Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Messaggioda Berto » lun mar 25, 2019 8:50 am

Un difficile venerdì in Cisgiordania

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 223/2019, a pag.3il redazionale con il titolo "Un difficile venerdì in Cisgiordania".
OR pubblica oggi una velina completamente squilibrata contro Israele, demonizzato come se fosse un Paese che "opprime" i "poveri palestinesi". Il quotidiano della Santa Sede (S.S.) non si smentisce, mettendo in dubbio lo svolgimento dei fatti quando le fonti sono israeliane, accogliendo invece senza alcun tentennamento quello che riportano le fonti arabe palestinesi.
Di conseguenza l'intera ricostruzione è una totale fake news.
Informazione Corretta

http://www.informazionecorretta.com/mai ... xzO5sgvCIw

Ecco l'articolo:

Sale di nuovo la tensione in Cisgiordania, dove i gruppi palestinesi hanno indetto per domani un Giorno della rabbia dopo l'uccisione di tre palestinesi da parte dell'esercito israeliano avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì. In queste ore a Betlemme è in corso uno sciopero generale per protestare contro le continue violenze: nella stessa cittadina, ieri sera, i soldati israeliani hanno sparato e ucciso un altro palestinese, risultato disarmato. Venerdì i palestinesi intendono protestare dunque per la morte di Omar Abu Leila, diciannove anni, ucciso dai militari israeliani vicino a Ramallah. Il giovane era autore di un attacco armato avvenuto domenica scorsa, nel quale hanno perso la vita un soldato e un colono israeliano. Gli altri due palestinesi sono stati invece uccisi a Nablus dai soldati di guardia alla Tomba di Giuseppe. I due avevano lanciato, secondo l'esercito israeliano, ordigni esplosivi contro una pattuglia di militari incaricata di proteggere i circa mille coloni che martedì notte erano andati a pregare sul luogo.

Il partito di Abu Mazen, Fatah, e altre fazioni — dopo i funerali dei due giovani a Nablus al quale hanno partecipato centinaia di persone — hanno lanciato l'appello a partecipare alle proteste, mentre l'esponente dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, Hanan Ashrawi, ha definito «criminali uccisioni extragiudiziali» la morte dei tre palestinesi, definendole «esecuzioni sommarie e illegali in base alla legge internazionale, che mostrano gli intenti criminali delle forze israeliane». Ed è proprio durante le proteste per l'uccisione dei tre uomini che i soldati israeliani presenti a Betlemme hanno ucciso un'altra persona. Secondo quanto riferisce il governatore della West Bank, Kamil Hamid, si tratta del ventiseienne, Ahmad Manastra, ucciso nei pressi del villaggio di al-Khader, mentre insieme ad altri giovani protestava lanciando pietre contro le auto dei coloni israeliani in reazione alle uccisioni dei tre palestinesi di cui si è parlato in precedenza. Intanto, a Gaza, le organizzazioni Hamas e Jihad hanno annunciato per il 30 marzo manifestazioni lungo il confine con Israele in occasione del primo anniversario della Grande marcia del ritorno.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano

Messaggioda Berto » lun mar 25, 2019 8:52 am

Danimarca, Austria, Regno Unito, Australia per opporsi alle risoluzioni anti-Israele all'UNHRC (la vile e demente Italia invece si è astenuta)
Denmark, Austria, UK, Australia to oppose anti-Israel resolutions at UNHRC
Tovah Lazaroff
March 21, 2019

https://www.jpost.com/Israel-News/Denma ... 9LQWwio6CA


United Nations High Commissioner for Human Rights Michelle Bachelet

United Nations High Commissioner for Human Rights Michelle Bachelet. (photo credit: REUTERS)

X

Dear Reader,
As you can imagine, more people are reading The Jerusalem Post than ever before. Nevertheless, traditional business models are no longer sustainable and high-quality publications, like ours, are being forced to look for new ways to keep going. Unlike many other news organizations, we have not put up a paywall. We want to keep our journalism open and accessible and be able to keep providing you with news and analysis from the frontlines of Israel, the Middle East and the Jewish World.

As one of our loyal readers, we ask you to be our partner.

For $5 a month you will receive access to the following:

A user experience almost completely free of ads
Access to our Premium Section
Content from the award-winning Jerusalem Report and our monthly magazine to learn Hebrew - Ivrit
A brand new ePaper featuring the daily newspaper as it appears in print in Israel

Help us grow and continue telling Israel’s story to the world.

Thank you,

Ronit Hasin-Hochman, CEO, Jerusalem Post Group
Yaakov Katz, Editor-in-Chief

UPGRADE YOUR JPOST EXPERIENCE FOR 5$ PER MONTH Show me later

In a clear moral victory for Israel, Denmark, the United Kingdom and Australia are expected to oppose all five anti-Israel resolutions that the United Nations Human Rights Council is expected to approve on Friday as it ends its 40th session in Geneva.

Austria is expected to oppose the most egregious of the five, the “accountability” resolution, which calls for an ams embargo against Israel.

Denmark and the UK have never taken such a stand before. All five resolutions are expected to pass, but the three votes against Agenda Item 7 resolutions is the clearest signal Israel has received to date that it has made inroads in its push to abolish the item.

A UNHRC mandate insists that a debate on alleged Israeli human rights abuses must be held at every council session under Agenda Item 7. No such mandate has been leveled against any other country.

Israel is also the only country in this session to have five resolutions leveled against it. The UNHRC also issued seven reports against Israel, again more than any other country.

UK Foreign Minister Jeremy Hunt announced his country’s decision to stand with Israel in a special opinion piece he authored for the British Jewish newspaper The Jewish Chronicle.

“Two years ago, the United Kingdom said that unless the situation changed, we would vote against all texts proposed under Item 7,” Hunt wrote.

“Sadly, our concerns have not been heeded. So I have decided that we will do exactly what we said: Britain will now oppose every Item 7 resolution,” he wrote.

He warned Israel that his country’s opposition to the resolutions should not be interpreted as a sign of support for its actions in the West Bank.



Onu, diritti umani: ennesima condanna di Israele e assoluzione di Hamas. Italia si è astenuta
22-03-2019

https://www.shalom.it/blog/mondo/onu-di ... ta-b372631

"Oggi abbiamo assistito all'ennesima occasione in cui il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha tradito il suo mandato, cedendo alla manipolazione di Hamas": lo dichiara l'Ambasciatore d'Israele in Italia, Ofer Sachs, commentando la risoluzione di condanna per le violenze al confine tra Gaza e Israele. Nella nota, l'Ambasciatore esprime "amarezza rispetto all'astensione italiana", accanto a quella di altri stati membri, nel voto del Consiglio.

"A quattordici anni dal ritiro israeliano dalla Striscia - prosegue la nota diffusa dall'Ambasciata di Israele - cinquantamila militanti di Hamas continuano a vessare la popolazione locale insistendo con l'agenda del radicalismo islamico. Siamo incoraggiati dal fatto che la stragrande maggioranza dei paesi democratici abbia deciso di non sostenere questa cinica ipocrisia, ciononostante, crediamo che al fine di creare un cambiamento sostenibile nelle attività di questo Consiglio, gli Stati membri, compresa l'Italia, debbano fare molto di più e per questo, non possiamo ignorare la nostra amarezza rispetto all'astensione italiana. Il governo di Israele e le forze armate continueranno a difendere la sovranità del territorio e la sicurezza dei propri cittadini".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano, (e cristiano

Messaggioda Berto » dom mar 31, 2019 9:05 am

Austria, un sondaggio rileva l’antisemitismo dei musulmani
24 marzo 2019
Ernesto Molino

http://www.italiaisraeletoday.it/austri ... e6JeKmLeVE

Secondo un sondaggio commissionato dal governo austriaco, i residenti musulmani antisemiti in Austria sono il doppio rispetto ai non musulmani. Wolfgang Sobotka, presidente della camera bassa del parlamento austriaco, ha presentato i risultati dello studio “Antisemitismo in Austria 2018” a Vienna .
Nel gruppo turco, il 28% ha concordato sul fatto che “gli ebrei devono ancora rispondere per l’omicidio di Gesù”. La cifra era di 17 tra gli arabi e 13 tra i non musulmani. Il dieci per cento dei non musulmani concorda con l’affermazione che “molto è esagerato nelle notizie sui campi di concentramento” dall’Olocausto. Quella cifra era del 41% tra i turchi e 35 tra gli arabi.
Alla richiesta di rispondere alla dichiarazione secondo cui “gli ebrei controllano il commercio internazionale”, il 39% dei non musulmani è d’accordo. (63 e 64 per cento tra i gruppi turchi e arabi)
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Messaggioda Berto » dom mar 31, 2019 9:06 am

Francia, 9 studenti ebrei su 10 hanno subito abusi antisemiti
21 marzo 2019
Franco Meda

http://www.italiaisraeletoday.it/franci ... hUaMjNFC2s

Quasi il 90 percento degli studenti ebrei francesi ha subito abusi antisemitici nel campus, secondo un sondaggio pubblicato dall’Express .

Quasi il 20% dei 405 intervistati ha dichiarato di aver subito un attacco fisico antisemita almeno una volta nel campus. Di questi, più della metà ha riferito di subire violenze più di una volta. Più della metà degli studenti che hanno denunciato episodi di antisemitismo ha dichiarato di non aver fatto nulla a riguardo. Solo l’8% ha protestato con la facoltà. Quasi il 20 per cento ha dichiarato di non aver segnalato l’incidente o gli incidenti per timore di rappresaglie.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Messaggioda Berto » lun apr 01, 2019 9:47 am

L'antisemitismo di Corbyn minaccia tutti
L'odio per gli ebrei segnala una crisi profonda in occidente
Scrive il Jerusalem Post (2/3)

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 8819070401

Fatalmente il governo britannico ha riconosciuto Hezbollah come organizzazione terroristica", ha scritto l'editorialista del Times Melanie Phillips sul Jerusalem Post. "In passato, i ministri ne avevano censurato soltanto l'ala militare, facendo finta che Hezbollah avesse anche una legittima funzione politica nel governo libanese. La scorsa settimana, tuttavia, il ministro degli Interni (britannico, ndt) Sajid Javid ha detto che non è più possibile distinguere, all'interno di Hezbollah, `tra il partito politico e la già censurata fazione militare'. Era ora. Hezbollah è la longa manus omicida del regime iraniano, attraverso cui destabilizza e, di fatto, controlla il governo libanese.
La censura in questione ha puntato i riflettori sul leader di estrema sinistra del Partito laburista britannico, Jeremy Corbyn, e sulla sua famigerata uscita secondo cui i membri di Hezbollah sarebbero stati suoi `amici' (in seguito se ne sarebbe pentito) e l'altra secondo cui, correva l'anno 2015, in medio oriente non si sarebbe potuto avviare alcun processo di pace senza coinvolgere Israele, Hezbollah e Hamas. Il suo rifiuto di prendere una posizione ostile a uno dei gruppi anti ebrei più vili e violenti al mondo si è esplicitato, tra l'altro, in parallelo a una crescente crisi di partito dovuta alla riluttanza dello stesso Corbyn di gestire gli imbarazzanti casi di antisemitismo tra i laburisti.
Nel Partito democratico americano si stanno verificando fenomeni simili. Anche in Francia e in altri paesi europei gli ebrei vengono regolarmente intimiditi e attaccati. Dunque qual è la causa di questa eruzione globale del più antico degli odi? Le fonti principali sono tre: la sinistra, i neonazisti e il mondo islamico.
Di questi, il mondo islamico è la più violenta e omicida, mentre la sinistra è la più significativa. Questo perché è di gran lunga la forza dominante della cultura occidentale e, sopratutto, perché facilita e incoraggia l'antisemitismo. Lo fa in particolare attraverso tre elementi chiave della sua agenda ideologica: il suo presunto 'antirazzismo', la soppressione della islamofobia' e il suo sostegno al `palestinianesimo'.
Il palestinianesimo si fonda sull'eradicazione del popolo ebraico dalla sua stessa storia nella terra di Israele. Il discorso pubblico palestinese demonizza non solo Israele ma anche il popolo ebraico, come fonte di cospirazioni cosmiche e intenzioni malvagie. Ci sono ovviamente molteplici altre ragioni dietro l'epidemia dell'antisemitismo: la frammentazione e la morte di alcune culture, la perdita di fiducia dell'occidente nella modernità e nella ragione e un'Europa che non riesce a sopportare il senso di colpa per l'Olocausto. Alla fine, però, l'utilizzo degli ebrei come capro espiatorio segnala una fondamentale perdita della bussola morale umana. Che questo stia avvenendo in tutto il mondo dovrebbe terrorizzare non solo gli ebrei, ma tutti noi".



Regno Unito, il partito Laburista è indagato per antisemitismo
28 maggio 2019

https://amp.tgcom24.mediaset.it/articol ... HU1k-o6uw4

"Abbiamo deciso di aprire l'inchiesta a seguito di numerose lamentele lanciate dall'associazione "Campagna contro l'antisemitismo" e dal "Movimento laburista ebreo", che hanno più volte denunciato gli abusi compiuti dal partito Laburista a danno della comunità ebraica". Così la Commissione ha annunciato l'apertura delle indagini, dicendosi "molto compiaciuta per la volontà del Labour party di collaborare con la nostra inchiesta". L'authority inglese per l'equità è un ente pubblico non governativo che si occupa di verificare che siano "rispettate le condizioni di uguaglianza in ogni aspetto della vita pubblica". Nel 2010, ad esempio, impose al British National party (il partito di estrema destra inglese) di riscrivere la sua costituzione, dato che era vietato l'ingresso nel partito a persone di colore e alle minoranze.

Accuse antiche - Quella dell'antisemitismo è una spada di Damocle che pende sulla testa dei laburisti da molti anni e oggi, dopo il deludente risultato delle elezioni europee, getta un'ulteriore ombra sullo storico partito della sinistra britannica. Risale a febbraio l'ultimo provvedimento contro un deputato labour a causa di dichiarazioni antisemite: all'epoca fu sospeso il deputato Chris Williamson, reo di aver dichiarato di "aver estirpato la piaga più di molti altri nel partito" e di "aver chiesto troppe volte scusa".

Più di 300 segnalazioni di razzismo - Nel 2018, invece, fu Corbyn in prima persona ad affrontare le polemiche dopo il rifiuto da parte del suo partito di adottare la definizione di antisemitismo dettata dall'International Holocaust Remembrance Alliance. In quell'occasione, il leader ammise: "Il nostro partito ha un vero problema con l'antisemitismo. Dal 2015 abbiamo avuto più di 300 segnalazioni di comportamenti scorretti, oltre la metà è stata sanzionata con sospensioni ed espulsioni. Non c'è spazio per gli antisemiti qui".

"Corbyn è un antisemita" - Le parole del leader laburista non hanno mai avuto alcun riscontro pratico secondo Gideon Falter, capo di "Campagna contro l'antisemitismo", che ha dichiarato in un comunicato: "I laburisti non hanno saputo risolvere il loro problema interno. In soli quattro anni Corbyn ha trasformato il suo partito, che era un pioniere dell'antirazzismo, in un gruppo degno dell'estrema destra. Siamo ormai convinti che lo stesso Corbyn sia un antisemita, indegno per qualunque carica pubblica, e per questa ragione siamo felici che adesso sia finito sotto inchiesta da parte di un'autorità".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 7:09 am

A PROPOSITO DI ENTEBBE E DEL DIRITTO DI ISRAELE ALL’AUTODIFESA
01-04-2019
Emanuele Calò

https://www.shalom.it/blog/editoriali-b ... sa-b384421

È morto a 95 anni Michel Bacos, pilota dell’aereo dell’Air France dirottato nel giugno 1976 nella tratta Tel Aviv – Parigi dai terroristi del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP) che lo fecero atterrare, dopo qualche scalo, ad Entebbe (Uganda). I terroristi – tre tedeschi e un palestinese – decisero di separare i passeggeri ebrei dai non ebrei, ma il Capitano Bacos, che aveva combattuto con Charles De Gaulle contro i nazisti, vi si oppose, ed è a tutt’oggi considerato un eroe. Gli ebrei erano 106, di cui 94 erano israeliani. Il commando aveva annunciato che avrebbe ucciso gli ostaggi se non fossero stati liberati dei terroristi prigionieri in Israele e in altri Paesi, e quindi la decisione di Bacos era quella di un eroe.

Gli ostaggi furono poi liberati con una brillantissima operazione dello Stato d’Israele; muore eroicamente il comandante della Sayeret Matkal, Jonathan Netanyahu, fratello maggiore dell’attuale Premier. In una lettera al fratello nel dicembre 1973 egli scrisse che preferiva essere in uno stato di guerra continua piuttosto che essere un ebreo errante.

In Italia, l’Unità, organo ufficiale del Partito Comunista Italiano, scrisse che l’operazione Entebbe costituiva un’aggressione ingiustificata ed una violazione della sovranità dell’Uganda, “un cinico atto di aggressione cui nessuna norma del consorzio dei popoli offre giustificazione”. Al riguardo, Fabio Nicolucci scrive che “un altro esempio di questo conservatore e sviante formalismo giuridico, che finisce per impantanare la sinistra in una posizione insostenibile dal punto di vista politico e umanitario, è il giudizio di condanna del raid di Entebbe del 1976” (….) con ciò scambiando formalismo giuridico per la sostanza della violazione e così danneggiando la vitalità della propria cultura politica” (Sinistra e Israele. La frontiera morale dell’Occidente, Salerno editore, Roma, 2013, p. 41).

Per il PCI, salvare ad Entebbe gli ebrei era un cinico atto di aggressione, mentre per l’invasione della Cecoslovacchia da parte dell’URSS nel 1968 tutto si era risolto manifestando semplicemente un “grave dissenso”, asserendo che «allo stato dei fatti, non si comprende come abbia potuto in queste condizioni essere presa la grave decisione di un intervento militare. L'ufficio politico del PCI considera perciò ingiustificata tale decisione, che non si concilia con i principi dell'autonomia e indipendenza di ogni partito comunista e di ogni Stato socialista e con le esigenze di una difesa dell'unità del movimento operaio e comunista internazionale. È nello spirito del più convinto e fermo internazionalismo proletario, e ribadendo ancora una volta il profondo, fraterno e schietto rapporto che unisce i comunisti italiani alla Unione Sovietica, che l'ufficio politico del PCI sente il dovere di esprimere subito questo suo grave dissenso».

Dal canto suo, Kurt Waldheim, all’epoca Segretario delle Nazioni Unite, dichiarò che l’operazione Entebbe costituiva una grave violazione della sovranità ugandese; soltanto in seguito si scoprì che il passato guerresco di Waldheim non era immacolato.

Quanto al formalismo giuridico prima accennato, si è posto in rilievo come la condotta di Israele rientrasse nel diritto internazionale consuetudinario e che riguardasse l’autodifesa, a fronte dell’esigenza di salvare la vita dei suoi cittadini (vedi Jordan J. Paust, - Entebbe and Self-Help: The Israeli Response to Terrorism 1978 -. 2 The Fletcher Forum 86, 1978; U of Houston Law Center No. 2014-A-81).

Quanto al ruolo dell’ex PCI, la politica dei due pesi e due misure gli sopravvive e non sembra che se ne veda la fine.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 7:09 am

Anche questo cittadino afghano è stato capace di riflettere con la propria testa e si è recato in Israele.
Speriamo che non lo ammazzino quando tornerà a casa sua (sapete, sarebbe un testimone pericoloso)

Emanuel Segre Amar

https://www.facebook.com/emanuel.segrea ... 0416715052

Vengo dall’Afghanistan in Israele e vengo in pace
Non fosse per l’odio religioso di cui sono imbevuti i nostri programmi d’insegnamento, non riesco a immaginare nessuna ragione perché i nostri paesi non debbano avere relazioni diplomatiche

Di Waris Sabah

Crescendo in uno dei paesi più conservatori del mondo, l’Afghanistan, i miei sentimenti di bambino nei confronti di Israele erano gli stessi dei miei connazionali afghani. In tutto il paese vigeva un odio totale verso Israele. I nostri insegnanti, maestri religiosi, colleghi e amici accomunavano sistematicamente termini come “sionisti” e “lobby ebraica”, il cui significato molti di noi nemmeno capivano, con Israele e popolo ebraico. Praticamente ogni attentato terroristico in un paese musulmano in qualsiasi parte del mondo veniva collegato direttamente al Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, come se il Mossad fosse l’unico e solo soggetto a cospirare contro musulmani.

La curiosità che mi ha suscitato l’intensa ostilità nei confronti degli ebrei e di Israele mi ha portato a recarmi proprio in Israele e Palestina. Lo scorso 3 marzo, nonostante fossi perfettamente consapevole che i viaggi di qualsiasi tipo verso Israele sono tabù in molti paesi musulmani, mi sono messo in viaggio alla volta di Tel Aviv, partendo da Stoccolma con il mio passaporto afghano e un visto israeliano rilasciato dall’ambasciata israeliana in Svezia. All’arrivo all’aeroporto Ben-Gurion, per via delle preoccupazioni sulla sicurezza anche a me è stato chiesto di accomodarmi in una “sala d’aspetto” piena di viaggiatori provenienti da paesi sia musulmani che non musulmani, compresi Francia, Germania e persino Stati Uniti. Viaggiando con il mio passaporto afghano e provenendo da un paese che non ha mai avuto rapporti diplomatici con Israele, mi pareva ovvio che dovevo mettere in conto ore di interrogatorio e pesanti controlli. I miei amici mi hanno avvertito che gli israeliani avrebbero potuto impedirmi di entrare nel paese e persino espellermi direttamente dall’aeroporto.

Non è accaduto nulla di tutto questo. Dopo un quarto d’ora d’attesa, una donna è venuta nella sala d’aspetto e mi ha chiesto di seguirla in un’altra stanza. Mi ha fatto una sola domanda: “Qual è lo scopo del suo viaggio in Israele, signore?”. Ho risposto che ero venuto a condurre ricerche nel quadro del mio programma di Minor Field Study presso l’Università di Stoccolma, in Svezia. Poi mi ha chiesto di aspettare fuori dalla stanza. Poco dopo, un uomo con un sorriso stampato in volto è venuto a restituirmi il passaporto dicendo: “Benvenuto in Israele, si goda il suo soggiorno”, e sono passato tranquillamente e decorosamente con il mio visto attraverso la sicurezza dell’aeroporto.

Ultimamente mi sono chiesto perché l’Afghanistan non abbia rapporti diplomatici con Israele. Non riesco a immaginare una sola ragione razionale per non avere relazioni diplomatiche. I passaporti di molti paesi musulmani vietano ai cittadini, spesso esplicitamente, qualsiasi tipo di viaggio in Israele e Palestina, che sia per scopi accademici, di ricerca, di commercio, di turismo o per visitare venerati siti religiosi.

Credo che le ragioni dell’odio per Israele in molti paesi musulmani, incluso l’Afghanistan, siano profondamente radicate nella pesante influenza religiosa sui programmi scolastici insegnati nel tipo di scuole e università che ho frequentato crescendo. I sermoni del venerdì in quasi tutte le mosche che frequentavo contenevano maledizioni contro Israele e tutti gli ebrei. A mio modo di vedere, invocare nelle preghiere la morte di milioni di persone innocenti è ignobile e insensato.

Certo che ci sono state grandi tensioni tra Israele e alcuni stati arabi, perlopiù legate a interessi geopolitici e alla religione. Ma in che modo ciò giustificherebbe i paesi non arabi come l’Afghanistan, il Bangladesh, il Pakistan e altri, che si rifiutano di avere qualunque relazione con Israele?

Abbiamo percorso un lungo cammino e nel mondo civile del XXI secolo tutti devono cooperare per garantire non solo un mondo pacifico per se stessi, ma anche per le generazioni future, affinché anch’esse possano vivere e coesistere in pace. Gli stati devono mettere da parte le loro differenze e cooperare fra loro, e io non vedo alcuna ragione per cui l’Afghanistan non dovrebbe avere rapporti bilaterali con Israele. Vale la pena ricordare che alcuni paesi musulmani come la Turchia e l’Egitto, paesi che noi in Afghanistan definiamo nostri fratelli, hanno riconosciuto lo stato di Israele e hanno mantenuto con esso relazioni talvolta persino amichevoli.

Senza entrare nel merito del dibattito sulle questioni israelo-palestinesi, se davvero desideriamo vedere un Medio Oriente in pace, allora tutti gli stati musulmani dovrebbero darsi una mossa e mediare il dialogo tra palestinesi e israeliani. Ma per farlo, è importante rigettare e lasciarsi alle spalle i programmi di studio e insegnamento imbevuti di odio e avviare legami formali a tutti i possibili livelli diplomatici, a partire dal riconoscimento di Israele.

Finora, durante il mio soggiorno in Israele, ho incontrato molti israeliani eccezionali, sia ebrei che arabi, e se noi esseri umani possiamo essere amici nonostante veniamo da contesti così diversi, perché non possono esserlo i nostri paesi? Dovremmo avviare relazioni con le persone che vivono qui e, almeno in questa prima fase, iniziare con le persone se non con il governo. E spero che un giorno i rapporti tra le persone possano aprire la strada ai rapporti diplomatici tra Israele e Afghanistan e altri paesi musulmani, così che potremo tutti vivere in pace e lasciare alla generazione futura un mondo migliore
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 7:11 am

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 19/04/2019, a pag. 23, la breve "Oggi nelle Chiese la Colletta per la Terra Santa".
Informazione Corretta

http://www.informazionecorretta.com/mai ... M.facebook

A quale Paese corrisponde quello che Avvenire definisce "Terra Santa"? Se si tratta di Israele, il quotidiano dei vescovi dovrebbe scriverlo chiaramente, lo stesso se si riferisce ai Paesi arabi circostanti. Avvenire però descrive i "cristiani in difficoltà in Terra Santa". Poiché in Israele la comunità cristiana è in crescita demografica e gode di uno status socio-economico superiore alla media nazionale, è escluso che Avvenire possa riferirsi ai cristiani israeliani, gli unici in tutto il Medio Oriente ad avere pieni diritti e a vivere in una democrazia. L'ambiguità del giornale cattolico, ancora una volta, è funzionale alla demonizzazione di Israele.

Aiutare i cristiani a restare in Medio Oriente, in particolare nella Terra Santa dove sono presenti da sempre. È uno degli obiettivi indicati per la Colletta per la Terra Santa che la Chiesa cattolica ricorda nella giornata del Venerdì Santo. «Le comunità cristiane di tutti i riti sono un piccolo seme. Tuttavia, tanti secoli di presenza in queste terre hanno fatto delle nostre comunità un elemento di equilibrio e moderazione. Per questo chiediamo che venga rispettato il loro diritto a restare nella propria terra, e non solo quello di emigrare". È quanto affermato dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che promuove la Colletta. I fondi raccolti, come ogni anno, andranno a sostenere iniziative e progetti di aiuto alle realtà cristiane della Terra Santa. «La presenza dei cristiani in quella terra — dice Sandri — è una grande testimonianza di fede”.


Alberto Pento
La terra Santa ha un nome si chiama Israle ed è innanzi tutto la terra degli ebrei, la loro terra santa, poi sarà anche santa per i cristiani adoratori dell'ebreo Cristo; ma innanzi tutto è la terra degli ebrei.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristiano)

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 7:13 am

LA FORZA E LA PERENTORIETA' DEI FATTI
Niram Ferretti
18 aprile 2019

https://www.facebook.com/profile.php?id=100004575318063

La realtà preme con la sua forza dirompente e smaschera, come sempre fa, le bugie e i sogni interessati di chi crede che Israele potrebbe sopravvivere se non fosse dotato di un esercito tra i migliori del mondo e di un sistema difensivo ultramoderno.

Non è cambiato nulla da quando Moshe Dayan disse, il 30 aprile del 1956, "Noi sappiamo bene che, per ridurre al nulla la loro speranza di annientarci, bisogna che siamo armati e sul chi vive, dal mattino alla sera. Noi siamo la generazione degli insediamenti, e, senza il casco di acciaio e la bocca del cannone, non potremmo né piantare un albero né costruire una casa...e senza mitragliatrici e filo di ferro spinato è fuori discussione lastricare strade o scavare pozzi".

L'idea che gli arabi avrebbero dato agli ebrei la pace quando questi ultimi avrebbero dato agli arabi più terra si è rivelata una terribile illusione.

Bisogna riconoscere a Hamas una certa onestà intellettuale, quando, nello Statuto del 1988, mai abrogato, ma solo corretto nel 2017, è affermato senza indugio che tutta la Palestina è una perenne dotazione islamica.

La giurisprudenza musulmana classica considera perennemente islamico un territorio conquistato dall'Islam.

Ze'ev Jabotinsky, il grande lupo realista, aveva capito tutto già nel 1937. La pace, per lui sarebbe potuta venire in essere unicamente quando gli arabi avrebbero dovuto ammettere l'invincibilità di Israele, il muro di ferro contro cui si sarebbe infranta la loro volontà di distruzione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e cristi

Messaggioda Berto » gio mag 02, 2019 3:43 am

ANTISEMITISMO PERCHÉ RISORGE IN FRANCIA
Nei quartieri popolari di Parigi, Lione e Marsiglia crescono gli atti di violenza contro gli «Juden». Un'aggressività che viene soprattutto dagli immigrati islamici di seconda generazione
di Alberto Toscano
1 maggio 2019

https://www.facebook.com/groups/Fightin ... 6798596238

Questa volta i parenti delle vittime non gridano allo scandalo. Il processo d'appello ad Abdelkader Merah, fratello del terrorista Mohammed Merah - che il 19 marzo 2012 uccise un insegnante e tre bambini alla scuola ebraica Ozar Hatorah di Tolosa, e poi in uno scontro a fuoco con la polizia si è concluso il 18 aprile con una condanna a 30 anni di prigione. Dieci più rispetto al «primo grado».
Questa volta i giochi di prestigio della difesa non hanno fatto sparire, come nel precedente processo, l'evidente complicità tra i due fratelli, sedotti da una predicazione di odio in nome della religione. Abdelkader, che viene come Mohammed dall'estremismo francese di matrice islamica, paga per il suo ruolo dietro le quinte delle azioni terroristiche. Eric Dupond-Moretti, il principe del foro che difende Abdelkader, ha prennunciato un ricorso in Cassazione. «L'affaire Merah» continua.
E continuano soprattutto gli atti di intolleranza contro i 450 mila ebrei francesi. Lo scrittore e giornalista Salomon Malka, francese di origini marocchine e autore di Le grand désarroi Enquête sur les Juifs de France (II grande sgomento.
Inchiesta sugli ebrei francesi), ritiene che negli ultimi 15 anni almeno 40 mila ebrei transalpini siano andati a vivere in Israele. Altri prendono in conto anche gli ebrei francesi emigrati in America e formulano cifre superiori. Cifre comunque indicative, visto che nessuno può dire con certezza quanti siano partiti in reazione all'antisemitismo e quanti per altri motivi, di famiglia o di lavoro. Talvolta questi elementi si incrociano e si sommano. Alcuni citano la propria personale espenenza. «lo posso solo dire che i miei due figli hanno scelto di lasciare Parigi e ora sono ben contenti di essere in Israele. Nelle scuole pubbliche francesi di ogni livello bastava un nonnulla perché un compagno li impallinasse con parole del tipo "sporco ebreo"! Non ne potevano più e se ne sono andati» ci dice l'avvocato Gilles-William Goldnadel, autore del libro Le nouveau bréviaire de la haine (Il nuovo breviario dell'odio) in cui denuncia le provocazioni antisemite. «Anche sul lavoro accade di essere apostrofati con parole insultanti, e accade anche di peggio». Il libro è uscito nel 2001 e Goldnadel, che è stato l’avvocato francese di Oriana Fallaci, pensa che nel frattempo le cose siano molto peggiorate.
La situazione è critica nei quartieri popolari e, appunto, nelle scuole pubbliche. «Le famiglie preferiscono in molti casi spostare altrove i ragazzi, oggetto di insopportabili provocazioni antisemite. Si passa dalle scuole pubbliche a quelle private » afferma Malka. «Scolari e studenti di famiglia ebraica si inscrivono sempre più spesso in istituti religiosi privati, ebrei o anche cattolici. Le scuole private cristiane sono molto più numerose sul territorio. Stanno diventando importanti per le famiglie ebree francesi». Nelle aree della banlieue di Parigi, di Lione, di Marsiglia e delle altre maggiori città la convivenza religiosa è divenuta un problema serio a causa dei fenomeni di intolleranza da parte dei fondamentalisti islamici. È il caso di Sarcelles, una città di 58 mila abitanti in Val-d'Oise, il dipartimento che si attraversa andando da Parigi all'aeroporto di Roissy. «Sarcelles» spiega Goldnadel «ha visto a lungo una forte presenza ebraica, che qui è stata particolarmente significativa e utile all'insieme della collettività; ma le cose sono cambiate negli ultimi vent'anni e adesso non è facile trovare ebrei nella città di cui è stato sindaco socialista Dominique Strauss-Kahn». E aggiunge: «Una cosa è sotto gli occhi di tutti: la presenza musulmana in quest'area della cintura metropolitana di Parigi è aumentata ed è molto più visibile di prima; soprattutto è cresciuta l'aggressività di immigrati di seconda generazione, che pensano di avere conti da regolare con la Francia». Sarebbero gli immigrati di seconda generazione ad affidarsi all'estremismo islamico per prendersi una rivincita e manifestare odio antisemita.
Sulla partenza degli ebrei da alcuni dipartimenti «caldi» della banlieue di Parigi e di altre metropoli transalpine non ci sono dubbi. In Francia lo chiamano «esodo interno», che si aggiunge a quello esterno, osssia alla migrazione verso Israele o verso altri Paesi. L' «esodo interno », in atto da anni, sta mandando in crisi quello spirito di coabitazione costruttiva, tra persone e comunità di diversa origine, che ha contribuito in passato a rafforzare la società francese. Lo si è visto anche nel contesto della tempesta politica che scuote il Paese dallo scorso 17 novembre: la rivolta dei «gilet gialli». In certi slogan contro la finanza sono state infilate allusioni antisemite. Dopo le manifestazioni, scritte allarmanti sono comparse sui negozi di proprietà ebraica. Malka aggiunge: «Nel corso delle manifestazioni dei gilet gialli sono stati urlati slogan dalla connotazione antisemita. E poi ci sono le scritte sui muri e sui negozi. Si prova un brivido nel vedere che la parola Juden è stata scritta da mani ignote sulla vetrina di un ristorante ebreo. In tedesco, come se si volesse ricordare un'altra epoca». È accaduto quest'anno al ristorante di Bagelstein, nel quartiere ebraico del Marais, dove si sono svolte le retate del 1942, all'epoca dell'occupazione tedesca.
Salomon Malka insiste anche sul significato drammatico dell'aggressione (insulti e minacce, ma poteva finir peggio) di cui è stato vittima il 16 febbraio il filosofo Alain Finkielkraut, riconosciuto da un estremista islamico presente tra gilet gialli, in una delle loro manifestazioni parigine. Nella frase urlata a Finkielkraut c'è l'odio per gli ebrei e il desiderio di cacciarli via. «Tornatene a casa!». Secondo quell'estremista islamico, non c'è più posto in Francia per gli ebrei. Urla, scritte, insulti e minacce tendono a identificare l'ebreo con Israele (la «casa» in cui Finkielkraut è stato esortato a «tornare») e alimentano la confusione tra nuovo antisionismo e vecchio antisemitismo. Tutto in un calderone. L'antisemitismo di estrema destra si mischia con quello che scaturisce da una certa predicazione integralista islamica, che demonizza gli ebrei sognando di eliminare Israele e che fa talvolta proseliti nell'estrema sinistra.
Gli attentati del 2015 sono stati uno choc per la Francia intera. ha comunità ebraica porta ancora le stimmate di quel ricordo perché è stata presa di mira direttamente dall'azione terroristica di Amedy Coulibaly, che il 9 gennaio 2015 (due giorni dopo la strage a Charlie Hebdo) ha assassinato quattro persone nel supermercato di generi alimentari ebraici Hyper Cacher di Parigi. In altre occasioni, ebrei francesi sono stati aggrediti, sequestrati e uccisi per ragioni in cui la criminalità comune s'intreccia col movente antisemita. ll rischio della violenza estrema c'è sempre, ma non è il solo. Oggi è la continua spirale degli insulti, delle minacce, delle scritte sui muri e delle molteplici provocazioni a oscurare l'orizzonte degli ebrei francesi. L'antisemitismo attuale assume anche la veste di irrisione nei confronti delle vittime della Shoah. Un'irrisione che si mescola con le ricorrenti tendenze negazioniste. Si lascia intendere che lo sterminio degli ebrei non sarebbe stato né così grande né così grave. Insinuazione tanto più indecente quando si verifica in ambienti universitari. È accaduto a Strasburgo in margine a una competizione sportiva. Il 17 aprile, il quotidiano Les Dernières Nouvelles d'Alsace ha rivelato che un gruppo di studenti in scienze politiche del capoluogo alsaziano ha intonato una canzone che dice « Uno, due, terzo Reich! Quattro, cinque, sei milioni! Sette, otto, dimostratelo se ci riuscite!». immediata la risposta di Francis Kalifat, presidente del Crif (Conseil représentatif des institutions juives françaises), che dice: «Davanti a vicende simili, noi sollecitiamo la massima fermezza perché nell'università non dev'esserci posto per l'antisemitismo».
Intanto è iniziata l'inchiesta della magistratura di Strasburgo sulla profanazione del cimitero ebraico alsaziano di Quatzenheim, avvenuta il 19 febbraio. Analoghe profanazioni hanno avuto luogo negli anni precedenti nella stessa zona della Francia: nel dicembre 2018 è stato colpito il cimitero ebraico di Herrlisheim. Prima ancora quelli di Sarre-Union, Wolfisheimen, Diemeringen e Saverne. Le profanazioni dei cimiteri sono una piaga a cui gli ebrei francesi non vogliono assolutamente abituarsi. Con drammatica frequenza, le tombe sono danneggiate, vilipese. Il simbolo della svastica sembra unificare le varie correnti dell'attuale antisemitismo. Una sfida alla memoria. Un'offesa che dimostra quanto le vittime di Auschwitz facciano ancora paura agli antisemiti di ogni specie.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Ebraismo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti