La testimonianza di un'alunna: "L'autista ripeteva: 'Le persone in Africa muoiono per colpa di Di Maio e Salvini'"2019/03/20
https://www.huffingtonpost.it/2019/03/2 ... epFfHiXte4"Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati". Questo è il racconto di una ragazzina che era sul bus sequestrato da Ousseynou Sy a Crema e poi dato alle fiamme a San Donato.
"Ci ha preso i telefoni ma un compagno è riuscito a tenerlo. Ha avvertito il padre, che ha avvisato i carabinieri. Eravamo ammanettati con le fascette da elettricista. Ci diceva che non succederà niente e ogni volta minacciava di versare la benzina", ha detto uscendo dalla palestra dell'Istituto Margherita Hack una delle ragazzine sequestrate.
La zia di un'altra delle alunne che erano sul bus, Elisabetta, ha raccontato che la nipote le ha riferito "che il sequestratore ha detto agli insegnanti di legare i bambini, ha sequestrato tutti i telefoni". "Ha detto anche che voleva andare a Linate", ha confermato la donna. "Ora i bambini - ha concluso - sono più tranquilli di noi".
Dal prestito in banca ai politici: chi c'è (davvero) dietro la JonioAndrea Indini - Mer, 20/03/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 4ohjxMHQCQIl progetto nasce l'estate scorsa per aggirare la chiusura dei porti. Ma l'agguato viene messo in atto solo ora. Ecco chi c'è dietro Casarini e compagni
"Era tutto organizzato". Nella Lega la linea sulla nave Jonio è univoca: Luca Casarini, il disobbediente del G8 che si è messo a capo della Mare Jonio, ha messo in piedi una operazione politica proprio in concomitanza con il voto in Senato sul caso della Diciotti.
Una tesi prefigurata anche da alcuni report inviati all'intelligence e condivisa dai Cinque Stelle che però si sono mossi per evitare che si replicasse la vicenda della nave della Guardia Costiera bloccata per giorni di fronte al porto etneo, con 177 immigrati a bordo. Dietro questo agguato politico, oltre a Casarini e a Beppe Caccia, c'è il progetto "Mediterranea Saving Humans". Una organizzazione non governativa finanziata da Banca Etica che nasconde al proprio interno i soliti ultrà dell'accoglienza che in questi mesi infiammano le piazze facendo la guerra a Matteo Salvini.
"Non sappiamo quando - assicura Casarini - ma torneremo in mare insieme a tutti quelli che si riconoscono in un principio di una semplicità straordinaria: prima si salvano le vite umane, poi si discute del resto". Il punto politico di quanto successo nelle ultime quarant'otto ore resta il tentativo (fallito) dei centri sociali di creare un nuovo scontro alla vigilia del voto al Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini sul caso della nave Diciotti. Un vero e proprio agguato che, secondo i dati in possesso del Viminale, sarebbe stato organizzato da tempo per scavalcare il divieto di attracco nei porti italiani emesso l'estate scorsa dal Viminale per fermare le imbarcazioni delle ong che battevano bandiere straniere. Da qui l'idea di Cesarini e Caccia di mettere in mare una nave battente bandiera italiana.
Torniamo dunque all'estate scorsa. Casarini raduna attorno a sé alcuni esponenti dei centri sociali del Veneto che hanno già iniziato a scendere in piazza contro Salvini. "Non personalizziamo... - dice oggi al Corriere della Sera - io qui faccio la mia parte con umiltà, come uno dei tanti". In realtà, come ricostruisce Repubblica, è lui il capo missione che spinge a costituire una società armatrice per far partire l'agguato al governo. Nasce così la Idra Srl, attorno alla quale si stringono i più intranigenti fan dell'accoglienza, come l'Arci, le ong Ya Basta Bologna, Sea Watch e Open Arms, il centro sociale Esc di Roma e l'associazione "Baobab Experience". Grazie ai contatti politici con le Giunte di Palermo, Napoli e Milano e con i parlamentari di Sinistra italiana, riescono anche ad ottenere un cospicuo prestito da Banca Etica. Nelle tasce di Casarini e compagni arrivano, quindi, 460mila euro che servono per comprare e ristrutturare un vecchio rimorchiatore. Ovviamente gli antagonisti dei centri sociali non hanno il know how per trasformare la Mare Jonio in una imbarcazione "Search and rescue". Per questo arrivano alcuni volontari di Sea Watch e Open Arms.
Quello di lunedì scorso è stato il primo intervento in mare. E i sospetti sulle modalità di intervento sono a dir poco sospette. Tanto che in Forza Italia c'è chi li ha accusati di "pirateria". La stessa Guardia Costiera libica ha fatto sapere che si trovava "a cinque miglia dal gommone in panne", quando l'imbarcazione della Mediterranea è entrata in azione, e che "era in grado di recuperare in sicurezza tutte le persone a bordo". "L'intervento della nave della Mediterranea non era necessario ed è stato pretestuoso", ha spiegato all'Agi il portavoce Ayoub Qassem accusando i "soccorritori" italiani di aver ostacolato le operazioni di salvataggio per "interessi certamente non umanitari". Ieri sera i pm di Agrigento hanno aperto un fascicolo. L'accusa è di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Ma non hanno iscritto ancora alcun nome. "Svegliatevi togati - commenta il senatore Maurizio Gasparri - invece di mandare documenti con consigli sbagliati al Parlamento, fate il vostro dovere. Contribuite a difendere la sicurezza e la legalità in Italia".
Questi della CEI sono dementi, e continuano a confondere i clandestini con i migranti ingannando la povera gente che crede a questa casta idolatra senza vergogna.La Cei va all'attacco: "Per un cattolico è immorale vedere nei migranti un nemico"Sergio Rame - Mer, 20/03/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 65711.htmlCei sul piede di guerra. Bassetti torna a bastonare il governo: "Alimenta clima di paura". Ma si schiera a favore del convegno sulla famiglia
La Cei torna a pungolare il governo sul tema dell'immigrazione.
"Negli ultimi tempi si è diffuso un clima di paura, a volte alimentato in modo irresponsabile, che ha contaminato lo spirito pubblico fino a far emergere rigurgiti xenofobi". A picchiar duro è, ancora una volta, il presidente dei vescovi, Gualtiero Bassetti, che, in una intervista alla Stampa rilasciata proprio nel giorno del voto in Senato sul caso della nave Diciotti, accusa apertamente chi non accoglie gli immigrati che partono per raggiungere le coste del Vecchio Continente.
Bassetti usa parole durissime per parlare del tema migranti. E non manca di lanciare nuovamente un preciso monito ai fedeli: "Per un cattolico è immorale vedere nel migrante un nemico da combattere o da odiare". L'intervista viene pubblicata in ore piuttosto complicate per il governo. Solo ieri si è trovato a tover risolvere l'agguato dei centri sociali, che dopo aver recuperato 50 clandestini al largo della Libia li hanno portati (a forza) fino al porto di Lampedusa. Oggi, poi, ci sarà pure il voto sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso della Diciotti, la nave della Guardia Costiera bloccata per dieci giorni in porto lo scorso agosto. Senza mai fare nomi e cognimi, il presidente della Cei critica duramente l'esecutivo gialloverde soffermandosi, in modo particolare, sulle ricette sovraniste per contrastare l'immigrazione clandestina. "Bisogna stare molto attenti nel promettere al popolo facili ricette - tuona - il rischio grosso è che queste ricette si traducano in soluzioni illusorie e quindi possano generare ancor più frustrazione e rabbia sociale". Poi incalza: "Il popolo non si accarezza con gli slogan e le promesse mirabolanti ma lo si aiuta a crescere fornendo risposte concrete e parole di verità".
Negli ultimi giorni sta montando la polemica sul convegno sulla famiglia che si terrà a Verona a fine mese. La sinistra e i grillini hanno già fatto partire il solito carosello di accuse e insulti ai vari realatori. E, all'indomani del placet del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, anche Bassetti sembra sbilanciarsi a favore dell'appuntamento a cui, tra gli altri, parteciperà anche Salvini. Con la Stampa si limita a fare solo una battuta sulle polemiche scoppiate in questi giorni. Ma ci tiene comunque a sottolineare che "la famiglia sta particolarmente a cuore della Chiesa". "Proprio per questo - conclude - ci dispiace che finisca in polemiche strumentali".
Bus dirottato a Milano, i bambini al telefono: aiuto papà, l'autista dice che farà una strage20 marzo 2019
https://www.ilmessaggero.it/italia/bus_ ... 6eMNEfVANY «Aiuto papà, l'autista ci minaccia. Ha detto che non ci porta a scuola, che va a Linate e fa una strage». Sono le prime concitate telefonate arrivate ai genitori dai bimbi che erano a bordo del bus dirottato sulla strada provinciale 415 all'altezza di San Donato Milanese (Milano). Grazie al loro coraggio è stata evitate una strage.
È durato poco meno di 40 minuti il viaggio del terrore dei 51 studenti della scuola media Vailati di Crema sequestrati da Ousseynou Sy, il 47enne senegalese (ma cittadino italiano) fermato dai carabinieri dopo un inseguimento e uno speronamento. L'uomo, che ha precedenti per guida in stato di ebbrezza e molestie sessuali su un minore risalenti al 2007 e al 2011, era il regolare conducente del mezzo di Autoguidovie partito da Crema e che avrebbe dovuto accompagnare gli studenti dalla palestra a scuola per un normale spostamento.
A un certo punto ha iniziato a urlare frasi sconnesse, ha dirottato il mezzo minacciando i ragazzini e ha iniziato a versare benzina all'interno. A lanciare l'allarme è stato uno dei tre accompagnatori a bordo: «Aiuto, dice che vuole fare una strage, che vuole andare a Linate e bruciare tutto». Durante la telefonata l'operatore del 112 gli ha consigliato di far abbassare tutti per limitare i danni in caso di incidente e l'uomo al cellulare ha risposto «sono tutti legati», riferendosi alle cinture di sicurezza.
Ousseynou Sy teneva in particolare «due bambini accanto a sé» in ostaggio «con un accendino in mano», ha riferito il procuratore di Milano Francesco Greco, il quale ha spiegato anche che l'uomo, guidando il bus, ha speronato anche una macchina con a bordo un padre e un bambino. La macchina «ha preso fuoco» ma il padre con in braccio il bambino sono usciti in tempo.
«Ci ha preso i telefoni ma un compagno è riuscito a tenerlo. Eravamo ammanettati con le fascette da elettricista. Ci diceva che non succederà niente e ogni volta minacciava di versare la benzina», ha detto uscendo dalla palestra dell'Istituto Margherita Hack una delle ragazzine sequestrate. Sarebbero stati quattro o cinque i bimbi a cui l'autista ha legato le mani con delle fascette da elettricista.
Gli insegnanti della scuola media Vailati di Crema, in allarme per il ritardo che l'autobus con a bordo gli alunni di seconda media stava accumulando per rientrare dalla palestra, hanno chiamato una delle insegnanti a bordo del mezzo e hanno «sentito le voci concitate dei ragazzi». «E in quel momento abbiamo capito che stava succedendo qualcosa».
La zia di un'altra delle alunne che erano sul bus, Elisabetta, ha raccontato che la nipote le ha riferito «che il sequestratore ha detto agli insegnanti di legare i bambini, ha sequestrato tutti i telefoni». «Ha detto anche che voleva andare a Linate», ha confermato la donna. «Ora i bambini - ha concluso - sono più tranquilli di noi».
«I ragazzi sono stati veramente bravi», ripete Luca De Marchis, comandante provinciale dei Carabinieri di Milano, commentando quanto è avvenuto oggi a San Donato Milanese. De Marchis ha spiegato che «l'uomo non era armato» e «non ha legato i ragazzini» ed è ora indagato per strage e sequestro di persona.
Milano, l'autista che ha dirottato il bus degli studenti: «Basta morti in mare, qui non si salverà nessuno»
Quando l'autista, italiano di orgini senegalesi, ha dirottato il bus e ha cominciato a urlare: «Qui non si salverà nessuno, basta morti in mare», uno degli studenti a bordo ha chiamato con il cellulare i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri. Immediatamente sono scattati una serie di posti di blocco mentre le pattuglie hanno raggiunto il mezzo. L'autista a quel punto ha forzato uno sbarramento dei carabinieri, speronando le auto, ma ha perso il controllo: il bus ha rallentato e poi è finito contro il guardrail. A quel punto Sy ha cosparso il mezzo di benzina e ha dato fuoco con un'accendino, ma i militari sono riusciti a mettere in salvo studenti e professori entrando dalla porta posteriore e rompendo i finestrini
«La nostra scuola ci ha chiamati dicendo che era stato sequestrato il pulmino, in modo vago, ma ci hanno rassicurati subito e hanno detto che i ragazzi stavano tutti bene», ha aggiunto il padre di uno dei ragazzini davanti alla palestra a San Donato dove sono ora i bambini. La coppia non conosceva personalmente Sy, ma «probabilmente era il solito autista che li accompagnava in palestra per educazione fisica», hanno spiegato i genitori che ancora, però, non hanno parlato con il figlio.
Alberto PentoQuesto dimostra che ogni mussulmano è potenzialmente un nazi maomettano, un pericolo e una minaccia per noi.Fabio Federico MarcheseFatemi capire...
Un Senegalese con cittadinanza italiana e con precedenti penali per abusi su minore,ma autorizzato a condurre uno scuolabus, lucidamente pianifica di bruciare vivi dei ragazzini di una scuola media,per vendicare i morti nel Mediterraneo, che secondo lui sono causati da Salvini e di Di Maio.
A parte il fatto che le stragi in mare sono state causate dai migranti stessi che partono senza alcun criterio dalla Libia e pure dall'esasperata e suicida foga pro immigratoria dei governi precedenti a guida sinistra.
Ora le Sinistre,sempre zelanti in favore degli immigrati (pure i criminali difendono questi pidioti) starnazzano dicendo che il senegalese sarebbe un pazzo (uno che pianifica un atto simile è lucidissimo e sano di mente) e che non ha importanza di che nazionalita sia.Poi urlano contro chi ha assunto un ex delinquente.
Giusto,certamente,ma cari miei sinistrini un Italiano ha mai dato fuoco a un autobus pieno di bambini? Io non ricordo orrore simile. E le motivazioni pur deliranti,sono certamente tipiche di un immigrato e non di un delinquente nostrano.
E lo Ius Soli che tanto reclamate con protervia (solo ieri sera Bersani aveva ribadito la sua passione insana per lo Ius Soli) siete così sicuri che possa essere un modo sicuro per trasformare feccia immigrata in cittadini modello?
Resta la rabbia e la pena per questi ragazzini che hanno visto una morte orribile da vicino e la tristezza per quelle urla di terrore,per un trauma psicologico che si porteranno dietro forse tutta la vita.
Cari buonisti ve lo dico con sincera rabbia: avete rotto il cazzo,piantatela con le vostre fanatiche idee di accoglienza totale,perchè se si toccano i bambini gli Italiani diventano tigri,giustamente, e prima o poi qualcuno farà a pezzi voi e i migranti anche senza colpe.
E poi laciatemelo dire, a furia di ripetere CHE NOI SIAMO I COLPEVOLI per i morti in mare, prima o poi qualcuno se la prende con i presunti responsabili.
Maria Giovanna Maglie era in diretta.'Live!! Dove nasce l’odio?
20 marzo 2019
https://www.facebook.com/mariagiovannam ... 8251543345Chi lancia messaggi di odio nel nostro Paese? Senegalese con passaporto italiano a Milano sequestra e da' fuoco a un autobus pieno di ragazzini,del quale era l'autista nonostante i suoi precedenti penali. Urlava: "non si salverà nessuno" e "È tutta colpa di Maio e Salvini, basta morti nel Mediterraneo. Bravissimi i ragazzini che sono riusciti a chiedere aiuto, eccezionali i carabinieri.
"Io sono per meno porti aperti, meno sbarchi, meno morti". No all'autorizzazione a procedere contro il ministro Salvini. Finisce il caso Diciotti, comincia quello della Mar Ionio, che è stata sequestrata nel porto di Lampedusa.
All'Africa e agli africani non dobbiamo nulla, ma proprio nulla, niente di niente, tanto meno agli asiatici e ai nazisti maomettani d'Asia e d'Africa. Ci dispiace per i cristiani ma non possiamo accogliere tutti perché non vi è spazio, non vi sono risorse e non c'è lavoro, in Italia vi sono già milioni di poveri, di disoccupati e di giovani costretti a migrare; e un debito pubblico tra i più alti del mondo occidentale che soffoca lo sviluppo e alimenta i parassiti e la corruzione. Gli africani si arrangino e restino in Africa a risolvere i loro problemi.
viewtopic.php?f=194&t=2494 Lerner attacca: “Attentato su bus frutto dell’odio contro i migranti”Federico Garau - Gio, 21/03/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... C3VWUrUJc8 Il post del giornalista libanese sulla sua pagina personale Facebook sta scatenando una vera e propria ondata di polemiche
Gad Lerner, grazie ad un suo post su Facebook, ha scatenato un vero e proprio putiferio.
Commentando l’attentato compiuto dal senegalese pregiudicato Ousseynou Sy, che ha tenuto in ostaggio minacciandoli 51 bambini a bordo di un autobus di cui lui stesso era al volante, prima di tentare di bruciarli vivi, il giornalista libanese ha dato davvero il meglio di sé.
Lo straniero, secondo il buon Gad, sarebbe stato mosso dall’odio manifestato dagli italiani nei confronti dei migranti. “La follia criminale del cittadino italiano Ousseynou Sy è l'esito di una contrapposizione isterica che manifesta ostilità agli immigrati additandoli come privilegiati, negando le loro sofferenze e la loro umanità”.
Inutile dire che il tenore dei commenti in risposta al post di Lerner è decisamente acceso. “Mi scusi ma legge quello che scrive? Stai a vedere che adesso la colpa è nostra... Roba da matti”, commenta una donna.“Sembra quasi che a Lerner dispiaccia che l'attentato sia fallito!”, replica amaramente un’altra. “Non è cittadino italiano ma senegalese, l'ennesimo che commette atti criminosi contro gli italiani. Voi comunisti ce li avete portati in Italia ed ora accusate, chi sta provando a ripulire il Paese, di seminare odio e paure”, attacca invece in modo più diretto un utente, a cui fa seguito un altro. “A uno come lei dovrebbero impedire di andare in televisione ad esprimere la sua opinione folle...il bello è che viene anche pagato”.