Università di Torino, continua anche oggi la vergogna...(una grande bandiera palestinese è appesa dietro alla cattedra).Emanuel Segre Amar
21 marzo 2018
https://www.facebook.com/emanuel.segrea ... 115265664821 marzo 2018, aula 4, alla presenza di oltre 100 studenti.
Presentazione fatta da una giovane di Progetto Palestina che si scusa per aver comunicato la sede (aula) solo all'ultimo momento perché in un primo momento la disponibilità dell’aula era stata rifiutata perché la conferenza era sbilanciata. Il movimento ha sollecitato un incontro per chiarimenti, ed abbiamo spiegato che i nostri incontri non sono di natura ideologica, infatti i professori danno crediti e finanziano pure i nostri convegni. E noi infatti abbiamo vinto il bando (non ho dettagli ulteriori su questo). Ma l'ateneo riceve forti pressioni dall’ambasciata israeliana. I nostri convegni hanno una base scientifica e questo è un forte problema per l'ambasciata.
L'aula era stata negata ma poi l'abbiamo ottenuta e questo convegno è finanziato dal dipartimento (immagino Culture, politiche e società).
Il seminario dei giorni 1 e 2 marzo è stato importante perché diversi studiosi italiani e stranieri, tra i quali Ilan Pappé, sono venuti per aiutarci a riflettere. Ed oggi siamo qui con lo stesso spirito.
Oggi si parla di Gerusalemme su fonti giuridiche e fotografiche. (Vista l'ora tarda non riporto adesso le affermazioni fatte dal giovane fotografo arabo altrettanto gravi di quelle del giurista).
Tra parentesi osservazioni mie.
Avv. Ugo GiannangeliCerco di non essere ideologico e di seguire un ordine cronologico
Parto dal 1947 e terminerò con la dichiarazione di Trump.
Risoluzione 181 piano di spartizione che recepisce raccomandazione di un piano: stato arabo, stato ebraico e regime speciale per Gerusalemme (in tal modo ha cancellato tutte le decisioni vincolanti della Società delle Nazioni)
Gerusalemme avrebbe avuto un corpo separato sotto regime internazionale gestito dalle Nazioni Unite, con i confini nord, sud, est e ovest chiaramente indicati e con statuto molto preciso, con governatore che rappresenta le Nazioni Unite e con sistema giudiziario autonomo e indipendente; la città sarebbe stata demilitarizzata, ed i poliziotti sarebbero stati reclutati fuori dalla Palestina. I residenti sarebbero stati i cittadini di Gerusalemme. I due popoli avevano rapporti pacifici (nessun pogrom?)
Siamo al 29/11/1947, ma la distruzione dei villaggi e la cacciata dei palestinesi inizia subito. I sionisti occupano subito le aree lasciate dai britannici, costretti ad andarsene prima del previsto.
Si combatte e gli arabi vengono espulsi da Gerusalemme ovest. Piano Dalet di febbraio - marzo 1948, ed a maggio nasce lo stato ebraico. Fin dal primo momento Israele ha attaccato con azioni violente sul territorio. Gli inglesi sono stati costretti a partire prima del previsto e l’ONU non ha fatto nulla. Tutti fatti compiuti imposti da Israele. Subito Gerusalemme ovest viene nominata da Ben Gurion capitale, e successivamente verrà dichiarata capitale eterna. Questo è il primo atto. (Quindi nulla sugli attacchi degli arabi, nulla sulla accettazione da parte ebraica della suddivisione del territorio rifiutata dagli arabi)
Si arriva alla guerra dei sei giorni con l'occupazione di Gerusalemme est giordana (silenzio sul mancato diritto Giordano di occuparla). Viene occupata la città vecchia e Gerusalemme est. Interessava avere il massimo del territorio col minimo di palestinesi. Abu Dis: si prendono i terreni e si cacciano gli abitanti. Il 30 luglio 1980 Gerusalemme viene dichiarata capitale unita ed eterna.
Israele non ha costituzione ma ci sono delle leggi di rango istituzionale che hanno un potere maggiore delle leggi normali.
L’ONU vede ignorate le proprie risoluzioni degli ultimi 30 anni, anche l'obbligo di ritirarsi dai territori occupati (dai, dice, non da). Ci sono varie condanne di Israele all’ONU.
Ci sono due risoluzioni del Consiglio di sicurezza, non dell’assemblea generale. Nella 2334 del dicembre 2016 si parla ancora di Gerusalemme e si ribadisce che Israele è la potenza occupante. Ci sono varie condanne, ordine di tornare sui confini del 1967, viene ordinato di smantellare gli avamposti che servono a creare le colonie che inizialmente sono illegali anche per le leggi israeliane. Qui c'è la prima risoluzione nella quale si usa il termine palestinese.
Dal 1967 ad oggi ci sono 15 risoluzioni del Consiglio, 7 dell’assemblea e 6 dell’Unesco, oltre ad una sentenza del tribunale internazionale dell’Aja che dichiara nel 2004 la illegittimità del muro, ma è solo un parte consultivo.
A Gerusalemme est vivono 470000 palestinesi che vivono lì da sempre (sempre?). Israele non considera Gerusalemme est territorio occupato quindi i suoi abitanti non sono trattati come quelli della west bank. Quelli che sono rimasti nel 1948 in Israele hanno ottenuto la cittadinanza israeliana, mentre agli abitanti di Gerusalemme est non viene rilasciata la cittadinanza. Sono residenti permanenti, forma ibrida poco chiara in base ad una legge del 1952. Sono trattati come gli stranieri che decidono di andare a vivere in Israele, ma loro sono lì da sempre. Hanno solo diritto di circolazione, lavoro e votare per le amministrative. Poi venne concesso loro anche il voto alle politiche. Ma votano essendo cittadini assenti, non andando in un seggio, ma solo per posta, per evidenziare che non hanno diritto di essere lì.
Hanno passaporto giordano e carta d'identità blu, ma non sono israeliani. Il confine viene definito a est di Gerusalemme est, e Israele sancisce il proprio controllo su tutta Gerusalemme. A questo proposito vi invito a leggere il libro di Michele Giorgio (il noto giornalista corrispondente del manifesto).
Dal 1967 ad oggi oltre 15000 palestinesi hanno perso lo status di residente permanente perché per mantenerlo devono dimostrare che Gerusalemme è il loro centro di vita, di lavoro e di studio. Nessuno della famiglia ha diritto di allontanarsi, ma non si stabilisce per quanto tempo ha la possibilità di farlo. Se c'è un vago sospetto di collusione con la resistenza perdono subito la condizione e si demolisce la casa e anche se uno è solo sospettato, vi è una responsabilità collettiva. Nulla ha vera base giuridica. Tutte queste cose sono considerate crimine di guerra per human right Watch. E, quando non possono revocare i diritti, rendono insopportabile le condizioni della vita. Ma rendere invivibile la situazione è un crimine di guerra. Viene anche negato il diritto di ampliare le abitazioni, quando la famiglia si allarga. E vi è assoluta carenza di servizi.
Dal 1967 sono state demolite 5000 case. La situazione è tremenda per mancanza di lavoro e di servizi. Il tasso di disoccupazione è elevatissimo. E vi è una lotta demografica fortissima. Se Israele è lo stato degli ebrei, a maggior ragione Gerusalemme deve essere città solo per gli ebrei.
Gli israeliani aspirerebbero ad un rapporto 70/30 ma siccome si rendono conto che è impossibile, ora ipotizzano 60/40. La competenza per revocare il diritto di residenza spetta al ministro degli interni, che oggi è dello Shas partito di estrema destra. E potete ben immaginare che cosa può fare un soggetto come questo. Nelle scorse settimane sono ancora stati aumentati i poteri di revoca.
Israele ha tre piani di sviluppo per Gerusalemme con previsioni che arrivano fino al 2050, con un turismo culturale per imporre una narrazione giudaica (dai, mi mancava questo termine, ma finalmente è arrivato). Le guide locali, israeliane, raccontano la loro storia e le guide sono selezionate con faziosità estrema nella complicità internazionale assoluta.
Perfino la pagina ufficiale dell’ONU dichiara Gerusalemme capitale di Israele, anche se aggiunge che sono dati ricevuti da Israele e ribadisce le varie risoluzioni. I manuali di De Agostini accanto a Gerusalemme come capitale scrivono anche Al Quds, altri testi dicono capitale Tel Aviv e Gerusalemme, compromesso vergognoso. O dicono Tel Aviv in seguito spostata a Gerusalemme.
A questo punto arriva la dichiarazione di Trump sullo spostamento dell’ambasciata. Questa rende carta straccia le varie risoluzioni ONU. E riconosce l'intera Gerusalemme come capitale unica ed indivisibile di Israele (altra invenzione). In tal modo Trump legittima le acquisizioni fatte con la forza. La violenza diventa legittima. E poi ha deciso addirittura di anticipare il trasferimento al 14/5/18 in occasione del 70esimo, dando alto valore simbolico alla decisione.
Insomma, la Nakhba continua ancora anche grazie ai finanziamenti di un noto biscazziere , con tutto rispetto per i biscazzieri (si riferisce all'amico di Trump che finanzia la nuova ambasciata).
Viene qui citata una intervista di Pappè che dice che il diritto internazionale non ha valore a Gerusalemme, ma non vale nemmeno nel resto della Palestina. (Ma il nostro conferenziere amplierebbe tale giudizio al resto del mondo).
Si deve fare un discorso non solo giuridico, ma anche politico. Allora viene in mente il BDS che non a caso è temuto da Israele che condanna il movimento e proibisce l'ingresso ai suoi rappresentanti e anche l'Italia ha iniziato a preparare una legge per rifiutare i membri del BDS. Ci facciamo influenzare dall'esterno.
Io ho fatto il mio primo viaggio nel 1988 durante la prima intifada.
In Israele si trovano anche delle belle testimonianze, ma l'insieme della popolazione si è imbarbarita ed è diventata razzista.
Sternel il 3/3/2018 ha detto infatti che in Israele vede il razzismo come quello del nazismo ai suoi esordi. La ministra Shakel ha detto addirittura che l'eguaglianza è un pericolo per lo stato ebraico.
Sono necessari o le gesta individuali, come gli accoltellamenti, o c'è l'abbandono della lotta (QUI CREDO CHE UN GIURISTA POTREBBE LAVORARCI MOLTO ATTENTAMENTE) In Italia la Resistenza è durata due anni, in Palestina dura da 70, onore al merito.
LO STRUMENTO PIÙ EFFICACE È QUELLO DEL BOICOTTAGGIO.