Io sto con i poliziotti USA che ci difendono e si difendono dai criminali a prescindere dal colore della loro pelle, senza fare sconti a nessuno, tutti debbono rispettare la legge e la polizia, sia i bianchi che i neri.
Questo afroamericano demenziale e arrogante, senza rispetto per la legge e per la polizia ha disubbidito mettendo a rischio la vita dei poliziotti, entrando nella sua auto forse per prendere un'arma, così i poliziotti hanno sparato.
Questi afroamericani criminali credono che sia loro permesso tutto e che per loro la legge non valga, perché loro sono neri.
Grazie infinite ai poliziotti che hanno fatto il loro dovere!
Afroamericano ferito alle spalle dalla polizia resterà paralizzato. Seconda notte di proteste in Wisconsin
Jacob Blake è stato colpito da diversi colpi di armi da fuoco da due agenti della polizia mentre tentava di salire a bordo della sua auto, dove c'erano i suoi tre figli che hanno assistito alla sparatoria. I poliziotti sono ora in congedo ma la rabbia a Kenosha non si placa. Ancora non si sa se la paralisi sarà permanente
25 agosto 2020
https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 265424914/ KENOSHA - "Otto buchi" nella schiena hanno paralizzato Jacob Blake dalla vita in giù. Lo ha detto il padre del ragazzo al Chicago Sun-Times, sottolineando che suo figlio ha "otto buchi" sul corpo e i medici non sanno al momento se la paralisi sarà permanente. E intanto si è catenata la rabbia della piazza. Seconda notte di proteste a Kenosha, in Wisconsin, la città dove domenica pomeriggio la polizia ha ferito a colpi d'arma da fuoco alle spalle l'afroamericano ventinovenne. Le forze dell'ordine hanno lanciato gas lacrimogeni contro le centinaia di persone che non hanno rispettato il coprifuoco e hanno invece iniziato a scagliare bottiglie e fuochi d'artificio contro gli agenti dispiegati al tribunale.
La città è diventata l'ultimo scenario delle proteste legate al movimento Black Lives Matter, contro il razzismo sistemico e la brutalità della polizia, dopo che sono stati diffusi online video in cui si vede la polizia sparare in pieno giorno per sette volte a Blake, mentre questi era di spalle, apparentemente piegato per entrare nell'auto dove si trovavano i suoi tre figli. Il 29enne, con diversi precedenti penali, è in ospedale in gravi condizioni; secondo l'avvocato della famiglia era intervenuto per placare una lite familiare.
Nel 2017 le autorità della città avevano fatto passare l'ordinanza che prevedeva l'obbligo della body camera per i poliziotti come strumento per migliorare la credibilità delle forze dell'ordine e come misura di prevenzione per assalti brutali e ingiustificati. Non l'hanno mai indossata. Gli eventi di domenica infatti sono stati ripresi da un cellulare di un passante e non dagli agenti.
La città è blindata e pattugliata dalla guardia nazionale. Ieri sera cittadini armati hanno presidiato negozi e altri locali commerciali. Vestiti in mimetica, con mascherina ed elemetti. I dimostranti scandivano slogan come 'No justice, no peace' (niente giustizia, niente pace). La tensione si è alzata quando una conferenza stampa del sindaco John Antarmian, che si sarebbe dovuta svolgere in un parco, è stata spostata in un edificio pubblico. Centinaia di persone hanno tentato di entrare, forzando una porta, e la polizia ha sparato spray urticanti contro di loro. Mentre la polizia non ha fornito informazioni sulla sparatoria e sull'eventuale possesso di armi da parte di Blake, le indagini sul caso sono condotte dal dipartimento di Giustizia statale. I poliziotti sono stati sospesi, secondo la politica standard della polizia, e su di loro non sono state fornite informazioni.
Proteste violente si sono scatenate anche a Portland in Oregon. Dove almeno duecento manifestanti hanno messo a fuoco la città urlando il nome di Jacob Blake. A Portland le proteste non si sono mai fermate dalla morte di George Floyd, raggiungendo ora quasi cento giorni.
L’afroamericano ferito dalla polizia è paralizzato dalla vita in giù
Giuseppe Sarcina
25 agosto 2020
https://www.corriere.it/esteri/20_agost ... e48e.shtmlWASHINGTON — Domenica 23 agosto un poliziotto gli ha sparato sette volte alla schiena, da neanche mezzo metro. Ora Jacob Blake, afroamericano di 29 anni, giace in un letto d’ospedale, paralizzato dalla vita in giù. I medici non si sbilanciano: il giovane potrebbe rimanere in queste condizioni per sempre. L’ennesimo caso di abuso della forza è accaduto a Kenosha, una cittadina di 100 mila abitanti del Wisconsin, nel nord degli Stati Uniti. La tensione è alta. Da due giorni si susseguono manifestazioni che cominciano in modo pacifico e, nella notte, terminano con distruzioni, incendi e assalti ai negozi, anche se in una zona circoscritta. Ci sono stati scontri violenti tra attivisti e polizia. Lunedì 24 agosto, David Beth, sceriffo di Kenosha ha chiesto rinforzi: «Ho a disposizione circa 200 agenti e non so quanti veicoli blindati. Sono troppo pochi, non ce la facciamo a garantire l’ordine pubblico». Il Governatore dello Stato, il democratico Tony Evens, ha inviato un contingente della Guardia Nazionale e nelle ore successive ha dichiarato lo stato di emergenza.
Gli investigatori stanno ancora ricostruendo la dinamica dei fatti. Anche se il video girato con un telefonino da un testimone è di un’agghiacciante chiarezza. Domenica pomeriggio, alle 17,15, una pattuglia risponde a una chiamata che segnala una lite in un quartiere residenziale. La prima inquadratura della clip mostra Blake che si dirige verso la portiera del suo Suv. Lo seguono tre agenti (due uomini e una donna) con le pistole spianate. Il giovane fa per entrare in macchina, ma a quel punto uno dei poliziotti gli tira la maglietta bianca e poi gli spara alla schiena. Sul sedile posteriore del veicolo ci sarebbero stati i tre figli piccoli di Jacob. Kenosha è adesso l’epicentro di una nuova ondata di proteste. Si segnalano cortei, sit-in e scontri con la polizia anche a Portland (Oregon), Seattle (Stato di Washington), Minneapolis, (Minnesota), dove il 25 maggio scorso fu ucciso George Floyd, e in altre città. Venerdì 28 agosto è in programma una grande manifestazione a Washington, di fronte al Lincoln Memorial, da cui parlò Martin Luther King, il 28 agosto del 1963 («I have a dream»).
Jacob Blake è paralizzato dalla vita in giù: l'afroamericano colpito dagli spari di un agente alla schiena. Proteste nel Wisconsin
25 agosto 2020
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... n/5910124/Il padre del 29enne al Chicago Sun-Times ha spiegato che suo figlio ha "otto buchi" sul corpo e i medici non sanno al momento se la paralisi sarà permanente. L’episodio ha riacceso le proteste negli Stati Uniti contro il razzismo e la brutalità della polizia: a Kenosha centinaia di persone non hanno rispettato il coprifuoco, lanciando bottiglie e fuochi d’artificio contro gli agenti dispiegati al tribunale
Jacob Blake, l’afroamericano colpito dagli spari alla schiena esplosi da un agente di polizia a Kenosha, in Wisconsin, è paralizzato dalla vita in giù. Il padre del 29enne al Chicago Sun-Times ha spiegato che suo figlio ha “otto buchi” sul corpo e i medici non sanno al momento se la paralisi sarà permanente. L’episodio ha riacceso le proteste negli Stati Uniti contro il razzismo e la brutalità della polizia nate dopo la morte di George Floyd e legate al movimento Black Lives Matter. Per la secondo notte consecutiva a Kenosha la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro le centinaia di persone che non hanno rispettato il coprifuoco, lanciato bottiglie e fuochi d’artificio contro gli agenti dispiegati al tribunale.
Le proteste sono scoppiate dopo la diffusione del video, in cui si vede un poliziotto sparare e ferire gravemente il 29enne Blake. Il fatto risale a domenica pomeriggio: gli agenti erano stati chiamati sul posto per una lite familiare. Dalle immagini si vede l’uomo, identificato da un testimone come colui che stava cercando di sedare la lite, muoversi scortato dalla polizia, con una pistola puntata alla schiena. A un certo punto Blake, disarmato, prova ad entrare nella propria auto, ma un agente lo immobilizza da dietro, tenendolo per la maglietta. Nelle immagini si sentono almeno sette spari. Nell’auto si trovavano i suoi tre figli.
I dimostranti a Kenosha scandiscono slogan come ‘No justice, no peace‘ (niente giustizia, niente pace). La tensione si è alzata quando una conferenza stampa del sindaco John Antarmian, che si sarebbe dovuta svolgere in un parco, è stata spostata in un edificio pubblico. Centinaia di persone hanno tentato di entrare, forzando una porta, e la polizia ha sparato spray urticanti contro di loro. Mentre la polizia non ha fornito informazioni sulla sparatoria e sull’eventuale possesso di armi da parte di Blake, le indagini sul caso sono condotte dal dipartimento di Giustizia statale. I poliziotti sono stati sospesi, secondo la politica standard della polizia, e su di loro non sono state fornite informazioni.
“So che ci sono persone stufe di sentirlo dire, ma come persone nere in America abbiamo paura“: “uomini neri, donne nere, bambini neri, siamo terrorizzati“, ha detto la star del basket a stelle e strisce Lebron James, in un’intervista a Cnn. “Se mi dite che non c’era modo di bloccare quel signore, arrestarlo, prima di sparare, mi state mentendo, non solo a me, ma a ogni persona nera, perché continuiamo a vedere questa cosa ripetersi“, ha dichiarato James. “Se guardate il video, ci sono molti momenti in cui se avessero voluto avrebbero potuto bloccarlo, perché bisogna sempre arrivare a un punto in cui si spara?“, ha proseguito il campione di basket, da tempo volto delle proteste contro il razzismo.
Una notte di proteste per Jacob Blake, nel Wisconsin - Il Post
martedì 25 Agosto 2020
https://www.ilpost.it/2020/08/25/una-no ... wisconsin/L'uomo afroamericano a cui erano stati sparati sette colpi durante un arresto è in condizioni stabili, mentre a Kenosha ci sono stati incendi e saccheggi
Le proteste a Kenosha, Wisconsin, 24 agosto (AP Photo/Morry Gash/LaPresse)
A Kenosha, nel Wisconsin, per la seconda notte consecutiva ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia per il ferimento di Jacob Blake, un uomo afroamericano colpito con almeno sette colpi di pistola alle spalle durante un arresto avvenuto domenica. Nonostante la violenza della sparatoria, Blake è sopravvissuto ed è in condizioni stabili. Le proteste erano cominciate nella notte tra domenica e lunedì con diversi scontri nella città e sono continuate lunedì con alcune marce pacifiche: nella notte fra lunedì e martedì, invece, ci sono stati incendi, devastazioni e saccheggi.
Alcune attività commerciali sono state incendiate in un quartiere residenziale nel centro di Kenosha. La Guardia nazionale, che è stata chiamata dal governatore democratico del Wisconsin Tony Evers dopo la prima notte di scontri, è stata schierata per creare un cordone protettivo attorno alla zona mentre i vigili del fuoco spegnevano gli incendi. Il governatore, con un comunicato stampa, aveva chiarito che la Guardia nazionale era stata chiamata a una «mobilitazione limitata» per «proteggere le infrastrutture a rischio» e permettere che le persone potessero manifestare in sicurezza.
Verso le 19 di lunedì è iniziata una marcia con centinaia di manifestanti. Secondo il Milwaukee Journal Sentinel il corteo è stato in larga parte pacifico, ma la polizia ha cominciato a sparare gas lacrimogeni dopo il lancio di alcune bottiglie d’acqua contro gli agenti. Dopo l’inizio del coprifuoco (previsto dalle 20 alle 6), le proteste sono diventate più violente. I manifestanti hanno lanciato fuochi d’artificio contro la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni e granate assordanti.
Diversi edifici e numerose auto sono stati incendiati da alcuni manifestanti, che hanno anche tentato di entrare con la forza in un edificio della polizia di Kenosha per chiedere l’arresto degli agenti coinvolti nel ferimento di Blake. I manifestati sono riusciti a scardinare una porta, ma gli agenti in tenuta antisommossa li hanno respinti utilizzando spray al peperoncino. Ci sono stati scontri anche davanti al tribunale della contea.
Blake è ancora ricoverato in terapia intensiva in condizioni considerate stabili, dopo essere stato sottoposto lunedì a un intervento chirurgico. Martedì il padre ha però detto al Chicago Sun Times che suo figlio è paralizzato dalla vita in giù. I medici non sanno ancora se si tratti di una paralisi permanente o temporanea.
Il governatore Evers ha convocato per il 31 agosto una sessione legislativa speciale per discutere un pacchetto di leggi, che era già stato annunciato all’inizio di quest’anno, per ridefinire le responsabilità e i principi di trasparenza della polizia.
Evers era stato criticato da Pete Deates, capo del sindacato di polizia di Kenosha, per aver detto che Blake «non è il primo uomo o persona di colore ad essere colpito a colpi di arma da fuoco, o ferito o ucciso senza pietà, per mano di persone nelle forze dell’ordine nel nostro stato o nel nostro paese». Deates ha giudicato le sue parole «del tutto irresponsabili».
Alberto Pento
Anche gli afroamericani o neri siano essi internazi comunisti o nazi maomettani, debbono rispettare la legge e la polizia e se non lo fanno rischiano giustamente la vita.
Le reazioni violente, gli incendi, i saccheggi, le rapine e le violenze sono indice della cattiveria e dell'inciviltà di questa gente che vorrebbe impunemente violare la legge e non rispettare la polizia che la difende e tutela.
I poliziotti sono il baluardo contro il CAOS.
Io sto con i cittadini che hanno difeso in armi le loro vite, i loro beni e i loro diritti dalle violenze e dalle predazioni dei saccheggiatori e dei devastatori.
Wisconsin, due morti nei disordini dopo il ferimento di Jacob Blake. La sorella: "Non sono triste. Sono arrabbiata"
Il giovane afroamericano è stato colpito da sette colpi di arma da fuoco alle spalle dalla polizia dopo un diverbio per strada. È rimasto paralizzato. Terza notte di proteste a Kenosha. Trump twitta: "Porre fine al problema"
26 agosto 2020
https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 265495731/ KENOSHA (Wisconsin) - È di due morti e tre feriti il bilancio degli scontri fra manifestanti e polizia a Kenosha in Wisconsin dopo il ferimento da parte della polizia di un ragazzo afroamericano, Jacob Blake, colpito alle spalle dalle pallottole della polizia e rimasto paralizzato secondo quanto denunciato dalla famiglia.
Wisconsin, poliziotto spara alle spalle a un afroamericano davanti ai suoi figli: le immagini riprese con un telefono
Le due vittime sono state colpite una al petto e una alla testa, ha dichiarato lo sceriffo. Non se ne conoscono le dinamiche e le identità, ma quello che si sa è che sono stati acquisiti dei video che, secondo la polizia locale, permetteranno di arrestare il responsabile. Sembra che siano a caccia di un uomo con un fucile. Da quando sono scattate le proteste, una milizia locale ha preso le armi e si è piazzata davanti alle attività commerciali. Tuta mimetica, armati fino ai denti, e molto decisi a non far passare i manifestanti.
Da New York a Seattle il movimento di Black Lives Matter è risceso in strada in segno di protesta contro la brutalità della polizia verso gli afroamericani e le minoranze. Le manifestazioni sono degenerate in violenza e saccheggio. Il governatore del Wisconsin ha schierato centinaia di agenti di polizia. "Non basta. Dovete agire in fretta. Va chiamata la Guarda nazionale. Tuttto questo deve finire", ha twittato Trump.
Jacob Blake stava per risalire sull'auto a bordo della quale si trovavano i suoi tre figli (3, 5 e 8 anni), testimoni della tragedia, dopo avere avuto uno scontro con i due poliziotti. Il video, ripreso da un cellulare, mostra il 29enne che tenta di mettersi al posto di guida, quando un agente lo tira per la canottiera e gli vengono quindi sparati addosso sette colpi di pistola. È successo domenica pomeriggio a Kenosha, nel Wisconsin. Ora l'uomo si trova in ospedale. Sopravvivrà, ma senza l'uso delle gambe.
"Non ho versato una lacrima. Ho smesso di piangere tanto tempo fa. Sono anni che vedo uccidere la mia gente dalla polizia - ha dichiarato la sorella di Blake, Letetra Widman, in un video che è poi diventato virale sui social . La gente mi dice di essere dispiaciuta. Beh, non lo siate. Perché quello che è successo, succede alla mia famiglia da lungo tempo. Tutti quelli uccisi dalla polizia sono la mia famiglia. Non sono triste, non sono dispiaciuta. Sono arrabbiata."
Ha invocato la pace la mamma di Jacob. Julia Jackson ha chiesto che i disordini e la distruzione si fermino. Saccheggi e violenze, ha detto, non rispecchiano i valori della nostra famiglia. “Se Jacob sapesse cosa sta succedendo, sarebbe molto dispiaciuto. Quindi chiedo a tutti in Wisconsin di fermarsi un attimo ed esaminare il proprio cuore. Abbiamo bisogno di guarigione".
Jacob Blake, il padre: "Hanno sparato a mio figlio sette volte, come se non avesse importanza"
La signora Jackson è andata a trovare il figlio in ospedale. La prima cosa che lui le ha detto, è stata "scusa". E poi che "non vuole essere un peso sulla famiglia. Voglio stare con i miei figli e so che non camminerò mai più".
Il Wisconsin è come il Minesota uno stato a guida democratica.
Non esiste in assoluto alcuna giustificazione alla violenza, alle devastazioni, al saccheggio da parte dei dimostranti che così facendo diventano dei criminali da stroncare.
Chi è Jacob Blake
Chi è Jacob Blake e perché negli Usa protestano per lui
Roberto Pianta
26 agosto 2020
https://timgate.it/news/esteri/jacob-blake.vumManifestazioni e incidenti in Wisconsin. Un altro caso George Floyd infiamma le città.
Continuano gli incidenti nel Wisconsin, con cortei ma anche morti e feriti: i manifestanti protestano da giorni contro il brutale ferimento di Jacob Blake, l'afroamericano ferito dai colpi di pistola sparati a bruciapelo dalla polizia durante un fermo il 23 agosto.
Secondo i medici Blake sarà costretto a restare paralizzato per il resto della vita. Le immagini del ferimento da giorni girano sui social media.
Jacob Blake: chi è e cosa gli è successo
Anche stavolta tutto è cominciato con la diffusione di un video che documenta quanto accaduto durante un fermo di un cittadino nero da parte della polizia. Stavolta il luogo della tragedia è Kenosha, cittadina di circa centomila abitanti nel Wisconsin (Usa).
Da quanto si vede nel video, Blake viene fermato da una pattuglia: non è armato, ma quando si dirige verso la sua auto per sedersi al posto di guida, uno dei poliziotti lo segue e gli spara sette colpi alle spalle.
Secondo i media locali, sull'auto ci sono i figli di Blake, di 3, 5 e 8 anni, che assistono alla scena insieme ad altri familiari e vicini. Alcuni di loro filmano tutto con i telefoni e li pubblicano su internet.
A seguito dell'incidente, Blake viene ricoverato in ospedale, in gravi condizioni, paralizzato alle gambe per sempre.
I poliziotti coinvolti nella tragedia sono stati sospesi, ma nel frattempo la diffusione del video su internet e in tv aveva già scatenato le proteste anti-polizia in tutto il Wisconsin e in altre città Usa.
Non esiste un video girato dalla polizia. La polizia di Kenosha non è obbligata a indossare telecamere per registrare le operazioni (ma dovrà farlo entro il 2022, come prescrivono le leggi).
Legittima difesa al 1000/%!
17enne spara e uccide 2 aggressori che lo inseguono durante la guerriglia urbana dei teppisti BLM
«Stiamo proteggendo i cittadini e una persona della folla mi ha appena spruzzato dello spray al peperoncino negli occhi», racconta il ragazzo che a un certo punto viene inquadrato mentre, scappando dai manifestanti, si volta e inizia a sparare. Kyle Rittenhouse, questo il suo nome, colpisce la prima persona alla testa e si dà alla fuga, ma scappando inciampa e aggredito dalla folla che lo ha raggiunto continua a sparare. Sotto i suoi colpi cadono altre due persone, una delle quali rimane a terra. Rittenhouse si avvicina alla polizia con le mani in alto, ma inizialmente le camionette partono verso il luogo dei ferimenti, lasciandolo libero. Kyle Rittenhouse verrà arrestato più tardi con l’accusa di omicidio.
Legittima difesa al 1000%!
Wisconsin, notte di follia a Kenosha: ecco come il 17enne Kyle Rittenhouse ha ucciso due persone
Inizialmente la polizia lo ha lasciato andare, per poi arrestarlo dopo qualche ora - Francesco Giambertone /CorriereTv
https://video.corriere.it/esteri/wiscon ... bec2233fa4 Kenosha, Wisconsin. Terza notte di proteste per chiedere giustizia per Jacob Blake. Un gruppo di uomini armati con fucili, pistole ed elmetti si ritrova a una pompa di benzina «per proteggere i negozi e le proprietà» dai manifestanti. Alcuni si posizionano davanti un’officina e la tensione con chi protesta sale. Vicino all’edificio c’è anche Kyle Rittenhouse, 17 anni: ha un fucile semiautomatico AR-15. «Stiamo proteggendo i cittadini e una persona della folla mi ha appena spruzzato dello spray al peperoncino negli occhi», racconta il ragazzo che a un certo punto viene inquadrato mentre, scappando dai manifestanti, si volta e inizia a sparare. Rittenhouse colpisce la prima persona alla testa e si dà alla fuga, ma scappando inciampa e aggredito dalla folla che lo ha raggiunto continua a sparare. Sotto i suoi colpi cadono altre due persone, una delle quali rimane a terra. Rittenhouse si avvicina alla polizia con le mani in alto, ma inizialmente le camionette partono verso il luogo dei ferimenti, lasciandolo libero. Kyle Rittenhouse verrà arrestato più tardi con l’accusa di omicidio.
Ieri un avvocaticchio pretendeva di darmi lezioni sull’incidente che ha visto l’ennesimo nero che NON ha obbedito all’intimazione della Polizia ferito gravemente.
Lascio la parola ad un pro (io lo avevo avvertito di lasciar perdere perché non era ancora certo nulla...)
https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theaterJaime Andrea Jaime
E ne aveva un altro in macchina sotto al sedile: è stato trovato ed è stato detto.
Più otto condanne ed un mandato di arresto attuale.
Il coltello è un'arma letale
Attacco con coltello alle elementari in Slovacchia: due morti, feriti alcuni bambini. Aggressore ucciso dalla polizia
https://www.ilmessaggero.it/mondo/bimbi ... 81797.html Carabiniere ucciso a coltellate
https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... niere-roma Nordafricani ammazzano carabiniere a coltellate
https://www.secoloditalia.it/2019/07/ca ... -vaticano/ Questi del fatto sono dei mentitori nati.
Cadono le accuse contro Jacob Blake. Il 29enne rimasto paralizzato non è più ammanettato al letto d'ospedale 28 agosto 2020
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... e/5912972/ Jacob Blake è paralizzato, non si può muovere dalla vita in giù: la conseguenza dei colpi di pistola alla sua schiena, almeno sette, esplosi da un agente di polizia. Eppure il 29enne afroamericano è stato “ammanettato al suo letto di ospedale”: la denuncia è arrivata dallo zio di Blake, Justin. Alla Cnn ha raccontato che quando il padre lo ha visto in quello condizioni gli si è “spezzato il cuore“. “Questo vuol dire aggiungere la beffa al danno”, ha commentato. Poi nel corso della giornata è arrivata la svolta. Secondo quanto riferiscono i media americani, tutti i capi di imputazione nei confronti del giovane sono caduti e per questo gli sono state tolte le manette. Anche i poliziotti che piantonavano la stanza del ricovero sarebbero stati richiamati. Nel frattempo il 29enne ha ripreso conoscenza e ha incontrato i suoi familiari.
L’afroamericano è gravemente ferito e si trova ricoverato all’ospedale di Wauwatosa (Wisconsin). Come è noto, Blake è stato colpito alla schiena domenica scorsa da sette proiettili sparati da un poliziotto di Kenosha mentre cercava di entrare nella sua auto dove lo aspettavano i suoi tre figli piccoli. Questa notte la Casa Bianca ha contattato per la prima volta la famiglia di Jacob. A parlare con sua madre però non è stato Donald Trump ma il suo chief of staff Mark Meadows. Il presidente Usa, invece, nel suo discorso di accettazione della nuova nomination repubblicana non ha mai nominato il caso di Jacob Blake. Anzi, il tycoon ha messo in guardia dalle “folle inferocite” e si è schierato a favore della polizia.
L’ennesimo episodio di brutalità della polizia contro un nero, dopo quello di George Floyd, ha riacceso le proteste antirazziste, fino ad arrivare a fermare l’Nba, dopo la notizia di un 17enne bianco amante delle armi, della polizia e di Trump che ha ucciso due manifestanti ferendone un terzo. Dopo il basket, che ora sembra pronto a ripartire, si sono fermati molti altri sport e atleti americani. Le proteste oggi potrebbero sbarcare nella capitale nella marcia per i diritti umani sul National Mall.
Proseguono intanto le indagini sul caso, scoppiato dopo una telefonata alla polizia per una disputa domestica. Ma gli inquirenti non hanno ancora spiegato perché l’agente Rusten Sheskey, in servizio da sette anni, ha sparato sette colpi alla schiena dopo gli inutili tentativi di fermare Blake col taser. “Aveva ammesso di avere un coltello“, spiegano, ma è stato ritrovato dopo sotto il pianale della vettura. Due agenti coinvolti sono stati sospesi ma per ora non incriminati, mentre il dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine parallela condotta dall’Fbi sulla violazione dei diritti civili. Molti gli interrogativi anche su Kyle Rittenhouse, il 17enne arrestato per gli spari alle proteste. I suoi profili social lo identificano come un fan delle armi e delle forze dell’ordine, che aveva partecipato ad un comizio di Trump in gennaio e che si considerava un membro di una milizia votata a proteggere la proprietà. Ma come era entrato in contatto con quel gruppo? Chi lo ha armato con un fucile? Perché arrivava dall’Illinois?
Alberto Pento
Certo ha sparato per precauzione, per legittima difesa, perché il soggetto era un delinquente abituale, violento e pericoloso che non ha obbedito all'ordine di arresto e che era armato di un coltello letale.
LA DERIVA E L'ARGINE
Niram Ferretti
30 agosto 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063L'altro santo, l'altro eroe dopo George Floyd si chiama Jakob Blake. Un'altra "vittima" del "razzismo sistematico" delle forze dell'ordine americane, un altro martire. In realtà, un comune delinquente, abusatore di donne, il quale, quando il poliziotto gli ha sparato alla schiena cercava di entrare in una macchina della quale aveva rubato le chiavi, con all'interno dei bambini.
Il video che ha circolato viralmente queste cose non le rivela, è un frammento di realtà estrapolato da un contesto, di cui, questo fremmento è solo la parte conclusiva.
Gli altri frammenti di realtà che il video non mostra è che Blake sfuggiva a un mandato di arresto per aggressione sessuale, che aveva un coltello in mano quando si era rifiutato di obbedire alle istruzioni della polizia opponendosi all'arresto, bloccando anche un agente con una presa alla testa di costui.
Tutto questo è rimosso dalla scena. Come il fatto che prima di sparargli gli agenti di polizia che si erano recati ad arrestarlo avessero cercato di farlo senza ricorrere alla violenza.
Gli alfieri di Black Lives Matters hanno una predilezione per i delinquenti afromericani trasformati in vittime, nessuna per la maggioranza di afroamericani che non delinque, ma dunque non viene fermata dalla polizia, o se viene fermata non si oppone ai fermi. Loro, ovviamente, non fanno notizia.
Poi ci sono personaggi del calibro di Vicky Osterwill, una scrittrice semisconosciuta che ha scritto un libro dal titolo emblematico, "In defense of looting" (In difesa del saccheggio), da cui apprendiamo che "Il saccheggio è uno strumento potente per determinare un cambiamento reale e duraturo nella società. I rivoltosi che rompono finestre e prendono oggetti dai negozi. . . sono impegnati in una potente tattica che mette in discussione la giustizia della 'legge e dell'ordine' e la distribuzione della proprietà e della ricchezza in una società iniqua".
Invece di servire questa putrefatta sbobba marcusiana-maoista in un club underground di fan di Maduro e Che Guevara, viene intervistata da National Public Radio.
Nel partito Democratico le fa eco Aldexandra Ocasio Cortez. Per lei chi ha saccheggiato i negozi durante le razzie seguite alla morte del santo Floyd era a corto di cibo e pane...
Donald Trump, nel suo discorso alla Convention repubblicana, ha chiarito che l'eventuale vittoria di Joe Biden darebbe solo fiato agli estremisti, a coloro i quali godono dell'appoggio della stampa mainstream, dell'accademia, del circuito dello spettacolo e di parte di quello dello sport (guardare alla voce NBA).
La verità è che non godono, fortunatamente, dell'appoggio dell'americano medio, il quale sa bene che solo chi è in grado di tutelare la legalità e ripristinare l'ordine può mantenere saldo l'assetto del paese preservandolo da una deriva sempre più aggressiva e pericolosa.
Alberto Pento
Ecco chi era Jakob Blake.
Un'altra "vittima" del "razzismo sistematico" delle forze dell'ordine americane, un altro martire. In realtà, un comune delinquente, abusatore di donne, il quale, quando il poliziotto gli ha sparato alla schiena cercava di entrare in una macchina della quale aveva rubato le chiavi, con all'interno dei bambini.
Il video che ha circolato viralmente queste cose non le rivela, è un frammento di realtà estrapolato da un contesto, di cui, questo fremmento è solo la parte conclusiva.
Gli altri frammenti di realtà che il video non mostra è che Blake sfuggiva a un mandato di arresto per aggressione sessuale, che aveva un coltello in mano quando si era rifiutato di obbedire alle istruzioni della polizia opponendosi all'arresto, bloccando anche un agente con una presa alla testa di costui.
Tutto questo è rimosso dalla scena. Come il fatto che prima di sparargli gli agenti di polizia che si erano recati ad arrestarlo avessero cercato di farlo senza ricorrere alla violenza.
Trump attacca il sindaco di Kenosha e difende la polizia: "Sta con gli anarchici, è stupido"
Federico Giuliani - Mar, 01/09/2020
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/tr ... 1598998058 Trump ha dato dello "stupido" al sindaco democratico locale, accusandolo di difendere gli anarchici radicali: "Continua a difenderli perché è uno sciocco"
A bordo del suo Air Force One, Donald Trump è volato nel Wisconsin, nella città di Kenosha, dove lo scorso 23 agosto l'afroamericano Jacob Blake è stato gravemente ferito da un poliziotto bianco.
Qui il presidente ha dato dello "stupido" al sindaco democratico locale, accusandolo di difendere gli "anarchici radicali" che per giorni hanno protestato per il ferimento del 29enne Blake, rimasto paralizzato dopo essere stato raggiunto da un proiettile sparato di un agente.
Il presidente americano Donald Trump - in riferimento alla sofferenza della famiglia Blake - ha affermato di "sentirsi in modo terribile" pensando a "chiunque passi attraverso una cosa del genere". Trump ha ribadito che "vi è una grande inchiesta" in corso su quello che è accaduto, nella quale partecipa anche il ministro alla Giustizia, William Barr. Il presidente ha aggiunto "di non essere riuscito" a parlare con la madre di Jacob Blake, "ma ho sentito dal suo pastore che è una signora molto per bene".
L'affondo di Trump
In compagnia del ministro della Giustizia, William Barr, e dal segretario ad interim per la Sicurezza nazionale, Chad Wolf, Trump ha visitato alcuni edifici di Kenosha distrutti durante le citate proteste. L'inquilino della Casa Bianca ha annunciato lo stanziamento di 4 milioni di dollari da destinare alle piccole attività danneggiate da giorni di scontri e saccheggi da parte dei manifestanti, definiti "atti di terrorismo interno".
The Donald ha quindi aggiunto che Kenosha sarebbe stata rasa al suolo se non fosse stato per la Guardia Nazionale che ha schierato. "Penso che molte persone che stiano guardando quel che succede a queste città gestite dai Democratici siano disgustate", ha aggiunto il presidente, che si è poi soffermato su un particolare.
Trump ha raccontato che un gruppo di riottosi ha tentato di entrare nella casa del sindaco democratico di Kenosha, John Antaramian. "Ho visto ieri sera che questi anarchici radicali cercavano di entrare nella casa del sindaco e accadevano molte cose brutte a questo povero sindaco, sciocco e molto stupido", ha dichiarato il tycoon.
Il presidente ha quindi rincarato la dose, anche se non è chiaro a quel tentativo di irruzione si stesse riferendo: "Mi chiedo come possa essere diventato sindaco, non ho idea. C'era un numero enorme di persone che lo molestavano in modo orribile e immagino che stessero cercando di entrare in casa sua e lui continua a difenderli perché è uno sciocco. Solo uno sciocco li difenderebbe così".
Il supporto alle forze dell'ordine
Donald Trump ha poi difeso a spada tratta l'operato delle forze dell'ordine e attaccato duramente radicali e Democratici. "Dobbiamo garantire maggiore sostegno alle forze dell'ordine. Io sono pronto con forza a mandare la Guardia nazionale nelle città per ristabilire l'ordine. Dobbiamo contrastare i radicali che stanno alimentando la violenza. Tutti i problemi che abbiamo nelle città, come New York e Chicago, provengono dai democratici".
Il presidente americano ha quindi sottolineato come la maggioranza dei poliziotti sia formata da "onorevoli servitori dello Stato" e che eventuali condotte sbagliate debbano essere messe "sotto inchiesta". "Tutti sappiamo che ci sono anche mele marce, ma tutti gli agenti sono quasi sempre sotto tremenda pressione. Qualche volta hanno ucciso, perché hanno dovuto prendere decisioni dure . La gente deve capirlo", ha ribadito.
Infine ecco un siluro in direzione della stampa, definita "disonesta": "I media dovrebbero vergognarsi. Credo che sia siano loro, i media, ad alimentare tutto questo, più ancora di quanto faccia Biden... questo perché Biden non sa nemmeno di essere vivo".
IL BIVIO
Niram Ferretti
2 settembre 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063Donald Trump ieri, prima del suo viaggio a Kenosha, nel Wisconsin, davanti ai giornalisti, si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Riferendosi alla marmaglia, quella che i media mainstream, in testa l'ammiraglia CNN, definisce "manifestanti pacifici", (un po' come Massimo D'Alema riferendosi ai jihadisti di Hamas che cercavano di entrare in Israele da Gaza), "Dieci minuti dopo l'arrivo della Guardia Nazionale hanno smesso. Si tratta di anarchici, di saccheggiatori. Se non fossimo intervenuti avrebbero raso la città al suolo. Questo paese sarebbe assai più avanzato se non ci fosse la stampa che c'è...Joe Biden non sa neanche di essere vivo".
Legge e ordine. Due parole chiave, che la sinistra estremista che eterodirige il partito Democratico, spinge sempre più in grembo al presidente grazie anche al suo fiancheggiamento di Black Lives Matter.
John Parenzo, in un recente articolo su "Frontpage Magazine", delucida sulla natura di questo movimento che lotterebbe per la "giustizia sociale".
"L'obiettivo più ampio di BLM è andato ben oltre le questioni di violenza interrazziale e della cattiva condotta della polizia. La sua missione generale era di screditare completamente gli Stati Uniti come una nazione detestabile e irredimibile in cui i neri sono 'collettivamente' soggetti a 'condizioni disumane' in un 'sistema suprematista bianco' che era originariamente 'costruito sul genocidio indigeno e sulla schiavitù'. Dedicate a portare avanti questo tema erano le fondatrici di BLM, tre donne nere marxiste irriducibili. Una di loro era Alicia Garza, un'attivista per la giustizia sociale autodefinita "queer" che onora per il suo contributo al 'Movimento di Liberazione nero', la rivoluzionaria marxista, ex Pantera Nera, condannata per assassino di poliziotti, Assata Shakur latitante di lunga data. Garza è anche una grande ammiratrice di luminari come Angela Davis (un'altra marxista rivoluzionaria ed ex Pantera Nera) e la defunta Audre Lorde (una femminista lesbica socialista nera) Un altra dei tre fondatori di BLM è stata Patrisse Cullors, che nel 2015 ha riconosciuto apertamente gli obiettivi sovversivi di BLM, proclamando in unvideo: 'In realtà abbiamo una cornice ideologica. Io e Alicia [Garza] in particolare, siamo organizzatori preparati. Siamo marxisti addestrati'"
Nel mentre, chiuso nel suo bunker, come Nosferatu nella stiva della nave, Joe Biden dovrebbe fare argine a tutto ciò, insieme alla moderata Kamala Harris, una che durante una trasmissione tv dichiarò che l'industria delle assicurazioni private sulla salute andava eliminata, e, in un'altra occasione dichiarò che Donald Trump venisse evacuato da Twitter.
Il bivio in cui si trovano gli USA con le prossime elezioni, è chiaro. Da una parte si colloca chi tutela l'ordine e la legalità e chiama gli estremisti con il loro nome, dall'altra chi, dell'ordine e della legalità, ha una concezione, diciamo un tantino lasca e strizza gli occhi agli estremisti definendoli "combattenti per la giustizia sociale".
Los Angeles, afroamericano colpito e ucciso dalla polizia: proteste
I settembre 2020
https://tg24.sky.it/mondo/2020/09/01/lo ... =GetSocial Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine locali, la sparatoria è avvenuta alla fine di un inseguimento e dopo che la vittima avrebbe preso a pugni in faccia uno degli agenti. Sul luogo momenti di tensione con numerosi manifestanti che si sono radunati a sostegno dell’uomo ucciso. Intanto Donald Trump si reca a Kenosha, dove un altro afroamericano è stato gravemente ferito nei giorni scorsi: "Vado per ringraziare le forze dell'ordine e la guardia nazionale". Anche Joe Biden andrà nella città del Wisconsin
Un uomo afroamericano è stato colpito e ucciso dagli agenti della contea di Los Angeles a South Los Angeles. Il 29enne Dijon Kizzee, secondo quanto riferisce la polizia locale, ha perso la vita in seguito a una sparatoria avvenuta alla fine di un inseguimento. La vittima avrebbe preso a pugni in faccia uno degli agenti. Nella notte fra il 31 agosto e l’1 settembre, poco dopo l’episodio, sono scoppiate le proteste e numerosi manifestanti si sono radunati sul luogo della sparatoria con momenti di tensione (FOTO). Uccisione che avviene a pochi giorni dal ferimento di Jacob Blake, altro afroamericano coinvolto in una sparatoria con la polizia a Kenosha, in Wisconsin. E proprio a Kenosha è giunto oggi, 1 settembre, Donald Trump: "Vado per ringraziare le forze dell'ordine e la guardia nazionale". Nella città del Wisconsin arriverà anche il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden.
La ricostruzione della morte
Secondo la ricostruzione della polizia di Los Angeles, i due agenti coinvolti avrebbero visto la vittima in sella alla sua bicicletta e avrebbero deciso di fermarlo per un controllo. A quel punto l'uomo avrebbe abbandonato la bici dandosi alla fuga. Quando i poliziotti lo hanno raggiunto l'uomo avrebbe opposto resistenza e avrebbe sferrato un pugno contro uno dei poliziotti per poi lasciar cadere alcuni indumenti a terra. Così gli agenti hanno aperto il fuoco. "Gli agenti hanno notato che all'interno dei capi di abbigliamento lasciati cadere c'era una pistola semiautomatica nera - è stato spiegato - e solo a quel punto si è verificata la sparatoria". L'uomo è stato colpito più volte ed è morto sul colpo.
Blake, protesta a Portland: un morto. Trump martedì a Kenosha
Prima di partire per il Wisconsin, Donald Trump ha confermato: "Io sono per legge e ordine". Poi ha aggiunto che anche "la comunità afroamericana e quella ispanica vogliono che la polizia fermi il crimine". Ha anche attaccato i manifestanti, definendoli "saccheggiatori, rivoltosi, anarchici, gente cattiva". Infine un paragone che ha già generato diverse polemiche: secondo il presidente degli Usa, infatti, alcuni poliziotti - ha detto riferendosi ai casi recenti come quello di Blake - "vanno nel pallone, proprio come in un torneo quando i golfisti sbagliano un 'putt' da un metro". Il presidente degli Stati Uniti ha quindi sottolineato che "la grande maggioranza dei poliziotti" è formata da "onesti servitori pubblici".
Trump: "Afroamericani vogliono che polizia fermi i crimini"
Trump annuncia fondi a polizia e aiuti a negozi di Kenosha
Al suo arrivo a Kenosha, Trump per prima cosa ha fatto un giro tra le proprietà (case, edifici, negozi) danneggiate o date alle fiamme durante le proteste dopo il caso Blake. Il presidente degli Stati Uniti ha accusato i manifestanti di "terrorismo interno", sostenendo che la città del Wisconsin è stata devastata da rivolte "anti-polizia" e "anti-americane". Trump ha poi promesso alcune decine di milioni di dollari per le forze dell'ordine, la sicurezza e le piccole imprese a Kenosha e in Wisconsin. In particolare, ha annunciato un milione di dollari per la polizia di Kenosha e circa 4 milioni di dollari per aiutare la ripresa delle attività economiche danneggiate dalle proteste (in gran parte negozi), nonché 42 milioni di dollari per la sicurezza pubblica nel Wisconsin.
"Blake? Mi sento terribilmente. C'è un'inchiesta in corso"
Il presidente americano ha rivolto un solo pensiero a Jacob Blake, l'uomo ferito gravamente con sette colpi di pistola sparati alla sua schiena da un poliziotto mentre entrava in auto e attualmente paralizzato: "Mi sento terribilmente, pensando a chiunque passi attraverso una cosa del genere - ha detto il presidente americano quando gli è stato chiesto se avesse un messaggio per la famiglia di Blake. "C'è una inchiesta in corso", ha ricordato il presidente, aggiungendo di "non essere riuscito" a parlare con la madre di Jacob, ma di aver sentito dal suo pastore che "è una signora molto per bene".
A Kenosha anche Joe Biden
Anche Joe Biden visiterà "appena possibile" Kenosha. Lo ha annunciato Tom Perez, presidente del partito Democratico, secondo cui la visita di Biden mira a calmare la tensione. L'ex vicepresidente, ha aggiunto, "vuole essere sicuro di riuscire a parlare a tutti", incluse le famiglie dei due manifestanti uccisi nelle proteste.
Così brucia la società occidentale
Matteo Carnieletto Andrea Indini
Dom, 06/09/2020
https://www.ilgiornale.it/news/cultura/ ... 1599382802 Il virus dell'odio, ma anche il conformismo e il politicamente corretto. Ecco i mali della società americana che ancora oggi si scopre vittima di divisioni che non ha mai saputo superare
Lo scontro, negli Stati Uniti, è razziale, non è politico. O meglio: è uno scontro atavico, tanto antico da essere intriso nelle viscere di ogni cittadino, da condizionare la politica e a tracimare nello scontro tra repubblicani e democratici. In Questa strana e incontenibile stagione (Sur), scritto e pubblicato in piena pandemia, Zadie Smith centra appieno il problema puntando il dito contro il virus che sta appestando gli Stati Uniti, ovvero quello del disprezzo che spinge "chi guarda la siepe del proprio giardino" a vedere "un popolo di appestati: appestati dalla povertà, prima e più di ogni altra cosa".
Un virus che "si annida saldamente sia nei cuori dei repubblicani che dei democratici". La differenza è che questi ultimi stanno usando politicamente questo problema per avvelenare la campagna elettorale per le presidenziali di novembre. "Se il virus e le disuguaglianze che crea dovessero mai lasciarci, negli Stati Uniti certi eccessi si attenuerebbero - spiega la scrittrice inglese - non scomparirebbe del tutto (nessun paese sulla faccia della terra può sostenere di non averne) ma certe cose non verrebbero più considerate normali".
Un male che nasce da lontano
"I cant't breath". L'urlo strozzato in gola, gli occhi fuori dalle orbite e quelle immagine rimandate in loop come un disco incantato. È morto così George Floyd, all'incrocio tra la 38ª e la Chicago Avenue a Minneapolis. È morto soffocato, sotto il peso di un poliziotto. "Non riesco a respirare, per favore - urlava - il ginocchio al collo, non riesco a respirare". Era il 25 maggio e il presidente Donald Trump si trovava invischiato nella peggiore emergenza sanitaria dell'ultimo secolo. Non poteva sapere che da lì a poco avrebbe dovuto gestire un'altra emergenza, ben più lacerante. Non appena l'Hennepin County Medical Center, l'ospedale dove l'afroamericano venne trasportato d'urgenza dopo aver perso conoscenza, ne decretò il decesso e le immagini dell'arresto iniziarono a essere condivise sui social e a fare il giro del mondo, proteste e tumulti dilagarono in tutto il Paese. Adesso è una guerra fratricida. In strada i militanti dei Black lives matter e degli Antifa si confondono tra i manifestanti anti Trump così come la destra più estrema e radicale rimpolpa i cortei a sostegno del tycoon. E il sangue non smette di scorrere. Lo scorso 29 luglio, a Portland, un supporter del presidente, il 39enne Aaron J. Danielson, è stato ammazzato con un colpo sparato a bruciapelo.
È l'odio di un popolo che sembra non conoscere requie e che, con l'effetto ciclico di un'onda, si trova ad esserne nuovamente invischiato. È lo stesso odio di cui parla, per esempio, James Ellroy nel suo ultimo, bellissimo romanzo, Questa tempesta (Einaudi). Forte della convizione che, come ebbe a dire Benito Mussolini, "solo il sangue muove le ruote della storia" (parole riportate dall'autore stesso in testa al libro), l'opera, che dopo Perfidia (Einaudi) è il secondo capitolo della nuova tetralogia di Los Angeles, getta il lettore in un girone buio quando, all'indomani dell'attacco a Pearl Harbor, gli Stati Uniti si sono scoperti più deboli e hanno dato il via ai violentissimi rastrellamenti contro i cittadini giapponesi (da lì alla fine del conflitto ne verranno arrestati ben 100mila). Sono settimane incandescenti dove l'odio dilaga nelle strade e colpisce qualsiasi etnia. È una guerra per bande che non risparmia nessuno. Ellroy è bravissimo a descriverle, senza fare sconti a nessuno, una giungla d'odio e violenza in cui si muovo sanguinari simpatizzanti del führer, incendiari comunisti che sognano il trionfo di Stalin, sinarquisti messicani che brigano contro il presidente Roosvelt. E ancora: il rancore dei bianchi contro gli afro, gli scontri tra la comunità cinese e quella giapponese, il traffico dei clandestini dal Centro America. Con sfumature molto diverse, certe scene raccontate dall'autore di American Tabloid e LA Confidential riecheggiano le violenze che vediamo sui media in questi mesi.
Un'America profondamente divisa
In una intervista rilasciata a Vice nel 2010, quando aveva appena dato alle stampe Caccia alle donne (Bompiani), Ellroy aveva fatto un'analisi disincantata di se stesso e di quello che, visto nello specchio del politicamente corretto, non deve esistere. "Sono un americano religioso, eterosessuale di destra, sembra quasi che sia nato in un'altra epoca. (...) Sono un cristiano nazionalista, militarista e capitalista", ha ammesso sapendo che tutto questo gli ha spesso creato problemi. "La gente pensa che queste mie posizioni siano choccanti - ha tagliato corto - non sento il bisogno di giustificare le mie opinioni". Non per tutti è così. Perché se da una parte, come sottolineato da Zadie Smith, l'America è dilaniata dal virus del disprezzo, dall'altra rischia di essere fagocitata da un altro virus: quello della censura imposta dal politically correct. E qui veniamo a un altro romanzo Tanti piccoli fuochi di Celeste Ng (Bollati Boringhieri). Pubblicato nel 2017 torna ora negli scaffali delle librerie grazie alla fortunata serie televisiva interpretata dalle bravissime Reese Witherspoon e Kerry Washington e distribuita dai primi di giugno da Amazon.
Facciamo un salto alla fine degli anni Novanta, quando il mito dell'America riplende ancora (a torto o a ragione) in tutto il mondo. Siamo alle porte di Cleveland. Shaker Heights è un quartiere chiuso dove vive l'upper class democratica. Famiglie da cartolina, buoniste, impegnate nel sociale, devote alle regole che si sono date per mandare avanti la propria comunità e proteggerla dai propri mali. Elena Richardson ne è l'emblema: bianca, ricca, redattrice del quotidiano locale, moglie di uno stimato avvocato, madre di quattro figli (due maschi e due femmine, of course) e vittima nonché artefice di quelle stesse diaboliche correzioni stigmatizzate da Jonathan Franzen vent'anni fa. Sull'altro lato della strada c'è la sua antitesi: Mia Warren è una madre single, nera, artista a tempo perso che si mantiene facendo lavori saltuari e soprattutto senza fissa dimora. Quando i due mondi si incontrano, la Richardson non può che dimostrarsi caritatevole perché lei, da giovane, ha "marciato con il dottor King" e ha difeso i diritti delle donne. Così, prima le offre un contratto d'affitto stracciato, poi le dà un lavoro. Ed è qui che si infrange il conformismo dem facendo divampare tanti piccoli fuochi che finiranno per dare alle fiamme l'intera dimora dei Richardson.
Il rischio americano
Shaker Heights è un topos. Il paradigma di un'America dilaniata che continua a lottare contro se stessa. Gli effetti sono "drogati" da una visione di parte: una lettura buonista che non fa sconti alla borghesia bianca ma che la condanna a prescindere. Così, sebbene Mia Worren abbia cresciuto la figlia per strada, Pearl è l'unica responsabile e fa impallidire i quattro figli di Elena. Allo stesso modo gli errori di Mia vengono, in un certo qual modo, scusati dalle circostanze mentre quelli di Elena costantemente condannati. Non che quest'ultima non sia da biasimare (in primis l'incapacità di accogliere le scelte della quarta figlia). Eppure... per tutto il romanzo si fa portatrice di alcuni valori che la società occidentale dovrebbe continuare a difendere e che, invece, i sensi di colpa dei democratici continuano a cedere in uno scontro che, anno dopo anno, non sta portando da nessuna parte se non a indebolire tutti quanti. Per la Smith, per esempio, la domanda che gli Stati Uniti dovrebbero porsi è la seguente: "Esiste un desiderio abbastanza forte di un'America diversa?". Perché questo avvenga, a suo dire, la classe dirigente deve prendere coscienza del fatto che "il virus non infetta solo gli individui di intere strutture di potere", ma piega "tutte le persone economicamente sfruttate, a prescindere dalla razza".
In realtà, quello che manca agli Stati Uniti (e di riflesso a Shaker Heights) è la capacità di unire i cittadini, indipendentemente dal colore della pelle, in vista di un obiettivo comune e condiviso. È quello che hanno fatto tutti gli imperi, da quello romano a quello britannico, e che ha ben descritto Rutilio Namaziano nel suo Ritorno: "Desti una patria ai popoli / dispersi in cento luoghi: / furon ventura ai barbari / le tue vittorie e i gioghi: / ché del tuo dritto ai sudditi / mentre il consorzio appresti, / di tutto il mondo una città facesti". Questo vulnus, questa ferita, si riaffaccia non appena appaiono nuove difficoltà. Le strade distrutte ed incendiate degli ultimi mesi lo rappresentano plasticamente. Tanti piccoli fuochi, che da decenni bruciano un impero dimezzato.