Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

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Messaggioda Berto » gio dic 27, 2018 8:19 am

Premi in denaro per ogni barcone. Il business dei migranti
Fausto Biloslavo - Mer, 22/11/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 65868.html

Sulle navi soccorso un tariffario che premia chi recupera più natanti carichi di disperati

Un vero e proprio tariffario di bonus per recuperare più migranti possibili esposto su due navi delle Ong, la Vos Hestia di Save the children e la Vos Prudence di Medici senza frontiere.

A ogni membro dell'equipaggio veniva garantito un premio fisso da 800 a 200 euro, a seconda della qualifica, oltre a 50 euro a barcone pieno di migranti. Al di là dello stipendio «per incentivare tale attività» ovvero il recupero della merce umana da portare in Italia. Il Giornale pubblica la mail, in italiano, della società armatrice, Vroon Offshore Services con sede in Olanda, ma ufficio anche a Genova, che non lascia dubbi. La data è del 1° agosto, ma i premi erano in vigore da tempo. Il soggetto del messaggio è «il nuovo calcolo del bonus per operazione SAR» di ricerca e soccorso dei barconi partiti dalla Libia. Il tariffario è indirizzato al «Comando nave Vos Hestia e Vos Prudence». Non riguarda il personale umanitario, ma l'equipaggio. Tutti, però, l'hanno visto perchè era esposto a bordo. Non solo: il nolo di nave ed equipaggio viene pagato dalle Ong.

Il testo della mail è chiaro: «Capendo le problematiche relative alle operazioni e per incentivare tale attività (l'individuazione dei barconi con i migranti da portare in Italia, nda), la compagnia si impegna come già fatto in precedenza ad elargire un bonus». I premi in denaro saranno versati sull'ultima busta paga prima dello sbarco. Non solo: «Oltre al bonus (fisso, nda) verrà inserito un bonus addizionale di 50 euro da moltiplicare per il numero di operazioni SAR eseguite nel mese». Un gruzzolo non indifferente tenendo conto che in un solo giorno, nei momenti di massimo flusso, si recuperavano anche cinque barconi di migranti partiti dalla Libia.

I premi vengono riassunti in una tabella nello stesso messaggio di posta elettronica. Il comandante, oltre allo stipendio, ha un bonus di 800 euro, che si riduce a 200 per l'ultimo membro dell'equipaggio. Per tutti c'è il bonus aggiuntivo di 50 euro a barcone. Il comandante di Vos Hestia è indagato dalla procura di Trapani per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Lunedì sera su Report è andato in onda il lungo servizio «Un mare di ipocrisia», che denuncia con chiarezza il ruolo ambiguo delle Ong al largo della Libia. Alle 6.30 del 20 maggio scorso a 15 miglia dalla costa fra Sabrata e Zwuara, con il mare piatto come l'olio, i gommoni zeppi di migranti vengono accompagnati sotto bordo delle navi umanitarie dai «facilitatori» dei trafficanti. I video filmano anche una piccola barca con la scritta Guardia costiera libica, che appoggia le operazioni di «consegna» alle Ong. Un elicottero della missione europea Sophia, che dovrebbe fermare il traffico sorvola per qualche minuto e poi se ne va. A bordo della nave Aquarius di Sos Mediterranee, che opera con Msf, una volontaria definisce «pescatori» gli scafisti che accompagnano i migranti. Non solo: il personale umanitario gira sempre delle riprese strette, per non far vedere la consegna sotto bordo dei migranti ed i buoni rapporti con i «facilitatori». Un volontario ammette via sms «che c'è l'ordine di non riprenderli altrimenti si resta a casa».

Al riparo delle telecamere vengono restituiti dei barconi agli scafisti libici. E i migranti recuperati indossano i giubbotti salvagente della Ong. Quelli affittati dai trafficanti vengono lasciati a bordo dei gommoni dagli stessi umanitari, così i trafficanti potranno cederli al prossimo carico facendo pagare 200 euro a giubbotto. Uno scandalo rivelato da Lucio Montanino e Pietro Gallo due ex poliziotti a bordo della Vos hestia, come addetti alla sicurezza. E all'inizio demonizzati per aver denunciato il ruolo ambiguo delle Ong dando vita all'inchiesta di Trapani.

Altre foto circolanti su Twitter, che sarebbero state scattate nell'ottobre 2016 da personale di Sea watch, l'Ong tedesca coinvolta nelle indagini, incastrano Msf. Migranti, facilitatori dei trafficanti, miliziani libici che si spacciano per Guardia costiera accompagnano e trainano i gommoni sotto bordo di nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere.
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Messaggioda Berto » ven gen 18, 2019 8:44 am

I barchini carichi di immigrati: così "Barbanera" elude i controlli in Italia
Andrea Indini - Mar, 15/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 29036.html

Quindici clandestini per traversata: vengono fatti sbarcare su tratti di costa prestabiliti. E poi da lì disparsi sul territorio. Così ci riempiono di stranieri

Usano gommoni carenati, dotati di potenti motori fuoribordo con cui sono in grado di coprire il tratto di mare che separa le due sponde del Mediterraneo. Gommoni e imbarcazioni che, "già introdotti illegalmente a Lampedusa", sono stati "già sottoposti a sequestro dalle Forze di Polizia".

Nel giro di poche ore trasportano in Italia una quindicina di immigrati irregolari, oltre ad una quantità variabile di tabacchi che arriva anche a "raggiungere in alcuni casi il peso di qualche quintale". Per ogni traversata i clandestini pagano fino a 3.000 euro. La nuova tratta dei "viaggi fantasma" dalla Tunisia è stata portata alla luce da una maxi operazione denominata "Barbanera", che ha portato in carcere quattordici persone e al sequestro di beni per tre milioni di euro.

Gli sbarchi fantasma in Sicilia

Alcuni degli stranieri, che organizzano i "viaggi fantasma", sono stati bloccati al porto di Palermo agli ormeggi per l'imbarco. Erano su motonavi in partenza per la Tunisia. I finanzieri li hanno beccati con 30mila euro in contanti. Il giro del business dell'immigrazione, però, è molto più ampio. Lo dimostrano i beni sequestrati durante l'operazione di questa mattina: tre aziende del Trapanese riconducibili al promotore dell'organizzazione criminale (un ristorante, un cantiere nautico e una azienda agricola, oggetto del reimpiego degli illeciti proventi), nonché diversi immobili, automezzi e pescherecci per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro. Come riporta l'agenzia AdnKronos, i trafficanti di uomini che trasportavano i clandestini dalla riescono ad arrivare in Sicilia "eludendo i controlli della polizia" grazie all'aiuto di persone che "indirizzano gli sbarchi su tratti di costa prestabiliti" e garantiscono una veloce "dispersione" sul territorio. Non solo. Una volta allontanati dai controlli delle forze dell'ordine, l'organizzazione garantisce agli stranieri appena arrivati anche "la possibilità di un contratto di lavoro fittizio, anche di tipo stagionale".

I traffici di "Barbanera"

L'organizzazione ha basi operative a Mazara del Vallo, Marsala, Palermo, Lampedusa e Chebba, in Tunisia. Sfruttando la prossimità dell'isola di Lampedusa alle coste tunisine, con appena due pescherecci dislocati sull'isola pelagica i trafficanti di uomini riescono a portare (a gruppi di quindici) clandestini in Italia. L'operazione ha permesso di accendere i fari sul tunisino Moncer Fadhel, conosciuto anche come "Giovanni" o "Boulaya" e riconoscibile per la sua folta barba nera (da qui il nome dato all'operazione, "Barbanera" appunto). È lui l'indiscusso boss dell'organizzazione che, negli ultimi due anni, ha organizzato tutte le traversate via mare. Un'organizzazione che, a detta degli inquirenti, sarebbe anche "intenzionata a compiere atti estremamente cruenti". In alcune conversazioni telefoniche Moncer Fadhel ammette persio di aver personalmente sollecitato la falsificazione di verbali di arresto e di aver pagato una tangente ai funzionari locali della polizia tunisina di Kelibia in occasione del fermo di uno dei suoi uomini. Con lui lavora anche Khair Eldin Farhat, noto anche con il nome di "Karim". È quest'ultimo ad aver rubato le lance e i motori dal deposito dei natanti utilizzati dai flussi migratori per armare un motopesca tunisino e usarlo per portare i clandestini in Italia (guarda il video).

Uomini, sigarette e droga

Oltre al traffico di persone, l'organizzazione carica sui "barchini", che fanno la spola dalla Tunisia all'Italia, anche sigarette di contrabbando e sostanze stupefacenti. Uno degli affiliati è stato arrestato durante un controllo al casello autostradale di Buonfornello. Addosso gli agenti gli hanno trovato ben 30 chilogrammi di hashish che erano stati suddivisi in panetti preconfezionati. Le sigarette di contrabbando, invece, venivano vendute nei mercati rionali palermitani. Ed è lì che, a settembre e ottobre dell'anno scorso, sono stati arestate due persone che avevano con sé oltre 360 chilogrammi di tabacchi lavorati.
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Messaggioda Berto » ven gen 18, 2019 8:45 am

Permessi falsificati, in manette finiscono poliziotto e finanziere
Paola Fucilieri - Mer, 16/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/milano/pe ... -IrTqkScoQ

A Monza l'operazione che ha portato in cella sette persone che li vendevano agli irregolari

Il fatto più grave salta subito all'occhio. Ci sono infatti anche tre pubblici ufficiali, tutti italiani, tra i sette uomini finiti in manette al termine di una indagine svolta dalla guardia di finanza di Monza sull'immigrazione clandestina.

Si tratta di un ispettore delle stesse Fiamme Gialle di Monza, di un sovrintendente capo della polizia di Stato responsabile della divisione amministrativa del commissariato milanese «Greco Turro» (è tra coloro finiti in carcere a Monza) e di un messo comunale del Comune brianzolo. Oltre a loro quattro egiziani che risultano tutti implicati nella gestione di una rete illecita per far ottenere permessi di soggiorno e rinnovi a extracomunitari che altrimenti non avrebbero avuto i requisiti, dietro pagamento in contanti di somme che arrivavano fino a 5mila euro a documento, denaro contante o versato attraverso delle carte prepagate.

«Perlopiù le persone che pagavano per i documenti sono stranieri senza reddito e quindi senza lavoro - ci spiegano gli investigatori monzesi -. Cinquemila euro per un rinnovo è davvero un prezzo molto alto. Infatti la documentazione nella maggior parte dei casi era completamente contraffatta, quindi c'è dietro parecchio lavoro per creare materiale falso: certificati medici e di residenza fasulli, buste paga fittizie per contratti di lavoro subordinato inesistenti, dichiarazioni fiscali relative a redditi mai percepiti, senza contare le pratiche per ricongiungimento familiare di parenti residenti nei paesi di origine». Le accuse per i sette uomini arrestati sono a vario titolo di associazione per delinquere, falso, corruzione e abuso d'ufficio, ma ci sono anche 39 indagati, tutti a piede libero, tranne un commercialista legnanese con studio a Milano a cui è stato imposto l'obbligo di dimora.

Parecchio scalpore ha suscitato a Milano l'arresto del sovrintendente in servizio al commissariato «Greco Turro». Marito e padre di famiglia e non lontano dalla pensione, l'uomo è considerato dai colleghi, rimasti sbigottiti dinnazi al provvedimento che lo riguarda, un vero e proprio insospettabile. Ieri mattina è stata la squadra mobile della questura meneghina ad andarlo ad arrestare a casa sua, nell'hinterland.

Anche il finanziere monzese arrestato spicca in maniera particolarmente negativa nell'inchiesta: in cambio di denaro e regali, infatti, il pubblico ufficiale, tra l'altro, avrebbe anche avvisato diversi commercianti di imminenti controlli su scontrini e ricevute da parte del Gruppo di Monza.

Tutto è cominciato da un controllo delle Fiamme Gialle di Monza nel 2016 a un extracomunitario che aveva inveito contro i finanzieri e che gestiva un negozio. È stato proprio approfondendo la posizione dell'uomo che gli investigatori di Seregno sono risaliti alla realizzazione e al traffico di documenti falsi. Gli inquirenti, anche grazie ad ambientali e intercettazioni telefoniche, sono riusciti a provare con assoluta certezza 20 casi di documentazione per immigrati realizzata in maniera illecita e dietro pagamento, tuttavia non essendoci alcuna certezza del lasso di tempo in cui questa attività ha preso il via, è possibile che la mole di materiale truffaldino sia davvero cospicua.
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Messaggioda Berto » dom feb 03, 2019 8:31 pm

I barconi partono solo quando le navi Ong sono in acque libiche pronte a intervenire
Chiara Giannini - Ven, 01/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 37377.html

I trafficanti sanno che basta una segnalazione per fare scattare i volontari

Roma I buonisti hanno provato a smontare la tesi che la presenza delle Ong nel Mediterraneo invogliassero i trafficanti di esseri umani a incrementare le partenze.

Ma i dati, inconfutabili, parlano chiaro. Quando le imbarcazioni umanitarie non sono in acque Sar libiche o, comunque, a zonzo nelle vicinanze e pronte a intervenire, praticamente nessun migrante viene messo in mare. E su questo, fanno sapere fonti vicine al Viminale, si sta indagando da tempo. Ciò che accadde il 6 novembre 2017, quando nel tentativo di raggiungere a nuoto la nave di Sea Watch, cinque migranti annegarono, descrive bene ciò che succede. In quel momento stava intervenendo, per recuperare gli immigrati che erano in navigazione su un barcone, una motovedetta libica, all'epoca già in servizio attivo dopo gli accordi con Tripoli del ministro Marco Minniti. L'equipaggio dell'imbarcazione Ong invitò gli extracomunitari a salire a bordo, nonostante la Guardia costiera stesse cercando di fare il suo lavoro. Da lì la tragedia. Insomma, gli immigrati non vogliono essere riportati indietro, ma sperano nel traghettamento sicuro di quelli che, ormai, sono veri e propri taxi del mare. Certo, i numeri non sono quelli di un tempo, proprio grazie alle azioni che si stanno mettendo in campo e al fatto che entrare in Italia è ora molto più difficile del passato. Ma i trafficanti di esseri umani sanno perfettamente che quando le navi delle Ong sono in mare basta segnalare la presenza del gommone affinché i volontari dei recuperi partano.

L'intelligence italiana starebbe indagando sugli affondamenti di alcuni gommoni. È vero che sono fatti di materiale fragile, ma non tutti devono necessariamente sgonfiarsi facendo naufragare gli occupanti. Perché i video realizzati dall'equipaggio delle navi del soccorso mostrano quasi tutti gommoni che stanno affondando?

Laddove i dubbi insistano, resta la granitica certezza dei dati, che parlano chiaro. L'ultimo recupero in mare risale al 19 gennaio ed è quello a cura di Sea Watch 3, che ieri ha fatto scendere i 47 migranti che aveva a bordo, a Catania, dopo giorni di tira e molla tra Ong e governi europei. Una sola partenza, su due gommoni, è avvenuta dalla Libia in questi dodici giorni ed è quella del 22 gennaio, quando la Guardia costiera libica ha salvato un totale di 332 immigrati. Eppure, fatta eccezione del 23 e dei giorni successivi, in cui c'è stato maltempo, le condizioni meteo non erano così sfavorevoli da impedire le partenze. Da inizio anno sono sbarcati in Italia 155 migranti, ovvero il 96,29 per cento in meno rispetto allo scorso anno e il 96,53 per cento in meno rispetto al 2017. La maggior parte di questi è stata recuperata dalle Ong o grazie a una segnalazione delle stesse. Quasi tutte le chiamate di soccorso da parte dei migranti partono da un Alarm Phone gestito da Organizzazioni non governative.

Guardando ai dati del passato i conti tornano tutti. Nel 2017, ad esempio, i recuperi avvenuti grazie alle Ong furono 6.609, contro i 3.485 delle navi dell'operazione Sophia.

Quando al fatto dei «poveri migranti che scappano dalla guerra», sono ancora i dati a smontare le fandonie di chi tenta di riempire l'Italia di clandestini. Su 155 sbarcati quest'anno, 57 vengono dal Bangladesh, 38 dall'Iraq, 31 dalla Tunisia, 13 dall'Iran, 9 dall'Egitto e le altre nazionalità a seguire. Di libici, invece, in Italia non ne è sbarcato neanche uno. Ora che la Sea Watch è quasi pronta a ripartire, chissà che le non si avvisti qualche altro barcone.
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Messaggioda Berto » sab mar 23, 2019 8:55 am

Milano "chiama" i clandestini. Ecco come il decreto Salvini sarà boicottato da Sala - Secolo d'Italia
giovedì 14 febbraio
Il Cavaliere Nero

http://www.secoloditalia.it/2019/02/685234

Non c’è che dire. Ormai l’opposizione la fanno i sindaci.

Sul fronte immigrazione e per il contrasto alle misure previste nel decreto sicurezza di Salvini si mette di nuovo in prima fila Beppe Sala con il comune di Milano, in un insensato richiamo dei clandestini di mezzo mondo. A palazzo Marino hanno escogitato infatti la brillantissima idea di creare un registro per i richiedenti asilo, per “mitigare” gli effetti della norma approvata dal Parlamento. È qualcosa di incredibile vedere un sindaco sabotare in maniera sfacciata un provvedimento in vigore.

Ovviamente fioccano le giuste risposte politiche alla propaganda dell’amministrazione comunale, perché di questo si tratta: “Majorino e il Pd mettono il Comune di Milano nelle condizioni di essere la prima amministrazione ad essere accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“. Così il capogruppo della Lega a Palazzo Marino, Alessandro Morelli, ha commentato la decisione dell’amministrazione comunale di creare il registro per i richiedenti asilo.
“È utile dichiararlo pubblicamente perché i milanesi abbiano conferma che i soldi delle loro tasse sono spesi per permettere di rimanere a persone che non hanno il diritto di stare in Italia”, ha aggiunto.
Anche Forza Italia critica il provvedimento. “Urge sicuramente attivare i centri per il rimpatrio e le procedure di espulsione non utilizzare l’anagrafe per fare propaganda”, ha detto il capogruppo del partito, Fabrizio De Pasquale.
Dare vita a un registro per i richiedenti asilo è invece “giusto” secondo il Movimento 5 stelle, “ma solo se il Comune lo vuole fare per aiutare davvero le persone e non solo per andare contro il governo”, come ha sottolineato il consigliere, Gianluca Corrado. Il Partito democratico difende ovviamente la scelta dell’amministrazione perché il registro “servirà per contrastare gli effetti più pericolosi del decreto Sicurezza che condanna all’invisibilità migliaia di richiedenti asilo”, ha concluso il capogruppo Filippo Barberis. Spiccioli di propaganda elettorale.
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Messaggioda Berto » sab mar 23, 2019 8:55 am

La paura è all'origine delle dittature e i migranti sono un dono, ha detto il Papa
AGI - Agenzia Giornalistica Italia
15 febbraio 2019

https://www.agi.it/cronaca/migranti_dit ... EtuysC8pTg

"La paura è all'origine di ogni dittatura. Sulla paura del popolo si basa ogni dittatura". Papa Francesco ha voluto riaffermarlo nell'omelia della messa da lui celebrata a Sacrofano per alcune associazioni e famiglie impegnate nell'accoglienza di profughi e migranti. "Dovremmo cominciare a ringraziare - ha esortato Francesco - chi ci da' l'occasione di questo incontro, ossia gli 'altri' che bussano alle nostre porte, offrendoci la possibilità di superare le nostre paure per incontrare, accogliere e assistere Gesù in persona".

"Il Signore - ha affermato Papa Bergoglio - parla oggi a noi e ci chiede di lasciare che Lui ci liberi dalle nostre paure. Di fronte alle cattiverie e alle brutture del nostro tempo, anche noi, come il popolo d'Israele, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno di libertà". Secondo il Pontefice è "legittima paura" quella che proviamo "di fronte a situazioni che ci sembrano senza via d'uscita. E non bastano le parole umane di un condottiero o di un profeta a rassicurarci, quando non riusciamo a sentire la presenza di Dio e non siamo capaci di abbandonarci alla sua provvidenza. Così, ci chiudiamo in noi stessi, nelle nostre fragili sicurezze umane, nel circolo delle persone amate, nella nostra routine rassicurante. E alla fine rinunciamo al viaggio verso la Terra promessa per tornare alla schiavitù dell'Egitto".

"Questo ripiegamento su sè stessi, segno di sconfitta, accresce il nostro timore verso gli altri, gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri. E questo si nota particolarmente oggi, di fronte all'arrivo di migranti e rifugiati che bussano alla nostra porta in cerca di protezione, sicurezza e un futuro migliore".

"Il timore è legittimo, anche perché manca la preparazione a questo incontro. Non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così, spesso, rinunciamo all'incontro con l'altro e alziamo barriere per difenderci".

"Siamo chiamati invece a superare la paura per aprirci all'incontro. E per fare questo non bastano giustificazioni razionali e calcoli statistici. Mosè dice al popolo di fronte al Mar Rosso, con un nemico agguerrito che lo incalza alle spalle: 'Non abbiate paura' perché il Signore non abbandona il suo popolo, ma agisce misteriosamente nella storia per realizzare il suo piano di salvezza. È Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato e carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito. È davvero Lui, anche se i nostri occhi fanno fatica a riconoscerLo: coi vestiti rotti, con i piedi sporchi, col volto deformato, il corpo piagato, incapace di parlare la nostra lingua...".

"Anche noi, come Pietro, potremmo essere tentati di mettere Gesù alla prova, di chiedergli un segno. E magari, dopo qualche passo titubante verso di Lui, rimanere nuovamente vittime delle nostre paure. Ma il Signore non ci abbandona! Anche se siamo uomini e donne di poca fede, Cristo continua a tendere la sua mano per salvarci e permettere l'incontro con Lui, un incontro che ci salva e ci restituisce la gioia di essere suoi discepoli. E chi ha avuto la forza di lasciarsi liberare dalla paura, chi ha sperimentato la gioia di questo incontro è chiamato oggi ad annunciarlo sui tetti, apertamente, per aiutare altri a fare lo stesso, predisponendosi all'incontro con Cristo e la sua salvezza".



No Bergoglio, no, questi non sono un dono
viewtopic.php?f=194&t=2732

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ti-ong.jpg
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Messaggioda Berto » sab mar 23, 2019 8:57 am

Blitz di 600 agenti al ghetto di San Ferdinando: Salvini sgombera i migranti
Claudio Cartaldo - Mer, 06/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 57492.html

Al via le operazioni di sgombero a San Ferdinando. Esulta Salvini: "Dopo anni di chiacchiere, noi passiamo ai fatti"

Sono iniziate le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria.

Il Viminale ha messo in campo ben 600 uomini tra Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco e servizi sanitari. Sul posto di prima mattina sono arrivati al "ghetto" degli immigrati ben 18 pullman per trasferire in strutture di accoglienza circa 900 persone. Sul posto ci sono 4 mezzi del genio militare, oltre a operatori della protezione civile e della Caritas.

Si tratta di una accelerazione attesa da qualche giorno. A fine febbraio il sindaco di San Ferdinando aveva infatti firmato l'ordinanza di sgombero della baraccolpoli, una tendopoli dove vivono circa un migliaio di immigrati (regolari e irregolari) impegnati come braccianti nella raccolta degli agrumo.

Si tratta di un'operazione massiccia e, si spera, risolutiva. Non è la prima volta, infatti, che la baraccopoli viene somberata. Alla fine, però, i migranti sono sempre tornati. Alcune settimane fa, però, l'ennesima tragedia: alcune baracche erano andate a fuoco e nel rogo aveva perso la vita il senegalese Al Ba Moussa. La terza vittima in incendi in poco più di un anno. Lo stesso sindaco Andrea Tripodi aveva spiegato nell'ordinanza che negli ultimi mesi si sono "ripetuti gravi incendi, di natura dolosa o più probabilmente causati da stufe e accessori di fortuna utilizzati per riscaldarsi, che hanno causato la morte di tre ospiti e aggravato le condizioni di insalubrità dell'intera area, contribuendo a esasperare gli animi degli immigrati che gravitano".

Ora, grazie allo sgombero, si spera che la situazione possa tornare alla normaità. Esulta il ministro Matteo Salvini: "Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti".
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Messaggioda Berto » sab mar 23, 2019 8:58 am

Eboli, capogruppo Pd arrestato per favoreggiamento immigrazione clandestina
Francesco Curridori - Mar, 19/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/napoli/pd ... DtUiiRFulk

Pasquale Infante, capogruppo Pd al Comune di Eboli, è stato arrestato associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell’immigrazione clandestin nell'ambito di un'inchiesta sul caporalato

Pasquale Infante, capogruppo Pd al Comune di Eboli, è stato arrestato associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell'ambito di un'inchiesta sul caporalato.

Infante, secondo la Procura Antimafia di Salerno che conduce le indagini, guidava insieme al marocchino Hassan Amezgha, un'organizzazione “specializzata” nel traffico umano di braccianti agricoli dall’Africa alla Piana del Sele. L'esponente del Pd campano, si legge su Salernotoday, in quanto commercialista avrebbe avuto il compito di mettere in ordine le carte riguardanti lo sfruttamento dei migranti, opera nella quale sarebbe stata anche la sorella Maria Infante che lavora con lui nel suo studio di consulenza. Il gip ha concesso gli arresti domiciliari al piddino campano perché riteneva non vi fossero i presupposti per trattenerlo in carcere. Ora, spetterà a Infante difendersi al meglio da queste accuse onde evitare di 'infangare' il nuovo corso del Pd iniziato con la vittoria di Nicola Zingaretti a segretario del partito.
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Messaggioda Berto » mar mar 26, 2019 10:35 pm

Modena, falsi esami di Italiano per stranieri. 5 arresti. Salvini: "Altro che ius soli"
26 marzo 2019

https://www.ilrestodelcarlino.it/modena ... RRrU1tzQN0

Falsi esami di idoneità linguistica italiana per stranieri: la Polizia di Stato ha arrestato cinque persone per corruzione e truffa. Si tratta di tre italiani, uno in carcere e due ai domiciliari, un marocchino e un tunisino (anche questi ultimi ai domiciliari), accusati a vario titolo dei reati di corruzione, falsità ideologica, truffa, contraffazione di documenti necessari al fine di determinare il rilascio di carta di soggiorno per lungo periodo e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

L’attività d’indagine della Squadra Mobile modenese - diretta dalla Procura di Modena, in particolare dalla dottoressa Graziano - nella quale risultano indagate altre 25 persone, ha fatto luce su un sistema che faceva capo ad un “Centro di Formazione Linguistico” accreditato presso l’Università per Stranieri di Perugia, per il conseguimento, a seguito d’esame, dell’attestato di conoscenza della lingua italiana da parte dei cittadini stranieri che ne facevano richiesta, ai fini del rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo.

Esame che, attraverso telecamere installate dai poliziotti della Squadra Mobile, si è dimostrato essere assolutamente fittizio visto che gli stranieri venivano forniti delle risposte già compilate da cui copiare o comunque venivano aiutati dalla commissione compiacente.

Un giro di affari da due milioni di euro che, nelle sedi d’esame sparse in varie città del nord Italia, fra Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, ha coinvolto più di 6000 stranieri i quali, a fronte di svariate centinaia di euro - dalle 400 alle 700 a persona, come spiega il comandante della squadra mobile di Modena Salvatore Blasco (video) - richiedevano e ottenevano, pur non ricorrendone i requisiti, l’ambito certificato “CELI” (certificato di lingua italiana) da cui è derivato il nome dell’Operazione di Polizia.

Salvini: "Altro che Ius soli"

"Falsificavano gli esami per concedere agli immigrati falsi attestati di conoscenza della lingua italiana, così da ottenere i permessi di soggiorno. Altro che ius soli e cittadinanze in regalo - ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini -, in Italia servono regole, controlli e rispetto. Grazie alle Forze dell'Ordine!".
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Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Messaggioda Berto » ven apr 05, 2019 10:56 am

Mafia nigeriana, la rete che operava dai centri d'accoglienza
Daniele Capezzone, 1 aprile 2019

https://www.nicolaporro.it/mafia-nigeri ... 97y6f0PMTo

Era solo questione di tempo, e (lo suggerisce il buonsenso, non servono chissà quali informazioni privilegiate) è la prima notizia di una serie destinata ad allungarsi moltissimo. Nel fine settimana, un’efficace indagine antimafia ha smantellato una rete (una decina di arresti, da sommare ai 18 disposti un paio di mesi fa) dedita in Sicilia a traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e altri reati tra cui violenza sessuale di gruppo. Gli ultimi latitanti sono stati arrestati tra Francia e Germania, dove l’organizzazione andava ramificandosi.

E fin qui, purtroppo, c’è poco da stupirsi: ordinaria amministrazione criminale. Ma le novità sono quattro.

1. Primo: si tratta di esponenti della mafia nigeriana, con tanto di riti tribali di iniziazione (bere il sangue dei confratelli, tanto per capire di che – e di chi – stiamo parlando).

2. Secondo: eccezionali livelli di violenza e efferatezza, con liti tra bande rivali risolte a colpi di machete.

3. Terzo: come base operativa, questi gentiluomini avevano il Cara di Mineo, cioè nientemeno che un centro per l’accoglienza degli immigrati, divenuta – a quanto pare – base logistica per le attività illegali di queste bande.

4. Quarto: non sappiamo ancora se pure in questo caso il fatto sia confermato, ma in circostanze analoghe del passato è emerso che molte delle persone coinvolte erano arrivate sui barconi.

Si comprende bene che tutta la retorica sull’accoglienza, sul “restiamo umani”, sull’”aprite i porti”, deve fare i conti con questi dati di fatto, difficili da negare e aggirare.

Comunque la si pensi sull’immigrazione, e comunque ci si collochi politicamente, è evidente a chiunque abbia onestà intellettuale che solo la limitazione quantitativa degli arrivi, controlli rigorosi, e – in prospettiva, come già fanno altri paesi – la scelta anno per anno degli immigrati (in base alle reali esigenze del nostro mercato del lavoro) possono evitarci un destino di caos, disordine, violenza. Che non gioverebbe a nessuno: né agli italiani né agli immigrati regolari.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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