L'appello - Israele interverrà per salvare i drusi?
Dal punto di vista israeliano, i drusi sono cittadini di prima categoria, titolari di tutti i dirittidi Haytham Mouzahem
giovedì 2 luglio 2015 - 16:00
http://www.lindro.it/israele-interverra ... re-i-drusiBeirut – In virtù del principio secondo cui ‘il nemico del mio nemico è mio amico’, gli intellettuali e gli sheikh drusi siriani hanno fatto appello al Governo israeliano e alle sue forze di sicurezza affinché li difendano da un probabile massacro per mano dei membri dell’ISIS, qualora riuscissero a penetrare nell’area del Jabal al-Drus (ndt: Trad. lett. monte druso, anche noto come Jabal al- Arab). Dopo che Assad li ha abbandonati a sé stessi, nel futuro dei drusi ci sono due possibili opzioni, una più terribile dell’altra: l’ISIS o le organizzazioni islamiche.
I drusi si stanziarono già in tempi antichi in Medio Oriente, nell’area della Grande Siria, e i loro villaggi sorsero in quei Paesi che oggi corrispondono a Siria, Libano, Giordania e Israele. Negli anni, la comunità drusa si è trovata al centro di numerose questioni ideologiche, dovute soprattutto al loro credo. Non è chiaro infatti se sono musulmani, se devono essere definiti come un gruppo a sé stante i cui membri si sposano unicamente tra loro; la poligamia è proibita, e, nelle loro abitazioni , spesso è possibile trovare tutti e tre i libri sacri.. vi è addirittura chi li considera ebrei!
Dal punto di vista di Israele, i drusi sono cittadini israeliani di prima categoria e lo Stato riconosce loro i diritti che appartengono a ogni israeliano; sono infatti arruolati nell’esercito di Israele in delle unità speciali ma hanno la possibilità di raggiungere le cariche più elevate sia nella carriera militare sia in politica. Da tempo esiste all’interno dell’esercito israeliano un corpo speciale druso, in servizio nella zona di confine settentrionale.
Tuttavia, l’attuale Capo di Stato Maggiore, Gadi Eisenkot, ha deciso di sopprimere questo battaglione e integrare i suoi membri negli altri corpi dell’esercito di Israele, data la loro lealtà allo Stato. La percentuale di arruolamento tra i drusi nell’esercito israeliano è più alta di quella degli ebrei israeliani stessi, come dimostrano i cimiteri militari israeliani, pieni di centinaia di lapidi recanti i nomi di soldati e ufficiali drusi caduti nelle battaglie combattute da Israele.
È noto che i drusi sono tradizionalmente leali all’autorità centrale dello Stato in cui vivono, e raramente si trovano in posizioni di conflitto con esso. Un esempio della loro lealtà è dato dalla loro devozione nei confronti del precedente Presidente siriano Assad e di suo figlio Bashar. La stessa situazione caratterizza la loro relazione con lo Stato di Israele, dove non sono mai sorte controversie con il Governo, ma anzi si sono perfettamente integrati nella società e hanno persino raggiunto posizioni di alto livello (come nel caso del membro della precedente Knesset e attuale vice ministro della Sanità Ayoub Kara, un druso originario della città di Daliyat al-Karmel).
Israele ha adottato una politica tale che ha portato ad una effettiva separazione dei drusi israeliani dal resto dei drusi stanziati nei Paesi circostanti, facendo leva sulla la loro lealtà e il senso di appartenenza. Il Governo infatti, ha concesso loro tutti i privilegi di un cittadino israeliano. Fanno eccezione i drusi che vivono nelle alture del Golan: dopo la conquista di Israele dell’altopiano nel giugno del 1967, quasi 20 mila drusi hanno rifiutato la possibilità di ottenere la cittadinanza israeliana offerta loro dal governo, dichiarando di preferire rimanere sotto il regime siriano.
Desiderando però continuare a vivere sull’altura montuosa che garantisce alla loro comunità una sorta di protezione dei loro villaggi, questi drusi hanno mantenuto buoni rapporti con le autorità israeliane. Così come in Libano e Siria i loro villaggi si sono sviluppati principalmente sul Jabal al-Drus, in Israele i drusi si sono stanziati soprattutto nella regione settentrionale, sulle alture del Golan e in luoghi relativamente elevati.