La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » ven nov 23, 2018 9:00 pm

Moavero si veste da anti-Lega: "Non chiudiamoci ai migranti"
Bartolo Dall'Orto - Ven, 23/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... MtHOxXFCl0

Il ministro degli Esteri ospite a un forum organizzato da Gentiloni predica accoglienza e mette in allerta dal rischio nazionalismi

Governo Conte, abbiamo un problema. Forse. La spina nel fianco dell'eseutivo gialloverde potrebbe chiamarsi Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri in quota "Quirinale" che ieri era ospite al Forum Med- Mediterranean dialogues organizzato dall'ex premier Paolo Gentiloni.

Nulla di strano in questo, per carità. E passi pure che Moavero ha pubblicamente elogiato il piddino perché "queste sono iniziative concrete, non di facciata e il merito di averle pensate è di Paolo Gentiloni, è proprio quello che vediamo arrivati alla quarta edizione". A poter preoccupare Conte per le tensioni nel governo potrebbero essere le parole riservate dal ministro in tema di immigrazione e nazionalismi.

Partiamo dall'inizio. Mentre Matteo Salvini gira l'Italia rivendicando la chiusura dei porti agli immigrati clandestini e predicando accoglienza solo per i "veri profughi", il collega in Cdm sembra pensarla diversamente. "Di fronte al migrante economico - ha detto ieri Moavero - non dobbiamo essere ottusamente chiusi, dobbiamo porci la domanda del perché si migra". Secondo il titolare della Farnesina quando si parla degli "epocali flussi migratori" attraverso il Mediterraneo, "non bisogna mai dimenticare che si tratta di persone, non sono solo le convenzioni internazionali che lo dicono, ma dovrebbero essere i valori più profondi del nostro essere umani che ci fanno capire che chi fugge da guerra, devastazioni, regimi illiberali deve trovare accoglienza".

La platea raccolta da Gentiloni ha apprezzato le parole di Moavero. Nulla di strano, se non fosse che siede al governo con la Lega e il M5S (entrambi poco inclini all'accoglienza indiscriminata). "Ci dobbiamo porre la domanda - ha continuato però il ministro - del perché si migra e questo deve portare a intensificare un'azione di cooperazione vera, leale, mano nella mano per lo sviluppo delle terre di origine dei migranti economici, per aiutare i paesi attraverso cui transitano, per combattere, contrastare e porre fine all'orribile traffico di esserei umani inaccettabile per la civiltà mediterranea". Tanto che alla fine Moavero arriva addirittura a paventare il ritorno di "nazionalismi, ai quali purtroppo dobbiamo le tragedie di un passato non troppo lontano". Il ministro degli Esteri pensava pure a Salvini?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar dic 04, 2018 11:37 pm

Finalmente i complici europei nazi comunisti degli scafisti africani nazi maomettani chiudono bottega e mettono in disarmo il loro criminale barcone che ci portava la morte in casa


Svizzera: negata bandiera alla nave Aquarius di Medici senza frontiere
EUROPA UE, NEWS
martedì, 4, dicembre, 2018

http://www.imolaoggi.it/2018/12/04/sviz ... pwsMcn-jqQ

Il governo della Svizzera ha negato la bandiera elvetica alla nave Aquarius, gestita da Medici senza frontiere (Msf) e SOS Mediterranee, come invece avevano chiesto alcuni deputati. Dopo la decisione di Panama di ritirare i suoi documenti alla Aquarius tre parlamentari svizzeri (un socialista, un liberal-radicale e un centrista) avevano chiesto a fine settembre al loro paese di concedere la bandiera svizzera a fini umanitari, come consente la legge sulla navigazione.
Con un parere reso il 30 novembre e pubblicato sul sito del Parlamento svizzero, il governo spiega che le operazioni di soccorso ai migranti nel Mediterraneo hanno bisogno di un ”approccio coordinato di lungo termine” sulla questione dell’ammissione dei rifugiati, ”fondato su una ripartizione equa delle responsabilità”.
Berna ritiene che non basti ”compiere dei negoziati ad hoc per ogni nave che trasporta persone in situazione di emergenza” e chiede che ”venga trovata una soluzione europea percorribile che rispetti le regole di soccorso in mare e garantisca dei porti di sbarco sicuri, come pure un meccanismo di ripartizione delle persone che sbarcano”.
”Di conseguenza il Consiglio federale (cioè il governo – ndr) ritiene che non è in condizioni di applicare alla nave Aquarius la clausola di eccezione della legge sulla navigazione marittima”, conclude. (IL NORD)


Aquarius chiude i battenti. L’imbarcazione non svolgerà più operazioni di soccorso in mare.
6 dicembre 2018

https://www.ogginotizie.it/aquarius-chi ... so-in-mare

Sei in: Home / Edizione Nazionale / Aquarius chiude i battenti. L’imbarcazione non svolgerà più operazioni di soccorso in mare.
Lo rende noto l’ufficio stampa di Mfs

L’imbarcazione delle ong Medici Senza Frontiere (Msf) e Sos Mediterranee non svolgerà più operazioni di soccorso in mare.

“Dopo due mesi in porto a Marsiglia senza riuscire a ottenere una bandiera, e mentre uomini, donne e bambini continuano a morire in mare, Msf e Sos Mediterranee sono costrette a chiudere le attività della nave Aquarius. Una scelta dolorosa, ma purtroppo obbligata, che lascerà nel Mediterraneo più morti evitabili, senza alcun testimone”.

“In un crescente clima di criminalizzazione dei migranti e di chi li aiuta, si perde di vista il principio stesso di umanità”, dichiara Claudia Lodesani di Mfs.”Finché le persone continueranno a morire in mare o a subire atroci sofferenze in Libia, cercheremo nuovi modi per fornire loro l’assistenza umanitaria e le cure mediche di cui hanno disperatamente bisogno”.

Gabriele Eminente, direttore generale di Msf: “È un giorno buio. Non solo l’Europa ha fallito nel garantire la necessaria capacità di ricerca e soccorso, ma ha anche sabotato chi cercava di salvare vite umane. La fine di Aquarius vuol dire più morti in mare, più morti evitabili che avverranno senza alcun testimone”.

Nel proprio comunicato Msf sottolinea che: “Gli Stati membri dell’Europa hanno alimentato terribili sofferenze consentendo alla guardia costiera libica di intercettare più di 14mila persone in mare e riportarle forzatamente in Libia, in aperta violazione del diritto internazionale. Ma nel 2015, l’Europa aveva preso un impegno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: nessuna persona soccorsa in mare sarebbe stata costretta a tornare in Libia”. Con l’interruzione delle attività da parte delle Aquarius, non ci saranno più navi nel Mediterraneo impegnate a soccorrere le imbarcazioni di migranti? Msf rileva che “nonostante i recenti sforzi di altre organizzazioni, non c’è un’adeguata capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale”.
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Messaggioda Berto » mer dic 12, 2018 10:40 pm

Migranti, altri guai per l'ong "Open arms" Per i pm c'è "violenza contro il governo"
Luca Fazzo - Mer, 12/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... GeAEe9E55c

La Procura di Ragusa: il Viminale è parte lesa della nave spagnola

Non solo favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, che è l'accusa già più volte contestata alle associazioni di volontari che soccorrono migranti in mare.

Ai responsabili di Open Arms la Procura di Ragusa contesta, a chiusura delle indagini sui «salvataggi» effettuati nel marzo 2018, anche l'accusa di violenza privata ai danni del governo italiano, ed in particolare del ministero degli Interni. Rifiutando di seguire le indicazioni che venivano loro fornite, e presentandosi con il carico di profughi a Pozzallo, di fatto Open Arms avrebbe costretto con la forza le autorità italiane ad accogliere 216 migranti che secondo il governo dovevano essere consegnati ad un altro paese: violando così le prerogative del Viminale (e le disposizioni del ministro dell'epoca: che era ancora il pd Marco Minniti).

L'inedita accusa è contenuta nel provvedimento che il procuratore della Repubblica di Ragusa, Fabio D'Anna, e il pm Santo Fornasier hanno notificato ieri ai due dirigenti della Ong spagnola - il comandante della nave, Marc Reig Creus, e la responsabile delle operazioni Ana Isabel Montes Mier - nonché al ministero dell'Interno, individuato come parte offesa della vicenda. Al centro della vicenda ci sono i due interventi che la nave dei volontari effettua il 15 marzo al largo delle coste libiche. La nave viene autorizzata dall'Imrcc di Roma, la centrale di coordinamento dei salvataggi, a soccorrere un gommone, individuato col codice Sar 166. Ma di loro iniziativa i volontari decidono di intervenire in aiuto di un altro gommone in difficoltà, il Sar 164, nonostante le indicazioni contrarie dell'Imrcc. Inoltre, si legge nell'avviso di fine indagini, il reato consiste «una volta giunti in prossimità del più vicino porto di La Valletta per effettuare il soccorso medico di alcuni migranti, nell'omettere volutamente di richiedere alle autorità maltesi l'autorizzazione allo sbarco ovvero l'indicazione di un porto sicuro, nonostante a ciò sollecitati sia dalle autorità italiane che dalle autorità spagnole, e da ultimo decidendo di dirigersi verso le acque territoriali italiane».

I vertici di Open Arms erano stati accusati dalla Procura di Catania di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di associazione per delinquere. Questa seconda accusa era caduta e il fascicolo era stato trasmesso per competenza alla Procura di Ragusa: che ha deciso di contestare il nuovo reato di violenza privata, trasformando il ministero dell'Interno in vittima degli sbarchi illegali.
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Messaggioda Berto » ven dic 21, 2018 8:58 pm

Ong Open Arms ancora nel Mediterraneo: "Salvati 200 migranti"
Luca Romano - Ven, 21/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 20001.html

L'ong Procativa Open Arms continua ad operare nel Mediterraneo. E così in 24 ore ha tratto in salvo circa 200 migranti che stavano tentando la traversata verso le coste dell'Europa.

In un tweet la ong fa sapere: "In solo 24 ore dal nostro arrivo nel Mediterraneo, Open Arms ha soccorso due imbarcazioni in pericolo di naufragio. Più di 200 persone, tra uomini, donne incinte, bambini, neonati. Nel Mediterraneo non c'è Natale". Insomma l'ong non si ferma e continua nei suoi salvataggi in mare. I porti italiani, come ha fatto sapere più volte il ministro degli Interni restano chiuso per l'approdo di queste navi. Da qualche mese il Viminale sta combattendo una battaglia contro lo sbarco dei migranti trasportati su navi delle Ong.

Proprio qualche settimana fa ha interrotto del tutto le operazioni la Aquarius di Msf che in più di un'occasione ha dato vita ad un vero e proprio braccio di ferro con l'Italia per l'approdo dei migranti in uno dei nostri porti. Aquarius di fatto dopo non aver trovato una bandiera per poter proseguire la navigazione ha rinunciato alle operazioni. Open Arms invece continua a presidiare il Mediterraneo dove già operano le unità delle Guardie Costiere dei Paesi che si affacciano sul mare.


Alberto Pento
Non "salvati 200 migranti" ma "raccolti 200 clandestini" favorendo la loro "migrazione clandestina o illegale" a danno dei cittadini e dei paesi europei.
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Messaggioda Berto » mer dic 26, 2018 5:49 pm

Gran Bretagna, boom di barconi nella Manica. 40 migranti salvati in 48 ore
Renato Zuccheri - Mer, 26/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/gra ... 21405.html

Per il Regno Unito, il fenomeno è in aumento e adesso le autorità di Londra lavorano con quelle di Parigi per fermare il traffico di immigrati irregolari

La Gran Bretagna si trova a fronteggiare un problema: l'arrivo dei barconi di migranti dalla Francia.

Oggi, tre migranti sono stati individuati e soccorsi nel Canale della Manica dopo essere partiti dalla costa francese a bordo di una piccola imbarcazione. Un nuovo salvataggio in mare dopo quello avvenuto ieri, quando 40 migranti sono stato bloccati mentre tentavano la stessa traversata. I tre migranti soccorsi oggi, tutti di origine iraniana, sono stati soccorsi dalle autorità francesi vicino a Dover per poi essere consegnati alle autorità del Regno Unito. Secondo le prime informazioni, viaggiavano a bordo di un gommone di 3 metri e mezzo. Adesso, sono stati trasferiti al servizio immigrazione.

Per la Gran Bretagna, un problema da non sottovalutare. Negli ultimi tempi, il fenomeno dell'immigrazione clandestina dalla Manica è aumentato sensibilmente. Le autorità costiere inglesi, hanno registrato un forte aumento del flusso di piccole imbarcazioni provenienti dalla Francia che decidono di raggiungere le coste britanniche. Secondo Londra, si tratta di un traffico organizzato da organizzazioni criminali che rischia di essere un vero e proprio pericolo per la sicurezza britannica, ma anche per quella francese. Il ministero dell'Interno ha detto che sta lavorando con Parigi per porre fine a questo business del traffico di persone prima che raggiunga livelli di guardia.


Alberto Pento
Si tratta di invasori clandestini criminali, non di migranti.
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Messaggioda Berto » mer gen 09, 2019 7:02 am

Premi in denaro per ogni barcone. Il business dei migranti
Fausto Biloslavo - Mer, 22/11/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 65868.html

Sulle navi soccorso un tariffario che premia chi recupera più natanti carichi di disperati

Un vero e proprio tariffario di bonus per recuperare più migranti possibili esposto su due navi delle Ong, la Vos Hestia di Save the children e la Vos Prudence di Medici senza frontiere.

A ogni membro dell'equipaggio veniva garantito un premio fisso da 800 a 200 euro, a seconda della qualifica, oltre a 50 euro a barcone pieno di migranti. Al di là dello stipendio «per incentivare tale attività» ovvero il recupero della merce umana da portare in Italia. Il Giornale pubblica la mail, in italiano, della società armatrice, Vroon Offshore Services con sede in Olanda, ma ufficio anche a Genova, che non lascia dubbi. La data è del 1° agosto, ma i premi erano in vigore da tempo. Il soggetto del messaggio è «il nuovo calcolo del bonus per operazione SAR» di ricerca e soccorso dei barconi partiti dalla Libia. Il tariffario è indirizzato al «Comando nave Vos Hestia e Vos Prudence». Non riguarda il personale umanitario, ma l'equipaggio. Tutti, però, l'hanno visto perchè era esposto a bordo. Non solo: il nolo di nave ed equipaggio viene pagato dalle Ong.

Il testo della mail è chiaro: «Capendo le problematiche relative alle operazioni e per incentivare tale attività (l'individuazione dei barconi con i migranti da portare in Italia, nda), la compagnia si impegna come già fatto in precedenza ad elargire un bonus». I premi in denaro saranno versati sull'ultima busta paga prima dello sbarco. Non solo: «Oltre al bonus (fisso, nda) verrà inserito un bonus addizionale di 50 euro da moltiplicare per il numero di operazioni SAR eseguite nel mese». Un gruzzolo non indifferente tenendo conto che in un solo giorno, nei momenti di massimo flusso, si recuperavano anche cinque barconi di migranti partiti dalla Libia.

I premi vengono riassunti in una tabella nello stesso messaggio di posta elettronica. Il comandante, oltre allo stipendio, ha un bonus di 800 euro, che si riduce a 200 per l'ultimo membro dell'equipaggio. Per tutti c'è il bonus aggiuntivo di 50 euro a barcone. Il comandante di Vos Hestia è indagato dalla procura di Trapani per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Lunedì sera su Report è andato in onda il lungo servizio «Un mare di ipocrisia», che denuncia con chiarezza il ruolo ambiguo delle Ong al largo della Libia. Alle 6.30 del 20 maggio scorso a 15 miglia dalla costa fra Sabrata e Zwuara, con il mare piatto come l'olio, i gommoni zeppi di migranti vengono accompagnati sotto bordo delle navi umanitarie dai «facilitatori» dei trafficanti. I video filmano anche una piccola barca con la scritta Guardia costiera libica, che appoggia le operazioni di «consegna» alle Ong. Un elicottero della missione europea Sophia, che dovrebbe fermare il traffico sorvola per qualche minuto e poi se ne va. A bordo della nave Aquarius di Sos Mediterranee, che opera con Msf, una volontaria definisce «pescatori» gli scafisti che accompagnano i migranti. Non solo: il personale umanitario gira sempre delle riprese strette, per non far vedere la consegna sotto bordo dei migranti ed i buoni rapporti con i «facilitatori». Un volontario ammette via sms «che c'è l'ordine di non riprenderli altrimenti si resta a casa».

Al riparo delle telecamere vengono restituiti dei barconi agli scafisti libici. E i migranti recuperati indossano i giubbotti salvagente della Ong. Quelli affittati dai trafficanti vengono lasciati a bordo dei gommoni dagli stessi umanitari, così i trafficanti potranno cederli al prossimo carico facendo pagare 200 euro a giubbotto. Uno scandalo rivelato da Lucio Montanino e Pietro Gallo due ex poliziotti a bordo della Vos hestia, come addetti alla sicurezza. E all'inizio demonizzati per aver denunciato il ruolo ambiguo delle Ong dando vita all'inchiesta di Trapani.

Altre foto circolanti su Twitter, che sarebbero state scattate nell'ottobre 2016 da personale di Sea watch, l'Ong tedesca coinvolta nelle indagini, incastrano Msf. Migranti, facilitatori dei trafficanti, miliziani libici che si spacciano per Guardia costiera accompagnano e trainano i gommoni sotto bordo di nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere.
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Messaggioda Berto » mer gen 09, 2019 7:03 am

Migranti, le Ong ora dettano l'ultimatum: "Fateli sbarcare entro fine 2018"
Claudio Cartaldo - Lun, 31/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/migranti- ... 23131.html

Le Ong con i 49 migranti a bordo attaccano gli stati Ue: "Li tenete in ostaggio". E chiedono di sbarcare a Malta

Hanno i migranti a bordo e ora lanciano un ultimatum. L'ennesimo, dopo quello di ieri sera.

Danno tempo all'Europa e ai suoi Stati fino "a fine anno", quindi tra qualche ora, per trovare una soluzione ai 49 migranti recuperati in mare.

"È disumano e senza scrupoli che nessuno Stato europeo si assuma questa responsabilità. Solo in Germania, oltre 30 città hanno accettato di accogliere le persone. Il fatto che siamo ancora in mare è la dimostrazione del fallimento di ogni singolo Stato membro dell'Ue e, innanzitutto, per il ministro dell'Interno tedesco", afferma Philipp Hahn, capo missione di Sea-Watch 3.

L'Italia attraverso il ministro Salvini ha confermato l'indisponiblità ad aprire i porti alle navi delle Ong con i migranti a bordo. Era il 22 dicembre scorso quando la Sea-Watch 3 ha soccorso in mare 32 persone, mentre le altre 17 sono state tratte in salvo dalla Professor Albrecht Penck di Sea-Eye. A nessuna delle due navi, però, è stato ancora assegnato un porto sicuro in cui approdare e così per ora le imbarcazioni rimangono al largo in attesa di una soluzione. Per le associazioni umanitarie i profughi sarebbero "ostaggi" degli Stati Ue "che negano loro un porto sicuro". Secondo Sea-Watch e Sea-Eye l'Europa deve trovare una soluzione "entro la fine del 2018". Le due Ong sperano in un approdo a Malta, considerata la "opzione più logica" in attesa di un "accordo finalizzato a ridistribuire le persone all'interno di una soluzione europea".

"A causa delle dimensioni dell'isola e del fatto che Malta - scrivono le due Ong in una nota congiunta - in proporzione, offre riparo ad un numero maggiore di rifugiati rispetto a qualsiasi altro Paese europeo, questo è comprensibile; tuttavia i problemi di ridistribuzione devono essere risolti a terra e solo dopo uno sbarco sicuro". L'obiettivo delle Ong, dopo lo sbarco a Malta, sarebbe quello di promuovere la redistribuzione dei migranti in Germania dove diverse città federali, tra cui Berlino, Amburgo e Brema si sono messe a disposizione per ospitare gli immigrati.

Non si ferma quindi l'azione tanto criticata delle Ong in mare. Azione messa in crisi dalla chiusura dei porti disposta dall'Italia. "La legge del mare dice chiaramente che il tempo che le persone devono trascorrere in mare, dopo essere state tratte in salvo da una situazione di distress, deve essere ridotto al minimo", afferma Jan Ribbeck, capo missione sulla nave di Sea-Eye, la Professor Albrecht Penc.
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Messaggioda Berto » mer gen 09, 2019 7:04 am

Migranti. Sea Watch 3 e Sea Eye: le due navi che nessuno vuole far attraccare
Ilaria Solaini
martedì 1 gennaio 2019

https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... ti-in-mare


32 esseri umani, tra cui 3 minori non accompagnati, 2 bambini piccoli e un neonato, sono da 10 giorni in mare. Sono stati salvati dalla Ong tedesca Sea Watch. A questi si sono aggiunti altre 17 persone salvati da un'altra Ong tedesca, Sea Eye.
Nessuno li vuole, nessun Paese europeo vuol farsi carico del destino di queste persone. L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto agli Stati Ue di garantire lo sbarco delle due navi.

«Non vogliamo che le persone che ci hanno salvato la vita, i nostri fratelli, passino dei guai per averci soccorso in mare», dice Youssef. «Siamo sfuggiti a torture e violenze. Quando abbiamo lasciato la nostra casa abbiamo perso i nostri affetti più cari, e proprio per questi motivi la nostra vita in futuro non potrà che essere migliore», aggiunge Lamin.

Nonostante tutto, in queste parole c’è speranza. Se i loro nomi sono di fantasia, per proteggerne le identità, i loro sogni, ma anche le loro paure e le loro attese sono autentiche: così come lo sono le loro vite sottratte alla morte dal coraggio dei volontari della nave Sea Watch 3. Da dieci giorni è con queste 32 persone salvate dai marosi che l’equipaggio del comandante Anne Paul Lancet condivide umanità, cibo e riparo: «Durante la notte stiamo stretti sotto coperta, in questo modo tutti quanti possiamo stare all'asciutto ed evitare che qualcuno debba dormire sul ponte esposto alle intemperie», racconta Ayla, uno dei medici a bordo della nave della Ong tedesca.
«Stamattina ho quasi pianto - aggiunge l’altro medico a bordo - perché tante persone mi pregavano solo di poter contattare le loro famiglie almeno per dire loro che erano al sicuro e stavano arrivando in Europa: volevano solo sentire le voci dei loro cari per qualche secondo. E noi non possiamo far nulla: e se io mi trovassi al loro posto, e se io avessi quegli stessi bisogni e desideri?», si chiede ancora il medico tedesco, guardando fuori l’orizzonte.
L’inverno e il mare alto non perdonano, le temperature sono rigide e i rischi per l’incolumità delle 54 persone che si trovano sulla nave Sea Watch non dovrebbero venire sottovalutati. Al tavolo della politica europea, però, lontano dalle onde alte due metri, non si è ancora presa alcuna decisione sulla sicurezza di queste persone, tenute in “ostaggio” senza l’indicazione di un porto sicuro di approdo.
Malta, Italia, Spagna, Germania e Olanda hanno rifiutato nei giorni scorsi di aiutarli e a bordo della Sea Watch 3 così come della Sea Eye si sta vivendo un’altra odissea umanitaria: molto simile nelle modalità alle crisi che avevano tenuto in scacco in estate le navi Aquarius, Open Arms e Lifeline delle ong internazionali, e i pescherecci Sarost5 e Nuestra Madre de Loreto che dovettero attendere giorni e giorni prima di potersi mettere al riparo in porto. E perfino della Diciotti, la nave della Guardia Costiera Italiana, costretta a navigare da Lampedusa a Catania e infine rimasta bloccata nel porto etneo in attesa che dal Viminale arrivasse l’ok allo sbarco dei migranti, in gran parte profughi di guerra dal Corno d’Africa.

La situazione a bordo della Sea Watch inizia a farsi proibitiva, anche a causa del peggioramento delle condizioni meteo: «Non abbiamo problemi con il carburante - rassicura il capitano - ma lentamente stiamo esaurendo le provviste di cibo fresco e di sicuro nelle prossime settimane, pur cercando a bordo di sprecare meno acqua possibile, avremo problemi ad avere acqua a disposizione a causa del nostro sistema di filtraggio».
«Ma perché non ci permettono di entrare in Europa?», chiede Amina che ha 31 anni e viene dal Sudan: lei è la portavoce dei sogni di tanti dei suoi compagni di sventura, ma riesce anche a dare voce all'interrogativo di tantissimi soccorritori che in mare hanno speso le loro vite per salvarne altre. «Oramai è diventato sempre più difficile spiegare alle persone che abbiamo tratto in salvo e con cui stiamo condividendo tantissime emozioni contrastanti e ore infinite di attesa, che dobbiamo restare in mare un giorno in più, perché dall'Europa non riceviamo indicazioni per un porto sicuro», spiega ancora Ayla, la dottoressa olandese, convinta che «i Paesi europei abbiano scelto finora di non assumersi la responsabilità delle vite delle persone in gioco sul confine mortale dell’Europa».
Come abbiamo raccontato su Avvenire, Amina e le altre 31 persone sono state salvate dalla Sea Watch 3 lo scorso 22 dicembre grazie alla collaborazione con la ong Pilotes Volontaires che sorvola i cieli con l’obiettivo di avvistare gommoni e imbarcazioni in emergenza. Da allora e in attesa di ricevere indicazioni per approdare sulla terraferma l’equipaggio del capitano Lancet non si è arreso e - sostenuto anche dalle persone salvate «Sono qui per aiutare», ha detto subito Youssef mettendosi a disposizione del comandante - ha continuato a pattugliare la zona di search and rescue (Sar) libica, rispondendo alle chiamate di soccorso. Così era accaduto per le 75 persone che erano a bordo di un gommone pochi giorni fa, ma di cui non si sono più avuto notizie, probabilmente perché ingoiati dal mare o ripresi da una motovedetta libica che li ha riportati nei campi di detenzione.

«Ho davvero paura di tornare in Libia, ho provato a scappare due volte senza riuscirci - ha raccontato ancora Amina lasciando uscire le parole con lentezza -. Quello che ho passato è stato terribile», così tanto da non riuscire quasi più a parlarne, come accade spesso con i traumi più violenti. «Avevamo molta paura quando eravamo sul gommone. Non abbiamo usato il telefono satellitare per il terrore di essere localizzati e ripresi dai libici - ha aggiunto Youssef -. Grazie a Dio siamo stati molto fortunati e i nostri fratelli ci hanno salvati. E ora possiamo prepararci a scoprire quello che sarà il nostro futuro in Europa».

I bambini provano a raccontare i loro giorni più tristi e le paure attraverso i disegni. Uno di loro ha riportato su carta tre momenti: la vista del barcone su cui sarebbero saltati per lasciarsi alla spalle l’inferno libico, poi il gommone che si sgonfia, mentre i 32 temevano di perdere la vita, e infine la visione della Sea Watch 3, l’unico soggetto disegnato completamente a colori. Un passaggio, dal bianco e nero del gommone alla vivacità della nave di salvataggio, che da solo spiega i timori e le speranze di chi adesso, finalmente al sicuro, non si spiega il perché delle porte chiuse.
Un sogno e un desiderio, quello dell’Europa, che emerge ancora dalle parole straziate dal dolore di Amina: «Noi donne dobbiamo essere forti – si lascia andare la donna, mentre i medici di bordo le prestano le cure –. Soprattutto possiamo essere libere in Europa. Lì possiamo vivere la nostra vita, ecco perché voglio raggiungerla». Quell'Europa che però sembra aver voltato loro le spalle.



Alberto Pento
Che riportino i clandestini in Libia e cambino mestiere, che questo genere di "salvatori" non sono granché apprezzati, i loro salvataggi favoriscono la tratta umana e l'invasione clandestina e criminale aggravata dal nazismo maomettano. Oltretutto da a noi non c'è posto, non vi sono risorse e non vi è lavoro e vi sono già milioni di poveri, di bisognosi e di disoccupati. Che chiedano al Papa di fare qualche miracolo
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Messaggioda Berto » mer gen 09, 2019 7:05 am

De Magistris invia manuali diritto navigazione a Di Maio, Salvini e Toninelli
LaPresse Mar, 08/01/2019

http://www.ilgiornale.it/video/politica ... v0GyF4AAck

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha inviato tre manuali di diritto della navigazione ai ministri Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Danilo Toninelli, acquistati stamani in una libreria cittadina. "Di buonora mi sono recato in via Mezzocannone a Napoli, strada dove ha sede l'università laica più antica del mondo, la Federico II, e ho comprato un breve piccolo compendio sul diritto della navigazione, marittima, interna e aerea, in tre copie, di cui ho voluto far omaggio, sempre con spirito di confronto e non solo di propaganda politica, ai ministri Di Maio, Salvini e Toninelli", spiega De Magistris.


Alberto Pento
L'abuso del soccorso in mare per favorire l'emigrazione/immigrazione clandestina è un crimine contro l'umanità e un atto ostile di guerra contro i paesi invasi.
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Berto
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La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » mer gen 09, 2019 7:09 am

https://www.facebook.com/renata.golin.9 ... 7001147219

7 gennaio alle ore 20:06

SE FOSSE TUO FIGLIO...

Se fosse tuo figlio
riempiresti il mare di navi
di qualsiasi bandiera.

Vorresti che tutte insieme
a milioni
facessero da ponte
per farlo passare.

Premuroso,
non lo lasceresti mai da solo
faresti ombra
per non far bruciare i suoi occhi,
lo copriresti
per non farlo bagnare
dagli schizzi d'acqua salata.

Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,
uccideresti il pescatore che non presta la barca,
urleresti per chiedere aiuto,
busseresti alle porte dei governi
per rivendicare la vita.

Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,
odieresti il mondo, odieresti i porti
pieni di navi attraccate.
Odieresti chi le tiene ferme e lontane
da chi, nel frattempo
sostituisce le urla
con acqua di mare.

Se fosse tuo figlio li chiameresti
vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.
Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti,
vorresti spaccargli la faccia,
annegarli tutti nello stesso mare.

Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa
non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Puoi dormire tranquillo
E sopratutto sicuro.
Non è tuo figlio.

È solo un figlio dell'umanità perduta,
dell'umanità sporca, che non fa rumore.

Non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Dormi tranquillo, certamente
non è il tuo.

Sergio Guttilla

https://www.facebook.com/filippo.impell ... 2740464088


Alberto Pento
Non mi tocca minimamente.
Infatti non è mio figlio e sto tranquillo, più che tranquillo perché non ho alcuna responsabilità, non gli devo niente ma proprio niente, assolutamente niente e ho altro, molto altro a cui pensare e da fare che mi prende, che richiede tutta la mia attenzione e ogni mia risorsa e sono i miei figli, la mia famiglia, la mia gente, i miei concittadini, il mio paese che hanno tanto bisogno.
È suo padre e sua madre, la sua famiglia e la sua comunità, il suo paese e il suo stato che si debbono preoccupare di lui, non certo io, non certo noi che non l'abbiamo messo al Mondo, che si arrangino, non sono io, non siamo noi i responsabili del Mondo intero, ognuno è responsabile solo di quello che gli compete e non di altro ed è già tanto, molto e non vi è posto e risorsa per altro.
Solo i presuntuosi, i dementi, i falsi e i criminali manipolatori dei valori, dei doveri e dei diritti umani si vogliono e ti vogliono responsabilie anche di questo. E guarda caso sono proprio quelli che negano a te, ai tuoi figli, alla tua famiglia, alla tua comunità e al tuo paese i diritti umani e civili alla libertà e alla sovranità e che ti vorrebbero espropriare di tutto e ridurre in schiavitù attraverso questa falsa responsabilità e questa ignobile manipolata solidarietà.
Qualche eccezione si potrebbe fare solo per i cristiani e egli ebrei perseguitati dai nazi maomettani ma nessuna per costoro, proprio nessuna per i nazi maomettani che se te li porti in casa poi potrebbero anche cacciarti, perseguitarti e ucciderti.
Amen!



Non portarti la morte in casa, non hai colpe né responsabilità
viewtopic.php?f=194&t=2624

All'area arabo islamica del nazismo maomettano d'Africa e d'Asia, noi europei, occidentali, atei, aidoli, ebrei e cristiani non dobbiamo nulla, anzi
viewtopic.php?f=188&t=2674

Pensa prima alla tua gente e al tuo paese che ne hanno bisogno, invece che agli africani e all'Africa
viewtopic.php?f=205&t=2681


Fabio DIndia
Questo è puro terrorismo psicologico , perché il se fosse tuo figlio deve valere x tutti i MILIARDI di bambini sparsi nel mondo dove c'è guerra, fame , carestia , poco sviluppo e spesso e volentieri lo strapotere economico di alcuni PAESI EUROPEI in primis Francia che schiavizza mezza Africa ....li portiamo tutti in Italia? Chi paga ? Noi !! Non dimenticate che abbiamo un debito di 2 mila miliardi di Euro ..appena aumenteranno Iva e tasse varie , poi vi lamenterete e darete la colpa ai migranti e al governo , e tutto questo finto buonismo finira' come neve al sole , l'Italia non è l'ONU non può sobbarcarsi tutti i mali e le ingiustizie del mondo loro hanno questo compito specifico.Tutta Europa ha chiuso i porti chiedetevi perché! !

Filippo Impellizzeri
...tabella con statistiche sui rigugiati nei vari paesi europei


Alberto Pento Quello che fanno gli altri paesi sono affari loro.
Poi non si confondano i rifugiati con i clandestini/migranti economici, con i criminali e con i parassiti.

L'Italia come stato non può accogliere nessuno, nemmeno donne e bambini (dopo arrivano anche gli uomini e tutti i parenti), perché:

-ha un debito di oltre 2.200 miliardi di euro che la soffoca, che va pagato e ridotto, senza farne altro;
-non ha risorse pubbliche da regalare a chichessia, di alcun tipo;
-non ha lavoro nemmeno per i suoi cittadini,
ha milioni di disoccupati;
-ha milioni di famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese;
-ha milioni di poveri, di anziani, di ammalati, di disabili con poca o nessuna assistenza;
-ha milioni di giovani senza lavoro che non possono farsi una casa, una famiglia e dei figli e centinaia di migliaia che ogni anno emigrano per il mondo;
-non ha nemmeno le risorse per pagare i suoi fornitori,
ha decine di migliaia di imprese che chiudono soffocate dalle tasse ogni anno;
...
accogliere clandestini sarebbe un atto di demenziale irresponsabilità o un crimine contro gli italiani;
tutto quello che viene dato ai clandestini, ai profughi, ai rifugiati, ai migranti umanitari, ambientali ed economici, ai parassiti e ai criminali, viene distolto, sottratto, malversato, rubato, estorto ai cittadini italiani e ciò è un crimine, un tradimento della fratellanza nazionale e della cittadinanza, una violazione delle costituzioni italiana ed europea, una violazione dei diritti umani naturali universali e civili degli italiani e degli europei.
Perciò chi è complice, promuove od è a favore dell'accoglienza indiscriminata e scriteriata è semplicemente un demente irresponsabile o un criminale, sia esso un cristiano o un ateo.

Le convenzioni internazionali valgono solo se non violano i diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini italiani ed europei (e tenuto conto delle possibilità e delle compatibilità di ogni paese) e per quanto riguarda l'art. 10 della Costituzione italiana esso vale solo compatibilmente con altri articoli delle Costituzioni italiana ed europea che tutelano i cittadini italiani ed europei, la loro sovranità e la loro sicurezza che valgono di più e che vengono prima di ogni presunto diritto di qualsiasi clandestino.

Filippo Impellizzeri
Potremmo buttare fuori la gente che vaneggia e invoca fuoco e fismme su chi ha più bisogno.
Ne trarremmo tutti un grande utile.

Alberto Pento
Lei butti fuori se stesso nazi comunista.

Filippo Impellizzeri
È bello avere schemo mentali e categorie. Eviti di pensare che poi ti viene il mal di testa

Fabio DIndia
Filippo Impellizzeri Le sue tabelle valgono meno del nulla e le dimostra il fatto che sono ci migliaia di sbarchi di cui non se ne sa nulla !! In quanto le nostre coste non sono mai vigilate ed il confronto con gli altri stati Europei non regge in quanto siamo prima della Grecia il fanalino di coda ...poi con la bocca siamo tutti bravi ad accogliere appena la prossima manovra economica si dovrà aumentare l'Iva e le tasse sulla casa e poi gli tasse ranno il culo e l'aria che respira poi vedremo con chi se la prenderà.

Filippo Impellizzeri
Già le hanno aumentate per mandare la gente in pensione a 60 anni e per distribuire palate di denaro come reddito di fannulloneria

Fabio DIndia
Filippo Impellizzeri Mentre le sue risorse fanno di meglio lassù alla stazione di Milano a distribuire Morte a poco prezzo e a stuprare ragazze qui si vede la vostra incoerenza aiuti agli italiani è uno spreco x le vostre risorse è un affare mi sa che lei sarà un pseudo albergatore la pacchia è finita !!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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