Una religione così non è una buona religione

Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » ven apr 21, 2017 7:43 am

Il cristianismo di Bergoglio - Una religione così non è una buona religione ma un male dello spirito
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 199&t=2590
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4008956413
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » ven apr 21, 2017 7:44 am

Una religione o meglio una morale religiosa che ti impedisce di difenderti, di difendere la tua vita, la tua gente, i tuoi beni, la tua libertà, la tua terra, la tua casa, le tue tradizioni, la tua cultura, non è affatto una buona religione, anzi essa si fa complice del male ed entra in grave conflitto con i Diritti Umani Universali è una pessima e deleteria religione, è una dottrina religiosa disumana.

Una religione che ti consegna al carnefice a chi ti riduce in schiavitù a chi ti deruba e ti espropria a chi ti fa del male e viola la tua casa, il tuo paese e violenta la tua famiglia e la tua gente non è un bene ma un male gravissimo e assoluto.

Una religione che ti porta il nemico in casa, che ti obbliga ad accoglierlo e a subirlo, che favorisce l'invasione di chi non ha rispetto per te, per la tua famiglia e per la tua gente che provoca guerre civili, che porta morte e distruzione non è una buona religione.

Una religione che privilegia la vita dopo la morte, a questa vita sulla terra, non è affatto una buona religione ma una grave malattia dello spirito.

Una religione che ti porta a prediligere, ad amare, a fraternizzare, ad aiutare altri dalla tua famiglia, dalla tua gente, dal tuo popolo, dalla tua comunità e a violare i loro Diritti Umani Universali non è una buona religione.

Una religione così si fa crimine contro l'umantità e i loro adepti diventano dei veri e pericolosi criminali.

Una religione che non ha rispetto per te, per la tua libertà e la tua sovranità politica, per la tua storia e la tua cultura per la tua terra e i tuoi diritti umani, per la tua lingua e la tua gente, per il tuo diritto di dire no o di dire sì, di essere o non essere d'accordo, per il tuo diritto di decidere se, chi, come quando accogliere o non accogliere, ... non è una buona religione e il suo capo non è un buon uomo.
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » ven apr 21, 2017 7:46 am

Legittima difesa umana e cristiana
viewtopic.php?f=141&t=2540

Manipolazione criminale dei valori e dei diritti umani universali, quando il male appare come bene
viewtopic.php?f=25&t=2484

La proprietà non è un furto e un male ma un bene prezioso e rubare non è un bene ma un male
viewtopic.php?f=141&t=2495

Accoglienza o ospitalità imposta o forzata è un crimine contro l'umanità
viewtopic.php?f=196&t=2420

I falsi buoni che fanno del male
viewtopic.php?f=141&t=2574

L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
viewtopic.php?f=141&t=2515

Amare e aiutare chi ti fa del male non è un bene ma un male
viewtopic.php?f=141&t=2542

Migrare e non migrare, accogliere e non accogliere, diritti e doveri
viewtopic.php?f=194&t=2498

La peggio morte, morire martire per un idolo
viewtopic.php?f=201&t=2180

Morire per amore della vita, dell'umanità, della libertà, della dignità umana, per difendersi e difendere la propria famiglia, la propra casa, terra, patria e i propri beni ... è una buona morte, ma non vi è morte peggiore che morire per un idolo, magari uccidendo il prossimo e facendo morire i poropri figli come fanno gli islamici con il loro ossessionante fanatismo o come fanno certi cristiani che invece di difendersi si lasciano uccidere.

Spiritualità e religiosità non sono la stessa cosa
viewtopic.php?f=24&t=2454

Idolatria e spiritualità naturale e universale
viewtopic.php?f=24&t=2036

Cristiani e Muxlim (el cristianixmo el te porta a ła morte a esar copà contro łe leje de Dio)
viewtopic.php?f=141&t=2000
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » ven apr 21, 2017 7:50 am

La legittima difesa non solo è pienamente umana ma è anche pienamente cristiana e rientrante nei diritti e doveri umani universali
viewtopic.php?f=141&t=2540
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1356950777


https://www.facebook.com/islamicamentan ... f=NEWSFEED

Il "terrorismo psicologico" di matrice politically correct è molto più letale del terrorismo messo in atto dai combattenti islamici. Il terrorismo islamico fa morti qua e la, ma è arginato da quelle difese che una società può attuare attraverso le leggi e l'applicazione di esse, per cui non potrà mai vincere contro una società sana. Tuttavia le leggi e la loro applicazione sono il prodotto di un ragionamento logico e libero, per cui, se tramite il terrorismo psicologico viene impedito ai cittadini di ideare buone leggi o di applicarle, la società non avrà più difese contro la mano armata del terrorismo islamico.


Religione e religiosità come ossessione, come grave malattia, grave disturbo della mente e dell'anima o psico-emotivo
viewtopic.php?f=141&t=2527

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Khan-1.jpg


Orrore, terrore, avversione e odio per il nazismo maomettano o sana e naturale islamofobia
viewtopic.php?f=188&t=2523
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » sab apr 22, 2017 7:59 pm

???

Il perdono della vedova copta sconvolge i musulmani
di Benedetta Frigerio
22-04-2017
Martiri copti

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il- ... -19609.htm

Dodici secondi di silenzio sono quelli dove si è fatto spazio ad una presenza imponente come raramente accade in televisione. Dodici secondi che in una trasmissione tv (https://vimeo.com/212755977 ) paiono un’eternità ma nel senso letterale del termine. Perché è di questa natura, eterna, la sostanza dello squarcio di luce aperto dalla testimonianza di una cristiana copta intervistata da un’emittente araba che ha ammutolito il conduttore.

"VI PERDONO, CREDETEMI!" - In studio c’era Amr Adeeb, uno dei giornalisti musulmani più noti in Egitto, che ascoltava una sua collega inviata ad Alessandria mentre intervistava la moglie vedova Di Naseem Faheem, custode della cattedrale di Alessandria, in cui un attentato islamista ha ucciso i cristiani riuniti per celebrare la Messa la domenica delle Palme. Faheem aveva bloccato prima dell’entrata in Chiesa il kamikaze, che si era fatto quindi esplodere vicino a lui, riducendo così il numero delle vittime. La moglie intervistata sull’accaduto risponde letteralmente così: “Non sono arrabbiata con chi ha compiuto questo gesto, voglio dirglielo: possa Dio perdonarti. Non sei nel giusto, figlio mio, credimi, non la pensi nel modo giusto. Credimi non sono arrabbiata. Lui ora non c’è più, è morto. E io chiedo a Dio di perdonarli e di aiutarli a ravvedersi. Pensateci! Pensateci! Credetemi, se ci pensassero capirebbero che non abbiamo fatto nulla di male a loro. Pensateci ancora, cosa state facendo, è giusto o sbagliato? Ripensateci ancora. Possa Dio perdonarvi e noi anche vi perdoniamo. Credetemi, vi perdono. Avete portato mio marito in un posto che non avrei mai potuto nemmeno sognare. Credetemi, sono orgogliosa di lui. E avrei voluto essere lì al suo fianco, credetemi, e ringrazio”.

LA STESSA ANSIA DI CRISTO - È così che di fronte a una donna che ha l’ansia del perdono e delle salvezza delle anime degli aguzzini del marito (la stessa ansia che aveva Cristo in croce) e che aspira alla stessa sorte, che Adeeb ha taciuto per dodici secondi. Dopodiché ha preso fiato e ha commentato di getto così: “I cristiani egiziani sono fatti d’acciaio!”. E ancora: “I cristiani egiziani da 100 anni sopportano atrocità e disastri, i cristiani egiziani amano profondamente questo paese. I cristiani egiziani sopportano di tutto per la salvezza di questa nazione”. Ma, soprattutto, ha esclamato il giornalista profondamente colpito: “Oh, ma quanto è grande la quantità di perdono che avete? Se i vostri nemici sapessero la quantità di perdono che avete per loro, non ci crederebbero”. Anche perché, ha ammesso il musulmano, “se fosse stato mio padre, non avrei mai potuto dirlo. Questa gente ha così tanto perdono…questa è la loro fede, la loro religione”. E, poi, quasi ammettendo che non può che esserci qualcosa di sovrannaturale Adeeb, come totalmente coinvolto dalle immagini viste e dalle parole sentite, continua: “Questa gente è fatta di una sostanza diversa! Possa Dio avere compassione di Naseem che è un eroe, un martire e un grande esempio per tutti noi, per tutti coloro che stanno seduti e criticano questo paese per come stanno andando le cose”. Infatti, constatando che questa è la vera forza del paese, ha sottolineato: “Il paese va avanti con la pazienza, con la perseveranza e la resistenza di questa grande donna e dei suoi figli, in cui vive ancora il loro padre, cresciuti per essere veri uomini!”. Anche uno dei figli a ridosso dell’attentato aveva ringraziato pubblicamente Dio per il dono di un padre martire, soprattutto per via della nascita imminente del figlio che avrebbe potuto ricevere così la testimonianza di fede di un nonno morto per Cristo.

COME I PRIMI MARTIRI - La potenza del martirio è esattamente identica a quella della crocifissione di Cristo e dei primi martiri morti con il sorriso sulla bocca e che 2000 anni fa convertì migliaia di persone. Non solo i nemici dei cristiani, non solo i musulmani oggi, ma ora persino i cattolici occidentali che, pur praticanti e convinti che esista il paradiso, sentono la coscienza della Chiesa copta come un richiamo poderoso alla propria debole fede e alla necessità di domandarla a Dio. Insieme al richiamo, la letizia per la speranza che la Chiesa sarà salvata dal sacrificio di questi fratelli.



Alberto Pento
Non è un martire ma un eroe.
Mi dispiace tanto ma per me perdonare non ha senso e diventa complicità con il male se non vi è pentimento, risarcimento, giustizia e difesa. Il fanatismo cristiano del martirio senza resistenza e difesa è disumano, innaturale e ingiusto; in ogni caso quest'uomo cristiano, custode della chiesa ha cercato di difendere i cristiani in essa radunati, bloccando il terrorista assassino sulla porta del tempio e per questo è morto per fare il suo dovere di custode e di buon uomo responsabile, per me più che un martire è un eroe perché ha cercato difendere la vita anche degli altri rischiando la sua, non è stato una vittima passiva, un inutile martire ma un vero eroe, un grandissimo eroe, un uomo di buona volontà, come hanno già fatto e fanno tuttora altri esseri umani senza essere cristiani. La vedova può perdonare, il male è già stato fatto, però la società, la comunità, lo stato, le istituzioni devono perseguire i responsabili e condannarli esemplarmente e assieme ai cristiani organizzarsi per difenderli e impedire che ciò si verifichi ancora.

Anche gli ebrei perdonano; il perdono cristiano è la continuazione del perdono ebraico.



Legittima difesa umana e cristiana
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La peggio morte, morire martire per un idolo
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » lun mag 29, 2017 7:05 am

Vittorio Feltri, la brutale verità sull'islam: "Guerra di religione, il Papa e la Chiesa negano e sono complici"
28 Maggio 2017
Vittorio Feltri
http://www.liberoquotidiano.it/news/sfo ... ragi-.html

Tra un po', un attentato con decine di vittime sarà accolto dalla gente con una scrollata di spalle. Ci si abitua a tutto, anche alle tragedie. Chi non è giovanissimo ricorderà che le Brigate rosse ne gambizzavano uno al giorno. Dopo qualche mese, i ferimenti del tipo descritto non facevano più notizia. I quotidiani liquidavano certi fatti di violenza come si trattasse di tamponamenti sull'autostrada. Succederà la stessa cosa con i massacri compiuti dai feroci Saladini. Venerdì per esempio, un commando paramilitare ha bloccato un autobus nel deserto egiziano, carico di cristiani copti e ne ha uccisi 35, così, per gradire, e ne ha azzoppati (sono gravi) altrettanti. Un eccidio spaventoso, che però in Italia non pare aver suscitato una grande reazione di sdegno. Routine. Tanto è vero che i mezzi di comunicazione, radio e tv e siti internet, l' hanno registrato con toni soft, senza enfasi quasi che fossero stati eliminati alcuni conigli a scopo alimentare.

A noi questa indifferenza impressiona quanto l'incredibile spargimento di sangue. Siamo basiti. Aggiungiamo una considerazione suggeritaci dalla osservazione della realtà. La maggior parte di coloro che si impegnano per far sì che qui giungano più migranti di quanti ne siano già arrivati, e mi viene in mente Majorino, assessore di sinistra del Comune di Milano (organizzatore della marcia pro stranieri), è convinta, come del resto Papa Francesco, che quella in atto non sia affatto una guerra di religione, bensì un conflitto marginale acceso da teste calde mosse non certo dalla fede, ma da altri fattori.

Quali? Non sono mai stati scoperti dagli intelligentoni amanti delle invasioni barbariche. Bene, ognuno ha le proprie idee e noi cattivoni contrari alle immigrazioni incontrollate siamo considerati alla stregua di nazisti. Però, se ci è consentito intervenire pacatamente, vorremmo domandare ai nostri critici perché ieri, e altre volte, gli islamici egiziani non hanno sterminato adoranti di Allah, e si sono invece accaniti contro cristiani, eliminandone un bel gruppo? Per sport? Per allenamento? Per antipatia personale? O non piuttosto per motivi religiosi? Guarda caso i musulmani estremisti affermano di avercela a morte con gli infedeli, maggiormente coi succitati cristiani. Rammentiamo che qualche tempo fa i terroristi entrarono in una università del Kenya e stecchirono una moltitudine di studenti, sparando in testa soltanto a quelli che non conoscevano il Corano per filo e per segno. I fatti dimostrano pertanto che questa è una guerra di religione della peggior specie. Lo stesso Papa farebbe bene a prenderne atto. Non lo diciamo polemicamente, ma per aiutarlo a scendere dal pero.
Sempre ieri, l'Avvenire, quotidiano dei vescovi, ha riportato una dichiarazione del cardinale Gualtiero Bassetti, nuovo presidente della Cei, abbastanza stupefacente. Questa: «Non sono le religioni a provocare violenze e terrorismo». Indubbiamente. Le religioni non c'entrano un fico secco con le montagne di cadaveri da cui siamo circondati. Sono tutte innocenti tranne una, quella che ammazza in nome di Allah. Chi lo nega è un complice ebete degli assassini.
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » dom giu 11, 2017 1:10 pm

???

Donaci la pace! ..e non ci indurre in tentazione! - Inno alla solidarietà.
Europress Berlin- di Mario Tamponi
https://www.youtube.com/watch?v=EluSZ8A ... e=youtu.be


Pregar, preghiera
viewtopic.php?f=44&t=2504


https://www.facebook.com/permalink.php? ... 6461236160


Alberto Pento
Mi dispiace, alcune cose sono condivisibili, ma tante altre no; nel complesso è un canto orrendo e disumano. Una religione così è un'assurdità idolatra e demenziale. Va contro il mandato di vivere che Dio ha dato ad ogni creatura dell'universo. Non vi è nulla di male, anzi è un dovere e un diritto quello di vivere cercando di stare bene, per la propria famiglia, per se stessi e per la propria comunità.

Ernesta Chirone
chi dice certe cose non ha compreso nulla del messaggio di Gesù Cristo, messaggio forse il più puro e rivoluzionario che sia stato mai consegnato agli uomini, ma agli uomini di buona volontà. La sua rivoluzione non consiste nel negare all'uomo di essere felice, ammesso che la felicità esista sulla terra, bensì nel ribaltare l'ottica rispetto all'ordine dei valori che l'uomo ha dato a tutto ciò che riguarda il vivere umano, compresa la prevalenza della norma sull'amore che deve viceversa permeare ogni sua azione per essere ciò che Duo ha voluto, ossia un essere a Sua immagine e somiglianza.

Alberto Pento
Gesù Cristo era un ebreo che i cristiani hanno dovinizzato. Per me Cristo è un idolo e la sua religione pura idolatria.
Poi lei Ernesta è libera di credere a quello che vuole. Per me la vita sulla terra per le creature della terra è l'unica vita che vi sia e va vissuta al meglio; poi lei è libera di credere che vi siano altre vite dopo la morte e che la vita sulla terra vada vissuta in funzione dell'altra vita. Per me il Paradiso e l'altra vita dopo la morte non esistono. Per me dopo la morte si continua a vivere in spirito e in Dio, nulla più ma non come creature. Per me non vi è nulla di più orrendo che immaginarmi una vita eterna come una bella copia della vita imperfetta sulla terra.
Cristo non è Dio e la spiritualità è completamernte altro dalla religiosità delle idolatrie come quella cristiana e quella orrenda islamica. Il senso della vita è la vita stessa e non altro. Il senso della vita sta nel mandato divino di vivere che Dio ha dato ad ogni creatura, ad ogni atomo, ad ogni granello di polvere cosmica, ad ogni molecola, ad ogni cellula. Cristo era un presuntuoso invasato che però non ha fatto del male come il criminale Maometto, se non quello di creare illusioni magiche per chi credeva, e crede in lui.

Ernesta Chirone
un presuntuoso invasato non avrebbe detto ciò che ha detto lui e che nessun poteva dire come uomo, perchè contrario alla natura umana. Ama i tuoi nemici, nemmeno io ti condanno vai e non peccare più, porgi l'altra guancia, accoglienza e festa per il figlio perso e ritrovato, comportamento retributivo del padrone della vigna nei confronti dei suoi operai e infinite altre affermazioni e comportamenti che debbono farci quantomeno riflettere su come dovrebbe essere l'uomo, quello con. la U maiuscola. Comunque il Dio che Cristo ci ha rivelato, nella Sua infinita Bontà, ci ha dato la libertà assoluta di scegliere una via piuttosto che un'altra e Lui non può fare altro che cercare fino all'ultimo le pecorelle smarrite sapendo che può anche non trovarle perchè rispetta le nostre scelte. Comunque io comprendo e rispetto chi ha opinioni diverse sul divino, sull'esistenza e sul nostro destino perchè, non mi credo migliore degli altri consapevole di essere una frasca al vento! Byona serata

Alberto Pento
Cosa vuol dire amare i propri nemici? Che ci si deve lasciar maltrattare, depredare, imprigionare, torturare e uccidere da loro? O che ci ci può difendere da loro anche uccidendoli e amandoli al contempo? Il Dio di Cristo è soltanto un idolo.
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » ven nov 10, 2017 7:37 am

???


Quando il rispetto per l’altro porta un cardinale a nascondere la croce
di Matteo Matzuzzi

http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/11/0 ... oce-106398

È dovuto intervenire il portavoce della Conferenza episcopale tedesca, Matthias Kopp, per cercare di porre un argine alle polemiche montate in Germania dopo la visita dei giorni scorsi a Gerusalemme del cardinale Reinhard Marx (numero uno dell’episcopato locale e arcivescovo di Monaco e Frisinga) in compagnia del capo della chiesa evangelica di Germania, Heinrich Bedord-Strohm. Recandosi in visita alla Cupola della roccia e alla moschea di al Aqsa, infatti, Marx e Bedord-Strohm si sono levati la croce pettorale, evitando di esibire il simbolo della propria confessione religiosa mentre salivano il Monte del Tempio, uno dei due siti della capitale israeliana rispetto ai quali l’Unesco, con una doppia risoluzione di qualche settimana fa, ha negato il legame con la millenaria tradizione ebraica (con voto contrario della Germania, tra i pochi paesi occidentali a essersi opposto al documento). Kopp, in una nota inviata all’agenzia Kath.net, ha spiegato che “si è trattato di un gesto di discrezione, un gesto apparso tanto più opportuno in considerazione delle oridinarie tensioni religiose e della ulteriore intensificazione di esse dovuta alla recente risoluzione dell’Unesco”.

Premettendo che la croce è stata nascosta anche durante la visita al Muro del Pianto – sempre per rispetto, quasi si dovesse mantenere una sorta di par condicio religiosa che tanti tratti in comune ha con il più classico politicamente corretto – il portavoce della conferenza episcopale tedesca ha spiegato il senso del gesto: il cardinale Marx e il capo della chiesa evangelica hanno semplicemente voluto dire “noi qui ci sentiamo ospiti, la nostra visita non si accompagna ad alcun tipo di rivendicazione che possa aggravare una controversia già difficile e accesa”. Più sofisticato il messaggio implicito del rappresentante evangelico, secondo cui “solo con il rispetto, l’accortezza, la prudenza e l’umiltà sarà possibile giungere alla pace”.

Simbolismi e propositi che però non hanno per nulla convinto lo storico ebreo (nato a Tel Aviv e cattedratico a Monaco di Baviera) Michael Wolffsohn, che non s’è fatto intenerire neppure dal gesto di rispetto mostrato dinanzi al Muro del Pianto: “A quanto pare, il cardinale cattolico e il vescovo evangelico intendono la tolleranza come la sottomissione o il sacrificio di sé”, ha scritto in un commento sulla Bild, ricordando come persino i Papi che in passato visitarono le moschee – Giovanni Paolo II a Damasco, Benedetto XVI e Francesco a Istanbul – non siano neppure stati sfiorati dall’idea di privarsi della croce pettorale. Anche perché nessun esponente del clero islamico locale, prosegue lo storico, ha mai preteso un gesto di tale portata. La tolleranza, invece, ha aggiunto Wolffsohn “non è né accondiscendenza né sottomissione, ma dovrebbe significare prima di tutto rispetto dell’altro”, accettandolo “come una cosa del tutto naturale”. Il discorso, come prevedibile, è scivolato sul portato simbolico della croce e di quanti rischiano la vita pur di non nasconderla. Basti pensare ai cristiani di Mosul, Qaraqosh, dell’intera piana di Ninive, con le case marchiate e le croci abbattute. Per non parlare della martoriata Aleppo, in Siria.

Di queste considerazioni s’è fatta interprete Miriam Hollstein, che sempre sulla Bild ha ricordato “che tanti uomini sono stati uccisi per avere reso testimonianza alla loro fede con il segno della croce o con una catenina al collo”. Il simbolismo poi rimanda indietro il pensiero di duemila anni: “Sul Monte del Tempio, Gesù prese su di sé la croce. Poprio lì, i suoi successori l’hanno messa da parte”.
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Re: Una religione così non è una buona religione

Messaggioda Berto » ven nov 10, 2017 7:41 am

Il disprezzo per la vita, per il creato, per la vita terrena che poi è l'unica vita vera e reale.


L’ascetismo paolino introdusse nel cristianesimo una forma aberrante e psicotica di penitenza

http://apocalisselaica.net/l-ascetismo- ... itenza-161

La parola ascetismo (dal greco áskesis: esercizio, allenamento), era in origine riferita all’ambito atletico, inteso come irrobustimento del corpo. Ma con Platone questo termine mutò completamente significato, e con un totale capovolgimento semantico prese ad indicare il ferreo dominio delle passioni, la mortificazione del corpo, la rinuncia ad ogni forma di mondanità e di gioia di vivere. Nei Vangeli non troviamo traccia di una simile teoria. Gesù, non l’ha né predicata né praticata. Anzi, leggiamo che i farisei lo trattavano da gaudente perché ignorava i digiuni e partecipava con gioia ai banchetti. Quindi questa forma aberrante e psicotica di penitenza è una invenzione di Paolo.

Nelle sue Lettere, egli si scaglia con delirio contro il corpo, da lui chiamato la “carne”, considerato la sede del peccato, e impone al cristiano di «spossare e asservire il corpo», di «ucciderlo» (1 Cor. 9,27; Galati, 5,24; Romani, 8,13; Colossesi 3,5), in quanto esso è un «corpo di morte» e «odio contro Dio» (Romani, 7,18; 7,24; 8,6 sgg. Dobbiamo solo a lui l’introduzione nel cristianesimo, di cui è l’assoluto inventore, di questa forma disumana e mostruosa di rinuncia alle gioie della vita e ai sani istinti del corpo. Le turpitudini che egli attribuisce all’uomo sono talmente tante da farlo ritenere più malvagio degli animali allo stato brado. Quindi la vita del cristiano, per contrastare la sua degradazione, doveva incentrarsi nell’ascesi.

La Chiesa, fin dalle sue origini, ha accettato in pieno queste sue aberrazioni e ha considerato l’uomo il più infimo degli esseri viventi, un verme immorale e degradato, perennemente in preda alle nefandezze più perniciose e incapace da solo di perseguire la salvezza. Ecco perché per i Padri e Dottori della Chiesa (Basilio, Gregorio di Nissa, Lattanzio, Origene, Tertulliano e così via) il mondo andava inteso come una valle di lacrime e la vita terrena un “letamaio”. Si doveva sempre vivere nel lutto e nella penitenza, vestiti di stracci e coi capelli incolti. Nella Chiesa primitiva, e per tutto il Medioevo, la fuga dal mondo, l’astinenza, la rinuncia ai sensi e alla corporeità, la mortificazione più ossessiva, una vita ininterrotta di penitenza e di pensieri fissati sul mea culpa, erano l’imperativo categorico non solo di molti ecclesiastici ma anche del popolo minuto. San Basilio, dottore della Chiesa, proibiva ai cristiani qualsiasi divertimento, anzi persino il riso e le gioie più innocenti della vita. San Gregorio di Nissa paragonava l’intera esistenza umana ad un “letamaio” e considerava peccaminoso anche odorare il profumo di un fiore o contemplare la bellezza di un tramonto.
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