L'Islam non è un religione di pace, di amore e di fratellanzaXlameghi buxiari, menzogne sulla bontà, la non violenza, la pace dell'Islam
-I mussulmani negano che Maometto sia stato violento e ribadiscono che se lo è stato la colpa è da attribuirsi unicamente degli infedeli, miscredeneti, ebrei, cristiani, zoroastriani, politeisti che non lo riconoscevano come profeta e che perciò lo disprezzavano e lo maltrattavano (guarda caso proprio la stessa violenza che vi è stata nei 14 secoli che si sono succeduti a Maometto e proprio come accade oggi nel mondo);
-negano che nel Corano vi siano prescrizione violente e citano i versetti che parlano di pace e di amore, tralasciando la gtan quantità di quelli pieno di odio, di disprezzo, di violenza nei confronti di chi non è mussulmano e che non vuole esserlo;
-negano che la donna nelle teocrazie islamiche sia maltrattata e considerata inferiore all'uomo;
-negano che i diversamente religiosi, nei paesi islamici siano maltrattati, discriminati, perseguitati e sterminati;
-negano ogni responsabilità e colpa di Maometto, dell'Islam e del Corano, dei mussulmani sulla violenza islamica di ieri e di oggi e affermano che Maometto era un santo e che nel Corano vi sono solo parole di pace e amore;
-negano che i terroristi islamici siano mussulmani, però esultano della loro violenza contro i cristiani e gli ebrei e se il caso li nascondono e li difendono;
-negano ogni loro responsabilità e accusano l'occidente, i cristiani e gli ebrei di essere la causa di ogni male che vi è al mondo;
-negano che la jiahd sia un pratica di conquista del mondo e di conversione-sottomissione dei non islamici;
-negano di essere razzisti, presuntuosi, arroganti, intolleranti, violenti, assassini;
...
Ensemense proixlam, buxie e falbarie xlamegheviewtopic.php?f=188&t=1737I buxiari, falbari, bałisti de l'enformansa rasistaviewtopic.php?f=25&t=2058 Islam è religione di guerra e violenza non di paceviewtopic.php?f=188&t=2024 Crimini contro l’omanedà e el Coranviewtopic.php?f=24&t=1326 Basta finanziare il terrorismo arabo islamico palestinese antiebreaico e gli assassini di Allàviewtopic.php?f=196&t=2193 La guerra di religione dell'idolatra Maometto e del suo Coranoviewtopic.php?f=188&t=2014Renzi, ora scegli: o Israele o IranRiccardo Ghezzi
http://www.linformale.eu/2744-2“Grave errore confondere Islam e violenza” Matteo Renzi, presidente del Consiglio dei ministri, in visita a Teheran il 12 Aprile 2016. Un mestiere difficile, quello del premier. Bisogna essere abili in politica estera, saper essere amici di tutti e non scontentare nessuno. E anche raccontare qualche bugia. A fin di bene, ci mancherebbe.
Nella frase di Renzi c’è qualche fallacia logica: se è vero che l’Islam non è sinonimo di violenza ma è solo una religione, è altrettanto vero che quasi tutti i conflitti in Medio Oriente abbiano un movente religioso. E che lo stesso terrorismo islamista nasca come fondamentalismo religioso, quindi la matrice sia quella.
Che l’Islam venga usato come pretesto o che il testo sacro, il Corano, sia interpretato in malafede poco importa. Si uccide in nome della religione, si fanno guerre di religione, si invoca Allah prima di farsi esplodere.
Logicamente, un presidente del Consiglio italiano che va a Teheran in visita di cortesia, un evento di portata storica, non può permettersi di dire la verità, non questa almeno. Deve per forza concordare con il presidente iraniano Rohani che aveva appena asserito che “in troppi confondono Islam e terrorismo”. Non sia mai.
Ma perché Renzi è andato in visita in Iran? Semplice, per riallacciare i rapporti di amicizia. Dopo la visita di Rohani in Italia, con lo spiacevole corollario della statue coperte per non offendere l’ospite musulmano a causa dei corpi “nudi” raffigurati, il premier italiano ha restituito il favore, auspicando che “l’Italia torni ad essere il primo partner commerciale europeo dell’Iran”. Proprio com’era un tempo. Quando però l’Iran rispettava i diritti umani e non aveva un governo a forte caratterizzazione islamista. Non c’erano gli ayatollah, non si minacciava Israele e non si usava lo spauracchio delle bombe nucleari per invocare lo sterminio degli ebrei. Non si facevano concorsi su fumetti per prendere in giro l’Olocausto. E le donne non indossavano veli ed erano trattate come gli uomini.
Così era l’Iran, prima delle rivoluzione islamica del 1978. E così dovrebbe essere un partner commerciale dell’Italia.
Pur capendo gli interessi nazionali, ancora una volta il Belpaese si sta mettendo in una situazione ambigua.
“I soliti italiani” recita il refrain con cui il mondo intero prende di mira chi ha cominciato con le giravolte nella Seconda guerra mondiale per poi continuare in politica estera a tenere un piede in due scarpe.
I soliti italiani vogliono essere amici dell’Iran senza essere nemici di Israele, voglio avviare accordi commerciali con gli arabi, essere alleati degli Usa ma strizzare l’occhio a Putin. Insomma, niente di nuovo.
In Medio Oriente, però, la questione è delicata. Se l’Italia, come tante dichiarazioni di esponenti politici fanno credere, considera Israele l’unica democrazia del Medio Oriente, rivestendo Gerusalemme di un’importanza fondamentale per le sorti anche del resto del mondo, allora bisognerebbe porre fine alle ambiguità e fare in modo che gli interessi italiani in Medio Oriente coincidano con quelli israeliani.
Israele, è noto, considera Iran ed Hezbollah minacce primarie per la sua sicurezza. L’Italia quindi è a un bivio: se sceglie di considerarsi culturalmente e politicamente vicina a Israele, quindi di essere incondizionatamente amica di Israele, non può anteporre interessi commerciali di diverso tipo che possano mettere in discussione il rapporto di amicizia con Gerusalemme.
Renzi, quindi, è a un bivio: o Israele o Iran. Bisogna scegliere.
Luigi Frascati Mi permette Carpentieri ma sono costretto a contraddirla.
Quello che e' veramente fuorviante e' NON vederlo come rappresentativo di tutto l' Islam. Parola di Maometto. Traduco dal Hadith di Sahih Bukhari, Vol. 2, Libro 24, Passo 541: "Durante l'Id ul Fitr o l'Id ul Adha il Messaggero di Allah (la pace sia con Lui) ando' alla Musalla. Dopo aver terminato la preghiera, pronuncio' il sermone e ordino' alla gente di dare l'elemosina. Egli disse, "O popolo! Date l'elemosina." Poi ando' verso le donne e disse. "O donne! Fate l'elemosina, perche' ho visto che LA MAGGIORANZA DEGLI ABITANTI DELL' INFERNO ERAVATE VOI (le donne) Le donne chiesero, "O Apostolo di Allah! Qual e' la ragione di cio'?" Egli rispose, "O donne! VOI MALEDITE SPESSO E SIETE INGRATE NEI CONFRONTI DEI VOSTRI MARITI. NON HO MAI VISTO NESSUNO PIU' DEFICIENTE DI INTELLIGENZA E DI RELIGIONE DI VOI. "O donne, alcune di voi riescono a sviare un uomo saggio e cauto." Poi se ne ando'. E quando raggiunse la sua casa, Zainab, la moglie di Ibn Masud, arrivo' e chiese il permesso di entrare. Gli fu detto, "O Apostolo di Allah! Sono Zainab." Egli chiese, 'Quale Zainab?" La risposta fu che lei era la moglie di Ibn Mas'ub. Egli disse, "Si, permettile di entrare." E fu ammessa. Poi lei disse, "O Profeta di Allah! Oggi hai ordinato alla gente di dare l'elemosina ed io avevo un ornamento ed avevo intenzione di darlo come elemosina, ma Ibn Masud disse che lui e i suoi figli lo meritassero piu di tutti." Il Profeta rispose, "Ibn Masud ha detto il vero. Tuo marito e i tuoi figli ne hanno piu diritto di tutti" . Maometto ha dichiarato che la maggioranza degli abitanti dell'Inferno sono donne. Quando gli venne chiesto il perche', la risposta fu che le donne sono deficienti in intelligenza e religione e pure ingrate verso i loro mariti. Questo pensieri si applicano a wahabbiti e non, sunniti e sciiti. L' Islam non e' una questione di opinione, specialmente di opinione occidentale. È, come dice il nome stesso, una questione di ubbidienza.
http://www.usc.edu/org/cmje/religious-t ... 02.024.541 Un esempio di questo islamismo negazionista e falso è dato dalla pagina pubblica di questa veneta italiana convertitasi all'Islam:https://www.facebook.com/Silvia-Layla-O ... 1221240717 https://www.facebook.com/15326219136621 ... 8508681570 Di questi dementi e ignoranti ce n'e più di qualcuno; e non rappresentano affatto la cattiva coscienza dell'occidente, in parte cristiano, ma una profonda ignoranza storica. Farsi complice dei criminali islamici, in questi termini, giustificando i crimini come se fossero un diritto di faida o di ritorsione o di rappresaglia o una forma di giustizia storica meriterebbe l'arresto immediato.
L'espansione imperiale islamica da Maometto in poi è stata un crimine continuo (Asia e Terra Santa ebrea e cristiana, Africa cristiana e non; in Europa: Spagna, Francia, Italia, Balcani da dove poi è stato in gran parte respinto ed espulso) e se anche l'occidente europeo, americano laico e cristiano ha fatto le sue, il conto comunque non torna e a prescindere da questi calcoli, i criminali islamici non si trasformano in santi ma restano criminali e vanno perseguiti e uccisi tutti e i loro complici irresponsabili occidentali laici e cristiani vanno perseguiti condannati e incarcerati (anche se fosse il Papa romano che li santifica, difende, promuove e importa in Europa) dimodoché non possano più nuocere nemmeno in futuro. L'Islam come dottrina-ideologia e pratica politico-religiosa va bandito dall'occidente e dal mondo intero come e più del nazismo perché è la negazione dei Diritti Umani Universali e del bene dell'umanità. Questi assassini terroristi islamici o assassini islamici terroristi che in giro per il mondo uccidono cristiani ed ebrei al grido di Allahu Akbar; che bruciano chiese cristiane e sinagoghe, che distruggono templi e archivi preistorici patrimonio dell'umanità, che si fanno esplodere per sterminare decine o centinaia di innocenti nei parchi, nelle chiese, nelle sinagoche, nei negozi, negli areoporti, nelle stazioni della metropolitana, nei teatri, nei mercati e negli aerei dei cieli, in Asia, Africa, Australia, America, Europa uccidendo uomini, donne e bambini, giovani e vecchi, mussulmani, ebrei, cristiani e genti di tutto il mondo tra cui buddisti, induisti, yazidi, atei, bianchi, gialli e neri ... questi non sono angeli o santi o giusti vendicatori o giustizzieri, questi sono mostri umani, umanità fattasi virus disumana e la loro dottrina religiosa e il loro D-o abberrazioni da disinfestare come tutti loro. A cominciare da quelli arabo islamico palestinesi che da Gaza lanciano razzi su Israele e che assaltano con coltelli donne, bambini, uomini, soldati e chiunque sia ebreo in Cisgiordania e Israele. Via dall'Europa e dall'America tutti coloro che li sostengono e giustificano, mandiamoli tutti alla Mecca città santa della libertà e paradiso in terra di Allah.
Taqiyya o Kitman: mentire nell’interesse dell’Islam14 febbraio 2014
http://islamicamentando.altervista.org/160/Il concetto Islamico di taqiyya per infiltrarsi nei paesi kafir e per conquistarli
Secondo la taqiyya, ai musulmani viene garantita la possibilità di infiltrarsi in Dar-al-Harb (la “casa della guerra”, ovvero l’insieme di tutti i paesi non Islamici del mondo), per insediarsi nelle città e nei luoghi vitali dei nemici, per piantare il seme della discordia e della sedizione. Questi “agenti” agiscono per conto delle autorità militari musulmane, e di conseguenza non sono da considerarsi come apostati o come nemici dei principi Islamici.
Costoro sono legittimi mujaheddin, la cui missione è quella di fiaccare la resistenza del nemico e il loro livello di mobilitazione. Uno dei principali obiettivi è quello di causare divisioni tra gli avversari mentre al contempo si sminuiscono le responsabilità dell’Islam (“Oh, ma io non sono religioso”, “Oh, ma quello non è il vero Islam, ti stai sbagliando, c’è così tanta disinformazione”, “oh, ma quella è un’interpretazione sbagliata”, “fratello, l’Islam significa pace, amore”, “hey, leggi questo versetto pacifico“).
Oggi la taqiyya è la pratica di mentire nell’interesse dell’Islam. Lo scopo è quello di ingannare i miscredenti, convincendoli della bonarietà dell’Islam attraverso l’eliminazione di dubbi e preoccupazioni su questa religione, incoraggiando al contempo la loro conversione. La taqiyya è alla base della propaganda musulmana presente oggi in Occidente, a partire dall’affermazione secondo cui l’Islam promuoverebbe l’uguaglianza dei diritti per le donne, fino ai tentativi di incrementare il numero percepito di musulmani nel mondo. Tutto questo è concepito con lo scopo di portare più persone possibili all’islam. Su questo articolo l’Imam Durham, che arriva ad affermare di sentirsi obbligato dalla sua religione a impedire a un vandalo di distruggere le proprietà di una chiesa o di una sinagoga, ci fornisce un classico esempio di taqiyya. Questo genere di affermazioni vengono diffuse in pubblico con l’esplicito intento di presentare aspetti della religione islamica che non riflettono la realtà. Certamente l’atteggiamento storico dei musulmani verso le chiese o le sinagoghe NON E’ stato quello di proteggerle dal vandalismo, anzi, piuttosto è stato il contrario. Ma simili menzogne, quando i musulmani sono minoranza e deboli politicamente, devono essere proferite in pubblico per presentare l’islam in una luce positiva e tollerante in modo da risultare appetibile agli occidentali, in modo da far loro credere che l’immagine dell’islam come religione intollerante e violenta è soltanto un mito creato dai razzisti o più semplicemente da che vuol diffamare la Vera Fede.
Questa sorta di santificazione della disonestà è anche giustificata agli occhi di molti musulmani sulla base della diffusa convinzione che chi si oppone all’Islam sta mentendo, perciò è legittimo usare la stessa arma. Per la maggior parte dei musulmani è assolutamente inconcepibile che si rifiuti l’islam, anche se lo si fa sulla base di ragionamenti razionali. Di conseguenza, l’insistere nella miscredenza denota una mancanza di intelligenza o di moralità da parte dell’infedele. Frithjof Schuon su questo atteggiamento dei musulmani dice:
“Le basi intellettuali e quindi razionali dell’Islam hanno l’effetto nel musulmano medio di provocare la curiosa tendenza a credere che i non musulmani o sappiano che l’Islam è la verità e che quindi la rifiutino per pura ostinazione, o siano semplicemente ignoranti riguardo ad esso e che possano essere convertiti da spiegazioni elementari; il fatto che qualcuno possa volersi opporre all’Islam con coscienza pulita eccede di gran lunga l’immaginazione musulmana, precisamente perché l’Islam coincide nella loro mente con l’irresistibile logica delle cose.”
Questa testimonianza ci delucida su molte cose, che possono essere facilmente osservate da chi ha regolarmente a che fare con i musulmani. Ci fa capire perché gli argomenti degli apologeti dell’islam sono elementare, quasi fanciulleschi, e perché molte volte gli stessi si riducano ad insultare l’infedele che li ha confutati. Ci fa capire inoltre del perché molti musulmani lodino pomposamente la “logica” e la “razionalità” dell’Islam mentre allo stesso tempo difendono la loro fede con ragionamenti circolari e spesso contraddittori. E’ per questo che i musulmani possono, senza alcuna apparente ironia, affermare che l’Islam è una “religione di pace”, anche quando la testimonianza sia della storia che delle cronache di questi anni contraddicono nettamente questa affermazione. Per molti musulmani, l’idea che un infedele possa rifiutare l’Islam a causa di una sincera ricerca della verità è assolutamente inconcepibile. Per loro la verità dell’islam è evidente, quindi un rifiuto di fronte all’evidenza è motivato dal fatto che l’infedele, con i sui argomenti confutativi, stia mentendo, ed è persino molto abile a farlo dato che l’interlocutore non riesce a controbattere in maniera logica a queste menzogne sull’islam. Ergo, qui subentra il ricorso alla taqiyya per deviare le menzogne dell’infedele così che la logica della verità, definita a priori come esclusivamente islamica, possa prevalere.
La taqiyya va al di la del semplice scopo di propaganda. L’origine etimologica della parola significa “per proteggersi da, per mantenere (se stessi).” Include quindi anche la dissimulazione da parte dei musulmani nel dare l’apparenza di non essere religiosi, in modo da non creare sospetti. Sotto queste mentite spoglie un musulmano, se necessario, può mangiare carne di maiale, bere alcolici, e persino rinnegare verbalmente la fede islamica, fintanto che “non lo intenda nel suo cuore”. Se il risultato ultimo di una menzogna è percepito dai musulmani come utile per l’islam o utile per portare qualcuno alla “sottomissione” ad Allah, allora la menzogna può essere permessa attraverso la taqiyya.
Il concetto di taqiyyah si trova anche nel Corano:
Che i fedeli non prendano per amici o protettori gli Infedeli al posto dei fedeli: se qualcuno lo facesse, in nulla vi sarà aiuto da Allah: eccetto come precauzione, così che possiate guardarvi da loro. Ma Allah vi avverte di ricordarlo; perché l’obiettivo finale è Allah.” Corano 3:2
Qui, ai musulmani si sconsiglia di prendere infedeli per amici, a meno che questo non possa essergli utile con il fine di difendere l’Islam contro i suoi nemici (o percepiti come tali), prevenire perdite, o proteggerli da chi li minacci per la loro fede. In altre parole, il fine giustifica i mezzi. Se un musulmano deve dare l’apparenza esterna di non credere nell’islam, o deve andare contro il principio generale di non avere infedeli per amici, allora questo secondo la dottrina della taqiyya è accettabile.
Teniamo presente che tutto ciò che un musulmano praticante considera come “buono” è quello che aiuta la diffusione e l’eventuale trionfo dell’islam sulle altre ideologie o religioni. In quanto tale, questo qualcosa di “buono” tenderà ad aiutare l’infiltrazione nei paesi non-musulmani e nelle loro istituzioni. Quindi qualcosa di “buono” può anche essere il falso supporto del paese di cui fanno parte, che li metterà in buona luce e quindi li farà insediare indisturbati, mentre in realtà architettano l’instaurazione della sharia (la legge islamica). Indici dello stadio di avanzamento di questo genere di attività possono essere il numero e la posizione dei membri musulmani nelle forze armate Americane, alcuni dei quali sono stati arrestati mentre cercavano di trasmettere informazioni ad al-Qaeda e altre organizzazioni terroristiche islamiche.
In quali casi è permesso mentire?http://www.islamquest.net/it/archive/question/fa2498Domanda
La menzogna è considerata uno dei peccati maggiori. In che casi è permesso mentire? Si può mentire per salvare una vita?
Risposta concisa
Secondo gli insegnamenti islamici la sincerità e la lotta contro la menzogna sono molto importanti; infatti, in molti casi, la menzogna è considerata peggiore dell’alcol. Nonostante ciò ogni qualvolta evitare di mentire causi un danno maggiore della bassezza del mentire, come l’omicidio di una persona innocente, l’attacco nemico alla terra islamica, discordia e inimicizia tra i credenti, ecc., è permesso mentire. Naturalmente se una persona può dissimulare senza mentire, è necessario che dissimuli.
Risposta dettagliata
Secondo gli insegnamenti islamici la sincerità e la lotta contro la menzogna sono molto importanti. L’imam Sadiq (A) disse: “Non guardate le lunghe genuflessioni e prosternazioni delle persone, poiché è possibile che sia diventata una loro abitudine e se la trascurassero s'irriterebbero; guardate invece alla loro sincerità e affidabilità nel custodire le cose”[1]. Questo vuol dire che la sincerità e l’affidabilità sono i criteri della positività e della fede delle persone.
In un hadìth dell’imam Baqir (A) è stato riportato che: “Iddio l’Altissimo per il male ha stabilito delle serrature la cui chiave è l’alcol (poiché l’ostacolo principale dei mali è l’intelletto e l’alcol lo indebolisce)”. Quindi aggiunse: “La menzogna è peggiore dell’alcol”[2].
Il rapporto tra la menzogna e gli altri peccati è che un peccatore non può essere mai sincero, poiché dicendo la verità sarebbe disonorato, e normalmente deve mentire per nascondere gli effetti del peccato. In altre parole la bugia libera una persona di fronte al peccato, e la verità la limita[3].
Uno dei grandi danni della menzogna è che elimina la fiducia. Sappiamo che la fiducia reciproca e la sicurezza generale sono il patrimonio più importante di una società. I fattori principali che distruggono questo patrimonio sono la menzogna, il tradimento e l’imbroglio; uno dei motivi principi dell’importanza dell’essere sinceri e astenersi dalla menzogna, secondo gli insegnamenti islamici, è proprio questo. Nonostante ciò nelle circostanze in cui è necessario (forte bisogno) mentire, è concesso dire bugie. Questo permesso però è accordato solo nella misura necessaria fino a quando ve ne sia il bisogno, non di più. Per necessità in questo caso s’intende un forte bisogno di mentire per prevenire danni maggiori, come il pericolo di vita per una persona o la sua salute, impedire l’attacco nemico nei paesi islamici, evitare controversie tra i fratelli musulmani e in generale tutti i casi la cui importanza superi l’abiezione della menzogna.
Bisogna ricordare che sebbene dal punto di vista della sharia sia concesso mentire in circostanze necessarie, per impedire danni maggiori e non sopportabili, tuttavia, fin quando c’è un modo per impedire questi danni senza mentire, occorre scegliere quella soluzione. Uno di questi metodi è il dissimulare. Per dissimulazione (tawriah) s’intende parlare in modo che possano essere intuiti due significati: un significato esteriore che viene percepito immediatamente dal ricevente, e un altro significato finale e nascosto che è l’obiettivo principale dell’emittente e non viene percepito dal ricevente. Se una persona ha la possibilità di evitare a se stesso o a un altro musulmano un danno, dissimulando o mentendo, dovrà dissimulare.
Nei casi in cui è necessario mentire non c’è differenza se il danno riguarda se stessi o gli altri credenti.
Il nobile Ridha (A) disse: “Certamente colui che dice la verità riguardo al suo fratello musulmano creandogli dei problemi, presso Iddio è un bugiardo, e certamente colui che dice una bugia riguardo al suo fratello musulmano, evitandogli così un danno, presso Iddio, è un veritiero”[4].
L’imam Sadiq (A) disse: “Il Giorno della Resurrezione si verrà interrogati per ogni bugia, tranne in tre casi: chi in guerra ha mentito al nemico per imbrogliarlo, questa bugia non viene registrata; quando la bugia risolve una controversia e mette pace tra due musulmani …”[5].
Il Profeta (S) raccomandò al nobile Alì (A): “Certamente Iddio ama la bugia in caso di opportunità e bene, e detesta la verità che è causa di corruzione”[6].
Naturalmente bisogna rispettare la misura della menzogna nel caso sia necessaria per una riconciliazione e non bisogna oltrepassare il limite, poiché in caso contrario si acquisirebbe la caratteristica di bugiardo. L’imam Sadiq (A) disse: “Un riconciliatore non ha un temperamento bugiardo”[7]. Dall’hadìth precedente si può intuire che una persona non è autorizzata a mentire in modo inopportuno con la scusa di riformare la società e stabilire la pace tra due musulmani; al contrario deve rispettare i limiti della necessità[8].