D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:29 am

D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche e idolatre
viewtopic.php?f=201&t=2491



Le storie dei miracoli sono falsità e bestemmie che nascondono Dio e che allontanano da Dio.
Le leggi di Dio, naturali, universali, divino-fisiche sono una cosa seria.
Dio non si presta a violare le sue stesse leggi naturali e universali che animano il creato, per conto di qualche sciamano, stregone, mago, santo, madonna, profeta, messia, religione, fede.
Dio non ha bisogno di dimostrare che esiste e che è omnipotente; sono unicamente gli idoli che hanno questo bisogno per apparire come se fossero Dio ai poveri di spirito che hanno la debolezza e la stupidità di credere in loro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:31 am

Miracolo o cosa meravigliosa
https://it.wikipedia.org/wiki/Miracolo
Si definisce miracolo (dal latino «miraculum», cosa meravigliosa), in teologia, un evento straordinario, al di sopra delle leggi naturali, che si considera operato da Dio direttamente o tramite una sua creatura. Nel linguaggio comune, per estensione, il termine miracolo indica anche un fatto eccezionale, che desta meraviglia. Colui che si ritiene abbia compiuto dei miracoli di natura medica è detto taumaturgo.

Sui fatti ritenuti miracolosi si è sviluppato storicamente un dibattito tra i sostenitori della loro natura divina e i sostenitori di un approccio razionalista al fenomeno che negano spesso sia la veridicità che la natura soprannaturale di tali eventi.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:31 am

Il solo miracolo che D-o ha fatto e che continua a fare è la Creazione o Creato con tutte le sue cose e le sue creature, le stelle in cielo e i granetti di polvere in terra, con le leggi del cielo e della terra, della natura e della fisica.

D-o non fa altri miracoli; D-o non viola le leggi della sua Creazione o Universo, della natura e della fisica; D-o non resuscita i morti, i morti sono morti e i vivi sono vivi, chi pare resusciti dalla morte in realtà non era morto;
D-o, lungo miliardi di anni, ha moltiplicato le stelle del cielo ma, in quattro e quattro otto, non moltiplica i pani e i pesci sulla terra così per fare un miracolo, non è un mago e un prestidigiatore e nemmeno uno sciamano o uno stregone.
D-io non fa di questi miracoli assurdi che contravvengono, contraddicono, contrastano con le sue leggi universali, naturali e fisiche;
D-o non concede deroghe e privilegi a chichessia, non è un re o un imperatore capriccioso o interessato o che si fa commuovere o comprare o corrompere con la fede, la preghiera, le lacrime, le invocazioni, le lusinghe, le lodi, le raccomandazioni, no no D-o non è un burattino nelle mani dell'uomo

I fenomeni che non si spiegano non sono miracoli ma restano fenomeni che non si spiegano o che al momento in cui sono capitati chi vi ha assistito non ha saputo spiegarli.
D-o non trasforma un sasso in un pane; un morto in un vivo; un pesce in cinque pesci; D-o non fa volare gli elefanti, i cammelli e gli angeli.
L'onnipotenza di D-o non è in alcun modo manipolabile dall'uomo o dai suoi idoli o dai suoi santi o dalla sua fede idolatra.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:31 am

Credere nei miracoli comporta il credere nella provvidenza divina, nella manna dal cielo, nell'intermediazione dei santi e degli sciamani;
nella raccomandazione delle caste di intermediari prezzolati, di presunti illuminati ed eletti dall'idolo;
deresponsabilizza l'impegno, il sacrificio, la buona volontà umana e castra l'uomo di buona volontà.
Credere nei miracoli favorisce le dittature, le teocrazie, i regimi totalitari, allontana dalla democrazia e dalla sovranità popolare di tutti e di ognuno.


Per me due sono i miracoli possibili e veri la Creazione in atto ad opera di D-o e quello che quotidianamente compiono le sue creature tra cui l'uomo di buona volontà;
credere ad altri miracoli non fa bene all'uomo, gli toglie responsabilità e buona volontà e lo allontana da D-o, quello vero e naturale che non che non ha nulla che fare con gli idoli miracolosi delle religioni.


Miracołi veri e falbi
viewtopic.php?f=24&t=1687


Il miracolo vero è la creazione, l'universo, il ciello stellato, ogni filo d'erba, ... la vita e la morte.

Il miracolo più falso che ci sia è quello della resurrezione di in uomo morto già veramente morto (e non dolo dato per morto). Dio no è un pagliaccio o un simmunito e non può violare le sue leggi universali e i suoi comandamenti per capriccio o per la raccomandazione intercessione di un santo, di una donna come la madonna, di un uomo che si dice suo figlio e Dio stesso, non avrebbe alcun senso e non avrebbe senso nemmeno la stessa creazione.


El miracoło vero lè ła Creasion, l'ogneverso entiero, el çeło stełà, el fiło d'erba ... ła vida e ła morte.

El miracoło falbo pì miracołoxo e miracołante ca ghe sipia lè ła "sorjensa de on morto" se ono lè morto dal bon nol pol pì sorxar, se el par kel sorxa vol dir ke nol jera morto. Dio ke no lè on pajàso e n'ensemenio nol pol viołar łe so meme comande e łej, nol pol prima far morir na creadura e dapò farkla tornar en vida pèar enterçesion de na madona o de on santo, ła saria na ensemensa granda e cascaria tuto el palco de ła Creasion.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:32 am

La scienza ha questi limiti: Dio, i santi e i miracoli
Il fascino della nostra esistenza sta nella simbiosi tra sfera trascendentale e sfera immanentistica del nostro essere
Antonino Zichichi - Ven, 17/02/2017
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 65167.html

I miracoli sono o no credibili per la Scienza? Non si tratta solo della Madonna di Medjugorje. Ci sono i miracoli della Madonna di Fatima, quelli di Padre Pio, di San Gennaro, di Sant'Antonio, di San Francesco e di tanti altri Santi.

Illudersi che si possa riprodurre con metodi scientifici la realtà di un miracolo, equivale a illudersi di potere scoprire l'esistenza scientifica di Dio. Se fosse possibile arrivare a una comprensione logico-rigorosa del miracolo, dovrebbe essere altrettanto possibile arrivare al «Teorema Dio».

Né la Matematica né la Scienza potranno mai scoprire Dio. Vediamo perché. Se fosse la Scienza a scoprirlo, non potrebbe essere fatto che di Scienza e basta. Se fosse la Matematica ad arrivare al «Teorema di Dio», il Creatore del Mondo non potrebbe che essere fatto di Matematica e basta. Sarebbe poca cosa. Noi credenti vogliamo che Dio sia tutto: non soltanto una parte del tutto.

Il fascino della nostra esistenza sta nella simbiosi tra sfera trascendentale e sfera immanentistica del nostro essere. Nella sfera immanentistica esistono fenomeni riproducibili, che noi sappiamo descrivere in modo rigoroso usando la matematica. Ad essi si dà il nome di scoperte scientifiche. Non possiamo però pretendere che le scoperte scientifiche esauriscano tutto ciò che esiste nell'Immanente. Ci sono infatti fenomeni non riproducibili. Avvengono una sola volta e non possono essere descritti da formule matematiche. Questi fenomeni sono i miracoli. La loro origine non può essere nella sfera immanentistica della nostra esistenza. A fare i miracoli non possono che essere i Santi.

I Santi operano nella sfera trascendentale della nostra esistenza. Noi scienziati operiamo nella sfera immanentistica della nostra esistenza. Le due sfere non hanno le stesse strutture. Nella sfera dell'immanente esistono sette componenti di cui una è il Tempo. Nella sfera trascendentale non possono esserci le stesse componenti, quindi niente Tempo. È un errore pretendere che la sfera trascendentale debba essere come quella che noi studiamo nei nostri laboratori.

Non bisogna confondere le due sfere. Esempio. Quando, fra cinque miliardi di anni, il Sole che è una candela a fusione nucleare si spegnerà, la sfera trascendentale della nostra esistenza sarà esattamente com'è adesso. In essa infatti non esiste il Tempo.

Se le due logiche fossero identiche non potrebbero esistere i miracoli, ma solo, e soltanto, le scoperte scientifiche. Se così fosse le due sfere dell'Immanente e del Trascendente sarebbero la stessa cosa. È quello che pretendono coloro che negano l'esistenza del Trascendente, come fa la cultura atea. Non è un dettaglio da poco. I miracoli sono la prova che la nostra esistenza non si esaurisce nell'Immanente. Ma c'è di più.

Le scoperte scientifiche sono la prova che non siamo figli del caos, ma di una logica rigorosa. Se c'è una Logica ci deve essere un Autore. La Scienza dice San Giovanni Paolo II nasce nell'Immanente, ma porta l'uomo verso il Trascendente. E, infatti, Autore della Scienza è un'intelligenza di gran lunga superiore alla nostra. Ecco perché le grandi scoperte sono tutte venute, non migliorando i calcoli e le misure ma dal «totalmente inatteso». Nessuno aveva saputo immaginare la natura «complessa» di quella cosa di cui siamo fatti e in cui viviamo: lo Spazio-Tempo. Se lo Spazio è reale il Tempo deve essere immaginario (ne abbiamo parlato su queste colonne). La Radioattività non era stata prevista da alcuna teoria; eppure in essa c'era la sorgente di una nuova forza fondamentale della Natura. Forza, la quale agisce da valvola di sicurezza che permette alle Stelle di brillare per miliardi di anni con estrema regolarità, senza mai spegnersi né saltare in aria. Nessuno aveva saputo prevedere che l'ultimo pezzettino (il «nucleone») di cui è fatta la materia a noi familiare (pietre, aria, piante) non si può rompere, nonostante abbia dentro una miriade di altre cose cui si dà il nome di Universo Subnucleare. Nessuno aveva saputo prevedere l'esistenza delle «cariche» dette di «sapore subnucleare». Queste cariche garantiscono la stabilità della materia: se un pezzo di pane, o un bicchiere d'acqua non si trasformano in energia, producendo disastri peggio di cento Hiroshima, lo dobbiamo alle cariche dette di «sapore subnucleare». Se Colui che ha fatto il mondo si fosse distratto dimenticando di crearle, non potremmo essere qui a discuterne.

Il più grande dei miracoli, amava dire Eugene Wigner (gigante della Scienza), è che esiste la Scienza.


Alberto Pento
Già chiamare D-o "colui" come se fosse una persona è una presunzione idolatra blasfema, poiché D-o non è una persona né una cosa.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:35 am

Agnostico e vincitore del Nobel per la Medicina riconosce: “I miracoli di Lourdes sono inspiegabili”
“Molti scienziati commettono l'errore di rifiutare quello che non capiscono”
Sweet Rose Dreams
Aleteia Brasil
15 febbraio 2017
http://it.aleteia.org/2017/02/15/luc-mo ... spiegabili


Sono migliaia i resoconti di “guarigioni inspiegabili” che si verificano ogni anno nel santuario mariano di Lourdes (Francia), uno dei più frequentati al mondo. Sono tuttavia pochissime le guarigioni considerate effettivamente miracolose dalla Chiesa, che adotta criteri rigorosi per l’analisi scientifica di ogni caso.

Nonostante il rigore di questi studi, perdura da molti decenni il disprezzo di non credenti che non si prendono nemmeno la briga di sapere come la Chiesa analizza e accantona le migliaia di casi di “miracoli apparenti”. Per molta gente disinformata o male informata, qualsiasi miracolo è una mera fraudolenza priva di fondamento.

Questo atteggiamento di ignoranza camuffata da intellettualità contrasta con quello di rispetto e considerazione adottato da professionisti di noto prestigio, come il medico francese Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina che tra gli altri contributi rilevanti alla scienza è famoso per la scoperta del virus HIV.

Ex direttore dell’Istituto Pasteur, questo importante scienziato di fama mondiale ha esposto la sua opinione sui miracoli di Lourdes nel libro Le Nobel et le Moine (Il Nobel e il Monaco), in cui dialoga con il monaco cistercense Michel Niassaut. A questo riguardo, Montagnier afferma che “non c’è motivo di negare nulla”.

A un certo punto, la conversazione ha affrontato le guarigioni senza spiegazione avvenute a Lourdes, ed è stato chiesto cosa pensa un non credente a cui è stato attribuito il Nobel.

“Quando un fenomeno è inspiegabile, se esiste davvero non c’è motivo di negare nulla”, ha risposto Luc Montagnier.

Alla fin fine, se il fenomeno esiste che senso ha negarlo? Quello che bisogna fare è studiarlo, non fingere che non esista. Per questo, il Nobel per la Medicina, affermando che “nei miracoli di Lourdes c’è qualcosa di inspegabile”, rimprovera l’atteggiamento di alcuni colleghi, osservando che “molti scienziati commettono l’errore di rifiutare quello che non capiscono”.

“Non mi piace questo atteggiamento”, ha commentato. “Cito spesso la frase dell’astrofisico Carl Sagan ‘L’assenza di prova non è prova dell’assenza’”.

“Quanto ai miracoli di Lourdes che ho studiato, credo che si tratti davvero di qualcosa di inspiegabile”, ha proseguito Montagnier. “Non riesco a comprendere questi miracoli, ma riconosco che ci sono guarigioni che non sono previste allo stato attuale della scienza”.

La Chiesa e l’aiuto ai malati. Un’altra cosa che il mondo cerca di evitare

Luc Montagnier ha avuto un’enorme importanza nella storia recente per la sua scoperta del virus HIV. A questo riguardo, andando contro il mondo anticattolico e i suoi preconcetti e le sue accuse infondate, riconosce l’importanza della Chiesa di fronte al dramma dei malati.

“Il mio collega statunitense Robert Gallo ha avuto un’udienza con il papa (Giovanni Paolo II) per cercare di capire come aumentare la nostra collaborazione con le équipes delle missioni cattoliche in Africa, dove si curano le persone affette da AIDS e si fa prevenzione contro la diffusione del virus (…). Gli ordini religiosi cristiani hanno un ruolo molto positivo nella cura dei malati. Riconosco che nell’ambito dell’assistenza ospedaliera la Chiesa è stata pioniera. Nel corso di questi anni di ricerca sull’AIDS, soprattutto all’inizio, ho avuto la possibilità di stare a contatto con pazienti condannati a una morte inevitabile. Spesso la fede e la vicinanza della Chiesa ci hanno aiutati ad affrontare la malattia e a far sì che i malati non si sentissero abbandonati. È per questo che ho sempre riconosciuto il contribuito pionieristico e inestimabile della Chiesa nell’assistenza ospedaliera”.

Pur se agnostico, Montagnier rivela una grande stima per la Chiesa. Si è offerto anche di combattere il morbo di Parkinson di cui soffriva papa San Giovanni Paolo II, e ritiene che il pianeta guadagnerebbe molto se i valori cristiani prevalessero nel mondo.

“Ci sono 2 miliardi di cristiani, 1,1 miliardo dei quali cattolico. I loro buoni sentimenti sono presenti”, ma non governano l’umanità. A suo avviso, sarebbe ottimo se l’amore per il prossimo guidasse il mondo.

Lourdes e i Premi Nobel

Montagnier non è l’unico vincitore di un Nobel ad avere un rapporto con Lourdes.

Alexis Carrel, Nobel per la Medicina nel 1912, si convertì al cattolicesimo grazie ai miracoli a cui assistette nella città mariana dal 1903, quando era ancora un giovane medico ateo.

All’epoca, un collega che doveva accompagnare un gruppo di pellegrini a Lourdes gli chiese di sostituirlo per cause di forza maggiore. Carrel accettò pensando di verificare di persona la falsità dei presunti miracoli, ma alla fine assistette a uno di questi.

Il medico visitò, osservò e analizzò tutti i sintomi di una donna malata di tubercolosi ormai sul letto di morte. Non c’era alcun dubbio sul fatto che sarebbe morta a breve. Quando la donna, davanti ai suoi occhi increduli, uscì dalle piscine di Lourdes, tuttavia, tutto era scomparso. Il resoconto di Carrel nel libro in cui racconta la sua conversione venne accolto con scandalo negli ambiti naturalisti scettici che dominavano allora in Francia.

Sembra che lo “scandalo” dei miracoli non sia destinato a terminare tanto presto. Sarebbe quindi raccomandabile che gli increduli, anziché promulgare i loro dogmi di “intellettualità superiore” di fronte a quello che non capiscono, cercassero di capire la questione con maggior rigore scientifico e meno conclusioni precipitose (e antiscientifiche).

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]


Alberto Pento
L'inspiegabilità non è prova del miracolo divino.

Tilde Consiglio
Vedi non è questo. Dio lo senti. Ed io sono felice di sentirlo. Non farei cambio per niente al mondo con chi non ha le mie stesse percezioni. Ad ognuno il suo.
Allo Scoglio ho percepito la presenza del divino, oltre ad avere assistito a miracoli in diretta. Nel quarantesimo delle apparizioni per es. due persone si sono alzate dalla sedia a rotelle. E comunque lì Dio si fa sentire, credimi.


Alberto Pento
A me non è mai capitato di assistere a questi fenomeni; ma li capita ogni giorno di percepire nell'esistere lo spirito universale.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:36 am

«Io, scienziata atea, credo nei miracoli. La Chiesa non mette da parte la scienza»
marzo 11, 2014 Jacalyn Duffin

La scienziata canadese ha scritto un articolo per la Bbc in cui racconta il suo ruolo nella canonizzazione di Marie-Marguerite d’Youville: «Quella prima paziente è ancora viva 30 anni dopo essere stata toccata dalla leucemia»
http://www.tempi.it/io-scienziata-atea- ... KlzsX9-YlA
Riportiamo di seguito la nostra traduzione di ampi stralci dell’articolo della dottoressa Jacalyn Duffin, pubblicato dalla Bbc. Duffin è una prestigiosa ematologa e storica della medicina canadese atea, chiamata a sua insaputa dal Vaticano nel 1986 ad analizzare un campione di sangue di una donna che affermava di essere stata miracolata da Marie-Marguerite d’Youville, oggi prima santa canadese. Duffin, tutt’oggi atea convinta, ha contribuito da “testimone cieca” in modo fondamentale alla santificazione e oggi scrive di «credere nei miracoli».

Scrutando nel mio microscopio, ho visto una cellula leucemica mortale e ho deciso che la paziente di cui stavo esaminando il sangue doveva essere morta. Era il 1986 e stavo esaminando una grande pila di campioni “ciechi” di midollo osseo senza che mi avessero detto perché.

Data la diagnosi maligna, ho immaginato che fosse per una causa legale. Forse una famiglia in lutto stava facendo causa al dottore per una morte per la quale davvero non si poteva fare niente. Il midollo osseo raccontava una storia: la paziente ha fatto la chemioterapia, il cancro è andato in remissione, poi ha avuto una ricaduta, ha fatto un altro trattamento ed il cancro è andato in remissione per la seconda volta.

In seguito ho saputo che lei era ancora viva sette anni dopo le sue traversie. Il caso non era per un processo, ma è stato tenuto in considerazione dal Vaticano come un miracolo nel dossier per la canonizzazione di Marie-Marguerite d’Youville (immagine a fianco, ndr). Nessun santo era ancora mai nato in Canada. Ma il Vaticano aveva già rigettato il caso come miracolo. I suoi esperti affermavano che lei non aveva avuto una prima remissione e una ricaduta; invece, sostenevano che il secondo trattamento avesse portato alla prima remissione. Questa sottile distinzione era cruciale: noi pensiamo infatti che sia possibile guarire in prima remissione, ma non dopo una ricaduta. Gli esperti di Roma hanno accettato di riconsiderare la loro decisione solo se un testimone “cieco” avesse di nuovo esaminato il campione e scoperto quello che io ho visto. Il mio rapporto è stato inviato a Roma.

Non avevo mai sentito parlare di un processo di canonizzazione e non potevo immaginare che la decisione richiedesse così tante considerazioni scientifiche. (…) Dopo un po’ di tempo sono stata invitata a testimoniare al tribunale ecclesiastico. Preoccupata per quello che avrebbero potuto chiedermi, ho portato con me alcuni articoli della letteratura medica sulla possibilità di sopravvivere alla leucemia, evidenziando in rosa i passaggi principali. (…) Anche La paziente e i medici hanno testimoniato in tribunale e la paziente ha spiegato come si fosse rivolta a d’Youville durante la ricaduta.

Passato ancora altro tempo, abbiamo saputo l’eccitante notizia che d’Youville sarebbe stata santificata da Giovanni Paolo II il 9 dicembre 1990. Le suore che avevano aperto la causa di santificazione mi invitarono a partecipare alla cerimonia. All’inizio, ho esitato non volendo offenderle: io sono atea e mio marito ebreo. Ma loro erano felici di includerci nella cerimonia e non potevamo passare sopra al privilegio di assistere di persona al riconoscimento del primo santo del nostro paese.

La cerimonia fu a San Pietro: c’erano le suore, il medico e la paziente. Subito dopo, abbiamo incontrato il Papa: un momento indimenticabile. A Roma, i postulanti canadesi mi hanno fatto un regalo, un libro che ha cambiato radicalmente la mia vita. Era una copia del Positio, la testimonianza intera del miracolo di Ottawa. Conteneva i dati dell’ospedale, le trascrizione delle testimonianze. Conteneva anche il mio rapporto. (…) All’improvviso, ho realizzato con stupore che il mio lavoro medico era stato riposto negli archivi vaticani. La storica che è in me ha subito pensato: ci saranno anche tutti i miracoli per le passate canonizzazioni? Anche tutte le guarigioni e le malattie curate? La scienza medica era stata considerata in passato, così come oggi? Che cosa avevano visto e detto i medici allora?

Dopo vent’anni e numerosi viaggi agli archivi vaticani ho pubblicato due libri sulla medicina e la religione. (…) La ricerca metteva in luce storie eclatanti di guarigioni e coraggio. Rivelava alcuni paralleli sconvolgenti tra la medicina e la religione in termini di ragionamento e obiettivi, e mostrava che la Chiesa non metteva da parte la scienza per pronunciarsi su ciò che è miracoloso.

Anche se sono ancora atea, io credo nei miracoli, fatti sorprendenti che accadono e per i quali non riusciamo a trovare alcuna spiegazione scientifica. Quella prima paziente è ancora viva 30 anni dopo essere stata toccata dalla leucemia mieloide acuta e io non sono in grado di spiegare perché. Lei invece sì.


Alberto Pento
Il miracolo non è costituito dalla persona paralitica che si mette a camminare o dalla persona comatosa che si risveglia o dalla persona che ha un tumore e che poi questo gradualmente scompare che sono fatti al momento inspiegabili ma che se approfonditi sono spiegabilissimi.

Il miracolo sarebbe quando una persona a cui uno squalo o una macchina o un chirurgo abbiano amputato le gambe che queste gli ricrescessero oppure quando un morto da giorni in decomposizione si ricomponesse e risorgesse.

I fatti sorprendenti e apparentemente inspiegabili non sono miracoli.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:36 am

Ecco cosa pensano sui miracoli alcune Chiese Evangeliche
‘I miracoli e le guarigioni non sono piu’ necessari come una volta e perciò i relativi doni sono cessati’

Giacinto Butindaro

http://www.lanuovavia.org/confutazioni- ... ssari.html

C’è una dottrina che viene insegnata in seno a molte Chiese Evangeliche (Chiese Battiste, Chiese dei fratelli, Valdesi, Riformati, Presbiteriani, Metodisti, ecc. ) secondo la quale oggi i miracoli e le guarigioni non sono più necessari come erano necessari al tempo di Gesù e degli apostoli. Renè Pache (morto nel 1979), che non era Pentecostale e ai cui insegnamenti sono attaccati molti in ambito evangelico, ha affermato per esempio: ‘Nei nostri paesi evangelizzati da molto tempo, la conoscenza del Nuovo Testamento, la storia della Chiesa fedele e la presenza di una folla di veri credenti, sono per un’anima sincera, delle prove nuove ed irrefutabili. Da questo punto di vista, i miracoli non sono dunque più necessari come lo erano nella chiesa primitiva’ (Renè Pache, La persona e l’opera dello Spirito Santo, Sec, ed. Roma 1977, pag. 192-193). Quindi sia il dono di potenza d’operare miracoli che i doni di guarigioni sono cessati, ovvero, non vengono più concessi da Dio a nessuno dei suoi figliuoli. Ecco cosa dice a tal riguardo John F. MacArthur nel suo libro I Carismatici: ‘In terzo luogo si nominano i doni spettacolari temporanei, utili come segno e dati a certi credenti per avvalorare o confermare la Parola di Dio, quando veniva proclamata nella chiesa primitiva, prima che le Scritture fossero redatte per intero e il cui scopo principale, naturalmente, non era l’edificazione, anche se talvolta si raggiungeva …. Il loro scopo era uno solo: fornire agli apostoli le credenziali perché la gente capisse che proclamavano la verità di Dio. Una volta però che la Scrittura fu messa per iscritto, i doni miracolosi non furono più necessari e perciò cessarono’ (John F. MacArthur, I Carismatici, Edizioni Centro Biblico, Napoli 1987, pag. 151).

Si tenga presente però che questo stesso ragionamento viene fatto anche da taluni che si dicono pentecostali (purtroppo il loro numero è in aumento). Dico questo affinchè nessuno pensi che questo modo di parlare è presente solo in quelle ‘denominazioni’ che non accettano il battesimo con lo Spirito Santo con l’evidenza esteriore del parlare in lingue.


Confutazione

Cominciamo col dire che – come abbiamo visto innanzi - coloro che insegnano questa falsa dottrina riconoscono che i miracoli e le guarigioni nel ministerio di Gesù e in quello degli apostoli furono necessari, e questa già è un ammissione della loro utilità, quantunque concerne il passato e non il presente. Vediamo quindi di esaminare l’utilità dei mira­coli e delle guarigioni prima nel ministerio di Gesù e poi in quello degli apostoli, tenendo presente che c’è differenza tra il miracolo o prodigio e la guarigione infatti tra i doni dello Spirito Santo il dono di potenza di operare miracoli e nominato separatamente dai doni di guarigioni. E questo è pienamente attestato dalla Parola di Dio che nel caso della moltiplicazione dei pani, del mutamento dell’acqua in vino alle nozze di Cana parla di miracoli; mentre nel caso del ricupero della vista dei ciechi, del ricupero dell’udito dei sordi, e del mettersi a camminare degli zoppi parla di guarigioni. Bisogna dire però che spesso nel caso di molte guarigioni si sente parlare di miracolo piuttosto che di guarigione, perché solitamente ogni intervento soprannaturale di Dio, anche quello che egli compie nel corpo di un infermo ristabilendolo, viene considerato dalla maggior parte dei credenti un miracolo. Comunque non è sbagliato chiamare miracolo o meglio miracolo della guarigione anche una guarigione perché nel caso della guarigione dello zoppo alla porta del tempio detta ‘Bella’, la Scrittura parla sia di guarigione (cfr. Atti 3:16) che di “miracolo della guarigione” (Atti 4:22)



Quando si parla di Gesù Cristo non si può non parlare dei miraco­li e delle guarigioni che egli compì nella potenza dello Spirito Santo; la Scrittura infatti dedica molto spazio alla narrazione di molti suoi miracoli e di molte sue guarigioni; non possiamo dire di tutti perché il discepolo che Gesù amava ha detto che “vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte, le quali se si scrivessero ad una ad una, credo che il mondo stesso non potrebbe contenerne i libri che se ne scriverebbero” (Giovanni 21:25).

Vediamo ora l’utilità dei suoi miracoli e delle sue guarigioni narrati nella Scrittura; in altre parole vediamo da vicino quali effetti produssero i miracoli e le guarigioni compiuti da Gesù Cristo.

● Dopo che Gesù mutò l’acqua in vino alle nozze di Cana trovia­mo scritto che “Gesù fece questo primo dei suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria; e i suoi discepoli credet­tero in lui” (Giovanni 2:11). Notate innanzi tutto che questo del mutamento dell’acqua in vino è chiamato il primo dei miracoli di Gesù, e poi che è detto che Gesù manifestò la sua gloria compiendo quel miracolo, cioè Gesù dimostrò con quel miracolo di essere il Cristo, il Figliuolo di Dio che doveva venire nel mondo, difatti è detto che i suoi discepoli quando videro quel miracolo credet­tero in lui; quindi il miracolo è una manifestazione della gloria di Cristo che induce le persone a credere in Cristo.

● A Gerusalemme molti credettero in Gesù vedendo i suoi miracoli, secondo che è scritto: “Mentr’egli era in Gerusalemme alla festa di Pasqua, molti credettero nel suo nome, vedendo i miracoli ch’egli faceva” (Giovanni 2:23). Dunque i miracoli di Gesù indussero molti a credere in Gesù, che lui era il Messia.

● Dopo che Gesù moltiplicò i pani e i pesci e dette da mangiare a circa cinquemila uomini senza contare i fanciulli e le donne, è detto che “la gente dunque, avendo veduto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: Questi è certo il profeta che ha da venire al mondo” (Giovanni 6:14); anche in questo caso si può bene vedere che il miracolo servì a fare riconoscere alle turbe che Gesù era il profeta che doveva venire nel mondo.

● Quando Lazzaro, che era morto da quattro giorni, uscì dal sepolcro all’ordine di Cristo Gesù, è scritto che “molti dei Giudei che erano venuti da Maria e avevano vedute le cose fatte da Gesù credettero in lui” (Giovanni 11:45); in questo caso, la risurrezione di un morto servì a convertire molti dei Giudei presenti al fatto.

● Quando l’ufficiale reale che era venuto da Gesù a chiedergli di scendere e guarire il suo figliuolo, al ritorno incontrò i suoi servitori che gli dissero: “Il tuo figliuolo vive”, ed informato­si seppe che la febbre l’aveva lasciato proprio nell’ora che Gesù gli aveva detto: “Il tuo figliuolo vive”; la Scrittura dice che “credette lui con tutta la sua casa” (Giovanni 4:53). Come potete vedere questa guarigione portò alla fede un’intera famiglia.

● Furono i miracoli a convincere Nicodemo che Gesù era un dottore venuto da Dio infatti quando egli andò da Gesù gli disse: “Mae­stro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui” (Giovanni 3:2). E voi sapete che il discorso sulla nuova nascita che Gesù fece a Nicodemo scaturì proprio da questa affermazione di Nicode­mo fatta a Gesù.

● Le guarigioni compiute da Cristo portarono molte persone ad avere timore di Dio ed a glorificare Iddio ed a rallegrarsi; leg­giamo infatti che dopo che Gesù guarì il paralitico portato da quattro “le turbe, veduto ciò, furono prese da timore, e glorificarono Iddio che aveva data cotale autorità agli uomini” (Matteo 9:8); un giorno dopo che Gesù guarì degli zoppi, dei ciechi, de’ muti, degli storpi e molti altri malati “la folla restò ammirata a veder che i muti parlavano, che gli storpi eran guariti, che gli zoppi camminavano, che i ciechi vedevano, e ne dette gloria all’Iddio d’Israele” (Matteo 15:31); dopo che Gesù guarì Bartimeo, quest’ultimo “lo seguiva glorificando Iddio; e tutto il popolo, veduto ciò, diede lode a Dio” (Luca 18:43); dopo che Gesù guarì la donna che da diciotto anni era tutta curva è scritto che ella “glorificava Iddio” (Luca 13:13) e più avanti che “tutta la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute” (Luca 13:17); quando Gesù fu alla scesa del monte degli Ulivi “tutta la moltitudine dei discepoli cominciò con allegrezza a lodare Iddio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano vedute” (Luca 19:37); e potremmo prose­guire ma ci fermiamo qui con le citazioni bibliche.



Dopo avere detto ciò, passiamo a vedere l’utilità dei miracoli e delle guarigioni compiute dall’evangelista Filippo e dagli apo­stoli.

● Di Filippo è detto che “disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. E le folle di pari consentimento prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miraco­li ch’egli faceva. Poiché gli spiriti immondi uscivano da molti che li avevano, gridando con gran voce; e molti paralitici e molti zoppi erano guariti. E vi fu grande allegrezza in quella città .... E Simone credette anch’egli; ed essendo stato battezza­to, stava sempre con Filippo; e vedendo i miracoli e le gran potenti opere ch’erano fatti stupiva” (Atti 8:5-8, 13). Qui notiamo che i miracoli compiuti da Filippo portarono le persone di Samaria prima a prestare attenzione a ciò che egli diceva e poi a credere nel Vangelo annunziato loro da Filippo. Poi essi produssero molta gioia nella città di Samaria, ed infine facevano stupire Simone che aveva anch’egli creduto, e che prima di credere aveva eserci­tato le arti magiche.

● Dopo che Pietro guarì Enea dicendogli: “Enea, Gesù Cristo ti sana; levati e rifatti il letto” (Atti 9:34), la Scrittura dice che “tutti gli abitanti di Lidda e del pian di Saron lo videro e si conver­tirono al Signore” (Atti 9:35). Dopo che lo stesso apostolo risuscitò Tabita, Luca dice che “ciò fu saputo per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore” (Atti 9:42). In questi due casi vediamo come in seguito ad una guarigione e ad una risurrezione molte persone si convertirono al Signore.

● Dopo che il falso profeta Bar-Gesù fu colpito di cecità da Dio per mezzo di Paolo che gli disse: “Ed ora, ecco, la mano del Signore è sopra te, e sarai cieco, senza vedere il sole, per un certo tempo” (Atti 13:11), Luca dice che “allora il proconsole, visto quel che era accaduto, credette, essendo stupito della dottrina del Signo­re” (Atti 13:12). Come si può chiaramente vedere, qui un prodigio operato da Dio tramite il suo servo Paolo servì a convertire qualcuno. Paolo confermò che i segni e i prodigi che Dio compì tramite lui per confermare la sua predicazione avevano come fine la conversione delle persone, quando disse ai santi di Roma: “Io ho dunque di che gloriarmi in Cristo Gesù, per quel che concerne le cose di Dio; perché io non ardirei dir cosa che Cristo non abbia operata per mio mezzo, in vista dell’ubbidienza de’ Gentili, in parola e in opera, con potenza di segni e di miracoli, con potenza dello Spirito Santo” (Romani 15:17-19).


Ora, noi diciamo, se i miracoli e le guarigioni fatte da Gesù Cristo in persona sulla terra, e i miracoli e le guarigioni compiuti da Cristo tramite Filippo, Pietro e Paolo produssero questi meravigliosi effetti, non pensate voi che degli stessi miracoli e delle stesse guarigioni compiute da Lui tramite i suoi servi oggi nel mondo produrranno gli stessi effetti? Certo che sì. Sappiate che quando il miracolo è vero, quando la guarigione è vera, c’è gente che crede in Cristo ancora oggi, c’è perciò gente che viene presa da timore ancora oggi, ci sono persone che si mettono a glorificare Iddio ad alta voce ancora oggi, ci sono persone che si rallegrano grandemente perché il Signore li rallegra col suo operare. E qui vorrei dire qualcosa a quelli che dicono che i miracoli e le guarigioni non sono necessari: ‘Ma allora che cosa sono necessari? Le vostre scene teatrali, le vostre tombole, le vostre battute, le vostre barzellette, i vostri mimi, le vostre clownerie, i vostri ventriloghi, la vostra organizzazione che è giunta a sostituire la guida e l’unzione dello Spirito Santo, o forse i vostri discorsi di sapienza umana che hanno come fine di fare passare Dio per un Dio se non morto, debole e cambiato?’ Ma non vi rendete conto della inutilità di tutte queste cose, e del danno che esse producono nella vostra vita? Svegliatevi fratelli, sì svegliatevi dal vostro sonno. Ah, se oggi i credenti si buttassero con la faccia a terra davanti a Dio per cercare la sua faccia con tutto il cuore, per cercare quella potenza svanita, che anticamente faceva tremare i peccato­ri e li convinceva della autenticità del Vangelo, e portava i credenti a temere Dio e i suoi giudizi; allora sì che molte riunioni di culto sarebbero diverse perché si vedrebbero i miracoli e le guarigioni di Dio, le sue opere glo­riose; i credenti si metterebbero a glorificare Iddio spontanea­mente e siamo sicuri ad alta voce e non più in silenzio o a bassa voce per non disturbare gli altri, e non si sentirebbero più frasi come: ‘Qui ci voleva un Amen, o un Gloria a Dio o un Alle­luia, ecc..’; spunterebbe quella gioia vera che è il frutto dello Spirito Santo perché i credenti vedrebbero i ciechi vedere, i sordi sentire, i zoppi camminare, e non avrebbero più il bisogno della battuta o della barzelletta domenicale per rallegrarsi di quella effimera gioia che queste vanità producono. Ma dico di più, si comincereb­bero a vedere pianti di gioia, quelli scomparsi dalla scena, quei pianti spontanei che scaturiscono dalla vista della bontà di Dio. Ma dico di più ancora: ‘Le case dei credenti non sarebbero più delle farmacie, i credenti smetterebbero di impararsi a memoria i nomi delle medicine per curare i diversi mali, ma comincerebbero a memorizzare i versi della Scrittura che parlano della potenza guaritrice di Dio e a meditarci sopra, e comincerebbero ad invocare Iddio in fede e in verità quando vengono colpiti dalla malattia. C’è qualcuno fra voi infermo? Diceva Giacomo, “Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore, e la preghiera delle fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà” (Giacomo 5:14-15) oggi invece gli anziani indirizzano i credenti malati dal medico per farli imbottire di medicine che per altro fanno pure male, e sono i primi a farlo. E come possono i credenti esercitare la loro fede nel Signore, come può crescere la fede dei credenti in questa maniera? E come possono i credenti sentirsi spinti a desiderare i doni di guarigioni? E’ impossibile, perché gli viene sbarrata la strada. Con questo noi non vogliamo dire che i medici fanno una professione inutile; ma vogliamo dire solo che i credenti che hanno conosciuto la verità si devono contraddistinguere nettamente dai non credenti per la loro piena fiducia nella potenza guaritrice di Dio. Come noi diciamo alle persone del mondo di credere nel Signore per essere salvati, perché solo lui li può salvare dai loro peccati e dall’inferno; così, nella stessa maniera dobbiamo dire loro di confidare nel Signore per ottenere la guarigione delle loro malattie. Gesù Cristo è lo stesso ieri oggi e in eterno; la sua mano è potente ancora oggi da guarire gli infermi di qualsiasi malattia, dalla febbre alla paralisi, dal mal di denti al cancro, il nostro grande Dio guarisce tutto.


Risposte alle più comuni obbiezioni

Adesso replichiamo ad alcune delle più consuete affermazioni fatte da coloro che dicono che i miracoli non sono più necessari, affermazioni che tendono a minimizzare i miracoli e le guarigioni di Dio, a fare guardare con sospetto ogni miracolo e guarigione di Dio, e a fare dubitare i credenti che Dio voglia pure oggi operare come anticamente tramite i suoi servi.

● ‘Il miracolo più grande che una persona può ricevere è la salvezza’.

Siamo perfettamente d’accordo nel dire che il più grande benefi­cio che una persona possa ricevere sulla terra da Dio è la sal­vezza dell’anima sua, il che significa ricevere il perdono dei peccati. Certo, la remissione dei peccati è più importante della guarigione fisica, perché senza la remis­sione dei peccati non si va in cielo, mentre con essa anche se si muore di una grave malattia si va in cielo. Ma tutto ciò non deve portare minimamente a pensare o a dire che i miracoli e le guari­gioni non sono necessari, perché bisogna sempre tenere presente che essi sono stati costituiti da Dio nella sua Chiesa al pari dei ministeri e degli altri doni. Paolo dice infatti ai Corinzi: “Dio ha costituito nella Chiesa primieramente degli apostoli; in secondo luogo dei profeti; in terzo luogo dei dottori; poi, i miracoli; poi, i doni di guarigione...." (1 Corinzi 12:28). Quindi, se Dio li ha costituiti vuole dire che sa che ce n’è il bisogno perchè “l’Eterno ha fatto ogni cosa per uno scopo” (Proverbi 16:4). Ricordiamoci che quelli che fanno i miracoli ed hanno i doni di guarigioni fanno parte del corpo di Cristo, e perciò come membri del corpo di Cristo con quella particolare funzione non possono essere dichia­rati inutili da nessuno, perché “l’occhio non può dire alla mano: Io non ho bisogno di te; nè il capo può dire ai piedi: Non ho bisogno di voi. Al contrario, le membra del corpo che paiono essere più deboli, sono invece necessarie..." (1 Corinzi 12:21-22).

Ora, poniamo caso che un giorno venga da noi qualcuno che ci dica: ‘Tu puoi vivere anche con un braccio solo perché non ti tagli uno dei tuoi bracci?’ Oppure: ‘Tu puoi vivere anche senza un’orecchio tagliatene uno e buttalo via’. Che cosa gli risponde­remmo? Gli risponderemmo che nonostante ciò noi vogliamo vivere con due braccia e con due orecchi perché sono ambedue necessari. Nel caso dei miracoli e delle guarigioni è la stessa cosa; perché mai ci dovremmo rinunciare? Perchè sono inutili? Ma se sono parte del corpo di Cristo non possono essere inutili. Qualcuno dirà: ‘Ma anche senza miracoli e senza guarigioni la Chiesa va avanti!’ Certo che va avanti anche senza i miracoli e le guarigioni, ma come va avanti? A stenti, a fatica, senza timore di Dio, senza esercitare fede in Dio nella malattia, senza desiderare i doni di potenza d’operare miracoli e i doni di guarigioni; e poi la gente del mondo che pensa nel sentire delle persone dire che Gesù è risorto e perciò può salvare, ma quanto alla guarigione fisica la questione è diversa perché con la morte degli apostoli ha deciso di non guarire più. Ma allora, mi viene da domandare a costoro: ‘Ma allora perché con la morte degli apostoli Gesù non ha cessato pure di salvare?’

Ma c’è qualcosa d’altro che mi trovo costretto a dire sulla necessità dei miracoli e delle guarigioni; tanti dicono che i miracoli e le guarigioni non sono necessari perché possiedono una buona salute, o perché nella loro famiglia tutti hanno una buona salute o se qualcuno è malato la sua malattia non è dichiarata incurabile dai dottori. Ma siamo sicuri che se le cose cambiasse­ro radicalmente all’improvviso e qualcuno dei loro cari, come la giovane moglie o i propri piccoli bambini, si ammalasse di una malattia incurabile dal punto di vista medico, allora penso che comincerebbero a sentire la necessità di una guarigione divina perché si renderebbero conto che solo Dio può guarire quella malattia incurabile e prolungare la vita al condannato a morte in giovane età. Allora essi metterebbero le false credenze della propria denominazione sotto i piedi, e si rivolgerebbero a Dio affinchè operi qualcuna delle sue meraviglie antiche anche tramite qualcuno dei suoi servitori. Ah, è proprio in quei momenti che leggendo i miracoli e le guarigioni di Gesù sorge nell’intimo del bisognoso il desiderio di andare a Gesù per implorare la sua misericordia a favore del proprio caro a cui si vuole molto bene, esattamente come fece l’ufficiale reale per il suo figlio infermo, esattamente come fece quella donna Sirofenicia per la sua figliuola gravemente tormentata da un demonio, o come fece Iairo per la sua unica figliola che stava per morire. Sì, fratelli, è proprio così; e ci sono le prove, tanti credenti a cui era stato detto che l’era dei miracoli era cessata con la morte degli apostoli, questo lo hanno sperimentato in mezzo a queste sventure. E il Signore non li ha delusi: taluni il Signore li ha mandati dai suoi servitori che avevano dei doni di guarigioni, e li ha guariti; ad altri li ha guariti all’istan­te dopo che hanno invocato Dio senza che nessuno imponesse loro le mani o pregasse per loro. Non è meraviglioso tutto ciò? Sì questa è opera dell’Eterno ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri!

Quindi, fratelli, i miracoli e le guarigioni sono necessari; potete non averne bisogno voi direttamente; ma quanti nel mondo hanno bisogno di essere guariti da infermità che li stanno condu­cendo alla fossa? Molti; e come si fa a rimanere indifferenti dinnanzi ai bisognosi di guarigione quando noi sappiamo di avere un Dio che ha creato tutte le cose con la sua gran potenza ed è potente da supplire a qualsiasi bisogno degli uomini? Come si fa a rimanere indifferenti dinnanzi all’ordine di desiderare anche i doni di potenza di operare miracoli e i doni di guarigioni quando sappiamo che Dio è pronto a distribuirli per il bene di tante persone? Ma ci siamo dimenticati della compassione di cui era mosso Gesù nel vedere gli infermi? La Scrittura dice che egli mosso a pietà toccò il lebbroso che lo implorò di guarirlo se lo voleva, e il lebbroso fu guarito. La Scrittura dice che in un’al­tra occasione Gesù “vide una gran moltitudine, n’ebbe compassione e ne guarì gli infermi” (Matteo 14:14). Ecco cosa faceva Gesù, Egli guariva quelli che avevano bisogno di guarigione.

Ma proviamo ad immaginare per un momento cosa significhi essere nati ciechi, sordi, muti; proviamo a immaginare che cosa signifi­chi avere il proprio figlio cieco muto, sordo o paralizzato? Ma ci rendiamo conto che cosa significhi trovarsi in quelle circo­stanze? Ma non pensate fratelli che la guarigione fisica sia per coloro che si trovano in queste situazioni un’atto della miseri­cordia divina nei loro confronti? Qualcosa di necessario come lo è l’acqua per l’assetato o il pane per l’affamato? Riflettete su tutto ciò.

● ‘Anche senza miracoli e guarigioni la gente crede lo stesso nel Vangelo’.

E’ vero questo infatti nella Scrittura non tutti coloro che si dice che credettero videro dei miracoli o delle guarigioni prima di credere; l’esempio di Lidia e di molti altri conferma ciò. Ma è altresì vero che taluni non crederanno se non vedono segni e miracoli. Non ha forse detto Gesù un giorno: “Se non vedete segni e miracoli voi non crederete” (Giovanni 4:48)? Quindi, tra le persone ci saranno sempre coloro che per credere avranno bisogno di vedere qualche segno da parte di Dio; Dio sa chi sono e sa come farlo. D’altron­de non c’è proprio nulla di nuovo sotto il sole.

● Il dono di operare miracoli e i doni di guarigioni cessarono quando il canone delle Scritture fu completato!’

Una tale affermazione è priva di ogni fondamento biblico, perché il completamento del canone non ha affatto coinciso con la cessazione dei doni dello Spirito Santo o non ne ha affatto decretato la loro cessazione. Tanto è vero che nel libro dell’Apocalisse viene detto che poco prima del ritorno di Gesù dal cielo devono fare la loro comparsa due unti o profeti di Dio che avranno sia il dono di profezia che il dono di potenza d’operare miracoli, secondo che è scritto: “E io darò ai miei due testimoni di profetare, ed essi profeteranno per milleduecentosessanta giorni, vestiti di cilicio. Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno nel cospetto del Signor della terra. E se alcuno li vuole offendere, esce dalla lor bocca un fuoco che divora i loro nemici; e se alcuno li vuole offendere bisogna ch’ei sia ucciso in questa maniera. Essi hanno il potere di chiudere il cielo onde non cada pioggia durante i giorni della loro profezia; e hanno potestà sulle acque di convertirle in sangue, potestà di percuotere la terra di qualunque piaga, quante volte vorranno” (Apocalisse 11:3-6). Ora io domando: ‘Se i doni dello Spirito fossero cessati quando il canone delle Scritture fu completato, come è possibile che questi due unti avranno proprio due doni dello Spirito Santo?’ E’ evidente dunque che i doni dello Spirito non cesseranno fino a che non ritornerà il Signore Gesù dal cielo. E poi come si fa a dire che i doni sono cessati quando Paolo dice: “Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune” (1 Corinzi 12:7)? Non ha detto che a ciascuno era data la manifestazione dello Spirito ma che a ciascuno è data, quindi il verbo al presente attesta che l’era dei doni spirituali non è cessata. Ho fatto notare questo perché ci sono taluni che arrivano a dire che l'autore dell'epistola agli Ebrei guardava ormai con nostalgia a quel tempo particolare ma passato, quando “Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro, con de’ segni e de’ prodigî, con opere potenti svariate, e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà” (Ebrei 2:4), il che significa che secondo costoro oramai i doni dello Spirito Santo non ci sono più perché non ce n’è più bisogno!!!

A tal proposito vorrei dire qualcosa altro, e cioè che non si capisce come mai gli apostoli – che avevano gli Scritti dell’Antico Testamento, che rendon anch’essi testimonianza di Gesù (Giovanni 5:39) in quanto parlano in maniera profetica del Cristo, della sua nascita, del suo ministerio, della sua morte e della sua resurrezione, come anche della sua ascensione in cielo,– avevano bisogno di quei doni per avvalorare o confermare la Parola di Dio e quindi fare capire alla gente che essi proclamavano la verità di Dio, cioè per fare capire che quelle cose che erano scritte nell’Antico Testamento si erano adempiute in Gesù di Nazaret - mentre oggi non c’è nessuno nella Chiesa che abbia bisogno di quegli stessi doni per avvalorare o confermare la stessa Parola di Dio, cioè per confermare che le cose scritte a proposito di Gesù nel Nuovo Testamento – cose che non sono altro che l’adempimento delle Scritture profetiche dell’Antico Testamento – sono veramente accadute così come sono scritte, e questo semplicemente perché oltre agli scritti dell’Antico Testamento noi abbiamo quelli del Nuovo Testamento che parlano semplicemente più estesamente del Signore Gesù in quanto parlano dei fatti che lo concernono ma questa volta come fatti già accaduti ed entrano nei dettagli. Confesso che non capisco proprio. Le Scritture che concernono il Cristo – a prescindere che siano quelle dell’Antico Testamento o quelle del Nuovo – hanno sempre bisogno di essere confermate o avvalorate mediante miracoli e guarigioni. Vi farò degli esempi: immaginate l’apostolo Paolo che attorno alla metà del primo secolo dopo Cristo arriva in una città dell’impero Romano e subito si reca in una sinagoga dei Giudei, e comincia a trarre i suoi ragionamenti dalle Scritture profetiche dell’Antico Testamento, spiegando che tutte quelle Scritture concernenti il Cristo, si erano adempiute in Gesù di Nazaret, che era vissuto solo pochi decenni prima sulla terra. Ora, qualcuno avrebbe potuto dirgli o pensare dentro di sè: ‘Chi mi dice che quello che tu mi dici sia vero?’ ‘Perché dovrei credere alle tue parole?’ ‘Belle parole le tue, ma hanno esse l’approvazione di Dio?’ E’ evidente dunque che quelle Scritture che parlavano di Gesù avevano bisogno di una conferma in termini di miracoli e guarigioni, affinchè l’apostolo che le proclamava potesse avere anche la testimonianza diretta di Dio a quello che lui diceva appoggiandosi alle Scritture. Ora, immaginate un servo di Dio di origine ebraica che oggi si reca in una sinagoga dei Giudei per fare le stesse cose che faceva Paolo, perché mai non dovrebbe avere bisogno anche lui della testimonianza di Dio che avvalora questa volta la veracidità delle Scritture del Nuovo Testamento, nel senso che conferma che quello che è scritto a proposito di Gesù nel Nuovo Testamento è Parola di Dio come è Parola di Dio quello che dissero Mosè e i profeti sotto l’Antico Testamento a proposito di Gesù? E la stessa cosa si può dire di un servo di Dio che si reca in mezzo alla giungla dove non hanno conoscenza della Scrittura, e comincia ad annunciare il Vangelo, come mai Dio non dovrebbe confermare la sua testimonianza aggiungendogli la Sua, con segni e prodigi? E’ veramente antibiblico pensare o dire una simile cosa.

● ‘Anche il diavolo fa miracoli’.

Anche questa è un’affermazione che si sente fare molto spesso a coloro che non reputano i miracoli e le guarigioni divine neces­sarie anche oggi, ma riteniamo che sia sbagliato farla con lo scopo di fare credere ai credenti che perciò è meglio non volere ricercare i miracoli e le guarigioni. E questo perché il fatto che il diavolo operi segni e prodigi bugiardi non annulla per niente il fatto che i miracoli e le guarigioni sono necessari. Sarebbe come dire: ‘Non facciamo più uso delle banconote che sono in circolazione perché esistono molti spacciatori e contraffatto­ri di banconote false!’; o dire: ‘Non leggiamo più la Bibbia perché molti falsi profeti l’hanno contorta!’. Ma non sarebbe ciò una follia? Come si può quindi non volere ricercare i miracoli e le guarigioni di Dio solo perché il diavolo fa segni e prodigi bugiardi tramite i suoi ministri? Ma io dico: ‘Ma se anche al tempo degli apostoli il diavolo faceva miracoli bugiardi per sedurre le persone ed anche allora c’erano i falsi profeti che seducevano con dei segni bugiardi le persone, e nonostante ciò l’apostolo Paolo esortava i credenti a desiderare ardentemente i doni maggiori, perché mai oggi si dovrebbe cessare di desiderare i miracoli e le guarigioni? Perchè mai si dovrebbe pensare che tutti i segni e i prodigi siano dal diavolo e nessuno da Dio (questo alla fin fine è quello che viene insegnato e creduto in molte Chiese?’

Facciamo un esempio esplicativo. Gesù prima di morire disse: “Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” (Matteo 24:24); e questo i suoi discepoli glielo sentirono dire con le loro proprie orec­chie. Dopo che Gesù fu assunto in cielo noi leggiamo che Stefano, che era uno dei sette costituiti dagli apostoli a servire le mense, “faceva gran prodigi e segni fra il popolo” (Atti 6:8). Ma possiamo dire forse, in base alle parole di Gesù, che Stefano faceva segni e prodigi da parte del diavolo per sedurre gli eletti? Affatto. Perché sappiamo dalla Scrittura che Stefano era un uomo pieno di Spirito Santo, di fede, di grazia e di potenza.

Quindi noi riteniamo che se da un lato è giusto avvertire i fratelli dei falsi miracoli e delle false guarigioni, dall’altro è pure giusto parlargli dei veri miracoli e delle vere guarigioni al fine di fare sorgere in loro il giusto desiderio di desiderar­li per l’edificazione della Chiesa. Concentrare il discorso sempre sul fatto che ci sono falsi miracoli e false guarigioni fa sorgere nei credenti solo diffidenza anche verso i veri miracoli e le vere guarigioni di Dio; e si finisce col fargli pensare che anche i veri miracoli e le vere guarigioni operati nel nome di Gesù siano anch’essi dal diavolo. Lo stesso discorso vale anche nel campo dei ministeri; se si dice sempre che ci sono mercenari che si spacciano per pastori, e si tralascia di dire che ci sono uomini costituiti da Dio che pascono il gregge affidatogli, i credenti finiranno col pensare che non ci sono più pastori che pascono il gregge di Dio perché tutti pascono loro stessi; il che non è affatto vero. Ed ancora: Se si dicesse sempre che in questa generazione sono sorti tanti falsi profeti che hanno usato il nome di Dio per proferire menzogne e sedurre le persone, si finirebbe col fare pensare ai credenti che chiunque si dice profeta e parla nel nome di Dio è un impostore; il che non è vero.

Concludiamo dicendo questo: è chiaro che il diavolo ha tutto l’interesse a far credere che tutti i miracoli e le guarigioni siano operati da lui; e questo per tenere lontani i credenti dai doni dello Spirito Santo e privarli così di alcune delle potenti armi che Dio ha assegnato alla sua Chiesa per combatterlo. Noi non ignoriamo le macchinazioni di Satana, perciò vi diciamo fratelli: Non temete, statevene tranquilli, le opere del nostro Dio sono tutte verità e non possono essere smascherate, mentre le opere del diavolo sono menzogne e possono essere smascherate. Ma riflettete: ‘Se il diavolo, che è il padre della menzogna, opera segni e prodigi per sedurre le persone, e riesce a sedurle; non pensate voi che il nostro Dio che è verace e che è immensamente più potente di lui, tanto che un giorno lo stritolerà sotto i nostri piedi, sia potente da operare dei veri miracoli e delle vere guarigioni per portare le persone a credere nella verità ed a riuscirci? Così, dunque, desiderate ardentemente i doni spirituali di potenza di operare miracoli e di guarigioni, per l’edificazione della Chiesa perché questo è un buon desiderio nel cospetto di Dio. E che Dio adempia il desiderio del vostro cuore in accordo con la sua volontà. Amen.
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:37 am

La tradizione dei miracoli risale alla preistoria sciamanica, i primi miracoli furono fatti dagli sciamani.


http://www.corsodireligione.it/religion ... iama_3.htm

Le Religioni sono riconducibili a rivelazioni, cioè alla comprensione di fatti, fenomeni , "esperienze" che possiamo definire in termini generali di manifestazioni del Sacro (teofanie, cratofanie, etc) , in cui gli uomini hanno riconosciuto l'azione , la presenza di forze o entità sovrumane, extraterrestri, divine, etc. alle quali si sono sentiti legati da una relazione, da una alleanza.

Lo sciamano è l'intermediario tra gli spiriti e la comunità umana : nel suo " viaggio" viene rivestito dagli spiriti del loro potere, il sacro , con questo potere egli combatte gli spiriti maligni compiendo prodigi e miracoli nel mondo degli uomini.

La rivelazione, il miracolo, non è il viaggio sciamanico, ma i miracoli che gli spiriti per mezzo di lui compiono per il mondo degli uomini.


http://www.studisciamanici.it/index.php ... -soli.html


http://www.academia.edu/23516191/LO_SCI ... _RELIGIONI
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Re: D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche

Messaggioda Berto » lun feb 20, 2017 8:37 am

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