Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » mar mag 11, 2021 8:52 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » mar mag 11, 2021 8:53 am

8)
Il PC del rubare ai ricchi (e per estensione a tutti coloro che hanno qualcosa) per dare ai poveri e agli ultimi, specialmente a quelli presunti tali
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Rubare, rapinare, estorcere, espropriare i ricchi per conto dei poveri come se la causa/colpa/responsabilità della povertà dei poveri fosse dei ricchi non è giustizia sociale, non è etica umana, non è cosa buona ma malvagia.

23)
La menzogna, l'inganno, l'illusione del Politicamente corretto e le sue violazioni dei diritti umani

viewtopic.php?f=196&t=2947
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6835049120


FILANTROPISMO DEMENZIALE
Niram Ferretti
6 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

La decisione dell'amministrazione Biden di sospendere il brevetto dei vaccini anti Covid 19, è una penosa mossa ideologica che può essere salutata con entusiasmo giusto da politici del calibro di Bernie Sanders e Nicola Zingaretti.
Ma come, le industrie farmaceutiche investono un enorme quantitativo di risorse per produrre i vaccini in tempo record, con la prospettiva, evidentemente, che abbiano successo e che quindi, ci sia un profitto, e di colpo si vedono levare la sospensione del brevetto perché chiunque possa produrre il vaccino a costo zero?
Ma non era più sensato, se si voleva mostrarsi ecumenici e filantropici decidersi di comprare dalle case farmaceutiche la patente del brevetto e poi gestirla come si voleva?
Questa decisione è un attacco alla proprietà intellettuale e alla legittimità del profitto.
Colpire i legittimi ricavi significa, inevitabilmente disincentivare le industrie farmaceutiche più avanzate. È un grave e pericoloso precedente che attacca alla radice il principio della brevettibilità della ricerca, in nome di un filantropismo del tutto demagogico, di un progressismo da operetta che per aiutare chi è in difficoltà decide di strangolare la gallina dalle uova d'oro.



Alcuni pensieri strettamente personali
Silvio Puzzolu
RR 16 Marzo 2021

1 - Una contro intuizione: e se le “cattive” Big Pharma volessero sfilarsi dal business vaccini? Infatti lo considerano “difficile, poco redditizio, dagli esiti incerti”, quindi chi già c’è, se può ne esce, chi non c’è, ne sta fuori. La svizzera Novartis (il top!), anni fa, dopo aver bruciato miliardi nella ricerca, ha ceduto la sua divisione vaccini. Ricordiamo che PfizerBiontech e Moderna sono piccole case farmaceutiche, le uniche che da tempo investono sulla tecnica “mRNA”. La ricerca è strategica, perché bisogna avere il coraggio di fare investimenti di lungo termine, assolutamente al buio, con poche probabilità di successo, a meno che non venga una pandemia, il che comporta però uno stravolgimento dei processi produttivi. L’opposto di ciò che vogliono gli azionisti di un’azienda dominante, la pianificazione della redditività.
2 - Recentemente in tv Romano Prodi, tronfio, ha sentenziato che basterebbe sottrarre l’accesso ai brevetti alle Big Pharma per superare la mancanza di vaccini (populisti di tastiera e radical chic hanno applaudito, adoranti). Il Professore pensa forse che il vaccino sia come la Coca Cola? Rubi la ricettina centenaria, aggiungi l’acqua e la imbottigli? Non è così, il vaccino ha come materia prima un prodotto biologico, richiede impianti costosi e con molti “colli di bottiglia”, macchinari sofisticati, personale ultra specializzato, certificazioni scientifiche, quindi enormi investimenti a lunghissimo termine, dal ritorno incerto. I simil prodiani vogliono espropriare loro i brevetti? Lo sanno che l’esproprio lo fai solo una volta, è anche l’ultima, poi diventi Cuba?
Sanno che gli investimenti di ricerca sul “prodotto” e quelli sul “processo”, due aspetti profondamente diversi, ma strettamente correlati, sono, specie i secondi, ad altissimo rischio? Perché le Big Pharma dovrebbero investire nei vaccini a rischio nazionalizzazione quando il loro core business è un altro? Quando la Food and Drug Administration ha abbassato il limite del colesterolo da 240 a 200 (oggi 190) io sono diventato un “simvastatina dipendente”, portando ogni sera, da una decina d’anni, e per sempre, il mio obolo alla Big Pharma che l’ha scoperta.
3 - E poi, sanno che la Commissione EU e il team di Ursula VDL hanno fallito anche nella negoziazione? Non hanno capito che il mercato era nelle mani dei “venditori”, loro hanno puntato sulla centralizzazione. “Noi siamo l’Europa, 500 milioni di abitanti, garantiamo alti volumi in cambio di un prezzo equo (leggi non di mercato)”. Un’idiozia. Per fortuna Mario Draghi l’ha capito e l’ha richiamata subito all’ordine, mettendoci una pezza.
4 - In questa vicenda sono emersi i pochi leader che ha l’Occidente, alcuni odiati dai colti-ignoranti nostrani, perché politicamente scorretti e impresentabili nei salotti ZTL. Donald Trump ha avuto il coraggio, in tempi non sospetti, di investire “al buio” 20 mld $ sul “prodotto” e scegliere un generale per la distribuzione. Così oggi Joe Biden è, nei fatti, diventato trumpiano, dichiarando il suo American First sui vaccini (sic!). Boris Johnson, grazie a Brexit, si è assunto il rischio AstraZeneca e lo sta cavalcando con successo. I Premier australiano e neo zelandese hanno imposto poche ma rigidissime regole, fermando il contagio senza bloccare i due paesi in continui lockdown.
Infine Benjamin Netanyahu si è accaparrato tutte le dosi necessarie per Israele (paese, ricordiamolo, circondato da nemici mortali) con due mosse geniali: a) pagando di più del mercato (sic!); b) cedendo a PfizerBiontech tutti i “dati” prodotti dalla vaccinazione a tappeto del Paese. Mi immagino come avrebbero reagito le vestali della sinistra dem-grillina-radical chic nostrana a fronte di una tale decisione.
Giovanni Barone Adesi, sul Corriere del Ticino scrive: “Rabbrividisco al pensiero di cosa sarebbe capitato a un incauto consigliere federale che avesse proposto il programma israeliano in Svizzera”.

Alessandro Kane
Io un dubbio relativamente ai paesi poveri ce l'avrei.
Se non sono in grado di acquistare i vaccini, non è meglio che se li producano e si vaccinino? Meglio una Africa vaccinata e non pericolosa o un'Africa che non si vaccina e diventa un fenomeno moltiplicatore?
Io sono assolutamente a favore della tutela dei brevetti, ma mi chiedo se non ci sia un momento in cui bisogna pensare qualcosa di diverso. Per il bene di tutti.


Nicoletta Levis
Alessandro Kane vero, ma allora l'Africa metta i suoi scienziati a fare ricerca e le sue aziende farmaceutiche a produrre medicinali invece di foraggiare solamente i loro dittatori. Dagli anni '60 hanno iniziato a fondare Repubbliche democratiche, facendo rivoluzioni, repubbliche che non hanno mai saputo far funzionare: faide e morti ammazzati con il macete, terrorismo ovunque. Quando evolveranno ?



Strana storia. Jack Daniel
https://www.facebook.com/dajackdaniel/p ... 0119924337
Strana storia questa dei brevetti dei vaccini. Ai poveri paesi del mondo non servono i brevetti, servono i vaccini. Dei brevetti non saprebbero cosa farsene perché comunque non hanno il know how per produrli: pe dirla come ho letto su un giornale americano, sarebbe come fornire la lista di ingredienti senza spiegare come cucinarli. Che se ne fanno?
Il vaccino Astra Zeneca costa due dollari a dose, con meno di 15 miliardi di dollari ci si vaccina l'intero pianeta. Il problema è aumentarne la produzione e sarebbe cosa buona e giusta se i paesi ricchi li fornissero ai paesi poveri. Ma pensate veramente che il Mali o il Niger possano, anche a brevetto libero, mettersi a produrre vaccini? Con quello che costano, se non hanno impianti, costa infinitamente meno comprarli a due dollari piuttosto che mettere in piedi un'industria che chissà quando sarà operativa, magari tra cinque o dieci anni.
Strana storia. Qui non parliamo di farmaci come gli antivirali HIV o come i farmaci anti epatite che costano decine di migliaia di euro. Qui parliamo due dollari a dose per Astra Zeneca. E allora, contano così tanto i brevetti in questo caso? Per farmaci che costano quanto un caffè e che comunque i paesi poveri del mondo non saprebbero come produrre?
Se il problema è vaccinare il pianeta, come detto, in questo caso costa ben poco: 15 miliardi, più o meno. Capirai, bruscolini.
Ma forse il problema non è vaccinare i paesi poveri, magari con Astra Zeneca, magari il problema è mettere le mani sul know how dei vaccini mRNA cosa che, ripeto, a Mali e Niger non può interessare di meno perché tanto non hanno impianti e macchinari (e probabilmente nemmeno tecnici e personale a sufficienza). Mali e Niger, insomma, si troverebbero tra le mani una lista di ingredienti senza avere non solo la ricetta e il modo di cucinarli, ma manco pentole e padelle.
Ad altri, però, potrebbe interessare. L'India ha richiesto la rimozione dei brevetti da tempo, per esempio. In India c'è la Serum, una multinazionale che è la principale produttrice di vaccini al mondo. È privata, fondata e tuttora posseduta dalla famiglia Poonawalla, il cui capostipite, il signor Cyrus, è il sesto uomo più ricco dell'India con un patrimonio personale di una dozzina di miliardi (miliardi, non milioni) di dollari (https://www.forbes.com/profile/cyrus-poonawalla/ ...). Ecco, a imprese come la Serum potrebbe far molto comodo acquisire senza colpo ferire la tecnologia mRNA di Pfizer e Moderna. Quello sì che interesserebbe, non Astra Zeneca, per il semplice fatto che Astra Zeneca già lo conoscono, visto che ne sono già ora i massimi produttori e lo esportano in Europa e UK. E non solo India, magari anche altri Paesi, magari Cina o Russia, per esempio, potrebbero trarre molto vantaggio dal mettere le mani non sul vaccino, ma sulla tecnologia che sta dietro.
Strana storia. Il problema è vaccinare il mondo, e non riesco proprio a capire come la liberalizzazione dei brevetti possa accelerare il processo. Produciamoli, noi che possiamo, indondiamo, a spese nostre, i Paesi che non possono permetterselo, e facciamolo entro un anno, un anno e mezzo. Questo sì, ma bisogna produrli, bisogna cucinarli, bisogna avere ricetta pentole e padelle.
Di vaccini hanno bisogno i Paesi poveri. Altri Paesi, magari meno poveri, altri produttori, magari per nulla poveri, hanno invece molta voglia di tecnologie.

Descrizione: La mappa visualizzata qui mostra come Densità di medici varia in base al paese. La tonalità di colore del paese corrisponde alla grandezza dell'indicatore. Più scura è la tonalità del colore, maggiore è il valore.

https://www.indexmundi.com/map/?v=2226&l=it
Definizione: Questa voce indica il numero di medici (medici), compresi medici generici e specialisti, per 1.000 della popolazione. I medici sono definiti come medici che studiano, diagnosticano, curano e prevengono malattie, malattie, ferite e altre menomazioni fisiche e mentali nell'uomo attraverso l'applicazione della medicina moderna. Inoltre, pianificano, supervisionano e valutano piani di assistenza e trattamento da altri operatori sanitari. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che meno di 2,3 operatori sanitari (medici, infermieri e ostetriche solo) per 1.000 sarebbero insufficienti per raggiungere la copertura dei bisogni sanitari primari.

Turi Comito
Cosa c'è che ti lascia perplesso Jack? Dici che AZ costando due dollari si compra e via. Va bene, ma AZ è in grado, da sola, di produrre venti miliardi di dosi in un anno? Ne siamo certi con i chiari di luna che abbiamo visto? Probabilmente la liberalizzazione del suo brevetto consentirebbe ad altri paesi ricchi (e anche al Sudafrica che è certamente in grado di replicare la tecnologia e le infrastrutture - e infatti è tra i promotori della revoca) di produrre AZ in maggiori quantità e nel minor tempo possibile (ché, si sà, più che il virus è il tempo il nemico considerando la velocità di varianza del virus).
Gli altri vaccini costano venti dollari a dose. Sembrano (sembrano) più efficaci. Bene, anche per loro valgono i problemi produzione e tempo.
Se si liberalizzano i vaccini Pfizer e Moderna è pensabile che si possano - nei soliti paesi - replicare tecnologie e impianti e mettere su una gigantesca macchina di produzione globale. In caso contrario anche ma è molto più costoso.
Adombri l'idea che dietro questa decisione di Biden ci sia una specie di guerra tecnologica in cui lui ha perso e ha vinto (ma è tutto da vedere ché la discussione si fara nel WTO) l'India. E' del tutto verosimile. Queste guerre sulle tecnologie industriali valgono per tutto dunque perché non valere anche per le biotecnologie? Ma allora che interesse ha Biden a rinunciare ad una arma tanto potente come il brevetto (nel suo paese) per i vaccini più efficaci)? Parrebbe la mossa di un folle autolesionista. Salvo pensare che:
a) qualcuno gli abbia suggerito che se non si controlla l'espansione del virus (magari proprio a partire dall'India dove c'è il caos) il rischio è che tra sei mesi, con un'altra delle millemila varianti nel frattempo divenute più letali, si sia punto e accapo con le chiusure e i blocchi commerciali
b) che condividere a livello planetario le tecnologie vaccinali può solo essere utile e vantaggioso per tutti. Sia per la produzione che per la ricerca tenuto conto che più sono libere le tecnologie più sono controllabili (è, più o meno il modello "open source" che funziona in ambito software) da chiunque e meno si rischiano errori.
insomma io non la vedo la questione così misteriosa.



"I ricchi devono restituire". Il Pd vuole altre tasse
L'ex ministro Peppe Provenzano difende la proposta di Letta: "Tassare l’1% più ricco non è prendere: è restituire alla società"
Giuseppe De Lorenzo
21 Maggio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 48467.html

La proposta di Letta era già di per sé assurda, ma il tweet con cui Peppe Provenzano ha provato a difendere il suo segretario di partito è forse pure peggio. "Tassare l’1% più ricco - ha scritto - che eredita milioni di euro o li riceve in dono, non è prendere: è restituire alla società”. Capito? “Restituire alla società”, manco avessero accumulato i soldi a suon di rapine in banca.

Il tema al centro del dibattito pubblico è l’introduzione di una tassa sulla successione per girare 10mila euro a testa alla metà dei 18enni italiani. In pratica una nuova versione di Robin Hood: togli agli eredi ricchi per dare ai giovani poveri. L’idea si chiama #dote18, verrà assegnata sulla base dell’Isee alla “generazione Covid” (termine orribile) e i ragazzi potranno spendere il tesoretto per studiare, aprire una start up o per la casa. I fondi (circa 2,8 miliardi all’anno) verranno prelevati attraverso una “revisione in senso progressivo delle aliquote sull’imposta delle successioni e donazioni”. In pratica sopra i 5 milioni di euro, anziché pagare il 4% il malcapitato erede verserebbe un obolo del 20%. Tradotto: babbo lavora una vita, mette da parte un bel gruzzolo, lo lascia al figlio e questo si vede togliere un quinto della somma per darla allo Stato.

Sui social, ma non solo, s’è scatenata una bufera. C’è chi ha fatto notare che su quei patrimoni i legittimi proprietari hanno già pagato fior fior di imposte. Altri hanno definito la proposta un autogol mediatico: Letta ha la stesso tempismo politico di un bradipo. Subito Andrea Marcucci, già ai ferri corti col segretario, ha preso le distanze. E in tanti nel Pd mugugnano per un leader che “non ne azzecca una”. Anche Draghi ha subito gelato il piddino, spiegandogli che “non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli”. Certo #dote18 andrebbe a colpire solo l’1% dei Paperoni italiani. Certo altrove in Ue le aliquote sono più alte che nel Belpaese. Ma in tanti in queste ore non stanno capendo bene il perché bisognerebbe punire patrimoni che non son stati rubati, ma guadagnati dopo una vita di lavoro dall genitore imprenditore. Dice giustamente Tajani: “Io la tassa di successione la abolirei del tutto, per permettere a tutti di lasciare ai propri figli il frutto del proprio lavoro”.

Se l'uscita di Letta desta sorpresa sia per i tempi (in recessione da pandemia) che per i modi (alzare ancora le tasse), il vero dibattito andrebbe incentrato su quel "restituire" del vicesegretario Provenzano. Perché nasconde il vero intendo ideologico che si nasconde dietro le elargizioni ai 18enni: aggredire la ricchezza e redistribuirla con editto statale. Gli internauti infatti lo hanno sommerso di critiche. “Questo è proprio sottrarre a chi le tasse le ha pagate già”, dice un utente. “Siete impazziti?”, ribatte un altro. E ancora: “Ma perché ‘restituire’? Qualcuno ha rubato l’eredità a qualcun altro?”. E c’è pure chi evoca gli espropri proletari della cara vecchia Urss. Non del tutto a sproposito.



Cacciari si iscrive al partito delle tasse: "La proposta di Letta? Il minimo sindacale..."
Claudio Rinaldi
21 Maggio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1621603604

Il filosofo Cacciari non ha dubbi: "Siamo strani. In altri Paesi la tassa di successione è molto più alta che da noi e non ci sono mica i comunisti"
“È il minimo che si possa fare”. Il filosofo Massimo Cacciari non ha dubbi: l’idea di aumentare la tassa di successione su eredità e donazioni, lanciata dal segretario Pd Letta e subito osteggiata da tutto il centrodestra, è “una proposta ragionevole che condivido in toto”.
Ma le sembra il momento? Anche Draghi ha detto: non adesso…
“Sì, se non è questo il momento, quando allora? Viviamo in un paese strano. In altri Stati come il Giappone, ci sono tasse di successione pesantissime e non sono certo dei comunisti”.
Però dopo una crisi sanitaria ed economica di queste dimensioni…
“Ma guardi che stiamo parlando di un aumento delle tasse per l’1% della popolazione, quello più ricco, che ha patrimoni sopra i 5 milioni di euro”.
A chi gioverebbe questa riforma?
“È una manovra di un’equità sociale evidente. Servirebbe a finanziare i più giovani, molti dei quali saranno precari per molto tempo e avranno difficoltà a trovare lavoro. E poi sa una cosa…”.

Cosa?
“A un certo punto dovremo pure affrontare il debito incredibile che abbiamoa accumulato in questi mesi. Speriamo che Draghi riesca a gestire la situazione nel modo più indolore possibile, ma qualche manovra in casa dovremo pure riuscire a farla e questa, assieme alle riaperture, mi sembra un buon punto di partenza”.
È contento che il Paese finalmente stia riaprendo?
“Beh, non potevamo mica restare chiusi in casa a vita. Mi pare evidente…”.
Si è aspettato troppo?
“L’importante adesso è tornare alla normalità. Ma d'altronde con le vaccinazioni che corrono non si poteva di certo aspettare altro tempo”.
Qualcuno un mese fa aveva parlato addirittura di rischio calcolato male…
“E invece è un rischio calcolato benissimo. Ma le riaperture da sole non basteranno. Servono riforme strutturali che diano voce agli ultimi e questa proposta sull’aumento della tassa di successione è davvero il minimo sindacale”.


Ugo Sais
Non in tutti i paesi esiste questa tassa; Svezia, Portogallo, Norvegia, Malta, Canada, Nuova Zelanda, Australia... per esempio, non hanno alcuna tassa di successione. Comunque piuttosto che concentrarsi su una singola imposta bisognerebbe valutare l'imposizione fiscale totale che è già molto alta soprattutto in relazione si servizi che lo stato eroga.

Giorgio Fanelli
Ugo Sais ma che centra malta il canada l Australia, noi dobbiamo confrontarci con gli altri paesi Europei

Ugo Sais
Giorgio Fanelli; Portogallo, Malta, Slovacchia, Estonia fanno parte della EU. Svezia e Norvegia sono Stati europei. Non facciamo il "cherry picking". E poi, ripeto, non è questo il punto ma bisogna considerare l'imposizione fiscale totale e da quel punto di vista siamo nei primissimi posti (sia in eU che nel resto del mondo).


Alberto Pento
Prima di aumentare ulteriormente le tasse, vanno ridotte drasticamente le spese per i tanti ingiustificati privilegi, i troppi oltraggiosi parassiti e gli inutili e demenziali sprechi e sperperi; tra questi ultimi le spese per accogliere e ospitare i clandestini e gli asilanti/rifugianti veri e presunti che siano, tra cui i minori non accompagnati, quelle per sostenere i terroristi nazi maomettani detti impropriamente palestinesi e quelle per aiutare i paesi dell'Africa e del cosidetto terzo mondo anche asiatico e americano e indirettamente tutte quelle categorie di cittadini italiani che vivono e lavorano in funzione di queste spese.
Certo in caso di bisogno come in questo di crisi economica da pandemia si sarebbe dovuto procedere doppiamente in questo senso e solo dopo si sarebbe potuto chiedere e pretendere un contributo ulteriore ai più ricchi.



DUE PAROLE "FILOSOFICHE" SULLA IMPOSTA DI SUCCESSIONE.
Giovanni Bernardini
22 maggio 2021

https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 1023259773

Molto brevemente. C’è chi difende l'imposta di successione usando il seguente argomento “filosofico”, apparentemente “liberale”.
Nessuno ha merito o colpe per essere nato come è nato. Tizio è nato in una famiglia benestante. Ammesso che si diventi benestanti per merito non è di certo merito di Tizio se i suoi genitori sono riusciti a diventarlo. Non è giusto che Tizio sia avvantaggiato da sforzi che non sono suoi, quindi è giusto ed equo che una parte, magari tutto, ciò che dovrebbe spettargli in eredità gli sia tolto.
Ciò di cui chi ragiona in questo modo non si rende conto è che il discorso relativo alla nascita in una famiglia benestante potrebbe benissimo estendersi a tutte le caratteristiche empiriche di una persona.
Tizio non ha meriti per esser nato bello, sano ed intelligente, in una parte sviluppata del mondo, per avere dei genitori buoni e così via.
Dietro a simili argomentazioni si nasconde un colossale equivoco. Si considera l’uomo come una semplice “X” del tutto separata dalle sue caratteristiche empiriche. Si stabilisce che questa X abbia ricevuto nascendo dei “doni” distribuiti non “equamente” e si affida alla “società” il compito di riparare a tale “ingiustizia”.
In realtà una simile “X” disincarnata non esiste, non può esistere. L’uomo non è una “X” disincarnata cui si aggiungano le caratteristiche empiriche, ma una sostanza unitaria che le comprende tutte. Tizio è un essere concreto, una persona che è se stessa precisamente perché è bella o brutta, sana o malata, nata in una famiglia benestante o non benestante.
Una cosa è cercare di creare, anche usando l’imposizione fiscale, una organizzazione sociale in cui tutti possano cercare di sviluppare al meglio la propria personalità, cosa completamente diversa cercare di “redistribuire” i “doni” che natura e società avrebbero fatto ad ognuno di noi.
L’argomento, apparentemente “liberale” secondo cui Tizio non ha meriti se i suoi genitori sono riusciti a diventare benestanti è poi particolarmente ridicola. E’ vero che Tizio non ha simili meriti (come mai potrebbe averli?) ma i genitori di Tizio si sono dati da fare per diventare benestanti anche e soprattutto pensando che i frutti del loro lavoro sarebbero stati goduti anche da loro figlio. L’eliminazione, o il taglio drastico, della successione eliminerebbe uno dei principali incentivi che spingono gli esseri umani a operare per migliorare la propria condizione. Non a caso la abolizione della successione figura fra le rivendicazioni immediate che Marx ed Engels avanzano nel “Manifesto del partito comunista”.
Mi fermo qui. Non entro nel merito dell’ammontare dell’imposta di successione, del rapporto di questa con altre imposte, e del fatto a mio avviso innegabile, che Letta avanzi ORA tale proposta al solo fine di provocare una rissa con la lega...


La ricchezza non è un male ma un bene
viewtopic.php?f=202&t=2915

La ricchezza non è un male ma un bene e i ricchi non sono assolutamente i cattivi e i carnefici, come i poveri e gli ultimi non sono necessariamente e naturalmente i buoni e le vittime.
La ricchezza come la salute o lo star bene, la bellezza, la bontà e la forza non sono un male.
Anche il denaro è un bene e non un male

Non è colpa dei ricchi se esistono anche i poveri, come non è colpa dei sani se esistono pure i malati, e non è responsabilità dei forti se ci sono i deboli, tanto meno è responsabilità dei belli se esistono i brutti, come la sapienza non è causa dell'ignoranza, allo stesso modo che la giustizia non è causa dell'ingiustizia, come non è colpa della vita se esiste la morte, e del bene se esiste il male.
L'ossessione per i poveri e gli ultimi che arriva alla demenza di demonizzare i ricchi e i primi per poi aggredirli, derubarli, schiavizzarli e ucciderli è il massimo della idiozia più disumana e assurda.
E ciò è un danno e un male per l'umanità intera e per ogni società civile e per ogni sistema economico benefico capace di realizzare benessere diffuso, progresso e sviluppo per tanti e alla lunga per tutti.



C’è tutto, ma proprio tutto in questo slogan del prode Letta.
Giovanni Bernardini
24 maggio 2021

https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 4635969745

C'è quella che il filosofo britannico Roger Scruton chiamava “la fallacia della somma zero”. L’idea cioè che se Tizio migliora la propria condizione può farlo solo a spese di Caio.
C'è l’idea, contestata dallo stesso Marx, che la proprietà sia un furto, comunque qualcosa di criminoso, che il proprietario deve almeno in parte “restituire" per farsi “perdonare”.
C'è l’idea che si combatte la povertà non creando ricchezza ma redistribuendo quella esistente.
C'è la concezione assistenzialistica secondo cui si aiutano i giovani non creando nuove possibilità di lavoro, ma regalando mance e “doti” di vario genere.
C'è la concezione di uno stato onnipotente che può, dall’oggi al domani, decurtare i patrimoni di certe categorie, scelte a suo insindacabile giudizio. Oggi sono i “grandi ricchi” o presunti tali, domani potrebbe essere il ceto medio, dopodomani chi supera una soglia minima di reddito. Fra un mese TUTTI.
E pretendono di essere moderni, avanzati, occidentali!



Ecco le 7 ragioni che smontano la patrimoniale rossa
Samuele Ragusa
26 maggio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/economia ... 49669.html

Motivi etici, fiducia Stato-cittadino, disincentivo dell'attività imprenditoriale fino ad arrivare alla perdità di posti di lavoro. Un climax discendente a dir poco spaventoso quello fatto emergere da Francesco Manfredi, Professore Ordinario di Economia Aziendale, Pro-Rettore alla Formazione Manageriale Postgraduate dell'Università LUM di Bari che in un suo intervento si è soffermato sul dibattuto tema della patrimoniale. Il professore, partendo dall'analisi di alcuni rapporti e studi dell'Oecd - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha voluto stilare una lista di ben sette motivi da considerare ogni qual volta si debba parlare di patrimoniale: non motivi ideologici o associabili a determinati schieramenti politici, bensì basati sugli effetti che potrebbero generarsi a catena nel nostro paese.

La sinistra vuole la patrimoniale

Come riportato da Italia Oggi, dopo aver smontato l'ipotesi della "dote di 10.000" destinata ai neo diciottenni, il Professor Manfredi ha poi portato avanti una lunga e precisa disamina volta a mettere in guardia istituzioni, addetti ai lavori e cittadini sui possibili effetti della patrimoniale: "Si può ritenere accettabile un livello di imposizione che non leda le libertà del cittadino e che sia mantenuto entro i limiti strettamente necessari, altrimenti sarebbe in contraddizione con la ragion d'essere e il fondamento stesso dello Stato. In The role and design of net wealth taxes in Oecd, un recente e autorevole studio sul tema, vi è il seguente passaggio: 'Ci sono argomenti forti per introdurre un'imposta sul patrimonio in quei Paesi con un medio-basso livello di imposte sul reddito e di imposte sui trasferimenti di ricchezza'. Secondo l'Oecd, quindi, è da ricercarsi un equilibrio tra imposizione sui redditi e imposizione sui patrimoni; non è sostenibile, né economicamente né eticamente, che si aumenti in modo indiscriminato sia la prima tipologia d'imposta che la seconda. Nel nostro Paese vi sono una decina di imposte sui patrimoni tra cui Imu/Tasi l'imposta su successioni e donazioni, l'imposta sulle transazioni finanziarie, l'imposta di bollo, l'imposta di registro, il bollo auto, il canone radio Tv, per un totale di circa 50 miliardi all'anno. Tale significativa, ancorché diversificata, opera di imposizione sui patrimoni porta il contribuente italiano a sopportare un prelievo ben al di sopra della media Oecd, in un contesto nel quale, come già ricordato, anche l'imposizione sul reddito è tra le più alte. Secondo uno studio di The European House-Ambrosetti sommando tutte le imposte (lavoro, profitti, patrimoni) l'Italia ha il triste primato in Europa, circa il 20% in più della media dei paesi europei".

Basterebbe - forse - questo a far storcere il naso a chiunque, persino ad una sinistra che trascinata dalle parole dal duo Letta-Speranza sembra, al contrario, fare dell'aumento alle tassazioni la propria nuova bandiera. Se il primo, infatti, avrebbe proposto di creare una dote per i diciottenni, finanziata aumentando la tassa di successione per i patrimoni oltre i 5 milioni di euro (proposta di fatto già messa in standby dal Premier Draghi), la battaglia di Speranza sarebbe - invece - quella di una nuova patrimoniale sul "modello tedesco". A tal proposito, i 7 motivi proposti dal Professor Manfredi non sono altro che un ulteriore invito a rivedere le proprie idee.

I 7 motivi contro la patrimoniale

"Vi sono, dunque, almeno 7 motivi concreti - spiega il Professor Manfredi - per maneggiare con grande cautela l'arma (a doppio taglio) della patrimoniale.
La prima motivazione è prettamente etica e riguarda la correttezza della cosiddetta doppia tassazione nei rapporti tra Stato e cittadino: è moralmente accettabile che lo Stato tassi patrimoni che si sono ottenuti con redditi a loro volta già tassati?
I «limiti strettamente necessari per il conseguimento degli scopi di utilità sociale» non si sono già raggiunti con il primo prelievo? Come si giustifica (seriamente) il secondo?
La seconda motivazione è legata al livello di fiducia dei cittadini-consumatori; la fiducia è componente fondante i processi di scambio economico e la sua perdita o corrosione, come nell'attuale momento storico, comporta una diminuzione delle possibilità di ripresa e di sviluppo economico. I cittadini reagirebbero aumentando il risparmio, diminuendo consumi e domanda di beni e servizi, togliendo dal mercato capitali oggi fondamentali per la ripresa economica e provocando quindi un ulteriore effetto recessivo.
Terzo, entrambe queste motivazioni, che rappresentano di fatto una rottura del rapporto di fiducia Stato-cittadino, possono inoltre portare all'espatrio o all'immersione di capitali con un ulteriore danno per l'economia e lo Stato stesso.
La quarta motivazione è legata alle potenziali distorsioni che deriverebbero al risparmio e agli investimenti: come si modificheranno le propensioni e i comportamenti di risparmio e d'investimento in chi sa che quello che riuscirà a risparmiare verrà nuovamente tassato? Come si orienterà verso quegli investimenti immobiliari, come la casa, che rappresentano una delle leve per garantire la sicurezza futura delle famiglie e quindi la predisposizione a creare nuove famiglie? Come si orienterà verso i titoli di uno Stato visto come gabelliere, proprio nel momento storico in cui quello stesso Stato ha grande bisogno di raccogliere il risparmio privato per riportare il debito pubblico in Italia e diminuire il rischio di speculazioni finanziarie?"

"La quinta motivazione è legata alla disincentivazione dell'attività imprenditoriale, cioè alla tensione a produrre ricchezza. Gli imprenditori, già pesantemente colpiti da vari tipi di imposte e tasse, quale spinta possono avere alla difesa o allo sviluppo delle loro attività, a sopportare i tanti sacrifici personali ed economici, a fronteggiare i rischi crescenti che derivano dalle stravolte dinamiche dei mercati, se alla fine della loro fatica troveranno solo l'ennesimo tributo da pagare?
La sesta motivazione va ricercata nel fatto che storicamente l'imposta patrimoniale colpisce in particolar modo i beni immobili, in quanto più facili da identificare e tassare; questo significa che pochi settori, in particolare quello dell'edilizia con i suoi fornitori, rischiano di vedersi scaricare addosso larga parte degli effetti depressivi diretti di tale imposta, aumentando ulteriormente le condizioni di difficoltà in cui già da anni versano.
La settima motivazione, conseguenza delle precedenti, è la perdita di posti di lavoro, perdita che genera allo Stato un'ulteriore diminuzione delle entrate fiscali sui redditi".


???
Sentenza inverosimile e demenziale propria di una storia artefatta, falsificata e di cattivissimo esempio.
Una storia siffatta è tipica dei clandestini criminali e di un irresponsabile PC che vorrebbe ridurre in schiavitù i nativi euro americani obbligandoli all'accoglienza e al mantenimento di chiunque arrivasse a suo piacimento e arbitrio dai paesi del cosidetto terzo e quarto mondo.

Il verdetto che il giudice ha dato al ladro
Un quindicenne è stato sorpreso a rubare in un negozio in America. Nel tentativo di sfuggire all'assicurazione, il ragazzo ha rotto uno scaffale della spesa.
Dopo che il giudice ha ascoltato il caso, ha chiesto al ragazzo: ′′ Hai davvero rubato qualcosa? Hai rubato pane e formaggio e distrutto lo scaffale? ′′
Il ragazzo, a testa bassa, guardando la cima delle scarpe, rispose: ′′ Sì."
Giudice: ′′ Perché hai rubato?"
Ragazzo: ′′ Avevo bisogno."
Giudice: ′′ Non potresti comprarlo, non rubarlo?"
Ragazzo: ′′ Non avevo soldi per comprarlo."
Giudice: ′′ Avresti potuto chiedere soldi alla tua famiglia."
Ragazzo: ′′ Ho solo una madre a casa. Mia madre è malata e senza lavoro. Le ho rubato pane e formaggio. ′′
Giudice: ′′ Non fai niente, non hai un lavoro?"
Ragazzo: ′′ Ho lavorato nel lavaggio auto. Ho preso un giorno libero per servire mia madre ed è per questo che sono stato licenziato. ′′
Giudice: ′′ Non hai chiesto alcun aiuto?"
Ragazzo: ′′ Quando sono uscito di casa, mi sono rivolto ad almeno cinquanta indirizzi in cerca di qualsiasi lavoro, ma senza successo. Finalmente ho deciso di fare questo passo. ′′
Dopo la fine della conversazione con il ragazzo, il giudice ha annunciato il suo verdetto, dicendo: ′′ Rubare, soprattutto rubare il pane, è un crimine molto vergognoso. Ed eccoci tutti responsabili di questo crimine. Tutti presenti oggi in quest'aula e io sono tra loro responsabile di questo crimine. Ecco come tutti i presenti saranno multati con $ 10 Nessuno può uscire dall'aula fino a quando non staranno $ 10 qui. ′′
Il giudice ha preso di tasca una banconota da 10 dollari, ha preso una penna e ha iniziato a scrivere - in più ho stabilito una multa per il negozio in questione che ha consegnato il ragazzo affamato alla polizia di 1000 dollari. Se la multa non è pagata entro l'ora successiva, lo stesso negozio rimarrà chiuso.
Il tribunale si scuserà con questo ragazzo dopo che gli saranno stati consegnati tutti i soldi raccolti.
Dopo aver ascoltato il verdetto, il presente non poteva nascondere le lacrime. Il ragazzo si è ubriacato guardando il giudice. Il giudice ha lasciato l'aula nascondendo le sue lacrime.
Mi chiedo se la nostra società, i nostri sistemi amministrativi, i nostri tribunali siano pronti ad emettere un simile verdetto?
Chanakya ha detto: ′′ Se una persona viene beccata a rubare il pane, tutte le persone di quella comunità, società e stato dovrebbero vergognarsi."


Ruba del cibo all'Eurospar euro: per fuggire agli agenti si tuffa nel Brenta e muore annegato
4 giugno 2021

https://www.ilgazzettino.it/nordest/pad ... 02971.html

PADOV - Ruba del cibo all'Eurospar e per sfuggire all'arresto si getta nel fiume e muore. È accaduto oggi, 4 giugno, a Padova. La vittima sembra essere un ragazzo di origini nigeriane, a tarda ora non era ancora stato identificato. L'episodio è accaduto nel tardo pomeriggio; il ragazzo era stato sorpreso a rubare in un supermercato Eurospar nella zona di Altichiero, quartiere a nord della città.
Il ragazzo - fra i 20 e i 30 anni - era stato visto dalla security interna infilare del cibo dentro a uno zaino; gli è stato chiesto di fermarsi, ma lui si è dato alla fuga. Il vigilante ha chiamato la polizia che è giunta sul posto e si è data all'inseguimento del ragazzo. Per non farsi prendere si è gettato nel fiume Brenta, all'altezza di Vigodarzere. I poliziotti non lo hanno visto riemergere e sono cominciate le ricerche. Il cadavere del giovane è stato ritrovato in zona poco dopo.
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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » mar mag 11, 2021 8:53 am

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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » lun mag 24, 2021 6:41 am

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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » lun mag 24, 2021 6:42 am

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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » lun mag 24, 2021 6:44 am

9)
La strategia criminale del parassita e predatore politico sociale





Chi era Ayn Rand e perché leggerla
Istituto Liberale Italiano
Di Alessio Cotroneo
21 aprile 2018

https://istitutoliberale.it/chi-era-ayn ... he-amarla/

“Un Individuo può sopravvivere in uno solo di due modi: o per mezzo del lavoro indipendente della propria mente o come parassita della mente altrui.
Il creatore agisce. Il parassita prende.
Il creatore fa fronte alla natura da solo. Il parassita attraverso un intermediario.
Scopo del creatore è la conquista della natura. Scopo del parassita la conquista degli uomini.
Il creatore vive per il lavoro proprio. Egli non ha bisogno degli altri. Il suo scopo principale è lui stesso.
Il parassita ha bisogno degli altri. Gli altri diventano il suo scopo principale.
[…] Ci viene insegnato ad ammirare il parassita che distribuisce generosamente beni che non ha prodotto, senza preoccuparsi dell’uomo che li ha procurati.”

Questa citazione è parte del discorso finale di Howard Roark, protagonista de La Fonte Meravigliosa (The Fountainhead), uno dei più celebri scritti di Ayn Rand.



Chi è Ayn Rand?

Ayn Rand nacque a San Pietroburgo, in Russia, nel 1905, in una famiglia ebrea di media estrazione. Ha vissuto in ogni sua sfaccettatura la rivoluzione bolscevica, dovendo persino fuggire in Crimea con la sua famiglia dopo la confisca delle sue proprietà da parte del governo comunista.

Nel 1926, incoraggiata dai genitori che temevano per la sua incolumità, emigrò negli Stati Uniti, dove riuscì a lavorare come sceneggiatrice nell’industria cinematografica di Hollywood. Divenne una scrittrice e i suoi capolavori furono pubblicati a Broadway e usati nei film. Due dei suoi libri sono ancora oggi best-seller. Uno di questi, La Rivolta di Atlante (Atlas Shrugged) è stato considerato il più influente dopo la Bibbia, secondo un sondaggio del Congresso Americano.

La Rivolta di Atlante merita anche una certa attenzione poiché durante la crisi del 2008 è rimasto per varie settimane nella vetta della classifica dei libri più venduti, a ben sessant’anni dalla sua pubblicazione.

Ha creato una scuola filosofica completa e coerente con le sue idee, l’oggettivismo, che lei stessa ha definito come una filosofia per vivere sulla Terra. Morì a New York, dove visse fino al 1982, due anni dopo essere diventata la vedova di Frank O’Connor, un attore cinematografico, con cui fu sposata per più di 50 anni.

Perché amarla?

Ayn Rand, è di vitale importanza per tutti noi poiché è stata l’unica persona a difendere i diritti individuali inequivocabilmente e incontestabilmente. Il diritto alla libertà, alla proprietà e alla ricerca della felicità tramite l’autorealizzazione nel mondo reale, non in quello delle idee.

Nel romanzo da cui siamo partiti, La Fonte Meravigliosa, Rand critica quella gran fetta di società che promuove l’auto-sacrificio, il senso di colpa, l’invidia, la rinuncia alle proprie passioni e alla propria felicità.

Ecco altri aforismi tratti da quel libro che possono completare la visione di Ayn Rand nel migliore dei modi:

Il primo diritto sulla Terra è il diritto dell’io. Il primo dovere è quello verso sé stessi.

Il ‘bene comune’ di una collettività, una razza, una classe, uno Stato è sempre stato il pretesto e la giustificazione di ogni forma di tirannia.

“Come fai a decidere sempre senza tentennare?”
“E tu come fai a permettere che gli altri decidano per te?”

Hai mai sofferto vedendo che i tuoi amici apprezzavano tutto in te, tranne le cose per cui volevi essere apprezzato? E perché le cose che sono tutto per noi non sono nulla per gli altri?
[Dopo che un personaggio ha distrutto un oggetto] “Credevi che quel modellino non costasse nulla?”
“Balle! Tanto non lo paghiamo noi.”

Accettano tutto, tranne l’uomo che lotta da solo, che resiste da solo.

Ayn Rand non difendeva il capitalismo e il libero mercato perché pensava fossero il modo migliore di condurre una società, li difendeva poiché rappresentano l’unica garanzia alla libertà di ogni singolo Individuo.

Credeva nei diritti individuali, sosteneva che l’Individuo fosse la più piccola minoranza da tutelare sulla Terra. Ecco perché ragionare per categorie e per classi sociali non può che nuocere: non sempre ci sarà fratellanza nei confronti dell’Individuo che vuole cavarsela con le sue sole forze, non sempre ci sarà il giusto riconoscimento alla libertà di chi vuole agire.

Si difenderà sempre qualcuno a scapito di molti altri, talvolta ci sarà chi si ergerà a paladino di talune minoranze e questi non si farà scrupoli di schiacciare chi egli reputa non debba tutelato.

Lo scopo di questo articolo era di riuscire a trasmettervi almeno la millesima parte dell’amore che provo per Ayn Rand e per le sue idee, spero di esserci riuscito. E se così sarà, avrò reso questo mondo un posto migliore, anche se di poco.




Opere maggiori:
Narrativa

La Rivolta di Atlante: È la grande opera magna di Ayn Rand, un panorama insormontabile della vita, con descrizioni accurate di tutti i personaggi umani che abitano questo mondo complesso in cui viviamo. Sotto forma di romanzo, tutta la sua filosofia in dettaglio espone attraverso una trama complessa, ricca e misteriosa le cause e le conseguenze del rovesciamento della moralità, della politica e dell’economia negli Stati Uniti in un futuro incerto. Indimenticabile, difficile, unico.

La Fonte Meravigliosa: la storia di un Individuo che cerca solo la propria autorealizzazione e non è disposto a compromessi, ma che per questo motivo si troverà più volte la società contro, a combatterlo per impedirgli di realizzarsi.

Ideale: novella e opera teatrale che tratta i valori degli esseri umani e di come questi non abbiano alcuna intenzione di lottare per essi.

Anthem: una distopia nella quale gli Individui sono senza identità, indipendenza e valori. In tutto il romanzo non si troverà la parola “io”, mancanza simbolo della perdita dell’individualità.

Noi vivi: Il tema di questo romanzo classico è la lotta dell’individuo contro lo stato. Tratta l’impatto della rivoluzione russa su tre esseri umani che chiedono il diritto di vivere la propria vita e cercare la propria felicità. Racconta l’appassionata storia d’amore di una giovane donna, che vive come una fortezza contro il male corruttore di uno stato totalitario.



Saggistica

La virtù dell’egoismo: raccolta di articoli di Ayn Rand e Nathaniel Branden, fra cui testi sui principi dell’egoismo razionale e della moralità oggettivista. Descrizione essenziale della natura del governo e delle sue forme di finanziamento volontario. Approcci al razzismo, tra le altre questioni importanti per il dibattito sulla libertà e la vita nella società.

For the New Intellectual: in questa opera si cerca di riformulare la cultura prevalente offrendo nuove formulazioni per questioni morali e filosofiche. Il tutto in ottica oggettivista.
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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » lun mag 24, 2021 12:35 pm

Una delle strategie dei parassiti (sociali, politici e religiosi) è quella di demonizzare i ricercatori e i produttori di scienza, di ricchezza e di benessere, accusandoli di egoismo, edonismo, materialismo e pochezza culturale perché amano il lavoro che produce benessere per tutti, anziché preferire il dolce non far niente condito con la pseudo cultura parassitariamente inutile degli intellettuali di professione e dei presunti colti che producono presunta e inutile cultura letteraria, teatrale, mediatica con le loro per lo più demenzialità politicamente corrette e ideologicamente sinistre e sinistrate con cui si giustificano la loro esistenza da parassiti.


Menzogne e calunnie demenziali per demonizzare, criminalizzare e disumanizzare, per istigare alla paura, al disprezzo e all'odio etnico-ideologico-politico-religioso, al fine di depredare, schiavizzare e impedire il libero esercizio dei diritti umani, civili, economici e politici del prossimo.
viewtopic.php?f=196&t=2942
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8357587395


Amare se stessi, l'egoismo e l'utopia della fratellanza universale.
viewtopic.php?f=205&t=2927
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
La fratellanza universale è una utopia innaturale e una menzogna; come lo è stata la fratellanza comunista del sole dell'avvenire e del suo paradiso egualitario in terra; come lo è la fratellanza mussulmana dell'Umma del nazismo maomettano imperialista e stragista; come lo è stata la fratellanza ariana del nazismo hitleriano; come lo è la fratellanza paradisiaca dopo morti dei cristiani che disprezza la vita sulla terra e come lo è quella assassina dei nazi maomettani che uccidono gli infedeli gridando Allahu Akbar.
La sola e vera fratellanza è quella naturale amorosa e parentale e quella più estesa liberamente e volontariamente scelta e perseguita in amicizia e reciprocità senza alcuna costrizione.
La fratellanza imposta con la coercizione statale e giudiziaria e con la minaccia e il ricatto religioso produce solo disamore, odio, inimicizia, disumanità e conflitti a non finire, dolore e disperazione.
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Re: Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » ven giu 04, 2021 6:50 am

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Re: Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » ven giu 04, 2021 7:22 am

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Re: Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » ven giu 04, 2021 7:22 am

10)
Il lavoro umano tra cui quello scientifico è la vera spiritualità, non certo le pratiche religiose.
Non la fede religiosa e la sentita preghiera dei credenti/fedeli aiutano l'uomo a guarire dalle malattie e dalle pandemie ma solo il lavoro umano, l'esperienza e la conoscenza dell cose, tra cui l'umile, incessante ricerca scientifica e la relativa sperimentazione o prova della realtà.



La prima volta nella storia umana in cui si ha la chiara conferma che le religioni non fanno miracoli
viewtopic.php?f=102&t=2902
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3309583123

Questa è la prima volta nella storia dell'umanità che l'umanità intera può assistere direttamente senza le interpretazioni e le manipolazioni di intermediari, all'impotenza delle religioni e verificare senza dubbio alcuno e con assoluta certezza l'inutilità delle fedi religiose, dei loro idoli, delle loro cerimonie magiche e delle loro millenarie preghiere.

E può altrettanto e al contempo assistere e verificare come solo l'uomo di buona volontà con la sua spiritualità naturale e razionale, con la sua umile esperienza, con il suo buon fare quotidiano, con il suo studio e la sua ricerca, sia in grado di attingere conoscenza alla universalità divina che sta in tutte le cose, che informa tutte le cose con le sue leggi e le sue regole, per trarre ciò che serve a vincere il male, a modificare i rapporti naturali tra le cose e le creature al fine di rendere migliore la condizione umana preservandone la vita.
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