Crimini e delitti dei migranti clandestini e dei rifugianti

Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » mer feb 20, 2019 10:24 pm

Il "macellaio" di Niguarda devasta il carcere e viene sedato
Luca Fazzo - Mer, 20/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/milano/ma ... 48292.html

Sono passati quasi sei anni dal giorno di maggio in cui Adam Kabobo seminò il terrore e la morte nel quartiere di Niguarda.

E il demone fuori controllo che agita il migrante ghanese evidentemente non si è sopito del tutto. L'altro ieri, nel carcere di Opera dove Kabobo sta scontando la condanna a vent'anni di carcere per triplice omicidio, davanti alla furia devastatrice dell'uomo gli agenti di polizia penitenziaria non hanno avuto altra scelta che chiedere l'autorizzazione a sedarlo con una iniezione. Per fare questo è stata necessaria l'autorizzazione da parte del Comune al Tso, il trattamento sanitario obbligatorio. Nel frattempo, l'«emergenza Kabobo» veniva tamponata in qualche modo, cercando di evitare contatti ravvicinati con il detenuto fuori di sé. E quando l'autorizzazione è arrivata c'è voluto del bello e del buono per praticargli l'iniezione.

L'11 maggio 2013 Kabobo armato di piccone aveva aggredito per le strade chiunque gli capitasse a tiro, uccidendo tre donne e ferendo due uomini. A scatenare la sua furia, secondo quanto egli stesso raccontò poi ai periti del tribunale, delle «voci che sentivo nella testa» e che evocavano i massacri in corso nel nord del suo paese. Processato con rito abbreviato si era visto concedere l'attenuante del vizio parziale di mente.

Dopo un soggiorno al Conp - il centro neuropsichiatrico di San Vittore, ora chiuso - Kabobo era stato spostato a Opera dove i farmaci e le terapie sembravano avere dato qualche risultato, tanto che aveva iniziato a seguire lezioni di italiano e a lavorare come «spesino». Ma evidentemente il percorso per portarlo a una sorta di normalità è ancora lungo. E l'episodio di lunedì riporta l'attenzione sulle difficoltà della polizia penitenziaria nel gestire casi di questo tipo da quando anche la somministrazione di un calmante viene considerata un trattamento sanitario obbligatorio e richiede quindi l'ok del sindaco: con inevitabile allungamento dei tempi.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » mer feb 20, 2019 10:28 pm

Ravenna, rapina e pestaggio con catena, arrestati due marocchini
Federico Garau - Mer, 20/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 48843.html

I due malviventi sono rimasti dietro le sbarre del carcere anche dopo il giudizio direttissimo: lì resteranno fino al momento in cui sarà celebrato il processo che li vedrà imputati per rapina aggravata e lesioni personali aggravate

Brutale aggressione da parte di due rapinatori marocchini ai danni dei commessi di un negozio di via Ravegnana a Ravenna.

L’episodio è accaduto nella serata di lunedì, quando i due stranieri, un 29enne domiciliato a Casola Valsenio (Ravenna) ed un senza fissa dimora di 35 anni, hanno preso di mira l’esercizio commerciale “Il baule”.

La chiamata alle forze dell’ordine è stata effettuata da uno dei dipendenti, che segnalava un tentativo di rapina da parte di due extracomunitari i quali, una volta scoperti, avevano iniziato a pestare due suoi colleghi. In breve una pattuglia del nucleo radiomobile di Faenza è giunta sul posto, ed il pronto intervento degli agenti ha potuto scongiurare il pericolo che i due malviventi riuscissero ad allontanarsi.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, i due marocchini si erano nascosti in un camerino del negozio per tentare di impossessarsi di quanta più merce possibile. Dopo aver forzatamente rimosso le placche antitaccheggio dai capi di abbigliamento, i nordafricani li riponevano all’interno di uno zaino che avevano portato con sé.

Il tentativo di farla franca si è però infranto nel momento in cui i malviventi sono stati colti sul fatto da due commessi. Senza pensarci due volte, gli stranieri hanno aggredito in modo violento i ragazzi, pestandoli con pugni e calci, prima di cercare una via di fuga verso l’esterno. Dopo essersi rialzati da terra, i dipendenti li hanno rincorsi fino all’area del parcheggio, dove i magrebini li stavano aspettando con una catena in mano, raccattata ed utilizzata come arma di offesa contro di loro.

I due dipendenti sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Faenza, dove hanno ricevuto rispettivamente 5 e 30 giorni di prognosi.

I criminali nordafricani sono finiti in commissariato per le pratiche di identificazione. Uno dei due, ovvero il 35enne, ha anche fornito informazioni false agli agenti, cosa che gli è costata anche una denuncia per falsa attestazione a pubblico ufficiale. Entrambi sono stati incriminati per rapina aggravata e lesioni personali aggravate. A seguito del giudizio direttissimo è stata confermata la misura cautelare del carcere per entrambi, che attenderanno pertanto dietro le sbarre il prossimo processo.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 8:27 am

“Vi taglio la testa!”, clandestino minaccia e aggredisce clienti e carabinieri
Federico Garau - Gio, 21/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 49655.html

Il marocchino, un clandestino pluripregiudicato ubriaco, è stato trovato anche in possesso di merce rubata all’interno dello stesso centro commerciale: per lui 8 mesi di reclusione con obbligo di firma

Paura in un centro commerciale di Carrara, dove uno straniero in palese stato di ebbrezza ha dato in escandescenze, terrorizzando gli avventori ed aggredendo i rappresentanti delle forze dell’ordine, intervenuti per bloccarlo.

In un più che evidente stato di alterazione psicofisica, il nordafricano ha iniziato a molestare i clienti, ad insultarli ed a gridare minacce nei loro confronti. Qualcuno ha contattato pertanto il 112 per richiedere l’intervento dei carabinieri sul posto. I militari del comando di Carrara sono stati attaccati dall’extracomunitario il quale, come riportato da “La Nazione”, ha esteso le intimidazioni anche nei loro confronti. “Vi spezzo le ossa! Vi taglio la testa!”, avrebbe urlato il facinoroso all’indirizzo dei carabinieri, che sono comunque riusciti ad avere la meglio su di lui.

L’uomo, un 43enne originario del Marocco, aveva anche rubato all’interno dell’esercizio commerciale, portando via delle birre ed un pollo, occultati dentro il giubbotto. Dopo gli accertamenti è risultato anche il suo stato di clandestino sul territorio nazionale, oltre ad una lunga lista di precedenti penali.

Stando a quanto riferito dai quotidiani locali, l’episodio si è verificato nel pomeriggio di ieri, anche se la notizia è stata diffusa solo nella giornata di oggi dai carabinieri. Il giudice del tribunale di Massa Giovanni Maddaleni ha infatti condannato con rito abbreviato il marocchino. Per lui otto mesi di reclusione con obbligo di firma, oltre al divieto di far nuovamente ritorno nel medesimo centro commerciale in cui in più di un’occasione aveva già commesso crimini e creato disordini.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » mer mar 06, 2019 7:38 am

«Mio figlio picchiato e ridotto in fin di vita: tra gli aggressori c'era Farah»
2019/03/04

https://www.cronachemaceratesi.it/2019/ ... PQxMve8EMU

IL DRAMMA DI PORTO RECANATI - Il padre di un ragazzo di vent'anni racconta quello che accadde il 4 settembre 2017. Un gruppo di marocchini dopo un litigio in discoteca avevano fermato l'auto su cui si trovavano 4 ragazzi fermani. Il 34enne arrestato ieri per omicidio stradale era stato denunciato per quell'episodio

L’incidente lungo la Adriatica

«Non riesco a capire perché, dopo quanto avvenuto nel 2017, questo soggetto ancora circolasse. Davvero non me ne capacito, da padre di un ragazzo pestato a sangue, c’è una grande amarezza. Quello che chiediamo è giustizia per quanto avvenuto a mio figlio ed ai suoi amici».

Marouane Farath

Lo sconcerto dopo aver appreso la notizia, la memoria che torna alla notte del 4 settembre 2017, a quella aggressione subita da 4 ragazzi di Fermo da parte di un gruppo di 6 marocchini. Tra loro Farah Marouane, il 34enne oggi in arresto dopo il tragico incidente di Porto Recanati, costato la vita a Gianluca Carotti, 47 anni, e alla compagna Elisa Del Vicario, 40enne, entrambi di Castelfidardo. E’ emerso che Marouane era alla guida ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, in più a casa aveva anche un panetto di hashish. Oltre all’accusa di omicidio stradale plurimo aggravato, si aggiunge anche quella di possesso di stupefacenti. Il dramma di Porto Recanati ha riaperto una ferita profonda nei cinque ragazzi fermani e nelle loro famiglie, facendo loro rivivere quello che successe il 4 settembre di due anni fa, in prossimità della rotonda di Grottammare. Quel nome, Farah Marouane, ha riacceso ricordi dolorosi e allo stesso tempo una grande rabbia. «C’è la denuncia – racconta il padre di uno dei ragazzi – oltre al fatto che quando hanno aggredito i nostri figli a Farah Marouane è caduto portafogli con i documenti. Quando hanno speronato mio figlio ed i suoi amici, avevano un’Audi A6, lo stesso modello dell’incidente di Porto Recanati. Quello che mi fa riflettere è che i suoi altri connazionali sono ancora in giro».

Era una serata di fine estate del 2017, la comitiva di amici fermani, tra cui anche una ragazza e il suo fidanzato, si era recata in uno chalet-discoteca di San Benedetto per divertirsi e ballare. Proprio all’interno del locale viene a crearsi un battibecco con alcuni ragazzi marocchini che stavano importunando la ragazza della comitiva. Ne è nato uno scambio verbale e poi l’apparente chiarimento. A fine serata, attorno alle 4 del mattino, la comitiva di fermani esce per prendere la macchina e fare ritorno a casa. Giovani che però erano del tutto ignari del fatto che il gruppo di marocchini li stava seguendo. Dopo essere saliti a bordo della propria auto per far ritorno a casa si sono accorti che un’auto dietro di loro stava facendo di tutto per bloccarli. In prossimità della rotatoria di Grottammare il veicolo con a bordo i marocchini e guidato da Farah Marouane li ha speronati costringendoli a fermarsi. Ed è qui che è iniziata l’aggressione quanto mai cruenta, in vero stile Arancia Meccanica. I marocchini sono usciti, hanno aperto le portiere della macchina con a bordo i ragazzi fermani e la ragazza che era stata importunata nel locale. Per difenderla uno dei giovani fermani è uscito dall’auto. Appena messo piede fuori dal veicolo è stato colto da dietro e aggredito dai marocchini. Ancora oggi resta difficile capire con cosa sia stato colpito visto che il gruppo aveva con sé chiavi inglesi, bottiglie.

Nonostante il ragazzo abbia perso coscienza i marocchini hanno continuato a picchiarlo saltandogli sopra la colonna vertebrale e prendendolo a calci in faccia riducendolo in fin di vita. Nel frattempo un altro giovane della comitiva era stato trascinato in auto per essere picchiato. Un altro ragazzo è invece riuscito a difendersi con maggiore decisione. Il ventenne ridotto in fin di vita riportò la frattura di 4 vertebre oltre che una serie di gravi lesioni e venne trasportato all’ospedale di San Benedetto. Durante il primo intervento chirurgico i medici estrassero un pezzo di metallo dalla testa del giovane. Da li venne trasferito all’ospedale Torrette di Ancona, nel reparto maxillo-facciale per un intervento al volto. Ne ha avuto per oltre un anno.

Oggi, due anni dopo, l’orrore di quella notte resta indelebile nonostante. Ieri però è arrivata la doccia gelata. Leggere nei quotidiani online e sentire su tutti i telegiornali quel nome, che insieme ad altri due connazionali ha provocato l’incidente costato la vita ai due genitori di Castelfidardo che viaggiavano in auto con i loro bambini, ha riacceso un profondo sconcerto. Marouane si trova ricoverato all’ospedale di Civitanova, piantonato in attesa della convalida dell’arresto e del suo trasferimento nel carcere di Montacuto. La speranza è che gli venga data una pena esemplare.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » mer mar 06, 2019 2:05 pm

L'orrore sul corpo di Pamela: "Era viva quando l'ha sezionata"
Aurora Vigne - Mer, 06/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 57603.html

Vincezo Marino, testimone chiave dell'accusa contro il nigeriano Oseghale, ha parlato oggi come supertestimone durante la seconda udienza del processo sulla morte di Pamela Matropietro

Stuprata, accoltellata e squartata viva. Emergono nuovi dettagli inquietanti sulla morte di Pamela Mastropietro. A rivelarli è il pentito Vincenzo Marino, ascoltato come supertestimone durante la seconda udienza del processo davanti alla Corte di Assise di Macerata.

L'uomo era stato detenuto con Oseghale nel carcere di Ascoli e proprio lì ascoltò la sua agghiacciante confessione del delitto di Pamela. Proprio per questo, il pentito ha un ruolo chiave nell'accusa contro il nigeriano.

Secondo quanto ricostruito da Marino durante l'udienza di oggi, l'immigrato avrebbe accoltellato al fegato Pamela subito dopo il rapporto sessuale. "Desmond Lucky se ne andò, Oseghale tentò di rianimarla con acqua sulla faccia per farla riprendere, lei si riprese. Oseghale l'ha spogliata, era sveglia" ma aveva "gli occhi girati all'insù" e "hanno avuto un rapporto sessuale completo". Poi la "ragazza voleva andare via a casa a Roma perché aveva il treno, disse che se no l'avrebbe denunciato. Ebbero una colluttazione, si sono spinti, Oseghale le diede una coltellata all'altezza del fegato e dopo una prima coltellata Pamela cadde a terra".

Ma non è finita qui. Sempre come riferito dal testimone, Oseghale dopo aver colpito la ragazza andò ai giardini Diaz per chiedere, invano, l'aiuto a un connazionale poi "tornò a casa, convinto che Pamela fosse morta e la squartò iniziando dal piede. La ragazza iniziò a muoversi e lamentarsi e gli diede una seconda coltellata".

Riguardo a eventuali complici nell'omicidio della ragazza, invece, il pentito ha dichiarato che Oseghale non gli ha fatto il nome di nessuno. "Non fece il nome di nessuno", ha affermato in aula. Inoltre, in nigeriano avrebbe usato la varechina per cancellare le tracce. "L'aveva lavata con la varechina perché così non si sarebbe saputo se era morta di overdose o assassinata", ha aggiunto. "Disse che aveva un sacco in frigo dove mettere i pezzi, ma che non ci andavano e che l'ha dovuta tagliare e l'ha messa in due valigie", continua il pentito raccontando le confidenza che gli avrebbe fatto Oseghale. Chiamò un taxi, ma mentre era in auto "la moglie lo chiamava ed è andato nel panico", ha proseguito il pentito.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » gio mar 07, 2019 6:20 am

Fano, sale sul bus senza biglietto e pesta controllore: albanese arrestato e subito liberato
Gabriele Laganà - Mer, 06/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 57520.html

A Fano, un 19enne albanese sale sul bus senza biglietto e poi aggredisce il controllore colpendolo con calci e pugni. Il giovane è stato arrestato e poi rimesso in libertà per la giovane età e lo stato di incensurato

Sale sull’autobus senza biglietto e, poi, pesta il controllore che gli ha chiesto di mostrare il titolo di viaggio colpendolo con calci e pugni.

L’ennesimo atto di violenza contro dipendenti di mezzi di trasporti si è verificato nella serata di lunedì nei pressi della stazione ferroviaria a Fano.

Protagonista della vicenda è un albanese di 19 anni, arrestato dai carabinieri con le accuse di lesioni volontarie e interruzione di pubblico servizio.

Il giovane, intorno alle 19:30, era salito a bordo del bus in compagnia della fidanzata e di un altro connazionale. Mentre il mezzo stava partendo, il controllore si è avvicinato al gruppo e ha chiesto di visionare i biglietti.

I tre ragazzi, però, ne erano sprovvisti. L’uomo, con grande professionalità, ha invitato i giovani a recarsi alla vicina biglietteria per acquistarli così da non perdere la corsa.

Uno di loro ha seguito il suggerimento ma, una volta tornato a bordo, ha trovato il controllore ad attenderlo. Un comportamento, questo, che ha mandato su tutte le furie lo straniero. In preda alla rabbia, il 19enne ha apostrofato in malo modo il dipendente dei trasporti che stava eseguendo solo il suo lavoro, chiedendogli di allontanarsi.

La tensione, inevitabilmente, è salita alle stelle con l’uomo che ha fatto presente allo straniero di mostrare maggiore rispetto. A quel punto, il ragazzo invece di calmarsi ha perso la testa e si è scagliato contro il suo “nemico” colpendolo ripetutamente al capo con violenti pugni.

In soccorso del collega è intervenuto l'autista dell'autobus che, con difficoltà, ha bloccato l’aggressore allertando, poi, il 112. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri ed i genitori della fidanzata minorenne dell’albanese. Questi ultimi hanno accusato il controllore di avere offeso la figlia.

Un'accusa da provare ma sufficiente per incendiare ancora una volta l’animo del 19enne che, nonostante la presenza dei militari, ha colpito il controllore con un calcio all'addome. La vittima è stata soccorsa e condotta in ospedale per le necessarie cure. I medici hanno giudicato le sue lesioni guaribili in 7 giorni.

Il giovane albanese è stato arrestato per lesioni volontarie, interruzione di pubblico servizio e oltraggio e ha trascorso la notte in cella di sicurezza in stato di arresto. Ieri mattina, il ragazzo è stato condotto dinanzi al giudice del tribunale di Pesaro che, su richiesta del pubblico ministero Silvia Cecchi, ne ha convalidato l’arresto e lo ha rimesso in libertà per la giovane età e lo stato di incensurato.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » ven mar 08, 2019 8:05 am

Pisa, preso marocchino clandestino: rapina una donna e la pesta
Federico Garau - Gio, 07/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... ipCFvgu0Rc

Dopo avere afferrato la propria vittima per un braccio, il nordafricano non ha esitato a minacciare di tagliarle la gola, se solo avesse provato a ribellarsi. Catturato dagli agenti della questura, è risultato essere un clandestino con diversi precedenti

Paura nella serata di ieri a Pisa per una 35enne della zona, che è stata seguita e poi aggredita da un cittadino straniero, intenzionato ad impossessarsi della sua borsa.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna si trovava all’altezza di via San Paolo Ripa d’Arno, a poca distanza dalla propria autovettura, quando ha compreso di essere seguita da qualcuno ed in breve si è vista sbarrare la strada da un nordafricano.

L’uomo l’ha immediatamente afferrata per un braccio, per poi intimarle di consegnare tutto ciò che aveva. Se solo avesse provato a reagire, le avrebbe tagliato la gola.

In preda al terrore, la 35enne non ha potuto fare altro che obbedire, cedendo allo straniero la propria borsa con all’interno dei contanti, il telefono cellulare e dei documenti di lavoro.

Quando l’extracomunitario ha fatto per allontanarsi con il bottino, la donna ha subito tentato di chiedere aiuto, e per tale ragione è stata brutalmente picchiata. Udito le grida della propria vittima, infatti, il magrebino è tornato sui suoi passi per sferrarle un pugno ed ordinarle di tacere.

Lo straniero è poi fuggito, prima che la 35enne venisse raggiunta e soccorsa da una residente. Sul posto si sono precipitati gli agenti della questura di Pisa, che si trovavano già impegnati in un’operazione di controllo del territorio. I poliziotti hanno ascoltato il racconto della vittima, che ha fornito un’accurata descrizione del suo rapinatore, e subito avviato le ricerche.

Il malvivente è stato fortunatamente rintracciato pochi minuti dopo in via Niosi, mentre cercava di sbarazzarsi della borsa appena rubata.

Notata la presenza degli uomini in divisa, il nordafricano ha tentato una disperata fuga a piedi, ma è stato in breve tempo raggiunto ed immobilizzato. Dopo una veloce perquisizione, è risultato essere in possesso di diversi oggetti appartenenti alla 35enne, fra cui anche il documento di identità, risultato essere una prova determinante.

Accusato di rapina, l’uomo è stato condotto negli uffici della questura per le pratiche di identificazione. Si tratta di un 40enne marocchino con diversi precedenti alle spalle per reati commessi contro il patrimonio. Non solo. Dopo alcuni accertamenti è inoltre emerso che il malvivente si trova clandestinamente sul nostro territorio nazionale.

Rinchiuso dietro le sbarre del carcere, è ora in attesa del giudizio direttissimo.




Livorno, perseguita la ex e minaccia padre di lei, arrestato somalo
Federico Garau - Gio, 07/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 5LPfU8iejE

Lo straniero è finito in manette con l’accusa di atti persecutori, lesioni personali, minacce gravi, violazione di domicilio e danneggiamento

È finito in manette a Livorno un cittadino straniero, reo di avere commesso numerose violenze nei confronti della ex moglie e dei familiari di quest’ultima.

Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, il soggetto, un 46enne di nazionalità somala, si sarebbe più volte accanito contro la vittima, riempiendola di brutali percosse e rivolgendole quotidiane minacce. Deciso a perseguitare la donna, l’africano sarebbe addirittura arrivato a commettere atti di vandalismo sulla sua autovettura. Servendosi di un oggetto appuntito, l’uomo ha forato le gomme del veicolo, dopo aver inciso sulla carrozzeria alcune frasi minacciose.

A finire nel mirino del violento straniero anche l’ex suocero, che nella giornata di ieri è stato raggiunto dall’uomo e minacciato di morte.

L’anziano si è immediatamente rivolto ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ai quali ha raccontato l’intera vicenda, denunciando il 46enne.

Gli agenti della questura di Livorno sono dunque entrati in azione, provvedendo ad arrestare il somalo come disposto dal pubblico ministero Giuseppe Rizzo.

Accusato di atti persecutori, lesioni personali, minacce gravi, violazione di domicilio e danneggiamento, l’africano si trova ora dietro le sbarre del carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » ven mar 08, 2019 11:48 pm

Brescia, spacciavano droga per strada: in manette un nigeriano e un tunisino
Federica Grippo - Ven, 08/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 59141.html

Due diversi pusher, un tunisino di 56 anni e un nigeriano di 23, sono stati arrestati dalla Polizia Locale di Brescia a poche ore di distanza mentre erano intenti a spacciare droga per le strade del centro

Nella giornata odierna gli uomini della Polizia Locale di Brescia hanno portato a termine due diverse operazioni, che si sono concluse con due arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Entrambi gli episodi illegali sono avvenuti oggi e si sono verificati a poche ore di distanza l'uno dall'altro. Nell'ambito della normale attività di contrasto dello spaccio di strada, sono stati, infatti, fermati dai poliziotti due diversi pusher: un tunisino di 56 anni e un nigeriano di 23, entrambi dediti alla vendita di droga per le strade del centro di Brescia.

Il 56enne di origine tunisina è stato fermato mentre si trovava all'interno di parco Falcone, in via dei Mille a Brescia. La Polizia è riuscita ad arrestarlo dopo aver notato alcuni tossicodipendenti che si aggiravano nella zona. A quel punto gli agenti hanno potuto individuare l'uomo che stava vendendo la droga e hanno effettuato una perquisizione. Addosso al pusher sono state rinvenute circa otto dosi di eroina, che sono andate a sommarsi con quelle che erano state cedute poco prima ai clienti all'interno del parco, sequestrate in seguito dalla polizia.

Il secondo pusher, un 23enne di nazionalità nigeriana, è stato invece individuato in via Foppa, nei pressi della stazione ferroviaria. Una pattuglia stava tenendo d'occhio la zona quando ha notato un uomo straniero che compieva movimenti strani e continuava a camminare da una parte all'altra. Insospettiti dall'atteggiamento ambiguo e pensando potesse trattarsi di un spacciatore, i poliziotti hanno deciso di intervenire e di effettuare un controllo. A quel punto il nigeriano ha iniziato a fuggire, ma dopo un breve inseguimento, è stato bloccato dagli agenti, che gli hanno sequestrato 53 grammi di marijuana che aveva addosso.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » sab mar 09, 2019 7:36 pm

Erano il terrore delle ville: presi 5 rapinatori, tutti stranieri tra i 20 e i 30 anni
9 Marzo 2019

https://www.ilmessaggero.it/italia/vero ... 50591.html

I Carabinieri della Compagnia di Legnago (Verona) hanno sgominato una banda che negli ultimi due anni ha terrorizzato la Bassa veronese e le province di Padova e Mantova con una lunga serie di furti e rapine in abitazione.

In carcere sono finiti cinque componenti della banda, cittadini romeni e marocchini, tutti tra i 20 e i 30 anni, arrestati tra Villafranca e San Giovanni Lupatoto (Verona). Il sodalizio criminale, composto in totale da 13 persone, tutte straniere, ha messo a segno, a partire dal 2017, 29 colpi: 18 rapine e 11 furti.

Il modus operandi della banda era caratterizzato da particolare violenza. I banditi agivano sempre di notte e quando non trovavano la cassaforte o gioielli e denaro, minacciavano con l'uso di pistole le vittime, che venivano picchiate selvaggiamente se reagivano, al punto che qualcuna di loro è finita al pronto soccorso.




Alberto Pento
Con questi le legittima difesa deve prevedere anche lo sparare a raffica ad alzo uomo per uccidere.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » sab mar 09, 2019 11:29 pm

Como, tunisini aggrediscono zio e nipote per rapinarli: due arresti
Federico Garau - Sab, 09/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 59580.html

Le vittime della violenza sono due egiziani, presi di mira dalla banda di tunisini che ha cercato di rapinarli. La brutale aggressione di fronte agli occhi di numerosi passeggeri, che hanno immediatamente contattato le autorità

Presa a Como una banda di stranieri composta da tre giovani tunisini che nella serata di ieri ha aggredito due persone con il chiaro intento di commettere una rapina.

L’episodio, verificatosi intorno alle 23 alla stazione ferroviaria di San Giovanni, è avvenuto di fronte agli occhi di numerosi passanti, che hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine.

Stando a quanto riferito dai quotidiani locali, le vittime, un uomo di nazionalità egiziana e suo nipote, si trovavano fermi sulla banchina quando il gruppo è entrato in azione.

Il più giovane degli assaliti stava montando a bordo del convoglio diretto a Milano, quando due dei tunisini lo hanno raggiunto ed attaccato davanti agli altri passeggeri. Nello stesso momento, il terzo membro della banda ha aggredito lo zio del giovane, rimasto a terra, usando contro di lui dello spray urticante. Nonostante il bruciore causato dal composto chimico, l’uomo è riuscito ad opporre resistenza, e per tale ragione è stato brutalmente picchiato. L’intento del malvivente, e degli altri rapinatori scesi dal treno per dargli manforte, era quello di impossessarsi del cellulare e del marsupio che l’egiziano aveva con sé.

Il pestaggio è andato avanti anche quando l’uomo è finito steso al suolo e soltanto l’intervento della polizia ha messo fine alla barbarie. Sul posto si sono infatti precipitate alcune volanti della questura, che hanno messo in fuga i criminali.

Due di questi sono stati subito catturati dagli agenti, che li hanno intercettati nella sala d’attesa della stazione ferroviaria. Il terzo elemento, invece, è riuscito a far perdere le proprie tracce.

A finire in manette un 20enne ed un 19enne, che sono stati condotti in centrale per le pratiche di identificazione. Entrambi sono risultati essere dei clandestini, del tutto sprovvisti di documenti.

Accusati di tentata rapina, si trovano ora dietro le sbarre del carcere di Bassone (Como), a disposizione dell’autorità giudiziaria. Proseguono, nel frattempo, le indagini per risalire all’indentità del terzo componente del gruppo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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