La Shin : la pì bela de tuto l Alef-Bet
la pì Santa : la letera de
Shaddài e
Shalom e
Shabbàt e del
Shir, el cantare. Del
Shir - ha - Shirìm, el Canto ca sta pardesora de tuti i Canti, el pì Santo de i Santi - el dixe Ràbi 'Aqivà. El Santìsimo :
El Shirashirìm el ghe ricorda ai Ebrei - la vixilia del Sàbo - ke la fortsa del canto, na fortsa dolçe ma ferma, l è senpre pronta a verxarse na via anca te l ànema pì dura e trista. Riva el Sàbo e bixogna farghe festa cofà on moroxo co la so moroxa : col cuore ca spèta, trepidante, amoroxo.
" Ora, come notano i saggi, il Cantico dei Cantici inizia, nella Bibbia ebraica, con una lettera
shin ingrandita, che corrisponde alla
bet grande che costituisce l'iniziale della creazione."
La dixe Catherine Chalier in
Le lettere della creazione . L'alfabeto ebraico,Giuntina, 2011, ke ste letere grande - la Bet e la Shin - no le raprexenta on dogma de sicuro, ma i è lì, calcòsa le vorà dire o sujerire " allo spirito, di cercare quale affinità segreta, precaria ma indefettibile, ricolleghi l'inizio di ogni cosa a questo canto."
Cosè ca liga la Bet del
Be-reshit ( In Principio...) co la Shin del
Shir-ha-shirìm?
Sicome ke la Bet la ga savesto - mèjo de tute kelaltre letare de l alèf-bèt - prexentarse a Dio co gràsia e intelijentsa, dixendo ke éla - la Bet - la scumìsia la prima letara de la parola
barùkh,( ke ogni creatura In-Alto e In-Bàso la Lo benedìse..) elora Dio el la gà sielta " per vegliare sull'inizio della creazione".
http://www.nostreradici.it/alefbet_creazione.htmGià duemila anni prima della creazione del mondo le lettere erano nascoste, e il Santo, Benedetto Egli sia, le contemplava e ne faceva le sue delizie. Quando volle creare il mondo, tutte le lettere, ma nell’ ordine inverso, vennero a presentarsi davanti a lui.
(...)
Entrò la lettera Beth dicendo: “ Creatore dell’universo, ti piaccia servirti di me per creare il mondo, perché sono l’iniziale della parola di cui ci si serve per benedirti (Baruch, sia benedetto) in alto e in basso”. Il Santo, sia Egli benedetto, le rispose: “È in effetti di te che mi servirò per creare il mondo e tu sarai anche la base dell’opera della creazione. “ La lettera Alef restò al suo posto senza presentarsi. Il Santo, sia Egli benedetto, le disse: “ Alef, Alef, perché non ti sei presentata davanti a me, come tutte le altre lettere?” Essa rispose: “Signore dell’Universo, vedendo tutte le lettere presentarsi davanti a te inutilmente, perché avrei dovuto presentarmi anch’io? Poi, appena ho visto che hai già accordato alla lettera Beth questo dono prezioso, ho compreso che non si addice al Re celeste riprendere il dono che ha fatto ad uno dei suoi servitori, per donarlo ad un altro”. Il Santo, sia Egli benedetto, le rispose: “O Alef, Alef, benché sia la Beth la lettera di cui mi servirò per creare il mondo, tu sarai la prima di tutte le lettere, e non avrò unità che in te; tu sarai la base di tutti i calcoli e di tutti gli atti compiuti nel mondo, e non si potrà trovare in nessun luogo unità, se non nella lettera Alef”.
Bereshìt barà Elohìm la dixe difati la Torà :
In Principio Dio creò ( Gn 1, 1).
Al Scumitsio Dio El ga fato.
La dixe la Chalier : " Ora questo favore pone fin dall'inizio la creazione sotto il sigillo della dualità e della separazione fra gli esseri, poiché la
bet è la seconda lettera dell'alfabeto. Malgrado i sogni così spesso mortali di fusione o di comunione, malgrado il desiderio tirannico di trasparenza o di possesso del segreto di cui vive l'altro, l'uno non sarà mai dunque l'altro."
Al Scumìsio de tuto Dio el ne ga fato : a Imajne soa, mas-cio e femena e benedeti
cofà mas-cio e femena.
" Nessuna vita umana può veramente nascere e crescere senza acconsentire alla dualità e alla separazione. Gli animali, dice la Genesi, appartengono tutti a un genere, l'uomo e la donna non appartengono ad alcun genere, essi dipendono unicamente dalla benedizione pronunciata sulla loro irriducibile dualità."
In
Angeli e uomini, la dixe la Chalier ke l raconto de la Jènexi el conta sì de " la moltitudine ... degli animali di ogni specie ... creati tutti secondo la loro specie.Si arresta invece alla venuta dell'uomo, creato unico, a immagine e somiglianza di Dio
maschio e femmina, e benedetto da Lui con la missione di crescere e moltiplicarsi, di sottomettere la terra e di comandare a tutte le creature viventi."
Dio el fa Adamo, co la polvare tòlta su da intèra po' el ghe sùpia pa animarlo e farlo devegnere " quel vivente privilegiato del Giardino di Eden al quale fu affidato il compito di dare il nome agli altri viventi, in particolare alla donna (
ishà), tratta da lui."
La lo varda
ishà dormire te la so solitudine : " Quella donna che ... lo sorprende al suo risveglio per finalmente rallegrarlo. Questa parte della sua carne lo guarda, in effetti ignara, sembra, del destino di solitudine che all'inizio fu il suo, quando, appena formato dalla polvere di Dio, non trovava accanto a sé nessuna creatura a cui parlare e con cui unirsi per far espandere la vita."
La lo varda
ishà e la spèta ke l se sveja :
Elle est la première épreuve de l'homme.
"Come accogliere allora la lettera
bet in ogni vita affinché sia fonte di benedizione? O anche, come ricevere l'alterità di ciascuna creatura umana come una gioia che, lungi dal colmare un'attesa precedente, non cessi di sorprendere e di ravvivare infinitamente il desiderio della sua vicinanza? la benedizione dipende da questa meraviglia, da questo potere che ha l'altro, colui dal quale io sono separato/a, di rivelarmi le mie proprie capacità d'amare. (...) Solo l'amore nella separazione consente di ricevere la benedizione. Esso chiama altrove, più lontano, là dove, talvolta per paura, spesso per isolamento, sembra che non si abbia più la forza di andare."
Càpita de le volte " che questo desiderio sia esaudito e che questa preghiera sia ascoltata. Questi istanti fanno la grazia dei giorni : un volto ha scompigliato la solitudine della creatura separata, quello di chi l'ama, del figlio o della figlia o, semplicemente, quello del primo venuto, l'ha liberata dal suo isolamento."
La ghe ga verto la porta, basta poco, pena n xbàcio, so l Infinito; no ghe pareva vero, no la volea credarghe de poder donare cueo ke " non si sapeva capace di dare".
In questo dono consiste ... l'eccellenza stessa della benedizione trasmessa agli uomini dall'Eterno, affinché Gli costruiscano una casa (bet), come dicono i chassidìm, sulla terra."