaci e le terapie è meglio perderlo che trovarlo.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » dom ott 24, 2021 7:48 pm

Milioni di morti, collasso della sanità e dell'economia e possibile guerra civile.

Se ieri avessimo seguito i negazionisti del virus e della pandemia e avessimo tenuto tutto aperto come se si fosse trattato di una normale influenza,
se non si avessero adottato le misure di contenimento del virus e della pandemia, tra cui le chiusure generalizzate e continuate, il divieto di assembramento, le mascherine, le pulizia e il distanziamento
e
se poi avessimo continuato seguendo oggi i no vax e non ci fossero i vaccini disponibili e le vaccinazioni obbligatorie con il green pass, avremmo senza ombra di dubbio milioni di morti, il sistema sanitario sarebbe collassato assieme all'economia e con ogni probabilità vi sarebbe la guerra civile.
Sarebbero morti la maggioranza degli anziani, quasi tutti i fragili, sarebbero morti gran parte dei sanitari infermieri e medici e conduttori delle ambulanze e degli apparati medicali, sarebbero morti gran parte degli ammalati di cuore e di tumore che non avrebbero potuto avere le cure adeguate;
sarebbero morti gran parte degli infetti il cui sistema immunitario fosse stato sconfitto e avessero sviluppato forme gravi di infezione, perché non avrebbero avuto i farmaci adeguati e le cure necessarie in terapia intensiva;
sarebbero morti in tanti vecchi e giovani, ammalati di altre malattie e i sani, anche i bambini e le giovani mamme, sarebbero morti oltre ai sanitari anche molti camionisti della rete distributiva, piloti di aerei, tecnici delle manutenzioni delle linee elettriche, delle reti informatiche, molti operai e tecnici delle industrie di base e fondamentali come quelle medicali, alimentari, dei trasporti, dell'energia, delle telecomunicazioni, sarebbe stato un disastro, un collasso generale della società, una tragedia umana dalle proporzioni incalcolabili.



Le demenzialità dei no pandemia, dei no vax e dei no green pass.
Le demenzialità dei minimizzatori negazionisti complottisti del virus e della pandemia, del tenere tutto aperto e della libera circolazione, dei no vax e dei no greenpass
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La deriva demenziale del venetismo al tempo del covid19
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Questo venetismo demenziale non rappresenta più un possibile futuro di indipendenza per i veneti.
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Il caso Szumski, no grazie, preferisco di gran lunga il buon Zaia!
Zaia che tutto sommato è il male minore e il meglio politicamente possibile.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » ven dic 24, 2021 6:32 am

I contagi sopra quota 36mila, altre regioni verso il giallo e 4 in arancione da gennaio
Raddoppiano i bambini ricoverati in ospedale. "Figli di genitori No Vax"

Patricia Tagliaferri
23 Dicembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1640244943

Con i casi in costante aumento, che ieri hanno superato quota 36mila, spinti dalla nuova variante, e i contagi che si moltiplicano tra i bambini come mai prima d'ora, l'Italia si prepara a vivere un Natale in allerta. Altre regioni sono destinate a passare in giallo, oltre al Veneto, il Friuli Venezia Giulia, le province di Bolzano e Trento, la Liguria, le Marche e la Calabria. E se non si arrestano i contagi Friuli, Veneto, Liguria e Calabria a gennaio potrebbe passare in arancione.

Nell'ultimo bollettino si registra un nuovo balzo delle infezioni (36.293) e la crescita dei ricoveri ordinari, 163 in più per un totale di 8.544. I morti sono stati 146, mentre sono in lieve calo (-2) le terapie intensive, dove i letti occupati sono 1.010, con una crescita del 5% nell'ultima settimana e una netta prevalenza dei no vax, che sono il 70% dei ricoverati e per lo più giovani. Anche nei reparti ordinari, secondo l'ultimo report degli ospedali sentinella di Fiaso (che si riferisce alla rilevazione effettuata il 21 dicembre in 21 strutture sanitarie e 4 ospedali pediatrici) si è registrato un incremento del 16,7% dei non vaccinati, mentre gli immunizzati sono diminuiti del 2%, a conferma che è un'epidemia a due velocità. Tra i non vaccinati è da registrare il raddoppio della percentuale dei ricoveri pediatrici, salita al 96%. Il 49% dei piccoli pazienti ha un genitore non vaccinato e ben il 38% sia il papà che la mamma. Si tratta di bambini molto piccoli: il 69% non ha più di 4 anni. «Il report degli ospedali sentinella - commenta il presidente Fiaso, Giovanni Migliore - evidenzia come anche i minori possano essere colpiti dal virus e finire in ospedale: per chi ha più di 5 anni è necessario vaccinarsi, per i bambini fino a 4 anni, invece, l'unica protezione che possiamo offrire è quella di chi li circonda e in particolare dei genitori. Vaccinarsi significa proteggere se stessi e gli altri».

In molte regioni si sono registrati picchi di contagio e quelle che hanno i reparti ospedalieri vicino alla soglia critica si preparano al passaggio di fascia, non appena sarà pubblicato il monitoraggio dell'Iss. Il Piemonte, con i 3.290 casi di ieri e l'occupazione dei posti letto e delle terapie intensive al limite, dovrebbe passare in giallo da lunedì. Intanto il presidente della Regione, Alberto Cirio, è pronto a firmare un'ordinanza che anticipa a domani l'obbligo di mascherina all'aperto per cercare di mettere in sicurezza le festività. Le altre disposizioni previste dalla zona gialla, comprese quelle relative ai ristoranti e agli impianti di sci, entreranno in vigore soltanto con l'ingresso del Piemonte nella nuova fascia. Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, prevede invece che la sua regione al momento non cambierà colore. «Ma visto che questo virus riserva spesso sorprese negative è bene usare la massima cautela», dice. In bilico anche l'Emilia Romagna. «Finora siamo ancora sotto la soglia per la zona gialla, che dipenderà dalla quantità di contagi che ci sarà con la nuova variante ma anche dalla velocità con cui vaccineremo», spiega l'assessore alla Salute, Raffaele Donini. Nella regione la saturazione dei reparti di terapia intensiva e di quelli ordinari è al 12%, dunque sopra il livello di guardia nel primo e sotto nel secondo.

Con i dati di oggi si saprà se anche la Lombardia, che ha superato la soglia del 10% nelle intensive ed è quasi al limite di quella dei ricoveri ordinari, è destinata a passare in giallo. Intanto ieri si sono registrati 10.569 positivi. Un numero record per la regione: solo nel novembre dello scorso anno si erano registrati numeri più alti. In giallo, verso fino anno, anche Lazio e Sicilia.
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