Ecco quando le migrazioni sono e non sono invasioni

Ecco quando le migrazioni sono e non sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 03, 2017 7:32 am

Ecco quando le migrazioni sono e non sono invasioni e portano il bene e non il male
viewtopic.php?f=194&t=2603
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Ecco quando le migrazioni non sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 03, 2017 7:33 am

La storia è esperienza di vita ed è costituita da fatti veri, chiari che insegnano a distinguere il bene dal male nelle scelte che l'uomo affronta per il futuro.

La prima migrazione è una risorsa, nuova buona umanità che sostituisce quella sterminata dalla peste o manod'opera specializzata che crea ricchezza e benessere;

la seconda è un'invasione che sottrae ricchezza, risorse, beni, futuro e vita ai cittadini italiani ed europei e che porta malattie, malessere, conflitti, criminalità, destabilizzazione sociale, culturale e politica e che va ad alimentare il parassitismo, sociale, economico e statalista, che importa e diffonde povertà, che alimenta il debito pubblico, che mette a repentaglio la sicurezza fisica dei cittadini.



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Re: Ecco quando le migrazioni non sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 03, 2017 7:37 am

Esempi di buone migrazioni


Un esempio di storia che non è invasione è quella di Cimbri dell'Altopiano dei Settecomuni, del Cansiglio, della Lessinia che vennero prevalentemente dal Tirolo, dalla Baviera, dall'Alemagna Svizzera, invitati e chiamati da un preciso programma politico-economico di bonifica e popolamente di aree selvatiche da mettere a frutto; nei secoli in cui l'attività economica prevalente era quella agricola.
viewtopic.php?f=105&t=348

Un caso simile fu quello delle migrazioni ottocentesche europee, italiche e venete nell'America del Sud ed in Australia tutte programmate e finalizzate a sviluppare l'economia agricola in aree disabitate.
https://it.wikipedia.org/wiki/Emigrazione_veneta

Un'altro caso simile fu la migrazione novecentesca dei contadini veneti nell'agro pontino per bonificarlo dalle paludi e mettere a frutto quelle terre.
https://it.wikipedia.org/wiki/Agro_Pontino
https://pistolato.wordpress.com/2016/06 ... a-zornetta


In Europa dopo la I guerra mondiale fi fu una migrazione di operai italici nelle miniere del Belgio, dopo la II guerra mondiale vi furono migrazioni di contadini padani nelle campagne francesi, tutte migrazioni programmate e controllate.
http://www.italianinelmondo.ws/storia-e ... diale.html

Nel passato in Europa dopo le spaventose pandemie di peste che abbattevano la popolazione anche del 50% furono fatte politiche di richiamo/importazione di popolazione dalle aree più popolate e che non avevano subito danne a causa della peste:

Morlacchi: un caso di questo tipo è quello veneto degli slavi morlacchi chiamati dalla Repubblica Veneta a popolare le aree spopolate del Grappa:
https://it.wikipedia.org/wiki/Morlacchi

oppure il ripopolamento di Venezia:
http://www.graziussi.com/peste.html

un'altro caso è quello veronese:
https://books.google.it/books?id=-bFczf ... te&f=false

oppure quello dell'Istria:
https://it.wikipedia.org/wiki/Colonizzazione_istriana
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Re: Ecco quando le migrazioni non sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 03, 2017 7:41 am

Nel passato lontano, in epoca romano imperiale vi fu il caso dei 30 mila coloni germani deportati dalla loro terra renana nell'area padana tra Cremona e Mantova

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... adania.jpg


...
Cinque (circa 5/6) secoli più tardi il generale romano Teodosio (di etnia iberica)

http://it.wikipedia.org/wiki/Conte_Teodosio
Flavio Teodosio (latino: Flavius Theodosius; ... – Cartagine, 376) fu un importante generale romano, che raggiunse il rango di Comes Britanniarum e che per questo è anche noto come Conte Teodosio. In quanto padre dell'imperatore Teodosio I, è considerato il capostipite della casata di Teodosio; per distinguerlo dal figlio, gli storici lo chiamano talvolta Teodosio il Vecchio o Teodosio Seniore

http://cronologia.leonardo.it/storia/anno371.htm

Parliamo però ora di TEODOSIO il Vecchio, cioè del valoroso generale, padre del futuro imperatore che ha ora poco più di vent'anni e ha seguito (anche lui come Graziano) fin dall'adolescenza il padre nelle numerose campagne militari in varie province.

Teodosio padre, aveva combattuto nel 367-368 in Britannia contro i Pitti e gli Scoti ristabilendo l'ordine a Londra, poi chiamato in Italia da Valentiniano, era sceso in suo soccorso partendo dalla Rezia.

Da Stoccarda era sceso sul Reno, poi l'aveva risalito. Lungo il percorso, oltre le grandi distruzioni e i saccheggi che abbiamo già narrato, prendendo alle spalle gli Alamanni, fece numerosi prigionieri.

Non solo soldati, ma anche 30.000 pacifici pionieristici coloni che - come abbiamo già accennato negli scorsi anni - avevano trasformato il territorio in un Eden. Sia al di qua sia al di là del Danubio, della Mosella, del Neckar, del Reno, e del Marne. Avevano disboscato, aperto canali irrigui in questi grandi fiumi, drenato terreni, create piantagioni e pascoli e soprattutto messo a dimora i vitigni che ancora oggi sono il vanto della Renania, del Palatinato, della Bassa Giura, e dello Champagne. Avevano coltivato il luppolo pregiato, la materia prima per la birra, una bevanda che i romani disprezzavano chiamandola "urina dei barbari".

Padre e figlio rimasero impressionati. Loro spagnoli di Segovia avevano visto, attraversandole, già le colture della Spagna, della Francia, e quelle italiane molto misere ai lati del Po lungo la Pianura Padana, ancora dominata da immense foreste.
Non avevano mai visto nulla di simile, un territorio così bene organizzato, coltivato, e reso così produttivi i terreni.

Teodosio requisì tutti quei bravi coltivatori, smembrò famiglie, distrusse parentadi, incolonnò i 30.000 uomini migliori, e nel senso inverso deportandoli li fece scendere, attraverso il Passo Resia, nella Val Venosta a Bolzano, poi Trento, Verona, fino al Po.
Distribuì così sulle sue sponde 60.000 braccia, per sradicare boschi, arare campi, aprire canali, fare argini al fiume; come aveva visto fare lassù nel Nord.
Ed eccoli questi deportati nella pianura Padana, a Cremona, Guastalla, Ostiglia, Occhiobello, ospiti forzati; a integrarsi poi col tempo, e a trasferire poi nel bagaglio genetico degli indigeni anche quello di Goti, Alamanni, Germani.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... padana.jpg
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Re: Ecco quando le migrazioni non sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 03, 2017 7:43 am

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Ecco quando le migrazion sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 03, 2017 7:44 am

Queste invece dall'Africa e dall'Asia sono vere e proprie invasioni che portano solo malefici e nessun beneficio, a parte per quelli che sfruttano questa operazione di accoglienza degli invasori, finanziata con le risorse pubbliche, distolte dai legittimi destinatari che sarebbero i cittadini italiani ed europei bisognosi di lavoro, di una casa, di farsi una famiglia, di avere dei figli, di uno sviluppo economico, di una migliore assistenza ai disabili, agli ammalati, ai vecchi, di una minor imposizione fiscale e contributiva, di pensioni migliori, ... .
Questa è una invasione orchestrata e favorita dalle caste irresponsabili, tra cui quelle politiche, economiche e clericale, ai danni della maggioranza dei cittadini, per le loro demenzialità ideologico-politiche-religiose ed il loro parassitismo finanziario ed economico.



Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ti-ong.jpg


La schiavitù è un crimine contro l'umanità, sempre.
La solidarietà e l'accoglienza imposta e obbligatoria è una delle peggiori e più odiose forme di schiavitù e di oppressione che esistano sulla faccia della terra.

posting.php?mode=post&f=149

Le bugie dei radicali, del Papa e di altri sui migranti regolari, sugli immigrati clandestini e sui rifugianti
viewtopic.php?f=194&t=2460
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Re: Ecco quando le migrazioni sono invasioni

Messaggioda Berto » mar mag 09, 2017 7:15 pm

Le menzogne dei parassiti

Le bugie dei radicali, del Papa e di altri sui migranti regolari, sugli immigrati clandestini e sui rifugianti
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L'irresponsabile e bugiardo parassita Mattarella

Mattarella: "I migranti sono una risorsa". E Salvini: "Complice dell'invasione"
Il capo dello Stato: "Con le migrazioni gli italiani scoprirono l'identità unitaria". E Salvini lo attacca: "Ipocrita, complice dell'invasione"
Giovanni Neve - Mar, 09/05/2017 - 12:39

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 94661.html

"La solidarietà davanti alle tragedie dei migranti si scontra con l'intolleranza a cui spesso è legata l'incapacità di comprendere i grandi fenomeni del mondo contemporaneo".

Sergio Mattarella parla alla comunità degli italoargentini al teatro Coliseo e attualizza l'esperienza dei loro nonni e padri, ricordando ogni aspetto delle migrazioni passate. Ora, però, "viviamo tempi nei quali le questioni migratorie assumono nuovamente enorme rilevanza. I mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarietà e della dignità della persona, si scontrano - prima ancora che con preoccupazioni legate alla sicurezza - con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacità di riuscire a comprendere ciò che è in atto, ciò che sta accadendo nel mondo".


Gli italiani nel mondo

"Un fiume in piena quello che si riversò dall'Italia verso il resto del mondo: 803.000 gli emigrati nel solo anno 1906! In cento anni (1876-1975), emigrarono circa 26 milioni di italiani! Una nazione fuori dalla nazione". Mattarella parla davanti ai 1700 italoargentini riuniti al teatro Coliseo, luogo di cultura di proprietà del governo Italiano a Buenos Aires, e ricorda quando i migranti eravamo noi. Ecco, sottolinea il capo dello Stato, "perché non c'è una sola storia d'Italia ma, accanto a quella del territorio nazionale, si è sviluppata una storia degli italiani: tante storie degli italiani, quante erano le comunità italiane trapiantate all'estero. La storia dell'emigrazione italiana è, prima ancora dell'Unità d'Italia, la storia unitaria del nostro popolo". Mattarella cita Ludovico Incisa di Camerana secondo cui "è all'estero che meridionali e settentrionali, sudditi di regimi diversi, si appropriarono, insieme, di una comune identità, quella italiana. Qui, possiamo ben dirlo, è nata l'italianità. Prima ancora di essere cittadini del Regno d'Italia, gli emigranti provenienti dagli antichi Stati peninsulari si sono riconosciuti italiani a Buenos Aires, in istituzioni e organizzazioni comuni. Qui è stata custodita, sin dai momenti di crisi del processo unitario del Paese, la nostra identità".


Gli immigrati come risorsa

"Lo sviluppo di un Paese va di pari passo con un diminuire delle migrazioni, le due cose sono indissolubilmente legate". Durante la visita di Stato Oltreoceano, Mattarella ripercorre le tappe delle migrazioni italiane all'estero, dall'800 al 1970, quando ben 26 milioni di italiani lasciarono il Paese. E, in particolare, ricorda come in Argentina l'immigrazione è stata "incoraggiata con accordi tra governi, con lo scopo di alleggerire un corpo sociale ritenuto dalle classi dirigenti dell'epoca troppo denso, troppo pesante, misurato su quelle che si ritenevano essere le risorse dell'Italia. Una tesi, quest'ultima infondata, denunciava nel primo dopoguerra Carlo Rosselli". Per il leader di Giustizia e Libertà "la tesi secondo la quale il pauperismo italiano fosse figlio della pressione demografica era totalmente infondata: lo dimostrerà la storia successiva. Nel 1961, Centenario dell'Unità d'Italia, a popolazione raddoppiata, il reddito pro-capite del Paese risulterà quadruplicato". "Ci sono tante storie quante sono le ondate migratorie che si sono succedute, sino a quella del secondo dopoguerra, i cui effetti sono durati sino all'epoca del boom economico italiano, quando si è realizzata la previsione di Antonio Gramsci (del quale abbiamo appena ricordato gli ottant'anni dalla scomparsa). Il leader antifascista - cita il capo dello Stato - preconizzava con lo sviluppo del Paese, il venir meno della funzione dell'Italia come produttrice di riserva operaia per il mondo intero".


La replica di Salvini

L'intervento di Mattarella non è piaciuto a Matteo Salvini. Che su Facebook ha duramente criticato il capo dello Stato per aver detto che "gli immigrati sono una risorsa". "Quanta ipocrisia - ha tuonato il leader della Lega Nord - paragonare i milioni di italiani che emigrarono in cerca di lavoro, e a cui nessuno regalò pranzi, alberghi o telefonini, ai clandestini che sbarcano oggi in Italia e fanno casino, è una vergogna". E ancora: "Stop invasione, Mattarella complice".


I migranti come risorsa: la lezione di Mattarella dall'Argentina. E sui movimenti populisti antieuropei: "Fenomeno in regressione"
Il presidente della Repubblica a Buenos Aires ricorda che in cento anni 26 milioni di italiani lasciarono la propria terra e ammonisce: "La Costituzione riconosce il valore dell'emigrazione, bisogna aprire e non chiudere". E sui movimenti populisti antieuropei: "In regressione dopo Brexit"
di UMBERTO ROSSO
09 maggio 2017

http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... P4-S1.8-T1


BUENOS AIRES - Quando gli emigrati eravamo noi. Come in Argentina, dove in un secolo si sono riversati 26 milioni di italiani. E proprio da Buenos Aires, dove è visita di Stato, e proprio rileggendo il film di quella gigantesca ondata di arrivi, il presidente Sergio Mattarella ne ricava una lezione. Che propone, come messaggio, all'Italia di oggi alle prese con l'emergenza sbarchi. Gli immigrati sono una risorsa, non è vero allora come adesso che "il pauperismo italiano è figlio della pressione demografica".

La frase è una citazione che il capo dello Stato trae da Carlo Rosselli, che già nel primo dopoguerra denunciava come fosse "totalmente infondata" la tesi per cui gli immigrati mandano allo sfascio l'economia di un paese. Lo dimostra, ricostruisce Mattarella, non solo appunto il laboratorio-Argentina, ma la storia stessa del nostro paese: "Nel 1961, centenario dell'Unità d'Italia, a popolazione raddoppiata, il reddito pro-capite italiano risulterà quadruplicato". E negli anni del boom economico, ricorda ancora il presidente, si è realizzata la previsione di Antonio Gramsci che "preconizzava con lo sviluppo del paese il venir meno della funzione dell'Italia come produttrice di riserva operaia per il mondo intero".

Come a dire ai profeti di sventura che, storicamente, non funziona l'equazione più immigrati uguale meno risorse per l'Italia. Mattarella ha citato la Costituzione, ricordando che "all'articolo 35 ha voluto riconoscere espressamente il valore dell'emigrazione, sottolineando, da un lato, il ripristino di questa piena libertà per i nostri concittadini. Richiamando, dall'altro, l'impegno a tutela del lavoro degli italiani all'estero". Ma naturalmente - e serve ricordare come andarono le cose con gli italiani "pionieri dell'emigrazione" qui in Argentina - questo può avvenire a certe condizioni. "Questo paese - dice il nostro presidente della Repubblica, parlando alla comunità italiana di Baires - ha sollecitato, accolto e favorito l'arrivo di milioni di nostri connazionali". Ma i nostri emigrati "con impegno e saggezza hanno offerto piena lealtà" alla patria di adozione. Nel 1949 si trasferirono in Argentina perfino "ben 88 imprese italiane con i loro dipendenti, quasi un anticipo del processo di internazionalizzazione". Insomma, integrazione piena, a patto di rispettare leggi e doveri nella nuova casa.

La strada che Mattarella intravede è perciò molto diversa da quel che le cronache raccontano ogni giorno sul dramma degli immigrati nel nostro paese. "I mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarietà e della dignità della persona si scontrano con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacità di comprendere ciò che è in atto, ciò che sta accadendo nel mondo". Ovvero, un fenomeno di migrazione verso i paesi più ricchi di portata epocale. E non saranno i muri a poterlo fermare.

"L'Italia crede che "in un contesto sempre più globalizzato occorra mettere a fattor comune le informazioni, le competenze, i successi - ha aggiunto Matatrella - , rifuggendo dalle tentazioni del protezionismo, dalle involuzioni nazionalistiche, da artificiose chiusure in se stessi, che appaiono oggi antistoriche oltre che contro la logica e contro l'interesse della comunità mondiale".

Populisti in regressione - Secondo il capo dello Stato, inoltre, anche il fenomeno dei movimenti populisti, dopo il caso Brexit, in Europa è "in regressione". "Non faccio riferimento ai movimenti italiani - ha detto il presidente parlando con alcuni editorialisti argentini - . Però come cittadino europeo posso dire che in Europa il fenomeno è andato incontro a diverse delusioni ed è in regressione".

"Brexit - ha aggiunto il presidente della Repubblica - è stato un momento di grande rammarico all'interno dell'Unione Europea, per tutti noi che ne facciamo parte, perché la Gran Bretagna è un grande paese, è un paese amico oltre che un paese alleato. Il fatto che abbia deciso, seppure con una maggioranza molto ristretta dei suoi elettori, di uscire dall'Unione è motivo di grande dispiacere, di rammarico. Adesso stanno per avviarsi trattative su come regolare questa uscita e su come successivamente regolare i rapporti con la Gran Bretagna. Non sarà un percorso facile, lo affronteremo con senso di responsabilità".

Per Mattarella "quanto è avvenuto con Brexit probabilmente è stato un evento che ha scoraggiato e indebolito il populismo antieuropeista. Perché, toccando con mano l'uscita di un paese dell'Unione, il timore che avvenga qualcosa del genere anche nel proprio paese induce i cittadini dei vari paesi a essere molto più attenti all'importanza dell'integrazione europea. Da quando c'è stata Brexit infatti i movimenti populisti antieuropeisti si sono progressivamente indeboliti. Il risultato olandese è stato significativo. Molti erano convinti che sarebbe stato il movimento antieuropeista il primo partito ma non è andata affatto così. Vi era stato prima il segnale delle elezioni del presidente dell'Austria in cui a sorpresa - rispetto ai sondaggi - ha vinto con grande margine il presidente europeista. E' avvenuto adesso in Francia con un risultato del Fronte nazionale sotto il 35%, risultato deludente rispetto alle aspettative che loro avevano Le previsioni in Germania non sono positive per quel movimento che di più incarna le posizioni antieuropeiste".

Quindi, ha sottolineato ancora Mattarella, "vi è un fenomeno di contenimento e retrocessione dei movimenti
populisti antieuropeisti che nasce da una riflessione generale, ma nasce anche dallo shock che Brexit ha provocato. E' chiaro che superato questo lungo percorso elettorale in Europa - che ci sarà anche in Italia - l'Unione dovrà fare una riflessione su se stessa".
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Re: Ecco quando le migrazioni sono invasioni

Messaggioda Berto » mar mag 09, 2017 7:40 pm

Accoglienza o ospitalità imposta o forzata è un crimine contro l'umanità
viewtopic.php?f=196&t=2420

Se accogliete indiscriminatamente islamici e africani come vorrebbero le caste irresponsabili e parassitarie, criminali e demenziali, vi farete irreparabilmente del male con le vostre mani e lo farete alle vostre famiglie, ai vostri figli, alla vostra gente.

Tutto quello che viene dato a questi invasori
viene tolto a te,
alla tua famiglia,
ai tuoi figli,
ai tuoi vecchi,
alla tua gente,
ai tuoi concittadini,
ai tuoi ammalati,
ai tuoi disoccupati,
ai tuoi lavoratori,
alle tue imprese,
ai tuoi poveri,
ai tuoi nipoti,
alla tua terra,
alla tua cultura,
al tuo futuro
e alla tua vita;

senza contare
che nessuno di questi invasori ha un diritto assoluto ad essere accolto,
e che molti non hanno nemmeno alcun diritto relativo, all'accoglienza e all'ospitalità;
che buona parte sono criminali comuni e parassiti
e che tanti altri sono terroristi e nazisti maomettani che possono nuocere gravemente alla tua gente, al tuo paese, alla tua famiglia e alla tua vita;

che lo stato italiano è pieno di debiti che gravano sulle spalle dei cittadini per generazioni e che non ha risorse e lavoro nemmeno per le sue genti, per i suoi figli già nati e per farne nascere altri.
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Re: Ecco quando le migrazioni sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 10, 2017 2:02 pm

Migranti, la procura di Trapani: "Indagini sui membri delle Ong"
Sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il pm Cartosio in Senato accusa le Ong: "Soccorsi senza informare la guardia costiera"
Sergio Rame - Mer, 10/05/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 95224.html

"La procura di Trapani ha in corso delle indagini concernenti l'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina".

A rivelarlo è stato il procuratore facente funzioni di Trapani Ambrogio Cartosio nel corso di un'audizione davanti alla commissione Difesa del Senato impegnata in una indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani ai soccorsi in mare ai migranti e sull'attività svolta dalle organizzazioni non governative nel Mar Mediterraneo (guarda il video). "Queste indagini - ha spiegato il magistrato - coinvolgononon le Ong in quanto tali ma soggetti, persone fisiche, appartenenti alle Ong. Ovviamente sulle indagini non posso dire altro".

Nel corso del Forum organizzato da Repubblica, il ministro dell'Interno Marco Minniti non affretta giudizi. E a chi accusa le Ong di avere rapporti con gli scafisti libici lancia un avvertimento netto: "Un Paese serio aspetta di conoscere dati certi, cioè le indagini della magistratura. E solo dopo interviene". Le indagini della commissione Difesa del Senato sono tese proprio a far luce sull'attività svolta dalle organizzazioni non governative al largo della costa libica e a dare una risposta alle ipotesi di complicità avanzate nelle scorse settiman tra il pm di Catania Carmelo Zuccaro. Al prouratore di Trapani "non risultano contatti telefonici diretti tra la terraferma libica e le Ong", anche se Frontex ha trovato i numeri di telefono di membri delle Ong nei cellulari degli immigrati. "Allo stato delle nostre acquisizioni - ha, poi, precisato Cartosio - escludo che i finanziamenti ricevuti dalle Ong possano essere di origine illecita. Ed escludo anche che gli interventi delle stesse Ong abbiano finalità diverse da quelle umanitarie".

Sul piano tecnico giuridico, il procuratore di Trapani vede la soluzione del problema nell'articolo 54 del Codice penale che prevede la causa di giustificazione dello stato di necessità. "Se una nave delle Ong - ha spiegato il magistrato davanti alla Commissione Difesa del Senato - un mercantile, una nave militare, un peschereccio, un'imbarcazione privata, viene messa al corrente che alcune persone rischiano concretamente di annegare, deve soccorrerle, indipendentemente da dove si trovano. Il principio dello stato di necessità in questi casi travolge tutto, e l'eventuale favoreggiamento di immigrazione clandestina non è punibile". Alla procura di Trapani, però, risulta che in qualche caso l'intervento delle navi delle Ong sia avvenuto senza intesa preventiva con la Guardia Costiera.



Zuccaro demolisce le teorie di Boldrini e Kyenge: “La maggior parte dei migranti diventa illegale”

http://www.secoloditalia.it/2017/05/zuc ... gale-video

In audizione alla Commissione antimafia il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha demolito le tesi delle Boldrini e Kyenge di turno: «Dei migranti che arrivano in Italia – ha precisato Zuccaro – solo una percentuale molto bassa ha diritto all’asilo, tutto il resto è immesso nel circuito illegale e diventa vittima di tratta, caporalato e altri circuiti illeciti. Il mio dovere come procuratore è quello di segnalarlo».

Il procuratore di Catania – scrive Il Secolo D’Italia – ha aggiunto che «fenomeni di radicalizzazione li abbiamo registrati in ambiente carcerario, anche in zone dove è diffuso il caporalato, non sono in grado di dire se sia la conseguenza delle condizioni precarie in cui si vive, ma abbiamo verificato un fenomeno di sensibilizzazione alle interpretazioni peggiori dell’islamismo».

Zuccaro: “C’è la mafia dietro l’accoglienza ai migranti”

Per Zuccaro bisogna decidere «chi salvare e una volta deciso si vada a prenderlo senza alimentare il traffico della migrazione», in questo modo «le persone che verranno salvate non saranno immesse nei ranghi della criminalità». Venendo al punto relativo agli interessi delle mafie, il magistrato ha precisato che «c’è una massa di denaro destinata all’accoglienza dei migranti che attira gli interessi delle organizzazioni mafiose e dico questo sulla base di alcune risultanze investigative». Ai membri della Commissione presieduta da Rosy Bindi, Zuccaro ha sottolineato comunque come «sia sbagliato ritenere che la mafia operi dovunque, perché così rischiamo di aumentare l’aurea di onnipotenza».
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Ecco quando le migrazioni sono invasioni

Messaggioda Berto » mer mag 24, 2017 7:21 am

Il terrorismo islamico è una delle tre armi per la libanizzazione e progressiva sostituzione della popolazione europea.
https://www.facebook.com/silvana.demari ... 8509354628

Il terrorismo crea l'intimidazione necessaria perché non si osi mettere in atto linee di difesa. La sostituzione avviene mediante l'accoglienza indiscriminata di una popolazione estranea e ideologicamente prevaricante e la demografia. Solo una piccola percentuale dei "migranti" proviene da zone di guerra. Solo una parte proviene da situazioni che giustifichino lo stato di rifugiato. Tutti gli altri provengono da nazioni in pace e senza persecuzioni. La situazione più grave tra tutte le nazioni europee è quella dell'Italia, non ancora colpita dal terrorismo ma condannata dalla sua classe politica al suicidio economico per accogliere un numero enorme di cosiddetti migranti. Queste persone provengono in buona parte dagli strati medi della popolazione africana: non solo sono alfabetizzati, ma hanno titoli di studio di scuole medie e superiori, conoscenza di inglese o francese, capacità di usare Smart phone e computer, capacità " banali" in Europa, ma preziose in Africa dove garantiscono un lavoro, provengono in maggioranza da nazioni senza guerre e addirittura con un'economia in attivo e in sviluppo ed è un danno per i loro paesi, come affermano i vescovi senegalesi e gli uomini politici nigeriani, la perdita della loro forza lavoro. Venire in aereo dalla Nigeria costa 450 dollari, venire con il barcone ne costa 4500, una cifra con cui in Africa si avvia un'impresa. Questi uomini non ringraziano di nulla ed è loro tutto dovuto perché hanno rinunciato a comprare una bottega per venire a sedersi sulle nostre panchine. Non puliscono e non rifanno i letti perché provengono da famiglie dove altre persone li servivano. Gli italiani sono immigrati in paesi, Usa , Canada, Belgio, eccetera, dove c'era abbondanza di posti di lavoro. Un'immigrazione verso un paese come l'Italia, che ha un alto tasso di disoccupazione è un crimine verso il popolo italiano, verso le persone che si sono sradicare, illuse da affermazioni false di personaggi politici. Ci pagheranno le pensioni. Questa frase spinge molti uomini a pensare che qui ad accoglierli ci siano posti di lavoro. Le pensioni ce le pagherebbero i disoccupati italiani se una tassazione atroce non avesse distrutto la media e piccola impresa rendendoli disoccupati. Una massa di individui maschi appartenenti a una lingua e a una religione diversa, dove non ci siano linee di affiliazione al gruppo con la popolazione diciamo di accoglienza, non può che essere un pericolo tragico. Inoltre è ovvio che tutti i ricercati cerchino di raggiungere l'unica nazione, noi, che non controlla l'identità. Si possono integrare solo numeri piccoli e a costi alti (scuole di lingua eccetera) Stiamo importando la mafia nigeriana. Gli uomini politici nigeriani ci hanno già avvertito che sui barcone non vengono i migliori. I migliori restano nei loro paesi a costruirli. I migliori vengono in Europa in aereo dopo aver chiesto un permesso di soggiorno. In occasione del G8 a Taormina gli sbarchi saranno interrotti per una settimana. Quindi sono controllabili. Completamente controllabili. Le leggi del mare comandano di soccorrere i naufraghi e portarli alla costa più vicina ( quasi sempre Libia) . Una nave che li porti alla costa più lontana (Italia) sta commettendo un crimine.
Possiamo risparmiarci pray for Manchester, gessetti colorati e imagine?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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