Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:41 am

Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:43 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:43 am

Il meticciato è cosa buona e giusta solo quando è volontario e naturale.

Il meticciato è cosa buona e giusta solo quando è volontario e naturale, frutto della libera scelta e dell'amore; quando invece è forzato e violento è come uno stupro, una mostruosità disumana che genera solo sofferenza, conflitto, guerra e morte.
Lo ricordiamo a Bergoglio e a tutti coloro che lo promuovono scriteriatamente e indiscriminatamente, coercitivamente e violentemente, irresponsabilmente e demenzialmente.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1892098018
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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:44 am

Il meticciato per forza di Bergoglio
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Tutti crimini contro l'umanità.
Il matrimonio forzato è violenza e violazione dei diritti umani e civili, come lo stupro, come la sottomissione e la schiavizzazione della donna, come l'invasione forzata dei clandestini, come il meticciato forzato auspicato e promosso dal fanatico, invasato e irresponsabile Papa Bergoglio, dall'ONU demenziale che ambisce al governo mondiale (in mano ai cinesi, ai comunisti terzomondisti e ai maomettani), dai suprematisti e razzisti nazi maomettani, dalle sinistre demenzialmente e politicamente corrette e dai razzisti suprematisti neri per lo più nazi islamici.

Crimini contro l'umanità ossia violazioni gravi dei diritti umani, civili e politici degli esseri umani cittadini dei vari paesi del mondo
viewtopic.php?f=205&t=2957
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5524575934



Accoglienza e ospitalità imposta o forzata è un crimine contro l'umanità
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2420

Ospitalità, non sempre è sacra - accoglienza come crimine e tortura
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=1911




Il meticciato forzato, irresponsabile e demenziale di Bergoglio


Migrazioni, "il meticciato c'è sempre stato"
https://tg24.sky.it/mondo/2020/01/16/pa ... lfari.html
Sui temi di attualità, la conversazione ha toccato il tema delle migrazioni. “Il meticciato c’è sempre stato”, dice Papa Francesco. “Si tratta di popoli che cercano in giro nel mondo luoghi e società in grado di ospitarli. In questo modo i popoli della nostra specie tendono a creare un popolo nuovo dove le qualità e i difetti dei popoli originari concorrono a produrne uno che si spera sia migliore”.


Papa Francesco: "La xenofobia distrugge anche il popolo di Dio"
"Si vuole bloccare quel processo così importante che dà vita ai popoli e che è il meticciato. Costruire muri significa condananrsi a morte"
di ANTONIO SPADARO
25 settembre 2019

https://www.repubblica.it/vaticano/2019 ... 236862828/

Giovedì 5 settembre, durante il suo viaggio in Mozambico, Papa Francesco ha incontrato in maniera privata un gruppo di 24 gesuiti. Il colloquio è avvenuto in Nunziatura, al termine della giornata di impegni del Pontefice.

All'arrivo, i gesuiti hanno applaudito Francesco, che ha chiesto ai presenti di formare un cerchio con le sedie. Il Papa ha successivamente invitato i gesuiti a porre le domande. Repubblica anticipa parte del colloquio, la cui versione integrale verrà pubblicata domani sul sito della rivista La civiltà cattolica.

I poveri si fanno affascinare da alcune sètte protestanti e sperano di diventare ricchi aderendovi. Come fare affinché la nostra evangelizzazione non sia proselitismo?

"Ci sono sètte che non si possono davvero definire cristiane.
Predicano Cristo, sì, ma il loro messaggio non è cristiano. Nulla a che vedere con la predicazione di un luterano o di un altro cristiano evangelico serio. Questi cosiddetti "evangelici" predicano la prosperità, promettono un Vangelo che non conosce la povertà, ma cercano semplicemente di fare proseliti. È proprio quello che Gesù condanna nei farisei del suo tempo. Oggi una signora mi ha avvicinato con un giovane e una giovane. Mi è stato detto che facevano parte di un movimento un po' fondamentalista. Mi ha detto: "Santità, vengo dal Sud Africa.
Questo ragazzo era indù e si è convertito al cattolicesimo. Questa ragazza era anglicana e si è convertita al cattolicesimo". Me lo ha detto in maniera trionfale, come se avesse fatto una battuta di caccia con il trofeo. Mi sono sentito a disagio e le ho detto: "Signora, evangelizzazione sì, proselitismo no"".

Come è cambiata la sua esperienza di Dio da quando è stato eletto Papa?
"Credo che la mia esperienza di Dio non sia cambiata. Resto sempre lo stesso di prima. Avverto un senso di maggiore responsabilità, senza dubbio. La mia preghiera di intercessione poi si è fatta molto più ampia di prima. Ma anche prima vivevo la preghiera di intercessione e avvertivo la responsabilità pastorale. Parlo al Signore come prima. E poi commetto gli stessi peccati di prima. L'elezione a Papa non mi ha convertito di colpo, in modo da rendermi meno peccatore. Sono e resto un peccatore. Per questo mi confesso ogni due settimane. Mi conforta molto sapere che Pietro, l'ultima volta che appare nei Vangeli, è ancora insicuro come lo era prima. Leggere dell'ipocrisia di Pietro mi conforta tanto e mi mette in guardia. Soprattutto mi aiuta a capire che non c'è alcuna magia nell'essere eletto Papa. Il conclave non funziona per magia".

Come si fa a evitare di cadere nel clericalismo nel corso della formazione al ministero sacerdotale?
"Il clericalismo è una vera perversione nella Chiesa, pretende che il pastore stia sempre davanti, stabilisce una rotta, e punisce con la scomunica chi si allontana dal gregge. Insomma: è proprio l'opposto di quello che ha fatto Gesù. Il clericalismo condanna, separa, frusta, disprezza il popolo di Dio. Il clericalismo confonde il "servizio" presbiterale con la "potenza" presbiterale. Il clericalismo è ascesa e dominio. In italiano si chiama "arrampicamento". Il clericalismo ha come diretta conseguenza la rigidità. Non avete mai visto giovani sacerdoti tutti rigidi in tonaca nera e cappello a forma del pianeta Saturno in testa? Dietro a tutto il rigido clericalismo ci sono seri problemi. Una delle dimensioni del clericalismo è la fissazione morale esclusiva sul sesto comandamento. Una volta un gesuita mi disse di stare attento nel dare l'assoluzione, perché i peccati più gravi sono quelli che hanno una maggiore "angelicità": orgoglio, arroganza, dominio. E i meno gravi sono quelli che hanno minore angelicità, quali la gola e la lussuria. Ci si concentra sul sesso e poi non si dà peso all'ingiustizia sociale, alla calunnia, ai pettegolezzi, alle menzogne".

Cosa pensa di questa xenofobia dilagante?
"La xenofobia e l'aporofobia - fobia che rappresenta la paura per la povertà o per i poveri, ndr - oggi sono parte di una mentalità populista che non lascia sovranità ai popoli. La xenofobia distrugge l'unità di un popolo, anche quella del popolo di Dio. E il popolo siamo tutti noi: quelli che sono nati in un medesimo Paese, non importa che abbiano radici in un altro luogo o siano di etnie differenti. Oggi siamo tentati da una forma di sociologia sterilizzata. Sembra che si consideri un Paese come se fosse una sala operatoria, dove tutto è sterilizzato: la mia razza, la mia famiglia, la mia cultura, come se ci fosse la paura di sporcarla, macchiarla, infettarla. Si vuole bloccare quel processo così importante che dà vita ai popoli e che è il meticciato. Mescolare ti fa crescere, ti dà nuova vita. Sviluppa incroci, mutazioni e conferisce originalità. Il meticciato è quello che abbiamo sperimentato, ad esempio, in America Latina. Da noi c'è tutto: lo spagnolo e l'indio, il missionario e il conquistatore, la stirpe spagnola e il meticciato.
Costruire muri significa condannarsi a morte. Non possiamo vivere asfissiati da una cultura da sala operatoria, asettica e non microbica".
Ho sentito che i missionari francesi usavano dare come penitenza per i peccati di far piantare alberi. Cosa ne pensa?
"Mi sembra un'intuizione pastorale molto creativa! Da quel che mi dici si è trattato di una penitenza sociale, ambientale, che si prende cura di costruire la società. Quando sono andato alla Città dell'amicizia, padre Pedro mi ha fatto vedere alcuni pini. Mi ha detto che li aveva piantati proprio lui 20 anni fa.
Questo è davvero molto bello".







Migranti, Papa Bergoglio: ‘No a chiusura identitaria, Mediterraneo mare del meticciato’
22 Giu 2019
https://stopcensura.info/migranti-papa- ... eticciato/

ROMA, 21 GIU – Il Papa invita al dialogo, a considerare il Mediterraneo un “ponte”, evitando “ogni tentazione di chiusura identitaria”, aggiungendo che «Il Mediterraneo è il mare del meticciato». Nel suo intervento alla Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, a Napoli, ha citato “tutti i naufraghi della storia” nel contesto del Mediterraneo ed ha invitato i teologi ad essere “rete” a fare “solidarietà”.
“Ora che il cristianesimo occidentale ha imparato da molti errori e criticità del passato, può ritornare alle sue fonti sperando di poter testimoniare la Buona Notizia”. La teologia “può aiutare la Chiesa e la società civile a riprendere la strada in compagnia di tanti naufraghi (clandestini, ndr), incoraggiando le popolazioni del Mediterraneo a rifiutare ogni tentazione di riconquista e di chiusura identitaria”.
Chiusure che “si alimentano e crescono con le paure”. “Con i musulmani – ha aggiunto – siamo chiamati a dialogare per costruire il futuro delle nostre società e delle nostre città; siamo chiamati a considerarli partner per costruire una convivenza pacifica”.

https://youtu.be/D-ToDnBAhi0


PIANI DI METICCIATO FRA EUROPEI E AFRICANI NELLE PAROLE DEL PAPA
https://www.youtube.com/watch?v=n4WXnv-zbRY

Migranti, Papa: "Vanno aiutati"
08 luglio 2019
https://www.lapresse.it/vaticano/migran ... 019-07-08/



BERGOGLIO, IL METICCIATO, I PRETI RIGIDI, IL CLIMA. STRANE OSSESSIONI SENILI.
26 Settembre 2019
Marco Tosatti

https://www.marcotosatti.com/2019/09/26 ... ni-senili/

Cari Stilumcuriali, la conversazione avuta dal Pontefice regnante con i gesuiti nel suo viaggio in Africa recente ha offerto molti spunti di riflessione, e –permettetemi – anche di stupore, e indignazione. Super Ex in questo commento ne ha sottolineati alcuni. Personalmente, mi ha colpito molto l’elogio del meticciato, come valore assoluto. Mi chiedo se papa Bergoglio abbia chiaro che cosa sia stato il processo di “meticciato” nel corso della Storia. Quante lacrime e sangue abbia prodotto, per esempio, nel sub-continente da cui proviene, e come in altre parti del continente, vedi America del Nord, o in Australia e Nuova Zelanda, i locali siano stati così meticciati che sono praticamente scomparsi. O in Egitto, per esempio, dove gli autoctoni – che, stranamente, sono ancora cristiani – siano stati così meticciati da essere ancora oggi oggetto di persecuzione continua. E gli esempi potrebbero continuare a lungo. E adesso il Primate d’Italia, vescovo di Roma (?!) ci incita, sull’onda della ripresa alla grande del traffico di umani dall’Africa, complice il Governucolo dalla Chiesa sponsorizzato e partorito, a lasciarci meticciare. Grazie, prima Lei, Santità! Ma come sono bravi questi vescovi e preti! Tutti meticci con la pelle e la Patria degli altri….

Ora abbiamo la conferma: i preti abusatori, i molestatori, i pedofili che violentano i bambini…non sono un vero problema. Il problema sono i sacerdoti rigidi, con il cappello a falde. Basta rileggere un passo dell’ennesima intervista a padre Spadaro su Repubblica, per comprendere meglio il Bergoglio-pensiero:

“Non avete mai visto giovani sacerdoti tutti rigidi in tonaca nera e cappello a forma del pianeta Saturno in testa? Dietro a tutto il rigido clericalismo ci sono seri problemi. Una delle dimensioni del clericalismo è la fissazione morale esclusiva sul sesto comandamento…”.

Tralasciamo di analizzare la sicumera, l’arroganza, l’imprudenza con cui l’uomo si esprime abitualmente e troppo frequentemente, e pensiamo bene al contenuto. Il sesto comandamento condanna gli atti impuri, quindi, per esempio, proprio gli abusi di prelati omosessuali su giovani seminaristi; quindi gli atti pedofili!

No, non è questo il problema, spiega l’uomo che si è circondato di persone con un passato quantomeno discutibile, che ha assolto gli atti immorali di Ricca con una battuta (“Chi sono io per giudicare?”), che ha protetto sino all’inverosimile il cardinal Donald Wuerl, accusato di aver coperto degli abusatori; che ha strappato da un processo argentino per immoralità monsignor Zanchetta; che ha visto decimare il suo famoso C9, perché ben due dei suoi pupilli sono stati costretti dalla magistratura a rendere conto del fatto di aver coperto abusatori; che ha difeso a spada tratta ecclesiastici pedofili cileni sollevando un polverone modniale…!

La Chiesa è sconvolta dagli scandali sessuali, ma cosa volete che sia!

Il sesto comandamento, poi, condanna anche l’adulterio, per sdoganare il quale il nostro ha convocato un sinodo farsa e imposto un documento eretico, Amoris laetitia. Ma volete davvero rimanere alla condanna vetero testamentaria dell’adulterio?

Se poi l’adulterio distrugge le famiglie, lascia soli i figli, diventa spesso motivo di ricorso all’aborto…volete per caso paragonare queste quisquilie con la gravità costituita dai 5 sacerdoti nel mondo che portano il Saturno? Loro sono il cancro nella Chiesa, ve lo dico, io, il misericordioso!

E la prostituzione? Non è forse generata dalla violazione del sesto comandamento? Non provoca forse la schiavizzazione di innumerevoli donne? Sarà pure, ma portare il Saturno…

Pedofilia, abusi omosessuali, adulteri, aborti, prostituzione, gender, utero in affitto…cosa volete che siano? Queste cose, tutte connesse al sesto, stavano a cuore ad Albino Luciani, Giovanni Paolo II, al cardinal Caffarra, a Benedetto XVI, ai quei retrogradi dei professori dell’Istituto guidato da monsignor Livio Melina… Degli ossessionati.

Come ossessionati dal quinto sono i pro life e ossessionati dal primo sono coloro che non vogliono confondere Manitù, Baal e Allah con Gesù Cristo.

Per fortuna è arrivato Bergoglio a toglierci dalle ossessioni. A imporci l’unica ossessione accettabile, buona, santa: l’ossessione per i migranti e per il clima.



Il male peggiore è da sempre quello travestito da bene.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2876
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3355495727

Ecco un caso esemplare di cattiveria, disumanità, irresponsabilità, criminalità e inciviltà travestito da bontà, umanità, responsabilità, buon senso, giustizia e civiltà.
Carola Rackete

Soccorrere e salvare "vite umane" dei clandestini invasori traghettandoli in Italia e in Europa, a spese e a danno dei cittadini italiani ed europei è un crimine contro di loro e contro l'umanità.



Migranti, il Papa accusa: "Governanti non li lasciano sbarcare"
Francesco Boezi - Mer, 22/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... pF7oZNmU0A

Papa Francesco, nel corso dell'udienza generale del mercoledì, ha attaccato i governanti che perseguono la linea dei "porti chiusi"

L'udienza del mercoledì di Papa Francesco è stata dedicata alla pastorale sui migranti.

Negli ultimi tempi, Jorge Mario Bergoglio usa intrecciare le consuete argomentazioni favorevoli all'accoglienza erga omnes con considerazioni riguardanti il dialogo interreligioso ed ecumenico. "L'ospitalità - ha esordito il vescovo di Roma - è importante; ed è pure un'importante virtù ecumenica. Anzitutto significa riconoscere che gli altri cristiani sono veramente nostri fratelli e nostre sorelle in Cristo". Malta, che da qualche mese a questa parte attraversa una crisi politica, è considerata un esempio da seguire.

L'ex arcivescovo di Buenos Aires ha di nuovo esaltato l'atteggiamento della popolazione maltese: "Come i maltesi - bravi questi maltesi - siamo ripagati, perché riceviamo ciò che lo Spirito Santo ha seminato in questi nostri fratelli e sorelle, e questo diventa un dono anche per noi, perché anche lo Spirito Santo semina le sue grazie dappertutto". Il Santo Padre, che in questa fase del suo pontificato ha più volte premiato in pubblico, con le parole, la gestione dei fenomeni migratori in voga sull'isola, ha anche incontrato di recente il premier Joseph Muscat, nonostante le polemiche sollevate per via della bufera abbattutasi sul governo e sulle forze di maggioranza.

La fratellanza umana, dunque, presuppone un'apertura costante verso l'altro. E il Papa ha voluto rammentare episodi d'intolleranza accaduti nella sua patria d'origine: "Nella mia terra, per esempio, quando venivano alcuni missionari evangelisti, un gruppetto di cattolici andava a bruciare le tende: questo non è cristiano, siamo fratelli, siamo tutti fratelli e dobbiamo fare l'ospitalità gli uni con gli altri". L'Argentina, quindi, non è stata immune dai sentimenti di chiusura. E persino i cattolici ne hanno dato prova. Jorge Mario Bergoglio, che oggi non ha citato il "diritto a non emigrare", ha ricordato le motivazioni che spingono coloro che cercano rifugio sulle nostre coste: "In tutto il mondo uomini e donne migranti affrontano viaggi rischiosi per sfuggire alla violenza, alla guerra, alla povertà".

L'esempio citato dal vertice della Chiesa cattolica, ancora una volta, è quello relativo alla vicenda migratoria di Paolo e dei "suoi compagni". Poi il Papa sudamericano è passato alle accuse, che interessano due fattispecie diverse. Il Papa ha individuato due modi di essere "inospitali". Uno è quello dei trafficanti di esseri umani, che non può che essere condannato. L'altro, invece, è quello dei governanti che perseguono la linea dei "porti chiusi". "Sono sfruttati da trafficanti criminali - ha ammonito il pontefice argentino, riferendosi ai migranti, così come riportato dall'Adnkronos - ; sono trattati come numeri e come una minaccia da alcuni governanti. Tante volte non li lasciano sbarcare nei porti", ha tuonato ancora il successore di Joseph Ratzinger. "A volte - ha concluso Papa Francesco - l'inospitalità li rigetta come un'onda verso la povertà o i pericoli da cui sono fuggiti". Un'ennesima dimostrazione pratica di come, per il Papa, il "diritto a sbarcare" non possa mai essere messo in discussione.




“Le razze non hanno futuro”. La profezia meticcia di Papa Francesco
Piero Schiavazzi
25/02/2020

https://www.huffingtonpost.it/entry/le- ... wRgzxJiwwY


“Le razze non hanno futuro”: papale – papale. Francesco non si era mostrato mai così assertivo, perentorio e quasi volutamente provocatorio nell’esporre il movente teologico e provvidenziale, prima che antropologico e sociale, delle migrazioni contemporanee. Fenomeno da ricondurre a un disegno divino, trascendente, prima che a un bisogno terreno, seppure cogente. Puntando al meticciato universale, quale approdo conclusivo della famiglia umana. E individuando nel Mediterraneo il proprio ambito elettivo: “Il messaggio del meticciato ci dice tanto”.

Un messaggio coast – to - coast, tirrenico e adriatico, che riassume il manifesto sudista di Bergoglio, enunciato in giugno a ponente, nell’ateneo napoletano della Compagnia di Gesù, e proclamato poi a levante, di fronte al suo “stato maggiore”, riunito a pieni ranghi sul lungomare di Bari. Mettendo in preventivo gli attacchi populisti e giocando d’anticipo: “Mi ricordano i discorsi degli anni Trenta, seminavano l’odio”.

Alla fine, potremmo dire, l’Italia si è aggiudicata un vertice: non il summit politico però, dei monarchi e dei capi governo, bensì quello ecclesiastico, dei patriarchi e degli episcopati. Conforme all’unica leadership che ancora le spetta e viene riconosciuta, nel “grande lago” e oceano interno. Galilea e galleria, fascinosa e fatidica, minacciosa e mimetica delle genti del Terzo Millennio. Un gigantesco specchio di Archimede, capace di proiettare i suoi fuochi nel mondo ed incendiarlo.

Al posto dei cortei presidenziali, tra le palme dei viali murattiani, ha sfilato una processione fugace, violacea e misto porpora, di zucchetti, talari e croci argentee, luccicando alla vastità dell’orizzonte, per poi adombrarsi e perdersi all’istante, nei mezzi androni e strade senza uscita, del labirinto della città vecchia. Metafora di un rebus diplomatico irrisolto e contorto, di slarghi occasionali e ingorghi ancestrali.

“Le polarizzazioni sempre più forti non aiutano a risolvere i problemi”.

Quando Francesco a gennaio nell’incipit del discorso al Corpo Diplomatico ha stigmatizzato il tratto caratterizzante del 2020, è parso per un attimo che il fantasma di Lepanto, mirabilmente imprigionato da Giorgio Vasari nei dipinti della Sala Regia, potesse staccarsi dalle pareti e riapparire all’improvviso nelle acque tra Grecia e Cirenaica, dove il ritorno del sultano, in simultanea, per giunta, con la new entry dello zar del Cremlino, catalizza una timida sorta di Lega Santa, del XXI secolo, tra i riluttanti soci della UE: non meno divisi atavicamente dei loro antenati del Cinquecento, ma istintivamente coesi davanti al comune pericolo, finendo per diffondere la percezione di un conflitto di matrice religiosa. E motrice contagiosa.

In tale cornice l’iniziativa della Conferenza Episcopale, di convocare in Puglia un “concilio” dei vescovi rivieraschi, agisce da correttivo lungo la direttrice del dialogo e assume un profilo aggiuntivo di attualità, restituendo alla penisola quella centralità che l’Italia non riesce più ad esprimere sul piano politico.

Il Paese ha perso terreno, anzi per meglio dire ha perso mare, proprio mentre quest’ultimo al contrario s’insinua e lo pervade a ondate umane, di profughi e migranti. Mai così nostro e al tempo stesso altrui.

Ci voleva un presule lapiriano, pastore in terre asciutte, senza coste, per fare del Mare Nostrum la priorità della Chiesa italiana e riposizionare la CEI sulla scena continentale.

A settantotto anni, l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, toscano di Marradi, cresciuto all’ombra della cupola di Brunelleschi nella Firenze del sindaco asceta e cardinale a sorpresa nel concistoro d’esordio del Papa gesuita, incarna il frutto maturo della selezione antropologica e teologica indotta nell’episcopato dall’avvento di Francesco.

Se La Pira tuttavia teorizzava e operava sullo sfondo, statico, della guerra fredda, Bergoglio evangelizza e si staglia nella prospettiva dinamica e surriscaldata della globalizzazione, aggiornando il mito hegeliano (“battezzato” e filtrato da una serie di autori a lui cari) del Mediterraneo e rilanciandone la vocazione di “ombelico”, “elemento connettivo”, “asse” della storia del mondo.

“Quando si rinnega il desiderio di comunione, iscritto nell’uomo e nella storia dei popoli, si contrasta il processo di unificazione della famiglia umana, che già si fa strada tra mille avversità. Il Mediterraneo ha una vocazione peculiare in tale senso: il mare del meticciato. Le purezze delle razze non hanno futuro”.

Il meeting pugliese ha di conseguenza portato a compimento la rotazione dell’asse geopolitico della diplomazia pontificia, cominciata nel luglio 2013 sugli scogli di Lampedusa: viaggio italiano di piccolo cabotaggio, misurandolo a miglia marine, ma internazionale di largo raggio, valutandone la soglia e la svolta epocale. Quasi che l’isola fosse il perno di un compasso planetario prescelto a ri-orientare la politica estera del Vaticano da Nordovest a Sudest. Verso l’Africa, riserva di anime, dove la Chiesa cresce come in nessun altro luogo, e il Middle East, landa inaridita, dove è nata e adesso lotta per non estinguersi.

Sembra lontanissimo il periodo nel quale toccò alla CEI del filo-atlantico Camillo Ruini, durante la prima (1991) e seconda (2003) guerra del Golfo, all’apice della frizione fra gli Usa e Wojtyla, il compito di avanzare con sottigliezza il distinguo e riequilibrare la posizione, ribadendo le ragioni del proprio ancoraggio all’Occidente. Mentre Washington e gli alleati dell’America – Italia inclusa - non fanno ancora ritorno dall’odissea intrapresa 30, e 20 anni, orsono dai due Bush, il vecchio e il giovane, novelli Telemaco e Ulisse alla deriva.

Più che un sinodo Bari ha evocato dunque un periplo, alla ricerca di possibili approdi, come chi sbarca e scendendo percepisce di avere messo piede in un mondo nuovo, diverso da quello che credeva di conoscere.

“Dobbiamo convincerci: si tratta di avviare processi, non di occupare spazi”.

Come Caino e Abele, ma in versione geopolitica. Lo spazio ha ucciso il tempo, riaffermando la propria superiorità su di esso e sconfessando il principio chiave, il più eversivo, ribelle, innovativo del pensiero filosofico di Francesco, nell’area in cui tutto parrebbe di converso destinato a rimanere anche materialmente, non solo nominalmente, a metà: tra il Mediterraneo, mare in mezzo alla terra, e la Mesopotamia, terra in mezzo ai fiumi. Dove i cristiani restano attanagliati nella doppia, implacabile faglia che spacca e fa tremare i territori della Umma. Quella principale, tra i poli magnetici del Regno Saudita e dell’impero persiano degli ayatollah, ertosi a protettore della minoranza sciita. E quella ulteriore, tra i modelli antitetici della democradura islamica di Erdoğan e della dittatura “laica” di Al - Sisi, lesti a contendersi la egemonia della maggioranza sunnita, con le liste rispettive di solerti alleati, dal Qatar agli Emirati, sino ai duellanti Haftar e Al – Serraj.

Spazio versus tempo: il sogno - miraggio del meticciato e il paesaggio segnato dai confini etnici. La sabbia no-limit dei deserti e quella contingentata della clessidra. In tale contesto lo storico documento su fratellanza e uguaglianza dei diritti tra i figli di Abramo, sottoscritto ad Abu Dhabi con il Grande Imam di Al – Azhar, sta come il cammello del Vangelo, ingombrante ma profetico, nella cruna dell’ago metaforica e geografica del Golfo Persico.

Mentre la Realpolitik riemerge come Atlantide, una immensa enorme Atlantide, a occupare gli spazi e dividere in zone d’influenza il Mare Nostrum: tra sultani di ritorno e satrapi eterni, conflitti per procura e flotte d’altura, contractor russi e kamikaze jihadisti, blocchi navali e rischi fatali.
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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:44 am

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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:45 am

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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:45 am

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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:45 am

Il male peggiore è da sempre quello travestito da bene.
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Ecco un caso esemplare di cattiveria, disumanità, irresponsabilità, criminalità e inciviltà travestito da bontà, umanità, responsabilità, buon senso, giustizia e civiltà.
Carola Rackete

Soccorrere e salvare "vite umane" dei clandestini invasori traghettandoli in Italia e in Europa, a spese e a danno dei cittadini italiani ed europei è un crimine contro di loro e contro l'umanità.

Essere umani e buoni uomini e per chi ci crede anche sensati cristiani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2746
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Essere umani e buoni uomini e per chi ci crede anche sensati cristiani non significa e non comporta:
il farsi mancare di rispetto,
il lasciarsi maltrattare e calpestare,
il farsi truffare, derubare e depredare,
il lasciarsi ridurre in schiavitù,
il farsi cacciare dalla propria casa e dalla propria terra
il lasciarsi uccidere e martirizzare.


La schiavitù è un crimine contro l'umanità, sempre.
La solidarietà e l'accoglienza imposta e obbligatoria è una delle peggiori e più odiose forme di schiavitù e di oppressione.
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Amare e aiutare chi ti fa del male non è un bene ma un male
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2542
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7401811401


I falsi buoni che fanno del male - I falsi salvatori del mondo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2574
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0904548886

I peggiori sono quelli che si servono degli ultimi o dei presunti ultimi per derubare e opprimere tutti gli altri, tra cui la loro stessa gente.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2706

L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
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https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8760165384
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:46 am

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Re: Il meticciato forzato non è cosa buona e giusta

Messaggioda Berto » lun feb 21, 2022 8:46 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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