Crimini e delitti dei migranti clandestini e dei rifugianti

Re: Crimini e dełiti

Messaggioda Berto » gio set 17, 2015 12:43 pm

???
Migranti devastano l'asilo: minacce e bambini costretti a spostarsi

Mentre i bambini entrano in classe gli stranieri sono ancora nell'edificio a lavarsi. Poi le minacce: "Diamo fuoco a tutto se non ci fate rimanere"
Claudio Cartaldo - Gio, 17/09/2015
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 72143.html

A Trapani la scuola materna Don Bosco è stata occupata nei giorni scorsi da un gruppo di migranti che protestavano per le condizioni di accoglienza dell'Italia.

Una delle tante sommosse di chi arriva in Italia e pretende di essere sistemato a 5 stelle.

Dopo l'occupazione degli immigrati, la sorpresa per i bambini (che in quelle aule vorrebbero imparare e diventare grandi) è stata sconvolgente. "Per il primo giorno di scuola - denuncia Igor Gelarda, segretario regionale Consap Sicilia - i genitori degli alunni della scuola materna hanno accompagnato i loro figli. Ma all'interno c'erano due migranti che si stavano lavando e che si sono allontanati all'arrivo dei bambini. Ma la sorpresa più brutta è stata quella di trovare la scuola gravemente danneggiata: porte rotte, armadietti distrutti e saccheggiati, vetri delle finestre rotte, porta dell'autoclave scardinata, spazzatura disseminata ovunque. Insomma, danni per decine di migliaia di euro". Una babele. In una scuola materna.

Così, come troppo spesso ormai accade, a pagare il conto sono stati i bambini italiani. Che sono stati costretti a trovare un'altra sistemazione. "I bambini, tra le proteste dei genitori sono stati 'dirottatì in un altro plesso - spiega il Consap -. Addirittura sembra che alcuni migranti abbiano minacciato, rivolgendosi ai genitori, che avrebbero dato fuoco alla scuola se non fosse stato loro possibile restare a dormire lì". Il disagio è tale che il dirigente scolastico Silvana Lentini ha chiesto al prefetto e al questore di Trapani "di considerare la scuola 'zona sensibilè e di organizzare un presidio da parte delle forze dell'ordine".

E intanto rimane da chiedersi: chi pagherà i danni?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Crimini e dełiti

Messaggioda Berto » lun set 21, 2015 6:00 am

Vidéo Choc: Ce qui se passe en Allemagne avec les migrants est hors de contrôle
https://www.youtube.com/watch?v=9MD_57M ... e=youtu.be
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Re: Crimini e dełiti

Messaggioda Berto » gio set 24, 2015 9:26 pm

Bufera sul parco vietato ai migranti. Gassman: «È apartheid»
Padova, stop agli adulti senza bambini al Parco Cavalleggeri
Frequentato dai profughi in corso Milano, è una nuova mossa anti-immigrati del sindaco Massimo Bitonci
Il caso diventa nazionale, tra accuse di razzismo e chi reclama più sicurezza. Matteo Salvini: «Le aree verdi sono per le famiglie e non per i clandestini» di Carlo Bellotto
24 settembre 2015
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.12148429

PADOVA. Il parco della discordia porta la città alla ribalta nazionale. È il Cavalleggeri di corso Milano, dove da qualche giorno l’ingresso è vietato agli adulti soli, si accede solo con bimbi al seguito. Una decisione dell’amministrazione comunale per impedire i bivacchi dei profughi della vicina ex caserma Prandina come scritto solo dal nostro giornale il 16 settembre scorso. Ieri il Corriere della Sera ha dedicato una pagina, firmata dall’inviato Aldo Cazzullo dove si parla dei migranti e del dilemma del parco dove i nonni vigile controllano gli accessi. La decisione presa è di quelle pesanti che nell’emergenza sbarchi di questi mesi fa tanto rumore.

L’attore Alessandro Gassmann, già direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto, dopo aver letto il reportage ha twittato l’immagine di una panchina con la scritta “Whites only”, tipico esempio del Sudafrica dell’apartheid con scritto “Bitonci ...” dando di fatto del razzista al primo cittadino. L’attore ieri era impegnato in prove teatrali. «Non commenta mai quello che twitta e poi in questo caso è tutto molto chiaro...» si è limitata a dire la sua addetta stampa.

Bitonci, dopo aver visto il tweet, ha pubblicato on line la lettera delle mamme preoccupate che lamentano come il parco sia frequentato dai profughi stipati nell’attigua Prandina, “che bevono, fanno pipì, usano le giostre riservate ai piccoli”. «Sono razzisti pure questi genitori?» si chiede il sindaco su Facebook che ha assecondato la richiesta di divieto di entrata a chi non è accompagnato da bimbi. Due commenti riassumono l’orientamento di chi prende posizione: «Grazie sceriffo», «Spazzali via». Matteo Salvini vede la polemica e spalleggia il sindaco, definendo la scelta normale e di buonsenso, «i parchi sono per i bambini e non per i clandestini».

Bitonci contro Gassmann: "Qui a Padova l'abbiamo visto poco"
Massimo Bitonci, sindaco di Padova, risponde ad Alessandro Gassmann, che l'ha criticato per l'ordinanza che vieta il parco Cavalleggeri agli adulti senza bambini, volta a escludere i migranti: "Gassmann è stato direttore del teatro Stabile del Veneto ma l'abbiamo visto poco, non conosce la città. Nel merito, ho risposto a un'esigenza di sicurezza delle mamme".

Nella lettera scritta dai genitori al sindaco si sottolinea che fino ad ora non è successo nessun evento pericoloso. «Comprendiamo la tragedia umana che quei migranti stanno vivendo» si legge «ma la sicurezza dei nostri bimbi è prioritaria. Un giorno ne abbiamo trovato uno seduto sulla panchina che fotografava un bimbo con il cellulare; ci siamo avvicinate, ha posato il telefonino, ma la foto l’aveva fatta. Un’altra volta uno di loro ha preso in braccio un bambino. Certo è stato un gesto di tenerezza, forse ha pensato a un fratellino rimasto in Africa, però...».

«Non m’interessa se Gassmann o Crepet mi danno del razzista, so di essere un bersaglio facile» ammette Bitonci. «Solo che prima di parlare dovrebbero leggersi le carte e così scoprirebbero che ho solo applicato un’ordinanza sindacale del 1995 e l’unica norma che ho cambiato è quella sull’accesso consentito agli over 60» ha risposto il leghista. Poi però la mette sul personale: «Se non sbaglio, Gassmann è stato il direttore artistico del Teatro Stabile e mi piacerebbe sapere quanto ci è stato veramente. E poi, vogliamo parlare dei conti e dei buchi che ho trovato?».

Tornando ai parchi e alla sicurezza di mamme e bambini che li frequentano, Bitonci ha annunciato che in tutte le aree verdi in cui ci sarà la percezione di insicurezza il provvedimento di divieto agli adulti non accompagnati verrà confermato: «Lo faccio per i padovani. Prima di applicare il provvedimento ho ricevuto molte segnalazioni e molte lettere di padovani preoccupati» ha evidenziato Bitonci «ed io devo pensare a loro e non a Gassmann».

Fato ben!
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Re: Crimini e dełiti

Messaggioda Berto » gio ott 01, 2015 7:35 am

No łi vol farse recognosar? Pake e gałera!

http://www.vita.it/it/article/2015/09/3 ... gli/136755

Ventimiglia, trovata mediazione per i migranti sugli scogli
di Daniele Biella
Dopo una giornata molto tesa, iniziata all'alba con le ruspe che hanno abbattuto il presidio della rete Noborder e 200 agenti schierati, alle 17.30 la soluzione: "i migranti saranno accolti in strutture Caritas senza dare le generalità, gli attivisti invece hanno accettato di essere identificati. Così sì sono evitati gli scontri". Decisiva la mediazione del vescovo Soatta, arrivato sul luogo



Alle 7 del mattino lo sgombero del presidio della rete Noborder e la fuga di un centinaio tra migranti e attivisti verso gli scogli. Qui l’arrivo, in solidarietà, del vescovo. Poi lunghe ore di attesa e tensione, con gli agenti in tenuta antisommossa schierati davanti alla scogliera. Infine, qualche minuto fa, l’annuncio di un accordo per risolvere la situazione: oggi a Ventimiglia, al confine con la Francia, si sta consumando una giornata quantomeno delicata. “Alle 17.30 è stata trovata una mediazione, i circa 80 migranti hanno potuto lasciare gli scogli senza essere identificati e saranno ospitato in strutture della Caritas, mentre ai ragazzi del presidio verranno prese le generalità e probabilmente verranno denunciati. Ma hanno accettato questa mediazione, gestita in prima persona dal vescovo di Imperia-Ventimiglia, proprio per evitare che la situazione degenerasse nella violenza”, ci spiega Guglielmo Mazzia, attivista Noborder fin da quell’11 giugno 2015 in cui la Francia ha chiuso le frontiere, che ha seguito da vicino tutte le fasi del raggiungimento dell’accordo tenendo costantemente i contatti telefonici con le persone sugli scogli, irraggiungibili per il folto schieramento – “15 blindati, almeno 200 poliziotti” – delle forze dell’ordine.

“La mia visita qui è nel segno della continuità della presenza che ho voluto offrire nei giorni precedenti. Ho voluto dire a me stesso e a tutti che in gioco vi sono delle persone, delle vite umane, mi riferisco ai migranti. Persone che sono povere sotto tutti i punti di vista”, aveva detto qualche ora fa direttamente dagli scogli il vescovo della diocesi di Imperia-Ventimiglia, Antonio Soatta, prima di iniziare la mediazione risolutiva. Spendendo anche due parole sulla rete Noborder, come riportato da Imperiapost.it: “È sotto gli occhi di tutti l’azione che hanno configurato, un’azione per alcuni aspetti illegale, mi riferisco all’occupazione del suolo ed altre azioni che devono essere regolate da leggi. Per i pochi contatti che ho avuto ho riscontrato delle idealità buone. L’idealità buona è quella di riconoscere in coloro che hanno di fronte delle persone e di superare un’attitudine assistenziale cercando di capire, stare vicino, dialogare, offrendo risposte non solo a necessità materiali, ma anche in termini di accoglienza e affetto”.

Ora la situazione è calma, le persone stanno cercando di trovare una soluzione per tutti per la notte, nel frattempo è stato indetto un incontro serale alla presenza di tutti i soggetti coinvolti e dell’avvocato esperto in materia Alessandra Ballerini. Quali le prossime mosse della rete Noborder, ora che il presidio è stato abbattuto con le ruspe? “Siamo diventati da pochi giorni un Comitato con uno statuto, diventando una figura istituzionale che vuole dialogare perché si risolva positivamente la questione della chiusura delle frontiere. Siamo in attesa di trovare anche una struttura fissa in vista dell’inverno, in questo senso abbiamo già ricevuto delle idee dalla Diocesi, le stiamo valutando assieme”.
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Re: Crimini e dełiti

Messaggioda Berto » gio ott 01, 2015 8:58 pm

"Le nostre case? Occupate dai migranti" Doveva essere una soluzione provvisoria. È diventata definitiva
Lodovica Bulian - Gio, 01/10/2015
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 77748.html

Altro che casa al mare. Dicono di avere paura, che qui ormai regni «l'anarchia» e che questa sia diventata «la terra di nessuno».

Di certo non è più la loro, ma di profughi e richiedenti asilo, quella di Eraclea Mare, dove una trentina di famiglie italiane è ridotta a una sparuta minoranza poco gradita agli oltre 130 migranti che da mesi occupano una sessantina di alloggi nel residence «Mimose».

Così da giugno, nel silenzio di un'emergenza che ha pronunciato la condanna a morte del turismo nella piccola località balneare, il condominio ha cambiato volto, diventando di fatto «un hub regionale sotto mentite spoglie», per dirla come il governatore del Veneto, Luca Zaia. E agli ultimi sprazzi di un'estate amarissima per i titolari degli appartamenti, trascorsa a vigilare sulle loro proprietà tra degrado, tensioni risse, e a fare i conti con un investimento crollato a picco, il timore è che il punto sia già di non ritorno.

«Non abbiamo più il coraggio di venire nel fine settimana, lo facciamo solo se ci organizziamo e ci coordiniamo tra noi in modo da non rimanere da soli. Ci sentiamo a casa di qualcun altro».

L'ennesima, violenta, protesta è scoppiata solo qualche giorno fa, dopo quelle già inscenate dai migranti per il cibo e le condizioni igieniche, tanto da spingere la cooperativa Solaris, che gestisce l'accoglienza, a chiamare i Carabinieri. C'è, infatti, che oltre a essersi spazientiti per la lentezza nell'evasione delle pratiche delle loro richieste di asilo, nemmeno il nuovo servizio catering - prontamente sostituito dopo le lamentele che avevano visto i migranti gettare in strada vassoi e piatti di pasta - soddisfi i gusti degli ospiti, quasi tutti uomini giovani. Così negli appartamenti sono comparsi nel tempo «cucinotti di fortuna, fornelli elettrici con cui queste persone si fanno da mangiare in alloggi vuoti e privi di cappe, lasciando nelle terrazze resti e spazzatura in pasto a topi e scarafaggi» spiega un proprietario, Vito Magri, di Bolzano. E che dire della metamorfosi di quello stabile le cui parti comuni «per cui noi paghiamo le spese condominiali» sono ridotte nella «sporcizia». Nulla è cambiato, «anzi sì, ma in peggio» da quando con una class action, avevano citato per danni la proprietà del residence, la Venezia Immobiliare, che concedendo gli spazi invenduti all'accoglienza ne «ha trasformato la destinazione d'uso turistica a campo profughi, mettendo in pericolo la sicurezza e la salute dei condomini».

La denuncia, però, era stata respinta dal giudice che aveva invece disposto, per questioni di decoro, che da allora in avanti porte e portoni sarebbero dovuti rimanere chiusi, fornendo ai profughi le chiavi, come veri inquilini. Quelli veri, hanno già presentato ricorso, ma nel frattempo «tutto è stato disatteso, le porte sono sempre spalancate, i migranti bivaccano nei corridoi e nei pianerottoli, quando li incrociamo sulle scale ci guardano con aria di sfida perché ci vedono come un problema. E chissà quando non ci siamo cosa succede. Non è questione di razzismo, nessuno qui lo è, ma di civiltà. Noi chiedevamo solo civiltà».

E dopo gli ultimi episodi è tornato a chiederla anche Zaia, che parla di «anarchia legalizzata» e di una «situazione inaccettabile - sbotta -. È ora di finirla, è già passata un'eternità da quando tutti, a cominciare da Governo e prefetto, in piena stagione turistica estiva, giurarono che il residence sarebbe stato sgomberato a giorni, anzi a ore. I profughi, ammesso che tali siano, vanno trasferiti subito».
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Re: Crimini e dełiti

Messaggioda Berto » ven ott 30, 2015 8:31 am

Non superano l'esame di italiano, botte alle "insegnanti": 6 denunciati
Violenza privata, lesioni personali e violazione di domicilio
Nei guai sei bengalesi, tra cui un minorenne e due donne
Giovedì 29 Ottobre 2015

http://www.ilgazzettino.it/VICENZA-BASS ... 8673.shtml

di Luca Pozza
NOVENTA VICENTINA - Non avevano superato un corso di formazione, necessario per superare il test di italiano e ottenere il permesso di soggiorno e pretendevano indietro i soldi che avevano speso. Per riaverli, sei bengalesi non hanno esitato a picchiare selvaggiamente le "insegnanti", due donne connazionali di 43 e 23 anni; dopo lunghe indagini i carabinieri di Noventa li hanno denunciati per violenza privata, lesioni personali e violazione di domicilio in concorso.
La vicenda risale all'inizio di giugno scorso quando il sestetto, con un inganno, si è introdotto all'interno dell'abitazione delle due donne, in via Godicello 8/B a Noventa Vicentina, dove è avvenuto il "regolamento di conti". Nel sestetto finito nei guai anche un sedicenne, S.T.T, residente a Lonigo e due donne, K.S., 43 anni, pure residente nel centro leoniceno e A.S., 35enne, che abita a Mestre. Gli altri tre sono A.H., 40 anni, residente a Lonigo, M.B., 35 anni, di Malo, E.M.H., 43 anni, residente a Veronella (Verona).
Ricevuta la denuncia delle due donne che nel pestaggio hanno riportato varie contusioni i carabinieri si sono occupati di identificare i colpevoli che ora dovranno rispondere del loro comportamento davanti al giudice.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » mar nov 03, 2015 7:08 pm

Ragazza aggredita da 40 nordafricani: "Italiani, svegliatevi. È solo l'inizio"
Valentina Tormen, la giovane aggredita nella notte di Halloween, racconta quei tragici momenti
Matteo Carnieletto - Lun, 02/11/2015
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... tect=false

Valentina Tormen a passare per razzista non ci sta. E giustamente. La ragazza aggredita la notte di Halloween assieme alla sua compagnia da una quarantina di maghrebini, non appena la raggiungiamo al telefono, ci dice: "Un ragazzo del nostro staff, anche lui extracomunitario, è stato aggredito.

Valentina, cosa è successo l'altra notte?
Durante la festa, un gruppo di magrebini ha infastidito una ragazza del nostro bus. L'ha tormentata per tutta la serata: la spingeva giù dal cubo mentre ballava e la toccava. Il fidanzato, o forse era l'amico della ragazza, ha intimato al gruppo di smetterla, ma questo rimprovero ha scatenato l'ira dei magrebini che hanno chiamato la loro compagnia al completo. Quando è finita la festa, e noi eravamo già sul bus, sono arrivati i magrebini, che non erano in 15 come ha scritto qualcuno, ma quasi cinquanta. Volevano prendere il fidanzato della ragazza per picchiarlo. Hanno iniziato a menare anche noi dello staff. Hanno cominciato a lanciare molte cose, perfino immondizia e un tombino, che ha colpito l'addome di una ragazza. I magrebini, poi, hanno rilanciato il tombino contro il bus, aprendo un buco nella carrozzeria. Calci pugni e ancora cose lanciate. Hanno continuato così fino a quando sono arrivati i carabinieri. Ma ormai era già passata mezz'ora.

Il Gazzettino ha scritto che è spuntato pure un coltello durante la rissa...
Uno dei magrebini mi ha preso per la giacca e mi ha insultato. Avrebbe fatto ben di peggio se non fosse arrivato un mio collega pr a difendermi. Il mio amico si è preso pure un pugno in faccia per difendermi. A questo punto, il magrebino ha tirato fuori un coltello e il mio amico ha comincaito a correre, inseguito per due chilometri da questo ragazzo.

I tuoi amici sono stati portati in ospedale?
Soltanto la ragazza colpita dal tombino. Aveva una botta enorme e si sentiva male. Fortunatamente non ha riportato nessuna frattura...

Dopo questa vicenda ti senti sicura?
No, assolutamente no. Se non si può nemmeno fare una festa evidentemente qualcosa non va. Lo vediamo anche ai telegiornali. Siamo stufi di queste storie.

Secondo te qual è il problema?
Sono spaventata dal fatto che le persone che ci hanno aggredito fossero tutti ragazzi giovani. Noi non eravamo pronti a reagire, non siamo stati educati in questo modo. Hanno rubato moltissime cose senza che noi ce ne accorgessimo. Rubano con una facilità incredibile. Noi, durante la rissa, abbiamo agito solo per difesa, per fermarli. Non abbiamo fatto nulla. Abbiamo solo cercato di spostarli dal bus, ma loro erano una furia.

Cosa vorresti dire agli italiani?
Spero che la gente si svegli perché questo è solo l'inizio.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » mar dic 01, 2015 8:36 pm

Orrore senza fine: 5 nigeriani rapiscono una ragazza e la stuprano per giorni
01 Dicembre 2015
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... riani.html

Cinque nigeriani sono stati arrestati dai carabinieri per aver rapito e stuprato per giorni una ragazza. Sono Cross Agbai, 34 anni, Majesty Wibo, 31 anni, Amaize Ojeomkhhi, 27 anni Lucky Okosodo, 23 anni e Lawrence Ko Oboh, 40 anni. La ragazza di 20 anni di San Cataldo (Caltanissetta) il 22 novembre scorso stava trascorrendo una giornata in un casolare con alcuni amici, bevendo diversi alcolici. Tanto da perdere i sensi. E qui intervengono i rapitori.

La ragazza si è svegliata dopo giorni dallo svenimento e si è trovata in una casa abusiva occupata dai cinque nigeriani. E' stata violentata per giorni. Oltre ai ripetuti rapporti sessuali con i cinque nigeriani, la ragazza è stata obbligata a prostituirsi con altri immigrati, che pagavano somme di denaro agli aguzzini in cambio delle prestazioni sessuali. Per evitare urla e proteste, la giovane (che è anche stata rasata in testa) sarebbe anche stata drogata: lo confermerebbero le analisi realizzate all'ospedale "Sant'Elia" di Caltanissetta.

L'incubo è finito venerdì scorso. In un momento di distrazione dei "carcerieri", la giovane è riuscita a chiamare la famiglia. Che non era per nulla in ansia per lei, visto che spesso era solita restare fuori casa da amici. Una volta "liberata", la ragazza ha denunciato il terribile accaduto ai carabinieri che hanno fatto partire indagini e arresti. I cinque nigeriani sono stati accusati di riduzione in schiavitù, violenza sessuale, sequestro di persona, sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti. I carabinieri stanno anche cercando due complici.
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » lun dic 21, 2015 4:59 am

"Questa è zona nostra". Aggredito da immigrati deve vendere il negozio

A Bologna, dopo violenze e minacce, un commerciante è costretto a spostare la sua attività: la città è ormai in mano agli immigrati
Claudio Cartaldo - Ven, 18/12/2015

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... tect=false

Non c'è solo la concorrenza sleale, con i negozi dei pachistani aperti h24 e con la merce a prezzi stracciati contro cui nessun commerciante italiano può combattere.
Ma a Bologna ormai il racket degli immigrati, in particolare dei pachistani, è storia radicata. Soprattutto nel quartiere Bolognina, il più degradato del capoluogo emiliano.
Isidoro Carta è uno dei commercianti della zona. Uno dei tanti spaventati dalla situazione di abbandono dell'area. Paura e impossibilità di lavorare tra spaccio, droghe e degrado. A ottobre Isodoro ha deciso di chiudere la sua attività e di trasferirla in provincia. "La situazione di degrado - ha detto al Corriere - la paura che potesse accadere qualcosa alla mia compagna in negozio e il continuo via vai di assurdi acquirenti mi hanno portato a mollare tutto". Un anno fa Isodoro è stato aggredito da un commerciante pachistano che ha un negozio proprio a fianco del suo e che lasciava sporcizie e rimasugli davanti alla porta del locale di Isodoro.
"Un giorno gli ho chiesto di smetterla e che sapevo benissimo fossero loro a farlo – racconta - Per tutta risposta mi hanno aggredito con un bastone. Ho chiamato la polizia ma una volta andata via alcuni di loro mi hanno detto di stare attento a quello che dicevo e facevo perché il quartiere stava diventando il loro". Ed è effettivamente così. In un anno ha ricevuto centinaia di offerte da acquirenti stranieri. "Una volta mi si è presentato un signore cinese dicendomi: in questa valigetta ho 25 mila euro te li lascio se chiudi. Il tuo negozio mi fa concorrenza e non va bene"
Vicino a lui c'è la una tabaccheria gestita da un'italiana che ha subito diverse "spaccate". "In una settimana sono venuti due volte — spiega Manuela Celone —. Ho aperto da poco ma ho già voglia di andarmene. Sono sempre sola nel locale e spesso mi chiudo dentro. Questa è una zona di spaccio e in tanti hanno paura. Però se tutti decidessimo di chiudere qui non resterebbe nessuno".
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Re: Crimini e dełiti dei migranti clandestini e refuxanti

Messaggioda Berto » lun dic 21, 2015 5:21 am

Piazza della libertà, triestino aggredito: «Pestato da sette stranieri»
L’episodio avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì in piazza Libertà tra l’indifferenza dei passanti. Il triestino è riuscito a scappare verso via Udine, dove è riuscito a dare l’allarme. Intervenuta la Polizia e il 118. Prognosi di 7 giorni. Domenica 20 dicembre prevista un’iniziativa da parte di Fabio Tuiach
Redazione 19 dicembre 2015

http://www.triesteprima.it/cronaca/piaz ... -2015.html

Picchiato da sette stranieri: è quanto successo al triestino Manuel Pozzecco nel tardo pomeriggio di giovedì (attorno alle 18.00) in piazza Libertà nei pressi della zona del Pub Sixtyseven – banca Unicredit. A raccontare il fatto di cronaca la moglie, Elena Loy: «Mio marito aveva un appuntamento di lavoro a quell’ora. A un certo punto un gruppo di stranieri, che peraltro non conosceva, gli si è avvicinato dapprima prendendolo in giro, poi picchiandolo con pugni alla testa. Manuel ha cercato di difendersi mettendosi in posizione fetale. È stato inoltre bagnato con dell’acqua, che ha bagnato il cellulare, rendendolo inutilizzabile. Il tutto è successo solamente perché i sette aggressori non sapevano cosa fare e avevano voglia di divertirsi. Diverse persone sono passate nel punto dell’aggressione, durante il fatto, ma nessuno è intervenuto o ha chiamato la polizia, un completo disinteresse rispetto a quanto stava accadendo. A un certo punto Manuel è riuscito a scappare andando verso via Udine dove fortuna ha voluto che incrociasse un conoscente che ha chiamato la Polizia, intervenuta con due volanti. Successivamente è arrivata anche un’ambulanza del 118 che ha trasportato mio marito a Cattinara».
«Dopo qualche ora di attesa al pronto soccorso – continua Elena – sono stati fatti a Manuel diversi controlli come radiografie e tac: risultato 7 giorni di prognosi e diagnosi che recita testualmente “trauma cranico e contusione della parete toracica in violenza per mano altrui” causati da pugni al capo, volto e torace. Inoltre nella prognosi è emersa cefalea mentre dalle radiografie non sono state riscontrate fratture. Dopo i diversi controlli mio marito è stato dimesso, ma tenuto sotto osservazione per 24-48 ore proprio a causa della zona vitale (la testa) colpita. Oggi Manuel ha avvertito forti dolori al capo, un malessere crescente, vomito. Inoltre nella zona dell’occhio dove è stato colpito, le vene erano molto gonfie. Ho nuovamente chiamato il 118, spiegato la situazione e quindi mio marito risulta nuovamente ricoverato».
Per domani (domenica) Fabio Tuiach ha annunciato, a seguito dell’episodio, una «ronda volontaria secondo le leggi vigenti a tutela dei cittadini. Trieste è una città sempre meno sicura ed è nostro dovere intervenire. Noi vogliamo rispettare le leggi, per cui queste ronde servono semplicemente per vigilare quanto succede, se notiamo sospetti o episodi potenzialmente pericolosi allerteremo le forze dell’ordine. Noi non vogliamo sostituirci alla polizia, ma essere loro di supporto. Appuntamento attorno alle 20 di domenica 20 dicembre in piazza Libertà».
Anche la moglie di Manuel ha dato il suo benestare alla manifestazione di domani: «Ho una figlia di 12 anni e sono molto preoccupata. Non c’è più la sensazione di girare tranquilli e quel senso di sicurezza presente tra i cittadini fino a qualche anno fa. Aderisco pienamente e se possibile anche partecipo, a tutte le iniziative atte a chiedere maggiori controlli e più sicurezza».
Sono in corso indagini da parte delle Forze dell'ordine per risalire all'identità degli aggressori.
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