La Trenta attacca Salvini e difende il flop della missione "Sophia"
Sergio Rame - Lun, 08/07/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... SXaLSDa4oY
La Trenta attacca Salvini e difende la missione Sophia. Un'operazione che prevedeva proprio lo sbarco in Italia e non aveva fermato il traffico di migranti
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta torna all'attacco. Lo fa in un momento difficile, al termine di una settimana in cui le ong sono riuscite a sferrare due assalti al porto di Lampedusa.
"Quanto sta accadendo in questi giorni si sarebbe potuto evitare", spiega in una intervista al Corriere della Sera accusando apertamente il ministro dell'Interno Matteo Salvini per aver voltato le spalle alla missione Sophia e aver così aperto la strada alle ong. "Non ha voluto ascoltare - dice - e adesso si lamenta". Una provocazione che non ha scalfito il leghista. Che ha replicato: "Il lunedì mattina mi alzo contento, altri un po' nervosetti, problema loro...".
"Mi hanno lasciato solo...". La lamentela che Salvini ha fatto trapelare sabato sera durante la diretta Facebook ha riaperto la ferita tra il Viminale e la Difesa. Le distanze tra i due ministri sono siderali. Tanto che a quelle dichiarazioni hanno fatto seguito precisazioni su precisazioni che hanno svelato tutta la fragilità del governo nel contrasto alle ong e all'immigrazione clandestina. Se, infatti, il vice premier è determinato ad andare fino in fondo pur di azzerare definitivamente gli sbarchi, la Trenta punterebbe a concertare ogni azione con le autorità internazionali e, come ha detto in passato, a riaprire i porti italiani. Adesso la titolare della Difesa torna ad attaccare l'inquilino del Viminale accusandolo di non aver rinnovato la missione Sophia, l'operazione lanciata dall'Unione europea nel 2015 per far fronte all'ondata migratoria dalla coste libiche. Un'operazione che, in realtà, non ha mai funzionato e soprattutto che non è mai riuscita ad azzerare gli sbarchi in Italia proprio perché prevedeva il trasbordo nei nostri porti. Nel 2017, per esempio, sono state soccorsi 15.218 persone in 126 interventi. Nel 2018,invece, sono stati recuperati 3.172 immigrati in 29 interventi. Per un totale 18.390 irregolari. Che sono tutti arrivati in Italia. "Questi - fano notare dal Viminale - i risultati dell'operazione Sophia ottenuti con la partecipazione determinante della difesa italiana". Al contrario la ricetta Salvini ha fatto crollare gli arrivi dell'85% azzerando, di fatti, il traffico di esseri umani.
Per la Trenta l'emergenza da affrontare è il conflitto in Libia. Nei giorni scorsi ho dato mandato allo Stato Maggiore di pianificare vari scenari. "Se la crisi dovesse degenerare, l'Italia non può farsi trovare impreparata", spiega al Corriere della Sera rivelando che l'obiettivo della Difesa è "prevenire ogni sviluppo per tenere in sicurezza il nostro Paese". Al Viminale sono diversi a credere che il ministro della Difesa non stia facendo abbastanza. Lo stesso Salvini ha interrogato i vertici delle forze armate per sapere da loro "se la difesa dei confini è ancora un diritto-dovere da parte delle istituzioni o se i confini italiani sono diventati un 'di più'". Per il vice premier leghista, infatti, "i confini via mare sono come quelli via terra" e, quindi, vanno difesi. Anche dalle ong. Per la Trenta, invece, va tutto bene così. A suo dire, la Marina sta già assolvendo ai "tradizionali compiti istituzionali di difesa dei confini marittimi, di salvaguardia degli interessi nazionali e di sicurezza della nostra comunità". E rivendica pure l'operazione "Mare Sicuro" che arriva fino alle acque davanti le coste libiche. "Abbiamo quattro navi già schierate, compresa Nave Caprera in porto a Tripoli per l'assistenza tecnica alla Guardia costiera libica - incalza - ma l'operazione prevede fino a un massimo di sei unità, cinque mezzi aerei e un contingente di 754 persone". Nei giorni scorsi, però, le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza hanno di fatto scortato le navi delle ong senza intervenire. E per Salvini tutto questo non è tollerabile: "Se servono da scorta per le navi fuorilegge domandiamoci sull'utilizzo di queste unità (militari, ndr)".
Alle polemiche della Trenta Salvini ha preferito non rispondere lasciando parlare i numeri. "La missione Sophia, con tutto il rispetto, recuperò decine di migliaia di immigrati e li portò tutti in Italia, perchè questo prevedevano le regole della missione - spiega - ditemi se il contrasto dell'immigrazione clandestina è recuperare decine di miglia di immigrati in giro per il Mediterraneo e portarli tutti in Italia".
Entro questa settimana il vice premier leghista intende convocare al Viminale un comitato per l'ordine e la sicurezza. Sul tavolo anche i problemi sollevati dal ministro della Difesa.
L'Ue sbugiarda la Trenta: "Nessun legame operazione Sophia-Ong"
Agostino Corneli - Lun, 08/07/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... IKITdAZGf0
Per la Trenta l'operazione Sophia ha portato a un aumento del traffico delle Ong, ma l'Europa frena: "Nessuna connessione"
Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, oggi era stato chiaro: la fine dell'Operazione Sophia, a detta del capo della Difesa, ha portato a un incremento delle attività delle Ong.
Quelle stesse organizzazioni che oggi Matteo Salvini vuole fermare a ogni costo e che considera la vera e propria spina nel fianco della sua politica per la tutela dei confini. Torna quindi lo scontro Lega-Movimento 5 Stelle sull'immigrazione, e torna soprattutto il duello fra Salvini e Trenta, che, in qualità di ministri di Difesa e Interno si giocano la partita della protezione del Paese e del contrasto all'immigrazione clandestina.
E la Trenta, dalle colonne del Corriere della Sera, gioca la sua ultima carta: l'Operazione Sophia. Il ministro pentastellato ha infatti commentato il nuovo flusso di navi delle ogn cariche di migranti puntando il dito sul fatto che sia stato proprio Salvini la causa indiretta di questo boom con il suo muro contro l'operazione Eunavafor Med. Quella che appunto è passata alla storia come operazione Sophia. Ebbene, le parole del ministro sono state chiare quanto provocatorie: "Quanto sta accadendo in questi giorni si sarebbe potuto evitare. Lo avevo detto a Matteo Salvini: senza la missione Sophia torneranno le ong. Non ha voluto ascoltare e adesso si lamenta".
Il problema è che la titolare del dicastero della Difesa dà per scontato qualcosa che non lo è affatto. Ed è stata la stessa Commissione europea a ricordaglielo (un dato rilevante, visto che tutto si può dire meno che i vertici Ue siano favorevoli alla politica promossa dall'ala leghista del governo). La portavoce della Commissione europea, Maja Kocijancic, ha infatti messo da subito le cose in chiaro sul rapporto tra Sophia e esplosione del traffico di navi delle Ong nel Mediterraneo centrale: "Sapete qual è la nostra posizione sull'operazione Sophia e sapete che le unità navali sono al momento sospese e questa sospensione non è la nostra soluzione preferita perché il mandato (dell'operazione) non può essere realizzato pienamente. Ma sarei cauta a fare ogni connessione" tra sospensione delle operazioni militari e Ong.
Insomma, è la stessa Unione europea a mettere le cose in chiaro: un conto è sostenere l'operazione Sophia, un altro è ritenere che esista un effettivo legame tra l'assenza delle forze aeronavali dei Paesi Ue coinvolti e l'impegno delle organizzazione non governative sulla rotta Libia-Italia. E del resto non è un mistero che l'operazione europea abbia avuto dei risvolti positivi in termini politici e strategici. Ma è altrettanto evidente che la presenza di navi militari nel Mediterraneo centrale al pari di mezzi aerei di controllo del traffico marittimo non abbiano messo veramente fine al traffico di esseri umani. Ed è uno dei motivi per cui molti governi (fra cui quello italiano di cui fa parte la stessa Trenta) voleva far finire la missione. La fase della missione non permetteva infatti lo sradicamento del traffico di esseri umani, che non si è mai fermato se non per merito degli accordi con Tripoli. Ma soprattutto l'operazione prevedeva che i migranti sbarcassero nel primo porto sicuro: e il porto sicuro per Eunavfor Med era proprio l'Italia. Insomma: non erano le Ong, ma erano direttamente le navi militari dei Paesi coinvolti. Ma per la Trenta e i 5 Stelle, evidentemente andava tutto bene.
Migranti, Salvini blinda i porti. Ora la Marina fermerà gli sbarchi
Giovanna Stella - Lun, 08/07/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... nEwbgzp7YQ
Il nuovo piano di Salvini per controllare gli sbarchi: navi della Marina e GdF a difesa dei porti, accordi con la Tunisia
I casi di Sea Watch 3 e della Alex hanno fatto ripiombare l'Italia nel caos immigrazione clandestina (e selvaggia).
Perché nonostante il ministro dell'Interno abbia sempre vietato lo sbarco alle ong, le imbarcazioni hanno sempre fatto di testa loro addirittura violando le leggi. Così Carola Rackete ha fatto sbarcare i migranti recuperati al largo della Libia e lo stesso ha fatto l'imbarcazione Alex della ong italiana Mediterranea.
E proprio questi due casi, in queste ore, stanno facendo litigare Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta. Il primo si sente lasciato solo, la seconda dice che questo arrivo smisurato di ong in Italia si sarebbe potuto evitare con l'operazione (fallimentare) Sophia. Così, il vicepremier leghista oggi ha convocato e presieduto il Comitato ordine e sicurezza proprio sul tema migranti.
Dopo più di un'ora di colloquio, dal Viminale arrivano nuove misure d'intesa con i vertici delle Forze dell'ordine, Marina militare e Guardia Costiera. Per prima cosa, schierare le navi della Marina e della Guardia di Finanza per difendere i porti italiani. E dopo il controllo sul nostro confine, è necessario anche intervenire nei Paesi di partenza. Per questo si parla di un incremento dei controlli per ridurre le partenze (con utilizzo di radar, mezzi aerei e navali). Radar e pattugliamenti con aerei e navi italianii serviranno ad individuare le imbarcazioni al momento della partenza e ad avvertire in tempo reale le Guardie Costiere dei Paesi di partenza che dovranno intervenire per fermare le imbarcazioni.
Alla riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica si è deciso anche di intensificare i contatti con la Tunisia per migliorare e aumentare i rimpatri e per ridurre le partenze e di inviare dieci motovedette italiane da consegnare alla Guardia Costiera Libica entro l'estate. Durante il colloquio, si è anche parlato degli emendamenti al decreto Sicurezza Bis per rendere più efficace il contrasto al traffico di esseri umani e per aumentare le pene per scafisti e trafficanti.
Durante il Comitato nazionale ordine e sicurezza, inoltre, è stato espresso apprezzamento anche per la decisione della Slovenia, che confermando le intenzioni anticipate al governo italiano, ha annunciato il via ai pattugliamenti congiunti con la polizia croata. La base di partenza della discussione è stata la soddisfazione per la riduzione degli sbarchi alla data di oggi (comprese tutte le tipologie) passati dai circa 17mila dell'anno scorso ai 3mila di quest'anno.