Non esiste distinzione e possibile separazione tra Islam religioso e Islam politico, sono la stessa cosa, due aspetti inseparabili del nazismo maomettano. Come non esiste l'Islam buono e quello cattivo, quello tollerante e nonviolento e quello radicale intollerante e terroristico, si deve avere la lucidità, il coraggio e la responsabilità di riconoscerlo e di dirlo senza farsene un ulteriore problema insormontabile e irrisolvibile poiché il riconoscere e l'affermare ciò implica già la sola soluzione del problema islamico o islamista che consiste nella sua messa al bando come religione e ideologia e pratica politica criminale che in quanto tale va denunciata, combattuta con ogni mezzo e bandita come la più odiosa, disumana, pericolosa e ramificata mafia della terra.
Il fatto che questa ideologia e pratica politica sia ammantata di religiosità e costituisca una religione non significa/implica che sia cosa buona e giusta perché religione ma solo che anche la religiosità di questa ideologia e pratica politica è criminale, un male per l'umanità intera.Il ministro francese accusa i sindaci di cedere all '"islam politico" sulle piscineBruno Le Maire colpisce “l’ideologia che è alla radice del terrorismo”.
25 ottobre 2020
https://www.islamnograzie.com/il-minist ... e-piscine/ PARIGI – Venerdì il ministro delle finanze francese ha accusato alcuni sindaci di cedere all ‘”islam politico” perché concedono solo ore alle donne l’accesso nelle piscine locali, sottolineando con un tono più duro ‘l’indomani della decapitazione di un insegnante’.
“C’è il terrorismo, sì, il crimine che deve essere giudicato e condannato”, ha detto Bruno Le Maire alla radio Europe 1. “E c’è l’ideologia che è alla radice del terrorismo che è più insidiosa: l’Islam politico, che da anni ha i suoi complici in Francia”.
Riferendosi agli orari differenziati nelle piscine municipali, accusate di essere discriminatorie, ha definito tali mosse “vigliaccheria, piccole rinunce e sistemazioni irragionevoli” che “alimentano costantemente l’Islam politico”.
I commenti sono in sintonia con i membri del governo del presidente Emmanuel Macron che si sono espressi più duramente contro l’Islam radicale e il cosiddetto “separatismo” da parte di gruppi religiosi sulla scia dell’attacco – inclusa la denuncia del ministro dell’Interno Gérald Darmanin all’inizio di questa settimana sul cibo religioso nei supermercati.
In una intervista separata concessa al quotidiano conservatore Le Figaro, Le Maire ha invitato gli imprenditori ad aiutare ad affrontare il separatismo religioso.
“Il progetto dell’Islam politico è semplice: distruggere la nazione francese, distruggere i suoi valori, macchiare la nostra memoria nazionale e minare la nostra storia”, ha detto Le Maire. “Per anni, l’Islam politico è impegnato in una continua molestia della nostra nazione”.
Ha anche esortato “gli imprenditori a rendersi conto che anche loro possono contribuire alla pace pubblica e al fatto che il separatismo può essere combattuto”.
Non sono solo i ministri conservatori nel gabinetto di Macron a parlare. Il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer, che viene da sinistra, ha anche criticato il cosiddetto “islamismo di sinistra” – un’espressione spesso usata nei circoli di estrema destra per accusare i sostenitori progressisti di inchinarsi all’islam radicale.
All’inizio di ottobre, Macron ha tenuto un discorso tanto atteso su quelli che ha descritto come i modi in cui l’islamismo radicale si infiltra nella società francese.
Ma il recente omicidio di Samuel Paty, un insegnante di storia decapitato per aver mostrato caricature del Profeta Muhammad, lo ha costretto ad adottare una posizione più dura, soprattutto perché il suo avversario politico di estrema destra, Marine Le Pen, cerca un’apertura politica.
All’indomani della morte di Paty, la polizia ha effettuato decine di raid, una moschea è stata chiusa e alcune associazioni accusate di legami con l’Islam radicale sono state smantellate. Questa settimana la rivista di estrema destra Valeurs Actuelles ha chiesto una “guerra” contro l’Islam radicale.
Muftì Gerusalemme, 'immorali' vignette su Maometto26 ottobre 2020, 12:09
https://www.gazzettadiparma.it/italiamo ... o-4461205/(ANSA) - TEL AVIV, 26 OTT - Lo Sceicco Mohammad Hussein, Gran Muftì di Gerusalemme e della Palestina, ha condannato la recente pubblicazione da parte di un giornale francese di "caricature offensive del Profeta Maometto" come "immorali e selvagge". Lo riporta l'agenzia Wafa secondo cui per Hussein quelle caricature - la cui pubblicazione è stata difesa dal presidente Emmanuel Macron - sono state prodotte da " un gruppo che odia l'Islam, i musulmani e i loro simboli". Hussein ha detto anche che " tutte le leggi civili e divine proibiscono le offese alle religioni e ai loro simboli" ed ha chiesto al tempo stesso "la promulgazione di una legge internazionale che vieti le offese alle religioni ed ai loro simboli" con la relativa punizione per i trasgressori. Il Gran Muftì ha ammonito che ulteriori pubblicazioni di materiale simile "alimentano odio tra le persone e portano conflitti tra le comunità". Sui social sono comparse immagini di una protesta svoltasi ieri sera nel campo profughi palestinese di Kalandya vicino Ramallah in Cisgiordania. Simili manifestazioni si sono svolte nei giorni scorsi a Gaza e a Giaffa. (ANSA).
Alberto Pento
Non sono le vignette su Maometto ad essere immorali ma Maometto che fu un bugiardo idolatra assassino, un personaggio immorale come il suo mostruoso idolo Allah e le sue demenziali e criminali parole del Corano.
Fare satira su questo individuo criminale, demenzialmente presuntuoso è un dovere morale.
Uno che si spaccia per profeta di Dio può essere solo che deriso e denunciato per le sue menzogne e i suoi crimini contro l'umanità.
Dio non ha profeti e nessun uomo rispettoso di Dio può dirsi profeta di Dio allo stesso modo che nessun uomo può dirsi e farsi Dio, Dio non ha bisogno di profeti.
Dio è il minimo comun denominatore di tutte cose; l'elemento, il valore, il bene comune universale di tutte le creature e di tutti gli uomini che nessun uomo può interpretare a suo arbitrio per appropriarsene a suo vantaggio e contro gli altri esseri umani.
Chi si elegge a profeta di Dio abusando della credulità popolare, con la menzogna, la minaccia e la violenza è solo un idolatra criminale a cui non spetta alcun rispetto morale ma derisione e condanna.
Il Presidente turco ha paragonato la situazione dei musulmani in Europa come quella degli ebrei nella seconda guerra.27 ottobre 2020
https://www.facebook.com/lionud/posts/3408417825922006Ascoltami bene...
Gli ebrei Europei furono appunto cittadini europei, lavoravano, pagavano le tasse, mandavano i bambini a scuola, parteciparono nella vita sociale, culturale, politica, fino a che, un giorno, qualcun a deciso sul tavolino di sterminarli.
Non mi risulta che i musulmani europei vengono chiusi contro la loro volontà in un ghetto, non mi risulta che ci sia una legge che impedisce loro di lavorare, comprare/affittare casa, studiare, insegnare in università.
Non mi risulta che devono indossare la mezza luna di colore giallo per essere riconosciuti dalle forze dell'ordine, non mi risulta che devono pagare una certa quantità d'oro per non essere deportati.
Non mi risulta che le loro case vengono perquisite e se qualcuno si oppone viene ucciso con una pallottola, lui, la moglie, i bambini e chiunque altro si trova nella casa.
Non mi risulta che i musulmani devono fare le valigie in fretta per salire sui treni e andare in campo di lavoro forzato, e nemmeno in campo di concentramento, o peggio, in campo di sterminio.
Anzi
A me risulta che i musulmani arrivano in Europa per loro volontà, a volte illegalmente, usano e abusano della legge europea per rimanere, e rimangono!
Vivono di sussidi statali, regionali, locali ed europei, possono studiare, lavorare, divertirsi, esercitare il proprio culto, la propria fede.
I musulmani vengono in Europa per la libertà, per l'economia, per il welfare occidentale, per l'alto livello di vita, di cultura, di arte, per il futuro dei loro figli.
I musulmani scappano da voi, Paesi musulmani, esattamente per le accuse che fai nei confronti dei Paesi occidentali, scappano da te!!
Il sistema occidentale non sarà un sistema perfetto, ma è sicuramente un sistema migliore di quello che avete voi, e in questi giorni ci rendiamo conto di quanto...
Il tuo paragone alle condizioni degli ebrei nella seconda guerra è un paragone propagandistico, indecente, ingiurioso, diffamatorio, calunnioso, inopportuno e assolutamente fuori luogo.
Tu invece, che sei coinvolto contro i popoli in guerra in Libia Egitto Grecia Cipro Siria Armenia Kurdistan NagornoKarabakh tu, a chi somigli?
Lion Udler
La rivista "Charlie il Beduino" presenta il Presidente turco merdocan e pubblica una vignetta beffarda sulla prima pagina di domani, in contrasto con le sue dichiarazioni nei confronti di Macron e della Francia."Qualcuno" sta andando su tutte le furie ad Ankara Palace stasera
27 0tt0bre 2020
https://www.facebook.com/photo?fbid=340 ... 1301468018 La libertà di parola non dovrebbe includere l'offesa al profeta Maometto e all'Islamhttps://www.islamnograzie.com/la-libert ... -allislam/In uno show del 17 ottobre 2020 su Channel 9 (Turchia), il conduttore televisivo egiziano Mohamed Abdelbaky ha discusso della recente decapitazione dell’insegnante di storia, Samuel Paty, avvenuta in Francia.
Abdelbaky ha duramente criticato il presidente francese Emmanuel Macron, dicendo che ha “offeso” i musulmani descrivendo la decapitazione come un atto di terrorismo islamico.
Abdelbaky ha criticato le autorità francesi per aver ucciso l’assassino invece di arrestarlo, interrogarlo e cercare di scoprire la “verità”.
Affermando che Macron cerca solo di dimostrare che i musulmani sono terroristi,
Abdelbaky ha detto che la libertà di espressione in Francia non dovrebbe includere discorsi blasfemi contro l’Islam.
Si è anche chiesto perché Paty avesse mostrato le vignette del profeta Maometto in primo luogo.
Channel 9 è uno dei numerosi canali televisivi in lingua araba affiliati ai Fratelli Musulmani che hanno trasmesso dalla Turchia.
Mohamed Abdelbaky:
“Un insegnante di francese in una scuola media di Parigi ha esposto cartoni animati offensivi per il profeta Maometto. Ha fatto infuriare i musulmani, usando il pretesto di esercitare la libertà di parola. Una settimana dopo, un giovane musulmano di origini cecene ha massacrato quell’insegnante di francese per strada.
Di conseguenza, la polizia gli ha sparato e lo ha ucciso sul posto, in uno dei sobborghi di Parigi.
Macron si è presentato immediatamente sulla scena, e ha offeso i musulmani, ancora una volta. Ha descritto questa operazione come “terrorismo islamico”, e ha promesso di affrontare questa oscurità, nelle sue parole.
Evocando la libertà di parola garantita dalla legge francese, Macron e i suoi lacchè hanno accolto con favore l’offesa contro il profeta Maometto.
Tuttavia, con totale disprezzo della legge, hanno ucciso il ragazzo ceceno sul posto senza arrestarlo o interrogarlo, e senza esplorare la verità.
La verità non è l’obiettivo qui. A Macron non importa della verità. Tutto ciò che Macron vuole è dimostrare la sua odiosa e provocatoria teoria che i musulmani sono terroristi.
[…]
“Ci sono molte domande. Perché l’insegnante di francese ha provato i suoi studenti e i musulmani in generale, essendo offensivo nei confronti del profeta Maometto?
Perché il giovane che ha ucciso l’insegnante non è stato arrestato, in modo da poter essere interrogato e sopportare un processo pubblico, in linea con la legge e la costituzione?
Perché il Presidente francese non si limita a questa legge anarchica (libertà di parola), che consente di provocare i sentimenti dei musulmani rovinando la società?
Riesaminare la libertà di legge, Macron.
Traccia una linea per le persone blasfeme contro l’Islam, proprio come si traccia la linea per le persone coinvolte nel cosiddetto antisemitismo.
Bisognava, applicare la legge all’aggressore, piuttosto che ucciderlo.
Gino QuareloNon sono le vignette su Maometto ad essere immorali ma Maometto che fu un bugiardo idolatra assassino, un personaggio immorale come il suo mostruoso idolo Allah e le sue demenziali e criminali parole del Corano.
Fare satira su questo individuo criminale, demenzialmente presuntuoso è un dovere morale.
Uno che si spaccia per profeta di Dio può essere solo che deriso e denunciato per le sue menzogne e i suoi crimini contro l'umanità.
Dio non ha profeti e nessun uomo rispettoso di Dio può dirsi profeta di Dio allo stesso modo che nessun uomo può dirsi e farsi Dio, Dio non ha bisogno di profeti.
Dio è il minimo comun denominatore di tutte cose; l'elemento, il valore, il bene comune universale di tutte le creature e di tutti gli uomini che nessun uomo può interpretare a suo arbitrio per appropriarsene a suo vantaggio e contro gli altri esseri umani.
Chi si elegge a profeta di Dio abusando della credulità popolare, con la menzogna, la minaccia e la violenza è solo un idolatra criminale a cui non spetta alcun rispetto morale ma derisione e condanna.
Lettore furioso scrive lettera a MacronLa seguente lettera al presidente francese Macron è stata pubblicata sul quotidiano online francese Riposte Laàque il 18 ottobre.
https://www.islamnograzie.com/lettore-f ... -a-macron/ Riposte Laque pubblica articoli quotidiani e relazioni sui crescenti disordini in Francia. Poiché nessuno può sapere se questi disordini si stanno diffondendo in Europa e quando la Danimarca, dove il governo e il parlamento o la stampa tradizionale non possono comprendere i pericolosi sviluppi in Europa – potrebbe anche menzionare la situazione in Germania e in Italia – trovo rilevante rendere i lettori consapevoli della situazione tesa in Francia. La lettera, che è una traduzione diretta, è uno dei molti messagi dello stesso calibro.
Al presidente Emmanuel Macron
Il popolo francese non è né razzista né xenofobo, ma lo sarà per sua stessa natura, se non lo ha già fatto.
Sì, per sua stessa natura, a causa di tutte le stupidaggini commesse dai vostri predecessori e delle stupidaggini che voi stessi avete commesso durante i primi tre anni del vostro ufficio. In Francia da Valéry Giscard d’Estaing, c’è stata molta politica. quando è stata introdotta la riunificazione familiare, che ha portato al diluvio di invasori che vediamo oggi.
Signor Presidente, guardiamo alla realtà che si applica a milioni di cittadini in questo paese, e prendiamo un esempio che forse lei può comprendere meglio.
Se picchiasse tua moglie, Brigitte Macron, mi troverebbe graziosa?
Se ti sputo in faccia e ti chiamo un francese sporco e un cazzo di formaggio bianco che dovrebbe sottomettersi, mi troverei gentile?
Se mi trovo davanti a te in pantofole e Djellabah e ti tiro da parte e ti minaccio di soffocamento, mi troverei ancora gentile?
Se ogni notte, quando torni a casa nel complesso residenziale dell’Eliseo, ti chiederei di dare il tuoo nome e di indicare il motivo per cui stai attraversando il corridoio – perché io sono il capobanda di origine straniera e sono pronto a colpirti alla minima mossa sbagliata che fai. Penseresti che sia stato ancora più gentile?
Se, in compagnia dei miei amici musulmani, avessi fermato Brigitte Macron che camminava per le strade con una gonna e l’avessi picchiata, se cercasse di rispondermi, mi troverete graziosa?
Se andassi ad Algeri e gridassi davanti alle più alte autorità del paese che i francesi sono criminali e disumani, e la Francia è un paese senza cultura, mi prenderete tra le tue braccia una volta tornata e mi diresti che sono l’uomo dentro il tuo cuore?
Ti chiedo di esaminare questi problemi.
Perché queste sono le condizioni in Francia per tutti coloro che vivono in condizioni povere o modeste nei loro quartieri miserabili.
Questa è la Francia, dove i vostri predecessori dell’Eliseo e i loro luogotenenti dai tempi di Giscard d’astaing (diciamo l’80% della classe politica) vi hanno lasciato con un sacco di rifiuti. Lo farete in Francia?
Una volta capito questo, si consiglia di aprire la porta a un’uscita molto, indipendente dalla Corte internazionale di giustizia, dalle convenzioni internazionali e dai diritti umani, siano essi universali o europei. Inoltre, il diritto di un popolo a vivere in sicurezza e a loro piacere, e il loro diritto di disfarsi di se stesso, sono diritti fondamentali di pari valore, e devono stare in cima alla gerarchia se il pericolo è imminente. E il pericolo è imminente oggi.
E se nessun paese vuole queste persone odiose, le Nazioni Unite devono aiutare. Potrebbero essere collocati in modo appropriato sulla piattaforma ferroviaria o al porto.
Citando il nostro “obbligo” di assistere queste persone, che le ONG non hanno esitato ad assistere nel loro flusso infinito di barche cariche di africani che non esitano a violare il nostro diritto fondamentale, la prego di astenersi dal ricevere chiunque voglia mettersi a capo dell’odio.
Sarebbe una rivelazione favolosa per il mondo esterno se le Nazioni Unite, che sono immediatamente disposte a dare una lezione agli europei, si rifiutassero di aiutare i rifugiati che nessuno vuole, non crede signor Presidente?
Vi dico che se volete davvero creare una nazione, rimpatriare tutti i migranti clandestini, sarebbe la prima cosa da fare.Ci sono milioni di coloro che odiano il paese e la sua gente, e che amano solo i servizi sociali, i benefici e il Corano.
Ma creare una nazione è prima di tutto avere le stesse leggi e costumi accettati nella stessa area geografica, ma insegnare l’arabo nelle scuole per questa popolazione di altra origine etnica non funzionerà mai. Una nazione è composta da coloro che parlano la lingua del paese. Pensavo avessi un’intuizione migliore. I servizi mediatici ti hanno indicato come intelligente, così abbiamo sperato che avresti capito quando hai assunto l’incarico. Devo quindi riconoscere che ci sono diversi tipi di intelligenza.
Per concludere, e a rischio di essere considerato un super discriminante, vorrei chiarire che c’è anche un gruppo francese con carnagione bianca, che si deve dissipare se si vuole creare una nazione. Sono i ribelli (la folla della strada), i comunisti, i giornalisti del Mediapart, Libération e Le Monde che si riversano con gioia nell’anti-Francia. Inoltre, coloro che si sono sottoposti agli apostoli dell’odio, coloro che si sono schierati con i separatisti musulmani e altre minoranze dannose. Anche gli insegnanti di sinistra e l’amministrazione dello Stato profondo nei rettori, che sembrano aver preso il potere al vostro posto a scapito del bene pubblico. E le femministe isteriche per cui il servizio sanitario pubblico dovrebbe chiedersi se debbano essere internate, dal momento che sembrano aver perso la testa e non aver mai capito l’idea di vivere in una società.
Per recuperare l’armonia, è necessario liberarsi dalla devastazione. Mi auguro che la vostra amministrazione invii una lista di coloro che si sono guadagnati un biglietto di sola andata. So che ci vorrà molto tempo, ma è compito tuo accettarlo. Altrimenti, dovremo farrne uno nuovo nel 2022.
Perché, come lei ha letto qui, signor Presidente, ho aperto la via per lei, in modo che lei deve solo rispondere a due domande fondamentali che meritano di essere poste in relazione alla situazione in Francia.
Una domanda personale: sarai il missile sulla lista – introdotto da Valéry Giscard d’estaing, seguito da Mitterrand, Chirac, Sarkozy, Hollande – di cui la storia discuterà in futuro come una disgrazia, o vorresti iniziare un’altra lista?
La seconda domanda riguarda la Francia: avete deciso di salvare il paese o no? In questo caso, inizierai l’immediato rimpatrio di massa di tutti gli indesiderabili prima che non possa essere evitato?
Francia-Islam, dal Bangladesh alla Turchia proteste di piazza. "Bisogna punire Macron"27 10 2020
https://www.repubblica.it/esteri/2020/1 ... 272004494/ Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Dacca, la capitale del Bangladesh, chiedendo il boicottaggio dei prodotti francesi e bruciando un'immagine del presidente Emmanuel Macron che aveva difeso la libertà di pubblicare le vignette satiriche che raffiguravano il profeta Maometto.
La polizia ha stimato che più di 40 mila persone hanno preso parte alla marcia organizzata da un partito islamista: i manifestati sono stati bloccati prima che potessero avvicinarsi all'ambasciata francese.
I manifestanti hanno cantato slogan chiedendo un "boicottaggio dei prodotti francesi" e di "punire" Macron, "uno dei pochi leader che adorano Satana", ha detto alla folla riunita alla moschea Baitul Mukarram Ataur Rahman, alto funzionario del'partito islamista Iab che ha invitato il governo del Bangladesh a "cacciare" l'ambasciatore francese.
(ansa)
Macron, bersaglio delle proteste
Il presidente francese è diventato il bersaglio di manifestazioni in diversi Paesi dopo aver promesso che la Francia, "Paese dove è nato l'illuminismo", avrebbe continuato a difendere questo genere di caricatura, durante un tributo nazionale mercoledì scorso a Samuel Paty, il professore decapitato in un attacco islamista il 16 ottobre scorso per averne mostrate alcune ai suoi studenti.
(ansa)
Il movimento antifrancese ha preso il via dopo che il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha cavalcato la rabbia dei Paesi musulmani sostenendo che in Francia si trattano i musulmani come gli ebrei prima della Seconda guerra mondiale. Erdogan ha chiesto il boicottaggio dei prodotti francesi e messo in dubbio la "sanità mentale" di Macron dopo il discorso tenuto per commemorare la morte di Paty.
La polemica rischia di infiammarsi ulteriormente nelle prossime ore: Charlie Hebdo ha infatti pubblicato una vignetta in cui si vede Erdogan alzare l'abito di una donna velata per guardarle il fondoschiena, mentre invoca l'Islam.
Dal Kuwait alla Giordania i supermercati pianificano il boicottaggio. Qatar annulla la "Settimana della cultura francese"
In Kuwait, una catena non governativa di ipermercati ha affermato che oltre 50 dei suoi punti vendita hanno pianificato di boicottare i prodotti francesi, riferisce la Cnn online. Una campagna di boicottaggio è in corso anche in Giordania, dove alcuni negozi di alimentari hanno appeso cartelli dove dichiarano di non vendere prodotti francesi. Anche nel Qatar, diversi negozi stanno facendo lo stesso, compresa la catena di supermercati Al Meera, che ha più di 50 filiali nel Paese arabo. L'Università del Qatar ha inoltre annunciato di aver rinviato indefinitamente la 'Settimana della cultura francese'.
Turchia: "Non comprate prodotti francesi"
I cittadini turchi sono stati chiamati a una protesta nazionale contro la Francia in tutte le province del Paese. Le manifestazioni sono state indette dalla Confederazione Memur-Sen dei sindacati dei dipendenti pubblici, vicina al Partito islamista per la giustizia e lo sviluppo (Akp) al potere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. "Mostrando caricature che insultano il nostro profeta negli edifici pubblici in Francia, l'islamofobia si intensifica. È un gioco di sporche ambizioni politiche", si legge nell'appello alla protesta. Nonostante non ci siano prove di un boicottaggio contro i prodotti turchi in Francia il presidente Turco ha affermato esortando i suoi connazionali: "Dato che lì hanno chiesto di non acquistare prodotti turchi, faccio appello alla mia gente: non comprate prodotti francesi".
Siria, manifestanti a Atareb, nella provincia di Aleppo, strappano il fotomontaggio che raffigura un cane con la testa di Macron (afp)
Arabia Saudita: "La libertà intellettuale sia un faro di rispetto, tolleranza e pace"
Scende in campo anche l'Arabia Saudita. Per la monarchia del Golfo, le vignette satiriche su Maometto sono "offensive". "Il regno respinge ogni tentativo di collegare l'Islam al terrorismo", scrive l'agenzia ufficiale saudita Spa che cita una fonte del ministero degli Esteri di Riad. L'Arabia Saudita chiede che "la libertà intellettuale e culturale siano un faro di rispetto, tolleranza e pace".
Striscia di Gaza, un sostenitore di Hamas cancella l'immagine del presidente Macron fuori dal Centro di cultura francese (reuters)
Iran, convocato l'incaricato d'affari di Parigi a Teheran: "Libertà d'espressione usata per fomentare l'islamofobia"
Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato oggi l'incaricato d'affari di Parigi a Teheran, Florent Aydalot, per protestare contro "l'insistenza" delle autorità francesi nel sostenere la pubblicazione delle vignette sul profeta Maometto della rivista satirica Charlie Hebdo. Il dipartimento per gli Affari europei del ministero ha comunicato all'inviato il rammarico della Repubblica islamica per la posizione definita "non saggia" del suo governo e del presidente Emmanuel Macron. "La libertà d'espressione viene usata da Parigi per fomentare l'islamofobia e iniettare odio nel mondo", ha dichiarato Teheran, che già nei giorni scorsi aveva denunciato la posizione francese.
Tunisia, intellettuali in difesa del presidente francese
La Tunisia, Paese in cui la libertà di espressione è la principale conquista della rivoluzione del 2011, non è sfuggita a un vivace dibattito, soprattutto sui social. Per il filosofo e antropologo Youssef Seddik, difensore di una lettura moderna del Corano, "il presidente francese ha sbagliato". Il suo scopo era "elettorale", di fronte a una "estrema destra" all'offensiva. Sabato nel sud della Tunisia, poche dozzine di manifestanti hanno bruciato la bandiera francese. A differenza del Marocco, dove il governo ha condannato "vigorosamente" le vignette, e dell'Algeria, il cui Alto Consiglio Islamico ha stigmatizzato la "campagna virulenta" contro l'Islam, i leader tunisini non hanno reagito alle parole di Macron. Quaranta intellettuali tunisini hanno firmato una petizione che chiede il processo a un deputato islamista che ha giustificato l'assassinio dell'insegnante francese qualificando l'attacco al profeta musulmano come "il più grande dei crimini" ma deplorano anche gli "insopportabili discorsi islamofobi" di molti programmi dei canali televisivi francesi seguiti in Tunisia.
Russia, il presidente ceceno Kadyrov: "Macron è un ispiratore del terrorismo"
Il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov, che guida la regione russa a stragrande maggioranza musulmana, accusa Emmanuel Macron di provocare il terrorismo e contesta al presidente francese di "aver inscritto nella 'libertà di espressione' quelle vignette offensive per quasi due miliardi di musulmani in tutto il mondo". "Non so in che stato fosse Macron quando ha fatto quella dichiarazione - ha aggiunto in un lungo messaggio sul suo canale Telegram - ma le conseguenze possono essere molto tragiche". "Lo stesso presidente francese sta diventando come un terrorista: sostenendo le provocazioni, invita i musulmani a commettere crimini". Il messaggio si conclude esortando il leader francese a "fermare le provocazioni e gli attacchi alla fede prima che sia troppo tardi".
Bandire il nazismo maomettano o Islam come male peggiore del nazismo hitleriano e dell'internazismo comunistra sovietico e cinese e tutti i paese che lo praticano e boicottarli economicamente, turisticamente, politicamente e militarmente.
Bandire e combattere l'Islam come nazismo maomettano, prima che distrugga l'Europa e il Mondohttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2374 Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa - L'Islam è il culto idolatra, politico religioso, dell'orrore e del terrore, il culto di morte dell'idolo Allah e del suo profeta e primo terrorista assassino islamico, modello per tutti i mussulmani, da sempre, per sempre e ovunque.
Chiediamo al Papa cattolico romano, quanti cristiani, europei, occidentali ed altri innocenti del mondo, dovranno ancora morire prima che il suo "D-o o idolo cristiano del perdono, della fraternità e dell'amore universale" sia sazio, del sangue delle vittime, del martirio dei cristiani, degli innocenti di tutto il mondo, di ogni colore e di ogni credo religioso, e si scagli contro questo credo idolatra di morte che è l'Islam.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8073159753
Non è affatto vero che l'Islam (di Maometto, del Corano e del loro idolo Allah) eleva spiritualmente, promuove la fraternità umana, la pace e la convivenza civile tra le persone, i popoli, i paesi, gli stati;
non è assolutamente così, caso mai è vero proprio il contrario.
Chi sostiene tale demenzialità è un bugiardo, un irresponsabile, un ignorante o un criminale.Allah non è Dio ma solo l'idolo mostruoso del criminale Maometto.
Ecco in verità chi era Maometto e cos'era la sua pace!
Maometto fu assai peggio di Hitler e di Stalin e di Toto Riina!
Maometto fu un ignorante, presuntuoso, invasato, esaltato, idolatra che si inventò il suo dio Allah tratto dagli idoli della Mecca, un dio-idolo dell'orrore, del terrore e di morte,
uno che abusò della credulità popolare e che poi si impose con la minaccia, l'intimidazione, il ricatto, la violenza (che non fu affatto per legittima difesa come raccontano i suoi seguaci per giustificarsi ma fu predatoria, aggressiva, sopraffatrice, assassina);
fu un bugiardo, un ladro, un razziatore rapinatore, sequestratore e ricattatore, schiavista, assassino e sterminatore;
fu un razzista al massimo grado che discriminò chiunque non si sottomettesse a lui e al suo idolo e che depredò, cacciò e sterminò ebrei, cristiani, zoroastriani e ogni diversamente religioso, areligioso e pensante che gli si contrapponesse e non si sottomettesse;
invase, depredò, ridusse in schiavitù e fece strage nei paesi altrui imponendo con la minaccia la sua politica e la sua criminale ideologia-teologia religiosa imperialista e totalitaria;
indusse al suicidio, all'omicidio e allo sterminio e fece dire al suo idolo, dettandolo ai suoi seguaci, ciò che poi
fu scritto nel Corano e che da 1400 anni induce e istiga alla violenza, alla discriminazione, alla falsità, alla minaccia, alla depredazione, al disprezzo degli altri non maomettani, alla riduzione in schiavitù e alla dhimmitudine, all'omicidio, al suicidio-omicidio, all'assassinio e allo sterminio di ogni diversamente religioso, areligioso e pensante della terra che non si sottometta ai suoi seguaci e al loro orrendo idolo Allah.
A chi esalta e santifica l'invasato criminale Maometto!
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è santificare il male, un mettersi dalla parte di ciò che di più maligno esista sulla faccia della terra.
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano dichiarandoli elevatori di spiritualità e portatori di umanità, di amore, di pace, di fratellanza, di giustizia, di cultura e di civiltà significa ingannare e illudere l'umanità intera specialmente quella che soffre a causa dell'Islam e che vorrebbe potersi difendere e liberare da tutto ciò;
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è farsi demenzialmente, irresponsabilmente e vilmente complici del male, e costituisce di per sé un grave crimine contro l'umanità.
"Guerra santa a Macron". Erdogan guida l'Islam, ma ora l'Europa fa muroGian Micalessin - Mar, 27/10/2020
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 99128.html Il Sultano paragona i musulmani agli ebrei perseguitati: "La Francia è da boicottare"
A giocare con il fuoco si rischia di scottarsi. La Francia lo sta capendo con almeno 10 anni di ritardo. E non per la lungimiranza di Emmanuelle Macron, ma per la sua paura di regalar altri voti ad una Marine Le Pen pronta a far tesoro dell'ondata d'indignazione sollevata dalla decapitazione dell'insegnante Samuel Paty.
Comunque a differenza dei predecessori Nicolas Sarkozy e Francois Hollande, sempre pronti a flirtare con Qatar e Fratelli Musulmani, il presidente francese ha il merito di guardare in faccia la realtà e denunciare la pericolosità di quello che ha apertamente definito «islam separatista». Un'Islam che dopo aver regalato oltre mille militanti allo Stato Islamico e aver seminato sangue e morte da Parigi a Nizza sta divorando città e periferie sottraendole alle leggi dello Stato. Ma la pericolosita di quell'Islam e delle nazioni musulmane pronte a farsene bandiera mostra il suo vero volto anche sul fronte internazionale. Il più esplicito, ma anche il più arrogante ed aggressivo, è quello esibito dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Ieri dopo aver nuovamente invitato il presidente francese a controllare la sua «stabilità mentale» il «sultano piromane» - come lo definisce Le Monde - ha proposto un boicottaggio di tutti i prodotti d'Oltralpe. Poi, non pago, si è lanciato in una serie di durissimi attacchi alla Germania di Angela Merkel e all'Unione Europea. Dopo aver denunciato l'islamofobia definendola «la peste dei paesi europei» Erdogan ha accusato l'Ue di fomentare una campagna di linciaggio anti islamico «simile a quella contro gli ebrei prima della Seconda Guerra Mondiale». Parole singolari visto che a pronunciarle è un presidente nemico d'Israele e alleato d'Hamas Ma l'attacco più duro è quello riservato ad una Germania che - anche per la presenza sul proprio territorio di quasi 5 milioni di turchi - si è sempre dimostrata assai tollerante verso le intemperanze di Ankara. «Parlate di libertà di religione, ma siete i veri fascisti, gli eredi dei nazisti» ha detto Erdogan rivolgendosi a Berlino. Subito dopo ha nuovamente sparato a zero su Bruxelles sostenendo che «in certi Paesi europei, l'odio verso l'Islam e i musulmani è diventata una pratica promossa persino dai presidenti». Ma dietro gli affondi di Erdogan - definiti inaccettabili da Angela Merkel - si profila uno schieramento di paesi islamici pronti ad allinearsi con la Turchia e a sostenere lo scontro con la Francia e con l'Europa. Certo in molti casi l'ipocrisia è assolutamente macroscopica. Il Qatar, già grande alleato di Sarkozy nella guerra a Gheddafi e agli interessi italiani in Libia, è - oggi - uno dei primi ad attaccare le posizioni secolariste e anti-fondamentaliste del presidente francese. E farebbe quasi ridere - se non fosse tragica - l'ipocrisia di Imran Khan il premier pakistano pronto ad accusare d'islamofobia l'Eliseo mentre a casa sua resta in vigore l'ignobile legge sulla blasfemia. Una legge, utilizzata soprattutto per perseguitare i cristiani, la cui vittima più famosa è stata quell'Asia Bibi condannata alla forca e tenuta in galera per dieci anni dopo esser stata ingiustamente accusata d'aver ingiuriato il Corano e il profeta Maometto. Eppure nonostante quei trascorsi il Pakistan s'è permesso ieri di convocare l'ambasciatore francese. Una convocazione durante la quale è stata espressa «la più energica protesta» per la «pubblicazione di disegni blasfemi» e per le dichiarazioni del presidente Macron in difesa delle vignette su Maometto riproposte da Charlie Hebdo. Secondo il ministro degli Esteri di Islamabad Shah Mahmood Qureshi «le parole irresponsabili di Macron gettano nuova benzina sul fuoco». «Nessuno - ha aggiunto Qureshi - ha il diritto di ferire i sentimenti di milioni di musulmani con il pretesto della libertà d'espressione».
La Francia chiude la moschea dopo l'attentatoLorenza Formicola
28 10 2020
https://lanuovabq.it/it/la-francia-chiu ... lattentato Chiusa in Francia per sei mesi la moschea di Saint-Denis. Per gli inquirenti l'ultimo attentato islamico sarebbe nato proprio nella moschea oggi chiusa. Ma in Europa si tende, spregiudicatamente, a ignorare il significato non solo dell'islam, ma anche di cosa sia una moschea. Motivo per il quale ogni misura adottata, sempre dopo una tragedia, è vuota e inconcludente. Anche in Italia.
Il destino della moschea di Pantin, a Seine-Saint-Denis, è ora nelle mani della giustizia. Chiusa alcuni giorni fa, come era prevedibile, è già bersaglio di ricorsi per contestare la chiusura di sei mesi, decisa cinque giorni dopo l'assassinio del professore Samuel Paty.
Per gli inquirenti l'ultimo attentato islamico sarebbe nato proprio nella moschea oggi chiusa. Che non è esattamente a due passi dal luogo della decapitazione e dal liceo dove insegnava il professore. Per le autorità la moschea avrebbe "legami con il salafismo" e sarebbe frequentata "da individui appartenenti al movimento islamista radicale". L'imam e direttore della moschea, M'Hammed Henniche, è nell'occhio del ciclone. Per anni uomo di riferimento dell'islam per la politica francese, prima dell'attentato ha pubblicato, sulla sua pagina Facebook, il video del padre di una studentessa che denunciava l'ormai nota lezione del professore sulla libertà di parola e denunciato, sempre sui social, l'identità del professore e il liceo dove insegnava. Elementi che, denuncerebbero, per le autorità, il legame tra moschea e attentato islamico.
Non sappiamo se il decreto di chiusura alla fine durerà davvero sei mesi, ma soprattutto, decorso il termine, che cosa accadrà?
Ma le moschee vengono ignorate. Non vengono controllate. Tant'è che la decisione brusca, e che non ha precedenti recenti, di chiuderne una ha suscitato una strana reazione nei musulmani di Francia. Dopo le proteste iniziali, la posizione del Ministero è stata declassata a un gesto utile solo a fare clamore per accontentare i francesi un po' innervositi. È quanto sostiene testualmente M'hammed Henniche. È lui che nel 2013, ha firmato un contratto di locazione per 99 anni con il municipio di Pantin per un terreno che ospiterà una futura grande moschea. Oggi è occupata in particolare da una palestra che funge da moschea temporanea (la struttura oggi chiusa) in attesa del completamento del progetto. Il sindaco socialista, Bertrand Kern, ha sostenuto il progetto della Grande Moschea di Pantin a diverse condizioni come, una su tutte, la creazione di una stanza di preghiera per le donne.
L’Europa da sempre tende, spregiudicatamente, a ignorare il significato non solo dell'islam, ma anche di cosa sia una moschea. Motivo per il quale ogni misura adottata, sempre dopo una tragedia, è vuota e inconcludente.
La moschea non è una "chiesa" musulmana, ma il luogo dove i musulmani si "prostrano" e si "radunano". In moschea, che può essere improvvisata ovunque e in qualsiasi contesto, la comunità di islamici si riunisce per esaminare le urgenze politiche, culturali, le questioni sociali del momento presente. Chi limiti la moschea a luogo di preghiera sta facendo un torto alla tradizione musulmana, sta mentendo.
Il venerdì - yawm al-giumu'ah - non è il giorno sacro per l'islam, come quello delle altre grandi religioni. Non esiste un giorno di festa nel quale non si lavori. Ma solo il giorno in cui la comunità si raduna - giumu'ah - e lo fa a mezzogiorno per la preghiera pubblica, cui segue il discorso che non ha niente della predica in senso cristiano. In moschea nascono le riflessioni, i piani per affrontare la vita in un territorio di non-musulmani come è l'Europa. E in casa islam è il posto dove si studiano le strategie per conquistare l'Occidente: con le armi e culturalmente.
Il motivo per cui le moschee nei paesi musulmani come in Europa sono spesso sorvegliate dalla polizia sta nel fatto che le decisioni politiche nascono in quelle stanze. La storia islamica ha sempre visto rivoluzioni e sollevamenti popolari partire dalle moschee. Il jihad, che è "la guerra sul cammino di Dio", obbliga ogni musulmano a difendere la comunità, ed è proclamato sempre in moschea. Non si può in altri contesti.
Quello che è successo in Francia per il professore è, così, semplicemente nella norma. Ed è solo l'ultimo caso di una lunga serie.
L'Italia non è lontana dallo Stato in cui versa la Francia. Da noi gli incidenti inizieranno, in maniera più plateale di quelli a cui già assistiamo, tra quindici anni.
L'infiltrazione è già a uno stato avanzato. E nasce nelle moschee, mentre sta per arrivare nelle scuole, proprio come in Francia.
Quando nel 2018, esplose la notizia dell'acquisto da parte dei musulmani di una chiesa di Bergamo per farne una moschea, sconvolse non poco. Non tanto perché là non ci sarebbero stati più i frati cappuccini ma il Corano, quanto per la quantità di denaro a disposizione degli islamici per completare l'operazione.
Da dove veniva quel denaro non si seppe perché il governatore della Lombardia Fontana, infatti, intervenne per bloccare la vendita: sarebbe stata una beffa per la Regione, che aveva appena approvato norme antimoschee.
I centri islamici legati al wahhabismo, al salafismo e ai Fratelli Musulmani spuntano come funghi e i più giovani vengono spediti in Turchia per formarsi come imam. Soltanto il Qatar, attraverso la Qatar Charity Foundation, fra il 2013 e il 2016 ne ha finanziati 43 con un investimento di 25 milioni di euro. Due milioni e mezzo per mettere tende in mezza Sicilia. Ottocentomila euro per finanziare la maximoschea di Ravenna, quella specializzata nella produzione di foreign fighters per la Siria o l'Iraq.
Le regioni più a rischio rimangono la Lombardia, il Lazio e il triangolo più pericoloso resta quello di Milano-Brescia-Bergamo. I centri islamici abusivi, però, si stanno insediando anche in provincia. In Lombardia, Lazio e Campania abbiamo avuto il 60% delle 12.034 intercettazioni dell'antiterrorismo dal 2005 al 2017. Solo in Lombardia i sospetti monitorati, nel medesimo periodo, sono stati 4567.
Il 2019 è stato l’anno di più grande corsa ad aprire moschee in Italia. Milioni di euro di finanziamenti sono arrivati dal Golfo Persico e dall'Asia minore tramite banche e società finanziarie, finanziatori locali e privati. Lo scopo è raddoppiare le 1250 moschee ufficiali – impossibile censirle tutte dato il numero spropositato di strutture clandestine - sul territorio italiano controllate perlopiù da Turchia e Qatar.
E nel frattempo, Chiesa e Stato collaborano per sostenere l'islam e le moschee. A Bologna il comune ha concordato di cedere gratuitamente un terreno di 7mila metri quadrati per una moschea. A Bergamo si sta collaborando per trasformare una chiesa in moschea. A Sesto Fiorentino è stato direttamente il vescovo ad approvare la vendita di un terreno della Curia per un centro islamico.
Esiste una resistenza islamica nostrana. E l'Italia tra pochi anni sarà come la Francia di oggi: il ritardo è solo imputabile a ragioni storiche e geopolitiche.
LE CROCIATE DI MACRON, EMERGENZA ISLAMOFOBIA E VITTISMI VARI DI ERDOGAN, IL LIBERISTA ERETICO ERNESTO ROSSI, VIALE GAETANO BRESCI E IL GRANDE CONTE DRACULÀ : PERCHÉ IL MIO COMPATRIOTA DI ROMA EST ZERO CALCARE VEDE LE MACERIE, GIUSTAMENTE, MA IGNORA IL MODO PER RICOSTRUIRCI QUALCOSA SOPRA. Dario Berardi
29 ottobre 2020
https://www.facebook.com/dario.berardi. ... 4691190044Una delle Argomentazioni tipiche del vittimismo islamista, che ha inondato purtroppo anche l'Europa è la questione delle crociate, che difatti viene usata come strumento di propaganda dal leader della jihad, Erdogan, che ha affermato più di una volta : "L'Europa deve diventare musulmana come risarcimento delle crociate". Una argomentazione assurda, anche se il politico turco non finisce mai di stupirci ed oggi si è superato dichiarando che "i musulmani in Europa sono trattati come gli ebrei durante il nazismo".
Il problema è che c'è qualcuno che ci crede pure a queste cazzate, altrimenti non ci sarebbe Silvia Romano, pagata dalla UE e sponsorizzata dai fratelli musulmani, a fare il pippone contro l'islamofobia, una cosa che non esiste come non sono esistite le crociate come le racconta Erdogan, in quanto queste ultime furono localizzate solo in terra santa ed avevano come primo obiettivo permettere ai pellegrini di visitare i luoghi dove Cristo ha professato la sua fede e per difendere i cristiani presenti in quel luogo. Tutto questo mentre l'impero Ottomano, la cosa a cui si ispira Erdogan, ha nel corso dei secoli fatto le vere "crociate", cioè quelle musulmane, conquistando Andalusia, Grecia, i Balcani, Bulgaria, le isole dell Egeo ed arrivando fino a Vienna, dove furono sconfitti per fortuna da dragoni ed ussari asburgici, e fino in Romania, dove fu il Conte Dracula, il vero inventore e padre del black metal, a passargli la sveglia.
Oggi a quanto pare l'unico leader politico in Europa che ha deciso di non farsi più prendere in giro dalla storiella dell'islamofobia è Macron, in versione Conte Draculà con l'accento sulla A, che è stato quindi etichettato da turchi, pakistani ed arabi sparsi come "il nuovo crociato".
Ovviamente Macron è solo una persona intelligente e garbata, semplicemente stanca di farsi prendere per i fondelli da quattro ruba cammelli. In realtà MAGARI fosse un nuovo condottiero CROCIATO, anche perché in medioriente i cristiani vengono perseguitati, arrestati ed uccisi.
In merito farei parlare alcune persone che ancora dicono che noi europei siamo colpevoli delle crociate con due miei amici egiziani, di religione copta, che sono scappati dalla loro città perché gli hanno bruciato la casa ed ucciso mezza famiglia. Altro che islamofobia, qui esiste la Cristiano fobia, e sta nella maggior parte dei paesi islamici, non tutti per fortuna, ma nessuno, tranne Macron e pochi altri, fanno qualcosa a riguardo, a quanto pare.
Purtroppo le argomentazioni vittimiste ed islamiste hanno fatto presa anche, mio malgrado, a Roma, soprattutto nel mondo dell'estrema sinistra, che ha come esponente principale nella mia zona il famoso artista Zero Calcare, che oggi in una intervista ha spiegato che vede macerie, esattamente una Roma in macerie.
Ha ragione lui, perché il covid 19 rischia di metterci definitivamente in ginocchio, soprattutto se ci sarà un nuovo lockdown, distruggendo cosi una economia, quella romana, già demolita da tasse, corruzione politica, burocrazia e corporazioni.
Quello su cui Zero Calcare penso non abbia ragione è la ricetta, la soluzione, cioè per lui il comunismo, che ovunque è passato ha lasciato inequivocabilmente povertà ed appunto macerie.
In questo senso, dato che abitiamo vicini, lo invito a farsi un giro qui, nel mio quartiere, per conoscere una altra sinistra, quella non convenzionale, quella liberale e libertaria
Per esempio lo inviterei a conoscere la figura di Ernesto Rossi, molto meglio del sopravvalutatissimo Ernesto Che Guevara, uno tra i più grandi esponenti politici italiani del 900, ripreso oggi dalla cultura mainstream perché considerato un padre fondatore della Unione Europea ( questo secondo me a torto perché era europeista ma la UE non penso gli sarebbe piaciuta, ma questa è solo una mia valutazione personale).
Rossi fu volutamente oscurato dall'egemonia culturale comunista, perché colpevole di non essersi allineato allo stalinismo ed al togliattismo, perché comprese che era il liberismo, cioè la libertà di commercio, di mercato e di azione individuale a creare ricchezza, che il risparmio delle famiglie era una base fondante della società e che il vero anticapitalismo era abolire corporazioni, statalismo e burocrazia, non farli rimanere a loro posto dipinti di rosso.
Io conosco Ernesto Rossi perché qui sotto casa mia c'è una vietta intitolata a lui, un gigante della politica italiana che meriterebbe ben altri scenari ma che io mi tengo stretto anche perché girato l'angolo ho anche via Sacco e Vanzetti, due grandi libertari che hanno fatto la storia del sindacalismo in America e che hanno combattuto per i loro ideali fino alla morte, in senso stretto.
L'unico problema è che abbiamo anche il quartiere "invaso" da una via poco consona alla nostra tradizione libertaria, cioè Via Togliatti, che in realtà parte da noi ed arriva fino a Roma Sud.
Spero che un giorno, magari insieme anche ad uno Zero Calcare finalmente più cosciente delle dinamiche economiche e della realtà umana, potremo cambiare il pezzo di Via Togliatti, quello che passa qui da me, in Via Gaetano Bresci. Ne guadagneremmo in stile, toponomastica e soprattutto verità Storica.
AVANTI CROCIATI DELLA LIBERTÀ!