Festa del sagrefar o sagrefatohttps://www.facebook.com/Silvia-Layla-O ... 7/timelinehttps://www.facebook.com/permalink.php? ... ment_replyEid Mubarak a tutti i fratelli e le sorelle: a quelli che oggi festeggeranno, a quelli che hanno un dolore nel cuore, a quelli che hanno appena ricevuto la misericordia dell'Islam e ai puri di cuore, perchè Allah mostrerà loro la strada giusta. Soprattutto, auguri a tutti coloro che hanno intrapreso la strada della Verità e della Giustizia: che Allah vi conceda ogni bene in questa vita e la vittoria del Jennah. Ameen!
Comento mio:
Mi domando: ma fu Isacco o Ismaele che Abramo portò con sè per il sacrificio? Gli ebrei e i cristiani dicono che fu Isacco e i mussulmani dicono che fu Ismaele (
http://altoadige.gelocal.it/.../islam-festa-del...). Ma dove sta il vero di questa storia? Si ricorda che il sacrificio del figlio non vi fu perché secondo il racconto biblico un angelo fermò la mano di Abramo. Personalmente non credo a queste storielle, che mi fanno sorridere come fole per i bimbi. Buona festa! Io preferisco le sagre dei miei paesi con le costicine (di porco più che di agnello o pecora o capra) e la polenta. Nella "preistoria" si praticavano i sacrifici umani e perciò si sacrificavano i primogeniti che nel Medioriente erano chiamati anche "figli di Dio" e da mettere in relazione con "la prostituzione sacra" effettuata nei templi dalle donne devote prima di sposarsi e che spesso restavano fecondate ed è per questo che i primogeniti venivano chiamati "figli di Dio". Una tradizione antica la cui portata arriva sino ai parti miracolosi delle vergini nei vari miti e si mescola e sovrappone ai miti paleolitici sulla fecondazione. Ancora oggi in certe aree del mondo si praticano i sacrifici umani in una forma perversa e distorta come quando si uccide in nome di Dio o Allah.
Mehdi Tridou Hai sentito parlare di Abraha? Era un sovrano dello Yemen (di fede cristiana), aveva organizzato truppe ben attrezzate per muoverli verso la Ka'ba e distruggere il tempio di meccani che veneravano Hubal, il nonno del Profeta coperto d'ira si è recato in Yemen per avvertire Abraha che la Mecca è protetta dall'Altissimo se tenta di attaccarla verrà condannato in questa e nell'altra, ma lui rifiutava di ascoltarlo...La sua fine è stata segnata come grande vittoria dell'Altissimo in quel periodo Gabriele ha consegnato una Sura al Profeta dell'Islam...Quindi la Ka'ba è ancor'oggi protetta. Nel mondo Arabo è stato distrutto tutto tranne la Ka'ba, perché? Questi eventi testimoniano l'esistenza di Dio.
Comunque, era Ismaele.Kaʿbahttps://it.wikipedia.org/wiki/KaabaLa Kaʿba (in arabo كعبة), talvolta approssimativamente scritta Kaaba, ossia cubo, è una costruzione che si trova nella Masjid al-Haram, al centro della Mecca, Arabia Saudita, e costituisce il luogo più sacro dell'Islam.
In età preislamica l'edificio (più piccolo dell'attuale) era dedicato al culto della divinità maschile di Hubal, per poi essere successivamente identificata dall'Islam come il primo tempio dedicato al culto monoteistico fatto discendere da Dio direttamente dal Paradiso.
La tradizione islamica ricorda come il primitivo edificio fosse stato distrutto dal Diluvio Universale, non prima che se ne fosse messo in salvo un pezzo: la Pietra Nera, nascosta nelle viscere di una montagna presso La Mecca ed estratta per la sua opera di riedificazione da Ibrāhīm (l'Abramo biblico) aiutato dal figlio Ismāʿīl (l'Ismaele biblico), che collocarono la Pietra Nera all'altezza di circa 1 metro e mezzo dal suolo, nell'angolo di Sud-Est dell'edificio, dove è poi rimasta incastonata dopo i danni subiti in un successivo incendio.
Hubalhttps://it.wikipedia.org/wiki/Hubal Hubal (in arabo: هبل) è l'idolo venerato in età preislamica a Mecca nel santuario urbano della Kaʿba.
Secondo la tradizione, riportata in età islamica da Ibn al-Kalbī nel suo Kitāb al-aṣnām (Libro degli idoli), l'idolo sarebbe stato portato a Mecca, forse dalla Mesopotamia, nella prima metà del III secolo d.C. da ʿAmr ibn Luhayy, il mitico organizzatore dei culti idolatrici a Mecca.
Abrahahttps://it.wikipedia.org/wiki/AbrahaAbraha, in arabo: أبرهة الحبشي, Abraha al-ḥabašī, "Abraha l'abissino" o Abraha al-ashram, in arabo: أبرهة الأشرم, "Abraha dal naso mozzato" (... – dopo il 553), fu un condottiero abissino che, per conto del sovrano di Aksum, conquistò lo Yemen. Nominato viceré, si rese di fatto sovrano indipendente nel 525, proclamandosi re dello Yemen, in cui regnò fino al 553 circa.
Procopio di Cesarea lo descrive come un apparente cristiano, già schiavo d'un bizantino stabilitosi ad Adulis, in Etiopia, dove operava commerci marittimi. Tabari scrive che Abraha si chiamava Abû Yaksum al-Ashram Abraha ben al-Sabâh e che apparteneva alla stirpe dei re d'Abissinia.
Verso il 520/523, Dhu Nuwas, re arabo convertito al Giudaismo, era al potere nel regno di Himyar e, forse per motivi biecamente finanziari, forse per smania missionaria, uccise i cristiani dell'oasi di Najran. Questo episodio è ricordato nel Corano. Un'antica tradizione fa risalire al regno dell'imperatore Costanzo II la conversione dell'oasi di Najran. La città aveva un vescovo che dipendeva probabilmente dalla Chiesa copta ortodossa d'Etiopia.
La presa di potere in Yemen
Il massacro offre il pretesto al Negus cristiano Ella Asbeha (Caleb, chiamato ʾLʾṢṬH nelle epigrafi, e quindi vocalizzabile come Hellestheaios) d'Etiopia (Abissinia) per invadere lo Yemen. Per consentire tale invasione, avvenuta prima del 531, l'Imperatore bizantino Giustino I gli offre 60 navi. Ella Asbeha invia un esercito comandato da Aryat. Dhu Nuwas prova a evitare lo scontro con un esercito troppo superiore al suo e propone di sottomettersi. Aspetta che gli eserciti etiopici si disperdano per attaccare a sua volta e mettere in rotta quelle forze così frazionate. Aryât rientra in Etiopia per rendere conto dell'accaduto e il Negus invia allora un esercito sotto il comando di Abraha. Abraha s'impadronisce di San'a' e obbliga la popolazione della città ad abbandonare l'Ebraismo e a convertirsi al Cristianesimo. A quanti rifiutano viene tagliata la testa. Il Negus attende di ricevere una parte del bottino e chiede ad Abraha di tornare in Etiopia. Abraha rifiuta, col pretesto di non poter lasciare il Paese per evitare di perdere rapidamente quanto aveva conquistato. Il Negus invia allora un nuovo contingente condotto da Aryât per assumere il controllo delle operazioni. Tabari narra che i due uomini si affrontano in duello. Nel corso del combattimento, Aryat ferisce Abraha al naso. Abraha diventa perciò Abraha al-Ashram (Abraha dal naso mozzato). Uno schiavo di Abraha colpisce Aryat con un colpo di lancia e lo uccide. Le truppe che lo accompagnavano si disperdono. Abraha s'insedia sul trono. Ella Asbeha avvertito della morte di Aryat, giura di uccidere Abraha. Questi sa di rischiare la morte qualora il Negus dovesse arrivare per combattere, dal momento che i soldati abissini avrebbero rifiutato di combattere contro il loro re. Invia allora un messaggero al Negus per fornirgli la sua versione della morte di Aryat. Il Negus non avendo più la possibilità concreta di mobilitare un nuovo esercito, si dice soddisfatto di quelle spiegazioni e conferma Abraha nel suo posto di re dello Yemen (verso il 558).
Versione di Procopio