Spataro attacca ancora Salvini: "Solo la procura può informare"Chiara Sarra - Gio, 06/12/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 12256.html Il magistrato va allo scontro col ministro: "L'operazione contro la mafia nigeriana conclusa ieri sera, non il 4 dicembre"
Armando Spataro non demorde: nonostante Matteo Salvini abbia spiegato che era stato informato dalla questura dell'operazione di polizia che ha portato in manette alcuni esponenti della cosiddetta mafia nigeriana, il procuratore capo di Torino torna all'attacco.
"La procura è l'unica competente in ordine alla direzione delle indagini, al rilascio della delega per la esecuzione di provvedimenti cautelari e alla gestione e autorizzazione alla diffusione delle conseguenti informazioni (nella specie, concordate - come sempre - con la poliziagGiudiziaria)", rimarca Spataro in un nuovo comunicato al veleno.
Il magistrato sostiene che l'operazione si sia conclusa solo ieri sera, con 6 arresti e altre 6 persone ricercate perché latitanti per associazione di stampo mafioso. "Le operazioni delegate si sono concluse solo ieri sera (non prima), a Padova, dove è stata eseguita una delle misure predette nei confronti di una indagata, non catturata nei giorni scorsi e tuttavia ricercata sulla base di precisi elementi che ne facevano prevedere la reperibilità. Non sono stati effettuati, dunque, fermi o arresti di iniziativa della polizia giudiziaria", sottolinea Spataro, che spiega come il 16 novembre siano stati emesse 15 ordinanze di custodia cautelare.
"La procura ha potuto emettere solo nella mattinata odierna il presente comunicato stampa per non compromettere l'esito delle operazioni delegate che non si erano concluse il 4 dicembre, ma che - come si è detto - lo sono state, ieri sera, con il previsto arresto a Padova. Non si possono fornire altre informazioni, dovendosi peraltro rispettare le valutazioni del Giudice procedente all'esito degli interrogatori di garanzia".
"Il ministro Salvini ragazzino". Bufera sulla toga al CsmBartolo Dall'Orto - Mer, 05/12/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 11858.html Di fronte al plenum del Csm il togato di Area Giuseppe Cascini attacca il leghista. Ira del laico di Forza Italia: "È inconcepibile". E la toga deve scusarsi
Continua lo scontro tra politica e magistratura. Dopo gli screzi di ieri tra Salvini e Spataro, oggi anche il Csm entra a gamba tesa contro il ministro dell'Interno.
E lo fa per voce di Giuseppe Cascini, esponente di Area, "gruppo autonomo della magistratura associata" che raccoglie le toghe rosse (nata dall'unione tra Magistratura Democratica e Movimento per la Giustizia-art.3).
Al plenum del Consiglio superiore della Magistratura, questa mattina Cascini ha preso la parola per commentare quanto successo ieri tra il ministro dell'Interno e il procuratore capo di Torino sulla presunta "anticipazione" del blitz contro la mafia nigeriana. Spataro accusava il titolare del Viminale di aver rischiato di "danneggiare" il "buon esito" di una una operazione " ancora in corso". Una querelle smontata dal leader della Lega, che in diretta Facebook ha rivelato di aver ricevuto in un sms una comunicazione ufficiale ben un'ora e mezza prima di complimentarsi con le forze dell'ordine attraverso il famoso tweet. "Non possiamo trascinare il Paese e le sue istituzioni nel mondo dei social - ha attaccato Cascini - non siamo ragazzini e se un ragazzino assume un incarico istituzionale bisogna fargli capire che non è più un ragazzino e che deve avere un atteggiamento consono al ruolo".
L'intervento della toga di Area ha scatenato le proteste del laico di Forza Italia, Alessio Lanzi. Il quale, nel corso del dibattito, ha chiesto un "un intervento formale" del vicepresidente David Ermini "perchè è inconcepibile che si parli come al bar definendo ragazzino un ministro della Repubblica": "Definire un ministro un ragazzino - ha detto Lanzi i- nel momento in cui ci si lamenta di un 'vai in pensione' detto a chi ci andrà tra 15 giorni, mi sembra un'esasperazione di toni". Canscini ha quindi precisato la sua posizione, facendo un passo indietro e sostenendo non aver "mai chiamato ragazzino il ministro dell'Interno": "Mi guarderei dal farlo non ho inteso dire questo, mi sono espresso male e chiedo scusa".
Queste, però, erano state le sue parole: "Dobbiamo difendere le istituzioni, difendere anche l'istituzione ministero dell'Interno, anche da chi oggi ricopre quel ruolo se danneggia quell'istituzione. Non possiamo ridurre tutto a chi fa la battuta più veloce, a chi dice la cattiveria più intrigante: è una cosa che fanno i ragazzini a scuola". Il ministro dell'Interno, aveva aggiunto il togato di Area, "non può pensare di rispondere in quel modo a un rilievo critico, fosse anche infondato, con inammissibile dileggio, scherno e irrisione di fronte a un servitore dello Stato". Critiche sono arrivate anche dal togato di Magistratura indipendente, Corrado Cartoni: "Un ministro non può essere definito un ragazzino", ha detto.
Spataro, il pm anti-Salvini che fa politica con la togaDomenico Ferrara - Mar, 04/12/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 11439.html Dal decreto Sicurezza alla chiusura dei porti, dallo ius soli alle moschee: il procuratore ha sempre messo il leghista nel mirino
Un tweet come apice di uno scontro che va avanti da tempo. Il procuratore di Torino, Armando Spataro, ha attaccato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, colpevole, a suo dire, di aver danneggiato il blitz contro 15 mafiosi nigeriani.
Per il magistrato, il leghista avrebbe dovuto tacere. Al netto della critica, più o meno condivisibile in linea di prinicipio, fa sorridere che la predica arrivi da un pulpito non proprio silenzioso. Infatti, da quando Salvini è diventato ministro le critiche di Spataro si sono susseguite vertiginosamente.
Praticamente, non c'è stata volta in cui il procuratore non abbia messo nel mirino i provvedimenti o gli annunci fatti dal leghista. Il dl Sicurezza? "Da giurista pratico dico che a mio avviso ci sono aspetti di incostituzionalità che, nel momento in cui il decreto dovesse diventare legge, potrebbero anche essere oggetto, se ricorrono gli estremi, di questioni sollevate dagli uffici giudiziari".
Il governo prepara la stretta al business dell'accoglienza? E il procuratore firma un protocollo con la cooperativa "L'Isola di Ariel" per impiegare i richiedenti asilo proprio negli uffici della procura. Perché "ci vuole l’intervento di chi ha la responsabilità pubblica non possiamo lasciare tutto il peso del problema alle cooperative. È impensabile immaginare l’immigrato come un peso di cui sbarazzarsi". Iniziativa che ha ottenuto l'approvazione del Pd, tanto che la vicepresidente del Senato Anna Rossomando dichiarò: "È il modo corretto di valorizzare le capacità di queste persone, rendendoli partecipi di un servizio come quello della giustizia mostrando il volto dello Stato che declina l'accoglienza con l'integrazione".
Il governo annuncia la chiusura dei porti alle Ong? E Spataro attacca i sovranisti e lo fa il 13 novembre durante la presentazione del libro dell'ex ministro dell'Interno Minniti: "Credo che debbano fare un passo indietro. Perché è chiaro che chi arriva in un paese straniero e chiede asilo ha il diritto di vedere considerata la sua richiesta. Non esiste la possibilità di vietare a degli immigrati di scendere dalle navi".
Qualche giorno prima, il 4 novembre, torna a smontare il dl Sicurezza: "Un decreto legge che prevede l'abolizione della protezione umanitaria: vedremo se ci saranno problemi di costituzionalità".
Il 16 luglio scorso Spataro sollecita poi il ministro della Giustizia Bonafede affinché sblocchi il fasciolo a carico di Salvini accusato di "vilipendio dell'ordine giudiziario" per aver criticato la magistratura, il 15 febbraio 2016 quando ancora non era al governo, definendola "schifezza".
Il 9 luglio Spataro è ancora più tranchant in merito alla chiusura dei porti italiani: "Nessuno può vietare a un barcone di attraccare. La convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati prevede il diritto al non respingimento. Ragionando per assurdo se un barcone arrivasse a Torino ai Murazzi sul Po e qualcuno impedisse a chi sta sopra di scendere, avvierei degli accertamenti".
Anche su un altro tema caro alla Lega, quello delle moschee, il procuratore dice la sua: "Qualcuno pensa si debbano chiudere le moschee in Italia, ma questo non è compatibile con il nostro sistema giuridico". Spataro ne ha pure per i sindaci che si rifiutano di accogliere i migranti: "Gli direi semplicemente "vergogna", fermo restando che la destinazione e distribuzione dei migranti dev'essere fatta con accortezza".
Poteva mancare poi una dichiarazione sullo ius soli? Figurarsi. "Si manifesta una vera e propria xenofobia. La solidarietà è un diritto, non un sentimento, e chi è contro lo ius soli lo deve capire". Entro fine anno Spataro andrà in pensione. E di certo, anche se non sembra ne abbia bisogno, sarà ancora più libero di esprimere la sua opinione. Sempre che non abbia intenzione di entrare in politica.
Salvino Paternò5 dicembre
Un inviperito Spataro, procuratore di Torino, si scaraventa, lancia in resta, contro il ministro dell’interno, colpevole di aver ringraziato, con un twett mattutino, le forze dell’ordine per l’arresto di “15 mafiosi nigeriani”.
“L’operazione è ancora in corso!”, tuona il magistrato, “se ne rischia il buon esisto!”
C’è da chiedersi come abbia fatto Salvini ad apprendere del blitz. O possiede poteri di preveggenza, o l’operazione gli era stata regolarmente segnalata dai vertici di polizia, i quali, a loro volta, erano stati regolarmente notiziati dai reparti operanti, i quali, in base ai regolamenti, inoltrano le comunicazioni solo al termine delle attività.
In men che non si dica interviene Saviano il quale, oramai affetto da grave sindrome di “salvini-fobia”, sbraita su fb: “Salvini ha fatto un tweet mentre erano in corso degli arresti e qualcuno è riuscito a sottrarsi alla cattura!”
Non so come faccia Saviano ad affermare ciò, dato che non risulta, ma è evidente che se così fosse la colpa è dei post di Salvini. Eh già, è risaputo che i nigeriani sono costantemente sintonizzati sui twett del ministro, seguire i suoi interventi è meglio del sintonizzarsi sulle frequenze della polizia. Mica costoro risultano spesso irrintracciabili perché vivono nell’illegalità come fantasmi, in perenne condizione di irreperibilità, senza fissa dimora o utenze intestate. Macchè! Ha stato Salvini!
"E' il caso che il Csm si faccia sentire!", ordina infine Saviano. E si sa che quando Saviano chiama, la magistratura risponde.
E così ecco che anche il CSM si lancia prontamente nella mischia per bocca del suo vicepresidente David Ermini (sì, lo stesso Ermini che fino a qualche giorno prima era uno dei massimi dirigenti del PD, comodamente allocato nel “cerchio magico” di Renzi, e ora, spogliatosi da tali vesti con la stessa abilità di Arturo Brachetti, siede con la massima imparzialità e obiettività sullo scranno del Palazzo dei Marescialli).
"Il lavoro serio, puntuale e rischioso che la magistratura porta avanti non può e non deve essere utilizzato per scopi di propaganda", sentenzia costui.
Ora, chi è avvezzo a tali operazioni di Polizia Giudiziaria (per averle eseguite e non lette o raccontate) sa perfettamente che tale sarabanda è fondata sul nulla e si domanda cosa possa averla veramente scatenata. Ritengo illuminante la frase contenuta nella reprimenda di Spataro: “la polizia non ha fermato 15 mafiosi nigeriani, ma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta di questo Ufficio!”. Ah! Ecco la vera causa dei bruciori anali del procuratore di Torino. Il merito del blitz non è della polizia, bensì sua. E’ stato il suo ufficio che ha chiesto e ottenuto le ordinanze per arrestare i mafiosi; per cui il ministro ha sbagliato nel ringraziare le “migliori forze dell’ordine del mondo”. I veri super eroi sono i togati non certo gli sbirri. Ora è tutto chiaro. E poca importa se quelle richieste di ordinanza non sono sorte dal nulla ma scaturite da mesi e mesi di indagini della polizia giudiziaria.
Insomma, non è certo la prima volta che giudici e politici si facciano belli sugli sforzi investigativi delle forze dell’ordine, ma che ora lo faccia l’odiato Salvini è veramente intollerante. Per cui, ognuno stia al suo posto, il ministro faccia il ministro senza invasioni di campo nel potere giudiziario. Non faccia, per esempio, come Spataro che non perde occasione per denigrare l’attività del governo, esternando la sua contrarietà al Decreto Sicurezza, ai respingimenti degli immigrati o addirittura accusando il ministro di alimentare un clima di odio contro i clandestini.
Ha ragione Ermini, non bisogna interferire con il nobile operato della magistratura. Eh già…la nobiltà togata! Peccato che a volte tale nobiltà ricordi quella del Marchese del Grillo, il quale, al popolo che gli chiedeva per quale motivo lui potesse fare le cose che alla plebe erano vietate, rispondeva serafico: “perché io sono io, e voi non siete un….”
Migrare e invadere la casa e il paese altrui non è un diritto ma un crimine, ed è un dovere impedirloviewtopic.php?f=205&t=2813 https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674