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Transgender e teoria genderIl termine transgenere (in inglese transgender) è un termine ombrello per indicare le persone la cui identità di genere non corrisponde al genere e/o al sesso che gli è stato assegnato alla nascita (come dotazione naturale biologica).
https://it.wikipedia.org/wiki/Transgender Gender una schifosa violazione dei diritti umanihttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 181&t=1634 Come Joe Biden vuole distruggere lo sport femminile23 gennaio 2021
https://osservatorerepubblicano.com/202 ... femminile/ Le priorità dell’Amministrazione Biden-Harris e della Sinistra radicale: permettere agli uomini che si sentono donne di usare i bagni e gli spogliatoi delle donne e di gareggiare nelle competizioni femminili. Il tutto a danno della leale concorrenza tra le atlete.
Qualche ora dopo aver prestato giuramento, mercoledì, il Sleepy Joe Biden ha firmato anche un ordine esecutivo che conferisce ampi diritti agli uomini e alle donne che vogliono vivere come si sentissero appartenenti al sesso biologico loro opposto, incluso il permettere agli individui transgender di competere negli sport partecipando alle gare sportive nella categoria di genere in cui si identificano.
“Il primo giorno, Biden distrugge unilateralmente lo sport femminile”
ha scritto su Twitter l’autrice Abigail Shrier.
“Qualsiasi istituto scolastico che riceve un finanziamento federale dovrà ammettere gli atleti di sesso maschile dal punto di vista biologico nelle squadre femminili, alle borse di studio femminili, ecc.”
“Un nuovo soffitto di vetro (a opprimere) è stato appena posizionato sulle donne”
ha detto nel tweet.
“Ogni persona dovrebbe essere trattata con rispetto e dignità e dovrebbe essere in grado di vivere senza paura, non importa chi sia o chi ami”, ha scritto Biden nell’Executive Order, usando gli stessi punti di discussione usati durante l’amministrazione Obama.
L’ordine esecutivo renderà anche spazi come i servizi igienici e gli spogliatoi aperti a tutti gli individui, in base al sesso percepito (piuttosto che sul sesso biologico).
“I bambini dovranno essere in grado di imparare senza preoccuparsi se gli verrà negato loro l’accesso al bagno, agli spogliatoi o agli sport scolastici”, ha scritto Biden.
L’ordine esecutivo contempla anche delle disposizioni sul luogo di lavoro, assicurando che le persone non “vengano licenziate, demansionate o maltrattate a causa del sesso della persona con cui convivono a casa o perché il modo in cui si vestono non è conforme agli stereotipi basati sul sesso”.
L’ordine esecutivo cita anche gli statuti federali che Biden ritiene “sostengano” il suo provvedimento, incluso il Titolo IX, che in realtà dice il contrario, perché lo statuto proibisce alle scuole che ricevono finanziamenti federali la discriminazione nei confronti delle donne, anche nello sport.
L’ordinanza rivendica anche il Civil Rights Act del 1964 che impedisce la discriminazione basata sulla razza, il colore della pelle, la religione, il sesso e la nazionalità, e che si applica anche all’orientamento sessuale.
Biden cita il caso Bostock v. Clayton County della Corte Suprema degli Stati Uniti, in cui si decise che “un datore di lavoro che licenzia un individuo semplicemente per essere gay o transgender viola il Titolo VII del Civil Rights Act del 1964″.
“La politica della mia amministrazione è quella di prevenire e combattere la discriminazione sulla base dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale e di far rispettare pienamente il Titolo VII e altre leggi che vietano la discriminazione sulla base dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale”, ha detto l’ordine. “È anche politica della mia amministrazione affrontare le forme di discriminazione che si sovrappongono”.
L’ordine esecutivo dovrebbe essere applicato a tutti i livelli del governo federale, e si chiede alle agenzie federali di farlo osservare.
Le motivazioni dei favorevoli
La campagna per i diritti umani, che da anni sollecita diritti “speciali” per le persone in base alle loro preferenze sessuali, ha elogiato l’ordine di Biden:
“L’ordine esecutivo di Biden è l’ordine esecutivo più importante e di ampia portata riguardante l’orientamento sessuale e l’identità di genere mai emesso da un presidente degli Stati Uniti.”
ha affermato in una dichiarazione Alphonso David, Presidente della Campagna per i diritti umani.
“Oggi, milioni di americani possono tirare un sospiro di sollievo sapendo che il loro presidente e il loro governo credono che la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non sia solo intollerabile ma illegale. Attuando pienamente la storica sentenza della Corte Suprema di Bostock, il governo federale applicherà la legge federale per proteggere le persone LGBTQ dalla discriminazione in materia di occupazione, assistenza sanitaria, alloggio, istruzione e altri settori chiave della vita.”
“Sebbene l’attuazione dettagliata nel complesso del governo federale richiederà del tempo, questo ordine esecutivo inizierà a cambiare immediatamente le vite dei milioni di persone LGBTQ che cercano di essere trattati allo stesso modo secondo la legge.”
“La lista completa degli ordini esecutivi del primo giorno segna un gradito passaggio dalla politica della xenofobia e della discriminazione a un’amministrazione che abbraccia il nostro mondo, la sua gente ei suoi sognatori. Non vediamo l’ora di continuare a impegnarci con la Casa Bianca, il Dipartimento di Giustizia e le altre agenzie per garantire che la sentenza Bostock sia adeguatamente implementato in tutto il governo federale.”
Le motivazioni dei contrari
Tony Perkins, presidente del Family Research Council, sostiene invece che Biden minaccia le persone credenti e che si scontra con i fatti.
“Con un tratto di penna, il presidente Joe Biden ha ribaltato la legislazione sui diritti civili di 50 anni fa, svuotando le protezioni per le persone che hanno una fede.”
La tutela della libertà religiosa e di coscienza, infatti, è un altro “problema”.
Ad esempio, in base alla nuova direttiva di Biden, ai medici professionisti potrebbe essere richiesto di eseguire procedure per il cambio di sesso in violazione del loro credo religioso. Le aziende e le altre organizzazioni che hanno una base di fede religiosa potrebbero essere costrette a offrire piani di assistenza sanitaria che coprano anche il “cambio di genere”.
“Il presidente Biden sta attuando unilateralmente un radicale cambiamento di politica che di routine non è riuscito a ottenere tramite l’approvazione del Congresso, l’organismo incaricato dalla Costituzione di approvare le leggi.”
“Purtroppo, l’amministrazione Biden sta pianificando di andare molto oltre nel suo assalto alla realtà biologica e dovrebbe ordinare alle scuole di abolire gli sport femminili e costringere ragazzi e ragazze a usare le stesse docce e spogliatoi, e forse stare anche nella stessa cuccetta insieme nei viaggi scolastici. Il partito che afferma di essere il partito della scienza sta portando avanti politiche che negano la realtà.”
Biden ha quindi affermato di voler garantire la parità di trattamento ai sensi della legge ordinando alle agenzie federali di eliminare la discriminazione nelle linee guida e nelle politiche, mentre le voci critiche hanno previsto che il risultato finale sarà l’effettiva eliminazione dei bagni, degli spogliatoi, e dell’atletica femminile.
“Sfortunatamente, l’amministrazione Biden non ha perso tempo, chiedendo subito delle politiche che privassero le donne di tutele legali, negando alle atlete una concorrenza leale nello sport, ignorando le esigenze di salute uniche delle donne e costringendo le ragazze vulnerabili a condividere spazi intimi con degli uomini che si identificano come donne.”
ha detto Christiana Holcomb, consulente legale di Alliance Defending Freedom.
Un sondaggio del novembre 2019 di Rasmussen Reports ha rilevato che solo il 29% è favorevole a consentire ai maschi che si identificano come donne di competere nello sport contro le femmine, mentre il 51% si è opposto.
Le implicazioni per l’atletica hanno attirato l’attenzione nazionale l’anno scorso, dopo che l’ADF ha intentato una causa per conto di tre atlete di atletica leggera delle scuole superiori del Connecticut che hanno affermato di essere state private della leale concorrenza, degli onori e delle opportunità di ottenere le borse di studio da due corridori transgender, che avevano vinto 15 titoli statali.
“Questa non è uguaglianza e non è progresso”,
ha continuato la Holcomb.
“L’appello del presidente Biden all’unità è nulla se cerca di tenere in ostaggio coloro che ricevono i fondi federali se non fanno un danno enorme ai diritti, alle opportunità e alla dignità delle donne e delle ragazze”.
L’amministrazione Trump si era schierata con le atlete del Connecticut, sostenendo che la politica statale avesse violato il Titolo IX, discriminando le ragazze e le donne.
Terry Schilling, presidente dell’American Principles Project, ha sottolineato che il suo gruppo ha cercato di pubblicare un annuncio sulle minacce dei Democratici agli sport femminili, ma che l’annuncio è stato bannato da Facebook a settembre per “contesto mancante”.
“Abbiamo ha avvertito, durante le elezioni, che Biden e i Democratici erano una minaccia per i diritti conquistati a fatica delle donne, in particolare delle atlete”
“Questi avvertimenti sono stati etichettati come ‘bugie’ e ‘disinformazione’ da molti giornalisti e censurati dai social media. Ma ora Biden con il suo comportamento ci ha dato ragione, e nientemeno che nel suo primo giorno in carica.”
Ryan Anderson, ricercatore senior della Heritage Foundation, ed Emilie Kao, direttrice del DeVos Center for Religion & Civil Society, hanno affermato che “non ci vuole una sfera di cristallo per capire come i funzionari dell’amministrazione Biden interpreteranno ed applicheranno queste politiche”.
“Gli uomini che si identificano come donne dovranno essere ammessi negli spazi riservati alle donne, i ragazzi che si identificano come ragazze dovranno essere autorizzati a competere nelle competizioni atletiche femminili, i piani sanitari dovranno pagare per le procedure sulla transizione di genere, e medici ed ospedali dovranno eseguirle, [e] le agenzie di adozione non potranno cercare solo mamme e papà sposati per prendersi cura dei bambini bisognosi.”
Breitbart.com, WashingtonTimes.com
Gino QuareloUna totale mancanza di rispetto per le donne, demenzialità assoluta sia per i bagni sia per lo sport.
Il ginecologo si rifiuta di esaminare il pene alla trans e lei lo denuncia. Delirio LgbtIlaria Paoletti
Cristina Gauri
Vancouver, 6 dic 2019
https://www.ilprimatonazionale.it/ester ... 06HQnFJ3CIUna trans non operata va dal ginecologo e pretende di farsi esaminare il pene. Lui si rifiuta e lei lo denuncia. Non è l’inizio di una barzelletta, è successo veramente in Canada: il protagonista della vicenda è Jessica Yaniv (nato come Jonathan Yaniv), nome che qui in Italia dice poco, ma in Nord America è tristemente noto per le assurde “battaglie” di cui si sta facendo alfiere (o alfiera? Alfieressa? Che declinazione dobbiamo usare per non farci denunciare al tribunale dei diritti Lgbt?).
Uno hobby discutibile
Yaniv, 32 anni, attivista transgender, passa il suo tempo — deve averne molto di libero — girovagando per esercizi commerciali e studi di professionisti pretendendo prestazioni che normalmente sarebbero riservate alle donne (quelle vere). Se incontra un rifiuto, passa all’attacco facendo causa per “discriminazione”.
L’ultimo episodio in ordine di tempo ha avuto luogo qualche giorno fa, quando Yaniv ha twittato a proposito di un ginecologo che si sarebbe rifiutato di visitarla, in quanto ancora in possesso degli organi genitali maschili. “Sporgerò denuncia, le persone transgender devono essere incluse, non escluse dalla società”.
La vicenda ha scatenato l’indignazione di un’altra trans, Blaire White: attivista alt-right, ha da tempo ingaggiato una personalissima battaglia contro Yaniv, portando alla luce anche dei presunti episodi di molestie sessuali ai danni di una ragazzina di 14 anni. “Un pedofilo sotto le mentite spoglie di transgender”, l’aveva definita la White. A proposito della vicenda del ginecologo, ha twittato: “Non vai dal ginecologo se non hai una vagina. Non vai dal meccanico se non possiedi un’auto. Smettila di bullizzare le persone per costringerle a toccarti le parti intime”.
I precedenti
Quello del ginecologo è solo l’ultimo episodio. Tempo fa, infatti, Yaniv si era recata in alcuni centri estetici pretendendo che le estetiste le depilassero lo scroto. Aveva fatto precisa richiesta di essere servita da lavoratrici immigrate, ben sapendo che sarebbero rifiutate — vuoi per motivi religiosi, vuoi per background culturale — di erogare detto servizio alla trans, che le aveva denunciate seduta stante, chiedendo un risarcimento e sollevando il consueto polverone mediatico. Deo gratias il tribunale ha risposto picche alle deliranti pretese della Yaniv, stabilendo che le sue denunce di violazione dei diritti umani seguono uno schema preciso che mira a colpire “piccole attività commerciali per trarne del profitto personale approfittando del suo essere trans, e per punire alcuni gruppi etnici che lei percepisce come ostili alla causa Lgbt”.
Alberto PentoLa demenzialità di quest'uomo che si sente donna e che anziché andare dall'andrologo per farsi esaminare l'organo, va dal ginecologo e pretende che questo lo esamini come se fosse una vagina.L'agenda transgender di Biden incontra i primi ostacoliIl timone
12 marzo 2021
https://www.iltimone.org/news-timone/la ... -ostacoli/Il Vulnerable Child Compassion and Protection Act, promosso dal sen. Shay Shelnutt si sposterà alla Camera dei Rappresentanti dell’Alabama, dove un comitato ha già approvato un testo quasi identico: «I bambini non sono abbastanza maturi per prendere queste decisioni su interventi chirurgici e farmaci. Il punto è proteggere i bambini», ha detto Shelnutt. «La maggior parte di questi bambini che attraversano la disforia di genere ne esce fuori», ha aggiunto, «quindi perché dovresti raccomandare un farmaco o un intervento chirurgico irreversibile o che può avere conseguenze dannose? È solo questione di buon senso, ma a volte il buon senso non viene seguito».
L’approvazione del disegno di legge riflette una più ampia opposizione da parte dei singoli stati contro l’agenda transgender in cima alla lista delle priorità di Joe Biden e della sua amministrazione. Poche ore dopo aver preso l’incarico, il presidente americano ha infatti firmato un ordine esecutivo che permetteva a uomini e donne di prendere parte a sport e di usare servizi igienici e spogliatoi in base a come ” si identificano”, piuttosto che secondo la loro biologia. Il suo sesto giorno di mandato, Biden ha revocato il divieto alle persone che si identificano come transgender di prestare servizio nell’esercito. Il decimo giorno, il suo Segretario di Stato Antony Blinken annunciò che stava alzando bandiere del “pride” nelle ambasciate statunitensi di tutto il mondo. Il quindicesimo giorno la Casa Bianca ha pubblicato un memorandum sull’avanzamento dei diritti umani di lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali in tutto il mondo in cui minaccia di utilizzare «l’intera gamma di strumenti di assistenza diplomatica» tra cui sanzioni finanziarie e restrizioni sui visti contro i paesi in cui le restrizioni significano un «clima di intolleranza» per i transessuali. Mentre un segmento della società statunitense ha celebrato la coscienza “LGBTQI” di Biden come una vittoria dei “diritti”, l’attenzione dal resto del paese si è rivolta all’imposizione dall’alto verso il basso dell’ideologia di genere e sulle conseguenza nello sport se ragazze e donne sono costrette a competere contro atleti che sono nati maschi.
I legislatori hanno introdotto una serie di disegni di legge, come il disegno di legge del Mississippi per vietare agli atleti transgender di partecipare a sport del sesso biologico opposto, che è stato approvato alla Camera il 3 marzo. Dopo essere stato approvato anche al Senato, il disegno di legge ora si dirige verso il governatore repubblicano Tate Reeves per l’approvazione. E lunedì il governatore del South Dakota Kristi Noem ha detto che avrebbe firmato un disegno di legge che limitava le squadre femminili e lo sport nelle scuole pubbliche agli studenti biologicamente femminili dopo che il Senato ha approvato un disegno di legge a riguardo. Il governatore Reeves, il mese scorso ha dichiarato in un post su Facebook di essere rimasto deluso dalle azioni di Biden che costringono giovani ragazze, come le sue figlie, a competere con maschi biologici per l’accesso all’atletica. La scorsa settimana alcuni avvocati si sono rivolti alla Corte d’Appello del Quinto Circuito degli Stati Uniti contro i mandati federali che avrebbero violato i diritti di coscienza e che costringono ospedali e medici a eseguire interventi chirurgici di transizione di genere, anche su minori, contro la loro impostazione confessionale.
Gli effetti delle medicine e dei trattamenti chirurgici su migliaia di bambini statunitensi, che sono alla mercé in una cultura che promuove l’ambiguità di genere, sono stati in gran parte ignorati quest’anno fino a quando il senatore Rand Paul ha posto al centro della scena la questione dei bloccanti della pubertà e delle mutilazioni genitali dei minori transgender durante un’audizione di conferma del candidato di Biden come assistente segretario alla salute, Rachel Levine, un uomo biologico che si considera una donna. «Dr. Levine, lei ha sostenuto sia il permesso ai minori di ricevere bloccanti ormonali per impedire loro di passare attraverso la pubertà, sia la rimozione chirurgica dei genitali di un minore», ha detto Paul. «Crede che i minori siano in grado di prendere una decisione che cambi la propria vita definitivamente come cambiare il proprio sesso?». Levine ha ripetutamente eluso la domanda di Paul, affermando che la medicina transgender è un «campo molto complesso e sfumato». «Quello che mi allarma è che non è disposto a dire che, assolutamente, i minori non dovrebbero prendere decisioni per amputare il seno o amputare i loro genitali… o prendere ormoni che li influenzeranno per il resto della loro vita», ha concluso Paul. Il senatore ha anche sottolineato che i farmaci somministrati ai bambini per alterare la loro sessualità non sono approvati dalla Food and Drug Administration a tale scopo. «Trovo ironico che la sinistra che è impazzita per l’idrossiclorochina utilizzata per il Covid, non sia allarmata dal fatto che questi farmaci vengano usati off-label», ha detto.
Esiste un corpo sostanzioso di prove sugli effetti negativi a breve termine che tali farmaci possono avere. Normalmente prescritti per il cancro alla prostata e il dolore uterino, essi riducono drasticamente gli ormoni legati allo sviluppo sessuale e sono stati collegati ad effetti collaterali che vanno dalle ossa fragili, ai dolori articolari, ai disturbi del sangue e a problemi di salute mentale tra cui depressione, memoria compromessa e QI abbassato. Uno studio del 2016 ha scoperto che le ragazze trattate con bloccanti della pubertà avevano un punteggio QI inferiore di otto punti rispetto al gruppo di controllo che non ha ricevuto il trattamento. Le ricerche sugli effetti a lungo termine dei farmaci che bloccano la pubertà sono molto scarse. Uno studio del 2018 sui rischi a lungo termine dei bloccanti della pubertà da parte dei ricercatori del Boston Children’s Hospital ha scoperto che mentre gli effetti collaterali dei farmaci sono «pubblicizzati per risolversi tre-sei mesi dopo l’interruzione del trattamento», in realtà, «la maggior parte dei soggetti ha riportato effetti collaterali a lungo termine… mentre quasi un terzo ha riportato effetti collaterali irreversibili che sono persistiti per anni dopo l’interruzione del trattamento». (Fonte)
Siete come dei coccodrilli": lettera di una madre a un'associazione "gender" FEMINIST POST
https://feministpost.it/magazine/primo- ... ne-gender/ Shiloh Jolie-Pitt, figlia di Angelina Jolie e Brad Pitt, deve essere stata una grande delusione per i TRA, adepti-propagandisti del transcult. Cresciuta rispettosamente dai genitori come John e vestita in abiti maschili come da sua precisa richiesta, a 14 anni John è ritornata Shiloh e gira con le sorelle a caccia di vestiti da ragazza. A Shiloh non sono stati somministrati bloccanti della pubertà né tantomeno ormoni. È stata semplicemente lasciata libera di scegliere giacche, cravatte, capelli corti e nome maschile. E ora è altrettanto libera di mostrarsi perfettamente conforming, seguendo la naturale fluidità dell’infanzia-adolescenza. Se Shiloh fosse stata ormonizzata, questa naturalezza sarebbe stata ostacolata e oggi potrebbe essere una ragazzina con la barba e la voce maschile. I TRA hanno perso un’icona perfetta. L’abbiamo conquistata noi che lottiamo per la libera significazione di ogni esistenza, lontana tanto dagli stereotipi di genere quanto dalla distruzione med di corpi sani. La storia che segue racconta questa lotta.
Lucia (nome fittizio) è madre di una ragazzina disforica. Da un paio d’anni la ragazza dice di voler essere un uomo. Lucia la rispetta, chiama la figlia con il nome maschile che ha scelto, ma ora la ragazza chiede di assumere bloccanti della pubertà e ormoni cross-sex. Lucia ha molta paura della definitività di questa scelta e non intende firmare il consenso. Si è rivolta a un’associazione che si occupa di transgender per un orientamento e un aiuto. Qui pubblichiamo lo scambio. Sconcertante. (Su richiesta di Lucia non pubblicheremo il nome dell’associazione).
“Buongiorno, è da 2 anni e mezzo che vivo in questo incubo. Mia figlia, sempre stata molto femminile in tutto, dopo aver passato 6 mesi di pianto che noi spiegavamo con un cattivo andamento scolastico, ci ha dichiarato di voler diventare uomo. Io sono rimasta sconvolta e dopo 1 anno e mezzo di terapia, abbiamo scoperto che era stata abusata dal suo migliore amico. Poi, una volta che si sono lasciati, ha avuto un rapporto lesbico con un’amica (si sta parlando di ragazzine di 12 anni) e in conseguenza a questo, bullizzate pesantemente a scuola. Ora, sto cercando informazioni per capire come affrontare la cosa. Noi abbiamo accettato da subito il nuovo nome, i nuovi vestiti… ma non riesco ad accettare l’idea di somministrare bloccanti e testosterone. Io so cosa è successo a mia figlia. Io sono certa che nel suo caso il problema è sociale. Lei con la mascolinità non c’entra nulla. Lei odia il suo fisico, odia la sé stessa e il suo passato. Ma ovviamente non se lo vuole sentir dire e quindi io sto zitta ma non sarò io a firmare quelle carte. Le sarò vicina in quel momento, ma con la morte nel cuore. Ho bisogno di cercare di capire come mi posso muovere, di condividere la mia esperienza con altri genitori in Italia. Mio figlio ovviamente mi sta facendo guerra… chi di voi mi può aiutare? Grazie per la vostra attenzione.
Lucia”.
Risposta dell’associazione
Non io, signora. Io mi occupo di rappresentazione mediatica, ha proprio sbagliato sito. Sarò brutale ma non credo che esista aiuto per chi crede di sapere al posto di qualcun altr0o chi è e a imporglielo. Siete megalomani ed egoisti e pronti a portare al suicidio i vostri figli perché voi non prendereste mai ormoni e bloccanti e proiettate le vostre paure. Vostro figlio non è voi. Siete due persone distinte. I bloccanti tra l’altro sono un compromesso perché altrimenti chi è sicuro potrebbe prendere gli ormoni da subito. Comunque in Italia non li danno se una persona non è suicidaria grazie ad una società retrograda e ignorante che crede alle favole anti-gender e che costringe i professionisti all’iper prudenza. Io non so per certo se suo figlio è un uomo, una donna o una persona non binaria, lo potrà dire solo lui giorno dopo giorno. Io so che merita rispetto e può sbagliare e non è una tragedia sbagliare da solo perché comincia a prendersi le responsabilità di quello che fa e desidera. Impedire a qualcuno di sbagliare vuol dire non fargli sentire la propria fiducia e proprio sostegno. Lo sta prendendo in giro, illudendolo di sostenerlo col nome per poi negargli i suoi bisogni e ne parla con una persona sconosciuta ma non con lui che è il diretto interessato. Si chiama tradire la sua fiducia questo stupido atteggiamento. Io so solo che lei ha paura e questa paura è una sfortuna terribile per suo figlio perché gli impedirà di avere il suo sostegno, chiunque sia e porterà lei ad ascoltare chiunque le dica quello che vuole sentirsi dire, ovvero che non è trans.
A non risentirci, spero.
Replica di Lucia
“Siete come dei coccodrilli in attesa che una giovane preda ferita vi passi di fianco.
Sono spesso bambine, ragazzine sole, la cui vita è stata già molto violenta: picchiate a scuola, abusate dall’amico, schiacciate da un’autorità che non trova altro modo per farsi rispettare, prese in giro dalle amiche per gelosia o più semplicemente perché diverse. Ecco, a queste bambine, ragazze, che vorrebbero scomparire, che si odiano perché il mondo le ha odiate e non protette proprio per l’appartenenza al loro sesso, voi proponete una soluzione: una famiglia colorata e la possibilità ripartire da capo, un altro nome per non ricordarsi le umiliazioni subite da quello precedente e la possibilità di indossare la potente armatura maschile. Di metterle alla pari con quelli di cui hanno avuto timore e di cui le loro coetanee hanno tanto rispetto.
Certo in cambio c’è mutilarsi seno, vagina e la medicalizzazione eterna. Con qualche piccolo, devastante effetto collaterale. Ma sai, guarda questi bei giovani youtubers come stanno bene. È tutto sicuro, si fa una vita normalissima. E ovviamente le mettete ben in guardia: se qualcuno proverà a mettere in dubbio la vostra decisione, togliete loro la parola. Di traumi non si può parlare perché quella è “terapia riparativa” americana. No, non è così, lo psicologo quello fa, è il suo lavoro, lavora sui traumi. Ma no, certo, questo è peccato.
E così tagliate fuori gli psicologi, la famiglia, i più cari amici. Perché se qualcuno osa chiedere, se qualcuno osa approfondire per capire perché da un giorno all’altro una ragazza rinnega tutto il suo passato e se ne inventa uno nuovo per poter giustificare un cambio così repentino, ecco quella persona è transfobica. Ah, e se qualcuno osa sbagliare un pronome o nominare il “dead name”… morte sia, ostracismo. E così sono lì tutte per voi, adulanti, credono solo a quello che dite voi e a tutti quegli youtubers che mostrano una transizione senza problemi. Dai, salite anche voi sul carrozzone.
E così le avete distrutte del tutto, resteranno legate a voi per anni ed anni. Poi qualcuna si sveglia, ha il coraggio di fare la detransizione. Allora le umiliate, la zittite, dite che non esistono. Non erano veramente trans. Qualcuna si dispera, qualcuna si prende la propria responsabilità con dignità. Altre vi denunciano. Altre non hanno il coraggio e resteranno attaccate per sempre perché il lavaggio del cervello funziona così. Altre naturalmente sono realmente trans. E quella piccola percentuale avrà giovamento dalle lotte LGBT. Ma tutte le altre?
Sono sicura che lei non sia una mamma… perché che nessuna madre avrebbe dato una risposta tanto cattiva. Sono sicura che se mostrerà la mia mail ad una mamma della vostra associazione non condividerà le parole che lei ha scritto. Ma la sua rabbia e la sua cattiveria erano lì, non poteva condividerla con le altre. Doveva umiliarmi. Perché è vero, io non posso essere sicura che mia figlia non sia veramente trans. Ma lei è sicura al 100% che i bloccanti non facciano male? Non blocchino anche lo sviluppo del cervello rendendo vana l’attesa dei 18 anni per avere davanti una figlia maggiore più consapevole: avremo davanti una quindicenne con l’età anagrafica per autodeterminarsi, che ha rifiutato una terapia psicologica perché la sua “nuova famiglia” le ha detto che basta “pensare” di essere uomo e si è uomo… e il danno è fatto. Testosterone, danni irreversibili… e una vita definitivamente segnata.
A me tutto ciò ricorda una setta, una setta religiosa.
A non risentirci, sicuramente
Lucia”.
Alla fine Robert Hoogland è stato veramente chiuso in una bella cella in Canadá!Il tribunale di Vancouver, BC, ha stabilito che il padre di una ragazza è un uomo pericoloso per la società e ha preferito condannarlo a pena detentiva.
Quale reato abominevole ha commesso Hoogland?
Egli si è rifiutato di riconoscere come maschio la sua bambina. La bambina, all'età di 11 anni, pesantemente influenzata dalla madre, ex moglie di Robert Hoogland, ha iniziato a "identificarsi maschio" e la madre, psicologa ed endocrinologa, ne ha agevolato (carte chiare presentate al tribunale) l'inizio della transizione sessuale.
L'adolescente è nata come femmina e, secondo quanto riferito, si identifica come transgender e preferisce l'uso di pronomi maschili.
Secondo quanto riferito, il padre ha avviato una causa contro la madre dell'adolescente dopo aver appreso della transizione e la questione è stata risolta dal tribunale più alto della provincia all'inizio di quest'anno, secondo l'outlet media "Global News". I genitori sono separati, ripeto.
L'alta corte ha ordinato al padre di non ostacolare la terapia ormonale del(la) quindicenne e di cercare di capire meglio la disforia di genere, ha riferito la sentenza. Gli è stato anche detto di smettere di parlare ai media del caso e ha avvertito che i suoi tentativi pubblici di minare i desideri di "suo figlio" erano una forma di violenza familiare, secondo l'articolo.
"Il rifiuto [del padre] di rispettare le decisioni [del ragazzo] riguardo alla sua identità di genere è problematico", hanno scritto il giudice capo Robert Bauman e il giudice Barbara Fisher nella decisione di gennaio, secondo Global News.
Il rifiuto da parte del padre di accettare il cambio di identità di suo figlio ha causato al ragazzo un "dolore significativo" che ha "provocato una rottura di ciò che entrambe le parti chiamano una relazione genitore-figlio altrimenti amorevole", hanno scritto i giudici, che continuano:
"Questa rottura non è nell'interesse [del ragazzo] ... Chiaramente vuole e ha bisogno dell'accettazione e del sostegno di suo padre."
"Suo figlio" si è appunto identificato come maschio dall'età di 11 anni e ha cambiato il suo nome all'età di 12 anni prima di intraprendere la terapia ormonale con il supporto di sua madre, anche qui ripeto, psicologa ed endocrinologa.
Robert Hoogland ha rifiutato di ubbidire alla sentenza e per questo motivo la condanna del 16 marzo è stata seguita dall'arresto dell'uomo. Chiariamo un punto: il tribunale ha riconosciuto in Robert un buon padre, amorevole, attento, e profondamente legato a valori familiari "tradizionali", e proprio questa parte è stata interpretata dal giudice come aggravante al desiderio della ragazzina di farsi chiamare con pronomi maschili.
Sappiamo ora un po' di più del mondo occidentale. Non esprimo alcuna opinione (no comment), ma il Canada applica sanzioni alla Federazione Russa per le "libertà negate" ad Alyosha Anatol'evic e mette in galera un padre attento e presente a causa del suo amore per sua figlia.
“Foucault in Tunisia abusava di bambini”Giulio Meotti
28 marzo 2021
https://meotti.substack.com/p/foucault- ... di-bambiniIl filosofo Michel Foucault, guru prima dell’impegno sessantottino e oggi dell'odierna ideologia woke nei campus americani, abusò sessualmente di bambini in Tunisia.
L’accusa clamorosa viene da un collega intellettuale, Guy Sorman, che ha scatenato una tempesta tra gli intellò parigini affermando che Foucault, morto nel 1984 di Aids, era un pedofilo. Sorman ha detto di aver visitato Foucault con un gruppo di amici durante una vacanza nel villaggio di Sidi Bou Said, vicino a Tunisi, dove il filosofo viveva nel 1969. “I bambini correvano dietro a Foucault dicendo ‘e io? prendimi, prendimi’, ha detto Sorman in un'intervista al Sunday Times.
Michael Walzer, per citare uno dei critici del filosofo francese autore della celebre “Storia della follia”, ha visto in lui il massimo esponente di un nuovo nichilismo, ovvero “la convinzione che tutta l’esistenza è priva di senso, non vi è alcuna possibilità di una verità”. In questa prospettiva, Foucault non credeva ci fosse uno scopo per la società e che tutte le leggi fossero inutili. La sua teoria della repressione sociale è stata affascinante, ma anche il veicolo di un relativismo feroce: per Foucault, tutto era potere, le relazioni umane soltanto “lotte per il controllo” e la verità stessa una “coercizione”.
In un’intervista, apparsa in Dits et écrits (Gallimard), Foucault rivendicò apertamente la pedofilia: “Si può fare al legislatore la seguente proposta? Con un bambino consenziente, con un bambino che non si rifiuta, si può avere qualunque tipo di rapporto, senza che la cosa rientri nell’ambito legale?… Il problema riguarda i bambini. Ci sono bambini che a dieci anni si gettano su un adulto – e allora? Ci sono bambini che acconsentono”. Non era il solo. Era il 26 gennaio 1977 quando, in nome della “liberazione sessuale dei bambini”, il quotidiano francese Le Monde, faro della gauche, pubblicò una petizione per abbassare la maggiore età sessuale ai 12enni. Fra i firmatari il poeta Louis Aragon, il semiologo Roland Barthes, il filosofo marxista Louis Althusser, gli psicoanalisti profeti degli autonomi Gilles Deleuze e Félix Guattari, la pioniera della psicologia infantile Françoise Dolto (“la Montessori d’oltralpe”), Jean-Paul Sartre e la sua compagna femminista Simone de Beauvoir.
L’obiettivo era eliminare la morale sessuale “borghese”, considerata repressiva e funzionale a un ordine sociale ed economico autoritario. Reprimere l’energia sessuale, teorizzavano quei “maestri”, è uno degli strumenti che i “padroni” utilizzano per tenere sotto controllo le persone. Dunque, “liberare” il sesso (anche dei bambini) diventò un atto politico rivoluzionario.
Foucault aveva proclamato la necessità di disfarsi dell’umanesimo giudaico-cristiano: “L’uomo è un’invenzione di cui l’archeologia del nostro pensiero mostra chiaramente la data recente, e forse la fine prossima”. Fu il naufragio di una intellighenzia nichilista. Papa Benedetto XVI, due anni fa, tirò una bomba a mano editoriale contro l’edificio culturale del Sessantotto, accusando quella generazione di aver sdoganato la pedofilia e di “collasso morale”.
Le nuove accuse a Foucault sembrano confermarlo.
Ohio, docente si rifiuta di chiamare una studentessa trans al femminile Ora potrà far causa all’ateneoMonica Ricci Sargentini
28 marzo 2021
https://www.corriere.it/esteri/21_marzo ... a8f6.shtml Un professore di filosofia della Shawnee State University in Ohio Nicholas Meriwether ha ottenuto da una corte d’appello il via libera alla causa contro l’ateneo che la scorsa primavera l’aveva obbligato a chiamare al femminile una ragazza trans. Il professore, però, ha sostenuto che costringerlo ad usare pronomi non corrispondenti alla realtà biologica rappresentava una violazione del primo emendamento della Costituzione americana che sancisce il diritto alla libertà di espressione e di religione.
Meriwether, cristiano praticante, insegna alla Shawnee State dal 1996 ed è sempre stato stimato. I problemi sono sorti all’inizio del 2018 quando una studentessa trans ha chiesto al professore di chiamarla al femminile perché questa era la sua identità di genere. Lui le ha risposto che, da allora in poi, si sarebbe rivolto a lei usando solo il cognome perché la sua religione gli impediva di considerare reale il genere. Un’inchiesta ufficiale dell’università ha stabilito che il docente aveva creato «un ambiente ostile» alle persone transgender e gli ha ordinato, con un richiamo scritto, di cambiare atteggiamento altrimenti sarebbe incorso in una sospensione senza paga o nel licenziamento.
Il giudice Amul Thapar, a nome della Corte,in un pronunciamento di 32 pagine. ha spiegato che l’università ha «punito Meriwether per le sue opinioni su un tema controverso». E ha fatto notare che l’ateneo non ha fornito alcuna prova che il comportamento del docente avesse avuto ripercussioni sul suo insegnamento o avesse inficiato il rendimento della studentessa trans che, anzi, aveva ottenuto voti alti. «Se ai docenti manca la protezione della libertà di espressione - ha scritto Thapar, che è stato nominato dal presidente Trump —l’università potrebbe avere il potere allarmante di imporre una conformità ideologica. Un rettore potrebbe chiedere a un pacifista di dichiarare che la guerra è giusta o a un credente di negare l’esistenza di Dio. E questo non può accadere».
Ora l’azione legale dovrà essere ridiscussa a Cincinnati dove un giudice di primo grado l’aveva archiviata nel febbraio 2020. Per John Bursch, avvocato dell’Alliance Defending Freedom che rappresenta Meriwether, «nessuno dovrebbe essere costretto a contraddire le proprie convinzioni fondamentali solo per mantenere il proprio lavoro». Ma il pronunciamento della corte d’Appello in Ohio viene criticato dalle associazioni Lgbtqai+. «È come se qualcuno decidesse che gli afroamericani non meritano di essere chiamati signori — dice al Washington Post Andrew Koppelman, esperto di diritto costituzionale alla Northwestern University —, questo creerebbe un ambiente ostile. Perché non sarebbe lo stesso per i transgender?».
Le dispute legali sui diritti delle persone trans e la libertà di espressione stanno diventando un’abitudine negli Stati Uniti. Un caso simile è all’esame dei giudici della Virginia dove un insegnante di francese ha fatto causa al liceo in cui lavorava dopo essere stato licenziato per non aver voluto chiamare un ragazzo trans al maschile.
Casi del genere, finora, non sono accaduti in Italia dove non è in vigore il self-id, cioè la possibilità di scegliere con quale sesso identificarsi a seconda della propria identità di genere. Ma sono già alcuni licei e università che consentono agli studenti di cambiare nome. Cosa succederà quando un professore si rifiuterà di chiamarli con il pronome giusto?
Oggi mi sento cardiochirurgo, vediamo se in ospedale mi fanno operare.Se non lo fanno mi rivolgerò all'ordine dei medici
https://www.facebook.com/adriano.mastro ... 0144317159Olanda, un trans che si identifica come "suora" vuole andare in convento: "Lo chiederò al Papa"Cristina Gauri
Roma, 12 apr 2021
https://www.ilprimatonazionale.it/ester ... to-189177/Sono un uomo ma mi identifico come donna, quindi sono una donna e pretendo di avere accesso a strutture per sole donne: così si può riassumere il caso di un 46 enne sedicente cattolico belga che, identificandosi come una donna, ha fatto richiesta di diventare suora e di entrare in convento per vivere il resto della sua vita «come religiosa». «In qualsiasi convento mi registri, le suore sono entusiaste. Ma non è permesso dalle regole», si sfoga a Radio 2 Antwerp «Eefje» Spreuters, protagonista della vicenda.
Secondo quanto riportato da VRT.be l’uomo si veste da donna da oltre un anno e avrebbe già iniziato a identificarsi come una suora, pur non avendone alcun titolo o diritto. Ma nel 2021 basta dire «Mi chiamo suor Eefje», come ha fatto il signor Spreuters, per esserlo davvero. «Mi sono sempre sentito una donna e sono stato cresciuto molto religiosamente, soprattutto da mia madre. Per tutta la vita ho voluto andare in monastero. Come uomo ho avuto una vita dura, ora voglio la pace», ha spiegato con candore. Ha poi aggiunto che se Papa Francesco non soddisferà la sua richiesta, inizierà un ordine tutto suo, «per gli uomini che si identificano come donne» e vogliono identificarsi come suore religiose.
“Inizierò il mio ordine monastico”
«Ho chiesto alle suore dell’Ordine delle Clarisse. La settimana scorsa ho avuto contatti con le suore di Brecht, le trappiste. Non hanno potuto rispondermi [sull’adesione] perché non sapevano se potessi entrare come donna trans. Ho detto che avrei iniziato io stessa un ordine monastico, e le monache hanno risposto con interesse ed entusiasmo. Se necessario, andrò dal Papa in Vaticano. La mia vocazione è più forte che mai».
La Chiesa (per ora) risponde picche
L’avvocato della Chiesa Rik Torfs ha riferito a Radio 2 Antwerp ha risposto picche al signor Spreuters, specificando che la Chiesa «mantiene la visione antropologica che il sesso biologico con cui sei nato è immutabile» e che «Per la Chiesa cattolica, Eefje rimane un uomo e non è il benvenuto in un monastero femminile». Dopo le carceri femminili, i bagni pubblici e gli sport, ecco quindi un altro contesto, riservato alla sola fruizione femminile, che si potrebbe prestare all’invasione di campo da parte di quegli uomini che un bel giorno si svegliano e decidono di essere donne. Il tutto supportato dalla narrazione politicamente corretta e gender fluida che non solo lo permette, ma addita come transfobiche le donne che osano ribellarsi a questa schifezza.