El Jihad entel Coran par łi xlameghi

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Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:33 pm

El Jihad entel Coran par łi xlameghi
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Il Jihad nel Corano
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Jihād
https://it.wikipedia.org/wiki/Jihad
Jihād (parola della lingua araba, pron. [dʒiˈhæːd], in arabo: جهاد‎, ǧihād che deriva dalla radice <"ǧ-h-d> che significa "esercitare il massimo sforzo") è un termine nel linguaggio dell'Islam che connota un ampio spettro di significati, dalla lotta interiore spirituale per raggiungere una perfetta fede fino alla guerra santa. Il termine fa riferimento ad una delle istituzioni fondamentali dell'Islam.
In età contemporanea il termine viene utilizzato con significato esclusivamente militare; tuttavia per quanto questa sia l'interpretazione più comune di jihād, è degno di nota che la parola non è usata strettamente in questo senso nel Corano, il testo sacro dell'Islam. È anche vero, tuttavia, che la parola è usata in numerosi hadīth sia in contesti militari che non militari.[senza fonte]
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:35 pm

Il Jihad nel Corano
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I versetti iniziali

Diamo uno sguardo ad alcuni versetti dal Corano (che secondo alcuni incitano all'uccisione di infedeli).

La prima battaglia combattuta dal Profeta Muhammad (S) e dai suoi compagni era una guerra di difesa. Essa è conosciuta come Battaglia di Badr, dal nome di una località nei pressi della città di Medina (la città del Profeta nella penisola arabica). Si trattò di una battaglia nella quale il Profeta (S) partecipò con i suoi seguaci affrontando le forze nemiche che erano giunte direttamente da Mecca, che si trovava allora sotto il controllo dei miscredenti.

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Badr

“A coloro che sono stati aggrediti è data l'autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati oppressi…a coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro case…” (Surah al-Hajj, 22:39-40)

Ancora, riferendosi ai miscredenti di Mecca che ingaggiarono guerra contro il Profeta (S) ed i suoi seguaci a Medina, il Corano nel Capitolo 2, Surah al-Baqara, versetto 190, dice:
“Combattete per la causa di Dio contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Dio non ama coloro che eccedono” (Surah al-Baqara, 2:190)
In questo versetto la discussione riguarda il rispondere ad una guerra difendendo sé stessi; non si parla assolutamente di iniziare un'aggressione. Anche nella guerra di difesa, Iddio Altissimo mette in guardia i Musulmani dal non “eccedere” oltre i limiti appropriati.

L'Islam insegna che i Musulmani devono essere forti per poter difendere sé stessi, ma questo non significa diventare aggressivi ed ingiusti. Nel capitolo 8, Surah al-Anfal, versetti 60-61 del Corano, Dio ha stabilito questo principio generale molto chiaramente quando Egli si rivolge ai Musulmani nel seguente modo:
“Preparate, contro di loro {il nemico}, tutte le forze che potete [raccogliere] e i cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Dio e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Dio conosce.” (Surah al-Anfal, 8: 60)
Dopo aver indicato il principio di rimanere saldi e pronti a difendere sé stessi, il versetto prosegue:
“ma se essi {il nemico} inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Dio” (Surah al-Anfal, 8:61)
In breve, l'Islam vuole che i Musulmani siano forti i modo da non favorire l'altrui arroganza; ma devono però tendere la mano anche verso i loro nemici, se nel nemico vi è un'inclinazione alla pace.


Il problema del testo e del contesto

Alcuni scrittori e predicatori citano i versetti del Corano al di fuori del loro contesto e cercano di incolpare l'Islam di promuovere violenza e terrorismo. Prendono un “testo” e lo utilizzano al di fuori del suo “contesto”.
E' come se qualcuno cercasse all'interno della Bibbia e raccogliesse le seguenti parole o sentenze per dimostrare che la Bibbia promuova la violenza:
“Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore” (Numeri 25: 4)
“Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo; ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi.” (Numeri 31: 17-18)
“Ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini”. (Giudici 21: 11)
Nessuna persona obiettiva accetterà simile presentazione dei versetti biblici “fuori dal contesto”. Ma noi vediamo molti missionari e cristiani evangelici fare lo stesso al Corano senza alcuna esitazione.
Permetteteci quindi di illustrare alcuni esempi di manipolazione del “testo” coranico fuori dal suo “contesto”.
- Primo esempio
Capitolo 2 (Surah al-Baqara), versetto 191 è citato come segue:
“Uccideteli ovunque li incontrate.”
Per comprendere il pieno contesto di questo versetto, leggiamo insieme i versetti dal 190 al 193:
“Combattete per la causa di Dio contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Dio non ama coloro che eccedono. E uccideteli ovunque li incontrate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio.
Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea [a Mecca], fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti. Se però cessano, allora Dio è perdonatore, misericordioso. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] a Dio. Ma se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano.”
Il contesto chiarisce che il versetto 191 permette ai Musulmani di Medina di difendersi contro l'aggressione dei miscredenti di Mecca. Ovviamente non dice che i Musulmani devono andare in giro nel mondo ad uccidere ogni infedele che trovano!
- Secondo esempio
Capitolo 4 (Surah an-Nisaa), versetto 74, che incoraggerebbe lo spargimento di sangue:
“Combattano dunque sul sentiero di Dio, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Dio, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa.” (Surah an-Nisaa, 4:74)
Coloro che citano questo versetto, appositamente non considerano il versetto successivo n. 75 che spiega l'obiettivo e la giustificazione per il jihad:
“Perché mai non combattete per la causa di Dio e dei più deboli tra gli uomini, le donne e i bambini che dicono: “Signore, facci uscire da questa città di gente iniqua; concedici da parte Tua un patrono, concedici da parte Tua un alleato?” (Surah an-Nisaa, 4:75)
Questo versetto esorta chiaramente i Musulmani a sollevarsi in difesa di uomini, donne e bambini oppressi. Le religioni divine non devono difendere gli uomini, donne e bambini oppressi?
- Terzo esempio
Capitolo 9 (Surah at-Tawba), versetto 12:
“Combattete i capi della miscredenza.”
Questa è soltanto una parte dell'intero brano dove Dio parla dei Musulmani di Medina e del loro accordo di tregua con i miscredenti di Mecca. Cfr. i versetti da 12 a 15:
“E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la vostra religione, allora combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti [validi] per loro: forse così desisteranno.


Non combatterete contro gente che ha violato i giuramenti e cercato di scacciare il Messaggero [da Mecca]? Sono loro che vi hanno attaccato per primi. Li temerete? Dio ha ben più diritto di essere temuto, se siete credenti.
Combatteteli finché Dio li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti ed espella la collera dai loro cuori. Dio accoglie il pentimento di chi Egli vuole. Dio è sapiente, saggio.”
Il contesto spiega chiaramente il diritto di difesa dei Musulmani ma, in nessuna maniera, promuove l'aggressione.
- Quarto esempio
Capitolo 9 (Surah at-Tawba), versetto 36:
“Combattete tutti assieme i politeisti.”
In realtà questa frase è parte di un intero versetto nel quale Dio parla riguardo la sacralità di quattro dei dodici mesi nei quali combattere è proibito. Poi dice:
“E combattete tutti assieme i politeisti, come essi vi combattono tutti assieme. Sappiate che Dio è con coloro che [Lo] temono.”
Coloro che tendono a manipolare questo versetto coranico fuori dal suo contesto intenzionalmente estromettono la frase “come essi vi combattono tutti insieme.” Come vedete, questo versetto risponde inoltre all'aggressione iniziata dai politeisti contro i Musulmani; non parla di iniziare una guerra.


Conclusione

Da questi esempi, risulta piuttosto chiaro che l'Islam non parla del jihad per il semplice desiderio di aggressione; permette piuttosto ai Musulmani di difendere fisicamente le loro vite, proprietà e terre contro ogni aggressione, ed anche di combattere per porre fine alla tirannia contro uomini, donne e bambini oppressi.
I versetti riguardanti gli adoratori di idoli di Mecca sono molto specifici e relativi a quel periodo. Lasciateci dare uno sguardo nuovamente al capitolo 22, versetto 39-40:
“A coloro che sono stati aggrediti è data l'autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati oppressi e, in verità, Dio ha la potenza di soccorrerli; a coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro case, solo perché dicevano: 'Dio è il nostro Signore'.
Se Dio non respingesse gli uni per mezzo degli altri, sarebbero ora distrutti monasteri e chiese, sinagoghe e moschee nei quali il Nome di Dio è spesso menzionato. Dio verrà in aiuto di coloro che sostengono [la Sua religione]. In verità, Dio è forte e possente.” (Surah al-Hajj, 22: 39-40)
L'Islam si relaziona con una società umana realistica e non con una società idealistica. I Musulmani vedono l'etica cristiana come troppo sublime per esser seguita dagli esseri umani ordinari; sembra che l'ingiunzione di porre l'altra guancia venisse intesa solo per santi. La gente cristiana nel corso dei secoli non ha mostrato alcuna moderazione in guerra con i non cristiani. L'ideale predicato e la prassi seguita hanno spesso poco a che fare l'uno con l'altro.
Lasciateci concludere con il capitolo 109 del Corano:
“Di': «O miscredenti! Io non adoro quel che voi adorate e voi non siete adoratori di quel che io adoro. Io non sono adoratore di quel che voi avete adorato e voi non siete adoratori di quel che io adoro: a voi la vostra religione, a me la mia».” (Surah al-Kafirun, 109:1-6)
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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:36 pm

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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:37 pm

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I versetti iniziali

Diamo uno sguardo ad alcuni versetti dal Corano (che secondo alcuni incitano all'uccisione di infedeli).

La prima battaglia combattuta dal Profeta Muhammad (S) e dai suoi compagni era una guerra di difesa. Essa è conosciuta come Battaglia di Badr, dal nome di una località nei pressi della città di Medina (la città del Profeta nella penisola arabica). Si trattò di una battaglia nella quale il Profeta (S) partecipò con i suoi seguaci affrontando le forze nemiche che erano giunte direttamente da Mecca, che si trovava allora sotto il controllo dei miscredenti.

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Badr

“A coloro che sono stati aggrediti è data l'autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati oppressi…a coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro case…” (Surah al-Hajj, 22:39-40)

Ancora, riferendosi ai miscredenti di Mecca che ingaggiarono guerra contro il Profeta (S) ed i suoi seguaci a Medina, il Corano nel Capitolo 2, Surah al-Baqara, versetto 190, dice:
“Combattete per la causa di Dio contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Dio non ama coloro che eccedono” (Surah al-Baqara, 2:190)
In questo versetto la discussione riguarda il rispondere ad una guerra difendendo sé stessi; non si parla assolutamente di iniziare un'aggressione. Anche nella guerra di difesa, Iddio Altissimo mette in guardia i Musulmani dal non “eccedere” oltre i limiti appropriati.

L'Islam insegna che i Musulmani devono essere forti per poter difendere sé stessi, ma questo non significa diventare aggressivi ed ingiusti. Nel capitolo 8, Surah al-Anfal, versetti 60-61 del Corano, Dio ha stabilito questo principio generale molto chiaramente quando Egli si rivolge ai Musulmani nel seguente modo:
“Preparate, contro di loro {il nemico}, tutte le forze che potete [raccogliere] e i cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Dio e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Dio conosce.” (Surah al-Anfal, 8: 60)
Dopo aver indicato il principio di rimanere saldi e pronti a difendere sé stessi, il versetto prosegue:
“ma se essi {il nemico} inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Dio” (Surah al-Anfal, 8:61)
In breve, l'Islam vuole che i Musulmani siano forti i modo da non favorire l'altrui arroganza; ma devono però tendere la mano anche verso i loro nemici, se nel nemico vi è un'inclinazione alla pace.
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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:37 pm

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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:37 pm

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Il problema del testo e del contesto

Alcuni scrittori e predicatori citano i versetti del Corano al di fuori del loro contesto e cercano di incolpare l'Islam di promuovere violenza e terrorismo. Prendono un “testo” e lo utilizzano al di fuori del suo “contesto”.
E' come se qualcuno cercasse all'interno della Bibbia e raccogliesse le seguenti parole o sentenze per dimostrare che la Bibbia promuova la violenza:
“Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore” (Numeri 25: 4)
“Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo; ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi.” (Numeri 31: 17-18)
“Ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini”. (Giudici 21: 11)
Nessuna persona obiettiva accetterà simile presentazione dei versetti biblici “fuori dal contesto”. Ma noi vediamo molti missionari e cristiani evangelici fare lo stesso al Corano senza alcuna esitazione.
Permetteteci quindi di illustrare alcuni esempi di manipolazione del “testo” coranico fuori dal suo “contesto”.
- Primo esempio
Capitolo 2 (Surah al-Baqara), versetto 191 è citato come segue:
“Uccideteli ovunque li incontrate.”
Per comprendere il pieno contesto di questo versetto, leggiamo insieme i versetti dal 190 al 193:
“Combattete per la causa di Dio contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Dio non ama coloro che eccedono. E uccideteli ovunque li incontrate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio.
Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea [a Mecca], fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti. Se però cessano, allora Dio è perdonatore, misericordioso. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] a Dio. Ma se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano.”
Il contesto chiarisce che il versetto 191 permette ai Musulmani di Medina di difendersi contro l'aggressione dei miscredenti di Mecca. Ovviamente non dice che i Musulmani devono andare in giro nel mondo ad uccidere ogni infedele che trovano!
- Secondo esempio
Capitolo 4 (Surah an-Nisaa), versetto 74, che incoraggerebbe lo spargimento di sangue:
“Combattano dunque sul sentiero di Dio, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Dio, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa.” (Surah an-Nisaa, 4:74)
Coloro che citano questo versetto, appositamente non considerano il versetto successivo n. 75 che spiega l'obiettivo e la giustificazione per il jihad:
“Perché mai non combattete per la causa di Dio e dei più deboli tra gli uomini, le donne e i bambini che dicono: “Signore, facci uscire da questa città di gente iniqua; concedici da parte Tua un patrono, concedici da parte Tua un alleato?” (Surah an-Nisaa, 4:75)
Questo versetto esorta chiaramente i Musulmani a sollevarsi in difesa di uomini, donne e bambini oppressi. Le religioni divine non devono difendere gli uomini, donne e bambini oppressi?
- Terzo esempio
Capitolo 9 (Surah at-Tawba), versetto 12:
“Combattete i capi della miscredenza.”
Questa è soltanto una parte dell'intero brano dove Dio parla dei Musulmani di Medina e del loro accordo di tregua con i miscredenti di Mecca. Cfr. i versetti da 12 a 15:
“E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la vostra religione, allora combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti [validi] per loro: forse così desisteranno.


Non combatterete contro gente che ha violato i giuramenti e cercato di scacciare il Messaggero [da Mecca]? Sono loro che vi hanno attaccato per primi. Li temerete? Dio ha ben più diritto di essere temuto, se siete credenti.
Combatteteli finché Dio li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti ed espella la collera dai loro cuori. Dio accoglie il pentimento di chi Egli vuole. Dio è sapiente, saggio.”
Il contesto spiega chiaramente il diritto di difesa dei Musulmani ma, in nessuna maniera, promuove l'aggressione.
- Quarto esempio
Capitolo 9 (Surah at-Tawba), versetto 36:
“Combattete tutti assieme i politeisti.”
In realtà questa frase è parte di un intero versetto nel quale Dio parla riguardo la sacralità di quattro dei dodici mesi nei quali combattere è proibito. Poi dice:
“E combattete tutti assieme i politeisti, come essi vi combattono tutti assieme. Sappiate che Dio è con coloro che [Lo] temono.”
Coloro che tendono a manipolare questo versetto coranico fuori dal suo contesto intenzionalmente estromettono la frase “come essi vi combattono tutti insieme.” Come vedete, questo versetto risponde inoltre all'aggressione iniziata dai politeisti contro i Musulmani; non parla di iniziare una guerra.
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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:38 pm

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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

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Da questi esempi, risulta piuttosto chiaro che l'Islam non parla del jihad per il semplice desiderio di aggressione; permette piuttosto ai Musulmani di difendere fisicamente le loro vite, proprietà e terre contro ogni aggressione, ed anche di combattere per porre fine alla tirannia contro uomini, donne e bambini oppressi.
I versetti riguardanti gli adoratori di idoli di Mecca sono molto specifici e relativi a quel periodo. Lasciateci dare uno sguardo nuovamente al capitolo 22, versetto 39-40:
“A coloro che sono stati aggrediti è data l'autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati oppressi e, in verità, Dio ha la potenza di soccorrerli; a coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro case, solo perché dicevano: 'Dio è il nostro Signore'.
Se Dio non respingesse gli uni per mezzo degli altri, sarebbero ora distrutti monasteri e chiese, sinagoghe e moschee nei quali il Nome di Dio è spesso menzionato. Dio verrà in aiuto di coloro che sostengono [la Sua religione]. In verità, Dio è forte e possente.” (Surah al-Hajj, 22: 39-40)
L'Islam si relaziona con una società umana realistica e non con una società idealistica. I Musulmani vedono l'etica cristiana come troppo sublime per esser seguita dagli esseri umani ordinari; sembra che l'ingiunzione di porre l'altra guancia venisse intesa solo per santi. La gente cristiana nel corso dei secoli non ha mostrato alcuna moderazione in guerra con i non cristiani. L'ideale predicato e la prassi seguita hanno spesso poco a che fare l'uno con l'altro.
Lasciateci concludere con il capitolo 109 del Corano:
“Di': «O miscredenti! Io non adoro quel che voi adorate e voi non siete adoratori di quel che io adoro. Io non sono adoratore di quel che voi avete adorato e voi non siete adoratori di quel che io adoro: a voi la vostra religione, a me la mia».” (Surah al-Kafirun, 109:1-6)
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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

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Re: El Jihad entel Coran par łi xlameghi

Messaggioda Berto » lun nov 16, 2015 4:39 pm

Gentile Magdi,
in questa pagina islamista si tratta della Jihad nel Corano, cosa ne pensi in proposito: hanno ragione, i mussulmani sono vittime che si sono soltanto difese dalla prepotenza, dalla ingiustizia, dalla disumanità di ebrei, cristiani, politeisti e miscredenti vari o sono i mussulmani i provocatori che hanno indotto, costretto gli altri a reagire e a difendersi?

Il Jihad nel Corano
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Diciamo che da come è andata la storia dell'espansione islamica e dai comportamenti odierni si può intuire che a provocare sono stati i muslim e Maometto che volevano imporre il loro Allah e la loro umma (razza religiosa islamica) e che hanno costretto gli altri a reagire con tutto quello che poi ne è conseguito.
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