Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » ven feb 23, 2018 8:23 pm

Diritti Umani Universali che non esistono
viewtopic.php?f=25&t=2584

Pensa prima alla tua gente e al tuo paese che ne hanno bisogno, invece che agli africani e all'Africa
viewtopic.php?f=205&t=2681

La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare
viewtopic.php?f=194&t=2665

Migrare e non migrare, accogliere e non accogliere, diritti e doveri
viewtopic.php?f=194&t=2498
Non esiste alcun dovere assoluto ad accogliere e alcun diritto assoluto ad essere accolti.

Parassiti, bugiardi, manipolatori dei diritti umani e ladri di vita ma che si propongono come presuntuosi e arroganti salvatori degli uomini e dell'umanità, solo che laddove questi operano spesso e volentieri la gente muore.
viewtopic.php?f=205&t=2668

Non portarti la morte in casa, non hai colpe né responsabilità
viewtopic.php?f=194&t=2624

Non deprediamo e non uccidiamo la nostra gente con l'irresponsabile accoglienza indiscriminata e scriteriata a spese delle scarse risorse pubbliche, dei nostri figli e nipoti e dei nostri compaesani e concittadini
viewtopic.php?f=196&t=2605
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » ven feb 23, 2018 8:25 pm

Angela Merkel: "Più fondi europei a chi accoglie i migranti"
Marianna Di Piazza - Gio, 22/02/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ang ... 97373.html

La mossa, secondo il Financial Times, sarebbe un segnale della frustrazione della Germania verso i Paesi beneficiari dei fondi che si rifiutano di prendere migranti

I Paesi che ospitano più migranti siano "ricompensati" con più fondi europei.

È la proposta della Germania, che domani farà arrivare sul tavolo del vertice europeo un documento in cui sottolinea che i fondi saranno sottratti ai Paesi più poveri dell'Europa centrale e orientale.

"La mossa - ha spiegato il Financial Times - è un segnale della frustrazione della Germania verso Ungheria e Polonia e altri Paesi che sono grandi beneficiari dei fondi Ue ma si rifiutano di prendere migranti come impone lo schema di ricollocazione introdotto dopo la crisi del 2015". Inoltre, la cancelliera Angela Merkel vuole che il prossimo bilancio Ue post 2020 sia anche legato al rispetto dei valori e delle regole Ue, incluse quelle dello stato di diritto.

Ora "più che mai abbiamo bisogno di risposte europee alle grandi e pressanti questioni del nostro tempo", ha dichiarato Merkel, nel consueto intervento al Bundestag alla vigilia del Consiglio europeo. L'Europa, ha sottolineato la cancelliera, è "politicamente ed economicamente sotto pressione in tutto il mondo", le "compagnie europee non sono più leader in tutte le aree", per questo servono delle risposte.

La questione siriana

La cancelliera inoltre ha lanciato un appello affinché finisca il "massacro" in Siria, dopo i nuovi bombardamenti sui civili a Ghouta. Merkel ha condannato il regime siriano che colpisce"il suo stesso popolo". "Vediamo alcuni eventi terrificanti in Siria. Uccisioni di bambini, distruzione di ospedali. Si tratta di un massacro da condannare e al quale serve contrapporre un netto 'no'".
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » sab mar 03, 2018 8:26 pm

Migliaia di migranti sono stati evacuati dalla Libia
sabato 3 marzo 2018
Negli ultimi tre mesi una task force guidata dall'Unione Europea ne ha rimpatriati 15mila, sottraendoli ai centri di detenzione

https://www.ilpost.it/2018/03/03/migran ... uati-libia

Il Servizio europeo per l’azione esterna, un organo dell’Unione Europea che si occupa di affari esteri, ha annunciato che negli ultimi tre mesi sono stati evacuati più di 16mila migranti dalla Libia, il paese dove si concentra la maggior parte dei migranti che intendono raggiungere l’Italia via mare. La Libia è senza un governo unitario dal 2011 e il traffico di esseri umani, gestito spesso da milizie armate con pochi scrupoli, rimane uno dei pochi business redditizi. Secondo alcuni l’evacuazione di migliaia di migranti va considerata un passo in avanti per risolvere il problema del flusso illegale dalla Libia e dello scarso rispetto dei diritti umani nel paese. Altri fanno notare che i rimpatri di questo tipo riconsegnano i migranti ai contesti che si erano lasciati dietro.

In quindicimila sono tornati volontariamente al proprio paese con l’aiuto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), un’agenzia dell’ONU che si occupa di migranti. Altri 1.300 hanno ottenuto protezione internazionale in Europa grazie all’agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR). Non sappiamo quanti migranti rimangano ancora nei cosiddetti “centri di detenzione” gestiti dalle autorità e dalle milizie libiche, nei quali i migranti sono sottoposti a violenze e soprusi sistematici.

Il programma di evacuazione dalla Libia era stato presentato a dicembre dall’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, Federica Mogherini. L’obbiettivo minimo era quello di evacuare almeno 15mila migranti, ed è stato raggiunto. Al programma hanno collaborato funzionari dell’Unione Europea, dell’ONU e dell’Unione Africana, riuniti in una speciale task force. Il programma prevede anche dei fondi per il reinserimento dei migranti nel proprio paese d’origine: il programma dispone di quasi 300 milioni di euro, buona parte dei quali messi a disposizione dall’Unione Europea, che vengono usati per permettere a ciascun migrante rimpatriato di studiare o avviare un’attività lavorativa, come l’OIM ha già fatto per migliaia di migranti.

Secondo fonti del Post, i migranti che hanno accettato il rimpatrio volontario sono stati trasferiti perlopiù in paesi dell’Africa sub-sahariana come Nigeria, Gambia, Senegal, Costa d’Avorio e Guinea. I funzionari dell’ONU che li hanno assistiti li hanno scelti perché difficilmente – secondo una valutazione dell’ONU – avrebbero potuto ottenere una forma di protezione internazionale, una volta entrati illegalmente in Europa. La loro condizione è stata esaminata con un procedimento simile a quello che sarebbe avvenuto in Europa, spiegano al Post dalla task force. In questo modo, però, la loro richiesta di protezione internazionale viene esaminata solamente in via informale: non c’è modo di sapere se in Europa la loro eventuale richiesta sarebbe stata effettivamente rifiutata.

I pochi che hanno avuto diritto a una protezione internazionale sono i cosiddetti “soggetti vulnerabili” – famiglie, madri sole, minori non accompagnati o disabili – che l’agenzia ONU per i rifugiati ha trasferito in alcuni paesi europei. La stessa agenzia ha annunciato da tempo che nel 2018 intende trasferire dalla Libia, con soluzioni simili, fra i 5.000 e i 10.000 richiedenti asilo.


Rifugianti, asilanti, migranti, clandestini, diritti umani, obblighi e realismo
viewtopic.php?f=194&t=1811

La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare
viewtopic.php?f=194&t=2665
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » ven giu 08, 2018 3:25 pm

Ungheria, Orbán vince le elezioni con quasi il 50 per cento dei voti
Orbán, al potere dalla vittoria elettorale dell'aprile 2010, si afferma alle legislative, conquistando il terzo mandato consecutivo. "Ora difenderemo la madrepatria", dice subito dopo il risultato
di ANDREA TARQUINI
08 aprile 2018

http://www.repubblica.it/esteri/2018/04 ... -193304539

BUDAPEST - Alla fine Viktor Orbán ce l'ha fatta. Il popolare, carismatico premier nazionalconservatore e sovranista ungherese, secondo i dati provvisori delle elezioni legislative svoltesi questa domenica nel paese magiaro, conquista il 49,5 per cento dei voti. Tradotto in seggi, è maggioranza assoluta ma forse non la maggioranza di due terzi necessaria per continuare a sviluppare il suo progetto di "democrazia illiberale" che si ispira apertamente ai presidenti russo e turco, Putin ed Erdogan. "Questa è una vittoria decisiva, in futuro saremo in grado di difendere la nostra madrepatria", ha commentato subito dopo il risultato.

Guadagnano molti consensi salendo al 20 per cento i suoi rivali di Jobbik, partito trasformatosi da ultradestra xenofoba e antisemita in centrodestra presentabile. I socialisti (ex comunisti) sono all'11,85 per cento che arriva al 12 per cento sommando i piccoli alleati verdi. Secondo gli osservatori difficilmente i voti dall'estero (gli expats ungheresi a Berlino Londra Parigi eccetera, e i membri delle minoranze ungheresi in Slovacchia Romania Serbia Ucraina) potranno cambiare in modo essenziale questi risultati provvisori.

Orbán dunque ce l'ha fatta ancora una volta. Ha conquistato un terzo mandato (è al potere dalla vittoria elettorale dell'aprile 20110 e riconfermato nell'aprile 2014) e potrà continuare nella sua dura politica di no all'immigrazione e ai presunti diktat dell'Unione europea da cui pure Budapest riceve ingenti aiuti coi fondi di coesione. Il successo del leader magiaro è importante per i sovranisti in tutta la Ue.

Gli avversari lo avevano accusato di casi di corruzione, di controllo di istituzioni e media, di malversazione del 30 per cento degli aiuti europei, di amicizia con Putin incompatibile con le strategie di Ue e Nato, di connivenza con gli oligarchi. Ma la sua campagna concentrata sul no ai migranti e sull'accusa (nome per nome) a tutti gli oppositori di essere agenti stranieri al servizio della presunta congiura del tycoon americano di origini ebree ungheresi Soros, per islamizzare l'Europa favorendo le ondate migratorie, sembra aver convinto.

Sotto Orbán l'Ungheria ha vissuto e vive una delle crescite economiche più robuste della Ue, ampi investimenti industriali di alta tecnologia, bassa disoccupazione e conti sovrani sotto controllo.




Elezioni in Ungheria, Orban vince ancora
2018/04/08

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... ca078.html

Il premier ungherese Viktor Orban ha vinto in maniera schiacciante le elezioni, conquistando il suo terzo mandato consecutivo dal 2010 in un voto che ha visto nel Paese un'affluenza record. Il partito di governo Fidesz, secondo i risultati diffusi quando lo spoglio era ormai oltre l'80%, conserva la maggioranza assoluta nel parlamento con il 49% dei consensi. Secondo è il partito Jobbik con il 20%, terza l'alleanza socialisti-verdi con 12%. Per tutto il giorno si sono registrate lunghe code davanti ai seggi elettorali, un'affluenza mai vista nel Paese. Una grande partecipazione che aveva fatto ipotizzare agli analisti la possibilità di una buona affermazione delle opposizioni che avrebbero potuto far perdere la maggioranza assoluta a Fidesz. Cosa che non è avvenuta.

Fino alla chiusura dei seggi, alle 19, circa 5,5 milioni di elettori sono andati alle urne, il 70%, contro un affluenza del 61,73% nel 2014. Circa 1547 i candidati in lizza per i 199 seggi del parlamento. Fidesz e il suo alleato il partito cristiano democratico avrebbero ne avrebbero conquistati 133. Il secondo posto alle elezioni è andato a Jobbik di Gabor Vona, partito conservatore nazionalista, ma non più euroscettico, che aveva promesso una lotta contro la corruzione generalizzata attribuita a Orban. A seguire l'alleanza socialista-verde (Mszp-P) e le altre formazioni politiche.

La vittoria - sono state le prime parole di Orban che ha festeggiato il risultato con i suoi sostenitori - è un'opportunità "per difendere l'Ungheria". A premiarlo, secondo gli osservatori, è stato soprattutto il martellamento andato avanti per mesi, anche attraverso i media pubblici da lui controllati, circa il "pericolo mortale" che starebbe minacciando gli ungheresi: l'arrivo di migliaia di migranti musulmani, con il ricollocamento obbligatorio voluto dall'Ue. "Dobbiamo decidere bene, perché sbagliando non ci sarà più modo di riparare, rischiamo di perdere il nostro Paese, che diventerà un Paese di immigrati", aveva detto ancora il giorno delle elezioni. Un messaggio che ha evidentemente raccolto il favore dell'elettorato.



Ecco cosa scriveva prima delle elezioni il giornalaccio bugiardo della Repubblica

Ungheria, Agnes Heller: "Cittadini stanchi di Orbán, corruzione e totalitarismo"
08 Aprile 2018
La filosofa parla delle elezioni, "le più importanti da 24 anni", mai così incerte
di ANDREA TARQUINI

https://rep.repubblica.it/pwa/intervist ... -193299935

"Gli ungheresi sono stanchi di Orbán, di corruzione e onnipresenza totalitaria, ma può vincere indebolito e divenire più duro contro tutti". Ce lo dice Agnes Heller. Orbán ce la farà? "Sono le elezioni piú importanti da 24 anni. Mai prima tanta incertezza. La gente è stanca di Orbán, non sa piú lanciare messaggi oltre slogan nazionalisti o antimigranti. È diventato noioso. Il problema non è la sua de...




Ungheria, Osce: 'Voto minato da faziosità, xenofobia dei media e finanziamenti opachi alla campagna elettorale'
9 aprile 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... le/4282062


Viktor Orban ha vinto le lelezioni politiche in Ungheria, conquistando il terzo mandato alla guida del governo di Budapest, ma la possibilità degli elettori di esprimere alle urne un voto pienamente informato è stata minata dalla retorica xenofoba e dalla faziosità dei media, che hanno limitato il vero dibattito politico. Ad affermarlo sono gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

“Gli elettori hanno avuto un’ampia rosa di opzioni politiche – è l’analisi dell’Osce – ma intimidazione e retorica xenofoba, faziosità dei media e finanziamenti opachi alla campagna elettorale hanno ridotto lo spazio per il genuino dibattito politico, intralciando la possibilità degli elettori di esprimere una scelta pienamente informata”.

Secondo l’organizzazione la gestione tecnica dell’evento elettorale è stata “professionale e trasparente” e i diritti e le libertà fondamentali sono stati “nell’insieme rispettati, ma esercitati in un clima avverso“. L’accesso all’informazione, la libertà dei media e di associazione è stata “ristretta”, secondo gli osservatori, che hanno sottolineato una “pervasiva sovrapposizione tra risorse dello Stato e del partito al potere”.

“Per quanto il clima possa essere ostile, siamo determinati nel nostro impegno – ha dichiarato la direttrice di Amnesty International per l’Europa, Gauri van Gulik, commentando la vittoria di Fidesz, il partito di Orban – resisteremo all’offensiva contro i diritti umani in Ungheria per e con tutte le persone e i gruppi che combattono per i diritti e le libertà di tutti”.

“Continueremo a contrastare i tentativi di attizzare l’ostilità contro i migranti e i rifugiati – ha proseguito van Gulik – e continueremo a prendere la parola in favore di chi li sostiene e difende. Non ci faremo spaventare da coloro che cercano di ridurre al silenzio le voci critiche e di creare un’atmosfera di paura. Il legittimo lavoro delle organizzazioni che difendono i diritti umani in Ungheria è adesso più necessario che mai e più che mai siamo determinati a stare al loro fianco”.


Alberto Pento
I diritti e le libertà fondamentali sono stati "nell’insieme rispettati, ma esercitati in un clima avverso". Durante le elezioni il clima è sempre avverso, in tutti i paesi del mondo; gli avversari politici quando si confrontano nelle elezioni creano naturalmente un clima avverso, anche quelli che poi risultano perdenti alle elezioni. A casa propria tutti gli uomini della terra fanno entrare solo chi vogliono e che sono graditi, quindi anche gli ungheresi, è un loro diritto naturale, umano, civile, politico universale. Non è certo un diritto entrare in casa degli altri contro la volontà di chi vi abita. I diritti umani che vanno difesi in ogni paese sono innanzi tutto quelli dei cittadini di quei paesi.
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » ven giu 08, 2018 3:27 pm

In Italia vincono e formano un governo coloro che sono contro questa Europa sovietica e pro invasione che calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei.



Governo, Conte premier, Di Maio e Salvini vice. Ecco l'elenco dei ministri del governo M5s-Lega
Giovanni Tria, il ministro dell'Economia in pectore


Chiuso l'accordo sulla spartizione dei ministeri più importanti del governo M5s-Lega, Giuseppe Conte presidente del Consiglio. All'economia Tria, alla Farnesina Moavero Milanesi, alla Giustizia Bonafede, alle Politiche comunitarie Paolo Savona, alla Difesa Elisabetta Trenta. Sottosegretario con delega agli 007 Vito Crimi
di ALBERTO CUSTODERO
31 maggio 2018

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... 0&ref=fbbr

ROMA - Ecco la lista dei ministri del governo M5s-Lega dopo il vertice di Lega e Cinquestelle a Montecitorio. Vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e Sviluppo: Luigi Di Maio. Vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno: Matteo Salvini. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti. Sottosegretario con delega ai servizi segreti: Vito Crimi. Economia: Giovanni Tria (Lega). Esteri: Moavero Milanesi. Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S). Politiche comunitarie: Paolo Savona. Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5S). Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega). Affari regionali: Erika Stefani (Lega). Sud: Barbara Lezzi (M5S). Disabili: Lorenzo Fontana (Lega). Difesa: Elisabetta Trenta (M5S). Politiche agricole: Gian Marco Centinaio (Lega). Infrastrutture: Mauro Coltorti (M5S). Istruzione: Marco Bussetti (Lega). Beni culturali: Alberto Bonisoli (M5S). Salute: Giulia Grillo (M5S).

GIOVANNI TRIA, ECONOMIA: SI ALLA FLAT TAX, NO AL REDDITO CITTADINANZA
Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione e professore ordinario di economia politica all'università di Tor Vergata. Favorevole alla flat tax, ma non ostile al reddito di cittadinanza, se correttamente inteso. Giovanni Tria, 69 anni, laurea in giurisprudenza, presidente della scuola di amministrazione e docente di politica economica alla facoltà di economia di tor vergata, è un economista collaboratore di Renato Brunetta del quale è stato consulente all'epoca in cui brunetta era ministro della pubblica amministrazione. È stato anche alla scuola di formazione politica dell'allora Pdl. Di recente - su Formiche - ha analizzato criticamente il contratto di programma tra M5s e Lega. Sul reddito di cittadinanza ha sospeso il giudizio "in attesa di sapere cosa sarà" e quali saranno "quindi, le risorse richieste e l'ampiezza del pubblico dei beneficiari.

• PAOLO SAVONA, AFFARI EUROPEI: L'ECONOMISTA DEL NO EURO
Paolo Savona cominciò in Bankitalia con Guido Carli, ma la sua cifra in quegli anni fu quella del tecnico di area repubblicana, come si diceva una volta. Uno dei suoi primi incarichi fu quello di consigliere economico di Ugo La Malfa, nel governo Rumor IV, circa mezzo secolo fa, era 1974-1975, poi un cursus che lo portò a conquistare le maggiori posizioni nel Paese, favorito anche dalla rendita di posizione del suo partito.

Nel 1976 approda alla direzione generale della Confindustria, quindi una lunga carriera di incarichi tra pubblico e privato: presidente del Credito Industriale, del Fondo interbancario di tutela dei depositi, della Gestifondi, delle società Impregilo, di Gemina, Aeroporti di Roma e del Consorzio Venezia Nuova.

ENZO MOAVERO MILANESI, ESTERI: SPECIALIZZATO IN ANTITRUST
Avvocato, esperto di diritto, e politico. Enzo Moavero Milanesi è stato ministro senza portafoglio agli Affari europei nel governo di Mario Monti dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013. È stato ancora ministro nel'esecutivo di Enrico Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. Ha ricoperto l'incarico di giudice presso la Corte europea di Giustizia di Lussemburgo. La sua specializzazione è l'antitrust: è stato fino al 2006 direttore generale del Bureau of European Policy Advisors della Commissione europea.

Poi ha svolto l'incarico di vicesegretario generale dell'esecutivo Ue dal 2002 al 2005, prima era stato direttore del Servizio antitrust (2000-2001) e capo di gabinetto dell'allora commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti (1999-2000). Nel suo trascorso politico, tra il '92 e il '94 fu consigliere dei governi Amato e Ciampi. È docente di Diritto dell'Unione Europea alla Luiss di Roma. Il 30 marzo 2013, in seguito alle infruttuose consultazioni per la formazione di un governo, è stato chiamato da Giorgio Napolitano a far parte del gruppo ristretto incaricato di avanzare proposte programmatiche in materia economico-sociale ed europea.

ALFONSO BONAFEDE, GIUSTIZIA: Il "MR WOLF" DEL M5S
Spesso in contrasto con le politiche della Giustizia del suo predecessore (Andrea Orlando, Pd), siciliano di Mazara del Vallo ma fiorentino d'adozione, classe 1976, Alfonso Bonafede è senza dubbio una delle persone più vicine a Luigi Di Maio. Deputato del M5S al secondo mandato, avvocato con studio legale nel capoluogo toscano, è unanimemente considerato il Mr Wolf del Movimento. Tra gli incarichi svolti - si legge nel curriculum - ha fatto anche il "conciliatore tra imprese e clienti finali dei servizi elettrico e gas".

VITO CRIMI, SERVIZI SEGRETI: QUEL CONFLITTO DI INTERESSI IN FAMIGLIA
Crimi è palermitano, 46 anni, è iscritto al Movimento dal 2007. Infanzia e l'adolescenza nel quartiere Brancaccio di Palermo, poi il trasferimento a Brescia dopo aver vinto un concorso alla Corte d'Appello. Nel 2010 è il candidato dei 5 Stelle alla presidenza della Regione Lombardia. Nel 2013 entra in Parlamento ed è il primo a presiedere il gruppo parlamentare dei grillini al Senato: in questa veste partecipa alle riunioni - in streaming - con le delegazioni del PD per la formazione del governo. Rieletto nel 2018 è nominato presidente della Commissione Speciale per il Def.

In gennaio era stato al centro di un caso di conflitto di interessi famigliare: era stato nominato componente del Comitato di garanzia del M5s, mentre la compagna ex deputata Paola Carinelli del Collegio dei probiviri. Dopo il capo politico e il garante, sono gli organi principali del M5S disegnati dal nuovo statuto. Ma i componenti del Collegio dei probiviri sono revocabili mediante consultazione in rete su proposta del Garante, previo parere conforme del Comitato di garanzia. Insomma, un controllore e un controllato - nominati dall'alto - compagni di vita.



Macron-Merkel: «Italia choc Paghiamo crisi e migranti»
Roberto Fabbri - Sab, 17/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 06158.html

"Mancata gestione di migrazioni e recessione, il voto di Roma è la conseguenza". Roadmap comune per l'Ue

«I risultati del voto italiano del 4 marzo hanno evidenziato le conseguenze di una duratura crisi economica e delle sfide migratorie a cui non siamo stati in grado di rispondere».

Il presidente francese Emmanuel Macron fa una sorta di preoccupato mea culpa a nome dell'Europa nel corso della conferenza stampa congiunta all'Eliseo con Angela Merkel, che ieri secondo tradizione ha scelto Parigi per il primo viaggio del suo mandato.

Macron ha messo così in guardia contro il rischio del prevalere in Europa di partiti populisti ed estremisti. «Il contesto europeo è stato scosso», ha detto insistendo sull'urgenza di inviare nuovi segnali per un rilancio della costruzione europea.

Aveva del resto proprio questo scopo l'incontro tra Angela Merkel ed Emmanuel Macron, enfant prodige della politica francese e nuovo partner di un tandem, quello franco-tedesco, che circostanze rinnovate - l'autoesclusione del Regno Unito, la debolezza politica ed economica dell'Italia, la marginalità di una Spagna alle prese con la crisi catalana - mantengono ancor più saldamente alla guida dell'Europa.

Costretta a rimandare il viaggio a Parigi dal protrarsi delle manovre politiche che solo pochi giorni fa, a quasi sei mesi dal voto dello scorso 23 settembre, hanno portato alla formazione del governo a Berlino, la Merkel ha mantenuto dunque l'impegno di vedere Macron prima del vertice europeo del 22 e 23 prossimi. L'obiettivo è quello di saldare una politica comune per rafforzare l'Unione e l'eurozona, rispondendo con una rinnovata strategia ai rischi di una fase caratterizzata da choc politici e carenze di visione.

Dunque, come hanno detto i due leader politici nella conferenza stampa congiunta seguita all'incontro, è tempo di «una roadmap chiara e ambiziosa». Parigi e Berlino, ha detto la Cancelliera, «devono fare da guida dando l'esempio». In tempo per il vertice europeo di giugno, Francia e Germania annunceranno linee comuni non solo sull'Eurozona, ma anche su temi come la difesa europea e la politica migratoria, con un piano congiunto sull'asilo che scaturirà da un annunciato apposito vertice tra i due Paesi.

Macron attendeva da tempo questa giornata per «accendere il motore franco-tedesco delle riforme europee». Lo scorso settembre, nel suo discorso programmatico all'università della Sorbona, il presidente francese aveva denunciato la «glaciazione europea» e invitato a rispondere con soluzioni audaci e ambiziose. Il leader quarantenne ha idee molto precise, e propone ad esempio un ministro europeo per l'Eurozona, con tanto di budget dedicato. Ma la Germania frena, sempre preda del timore di ritrovarsi a dover pagare i debiti degli altri (Italia compresa) senza che l'Ue diventi, come a Berlino ripetono spesso, più competitiva. Non a caso ieri a Parigi si sono incontrati anche i ministri dell'economia Bruno Le Maire e Olaf Scholz, consapevoli di dover affrontare una discussione complicata per «sposare meglio responsabilità e solidarietà».

La sfida lanciata da Donald Trump con le sue minacce di imporre dazi anche sulle merci europee dirette negli Stati Uniti è un altro banco di prova per Francia e Germania, decise a spronare tutti i Paesi membri sulla necessità di mostrare unità di fronte al tentativo piuttosto scoperto del presidente americano di dividere il fronte dell'Ue per arrivare a stipulare accordi commerciali separati con i singoli Paesi.
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » ven giu 08, 2018 3:28 pm

Elezioni in Slovenia, vincono i conservatori anti-migranti
3 giugno 2018

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/el ... 802a.shtml

Nel Paese si conferma quindi il trend che vede regredire le sinistre a fronte dellʼavanzata delle forze conservatrici e sovraniste che mirano a porre un argine al fenomeno migratorio

L'ex premier conservatore Janez Jansa e il suo Partito democratico sloveno (SDS), che sono su posizioni anti-migranti ed alleati del leader nazionalista ungherese Viktor Orban, hanno vinto le elezioni politiche anticipate in Slovenia. Nel piccolo Paese ex jugoslavo si conferma quindi il trend che vede regredire le sinistre a fronte dell'avanzata delle forze conservatrici e sovraniste che mirano a porre un argine al fenomeno migratorio.

Come ha reso noto la commissione elettorale, dopo lo spoglio del 98% delle schede, al partito democratico sloveno (SDS) di Jansa è andato il 25% dei voti e 25 deputati sul totale di 90. Al secondo posto la Lista di Marjan Sarec, l'ex attore e comico che si presentava per la prima volta a una consultazione elettorale, con il 12,6% e 13 deputati. Seguono i socialdemocratici (SD) con il 9,9% e 10 deputati, e il Partito del centro moderno (SMC) del premier uscente Miro Cerar al quale è andato il 9,7% e 10 deputati.

Jansa vince ma dovrà allearsi per formare il governo - Pur chiaro vincitore ma senza maggioranza assoluta, il conservatore Jansa non potrà tuttavia governare da solo e dovrà comunque cercare delle alleanze, difficili al momento da ipotizzare. "Mi auguro che il voto di oggi sia il primo passo per mettere gli sloveni al primo posto, per dare priorità alla sicurezza e al benessere della Slovenia e degli sloveni", ha detto Jansa dopo aver votato. Molto bassa sembra essere stata l'affluenza alle urne, data di molto al di sotto del 40%, rispetto al 51,7% delle precedenti politiche del 2014.
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » ven giu 08, 2018 3:28 pm

L'Austria fa la guerra all'islam: moschee chiuse, espulsi imam
Claudio Cartaldo - Ven, 08/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lau ... 38075.html

La Turchia protesta contro il Cancelliere d'Austria, Kurz: "Misura razzista". Salvini appoggia Vienna: "Libertà di culto, ma basta estremismo"

Non solo l'idea di aprire un campo profughi fuori dall'Ue per valutare le richieste d'asilo dei migranti.

L'Austria guidata da Sebastian Kurz, uno dei nuovi "alleati" di Matteo Salvini, si dimostra sempre più orientata a destra (in fondo, nella maggioranza c'è pur sempre l'Fpoe di Heinz Christian Strache). E ora ha deciso di dare il via a una vera e propria guerra all'islam politico.

Il giro di vite è stato annunciato dallo stesso Cancelliere austriaco. Vienna ha deciso di espellere "vari" imam e di chiudere ben 7 moschee. I predicatori che lasceranno Vienna sono tutti finanziati a vario titolo dall'estero. La decisione nasce da una inchiesta che riguarda uno scandalo che ha fatto molto discutere dalle parti austriache. In alcune foto, pubblicate dal settimanale di centro-sinistra Falter, mostravano una rievocazione storica della campagna di Gallipoli, scontro armato simbolo della potenza dell'impero Ottomano. Negli scatti si vedevano ragazzini in uniforme militare che marciavano, sventolavano bandiere e si fingevano morti con il drappo turco sui corpi. Quelle immagini erano state riprese dentro una delle più grandi moschee di Vienna, gestita dall'Unione islamico-turca d'Austria, una di quelle che sono legate alla comunità turca del capoluogo austriaco e alla Direzione turca degli Affari religiosi (Diyanet). "Società parallele, l'islam politico e la radicalizzazione non hanno posto nella nostra società", ha detto Kurz senza esitazioni.

La reazione della Turchia

Sulla questione si è subito espressa anche la Turchia. Che ha definito la decisione dell'Austria "il risultato di un'ondata discriminatoria, populista, islamofoba e razzista". Ibrahim Kalin, assistente e portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha detto attaccato Kurz sostenendo che il suo obiettivo è quello di ottenere "un dividendo politico, marginalizzando le comunità musulmane".

Salvini appoggia Kurz

Un messaggio di approvazione all'iniziativa di Vienna è arrivato invece da Matteo Salvini. "Credo nella libertà di culto, non nell'estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese va allontanato! Spero già la prossima settimana di incontrare collega ministro austriaco per confrontarci su linee d'azione", ha scritto il ministro dell'Interno su Twitter.
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 7:37 am

L'ubriacone di Bruxelles si sta adeguando al nuovo corso dell'Italia


Juncker, Ue non può accogliere tutti - Europa
2018/06/14

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/e ... 38b54.html

(ANSA) - BRUXELLES, 14 GIU - "L'Europa è un grande continente ma non possiamo accogliere tutti i migranti economici del mondo, non possiamo farlo": lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker parlando a Monaco al parlamento bavarese. "Mi piacerebbe avere le stesse regole d'asilo ovunque nell'Ue, non può essere che alcuni Paesi portino il peso" della gestione della crisi dei migranti "mentre altri osservano", ha proseguito Juncker. Per affrontare il problema dell'accoglienza, l'Ue ha bisogno "di una protezione dei confini esterni più forte", ma anche "di una nuova politica per l'Africa", ha sottolineato, elencando alcuni degli strumenti già messi in campo da Bruxelles per aiutare il continente. Agire in Africa "è più saggio e anche più economico", ha detto.


A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei
Contro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
viewtopic.php?f=194&t=2778
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Re: Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 7:39 am

Germania. Merkel verso la crisi di governo
Pubblicato il 2018-06-14
Giuseppe Sandro Mela.

https://senzanubi.wordpress.com/2018/06 ... di-governo

Merkel muss weg
Herr Seehofer, Ministro degli Interni tedesco, non si è presentato ad una riunione governativa sui migranti, nel corso della quale avrebbe dovuto tenere un lungo intervento.
I media iniziano a parlare apertamente di crisi del Governo Merkel.
Al momento resta veramente difficile dire se si tratti solo di un braccio di ferro, oppure siano iniziate le vere manovre per far dimettere Frau Merkel. Ma questa ultima ipotesi sembrerebbe essere quella corretta.
Riportiamo quindi in extenso i più significativi interventi sul tema.
Per la prima volta nella sua storia, l’Handelsblattt, giornale di Confindustria tedesca, riporta in prima pagina un cartiglio, seguito poi da un articolo al vetriolo.

«Crisis meetings in Berlin.
Angela Merkel’s Christian Democratic Union and its Bavarian sister party the Christian Social Union, led by Horst Seehofer, halted a scheduled Bundestag discussion and went into separate meetings. The two allies have knocked heads on how to deal with refugees who want to enter Germany, but have already been registered in a different EU country. The CSU, which faces state elections in October, wants to bar these immigrants from coming in, but Ms. Merkel opposes this strict asylum plan. German media are running live blogs of the events.»

"Incontri di crisi a Berlino.
L'Unione cristiano-democratica di Angela Merkel e il suo partito sorella bavarese, l'Unione sociale cristiana, guidati da Horst Seehofer, fermano una discussione in programma al Bundestag e si riuniscono in riunioni separate. I due alleati hanno bussato a testa alta su come trattare i rifugiati che vogliono entrare in Germania, ma sono già stati registrati in un altro paese dell'UE. La CSU, che si trova ad affrontare le elezioni statali di ottobre, vuole impedire a questi immigrati di entrare, ma la signora Merkel si oppone a questo rigoroso piano di asilo. I media tedeschi gestiscono i blog in diretta di questi eventi".

Tradotto con www.DeepL.com/Translator


*
Merkel facing revolt as conservatives demand asylum clampdown

«The chancellor is growing isolated as her party colleagues join her hawkish Bavarian allies in calling for tighter migration policies. If she fails to assert her authority, her days as chancellor could be numbered»
*
«Angela Merkel faces fresh trouble from her Bavarian allies, the Christian Social Union, over her stance on the refugee question. This time around, though, the chancellor looks more isolated than ever, as more and more Christian Democrats side with the hardline Bavarians, abandoning their leader.
As the dispute escalates, the stakes are growing and could eventually bring Ms. Merkel’s chancellorship to an end. The issue is already dividing Europe, a split that’s now being exacerbated by the Bavarian CSU leader, Interior Minister Horst Seehofer, as he allies himself with other European leaders who oppose Ms. Merkel’s asylum policy, from Austria’s chancellor Sebastian Kurz to Italy’s new far-right interior minister, Matteo Salvini. ….
On Tuesday, CDU lawmakers in the Bundestag overwhelmingly supported Mr. Seehofer’s plan during an internal debate within the party’s parliamentary group. ….
In all, “75 percent of the group support Mr. Seehofer’s plan,” said Andreas Mattfeldt, a CDU politician from Lower Saxony. He said in the nine years he has been in the Bundestag, “I have never seen so many politicians voice their disapproval of the chancellor’s position so clearly.”»


Merkel di fronte alla rivolta come i conservatori chiedono asilo repressione

"La cancelliera si sta isolando mentre i suoi colleghi di partito si uniscono ai suoi alleati bavaresi falchi nel chiedere politiche migratorie più severe. Se non dovesse far valere la sua autorità, i suoi giorni di cancelliere potrebbero essere numerati".
"Angela Merkel si trova di fronte a nuovi problemi da parte dei suoi alleati bavaresi, l'Unione Cristiana Sociale, per la sua posizione sulla questione dei rifugiati. Questa volta, però, il cancelliere sembra più isolato che mai, in quanto sempre più cristiano-democratici si schierano dalla parte dei duri bavaresi, abbandonando il loro leader .
Con l'inasprirsi della disputa, la posta in gioco è in aumento e alla fine potrebbe portare alla fine il cancellierato della Cancelliera Merkel. La questione sta già dividendo l'Europa, una divisione che ora viene esacerbata dal leader della CSU bavarese, il ministro degli Interni Horst Seehofer, che si allea con altri leader europei che si oppongono alla politica di asilo della Merkel, dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz al nuovo ministro degli Interni di estrema destra Matteo Salvini. ….
Martedì, i legislatori della CDU nel Bundestag hanno sostenuto a stragrande maggioranza il piano del sig. Seehofer durante un dibattito interno all'interno del gruppo parlamentare del partito. ….
In tutto, "il 75% del gruppo sostiene il piano del Sig. Seehofer", ha detto Andreas Mattfeldt, un politico della CDU della Bassa Sassonia. Nei nove anni in cui è stato al Bundestag, ha detto: "Non ho mai visto così tanti politici esprimere la loro disapprovazione per la posizione del Cancelliere in modo così chiaro"".
Tradotto con www.DeepL.com/Translator


Bavarian conservative CSU defies Angela Merkel on migration policy

«Germany’s conservative bloc may be coming apart at the seams, as its Bavarian wing lines up behind Interior Minister Horst Seehofer and against the chancellor. It’s the greatest challenge ever to Merkel’s authority.»
«Speaking to reporters after separate emergency meetings of Chancellor Angela Merkel’s CDU and the Bavarian conservative CSU, regional CSU leader Alexander Dobrindt was “100 percent” in support of Interior Minister Horst Seehofer’s so-called master plan for migration. That includes turning away some people at Germany’s nation border – something Merkel has explicitly ruled out.»
«But barring a breakthrough, Seehofer and Merkel — and with them the CSU and the CDU — are on a collision course.»
«deputy Jan Korte spoke of a full-blown “governmental crisis.”»


La CSU conservatrice bavarese sfida Angela Merkel nella politica migratoria

"Il blocco conservatore della Germania potrebbe staccarsi dalle cuciture, mentre la sua ala bavarese si schiera dietro il ministro degli Interni Horst Seehofer e contro il cancelliere. È la più grande sfida che la Merkel abbia mai dovuto affrontare".
"Parlando ai giornalisti dopo le riunioni di emergenza separate della CDU del Cancelliere Angela Merkel e della CSU conservatrice bavarese, il leader regionale della CSU Alexander Dobrindt è stato "al 100%" a sostegno del cosiddetto "master plan" per la migrazione del Ministro degli Interni Horst Seehofer. Ciò significa anche respingere alcune persone ai confini nazionali della Germania, cosa che Merkel ha esplicitamente escluso".
"Ma, in assenza di una svolta, Seehofer e Merkel - e con loro la CSU e la CDU - sono in rotta di collisione".
"Il vice Jan Korte ha parlato di una vera e propria "crisi di governo"".


German interior minister pulls out of Merkel’s integration summit

«Germany’s interior minister, Horst Seehofer, has cancelled his participation in an integration summit hosted by Angela Merkel amid increasing signs of major disagreements between them over the country’s asylum policy.
The absence follows his decision on Tuesday to drop the launch of an “immigration masterplan” after the German chancellor refused to back a crucial point of the plan that would allow migrants deemed to be trying to enter the country illegally to be turned back at the German border, arguing that it would breach European law. She insisted the masterplan was still being discussed in detail.
Merkel has attracted criticism particularly within her CDU party for failing to back Seehofer’s push for stricter immigration rules amid cross-party concern that German asylum policy is in disarray.»



Il ministro degli Interni tedesco esce dal vertice sull'integrazione di Merkel

"Il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer ha annullato la sua partecipazione a un vertice sull'integrazione ospitato da Angela Merkel, in un clima di crescenti segnali di disaccordo sulla politica di asilo del Paese.
L'assenza fa seguito alla sua decisione di martedì di abbandonare il lancio di un "masterplan sull'immigrazione" dopo che il cancelliere tedesco si è rifiutato di sostenere un punto cruciale del piano che avrebbe permesso ai migranti considerati che stavano tentando di entrare illegalmente nel paese di essere respinti al confine tedesco, sostenendo che ciò avrebbe violato il diritto europeo. Ha insistito sul fatto che il masterplan era ancora in fase di discussione in dettaglio.
La Merkel ha suscitato critiche soprattutto all'interno del suo partito CDU per non aver sostenuto la spinta di Seehofer a norme più severe in materia di immigrazione, nella preoccupazione trasversale che la politica tedesca in materia di asilo sia in disordine".


Non abbiamo alcun elemento per inferire come finiranno le cose.
Ma un elemento sembrerebbe emergere chiaramente: il potere di Frau Merkel si sta disintegrando. Avere contro il 75% dei deputati non concorre a mantenere il Governo in sella.
→ Bloomberg. 2018-06-14. Merkel Courts a Government Crisis in Migration Clash With Allies
German Chancellor Angela Merkel refused to back down in a clash over migration policy with an allied party, heightening the risk of a political crisis that could threaten her 13-year hold on power.
Berlin’s government district was abuzz with speculation Thursday about who would blink first as Bavaria’s ruling party demands that Germany start turning away some refugees at the border, a measure the chancellor rejects. The dispute is part of a resurgent crisis over refugee policy, fueled by the electoral successes of anti-immigration parties across Europe.
Lawmakers from Merkel’s Christian Democratic Union broadly backed her stand that talks with other European countries on curbing illegal immigration should come first, according to two officials who attended a closed caucus meeting. Bavaria’s Christian Social Union, which is part of her governing coalition, says European solutions haven’t worked and it’s time for Germany to act alone.
“Both sides have a lot to lose if the coalition broke up,” Holger Schmieding, chief economist at Berenberg in London, said by phone. “Of course, such disputes are always dangerous as they can develop their own dynamic. But a compromise should be possible.”
Merkel’s Authority
A defeat for Merkel would undermine her authority with her party bloc and might ultimately render her a lame-duck leader and hasten her demise. At the CDU caucus, her stance received crucial support from former Finance Minister Wolfgang Schaeuble, now president of the Bundestag, or lower house, the party officials said.
The CSU, which has criticized Merkel’s open-borders policy since Germany’s refugee crisis began in 2015, said it’s risking a showdown to force a policy shift.
“We have a very serious situation on our hands,” Alexander Dobrindt, the CSU’s floor leader in the federal parliament, told reporters in Berlin. “Some are calling it a historic situation. We aren’t budging on our position.”
For now, both sides stepped back from the brink. Talks on a possible deal between senior CDU and CSU lawmakers are resuming later Thursday and CSU leaders plan to debate strategy on Monday. For her part, Merkel meets Italian Prime Minister Giuseppe Conte on Monday with migration high on the agenda.
“All of us do want to work together,” Paul Ziemiak, a CDU lawmaker who has previously criticized Merkel’s migration stance as too liberal, told broadcaster NTV. “We all know that we depend on each other.”
Border Security
Merkel held more than two hours of inconclusive talks on Wednesday with Interior Minister Horst Seehofer, who heads the CSU and wants to turn back asylum seekers who already registered in another European Union country.
Bavaria’s ruling party, whose support Merkel needs to govern, is raising its voice as it confronts a challenge by the anti-immigration Alternative for Germany in a fall state election.
Seehofer emerged as Merkel’s most prominent domestic critic on migration during the refugee crisis when more than 1 million people arrived in Germany, most of them via Bavaria. He joined Merkel’s fourth-term cabinet in March as interior minister, the top federal law enforcement post.
Austrian Chancellor Sebastian Kurz, who won power last year on an anti-immigration platform, met Seehofer in Berlin on Wednesday and called for an “axis of the willing,” starting with Italy, Austria and Germany, to counter illegal migration.
Merkel, who met Kurz for separate talks, later said that could only be part of a broader approach. “The point is a pan-European solution,” she said.



Euro News. 2018-06-14. Germania, crisi migranti: governo a rischio
http://it.euronews.com/2018/06/14/germa ... i-migranti

Si rischia una crisi di governo in Germania. Il Ministro dell’Interno, Horst Seehofer, leader della CSU bavarese, non cede e minaccia Angela Merkel di procedere in solitaria sulla politica migranti, rompendo così l’alleanza parlamentare con la CDU.
Oggetto del contenzioso è la decisione della cancelliera di bloccare il progetto di riforma della politica di asilo presentato da Seehofer, che vorrebbe il respingimento dei migranti in arrivo in Germania, già precedentemente registrati in un altro Paese dell’Unione europea.
“Per troppo tempo siamo passati di compromesso in compromesso, sulla questione della politica dei rifugiati, senza prendere decisioni fondamentali e chiare. Dobbiamo tenere sotto controllo la situazione in Germania”, ha dichiarato Markus Söder, primo ministro del Land bavarese.
La Merkel ha chiesto di attendere il Consiglio Ue di fine giugno, opzione che la CSU non vuole per ora prendere in considerazione.
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