Re: La mia terra non è la tua terra
Inviato: gio lug 26, 2018 6:15 am
«Vade retro Salvini», la Chiesa reagisce a certi toni sprezzanti
La copertina del numero 30 di Famiglia Cristiana in edicola da giovedì 26 luglio 2018
http://www.famigliacristiana.it/articol ... zanti.aspx
Una mano che si leva verso il volto di uno sconcertato ministro degli Interni; sotto, il titolo: «Vade retro Salvini». È la copertina del prossimo numero di Famiglia Cristiana, domani in edicola. «Niente di personale o ideologico», precisa il sommario, «si tratta di Vangelo».
Dopo l’ennesima tragedia di migranti morti in mare (le vittime sono già 1.490, dal primo gennaio al 18 luglio), Famiglia Cristiana fa il punto sull'impegno della Chiesa italiana . Il giornale apre l’inchiesta con le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): «Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto».
Famiglia Cristiana riprende inoltre le frasi più significative di numerosi vescovi come Mario Delpini (Milano, «Vorremmo che nessuno rimanga indifferente, che nessuno dorma tranquillo, che nessuno si sottragga a una preghiera»), Matteo Zuppi (Bologna, «Le Ong non sono complici degli scafisti, se stanno lì vuol dire che c'è un problema»), Corrado Lorefice (Palermo, «Siamo noi i predoni dell’Africa! Siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli»), Cesare Nosiglia (Torino, «Fa parte del problema anche l’esplodere di polemiche, l’aver trasformato certo dibattito pubblico in un’arena in cui chi vince non è questo o quel gladiatore, ma sempre il “padrone del circo”, il controllore dei canali mediatici, il manipolatore delle opinioni e dei sentimenti»), Antonio Staglianò (Noto, delegato per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana: «Salvini sbaglia a dire: "Prima i poveri italiani e poi quelli africani". Noi non dovremmo neppure averne. Gli stranieri hanno sempre il diritto umano di essere accolti»), Gualtiero Bassetti (Perugia, presidente della Cei, «Non si può chiudere il porto quando arriva una nave che è piena di disgraziati che sono dei crocifissi, o per un motivo o per un altro; che nessuno sia lasciato morire in mare, lo chiedo con il cuore»).
Famiglia Cristiana ribadisce e fa sue le parole pronunciate dal cardinale Bassetti l'11 luglio, san Benedetto, nell'Abbazia di San Miniato al Monte, in Firenze: non è una questione ideologica o di schieramento politico, si tratta di riaffermare «il pensiero della Chiesa», che «è quello della parabola del Buon samaritano. La logica del cristianesimo è quella di prendersi cura».
Nell’inchiesta sull’emergenza migranti Famiglia Cristiana pubblica anche testimonianze e storie di inserimento, nonché due editoriali. Il primo è firmato dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente nazionale della Caritas italiana, che invita a scegliere come bussola le parole del Papa. E circa i migranti, aggiunge: «Non accoglierli, chiudendo loro soprattutto il cuore, significa non riconoscere Dio presente in loro, e perciò rifiutarLo. Mi chiedo, rifiutare Dio non è un atto di ateismo? Dobbiamo dunque sporcarci le mani e non trincerarci dietro un silenzio talvolta complice». Il secondo editoriale è di don Antonio Mazzi: «Noi di Exodus abbiamo aperto in Calabria cinque strutture per accogliere i minori. Insegniamo la lingua italiana, li aiutiamo a recuperare quel poco di scuola che hanno fatto nei loro Paesi ma, soprattutto, ascoltiamo i loro dolori e le loro paure, curiamo la loro salute e tentiamo, con fatica, di far capire che in Italia ci sono anche persone che li amano e che fanno di tutto perché nel loro mondo e nel nostro torni un po’ di pace. Vi debbo dire che, tornando dalla Calabria, sentendo sull’aereo i discorsi che facevano alcuni viaggiatori, la tristezza ha distrutto quel po’ di speranza che loro, gli invasori, mi avevano elargito».
Alberto Pento
Questi di Famiglia Cristiana sono degli idolatri fanatici e dementi, degli irresponsabili senza criterio che violano i diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei, che ci vorrebbero depredare delle nostre poche risorse per darle ad altri e che ci portano la morte e la guerra civile in casa. Questi sono il male, a favore dell'invasione e a sostegno del nazismo maomettano.
Oltretutto sono bugiardi e calunniatori perché accusano gli italiani e gli europei di depredare l'Africa e gli africani, ilche non è assolutamente vero.
Basta finanziamenti pubblici a questi parassiti; basta 8xmille obbligatorio alle confessioni religiose.
All'Africa e agli africani non dobbiamo nulla, ma proprio nulla, niente di niente, tanto meno agli asiatici e ai nazisti maomettani d'Asia e d'Africa
viewtopic.php?f=194&t=2494
Essere umani e buoni uomini e per chi ci crede anche sensati cristiani
viewtopic.php?f=141&t=2746
Salvini risponde a Famiglia cristiana: "All'odio rispondo con il perdono"
Il ministro dell'Interno Salvini getta acqua sul fuoco. Su Twitter pubblica un collage delle copertine contro di lui, a cui aggiunge un commento: "All'odio rispondo con il perdono"
Raffaello Binelli - Gio, 26/07/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 58143.html
"A odio e disprezzo rispondiamo col sorriso e col perdono". Usa queste parole il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini per rispondere, sui social, alle dure critiche ricevute in questi giorni.
Pubblica anche un collage delle prime pagine critiche di Espresso ("Uomini e no" con la sua foto e quella di un migrante), Rolling Stone (che ha lanciato appello "Noi non stiamo con Salvini") e Famiglia cristiana ("Vade retro Salvini"). Il leader della Lega, insomma, prova a placare le polemiche (o le rintuzza, a seconda dei punti di vista), ricordando uno degli aspetti centrali della fede: cosa c'è di più cristiano del perdono?
Ieri ha destato grande scalpore la copertina che il settimanale dei Paolini ha dedicato a Salvini. Una mano che si leva verso il volto di uno sconcertato ministro degli Interni; sotto, il titolo: "Vade retro Salvini". Sin troppo comprensibile l'acostamento al più famoso "Vade retro Satana". Anche se, nel sommario del periodico, si precisa: "Niente di personale o ideologico, si tratta di Vangelo".
Le polemiche vertono sulla gestione dei migranti e i morti in mare. Nell'ultimo numero in edicola Famiglia Cristiana dedica un'inchiesta sul tema, e ricorda le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): "Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto".
Don Morselli: "Famiglia Cristiana? Salvini non è contro il Vangelo"
Francesco Boezi - Gio, 26/07/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 58203.html
Matteo Salvini non contrasta con i dettami del Vangelo. A sostenerlo è don Alfredo Morselli, che è intervenuto a sostegno del ministro leghista. "Sì" anche al crocifisso nei porti. "No", invece, alla riorganizzazione partitica dei cattolici in funzione anti-Lega
Matteo Salvini e la copertina di Famiglia Cristiana. Don Alfredo Morselli parlerebbe volentieri anche di Humanae Vitae e dell'intercomunione.
Ma la polemica del giorno riguarda la scelta fatta dalla rivista cattolica: associare il nome del ministro dell'Interno a quel "Vade retro": versetto biblico diretto a Satana. Abbiamo intervistato il sacerdote e teologo, in esclusiva, per IlGiornale.it
C'è una forte polemica attorno alla copertina dell'ultimo numero di Famiglia Cristiana. "Vade retro" sembrerebbe riferito al ministro Salvini, che sarebbe così accostato al diavolo. Cosa ne pensa?
"Proprio in epoca in cui scarseggiano esorcisti perché - come diceva P. Amorth - "I vescovi non credono più al demonio", ecco Famiglia cristiana nei panni dell’ "Ultimo esorcista (L’ultimo esorcista è il titolo del libro-testamento spirituale di P. Amorth, ndr).
Ci sarebbe da sorridere, se non ci fosse da piangere, per un approccio che è fideista, maldestramente emotivo e senza ragioni: il cardinal Caffara parlava di una fede esclamata, ma non pensata".
In passato, la stessa rivista ha pubblicato copertine su Mario Monti, Laura Boldrini e su Giorgio Napolitano. Questi sono leader più vicini alla visione cattolica della politica?
"La visione cattolica della politica è una visione basata sulla ragione. I cosiddetti principi non negoziabili sono solo ricordati dalla rivelazione soprannaturale, che è venuta in aiuto alla ragione offuscata dal peccato originale. I comunisti (qui don Alfredo sembrerebbe riferirsi alla Boldrini, ndr) e i modernisti (qui, invece, parrebbe citare in causa Monti, ndr) vorrebbero un cristianesimo svuotato delle certezze razionali ancor prima che della fede, per poter combinare il matrimonio sociale tra relativismo e cattolicesimo svuotato dei valori oggettivi. Famiglia cristiana è l’araldo di queste aberrazioni".
Lei ritiene che sui migranti Salvini vada contro il Vangelo?
"Assolutamente no: non è contro l’accoglienza dei migranti tout-court, ma vuole semplicemente cambiare il modo con cui il problema dei flussi migratori è stato gestito in Italia. E in questo si pone contro i poteri forti, che come gli alchimisti giocano sulla sostituzione della civiltà cristiana, e i loro utili idioti (nel senso leninista, specifica don Alfredo, ndr): chi ci 'mangia sopra' e anche chi, in un modo un po' ingenuo, sostiene questi progetti mondialisti senza rendersi conto della loro portata".
Ritiene che i cattolici debbano riorganizzarsi per far fronte comune contro il ministro Salvini?
"In questo momento direi che bisogna far fronte con il ministro Salvini: non per fare una nuova Democrazia Cristiana leghista, ma per sostenerlo tanto quanto la sua azione è coerente con il diritto naturale. È quel tipo di azione politica favorita da San Pio X per traghettare i cattolici dal non expedit verso un’azione storicamente incisiva sul piano sociale".
Ma i temi bioetici che fine hanno fatto? La stampa cattolica non se ne occupa più?
"Come le dicevo, essendo il neomodernismo fideista, considera integrismo tutto ciò che si rifà ad una verità naturale oggettiva. C’è solo l’emozione e lo sballottamento dei venti delle false dottrine, come diceva Benedetto XVI nella S. Messa prima del conclave in cui è stato eletto Papa".
Il ministro Salvini ha anche proposto di posizionare un crocifisso in ogni porto italiano. Cosa ne pensa?
"Certamente è un gesto buono, per il giusto primato della vera religione sulle false. Da un punto di vista laico, è giusto per il fatto che la civiltà italiana è storicamente cristiana. Ed è giusto che i migranti che vengono accolti, sappiano che ciò può avvenire per quella mentalità, per quell’eredità cristiana, che - nonostante tutto - impregna ancora il nostro popolo".
Il vescovo di Chioggia bacchetta Famiglia Cristiana: «Non mi rappresenta»
Renato Piva
27 luglio 2018
https://corrieredelveneto.corriere.it/v ... 3cff.shtml
VENEZIA - L’intervista che nasce da un commento su Facebook, con il commento comincia: «Ritengo stupido identificare Famiglia cristiana con tutti i preti. Smettiamola con questa mentalità “collettivizzante”... I giudizi generalizzanti di categoria sono la cosa più malevola e offensiva che uno possa fare». Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, ha scritto queste parole intervenendo in una discussione sul problema immigrati, animata o ri-animata dal «Vade retro Salvini», che Famiglia cristiana ha regalato a tutta copertina al neo ministro dell’Interno leghista e alla sua politica di «sbarchi zero». «Niente di personale o ideologico: si tratta del Vangelo» dice il settimanale paolino. Il suo direttore, Antonio Rizzolo, ha spiegato (intervista web a Vanity fair) di aver voluto «sottolineare come la presidenza della Conferenza episcopale Italiana, molti singoli vescovi del Nord e del Sud, religiosi e laici cattolici impegnati stiano reagendo a certi toni sprezzanti e aggressivi adoperati dal vice premier riguardo all’emergenza migranti. Sono in netto contrasto con il Vangelo... fomentano pregiudizi ed equivoci poco costruttivi». Anche monsignor Tessarollo è vescovo, ma forse non la pensa proprio tutta come Rizzolo.
Il vescovo, ha puntualizzato come Famiglia cristiana non sia la voce di tutti i preti...«Famiglia cristiana è una rivista; che ha la sua redazione; che all’interno della storia cattolica ha un suo spazio, ma non è la voce della Chiesa nella sua interezza».
Dietro quel suo appunto c’è il «Vade retro Salvini». Fosse stato per lei, avrebbe fatto quella copertina? «Io non l’avrei fatta così. Cosa si voleva sottolineare? Mi pare di capire che si dica come, con queste posizioni forti e i tanti interventi, il ministro sembri quasi prestarsi a sollecitare gli italiani ad opporsi all’atteggiamento apertura e di accoglienza, che è proprio del cristianesimo...».
Il messaggio pare proprio questo. Cosa non le torna? «L’ho spiegato sulla Nuova scintilla, il settimanale della mia diocesi. Non mi sembra che il dibattito sul tema migranti prenda la direzione giusta. Si deve intanto cercare di far avere loro diritti e dignità nelle terre d’origine. Poi, certamente, bisogna accogliere, ma una volta accolto va data la possibilità di un lavoro dignitoso, di una casa, di poter pensare a una vita dignitosa. Non ci dimenticheremo certo di chi è in situazione di gravità, non ci gireremo di fronte a chi deve essere salvato dalle acque, daremo la nostra mano, ma è solo il primo passo. Rimane tutto il resto, che è il di più».
Non trova che ci sia un punto di verità nel dire che toni esasperati, modi spicci e insistenza possono, se non creare, contribuire a diffondere chiusura e pregiudizi? «Può darsi che contribuiscano, ma bisogna anche avere il coraggio di dire che un certo sentimento è già stato diffuso e rimane. Si dice: è un sentimento di pancia. Non è detto, però, che sia irrazionale. Allora bisogna chiedersi: cosa dobbiamo fare per riportare serenità tra le persone e nei ragionamenti?».
Ha una risposta? «Ci vuole razionalità da parte di chi si occupa dei problemi. Non si può accogliere e poi impedire di muoversi, circolare, lavorare in condizioni umane, e tenere le persone in queste circostanze per due, tre anni. Così le si espone a disprezzo e ostilità, anche perché quelle condizioni espongono al rischio di cercare espedienti: spaccio, furti... Lo Stato - e l’Europa, che non può dire sono arrivati da te, tienili tu. Italia e Grecia sono Europa - dev’essere in grado di dire quanto duri il percorso di accoglienza e garantire che stia in limiti di tempo “logici”».
Quali sarebbero? «Tre mesi, non certo tre anni. Il punto è che è sbagliato gridare, soffiare sul problema, ma non si può neppure dire accogliamo tutti. La gente non comprende il messaggio».
Lo dica: un po’ di simpatia per Salvini c’è...«Ma sì, anche se ci sono tante cose che non si possono condividere. Certe proposte, in certi contesti, rischiano di ottenere effetti contrari. Il crocifisso obbligatorio in tutti i luoghi pubblici è una di quelle. È passato il tempo dello Stato unito alla religione: Salvini rivendica una identità che non c’è più. San Paolo diceva: ascoltare tutto, accogliere ciò che è buono e ricusare il male». Vale anche per il Capitano della Lega, insomma.
La copertina del numero 30 di Famiglia Cristiana in edicola da giovedì 26 luglio 2018
http://www.famigliacristiana.it/articol ... zanti.aspx
Una mano che si leva verso il volto di uno sconcertato ministro degli Interni; sotto, il titolo: «Vade retro Salvini». È la copertina del prossimo numero di Famiglia Cristiana, domani in edicola. «Niente di personale o ideologico», precisa il sommario, «si tratta di Vangelo».
Dopo l’ennesima tragedia di migranti morti in mare (le vittime sono già 1.490, dal primo gennaio al 18 luglio), Famiglia Cristiana fa il punto sull'impegno della Chiesa italiana . Il giornale apre l’inchiesta con le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): «Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto».
Famiglia Cristiana riprende inoltre le frasi più significative di numerosi vescovi come Mario Delpini (Milano, «Vorremmo che nessuno rimanga indifferente, che nessuno dorma tranquillo, che nessuno si sottragga a una preghiera»), Matteo Zuppi (Bologna, «Le Ong non sono complici degli scafisti, se stanno lì vuol dire che c'è un problema»), Corrado Lorefice (Palermo, «Siamo noi i predoni dell’Africa! Siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli»), Cesare Nosiglia (Torino, «Fa parte del problema anche l’esplodere di polemiche, l’aver trasformato certo dibattito pubblico in un’arena in cui chi vince non è questo o quel gladiatore, ma sempre il “padrone del circo”, il controllore dei canali mediatici, il manipolatore delle opinioni e dei sentimenti»), Antonio Staglianò (Noto, delegato per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana: «Salvini sbaglia a dire: "Prima i poveri italiani e poi quelli africani". Noi non dovremmo neppure averne. Gli stranieri hanno sempre il diritto umano di essere accolti»), Gualtiero Bassetti (Perugia, presidente della Cei, «Non si può chiudere il porto quando arriva una nave che è piena di disgraziati che sono dei crocifissi, o per un motivo o per un altro; che nessuno sia lasciato morire in mare, lo chiedo con il cuore»).
Famiglia Cristiana ribadisce e fa sue le parole pronunciate dal cardinale Bassetti l'11 luglio, san Benedetto, nell'Abbazia di San Miniato al Monte, in Firenze: non è una questione ideologica o di schieramento politico, si tratta di riaffermare «il pensiero della Chiesa», che «è quello della parabola del Buon samaritano. La logica del cristianesimo è quella di prendersi cura».
Nell’inchiesta sull’emergenza migranti Famiglia Cristiana pubblica anche testimonianze e storie di inserimento, nonché due editoriali. Il primo è firmato dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente nazionale della Caritas italiana, che invita a scegliere come bussola le parole del Papa. E circa i migranti, aggiunge: «Non accoglierli, chiudendo loro soprattutto il cuore, significa non riconoscere Dio presente in loro, e perciò rifiutarLo. Mi chiedo, rifiutare Dio non è un atto di ateismo? Dobbiamo dunque sporcarci le mani e non trincerarci dietro un silenzio talvolta complice». Il secondo editoriale è di don Antonio Mazzi: «Noi di Exodus abbiamo aperto in Calabria cinque strutture per accogliere i minori. Insegniamo la lingua italiana, li aiutiamo a recuperare quel poco di scuola che hanno fatto nei loro Paesi ma, soprattutto, ascoltiamo i loro dolori e le loro paure, curiamo la loro salute e tentiamo, con fatica, di far capire che in Italia ci sono anche persone che li amano e che fanno di tutto perché nel loro mondo e nel nostro torni un po’ di pace. Vi debbo dire che, tornando dalla Calabria, sentendo sull’aereo i discorsi che facevano alcuni viaggiatori, la tristezza ha distrutto quel po’ di speranza che loro, gli invasori, mi avevano elargito».
Alberto Pento
Questi di Famiglia Cristiana sono degli idolatri fanatici e dementi, degli irresponsabili senza criterio che violano i diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei, che ci vorrebbero depredare delle nostre poche risorse per darle ad altri e che ci portano la morte e la guerra civile in casa. Questi sono il male, a favore dell'invasione e a sostegno del nazismo maomettano.
Oltretutto sono bugiardi e calunniatori perché accusano gli italiani e gli europei di depredare l'Africa e gli africani, ilche non è assolutamente vero.
Basta finanziamenti pubblici a questi parassiti; basta 8xmille obbligatorio alle confessioni religiose.
All'Africa e agli africani non dobbiamo nulla, ma proprio nulla, niente di niente, tanto meno agli asiatici e ai nazisti maomettani d'Asia e d'Africa
viewtopic.php?f=194&t=2494
Essere umani e buoni uomini e per chi ci crede anche sensati cristiani
viewtopic.php?f=141&t=2746
Salvini risponde a Famiglia cristiana: "All'odio rispondo con il perdono"
Il ministro dell'Interno Salvini getta acqua sul fuoco. Su Twitter pubblica un collage delle copertine contro di lui, a cui aggiunge un commento: "All'odio rispondo con il perdono"
Raffaello Binelli - Gio, 26/07/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 58143.html
"A odio e disprezzo rispondiamo col sorriso e col perdono". Usa queste parole il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini per rispondere, sui social, alle dure critiche ricevute in questi giorni.
Pubblica anche un collage delle prime pagine critiche di Espresso ("Uomini e no" con la sua foto e quella di un migrante), Rolling Stone (che ha lanciato appello "Noi non stiamo con Salvini") e Famiglia cristiana ("Vade retro Salvini"). Il leader della Lega, insomma, prova a placare le polemiche (o le rintuzza, a seconda dei punti di vista), ricordando uno degli aspetti centrali della fede: cosa c'è di più cristiano del perdono?
Ieri ha destato grande scalpore la copertina che il settimanale dei Paolini ha dedicato a Salvini. Una mano che si leva verso il volto di uno sconcertato ministro degli Interni; sotto, il titolo: "Vade retro Salvini". Sin troppo comprensibile l'acostamento al più famoso "Vade retro Satana". Anche se, nel sommario del periodico, si precisa: "Niente di personale o ideologico, si tratta di Vangelo".
Le polemiche vertono sulla gestione dei migranti e i morti in mare. Nell'ultimo numero in edicola Famiglia Cristiana dedica un'inchiesta sul tema, e ricorda le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): "Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto".
Don Morselli: "Famiglia Cristiana? Salvini non è contro il Vangelo"
Francesco Boezi - Gio, 26/07/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 58203.html
Matteo Salvini non contrasta con i dettami del Vangelo. A sostenerlo è don Alfredo Morselli, che è intervenuto a sostegno del ministro leghista. "Sì" anche al crocifisso nei porti. "No", invece, alla riorganizzazione partitica dei cattolici in funzione anti-Lega
Matteo Salvini e la copertina di Famiglia Cristiana. Don Alfredo Morselli parlerebbe volentieri anche di Humanae Vitae e dell'intercomunione.
Ma la polemica del giorno riguarda la scelta fatta dalla rivista cattolica: associare il nome del ministro dell'Interno a quel "Vade retro": versetto biblico diretto a Satana. Abbiamo intervistato il sacerdote e teologo, in esclusiva, per IlGiornale.it
C'è una forte polemica attorno alla copertina dell'ultimo numero di Famiglia Cristiana. "Vade retro" sembrerebbe riferito al ministro Salvini, che sarebbe così accostato al diavolo. Cosa ne pensa?
"Proprio in epoca in cui scarseggiano esorcisti perché - come diceva P. Amorth - "I vescovi non credono più al demonio", ecco Famiglia cristiana nei panni dell’ "Ultimo esorcista (L’ultimo esorcista è il titolo del libro-testamento spirituale di P. Amorth, ndr).
Ci sarebbe da sorridere, se non ci fosse da piangere, per un approccio che è fideista, maldestramente emotivo e senza ragioni: il cardinal Caffara parlava di una fede esclamata, ma non pensata".
In passato, la stessa rivista ha pubblicato copertine su Mario Monti, Laura Boldrini e su Giorgio Napolitano. Questi sono leader più vicini alla visione cattolica della politica?
"La visione cattolica della politica è una visione basata sulla ragione. I cosiddetti principi non negoziabili sono solo ricordati dalla rivelazione soprannaturale, che è venuta in aiuto alla ragione offuscata dal peccato originale. I comunisti (qui don Alfredo sembrerebbe riferirsi alla Boldrini, ndr) e i modernisti (qui, invece, parrebbe citare in causa Monti, ndr) vorrebbero un cristianesimo svuotato delle certezze razionali ancor prima che della fede, per poter combinare il matrimonio sociale tra relativismo e cattolicesimo svuotato dei valori oggettivi. Famiglia cristiana è l’araldo di queste aberrazioni".
Lei ritiene che sui migranti Salvini vada contro il Vangelo?
"Assolutamente no: non è contro l’accoglienza dei migranti tout-court, ma vuole semplicemente cambiare il modo con cui il problema dei flussi migratori è stato gestito in Italia. E in questo si pone contro i poteri forti, che come gli alchimisti giocano sulla sostituzione della civiltà cristiana, e i loro utili idioti (nel senso leninista, specifica don Alfredo, ndr): chi ci 'mangia sopra' e anche chi, in un modo un po' ingenuo, sostiene questi progetti mondialisti senza rendersi conto della loro portata".
Ritiene che i cattolici debbano riorganizzarsi per far fronte comune contro il ministro Salvini?
"In questo momento direi che bisogna far fronte con il ministro Salvini: non per fare una nuova Democrazia Cristiana leghista, ma per sostenerlo tanto quanto la sua azione è coerente con il diritto naturale. È quel tipo di azione politica favorita da San Pio X per traghettare i cattolici dal non expedit verso un’azione storicamente incisiva sul piano sociale".
Ma i temi bioetici che fine hanno fatto? La stampa cattolica non se ne occupa più?
"Come le dicevo, essendo il neomodernismo fideista, considera integrismo tutto ciò che si rifà ad una verità naturale oggettiva. C’è solo l’emozione e lo sballottamento dei venti delle false dottrine, come diceva Benedetto XVI nella S. Messa prima del conclave in cui è stato eletto Papa".
Il ministro Salvini ha anche proposto di posizionare un crocifisso in ogni porto italiano. Cosa ne pensa?
"Certamente è un gesto buono, per il giusto primato della vera religione sulle false. Da un punto di vista laico, è giusto per il fatto che la civiltà italiana è storicamente cristiana. Ed è giusto che i migranti che vengono accolti, sappiano che ciò può avvenire per quella mentalità, per quell’eredità cristiana, che - nonostante tutto - impregna ancora il nostro popolo".
Il vescovo di Chioggia bacchetta Famiglia Cristiana: «Non mi rappresenta»
Renato Piva
27 luglio 2018
https://corrieredelveneto.corriere.it/v ... 3cff.shtml
VENEZIA - L’intervista che nasce da un commento su Facebook, con il commento comincia: «Ritengo stupido identificare Famiglia cristiana con tutti i preti. Smettiamola con questa mentalità “collettivizzante”... I giudizi generalizzanti di categoria sono la cosa più malevola e offensiva che uno possa fare». Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, ha scritto queste parole intervenendo in una discussione sul problema immigrati, animata o ri-animata dal «Vade retro Salvini», che Famiglia cristiana ha regalato a tutta copertina al neo ministro dell’Interno leghista e alla sua politica di «sbarchi zero». «Niente di personale o ideologico: si tratta del Vangelo» dice il settimanale paolino. Il suo direttore, Antonio Rizzolo, ha spiegato (intervista web a Vanity fair) di aver voluto «sottolineare come la presidenza della Conferenza episcopale Italiana, molti singoli vescovi del Nord e del Sud, religiosi e laici cattolici impegnati stiano reagendo a certi toni sprezzanti e aggressivi adoperati dal vice premier riguardo all’emergenza migranti. Sono in netto contrasto con il Vangelo... fomentano pregiudizi ed equivoci poco costruttivi». Anche monsignor Tessarollo è vescovo, ma forse non la pensa proprio tutta come Rizzolo.
Il vescovo, ha puntualizzato come Famiglia cristiana non sia la voce di tutti i preti...«Famiglia cristiana è una rivista; che ha la sua redazione; che all’interno della storia cattolica ha un suo spazio, ma non è la voce della Chiesa nella sua interezza».
Dietro quel suo appunto c’è il «Vade retro Salvini». Fosse stato per lei, avrebbe fatto quella copertina? «Io non l’avrei fatta così. Cosa si voleva sottolineare? Mi pare di capire che si dica come, con queste posizioni forti e i tanti interventi, il ministro sembri quasi prestarsi a sollecitare gli italiani ad opporsi all’atteggiamento apertura e di accoglienza, che è proprio del cristianesimo...».
Il messaggio pare proprio questo. Cosa non le torna? «L’ho spiegato sulla Nuova scintilla, il settimanale della mia diocesi. Non mi sembra che il dibattito sul tema migranti prenda la direzione giusta. Si deve intanto cercare di far avere loro diritti e dignità nelle terre d’origine. Poi, certamente, bisogna accogliere, ma una volta accolto va data la possibilità di un lavoro dignitoso, di una casa, di poter pensare a una vita dignitosa. Non ci dimenticheremo certo di chi è in situazione di gravità, non ci gireremo di fronte a chi deve essere salvato dalle acque, daremo la nostra mano, ma è solo il primo passo. Rimane tutto il resto, che è il di più».
Non trova che ci sia un punto di verità nel dire che toni esasperati, modi spicci e insistenza possono, se non creare, contribuire a diffondere chiusura e pregiudizi? «Può darsi che contribuiscano, ma bisogna anche avere il coraggio di dire che un certo sentimento è già stato diffuso e rimane. Si dice: è un sentimento di pancia. Non è detto, però, che sia irrazionale. Allora bisogna chiedersi: cosa dobbiamo fare per riportare serenità tra le persone e nei ragionamenti?».
Ha una risposta? «Ci vuole razionalità da parte di chi si occupa dei problemi. Non si può accogliere e poi impedire di muoversi, circolare, lavorare in condizioni umane, e tenere le persone in queste circostanze per due, tre anni. Così le si espone a disprezzo e ostilità, anche perché quelle condizioni espongono al rischio di cercare espedienti: spaccio, furti... Lo Stato - e l’Europa, che non può dire sono arrivati da te, tienili tu. Italia e Grecia sono Europa - dev’essere in grado di dire quanto duri il percorso di accoglienza e garantire che stia in limiti di tempo “logici”».
Quali sarebbero? «Tre mesi, non certo tre anni. Il punto è che è sbagliato gridare, soffiare sul problema, ma non si può neppure dire accogliamo tutti. La gente non comprende il messaggio».
Lo dica: un po’ di simpatia per Salvini c’è...«Ma sì, anche se ci sono tante cose che non si possono condividere. Certe proposte, in certi contesti, rischiano di ottenere effetti contrari. Il crocifisso obbligatorio in tutti i luoghi pubblici è una di quelle. È passato il tempo dello Stato unito alla religione: Salvini rivendica una identità che non c’è più. San Paolo diceva: ascoltare tutto, accogliere ciò che è buono e ricusare il male». Vale anche per il Capitano della Lega, insomma.