Libertà di pensiero, di critica contro i dogmi e l'idolatria

Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » sab mag 13, 2017 5:26 am

Religione e religiosità come ossessione, come grave malattia, grave disturbo della mente e dell'anima o psico-emotivo
viewtopic.php?f=141&t=2527

Cosa ci sarà mai di spirituale in questa gente, in questo culto politico-religioso dell'orrore e del terrore, nel loro pregare idolatra e ossessivo?

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamica.jpg


La demenza irresponsabile di Bergoglio
viewtopic.php?f=132&t=2591
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » ven lug 28, 2017 10:53 pm

Giudizio (negativo) sull'islam: sospeso il prof
Giuseppe De Lorenzo - Ven, 28/07/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 25544.html

Vietato dare giudizi (negativi) sull'islam. Lo sa bene Pietro Marinelli, 61enne docente di Diritto ed Economia all'Istituto superiore “Falcone-Righi” di Corsico, piccolo comune nell'hinterland milanese.

Marinelli vanta oltre 30 anni di carriera, la laurea in Giurisprudenza, un'altra in Scienze religiose e un curriculum di tutto rispetto. Cui però ora dovrà aggiungere le accuse di islamofobia.

Tutto inizia il 31 maggio scorso. Il professore entra in una classe quinta per la lezione di diritto internazionale. Tema: lo Stato Islamico. E visto che al “Falcone-Righi” ancora si rispettano le buone maniere, quando il prof entra in classe gli studenti si alzano in piedi. Tutti, tranne lei: un'alunna 18enne di origine egiziana che si giustifica affermando di essere in periodo di ramadan. “Una pratica religiosa non ti dà certo diritto di non rispettare una consuetudine dell'Istituto”, fa notare il docente. Ma tant'è. “Per sviluppare il suo senso critico ho provato a chiederle cosa significasse il ramadan. E lei sosteneva fosse solo un periodo di riflessione. Le ho detto che non è così. Che viene celebrato per ricordare la discesa dal cielo del Corano, parola increata di Allah”. Ne nasce allora una discussione in cui Marinelli spiega l'origine e il significato del rito musulmano, accennando però valutazioni critiche nei confronti dell'islam e di una pratica di digiuno che “non mi sembra umana”. Apriti cielo.

La studentessa esce dalla classe senza permesso, salta la lezione sull'Isis e si becca una nota. Ma non è lei a doversi preoccupare. Poche ore dopo la madre scrive una lettera alla preside, Maria Vittoria Amantea, denunciando “un terribile" fatto "di intolleranza religiosa”. Nella missiva vengono riportate alcune frasi che Marinelli avrebbe pronunciato al fine di “offendere e sminuire" la fede musulmana: l'islam è una religione priva di senso; il Corano è una ridicolaggine insensata; il Ramadan è disumano; l'islam dovrebbe essere vietato dalla legge e via dicendo. “Alcune sono state palesemente esagerate – dice il professore – altre totalmente inventate”.

Fatto sta che ragazza presenta pure un esposto ai carabinieri e lo stesso farà la preside “a tutela dell'onorabilità dell'istituto”. Nemmeno si trattasse di lesa maestà, scatta il procedimento disciplinare: Marinelli è accusato di aver offeso l'alunna e di essere venuto meno “al suo principale dovere come docente e educatore”.“Prima di avviare l'iter non hanno neppure tenuto conto della mia dichiarazione, protocollandola volutamente in ritardo”, denuncia lui, che in tutta risposta ha depositato due contro-esposti (la preside, contattata per telefono e mail, non è ancora risultata reperibile). Il 24 giugno il caso finisce in presidenza per l'audizione in difesa. Obiezioni, spiegazioni, precisazioni: tutto inutile. Arriva una punizione esemplare: sette giorni di sospensione e relativa decurtazione dello stipendio.

Marinelli però rivendica “libertà di opinione”: “Io non ho offeso, ho solo dato una mia valutazione dell'islam alla luce dei miei studi. Una cosa sono le affermazioni sulle persone, altro quelle sulla religione. Credo rientri nei miei obblighi educativi stimolare gli studenti ad avere una visione critica della vita, anche rispetto alle proprie tradizioni religiose". Difficile dargli torto. "Come i cristiani ascoltano le lezioni sulle crociate o sull'Inquisizione e non presentano esposti contro i docenti - continua - così devono fare pure gli islamici. Anche quando si dice che l'Isis è il vero riferimento del mondo islamico oppure che nell'islam ci sono meno libertà rispetto al cristianesimo”.

Il ragionamento non fa una piega. Ma non aiuta: condannato per aver violato gli articoli 3 e 19 della Costituzione (uguaglianza e libertà di culto) e due articoli del codice deontologico. “Io non ho insultato nessuno né limitato la libertà di alcuno. Ho solo espresso un giudizio sull'islam”. Tradotto: critichi Maometto e finisci nei guai.



Alberto Pento
Questa è una grave violazione dei Diritti Umani Universali, dei valori e delle livertà democratiche e della stessa costituzione italiana.


Al professore si contesta di aver violato i seguenti articoli della costituzione:

Articoli 3 e 19 della Costituzione (uguaglianza e libertà di culto)

Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buon costume


Si consideri come la religione islamica abbia riti e prescrizioni giuridiche contro il buon costume ed altre leggi: per esempio le preghiere contro i non islamici e in particolare contro gli ebrei e i cristiani; inoltre andrebbero considerate tutte anche le prescrizioni coraniche che violano i diritti umani, le leggi italiane ed europee, contro i diversamente religiosi e pensanti, contro gli apostati, le donne, contro gli omosessuali ...
Tali aspetti criminali della religione islamica o ideologia politica mussulmana rendono tale "culto" molto simile se non peggiore al nazismo maomettano e pertanto sono crimini contro l'umanità che violano e sminuiscono fortemente e irreparabilmente la dignità umana.


Si considerino anche questi altri articoli a favore del professore: l'islam promuove e prescrive la violenza e la guerra contro i non islamici e ciò è contro l'articolo 11 della Costituzione, inoltre le reazioni della ragazza mussulmana, della madre e della preside violano l'art. 21 della Costituzione Italiana.

Art. 11. L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.


Siamo al paradosso per il quale una studentessa islamica viene sostenuta ed appoggiata nella sua convinzione che la critica all'Islam sia una offesa a lei come persona; il fatto ancora più grave è che un'autorità statale italiana adotti come criterio di giudizio la mentalità islamica, secondo la quale ogni fedele è parte integrante della "umma", ossia la comunità musulmana, per cui l'offesa alla religione islamica viene considerata come offesa alla persona del credente islamico.
https://www.facebook.com/pietro.marinel ... 3583063468

Carmelo Marletta
Egregio professore, la sua preside , più che la umma e le leggi islamiche , dovrebbe seguire l'Ordinamento italiano, visto che in Italia ancora vige la nostra Costituzione e non le leggi coraniche.E' opportuno che i Dirigenti di Scuole italiane (non islamiche) promuovano l'integrazione DI TUTTI GLI STUDENTI, anche quelli di fede islamica.Questi comportamenti, anzi, dovrebbero essere segnalati dalla Scuola in sede di valutazione di un'eventuale cittadinanza italiana. Di recente la Cassazione si è pronunciata in merito all'integralismo di persone che vengono VOLONTARIAMENTE nel nostro Paese che ha usi, costumi e religione, lontano anni luce dalla loro. Ecco un estratto della recente la sentenza della Prima sezione penale della Suprema Corte, di cui la sua preside, la studentessa e l'agguerrita mamma devono tenere conto. “E' essenziale l’obbligo per l’immigrato di conformare i propri valori a quelli del mondo occidentale, in cui ha liberamente scelto di inserirsi, e di verificare preventivamente la compatibilità dei propri comportamenti con i principi che la regolano e quindi della liceità di essi in relazione all’ordinamento giuridico che la disciplina”.Il verdetto aggiunge che “la decisione di stabilirsi in una società in cui è noto, e si ha la consapevolezza, che i valori di riferimento sono diversi da quella di provenienza, ne impone il rispetto”. https://www.fattidalweb.com/2017/05/19/ ... tu-approvi

https://www.facebook.com/Solidariet%C3% ... 8051095731
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » gio ott 05, 2017 5:03 am

Spiaggia fascista Chioggia, audio del titolare: "Amo il regime, i tossici andrebbero sterminati"
2017/10/04

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/1 ... -177372619

Il caso del lido di Chioggia - raccontato nel luglio scorso da Repubblica - aveva provocato forti polemiche politiche e un seguito giudiziario. I richiami all'"ordine e alla disciplina" da parte del gestore della spiaggia; i cartelli sulle "camere a gas" e il "manganello sui denti"; le parole contro la "democrazia che mi fa schifo", la celebrazione di Mussolini. Esuberanze che avevano spinto la Digos della questura di Venezia a fare un blitz in spiaggia e la prefettura a ordinare l'immediata rimozione dei cartelli posti nel lido. Sulla base del verbale redatto dalla questura, Scarpa era stato iscritto nel registro degli indagati. Adesso, tre mesi dopo, i pm veneziani ne chiedono l'archiviazione.
Chioggia, tolti i cartelli dalla "spiaggia fascista". Il titolare: "Una goliardata, non chiedo scusa"
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La parola spetta ora al gip, che dovrà pronunciarsi. Dopo le polemiche che lo avevano investito, il gestore di Playa Punta Canna si era immediatamente difeso: "Dicono che inneggio al regime e sono fascista? Io non sono fascista, io sono amante della pulizia, dell'ordine e della disciplina. Essere etichettato come fascista per questo mi sembra esagerato. I miei clienti mi sostengono. Per terra non c'è nemmeno una cicca. Nessuno si lamenta. La mia è una spiaggia bellissima, pulitissima e ordinata. E poi a casa mia sono liberissimo di esprimere le mie idee". Tra i politici che erano venuti in soccorso a Scarpa, il leader della Lega Nord Matteo Salvini: "Lasciate lavorare la gente", aveva dichiarato presentandosi sulla spiaggia.

Il caso Chioggia era esploso negli stessi giorni in cui approdava in parlamento il ddl Fiano sulla propaganda fascista: poi approvato alla Camera con 261 voti. Un mese dopo - e siamo agli inizi di agosto - un altro pm, a Milano, aveva chiesto l'archiviazione per un altro fatto di cronaca che ha fatto discutere: il blitz del 29 aprile al Campo X di Milano, nel cimitero di Musocco, dove un migliaio di militanti dell'ultradestra si trovarono davanti alle tombe dei caduti della Rsi e fecero il saluto romano (postando poi sui social la fotografia che immortalava la scena).

Secondo il pm Piero Basilone fu solo una commemorazione, non un tentativo di ricostruzione del partito fascista: per questo - spiegò la Procura - la legge Scelba non si applica. A differenza di quanto accaduto in passato - motivò il pm - , la manifestazione non è stata preceduta da una sfilata pubblica per le vie di Milano con l'esibizione di simboli e vessilli tali da rendere concreto il pericolo "attrazione" del consenso verso l'ideologia del Ventennio. In realtà - come documentato da Repubblica - una marcia c'è stata: i militanti neofascisti - in testa esponenti di CasaPound, Lealtà Azione, Comunità militante dei dodici raggi, poi indagati per manifestazione fascista e manifestazione non autorizzata - hanno sfilato in corteo sulla pubblica via per raggiungere il cimitero. Certo evitando di esporre simboli e vessilli del fascismo.


Alberto Pento
A me i fascisti non piacciono come non mi piacciono i comunisti, i nazisti e i maomettisti, però mi trovo d'accordo con questo pm, stravaganze demenziali non perseguibili. Cosa c'è di più tossico di un invasato di Mussolini?
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » ven ott 20, 2017 5:51 am

Le bombe carte contro la mia libertà
Magdi Cristiano Allam - Gio, 19/10/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 53670.html

Gli agenti sono dovuti intervenire per impedire l'assalto degli antifascisti alla presentazione del mio libro sull'islam

Nella Bologna dove le forze dell'ordine presidiano la Basilica di San Petronio per prevenire possibili attentati islamici a causa della presenza di un dipinto di Giovanni da Modena che ritrae Maometto all'Inferno, lunedì scorso le forze dell'ordine sono dovute intervenire per impedire l'assalto dei teppisti dei centri sociali a una sala convegni in cui ho presentato il mio libro «Maometto e il suo Allah».

Ai miei incontri pubblici c'è sempre una discreta presenza delle forze dell'ordine. Ma questa volta sono rimasto incredulo per l'imponente dispositivo di sicurezza: sei blindati della polizia con decine di poliziotti in tenuta antisommossa bloccavano dai due lati la strada. Una decina di carabinieri in divisa e agenti della Digos in borghese presidiavano l'accesso alla sala della conferenza. In lontananza i militanti del sedicente «Coordinamento Antifascista Murri - Nodo Sociale Antifascista Bologna», esibendo uno striscione con la scritta «Contro ogni fascismo», protestavano contro la mia presenza. Nel loro sito avevano denunciato «l'ennesima messinscena fascista con la Lega Nord che organizza un'iniziativa di presentazione del libro «Maometto e il suo Allah», ultima «opera» di Magdi Cristiano Allam, «giornalista», che da quando si è convertito al cristianesimo ha preso posizioni sempre più vicine a quelle dell'estrema destra xenofoba () Tutti coloro che portano avanti questi pensieri non devono avere più alcuno spazio a Bologna e in qualsiasi altra città d'Italia».

Mentre iniziava la mia conferenza dal «presidio creativo» degli antifascisti di professione è stata lanciata una bomba-carta contro i poliziotti. L'incontro pubblico si è comunque svolto normalmente con la sala piena di cittadini interessati ad approfondire la conoscenza di Maometto. Mi domando come sia possibile che dei sedicenti antifascisti siano pregiudizialmente contrari alla libertà d'espressione di tutti coloro che non la pensano come loro. E come sia possibile che possano schierarsi anche violentemente contro chi, in modo fondato e argomentato, rappresenta correttamente la realtà del fondatore dell'islam che ha dato vita al''ideologia più autoritaria e violenta della storia. Il futuro della nostra civiltà laica e liberale dipenderà dalla salvaguardia della facoltà di dire la verità in libertà sull'islam, senza pregiudizio nei confronti dei musulmani come persone. Ecco perché dobbiamo esercitare il diritto e il dovere di rappresentare correttamente la realtà di Allah, di Maometto, del Corano e della sharia. Qualora dovessimo rinunciare, nessuno di noi potrà più essere se stesso dentro casa nostra, compresi gli antifascisti di professione che alleandosi con il fascismo islamico si rivelano la punta dell'iceberg della decadenza della nostra civiltà.




Alberto Pento
Gli inter-nazi-fascisti rossi o comunisti, utili idioti del nazismo maomettano.


Çentri soçałi łi fasisti rosi vargogne del Veneto come i fasisti neri - nasirasisti
viewtopic.php?f=25&t=653
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » mer nov 08, 2017 11:31 pm

Prof italiana a processo per blasfemia, ha offeso Islamici
2017/11/07

https://voxnews.info/2017/11/07/prof-it ... o-islamici


Per la difesa, rappresentata dall’avvocato Renato Alberini, erano solo «parole in libertà» dalle quali non emergevano contenuti pericolosi. Ma già il fatto che qualcuno debba farsi difendere da un avvocato che deve specificare che le “parole non avevano contenuti pericolosi”, la dice lunga sul degrado che la libertà ha ormai raggiunto in Italia.

Nessuno dovrebbe essere processato per quello che pensa. Ognuno dovrebbe essere libero di dire e scrivere quello che vuole. E gli altri liberi di giudicare. Moralmente. Non legalmente. Perché quando si nega la libertà di parola, tutte le altre libertà sono inutili. Chi decide cosa è ‘permesso’ dire e cosa no, un giudice?

A corredo di notizie di attentati aveva scritto “Musulmani tutti delinquenti, vanno estirpati alla radice”, e a commento di bambini musulmani che sgozzarono prigionieri scrisse “Vi odio maledetti, vi brucerei vivi” e ancora “Ah e poi ho torto quando dico che bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani, tanto sono tutti futuri delinquenti”,.

Fiorenza Pontini, 60 anni, ex docente di inglese del liceo Marco Polo, lo aveva scritto sul suo profilo Facebook tra luglio e agosto dello scorso anno, scatenando polemiche a non finire, un procedimento disciplinare e una segnalazione in Procura che nel frattempo ha fatto il suo corso.

Ieri per quei post Pontini è stata rinviata a giudizio dal gup Alberto Scaramuzza. A chiedere il processo erano stati i procuratori aggiunti Adelchi d’Ippolito e Paola Mossa. L’ipotesi di reato contestata all’ex docente – da fine maggio, in seguito all’accordo con il Ministero dell’Istruzione, trasferita con incarichi amministrativi all’ufficio scolastico provinciale – è la violazione della legge 654 del 1975, la famigerata legge Mancino. Quella che in Pakistan è la legge sulla Blasfemia inscritta nella Sharia.

Con i suoi post, secondo la Procura, Fiorenza Pontini avrebbe «incitato alla violenza e commesso atti di provocazione per motivi razziali, etnici e religiosi». Buona parte degli interventi di Pontini sulla sua bacheca social erano a commento di notizie di stampa. Un esempio su tutti: il 20 agosto 2016, in relazione alla notizia del salvataggio di un gruppo di clandestini raccattati in Libia (che sappiamo essere per la maggior parte spacciatori), aveva scritto: “Un altro salvataggio, ma non potevate lasciarli morire”.

Il gup Scaramuzza ieri ha deciso di accogliere la richiesta della Procura e di far processare Fiorenza Pontini. Per quello che pensa.

La difesa non ha volutamente scelto di chiedere un rito alternativo, che avrebbe evitato il processo in aula, poiché vuole dimostrare nel corso del dibattimento l’estraneità dell’imputata alle accuse: «Le espressioni, per quanto forti ed enormi, non devono essere prese alla lettera, ma valutate come estemporanei commenti dettati da timori, paure ed angosce», chiarisce l’avvocato Alberini, «L’idea di arginare un’opinione, anche la più inaccettabile o infondata che sia, con la sanzione penale è in contrasto con uno dei capisaldi della nostra Carta Costituzionale:
l’articolo 21 non pone limiti alla libertà di manifestazione del pensiero, neppure in caso di possibile contrasto con un altro principio generale di portata costituzionale quale il divieto di ogni forma di discriminazione».

È tempo di mettere i magistrati a cuccia. Non sono loro a decidere cosa può essere detto. O pensato. E il prossimo governo deve abolire la famigerata legge Mancino.




Pietro Marinelli

https://www.facebook.com/pietro.marinel ... ment_reply

Cari amici, stamattina sono riuscito finalmente ad andare in Tribunale e così ho saputo che sono stato iscritto nel registro degli indagati a norma dell'art. 1 della legge 1993 n. 205: (Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) per "fatti criminosi" avvenuti il 31 maggio 2017.

Ciò significa che la preside Maria Vittoria Amantea mi ha denunciato alla procura della Repubblica per quelle frasi critiche sull'islam, non verificate peraltro, non essendo mai avvenuto un contraddittorio e non avendole lei stessa mai sentite, poiché non era presente nella classe 5A Rim il 31 maggio 2017 alle quinta ora di lezione.

Ma queste sono questioni giuridiche che non sono considerate rilevanti da chi deve sostenere a spada tratta l'islamizzazione della nostra società e quindi osteggiare in ogni modo la critica all'islam come religione.


Alberto Pento
Credo che gli islamici non debbano essere trattati come "altro religiosi o diversamente religiosi" ma che vadano trattati per quello che sono: "nazisti maomettani", tutti dal primo all'ultimo. In quanti tali vanno sicuramente e giustamente discriminati, denunciati, perseguiti socialmente, civilmente, penalmente, politicamente e militarmente.
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » gio nov 09, 2017 6:36 am

Prove di sottomissione in Francia
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 6131187153

L'Assemblea Nazionale ha tolto l'immunità a Marine Le Pen, rea di aver pubblicato su Twitter le foto delle vittime dell'Isis, compresa quella del giornalista americano James Foley. Il 2 marzo già il Parlamento europeo le aveva revocato l'immunità. Ora, si può pensare qualsiasi cosa del clan Le Pen. Ma può un paese che ha avuto 250 morti per mano dell'Isis e che ha decine di giornalisti e scrittori sotto scorta, oltre al Parlamento di una Europa che ne ha avuti altrettanti, togliere l'immunità a una persona, per giunta sotto scorta massiccia, soltanto per aver diffuso le immagini dei nostri morti dello Stato Islamico, dandola così in pasta ai nemici della democrazia? Honteux. Vergognoso.
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » gio nov 09, 2017 9:00 pm

Pluralismo a senso unico. E il Comune di Milano censura il libro di Allam
Alberto Giannoni
Gio, 09/11/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 61106.html


MAOMETTO E IL SUO ALLAH (un ottimo lavoro)
Magdi Cristiano Allam

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ometto.png



Pluralismo a senso unico. Garantito, ma se sei di sinistra e dici cose «giuste». Le convinzioni di Magdi Cristiano Allam? «Inopportune» dal Comune di Milano, e per questo Palazzo Marino ha negato una sala alla presentazione di «Maometto il suo Allah», il libro del giornalista e scrittore.

È sempre la stessa storia: tutte le idee sono uguali, ma alcune sono «più uguali» delle altre. Almeno così pare, vedendo la decisione dei dirigenti della biblioteca comunale di Villa Litta, che - dopo aver traccheggiato con qualche impedimenta alla Azzeccagarbugli alla fine hanno detto «no». Altro che disponibilità, altro che personale. Dopo aver consultato la dirigente di Area del Comune, è stato il responsabile della biblioteca di Affori che si è preso la briga di spiegare in due mail che «libri che sostengono tesi così nette ma anche così discusse e contestate da altri studiosi e critici» hanno bisogno «di essere messe a confronto in un contraddittorio». La risposta ha lasciato di stucco i promotori dell'evento, primo fra tutti Enrico Turato, capogruppo di FdI e presidente di commissione Turismo. Il 43enne consigliere circoscrizionale, dopo aver letto il libro, aveva sentito il desiderio di farlo conoscere anche ai suoi concittadini e si è fatto avanti per ottenere una sede adeguata e capiente, come è il salone appena restaurato: «Volevo organizzare questa presentazione - spiega Turato - perché il libro tratta di argomenti molto attuali, come lo Ius soli, e problematiche legate al terrorismo islamico che ha funestato l'Europa negli ultimi anni. Sono molto convinto di questa iniziativa, perché può fornire elementi di informazione con una personalità autorevole. Mi sembrava giusto informare i cittadini milanesi ed essendo un libro, quale luogo migliore della biblioteca?».

Alle porte di Milano, domenica, il centro islamico di Sesto San Giovanni organizzerà una conferenza sulla Sharia. Il sindaco si è opposto ma il Pd ha difeso la «piena libertà di organizzare iniziative culturali». Le idee devono circolare dunque, ma a senso unico. «Il direttore - racconta ancora Turato - prima mi ha detto che era necessario verificare la presenza di personale e la turnistica, poi è emersa l'altra motivazione: le idee espresse sarebbero tali da non consentire la presentazione se non con un contraltare». Un evento di partito per definizione non prevede contraddittori, ma il gruppetto dei promotori si era mostrato disponibile pensando a un moderatore. «Ma alla fine hanno detto no. Io lo reputo grave e dico che ci sono stati episodi recenti, mi riferisco alle scuole, che fanno pensare a un pluralismo che c'è solo se parlano loro». Turato si riferisce ai tre esponenti del Pd invitati a parlare senza contraddittorio alle Medie. In un caso si è trattato di cittadinanza e di Ius soli, nell'altro del tema donne nell'islam, ed era stata chiamata una consigliera del Pd, la musulmana Sumaya Abdel Qader, indicandola come «scrittrice» (nel 2008 ha scritto «Porto il velo, adoro i Queen»). La contraddizione stride. «La prendo come una censura del Comune - conclude Turato - il dipendente non ha colpe, gli è stato detto dall'alto». Alla fine l'organizzazione è stata spostata, sempre il 28 alle 21, ma in una sala a pagamento. Lo staff di Allam, che fissa appuntamenti simili con cadenza praticamente quotidiana, ha già sperimentato accoglienze ostili. A Bologna, 20 giorni fa, la contestazione dei centri sociali: «Persone che si riempiono la bocca con la retorica dell'antifascismo e poi impediscono la libera presentazione di un libro» spiega la portavoce di Allam Marialuisa Bonomo. Per vicende simili, ad Arba (Pordenone), martedì, gli amici di Allam dovranno accontentarsi di un brindisi in piazza e poi spostarsi in un Comune vicino per parlare del libro. Ma a Milano il «no» colpisce ancor di più se si pensa che la storica Arena civica è stata concessa nel 2013 per il Ramadan omaggiato da un ignaro assessore e presieduto da un imam che in un'intervista aveva esaltato le azioni kamikaze dei bambini.




Magdi Cristiano Allam l'apostata, un eroe dell'umanità
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » mer mar 21, 2018 10:20 pm

Fede naturale e fede religiosa
viewtopic.php?f=201&t=2742
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » mer mar 21, 2018 10:21 pm

Europa e Occidente, antigiudaismo/antisemitismo e Shoà
viewtopic.php?f=201&t=2735
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 2946540969

Europa liberati dall'antisemitismo e dalla colpa della Shoà (olocausto del capro espiatorio ebraico)
acquisendo la piena coscienza storico-culturale e assumendoti la tue specifiche responsabiltà e non responsabilità, al contempo di carnefice degli ebrei e di vittima dell'ebraismo cristiano messianico e idolatra



Liberiamo l'Europa dai sensi di colpa, dai miti e dai pregiudizi
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Re: Lebertà contro ła prexon dei dogmi e de l'idołatria

Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 3:30 pm

Appello: non si possono mettere sotto processo gli articoli 21 e 33 della Costituzione (libertà di pensiero, arte e scienza)
10 Lug 2018

https://www.loccidentale.it/articoli/14 ... e-33-della

Il 18 luglio la Dr. Silvana De Mari, medico endoscopista, sarà processata per diffamazione dal Tribunale di Torino, per una denuncia a suo carico avanzata dal Torino Gay Pride LGBT, archivita dal Pubblico Ministero ma ripresa dal GIP che ha accolto l'opposizione del Pride e del Sindaco di Torino Chiara Appendino.

Come ampiamente esposto nella memoria presentata dalla Dr. De Mari le sue dichiarazioni riguardanti i rapporti anali etero ed omosessuali sono state rilasciate nel chiaro intento di riferire verità biologiche, fisiche ed infettologiche sottaciute o sottostimate, mettere in rilievo le patologie derivanti da tali rapporti, favorire una informazione scientifica corretta. I richiami alla pedofilia poi non erano altro che riferimenti a libri, appelli e pubbliche dichiarazioni di esponenti del mondo LGBT che esplicitamente affermano attrazione erotica per i minori, così come i richiami al satanismo sono stati motivati sulla base della documentazione oggi esistente relativamente a quell'inquietante fenomeno.

A fronte di ciò, L'Occidentale lancia un appello a favore della Dr. De Mari che vuole essere un grido di allarme per atteggiamenti oscurantisti e censori che mirano a cancellare due principi fondamentali della nostra Costituzione democratica e repubblicana, la libertà di pensiero dell'art. 21 e quello contenuto nell'art. 33 che stabilisce che "l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento".
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