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Ecco i sinistrati che prendono posizione contro chi si è difesoVoghera, assessore leghista alla sicurezza spara in piazza e uccide un marocchino di 39 anni: indagato per eccesso colposo di legittima difesaAlberto Custodero
21 luglio 2021
https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... 7-P1-S1-T1"Mi ha spinto ed è partito un colpo, era furioso per la mia chiamata alla Polizia". Si è giustificato così Massimo Adriatici, arrestato per avere sparato il colpo di pistola che ieri sera, poco dopo le 22, ha ucciso un uomo di 39 anni di nazionalità marocchina, Youns El Boussetaoui. Il fatto è accaduto in piazza Meardi a Voghera. Adriatici - avvocato, assessore alla sicurezza del Comune di Voghera (Pavia), nella giunta di centrodestra guidata dalla sindaca Paola Garlaschelli, sovrintendente di Polizia presso il commissariato vogherese fino al 2011 - si trova ora agli arresti domiciliari. Sul fatto stanno indagando i carabinieri coordinati dalla procura di Pavia: l'ipotesi su cui si lavora è quella dell'eccesso colposo di legittima difesa. Adriatici resterà ai domiciliari almeno fino all'udienza di convalida dell'arresto, che si potrebbe tenere tra domani e dopodomani. Dalla Procura di Pavia precisano che in un primo momento l'arresto da parte dei carabinieri con l'ok del pm Roberto Valli è stato effettuato per omicidio volontario con misura dei domiciliari. L'imputazione poi è stata cambiata in eccesso colposo in legittima difesa, che prevede le pene dell'omicidio colposo, dopo che sono stati sentiti testimoni. Il pm però non ha deciso per la liberazione malgrado il cambio di imputazione e tra oggi e domani manderà la richiesta al gip e dovrà valutare se e quale misura cautelare chiedere per Adriatici. Potrebbero essere decisive nelle indagini anche le telecamere di sorveglianza della zona e, in particolare, una telecamere che si trova proprio in piazza Meardi, vicino allo spiazzo davanti al bar dove è avvenuto l'omicidio.
Voghera, Salvini: "Altro che Far West, aspettiamo a condannare. La difesa, se così fosse, è sempre legittima"
Adriatici avrebbe sparato colpendo il 39enne vicino al cuore dopo aver ricevuto una spinta e al momento, a quanto si apprende da ambiente investigativi, non risulterebbe che la vittima gli avrebbe lanciato contro una bottiglia di birra. Bottiglia che l'uomo potrebbe aver lanciato, però, nella fasi precedenti quando, come già altre volte secondo le testimonianze, stava infastidendo delle persone davanti al bar in piazza Meardi. E' stato confermato che il marocchino non aveva alcuna arma con sé. Adriatici sostiene di aver esploso il colpo "per sbaglio" mentre cadeva dopo la spinta. Uno dei punti dell'inchiesta è anche capire perché l'assessore abbia tirato fuori la pistola - un'arma di piccolo calibro - carica e col colpo in canna.
La vittima, stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori, viene definito da molti come un disturbatore, che in passato aveva spaccato anche vetrine e lanciato bottiglie. L'assessore era stato il promotore di un'ordinanza anti-alcol emanata lo scorso 19 luglio che era entrata in vigore proprio la scorsa notte. Tanto che non si esclude che lui fosse in piazza proprio per verificarne l'applicazione, ma su questo si attendono le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Pavia. Come spiega l'Ascom di Voghera "l'ordinanza Sindacale" contiene "disposizioni volte a contrastare fenomeni legati all'abuso di bevande alcoliche sul territorio, a decorrere dalle ore 00.00 del giorno 20 luglio 2021 fino alle ore 24.00 del 18 agosto 2021, su tutto il territorio comunale". Il Sindaco aveva infatti appena disposto "su proposta del Settore Polizia Locale" il "divieto ai titolari e/o gestori di tutti gli esercizi commerciali di detenere e/o conservare nei locali di esercizio e relative pertinenze bevande alcoliche di qualunque genere e gradazione a temperatura inferiore di quella ambiente abbassata mediante utilizzo di sistemi di refrigerazione e raffrescamento; è fatto divieto ai titolare e/o gestori di tutti gli esercizi commerciali di vendere bevande alcoliche di qualunque genere e gradazione a temperatura inferiore di quella ambiente, con eccezione per le pizzerie e alimentari da asporto, o similari, dove la vendita di bevande alcoliche a temperatura inferiore a quella ambientale è consentita solo se abbinata alla vendita di alimenti prodotti o cucinata al momento; gli esercizi pubblici autorizzati alla somministrazione di alimenti e bevande per i quali non vigono i divieti sopraindicati, ed a cui è sempre consentita la somministrazione, è fatto divieto, dalle ore 17 alla chiusura, di vendere per l'asporto tutte le bevande alcoliche in contenitori di vetro". L'assessore si spendeva da tempo pubblicamente contro una cosiddetta "malamovida" che vedrebbe per strada, di notte, a Voghera, molte persone che abusano di sostanze alcoliche. Circostanza però ridimensionata dalle forze dell'ordine locali, che parlano di un fenomeno analogo a quello di altri centri del territorio.
E subito la vicenda diventa un caso politico, con la Lega che fa quadrato ("E' legittima difesa", dice Matteo Salvini). E il Pd che chiede, con Ferrari, che il partito di Salvini "condanni il gesto di Adriatici". "Tragedia frutto di una risposta a un'aggressione con un colpo partito accidentalmente. La vittima era una persona nota in città e alle forze dell'ordine per episodi di ubriachezza e violenze", sottolineano poi fonti della Lega. Barzotti (M5s): "E' inaccettabile, no a far west". Adriatici si è "autosospeso" dalla giunta. Ad annunciare l'uscita, per il momento temporanea, di Adriatici dalla giunta è stata poco fa il sindaco Paola Garlaschelli, che dall'ottobre scorso guida il Comune oltrepadano.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Pavia, ieri intorno alle 22 e 30 Adriatici, ex poliziotto con regolare porto d'armi, ha chiamato in Commissariato per far arrivare una pattuglia in piazza Meardi a Voghera perché l'uomo di origine nordafricana stava infastidendo gli astanti di un bar. Quest'ultimo lo avrebbe sentito mentre faceva la telefonata, gli si sarebbe avvicinato e lo avrebbe spintonato. A quel punto ne sarebbe nata una colluttazione durante la quale sarebbe stato esploso il colpo letale. Fonti investigative non escludono, in base a questa dinamica, che l'assessore leghista abbia potuto aver agito per 'legittima difesa'.
La vittima si chiamava Youns Boussetaoui e aveva 39 anni. L'uomo, domiciliato a Voghera, aveva diversi precedenti penali.
L'eurodeputato leghista Ciocca: "Legittima difesa"
E ora la Lega fa quadrato. "Quanto accaduto a Voghera, in un locale non lontano dal centro, è un chiaro episodio di legittima difesa. Se non fosse stato per un uomo lì presente, assessore leghista, già appartenente alle forze dell'ordine in passato, pronto ad intervenire a difesa di una ragazza molestata da un marocchino, probabilmente ora staremmo parlando di una violenza su una ragazza innocente". Lo afferma, in una nota, l'eurodeputato leghista Angelo Ciocca, originario di Pavia.
"Certo - prosegue - la morte di una persona è sempre da scongiurare, ma la dinamica è senza dubbio di legittima difesa e l'augurio è che ancora una volta non si strumentalizzi politicamente quanto accaduto. Potersi difendere è sempre un diritto legittimo".
Ferrari (Pd): "Lega condanni gesto Adriatici"
"Ciò che è avvenuto ieri sera a Voghera è qualcosa di molto grave e preoccupante. Voglio esprimere innanzi tutto la mia solidarietà ai cittadini. Siamo di fronte ad un fatto che testimonia la gravità di una situazione che, continuamente alimentata dalla propaganda, rischia di finire fuori controllo e di farci sconfinare nella barbarie. Ora si accerteranno i fatti, ma in un paese civile e democratico un assessore non spara ad una persona. Mi auguro che la Lega al più presto prenda le distanze dal gesto di Adriatici. La giustizia fai da te non ha cittadinanza nelle nostre leggi e nella nostra convivenza". Così il senatore Alan Ferrari, vice presidente vicario dei senatori del Pd.
Barzotti (M5s): "È inaccettabile, no a far west"
"Quello che è accaduto a Voghera è inquietante e desta sgomento e rabbia. E' inaccettabile che un uomo disarmato possa perdere la vita per un colpo d'arma da fuoco partito in pubblica piazza, come se fossimo nel far West. Saranno le autorità adesso a ricostruire la dinamica e le eventuali responsabilità dell'assessore comunale, dalla cui pistola sarebbe partito il colpo. Posso solo esprimere, al momento, le mie condoglianze alla famiglia della vittima". Lo dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti.
Così si presenta su Facebook Adriatici: "Docente di diritto penale"
L'assessore si presenta così nel suo profilo Facebook. "Avvocato presso Studio Legale Adriatici. Docente di diritto penale e procedura penale presso Scuola allievi agenti Polizia di Stato Alessandria. Precedentemente Professore a contratto di diritto processuale penale presso l'Università del Piemonte Orientale. Ha lavorato presso Polizia di Stato. Ha studiato Giurisprudenza presso Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Ha studiato Scienze Giuridiche presso Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Ha frequentato l'ITCG M. Baratta"-
Quando diceva: "Sparare extrema ratio"
Adriatici, originario di Voghera, è assessore alla Sicurezza del Comune oltrepadano da ottobre del 2020. Eletto nelle file della Lega, è titolare di uno studio di avvocatura molto noto, ed è salito all'onore delle cronache locali per iniziative contro la cosiddetta 'malamovidà come l'abuso di sostanze alcoliche nelle ore serali.
In un'intervista alla Provincia Pavese del 29 marzo 2018 affermava che "L'uso di un'arma deve essere giustificato da un pericolo reale, per la persona che la usa, per le sue proprietà o quelle altrui. Ma questo non significa farsi giustizia da soli. Ovvero, la legittima difesa si configura se sparo per evitare che qualcuno spari a me, o non ci sono altri mezzi per metterlo in fuga ed evitare che rubi. Sparare deve essere l'extrema ratio, l'ultima possibilità da mettere in atto se non ne esistono altre".
Voghera, corteo immigrati guidato dalla sorella dello spacciatore si prepara a saccheggiare la città23 luglio 2021
https://voxnews.info/2021/07/23/voghera ... -la-citta/Domani corteo antirazzista con la sorella dello spacciatore.Sindaca valuta stop negozi.
Quando Traini andò a caccia di spacciatori africani a Macerata, eccedendo in un giusto moto di disgusto per quanto uno di loro aveva fatto a Pamela, la sinistra guidata da Kyenge e Boldrini organizzò una marcia in difesa dei presunti spacciatori africani.
Poi ci furono le elezioni e la Lega ottenne il record storico. Non solo l’affaire Traini non danneggiò il partito di Salvini, il contrario. E solo la timidezza del leader leghista impedì un risultato ancora più sonante.
Dopo quanto accaduto a Voghera, gli stessi esponenti politici sono pronti a guidare una ‘marcia antirazzista’ di teppisti e immigrati con il probabile risultato di un saccheggio. Tanto che il Comune sta pensando ad una serrata dei negozi per evitare devastazioni.
Questi organizzano un corteo ‘antirazzista’ in nome di un noto delinquente spacciatore e clandestino: l’antirazzismo è una malattia mentale. Inginocchiatevi e fatevi una pippa.
Forse, si dovrebbe organizzare un corteo di assessori.
Delitto di Voghera: la comunità marocchina manifesta. La sorella di Youns: “Fiduciosa che avremo giustizia”24 luglio 2021
https://www.lastampa.it/cronaca/2021/07 ... 1.40531976Sale la tensione a Voghera per la manifestazione in segno di solidarietà a Youns El Boussetaoui di oggi pomeriggio, organizzata dalla comunità marocchina con diverse associazioni e la sorella della vittima. Massimo Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa per l'uccisione di Youns El Boussetaoui, avvenuta martedì sera con un colpo di pistola in piazza.
Nel tardo pomeriggio, alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Meardo a Voghera per il presidio di protesta. Oltre 500 hanno preso parte al corteo. Qualche decina di manifestanti ha ripetuto il grido «assassino, assassino» rivolto ad Adriatici. Tanti i rappresentanti della comunità islamica che hanno raccolto l'invito delle associazioni antirazziste. C’è stato qualche momento di tensione quando alcuni manifestanti hanno cercato superare lo sbarramento delle forze dell'ordine per raggiungere la sede del Comune.
«Quello che è successo è una cosa ingiusta e tutta questa gente, familiari e non, vuole la giustizia che vogliamo noi» ha dichiarato a LaPresse Bahija El Boussettaoui, sorella del trentanovenne ucciso a colpi di arma da fuoco martedì scorso da Adriatici. «A questa manifestazione c'è tanta gente perché tutti conoscono Youns, visto che siamo in Italia da 23 anni. Adesso Youns non è più solo il figlio e il fratello della famiglia El Boussettaoui, ma di tutte queste persone che sono qui e di quelle che stanno manifestando in altre città. Io sono fiduciosa che lo Stato e il Governo italiano ci daranno giustizia perché è chiaro cos'è successo quel giorno, lo sparo, il caso è chiarissimo. Gli inquirenti fanno questo di mestiere e avranno capito anche loro. Noi ora vogliamo giustizia» ha concluso la donna.
A Voghera presidio antirazzista per Younis: l'intervento della sorella
Prima della manifestazione, la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, della cui giunta fa parte Adriatici, aveva invitato «gli esercenti di piazza Meardi e aree limitrofe a prestare ogni opportuna attenzione», suggerendo «di valutare l'eventuale chiusura delle proprie attività». E in effetti quasi tutti i negozianti sembrano avere raccolto l’invito della sindaca a chiudere in concomitanza della manifestazione.
«Rinnovo il mio invito a tutti affinché oggi la manifestazione possa svolgersi in modo pacifico» aveva scritto su Facebook Garlaschelli, dissociandosi «categoricamente» da quanto riportato su Il Foglio, che ha riferito che l'assessore al commercio della giunta di centrodestra, Francesca Miracca, riferendosi alla manifestazione in programma questo pomeriggio, avrebbe detto: «Spariamo davvero». La sindaca di Voghera aveva invitato i cittadini anche a «non diffondere tramite i social network post il cui contenuto potrebbe incitare all'odio e scatenare comportamenti violenti».
Voghera, in centinaia in piazza per Youns ucciso dall'assessore Adriatici urlano "Assassino"
A LaPresse, l’avvocato Gabriele Pipicelli, legale di Adriatici, aveva manifestato preoccupazione «per il clima che si sta venendo a creare a Voghera, anche per la manifestazione che si terrà oggi pomeriggio con alcuni esponenti politici che stanno alimentando un clima di tensione, forse anche per influenzare il giudizio della magistratura».
Caso Voghera, gli avvocati di Youns minacciati: "Dietro l'omicidio c'è una sottotraccia di razzismo"
Il legale aveva poi confermato che il trasferimento dell’assessore di Voghera in località segreta si è reso necessario dopo la diffusione da parte di un esponente di “Buona Destra Voghera” di un video in cui viene mostrata la sua abitazione. Nello stesso filmato, si fa riferimento anche a possibili disordini nella manifestazione di oggi.
Gino QuareloAiutarlo e non ucciderlo?
Innanzitutto dovevate pensarci voi a questo vostro parente e connazionale e pretendere che venisse internato ed espulso, invece niente.
Poi ad ucciderlo è stata la sua malvagità e il suo essere un carnefice quando ha aggredito con brutale violenza la sua vittima un uomo buono e giusto che però ha reagito per legittima difesa sparando giustamente con la sua arma legalmente detenuta proprio per questi casi, per diffendersi dai malvagi e dagli assassini.
E di questo atteggiamento irrispettoso, razzista e violento con gli italiani che vi ospitano è responsabile tutta la vostra comunità, il vostro paese poco civile e la vostra ideologia politico religiosa maomettana.
Le indagini su Massimo Adriatici Il Post
28 luglio 2021
https://www.ilpost.it/2021/07/28/massim ... o-voghera/Massimo Adriatici, che la sera di martedì 20 luglio aveva ucciso con un colpo di pistola Youns El Boussettaoui, si è dimesso da assessore alla Sicurezza di Voghera (Pavia), carica da cui si era già autosospeso. Adriatici è ancora agli arresti domiciliari, anche se il suo avvocato, Gabriele Pipicelli, ha detto che si rivolgerà al Tribunale del Riesame perché vengano revocati.
Negli ultimi giorni sono emerse nuove testimonianze e video che hanno aggiunto informazioni sull’omicidio di El Boussettaoui, per cui Adriatici è ad oggi accusato di eccesso colposo di legittima difesa.
In particolare ha assunto grande rilevanza un filmato pubblicato da LaPresse e realizzato dietro il Bar Ligure, in piazza Meardi, quando già sul luogo dell’omicidio era arrivata un’auto dei carabinieri (era già stato diffuso un primo filmato, girato da una telecamera di sicurezza).
Nelle immagini si intravedono i sanitari che soccorrono Youns El Boussettaoui, e si vede Adriatici, pantaloni chiari e maglietta blu, che cammina nella piazza mentre a pochi metri un carabiniere con un taccuino in mano sta interrogando un testimone. Quando il militare chiede all’uomo il numero di telefono, l’ex assessore si avvicina e dice, chiaramente: «Hai visto che ha fatto per tirarmi un calcio in testa? L’importante è quello, che hai visto che stava tirandomi un calcio in testa».
La scena avviene senza che il carabiniere dica ad Adriatici di allontanarsi o accenni alla minima obiezione.
Marco Romagnoli, avvocato di Youns El Boussettaoui che insieme a Debora Piazza rappresenta la famiglia dell’uomo ucciso, ha detto:
«Osservando quelle immagini mi sento di dire che anche questo video fonda seri dubbi sulla conduzione delle indagini delle primissime fasi. In primo luogo c’è un soggetto indagato che ha appena sparato a una persona e i carabinieri, senza ammanettarlo, gli consentono di passeggiare lungo la scena del crimine, di modificare potenzialmente elementi utili alla ricostruzione delle indagini, parla con i carabinieri come se nulla fosse successo, influenza palesemente il ricordo di un testimone dicendogli di ricordare una cosa che lui, da docente di diritto, sa benissimo come possa essere importante per una sua eventuale responsabilità».
Secondo i giornali sarebbe emersa una nuova testimonianza. Un uomo avrebbe raccontato in Procura di avere visto Adriatici sparare da terra mirando con lucidità a El Boussettaoui, che lo aveva precedentemente aggredito. L’uomo avrebbe detto, scrive tra gli altri Repubblica: «Ho visto un signore italiano che stava parlando al telefono, Youns lo ha spinto e l’italiano è caduto in terra sulla schiena. A quel punto, mentre era sdraiato, ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo. Dopo essere stato colpito, Youns è corso via con la mano sulla pancia e poi è caduto a terra».
Nel frattempo sono state rese note le motivazioni che hanno indotto il gip di Pavia Maria Cristina Lapi a confermare gli arresti domiciliari per Adriatici. Nelle motivazioni si parla di «pericolosità dell’indagato, intesa come attitudine del medesimo a porre in essere reazioni sovradimensionate nel caso in cui si trovi in situazioni di criticità», e si aggiunge:
«Ciò che si vuole evidenziare è che lo stesso Adriatici ha dichiarato di aver estratto la pistola dalla tasca in un momento in cui era ancora lucido e consapevole delle proprie azioni, prima che El Boussettaoui lo colpisse e prima dello stordimento. Tale azione appare decisamente spropositata a fronte di un uomo che lo stava aggredendo disarmato, nei cui confronti si è posto in una fase decisamente anticipata in una posizione predominante, ma in modo gravemente sproporzionato, e creando le condizioni perché si addivenisse all’evento nefasto che poi purtroppo è effettivamente accaduto»
È possibile che l’imputazione nei confronti dell’ex assessore Adriatici cambi nuovamente e torni a essere quella ipotizzata al momento dell’arresto dai carabinieri: omicidio volontario. Uno dei punti più importanti ancora da chiarire è se Adriatici girasse con la pistola nella fondina con il colpo già in canna e senza sicura, evidenziando così un’attitudine perlomeno aggressiva, oppure se durante lo scontro con El Boussettaoui avesse tolto la sicura alla pistola, ipotesi che metterebbe in serio dubbio il fatto che il colpo sia partito “accidentalmente”.
Martedì sono stati assegnati gli incarichi per le perizie chimiche e balistiche. Gli esperti effettueranno gli esami nella sede del Ris di Parma e avranno 60 giorni per comunicare alla Procura di Pavia i risultati. Dovranno stabilire la direzione del proiettile, la distanza e la posizione di El Boussettaoui e Adriatici. Dovranno poi chiarire se il proiettile ritrovato nel corpo di El Boussettaoui sia stato esploso dalla pistola subito sequestrata dai carabinieri ad Adriatici.